NOTE: Questa fic è dedicata a Yurika
per il suo compleanno. All'inizio era una scena che stavo scrivendo per
lei, cinque minuti fa mi è venuta l'idea di renderla fic e donargliela
come regalo. Auguri Yurikuccia ^-^ (anche se molto in ritardo -__-''')
NOTE2: La dedico anche a chi sopporta queste pazzie che scrivo -___-
NOTE3: Dedica personale a Parsifal che
ha aspettato per leggere questa cavolata sperando che poi non sia una
delusione.
NOTA4: Se avete lamentele rivolgetele pure ad Rukky, assunto da poco
all'ufficio reclami ^^;;;;
Un pegno da
pagare (ovvero attenzione a quello che prometti) di
Neko
Il manto della notte era calato.
Anche quella notte testimone dell'amore passionale che si erano scambiati
fino a pochi attimi prima i due corpi, ora, addormentati tra le lenzuola
di raso bianche.
Il ragazzo moro si mosse.
Lentamente il lenzuolo scivolò via dal suo corpo lasciandolo
completamente nudo e libero di essere accarezzato dalle dita gelide della
leggera brezza che filtrava dalla finestra.
Quella finestra per metà chiusa che lasciava sì che lo sguardo curioso
della luna ammirasse tutta la scena, posando alcuni raggi sul corpo
pallido del ragazzo moro rendendo quella figura come qualcosa di
soprannaturale.
Rukawa aprì lentamente gli occhi.
Amava quella calma, si trovava così bene a convivere con quella pace che
sperava non finisse mai.
Poteva perdersi nei suoi silenzi senza che nessuno potesse disturbarlo.
Si mosse ancora una volta.
Avvicinò inconsciamente il proprio corpo a quello del compagno, che
continuava a dormire pacificamente accanto a lui.
Forse era proprio per la vicinanza con quel colpo che non riusciva a
prendere sonno.
Avere il corpo del rossino accanto al suo, poter sentire il calore del suo
corpo, il profumo della sua pelle, erano tutte sensazioni che non lo
lasciavano tranquillo di riprendere il suo sonno.
La sua mente cominciò a formulare strani pensieri inerenti al suo do'aho.
Pensieri che non potevano di certo essere classificati come puri ed
innocenti.
Era una cosa più forte di lui, non poteva farci proprio nulla.
Sembrava non averne mai abbastanza di lui.
Aveva ancora voglia di lui, del suo corpo caldo che si muoveva eccitato
sotto al suo, della sua voce impastata dal desiderio che chiamava il suo
nome quasi fosse stato in preda di chissà quale febbre. Erano questi i
pensieri che gli impedivano di riprendere sonno.
Proprio lui che di solito si addormentava in piedi o in sella alla sua
bici, quella notte sembrava essere dannato a non prendere sonno.
D'improvviso come un lampo di luce che illumina per un secondo una notte
oscura, si fece spazio nella sua mente un pensiero o meglio un ricordo.
Una promessa che Sakuragi gli aveva fatto e che sembrava crescere in lui
con sempre maggiore forza e voglia di essere realizzata.
Avvicinò la bocca all'orecchio del ragazzo addormentato.
-Ti ricordi la promessa Hana...-
In tutta risposta Hanamichi si mosse nel sonno, dandogli le spalle.
Mossa sbagliata, anche se involontaria, perchè non fece altro che far
aumentare in Kaede quel desiderio.
Sul volto del volpino si dipinse un piccolo sorriso.
La sua caccia era appena iniziata.
Tanto volente o nolente non avrebbe mai opposto resistenza, dato che la
sera prima era stato proprio Hanamichi a dargli il consenso per farlo.
E anche se avesse cambiato idea avrebbe trovato il modo per fargliela
cambiare, su questo non aveva alcun dubbio.
C'era solo un piccolo problema, il rossino stava dormendo beatamente.
Anzi forse non era poi un problema ma un punto a suo favore.
***********
Hanamichi si stava svegliando.
I suoi occhi si aprirono piano, mostrando due pozzi nocciola nei quali
risplendeva una strana ma forte confusione.
Si sentiva stranamente indolenzito. Le braccia erano intorpidite.
Non riusciva a muoverle, come se qualcosa le bloccasse non lasciandogli
libertà di fare nessun movimento. La sua totale attenzione venne però
attirata immediatamente da un peso sul suo basso ventre.
-Era ora che ti svegliassi- disse una voce bassa e sensuale
Hanamichi spalancò gli occhi di fronte a quello che lo aspettava.
Rukawa era sopra di lui.
Ed in fondo qui non ci sarebbe stato nulla di male, se non per il fatto
che il suo caro volpino sorrise maliziosamente.
E forse anche qui non avrebbe dovuto stupirsi, ormai ci era perfettamente
abituato. Ma quel sorriso nascondeva qualcosa dietro di sè, e stranamente
Hanamichi non riusciva a stare tranquillo.
Rukawa aveva di sicuro qualcosa in mente.
Sakuragi cercò di muovere le mani, ma ancora una volta non riuscì nel
suo intento.
Gettò la testa all'indietro, solo per constatare che entrambi i polsi
erano legati alla ringhiera del letto da due pezzi di stoffa rossa.
-Allora Hana sei pronto?-
Riportò subito lo sguardo sul volpino.
Non riusciva a comprendere il senso di quella situazione, il perchè il
suo compagno gli stesse combinando tutto quello. Era sempre più confuso.
Sin quando le cose non cominciarono ad apparire più chiare.
La notte prima avevano fatto l'amore, come sempre del resto, ma con la
piccola differenza che Rukawa gli aveva concesso di essere lui la parte
attiva. Con la promessa che, lui in cambio, avrebbe esaudito il suo sogno
più nascosto.
Rukawa non gli aveva svelato nulla.
Ne quale fosse quel sogno nascosto, ne che lo avrebbe realizzato a sua
insaputa, proprio mentre era beatamente perso nel mondo dei sogni.
Ma quello che faceva sì che Hanamichi si maledisse mentalmente, era il
fatto che non si sarebbe mai aspettato che il sogno nascosto di cui
parlava fosse proprio questo.
-Che cosa stai facendo?-
La voce del rossino arrivò isterica dritta alle orecchie del volpino.
Non poteva non arrivargli quell'urlo fatto con rabbia.
Rukawa sorrise ancora una volta, strano ma vero, il suo Hanamichi riusciva
a farlo sorridere nei momenti meno opportuni.
Rukawa risalì lentamente quel corpo, sino a ritrovarcisi completamente
sdraiato sopra.
Hanamichi trattenne a stento un gemito, causato dal compagno che
involontariamente aveva fatto sì che le loro virilità si sfiorassero.
-Tu cosa pensi?-
La sua voce era sensuale.
Due semplici parole, che da sole erano in grado di far gemere di piacere
il rossino.
Perchè la voce di Rukawa riusciva ad eccitarlo in quel modo?
E perchè lui non riusciva a controllare il suo corpo?
Non ci era mai riuscito una volta nei loro rapporti, figuriamoci se ci
fosse riuscito ora che era totalmente privo di difesa.
Quelle tre parole sussurrate sopra le sue labbra avevano fatto in modo che
un brivido percorse la schiena del rossino. Un brivido di piacere che
sembrava essere stato notato anche da qualcun'altro.
Ed infatti Rukawa sembrava esserne compiaciuto.
Le loro fronti si toccavano.
Gli occhi di uno persi in quelli dell'altro.
E qualcosa nel loro basso ventre che stava lentamente prendendo vita.
-Slegami-
-No- disse Rukawa con voce bassa
Hanamichi cercò di muoversi.
Non sopportava più quella situazione.
I suoi movimenti non fecero altro che provocare gemiti da parte di
entrambi i ragazzi.
I loro corpi aumentarono il contatto tra loro, accarezzandosi molto
intimamente alcune volte.
-Io voglio... farlo così-
Sakuragi chiuse gli occhi.
Sentiva l'eccitazione del volpino aumentare e toccare varie volte il suo
interno coscia.
Non riusciva a fissare gli occhi scuri del compagno con rabbia.
Quel sentimento che forse aveva sentito dentro di sè ora era
completamente dimenticato. Scivolato via per far spazio ad un'altro
sentimento che continuava ad aumentare e sembrava diventare sempre più
forte.
E poi quale rabbia.
Forse quella che fingeva di avere ogni volta che iniziavano e che svaniva
ogni volta che Rukawa faceva viaggiare sul suo corpo quelle dolci carezze.
Attenzioni che erano capaci di far perdere il controllo del proprio corpo
al rossino, che facevano scivolare via ogni minimo accenno di resistenza.
-Ah Ru... smet...ti... la...-
Rukawa gli morse il labbro inferiore per far tacere quell'assurda
protesta.
Sapeva bene a cosa servivano tutte parole.. proprio a nulla.
L'aveva vinta sempre lui e anche questa volta sarebbe andata così.
Passò la lingua sul piccolo taglietto era riuscito a procurargli,
cancellando quel moto di violenza con quella dolce carezza.
Ora era il momento giusto per il seguito del suo piano. Aveva promesso di
realizzare il suo sogno, quindi non avrebbe dovuto protesta per quello che
sarebbe successo di lì a poco.
Allungò un braccio sino al comodino.
Afferrò una scia di seta bene piegata, solo per portarla alla vista del
suo amante. La spiegazzò mostrando al rossino la lunghezza della stoffa.
Cosa cercava di dimostrare facendo così?
Hanamichi non riusciva a capire cosa volesse fare con quel pezzo di
stoffa. Ma di certo le soluzioni alla sua domanda erano molto ristrette e
forse lui stesso aveva trovato una risposta molto adeguata.
-Che vuoi fare?-
Rukawa rimase con la benda a pochi centimetri dal viso del rossino, quel
tanto che gli permise di osservare quei pozzi nocciola che amava tanto.
Poteva vedere alla perfezione lo sguardo interrogativo di Hanamichi, forse
non aveva ancora intuito le sue intenzioni.
Ma a cosa servivano le spiegazioni?
Lui non era proprio bravo con le parole.
L'unico modo in cui poteva farglielo capire era solo con i fatti.
Avvicinò maggiormente la stoffa agli occhi del ragazzo.
Senza lasciare la benda, con la mano destra fece alzare la testa del
compagno, facendola poggiare alla sua spalla.
Hanamichi sentiva la pelle di Rukawa così vicina alle sue labbra.
Il profumo della sua pelle lo inebriava.
Senza nessun avvertimento, morse quella pelle che gli si offriva così
innocentemente.
Sentiva i denti di Hanamichi affondare nella sua pelle.
Un leggero dolore sostituito a breve da un piccolo piacere, provocato
dalla lingua calda e umida che lentamente si muoveva attorno al morso.
Doveva muoversi a legargli quella dannata benda.
Non avrebbe resistito molto in quella posizione.
Era del tutto intenzionato a far pagare, a modo suo, quel morso.
Bendò il ragazzo, senza stringere troppo.
Non voleva fargli male, solo fargli assaporare il piacere di quel sogno
che sarebbe diventato pure il suo.
Non badò nemmeno alle continue lamentele che uscivano dalla bocca del
compagno.
Riappoggiò piano la testa di Hanamichi sui cuscini.
I ciuffi rossi sparsi sulle federe bianche e la sua aria smarrita lo
eccitavano terribilmente. Ora davanti ai suoi occhi sembrava di avere una
vittima pronta per essere donata in sacrificio per lui.
Rimase a fissare il corpo nudo del rossino per alcuni attimi, senza fare
nulla.
Voleva solo assaporare con lo sguardo quel bellissimo corpo che ora pareva
così indifeso.
-Kaede?-
Non rispose.
Era troppo occupato a guardare perchè gli desse una minima risposta.
Dai suoi occhi scuri trapelava solo fame, la stessa che sembrava provare
tutto il suo corpo.
-Kaede... ah...-
Le mani del volpino cominciarono a vagare per il torace ben scolpito del
compagno.
Mani calde ed esperte che non lasciavano nulla senza essere toccato. Tutto
la pelle su cui passavano sembrava prendere fuoco.
-Slegami...-
-No-
-Perchè?-
-Voglio farlo così... senza che tu possa muoverti o vedere-
-Ma... io.. voglio vederti... guardarti mentre lo facciamo-
-Usa l'immaginazione-
Poche parole dette a bassa voce.
Come se dietro la porta ci fosse qualcuno che potesse ascoltare il loro
discorso.
-Ah... cos'è...-
Hanamichi rabbrividì.
Sentiva scorrere qualcosa di caldo sul proprio petto.
Non riuscì ad identificare di cosa si potesse trattare, sin quando un
dolce profumo di cioccolato non arrivò al suo naso.
Il volpino avvicinò la bocca al petto del rossino.
Con la lingua cercò di bloccare il percorso di alcune gocce di cioccolato
che cercavano di fuggire verso il basso.
Si fermò.
Osservò senza fare nulla un'unica goccia di liquido scuro scendere verso
il basso e perdersi nell'ombelico del compagno.
Riavvicinò la lingua alla pelle, seguendo il percorso che aveva fatto
quella misera goccia. Con la lingua ripulì una lunga scia scura per poi
tuffarsi all'interno dell'ombelico e catturare anche il liquido che si era
perso al suo interno.
-Aaah..Ru..liberami...-
Le mani presero a vagare sul petto del rossino.
Cercò di cospargere di quanto più liquido potesse quella pelle calda,
ricoprendosi anche così totalmente le mani.
Una mano prese a seguire un cammino verso il basso, sino a stringere nel
suo palmo il membro del rossino.
Iniziò una lenta carezza che non fece altro che trasformarsi in una
piccola e dolce tortura. Ricoprendo di quel dolce liquido l'intero membro.
-Ah..Kae..de..-
Avvicinò, ancora una volta, la bocca la petto di Sakuragi.
La lingua cominciò a vagare su quella pelle calda.
Sentiva il cioccolato mischiato all'aroma della pelle del compagno, questo
non faceva altro che eccitarlo ancora di più.
Rukawa sentiva la sua stessa virilità pulsare dolorosamente, nonostante
continuasse ad imporsi di restare calmo e pazientare.
Non doveva cedere così presto.
Doveva prima realizzare a pieno i suoi desideri
La sua mano prese ad occuparsi ancora una volta del membro del rossino.
Prese il via una lunga e calda carezza pronta a portare al piacere e a
elemosinare sempre di più Sakuragi.
Le sue dita percorsero dalla base sino alla punta la virilità tesa,
facendo gustare al volpino a pieno i gemiti che uscivano dalla bocca del
suo amante.
Senza allontanare la sua mano, con la bocca scese a ripulire il corpo dai
residui di cioccolato, aiutandosi con la lingua, lasciando dietro di sè
una scia umida.
Fermò la bocca all'altezza di un capezzolo, permettendo alla lingua di
giocarci, girandoci attorno e stuzzicandolo, per poi abbandonarlo e
occuparsi dell'altro solo per riservargli lo stesso trattamento.
-Kaede..no..- ansimò
Rukawa sorrise.
Amava queste proteste vocali da parte del suo do'aho.
Nonostante le proteste fossero inutili, visto che quando voleva una cosa
era abituato ad averla a qualunque costo.
Infondo neanche Hanamichi stava odiando questo momento, questo suo
atteggiamento era solo un altro modo per incitare Kaede a
"torturarlo".
La mano scivolò via dal membro, lasciando la carne calda esposta
all'aria.
Tutto questo non fece altro che far ricominciare le proteste da parte del
rossino.
-Bastar..do..-
Non aveva ancora iniziato e il suo Hanamichi aveva già cominciato a
lamentarsi.
Così non andava bene.
Sakuragi avrebbe scoperto a breve che le lamentele andavano usate in un
altro preciso momento.
Ora avrebbe avuto qualcosa di cui lamentarsi, di questo ne era più che
sicuro.
La sua bocca scese verso il basso.
Con la lingua cominciò a stuzzicare la punta del membro, per poi
dedicarsi alla pulitura del cioccolato di cui ancora era ricoperto.
Hanamichi gemette a quel contatto.
Sentiva quella carezza umida portarlo piano verso l'oblio.
Cercò varie volte di aumentare il contatto, ma ogni volta che alzava il
bacino alla ricerca della bocca del suo amante, quest'ultimo sembrava
prendere gusto ad allontanarsi.
-Hai bisogno di qualcosa- disse parlando ad un soffio dal membro
-Ti..ti..prego..-
-Pregare? Dimmi Hana ti serve qualcosa-
-Kae..de..ti..ammazzerò..con.. queste mie..mani..ahhhhhh-
Hanamichi gridò di piacere.
La lingua del moretto riprese a stuzzicare la punta del suo membro, in una
dolce ed estenuante carezza.
Un urlo che forse avrebbe potuto superare le quattro mura di quella
stanza.
Kaede allontanò la bocca.
Si passò la lingua sulle labbra, aspettando una reazione.
Cosa che non tardò ad arrivare, visto che Hanamichi prese a contorcersi.
Non sopportava più quella situazione e invece Rukawa sembrava rifiutarsi
di dargli il giusto appagamento, quel piacere che si meritava.
-Allora, Hana io aspetto-
-Prendilo-
-Prendere? Cosa dovrei prendere-
-Cazzo..Kaede..prendilo..-
-Cosa? Io proprio non capisco-
Gli occhi di Rukawa sembravano emanare fiamme.
Prese a far muovere un dito lungo la virilità del rossino, facendo gemere
quest'ultimo.
Tutto questo sembrava divertire Rukawa.
Vedere come Hanamichi continuava a lamentarsi nonostante tutto quello gli
stesse piacendo.
Sapeva con certezza che tutto gli piaceva, lo vedeva chiaramente dai
movimenti del suo corpo, che si spingeva verso quella lieve carezza.
Forse era giunto il momento di dargli quella soddisfazione che andava
cercando. E poi c'era anche una certa fame da colmare da parte sua.
Avrebbe potuto far impazzire di piacere il suo amore e trarne piacere lui
stesso.
Ma un piccolo tormento poteva ancora farglielo provare.
Una mano scese ad accarezzare i glutei.
Le dita sfiorarono varie volte l'apertura tra essi provocando gemiti
sempre maggiori da parte del compagno.
-Kae..de..ti prego..-
-Se tu mi dicessi di cosa hai bisogno forse io potrei aiutarti-
-Lo..sai..lo..sai..benissimo..bastardo- urlò
Hanamichi sembrava aver bisogno di una mano per esprimersi.
Forse in fin dei conti avrebbe anche potuto aiutare il rossino a spiegare
qual'era quella cosa che voleva. Anche se forse era intuibile.
Rukawa riportò la propria attenzione al membro.
Vi avvicinò la bocca e prese a succhiarlo lateralmente per tutta la
lunghezza.
Hanamichi cercò di avere un maggiore contatto spingendo il proprio bacino
verso quella bocca, ma in risposta alla sua muta richiesta ricevette
soltanto un piccolo morso.
-Ti..odio..-
-Do'aho..-
-Prendilo...-
-Prendere? Prendere? Non capisco proprio cosa potrei prendere-
-Cazzo kitsune prendilo in bocca-
Rukawa sorrise.
Hanamichi aveva urlato quelle poche parole arrossendo subito dopo.
Era così innocente il suo do'aho.
E nonostante questa sua innocenza aveva avuto il coraggio di esprimere a
parole quello che desiderava.
Un urlo rauco uscì dalla gola del rossino.
Un grido di piacere provocato dalla bocca di Rukawa che si chiuse sulla
sua virilità.
Un tormentato piacere che cominciò a devastarlo grazie a quella bocca
setosa che prese a muoversi dal basso verso l'alto e viceversa, prendendo
un ritmo ferreo che quasi gli impediva di respirare.
Si sentiva soffocare dalle sensazioni che il moro gli stava provocando.
La bocca sul suo sesso, una mano che accarezzava i testicoli e l'altra che
si insinuava tra il suo fondo schiena.
Sembrava smarrirsi completamente in quel piacere.
Raggiungendo l'apice all'interno della bocca del compagno.
Ricadde stremato tra le lenzuola.
Il suo respiro irregolare e il cuore che martellava all'interno del suo
petto in una corsa furiosa.
Rukawa aveva il respiro irregolare.
Chiuse gli occhi cercando di riprendere il controllo del proprio corpo.
Tutto quello che era successo era stato anche troppo per lui.
Era venuto come un ragazzino alla sua prima esperienza lì, tra le
lenzuola. Solo per aver assistito all'orgasmo che aveva appena passato il
suo do'aho.
Senza inibizioni, senza nessun freno.
Risalì a gattoni il letto e si sdraiò accanto a Sakuragi.
Chiuse gli occhi, e prese ad accarezzare i capelli di Hanamichi, resi
sudici per colpa del sudore.
Sakuragi si rilassò.
Amava sentire le mani del compagno tra i suoi capelli.
Grazie a quella carezza stava per cadere tra le braccia di Morfeo, quando
nella sua mente si fece vivo un pensiero inerente alla situazione in cui
si trovava.
Cercò di liberare i propri polsi dalla prigionia.
Non riusciva più a sopportare quel senso di impotenza che sembrava
pervaderlo.
Tutto questo continuava ad aumentare e a crescere sempre più in lui, per
il semplice fatto che non poteva toccare il compagno.
Gli veniva vietato di gustare con lo sguardo quel corpo perfetto che lo
stava sovrastando.
Era una cosa che odiava, sentirsi debole e in balia di tutte quelle
sensazioni.
-Se continui così ti farai male- disse il volpino ad un soffio
dall'orecchio dell'altro ragazzo
-Kaede..liberami..-
-Non posso-
Sakuragi non capiva.
Era ancora confuso da quello che stava succedendo che non aveva
minimamente collegato la benda e tutto il resto alla promessa fatta alla
sua kitsune.
Il piacere era riuscito a confondere tutte le sue idee.
Rukawa ruppe ogni contatto con l'altro ragazzo.
Si allontanò da lui.
Un'idea si era presentata nella mente del moretto.
Un qualcosa che avrebbe reso ancora migliore quel suo sogno. E forse anche
il suo do'aho avrebbe amato e accettato grazie a questo la situazione in
cui si trovava.
-Kaede..-
Hanamichi sentiva freddo.
Ora che aveva perso ogni tipo di contatto con l'altro corpo, sentiva come
se stesse sprofondando dentro ad un lago ghiacciato.
Perchè Rukawa si divertiva così tanto a farlo soffrire?
Che cosa ci trovava nel torturarlo in quel modo?
-Kaede? Kaede.. Kaede ma dove cazzo sei andato a finire- cominciò ad
urlare
I minuti passavano e di Rukawa neppure l'ombra.
Sentiva quel liquido asciugarsi sulla sua pelle.
Era una sensazione fastidiosa.
Senza fare il minimo rumore, Rukawa rimise piede nella stanza.
Tra le mani un vassoio, sopra il quale vi erano due coppe di cristallo
strapiene di due speciali ingredienti molto adatti per realizzare il suo
piano.
Hanamichi avrebbe gradito, eccome se lo avrebbe fatto.
Si avvicinò al letto.
Poggiò sul pavimento, proprio accanto al letto, il vassoio.
Era stato così silenzioso che forse Hanamichi non si era nemmeno reso
conto della sua presenza.
Ora poteva completamente dedicarsi a lui.
Sorrise nel constatare quanto il suo do'aho si fosse agitato.
Il copri-materasso era quasi del tutto tolto e sistemato disordinatamente
sotto al corpo del rossino.
Come poteva dare torto al suo "prigioniero".
Forse lui in quella situazione avrebbe reagito anche peggio.
Avrebbe addirittura tentato di liberarsi portandosi dietro tutto il letto.
Immaginò Hanamichi in quell'azione solo per ritrovarselo incasinato
peggiormente.
-Do'aho-
-Kaede? Che cavolo stai combinando.. Ti ordino di slegarmi-
-Tu non puoi ordinare nulla nelle condizioni in cui ti trovi- disse con
voce quasi gelida
Hanamichi smise di muoversi.
Forse perchè aveva capito che opponendo resistenza non sarebbe arrivato a
nulla.
Un rumore acuto attirò la sua attenzione, facendo sì che girasse il
volto verso la fonte del rumore.
Non capiva di cosa si potesse trattare.
Era lo stesso rumore che poteva provocare l'urto di due oggetti di
cristallo.
-Che cosa stai facendo?-
-Io?-
-Sì tu Kitsune.. e piantala di giocare con me-
-Non stiamo giocando Hana..-
-Secondo te essere legato e bendato non è giocare?-
-No..-
-E allora che cavolo è, me lo sai dire?-
-Shhh..-
Rukawa si passò la lingua sulle labbra.
I suoi occhi vennero rapiti ancora una volta dalla visione del suo amante
totalmente in suo potere.
Avrebbe potuto fargli tutto quello che voleva senza che nessuno potesse
impedirglielo, ma non voleva questo.
Sapeva benissimo che a breve sarebbe stato proprio Hanamichi ad
elemosinare di continuare quello che a breve avrebbe iniziato.
Era finalmente giunto il momento di mettere alla prova il suo do'aho.
Avrebbe scoperto se era un vero conoscitore di cibi oppure non ne capisse
proprio nulla e si basasse solo sulla propria vista, per capire quello che
metteva in bocca.
Prese il vassoio dal pavimento e lo portò sul letto, poggiandolo non
troppo distante dal corpo del rossino.
Si avvicinò ancora una volta a lui e si sedette sul suo ventre,
strofinando involontariamente il suo sedere contro la virilità del
compagno.
Allungò una mano e prese una fragola dalla coppa sulla sinistra.
Dal frutto rosso cominciarono a scendere alcune goccioline di succo
macchiando le lenzuola.
La avvicinò alla propria bocca ma nel fare quello due gocce si persero
sul petto di Hanamichi, che si tese sentendo quelle gocce percorrere il
suo petto.
Rukawa senza preoccuparsi di altro cominciò ad assaporare il frutto
rosso, mordendolo e succhiando il liquido che si riversava all'interno
della propria bocca.
Non lo finì.
L'altra metà del frutto sarebbe servita ad altro.
Ad Hanamichi non sfuggì quel gemito di piacere proveniente dal volpino.
Ancora una volta la sua mente cominciò a formulare strani pensieri e
mille dubbi inerenti a quello che le sue orecchie sentivano.
-Apri la bocca- disse Rukawa all'orecchio di Hanamichi
Dischiuse le labbra.
Non sembrava intenzionato ad opporre resistenza.
Sentì qualcosa di umido e morbido accarezzare le sue labbra.
-Riconosci questo sapore?- chiese Kaede allontanando il frutto e
osservando ogni possibile reazione da parte del compagno
Hanamichi si passò la lingua sulle labbra.
Strinse le labbra concentrandosi sul gusto.
-Fragola-
-Esatto- disse con voce roca
-Ho vinto qualcosa?-
-Una notte che non dimenticherai tanto facilmente-
Sakuragi sorride lievemente a quell'affermazione.
Ormai si stava abituando all'idea di quello che gli stava proponendo il
suo amante.
In fondo non sarebbe stato male, questo era il pensiero che da alcuni
secondi aveva preso a girare per la sua testa.
Forse anche per il fatto che lui amava le fragole.
Prese un'altra fragola e la strinse tra i denti.
Avvicinò il volto a quello del compagno.
Accarezzò le labbra con il frutto in un gesto delicato, quasi timido.
Non era riuscito nemmeno a cogliere il sapore del frutto tanto il
movimento era stato veloce. Questo lo lasciava leggermente in ansia.
Voleva dire solo una cosa, che aveva qualcosa in mente.
Supposizione giusta.
La bocca del volpino si approprio di quella del compagno, spingendo il
frutto nella bocca dell'altro.
Morse la fragola lasciando che il succo si perse nelle bocche di entrambi.
Continuarono questo gioco facendo lottare le loro lingue alla conquista di
tutto quel dolce liquido sin quando l'ultimo pezzo del frutto non venne
inghiottito dal rossino.
Rukawa si allontanò.
Il respiro affannoso per l'azione appena passata.
Senza aspettare che Hanamichi recuperò totalmente il respiro, avvicinò
ancora una volta le labbra alle sue.
Con la lingua iniziò a stuzzicare le labbra, facendole schiudere e
lasciandogli libero accesso. Cominciò a succhiare il labbro inferiore
mentre una delle sue mani scese ad accarezzare quella pelle che sentiva
bruciare sotto ogni suo tocco. Sentiva il sudore mischiato a qualcosa di
appiccicoso.
Sorrise sapendo bene di cosa si trattava.
La lingua prese a muoversi attorno alle labbra, stuzzicando e sfuggendo
dall'altra lingua che cercava invece ogni volta anche un minimo contatto.
Allungò il braccio verso il vassoio, prendendo tra le dita un'altra
grossa e sugosa fragola.
Avvicinò il frutto al petto del rossino.
Cominciò a cospargere di quel frutto la pelle bollente del suo amante,
soffermandosi parecchio sui capezzoli già turgidi.
Sembrava che quella tortura verso il rossino non volesse proprio terminare
e tentasse di portarlo oltre il baratro della pazzia nel quale ormai aveva
già messo piede.
Hanamichi ansimò pesantemente.
Le dita vennero sostituite dalla bocca che prese a torturare il suo petto.
Con la lingua iniziò un alternarsi di carezze tra i due capezzoli,
stringendo tra i denti uno e poi passando all'altro, riservandogli lo
stesso trattamento.
Era come essere chiuso in una bolla di calore dove era difficile persino
respirare.
Sakuragi spinse il bacino verso l'alto.
La sua virilità era abbastanza tesa per tutta quell'eccitazione e
l'involontario sfiorare quella del compagno non diminuì di certo quella
frustrazione di cui il suo stesso sesso era prigioniero.
Rukawa chiuse gli occhi.
Non doveva perdere il controllo.
Ma così facendo sembrava che il suo compagno non cercasse altro che
ridurre i tempi di quel piccolo piacere che era intenzionato a donargli.
Se non fosse riuscito a controllarsi, avrebbe dato retta al suo istinto
che continuava a suggerirgli di prenderlo fino a farlo urlare di piacere.
Farlo suo anche con la violenza per raggiungere quel piacere che andava
ricercando.
-Meriteresti una punizione- disse il volpino all'orecchio del compagno
-E allora perchè non provvedi a farlo- disse il rossino ansimando
Avvicinò maggiormente la bocca all'orecchio del compagno.
Con le labbra cominciò ad accarezzare varie volte i contorni.
Un contatto a breve sostituito dalla lingua calda e umida che si tuffò
all'interno dell'orecchio, esibendosi in una danza lenta e umida.
Alcune gocce di saliva sfuggirono al suo controllo intraprendendo un
cammino sicuro verso il lobo per poi fuggire e scendere giù per il collo
teso.
-Ah...Kae..-
-Sì?- disse allontanandosi e fermando lo sguardo sulle labbra
-Ti.. prego..-
-Desideri forse qualcosa?-
Stava per rispondere.
Ma anche la più piccola parola non prese vita perchè troppo distratto da
capire cosa fosse quella sostanza fredda sulle sue labbra.
Vi passò la lingua cogliendone un sapore dolce, lo stesso aroma che
apparteneva al suo dolce preferito.
-Crema al limone-
-Hn-
-Kaede ancora..ne voglio ancora-
Rukawa sorrise.
Sapeva perfettamente che quello era il dessert che Hanamichi amava di
più. Infatti era stato lui stesso a prepararlo il giorno prima per
gustarselo il pomeriggio.
Peccato che ora sarebbe servito ad altro.
Con due dita si portò un altro po di dolce alla bocca.
Avvicinò le due dita sporche alla bocca del rossino, che cominciò a
ripulirle con la lingua non lasciandosi sfuggire la minima goccia.
Kaede tolse le dita, sostituendole con la propria bocca, portando il
compagno in un bacio estremo di passione al gusto di limone.
Fece scivolare una mano verso il basso.
Le dita iniziarono ad accarezzare i glutei sodi, insinuandosi tra essi e
passando alcune volte sopra la piccola apertura.
Senza il minimo avviso lo penetrò con un unica spinta.
Hanamichi si tese, mordendo senza tanta delicatezza il labbro di Rukawa
facendo sì che al gusto di limone che aveva in bocca si mischiasse anche
quello del sangue.
Il volpino cominciò a muoversi, dentro e fuori di lui prendendo un ritmo
abbastanza violento, arrivando a scuotere tutto il letto.
La spalliera andò a sbattere alcune volte verso il muro, fortunatamente
che i polsi di Sakuragi erano legati in modo da non farsi male con quel
movimento.
Quella scossa provocò la caduta del vassoio in terra facendo spezzare in
piccoli frammenti le due coppe di cristallo e macchiando il pavimento con
i due alimenti che conteneva fino a cinque attimi prima.
-Ah..Kaede..di..più-
Allacciò le gambe alla vita del volpino aiutandolo con le spinte e
penetrandosi maggiormente e sempre più profondamente cercando di
raggiungere quell'orgasmo il prima possibile.
Rischiava davvero di soffocare in tutte quelle sensazioni.
Con un grido paragonabile a quello di una bestia in una notte di caccia,
Rukawa venne all'interno del compagno.
Sentire il seme caldo del volpino al suo interno fu abbastanza da far
raggiungere poco dopo il piacere ad Hanamichi.
Hanamici sembrava troppo stanco persino per pensare ad essere ancora
legato e bendato.
Rukawa uscì da lui, rimanendogli sdraiato sopra.
Allungò le braccia e slegò entrambi i polsi del suo amante posandoglieli
accanto al corpo, erano leggermente rossi ma nulla che non sarebbe
passato.
E poi in fondo avevano passato alcuni momenti indimenticabili tutto merito
di quella promessa che era riuscito a strappare al suo do'aho.
Sakuragi aprì gli occhi solo per perdersi in quelli scuri del compagno.
-Alla fine mi hai liberato- disse richiudendo gli occhi troppo stanco per
tenerli aperti
-Bè è tutto finito..oppure vuoi ricominciare-
-No..-
-Almeno ammetti che ti è piaciuto- disse il volpino baciandogli la fronte
e sdraiandosi al suo fianco
-Non era male..-
Chiuse gli occhi.
Per puro orgoglio non avrebbe mai ammesso al suo volpino che tutto quello
che avevano passato gli era piaciuto anche troppo.
Aveva imparato una lezione da questa esperiezienza, tenere chiusa la bocca
ed evitare di fare promesse.
Fine...
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