Un prato coperto di neve

capitolo V

di Hymeko



Rukawa raggiunse la panchina su cui Hanamichi era seduto, e gli porse un panino, una bibita, delle patatine, una macedonia e una fetta di dolce. 
"Ehi, ma quanta roba hai preso?" 
"Uhm, un menù un po' abbondante" 
"Ma scusa, lascia almeno che paghi la mia parte" 
"Guarda che ho pagato solo la mia. La tua è un piccolo...omaggio, diciamo, della commessa. Tutte la volte che entro in quel fast food, basta che le sorrida e le lanci un paio d'occhiate languide e lei mi dà un sacco di roba gratis. Vengo sempre a cenare qui" 
e si mise a mangiare le patatine. 
"^___^;;;;;;;;;;" 
e anche il rossino attaccò il cibo. 
Non parlarono durante la cena, troppo intenti a rimpinzarsi...e a vincere l'imbarazzo di quella situazione. 
Rukawa non ci credeva ancora: stava cenando con Sakuragi? Lo aveva portato nel suo angolo preferito del parco, e lo aveva trattato più gentilmente di chiunque altro suo compagno... 
Va bene, riusciva persino ad ammettere che gli dispiaceva, ma non riusciva assolutamente a capire il suo comportamento. 
Hanamichi mandò giù un sorso di coca, e colse l'occasione per gettare uno sguardo al ragazzo seduto vicino a lui. 
Il suo volto splendido era lievemente corrucciato, come se un pensiero inestricabile occupasse la sua mente. Era davvero incantevole. 
Si sentiva strano. Con Yohei e gli altri si era trovato subito in sincronia, almeno finché non avevano iniziato a soffocarlo con le loro premure; ma Rukawa...era come se lo vedesse per la prima volta. 
'Ma che vai a pensare? Siamo compagni di squadra! È il tuo cervello che è fuori uso!' 

"Rukawa?" 
Il ragazzo moro si riscosse. 
"Cosa?" 
"Tu sei una persona sincera?" 
Rukawa alzò un sopracciglio. 
"Sì, perché?" 
Hanamichi lo guardò serio, e il compagno trovò un abisso nei suoi occhi. 
"Per favore, parlami...di me" 
"Cosa?!" 
Sakuragi tornò a fissare il selciato. 
"Io...ho bisogno di sapere qualcosa. Non ce la faccio più. Mi sento come un palloncino vuoto, afflosciato su sé stesso. E fa male, tanto male. Mi sembra di...non esistere" 
Rukawa lo fissò sbigottito. Non lo aveva mai visto così giù...il suo cuore si strinse, mentre la sua mano si avvicinava alla sua spalla. Si fermò esitante, e poi si ritrasse. Non aveva il coraggio di toccarlo. 
Ma doveva fare qualcosa, per alleviare quella sofferenza. Non riusciva a pensare ad altro che a parole di conforto. 
Avrebbe dovuto dirgli...cosa? 
Che era un ottimo giocatore? 
Non poteva. Lui gli aveva chiesto la verità, e quella era una bugia. 
Che giocava solo da pochi mesi, e che era poco più che una schiappa? 
Lo avrebbe distrutto. 
Che loro due...si erano sempre odiati a morte? 
'Non è vero...io non ti odio...non l'ho mai provato, un simile sentimento, nei tuoi confronti...' 
Sospirò, e rifletté velocemente. Voleva sollevargli il morale, voleva...che si fidasse di lui...gli erano piaciuti, quei loro pochissimi istanti di intimità. Non avevano litigato, e questo era un bene. 
Si decise: lo avrebbe tirato su, senza dirgli tutto. 
"Ti dirò la verità, come mi hai chiesto tu. Ma non tutta in una volta, non mi sembra il caso di esagerare. Quindi, ti dirò com'era Hanamichi Sakuragi giocatore di basket. C'è un aggettivo che lo descrive perfettamente: acerbo" 
"Acerbo?" 
"Sì. Tu hai iniziato da pochissimo a giocare a basket, ma, grazie al tuo indubbio talento, ti sei subito conquistato un posto da titolare in squadra 
(anche perché, Kogure a parte, con la panchina che si ritrova lo Shohoku, Anzai farebbe meglio a mandare dentro Ayako; n.d.Hymeko) 
(grazie ç______ç n.d.Yasuda&Co.). 
Non hai ancora una buona tecnica, ma ci sono amplissimi margini di miglioramento. Sei un ottimo saltatore, e nei rimbalzi sei persino meglio del capitano, che è dieci e passa centimetri più alto di te" 
'Rimbalzi? E che sono?' 
"Col terzo tempo non te la cavi affatto male, anche se non sai ancora ingannare l'avversario con delle finte degne di questo nome. Il tuo tiro da due punti è ancora piuttosto scarso" 
'Ma questo non si ferma più?' 
"E i tiri da tre, bè, meglio stendere un velo pietoso. Nei tiri liberi" 
'Ancora ne hai? E basta!' 
"Hai una fortuna sfacciata, ma magari è meglio che tu impari anche quelli dall'alto. Nella difesa non sei ancora ad alti livelli, un avversario furbo ti mette nel sacco senza problemi. Ma devo dire che la difesa che hai adottato con il Gorilla e Uozumi non era male. E i tuoi dunk sono ottimi" 
'Finito?' 
"In poche parole?" 
"Ti devi allenare ancora molto, devi...maturare" 
Hanamichi si afflosciò contro lo schienale. 
"Allora ho chiuso col basket" 
sospirò tristemente. 
"Perché dici così?" 
"Perché il dottore è stato chiaro: niente memoria, niente basket. Finché non riuscirò a ricordare qualcosa, me lo posso scordare di tornare con la squadra" 
A Rukawa quel dottore non piaceva affatto, così gli fece una proposta che sconvolse lui stesso. 
"Allora perché non ti alleni con me, la sera? Senza dirlo agli altri?" 
Hanamichi lo guardò stralunato, e Rukawa cercò di capire da dove gli fosse saltata fuori quell'idea. 
La sua bocca aveva parlato da sola, non c'era dubbio. 
O forse era stato il suo cuore... 
"Ma io...non sarò un peso per te?" 
"I primi giorni sì, ma tu sei rapido a imparare, e presto saremo alla pari, più o meno. Allora, ci stai?" 
Il rossino divenne l'espressione della felicità: 
"Ma certo che ci sto!" 
e saltò su euforico, facendo una mezza piroetta. 
"Vedrai Rukawa, sarai fiero di me!" 
e rise. 
"Ne sono sicuro" 
rispose Rukawa, e si unì alla risata, mentre nella sua testa si ripetevano rimbombando infinite domande: 
'Perché? Perché lo sto facendo? Perché non riesco ad andarmene? Perché sto facendo di tutto per aiutarlo? Perché mi trovo...così bene? Perché...non ho mai provato prima, ad avere questo rapporto, con lui?' 
Ma l'ultima domanda aveva una risposta... 
'Haruko Akagi. È solo colpa tua' 
(che hai intenzione di fare nell'altra fic? n.d.Ru) 
(vedrai...n.d.Hymeko che se la gode da morire...) 
(c'entra la Akagi, vero? n.d.Ru preoccupato...) 
(non te lo dico! n.d.Hymeko ^__^) 
(stroooooonza...n.d.Ru) 
(non è una bella cosa da dire, a una ragazza che si diverte a scrivere fanfic e che può combinartene di cotte e di crude, n.d.Hymeko ultra smiling che neanche Sendo...) 
(ci rinuncio, n.d.Ru) 
"Ehi, ti sei addormentato?" 
"No, ma ti do un consiglio: se mai avrai l'occasione di svegliarmi, fallo con molta delicatezza" 
"Perché?" 
"Perché se mi si sveglia bruscamente, io...divento un pochino suscettibile..." 
(alla faccia del pochino, n.d.Hymeko) 
(tu vuoi proprio morire giovane, eh? n.d.Ru) 
"Come vuoi..." 
"Allora siamo a posto, da domani alle cinque e trenta in punto ci alleneremo insieme. Ma pensi che riuscirai a liberarti degli altri?" 
"No problem! Lascia fare a me!" 
"D'accordo. Senti, si sta facendo tardi. Pensi di riuscire a tornare a casa da solo?" 
Hanamichi si finse offeso: 
"Ehi, ma con che credi di parlare? Mica ho perso la memoria!" 
Rukawa scosse la testa ridacchiando. 
"Scherzavo. So benissimo dove siamo. Non preoccuparti, arriverò a casa sano e salvo" 
"Speriamo...e vedi di stare lontano dai guai" 
"Sì, mamma...scherzavo!!!!" 
ripeté subito all'occhiataccia del compagno. 
"Allora a domani! Ciao Rukawa, e grazie!" 
si allontanò di corsa, lasciando Rukawa immerso in tanti pensieri indecifrabili. 

Fine capitolo quinto. 

Un po' cortino, o sbaglio? n.d.Hana 
In effetti, confrontato con gli altri...ma mi rifarò coi prossimi, vedrai! N.d.Hymeko 
Ru e io...hai capito, no? n.d.Hana ^/////^ 
Qualcosa, nel settimo o giù di lì...n.d.Hymeko 
Grazie!!!!!!!!! n.d.Hana 
Ma solo se fai il bravo...n.d.Hymeko 
Tutto quello che vuoi; n.d.Hana




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