Un prato coperto di neve

capitolo IV

di Hymeko



Rukawa schiacciò a canestro. 
Da qualche giorno tutto girava di nuovo per il verso giusto. Nel basket, si intende. Perché avvertiva ancora quel fastidioso senso di vuoto che il ricovero del do'hao gli aveva procurato. 
'Boh, sarà che non ero più abituato a non essere disturbato in continuazione' 
e infilò un magnifico tiro da tre. 
Ma provava anche un curioso sollievo, pensandolo fuori dall'ospedale. 
Non che prendesse sul serio questo pensiero, anzi, si limitava a bollarlo come influsso da parte degli altri, un virus cui non poteva, per sua sfortuna, sottrarsi. Ma era comunque presente, anche se ricacciato in una angolo remoto della sua coscienza...presente, e pronto a saltar fuori improvvisamente...
Poi iniziò una serie di palleggi bassi, di finte e di scatti contro un avversario immaginario. Cui, il più delle volte, e senza volerlo, associava il volto di Sakuragi. 
Appena se ne rese conto, pensò che quel bastardo, a furia di botte, gli avesse causato qualche danno serio. 
"Insomma, te ne vai dalla mia mente?" 
Scosse la testa, e ricominciò ad allenarsi, parecchio irritato. 
Ma nuovamente la sua abilità venne a mancare. 
"Ma che diavolo mi prende? È tutta colpa sua, prima non ci pensavo, ed andava tutto bene, adesso mi è entrato in testa e non riesco più a combinare niente! Maledizione! Lasciami in pace!" 
E si lanciò in un magnifico
(E fortunatamente per lui riuscito, n.d.Hymeko) 
Slam Dunk. 
Hanamichi iniziava a gustarsi la sua ritrovata libertà: nessuno che gli dicesse cosa fare, dove mangiare, a che ora tornare a casa, nessuno che...lo facesse sentire un cane al collare. 
Iniziò a girovagare per una decina di minuti, poi decise di andare in uno dei posti che gli erano vietati. 
"Vediamo, da quale comincio? Da quello che mi attira di più, e cioè...la palestra dove mi allenavo col club di basket!" 
Fischiettando allegramente si diresse verso la scuola, aveva proprio voglia di curiosare per tutta la costruzione. Sarebbe stato divertente. 
Non ci mise molto ad arrivare all'edificio, gli altri non lo facevano mai allontanare troppo dalla scuola, così, anche se un paio di volte imboccò una traversa sbagliata, ci giunse in meno di cinque minuti. 
"Chissà se ero bravo come giocatore, se ci fosse una palla potrei provare a fare qualche cosa..." 
Appena mise piede nell'edificio, fu colpito da un fulmine. 
Non era vuota...c'era un ragazzo...no, non era un ragazzo normale. 
Era un angelo. 
E stava sicuramente volando. 
Altrimenti non si sarebbe potuto spiegare il suo muoversi elegante nell'aria, la curva perfetta del braccio che accompagnava la palla sino a centrare con disinvoltura l'anello di ferro...il suo tornare sulla terra con il minimo del rumore... 
Hanamichi lo fissò recuperare la palla. 
Non si era accorto di lui. 
'Eccellente...è incredibile. Non avrei mai pensato che potesse esistere qualcuno in grado di eseguire un simile canestro...con tanta maestria...chissà chi è...se lo conosco...' 
Il ragazzo coi capelli neri si accorse di lui. Lo vide spalancare gli occhi, evidentemente non si aspettava di trovarlo lì...
DUNK! 
'Perfetto!' 
pensò la giovane matricola mentre atterrava attutendo il colpo. Quella schiacciata gli era venuta proprio bene. 
Ma...che stava succedendo? Aveva la strana sensazione di essere osservato. 
'Impossibile, ci sono solo io!' 
Il sesto senso di Rukawa lo fece voltare verso la porta. E rimase a bocca aperta. 
'Sakuragi?'
Il rossino era lì, sulla porta, che lo guardava affascinato.
"Ehm, ciao. Ti ho...disturbato?"
Rukawa sobbalzò. 
'Mi sta davvero chiedendo se mi ha disturbato?' 
Istintivamente scosse la testa. 
Hanamichi si sentì enormemente sollevato quando vide quei capelli neri scuotersi in un diniego. 
Prese coraggio, e si avvicinò a quel ragazzo che lo guardava ancora stupito vicino al canestro. 
Non sapeva bene il perché, ma si sentiva in soggezione. 
"Tu...fai parte del club di basket?" 
"Sì" 
Qualcosa sbocciò dentro il rossino. 
"Allora noi..." 
sussurrò a fior di labbra. 
"Sì. Siamo compagni di squadra. 
Io sono Kaede Rukawa" 
'Che bel nome...gli sta davvero bene!' 
"Kaede Rukawa" 
ripeté diligente Hanamichi, per fissarsi il suo nome nella mente. 
(Come se ce ne fosse stato bisogno...n.d.Hymeko) 
Ma non ebbe il coraggio di parlare di nuovo per primo. 
Quel ragazzo...magnifico...ragazzo, lo metteva in soggezione. Talmente bello...e bravo...rabbrividì inconsciamente, mentre lo rivedeva spiccare quel salto e schiacciare la palla nel canestro. 
Rukawa comprese il suo momento di imbarazzo, e chiese: 
"Coma va la testa?" 
Sakuragi scosse il capo, sollevato che anche l'altro partecipasse alla conversazione. 
"Così così. Ho ancora una grande voragine nei miei ricordi...bè, a dirla tutta, non mi ricordo assolutamente nulla, c'è solo un grande bianco, come...un immenso spazio vuoto" 
'Perché gli sto dicendo queste cose? Perché mi sto confidando con lui?' 
"Mi spiace. Spero che vada tutto a posto al più presto" 
e lo pensava davvero. Non era una frase di circostanza. Nonostante tutto il rancore che aveva, o credeva di avere, dentro di sé, Rukawa non riusciva a non sperare che Sakuragi guarisse. 
Incredibile a dirsi, ma...gli dispiaceva, vederlo così. 
Arrossì lievemente 
(Ma proprio poco poco, n.d.Hymeko) 
quando il compagno gli sorrise. 
'Che sorriso caldo...' 
"Ti ringrazio molto" 
"Di nulla. Ma non sapevo che potessi venire qui. Mi avevano detto che sarebbe stata una fonte di stress per te, la palestra. E a proposito, Yohei e gli altri dove sono?" 
"Ehm, a dire la verità, non dovrei essere qui. E gli altri...li ho mollati in un bar. Non ce la facevo più" 
Rukawa lo vide imbarazzarsi, e capì che, per il momento, non era il caso di indagare oltre. 
"E tu come mai sei ancora qui? Non è un po' tardi per allenarsi?" 
"Io lo faccio sempre, se voglio continuare a essere il migliore" 
La risposta di Hanamichi fece comprendere al taciturno ragazzo quali fossero le sue reali condizioni. Si aspettava un 
"Non sarai mai al livello del Genio!" 
detto per istinto, e invece si sentì rispondere: 
"Non mi sembra che qualcuno possa sperare di superarti" 
che gli fece raddrizzare i capelli. 
Istintivamente il suo odio per la Akagi si risvegliò prepotente. 
'È solo colpa tua, se è ridotto così! Stupida sciacquetta!' 
Tralasciando il fatto che fossero state aggredite da dei teppisti, naturalmente...
(E che ci facevano in giro a quell'ora? n.d.Ru) 
(Non rompere Rukawa! O ti faccio mettere con Haruko! n.d.Hymeko) 
(Non ne avresti mai il coraggio! n.d.Ru) 
(Eh chi te lo dice? n.d.Hymeko) 
(Io! Perché altrimenti dico a Mitsui di non guardarti più! n.d.Ru) 
(Ti prego no!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ç___________ç n.d.Hymeko che si piega alla volontà di Rukawa) 
(Visto come si fa? n.d.Ru) 
"Ehm, Rukawa, senti...ti manca tanto?" 
"Una mezz'oretta, ormai. Ho promesso al Gorilla di chiudere entro le sette" 
'Gorilla? Sorvoliamo...'
"Ehm, senti, posso stare qui a guardare? Sempre che la cosa non ti disturbi. Ti prometto che me ne starò buono buono seduto in panchina senza far rumore..." 
Se fosse stato un tipo espressivo, Rukawa si sarebbe trovato col mento alle caviglie. Ma siccome era pur sempre uno degli esseri più freddi del mondo, 
(si contende il primato con Rei Ayanami, n.d.Hymeko. A proposito, era piuttosto "oscura" l'ultima puntata di Eva, non trovate?) 
si ritrasse impercettibilmente e alzò un sopracciglio, ancora incredulo. Poi balbettò: 
"Ma certo che puoi, non mi dai alcun fastidio" 
"Grazie" 
'Di nuovo quel sorriso...' 
pensò fissando la sua schiena mentre si avvicinava alla sedia di Ayako.

Si scosse, e ricominciò ad allenarsi. Solo che... stavolta stava provando i suoi numeri più scenografici. 
Una serie di finte, di scatti, di rapidi cambi di mano, e per finire uno spettacolare Slam Dunk. 
Quindi palla nella destra, poi nella sinistra, e terzo tempo. Canestro. 
Riprese la palla, si esercitò sul piede perno e concluse l'azione con un maestoso gancio. 
Poi si portò alla lunetta, e iniziò a esercitarsi nei tiri liberi. Non ne sbagliò uno. 
Infine, come ciliegina sulla torta, eseguì un tiro da tre degno di Mitsui 
(Mitsui, my love...n.d.Hymeko). 
'Perché lo sto facendo? Mi volevo allenare solo sul tiro in sospensione, e invece mi ritrovo a fare le azioni più spettacolari di cui sono capace. Perché...mi voglio far notare a tutti i costi?' 
Hanamichi si era appena seduto sulla sedia, che già Rukawa si era rimesso ad allenarsi. 
'Non ci credo' 
fu il suo primo pensiero, appena lo vide muoversi. Quella grazia incredibile...si muoveva come un cigno nell'acqua, assolutamente perfetto. Tutto, in lui, era armonia. 
Cambiò improvvisamente direzione. 
Ancora una volta. E poi di nuovo. 
Ogni parte del suo corpo era in posizione perfetta. Le braccia proteggevano la palla, mentre le gambe erano già pronte per lo spostamento successivo. Il torace muscoloso si alzava e abbassava regolarmente, quasi non stesse compiendo alcuno sforzo, in linea perfetta con gli arti, pronto a equilibrare il minimo sbilanciamento, per quanto improbabile. 
Vide i suoi muscoli sodi tendersi nel movimento, e la sua bocca si seccò. 
E poi...di nuovo quel salto. Alto, libero verso il cielo, verso il canestro. E la palla fu prepotentemente infilata nella retina. 
'Dio...com'è bravo...' 
I capelli per un attimo si scostarono svelandogli completamente il suo volto, e Hanamichi si perse nel viso perlaceo del suo compagno... 
Lo guardò riprendere la palla, passarsela da una mano all'altra schiacciandola per terra, due passi veloci e poi librarsi in un salto meno alto del precedente, ma ugualmente elegante. Il suo corpo si tese come un giunco verso il sole, svettante, agile e snello. 
Canestro. 
Com'era prevedibile. 
Osservò Rukawa portarsi al centro di un cerchio tracciato per terra, e di lì tirare a canestro. Due palleggi. Palla nella destra, la sinistra di sostegno. Prese la mira, usando l'indice destro come mirino. Tese le braccia, con lo stesso movimento del cigno che tende il collo verso la libertà. Il polso guizzò per dare alla palla il giusto effetto, e anche in quel piccolo gesto Hanamichi non trovò altro che eleganza. Ancora canestro, e lo stesso tutti i tiri successivi. 
Riprese la palla, si portò all'esterno dell'area disegnata e tirò anche di lì, in sospensione, e all'indietro. 
Il rossino era sicuro del risultato. 
Rukawa recuperò la palla, e la rimise a posto, armeggiando con il lucchetto del grosso contenitore. Cercò in tutti i modi di non incrociare lo sguardo di Sakuragi, anche se sapeva di averlo incatenato a sé. Lo aveva sentito scorrere sul suo corpo per tutta la durata del suo allenamento. Non si era mai staccato da lui, l'aveva seguito come la luna segue il sole nel cielo. 
Ma non sapeva come affrontarlo. Non era preparato a questo nuovo atteggiamento del rossino, così diverso dal Sakuragi che aveva odiato fino pochi giorni prima. 
E non sapeva neppure come opporsi ai sentimenti sconosciuti che lo avevano invaso, alla vista di quegli occhi nocciola tanto tristi. Rabbrividì. 
Di confusione, o forse di soddisfazione nell'essere ammirato da colui che più di tutti lo detestava...quegli occhi...avevano percorso il suo fisico per ogni centimetro...lo avevano accarezzato...si erano azzardati a stringerlo... ...forse. Oppure no? 
Se fosse stata solo la sua immaginazione, mista a un po' di pena per lui? 
'Smettila di pensare, Kaede. È ora di farsi la doccia!' 
Ebbe finalmente il coraggio di voltarsi. 
Naturalmente lo stava guardando. 
"Io vado a fare la doccia. Mi aspetti, o vuoi andare?" 
Sakuragi scosse le spalle. 
"Per me è uguale" 
"Hai fame?" 
"Fame? Un po', non moltissima" 
"Ok, allora ti porto a mangiare un boccone, d'accordo?" 
"Con piacere" 
"Non ci metterò molto, promesso" 
e si rifugiò nello spogliatoio, a rimettersi dopo che la scintilla di felicità che aveva visto nel suo volto dopo che l'aveva invitato a mangiare fuori gli aveva troncato il respiro. 

Fine capitolo quarto 
Hymeko!!!!! n.d.Hana 
Oddio, che hai adesso? n.d.Hymeko 
Adesso sì che si ragiona! Grazie!!!! n.d.Hana 
Di nulla! Allora ti piace questa fic, eh? n.d.Hymeko 
Sì sì sì! n.d.Hana 
Allora la smetti di rompere? n.d.Hymeko 
No no no! n.d.Hana
ç_______ç n.d.Hymeko



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