DISCLAMERS: I personaggi
non sono miei ma del mitico papino Inoue che per disfarsene ogni tanto me li presta!! Grassie
papino ti adorooo!!!!*___*
DEDICHE: Non esistono
parole per augurarti con tutto il cuore un felice
compleanno, e dirle non esprimerebbero affatto la gioia per averti conosciuta. Quindi mi limito a dirti che ti voglio bene, ringranziarti per le splendide emozioni che mi doni con le
tue fic, ringraziarti per essermi sys.
Tantissimi auguri e che la tua vita sia splendente come il tuo cuore.
NOTE 01: Purtroppo la fic è in fase di scrittura e quindi non so quanto tempo ci metterò a terminarla. Però ti
assicuro che la trama è completamente nella mia testolina e appena posso
scriverò il secondo capitolo!!^^
NOTE 02: ^^ Rieccomi da voi con una nuova ficcina!!!!^O^ Allora l'idea mi è venuta
in mente mentre leggevo un episodio di F. Campo di Tsukasa Hojo. Tutto è iniziato da
lì, ma tengo a specificare che l'idea è mia >.<. Non l'ho scopiazzata
come con "Taxi driver" ^^ ci tenevo a precisarlo. Ok,
ed ora bando alle ciance ed eccovi il primo capitolo
e se potete commentate!!!!
UNO YAKUZA INNAMORATO
di
I parte
Il sole scaldava talmente
forte le strade che l'aria traballava.
Le macchine sfrecciavano
senza timore mentre una limousine nera tagliava il traffico per strade
periferiche. Sfrecciando in zone poco conosciute da persone normali, mentre
l'aria condizionata rinfrescava l'uomo che, seduto dietro, osservava fuori dal finestrino scurito dal sole, senza realmente
vedere nulla.
L'automobile iniziò a
rallentare sempre di più, fino a fermarsi davanti ad una villa.
La portiera davanti si
spalancò di colpo: un uomo vestito di nero uscì dalla vettura e con grazia aprì
la portiera posteriore, dalla quale uscì un altro uomo vestito come il primo.
Si guardarono attorno e, dopo essersi assicurati che non ci fosse alcun
pericolo, si misero da parte lasciando uscire
finalmente un terzo uomo.
Un piede venne posato a terra raggiunto dall'altro, subito dopo un
paio di gambe muscolose fecero capolino dalla macchina, per poi svelare il
fisico asciutto e statuario dell'uomo. I suoi occhi coperti da un paio di occhiali scuri, non permettevano di far vedere il colore
delle sue iridi che si guardavano attorno con curiosità.
Con passi lenti, e seguito
dagli altri due uomini, si avvicinò alla porta per poi suonare.
Alcuni minuti dopo un
maggiordomo aprì e condusse gli uomini in una sala arredata in stile
occidentale.
Un grandissimo lampadario
illuminava la stanza, mentre dal terrazzo si sentivano gli uccellini cantare
sugli alberi del grande giardino. Accanto alla tenda
che si muoveva piano portata dal vento, un uomo anziano fissava i nuovi arrivati.
"Benvenuti!!"
"Grazie, come sta
signor Saromoshi??" chiese il giovane
togliendosi gli occhiali scuri per rivelare due laghi azzurri, mentre con un
gesto si spostava i capelli biondi dalla fronte.
"Bene. Ma sono sicuro
che lei non sia venuto qui solo per sapere delle mie
condizioni di salute. Vero, signor Yuki???"
"Esatto, come lei sa
io sono un tipo diretto ed amo molto chi possiede questa qualità. Quindi arrivo
subito al dunque..." una
lunga pausa fece tremare il signor Saromoshi, sapeva
bene che l'uomo che aveva di fronte era un famoso yakuza.
Il suo clan era il più potente di tutta Kanagawa
e dintorni, la sua fama d'insensibile cuore di pietra era conosciuta da
tutti.
Proprio per questo
l'anziano signore si domandava cosa volesse da lui, un ex-yakuza
andato in rovina.
Certo il suo clan era
molto antico, uno degli ultimi rimasti……
L'uomo si passò una mano
tra le ciocche bionde che gli incorniciavano il volto rendendo
i suoi lineamenti fini simili a quelli di qualche angelo caduto dal cielo.
Incatenò a se gli occhi
ormai rigati dagli anni passati e con voce gelida parlò:
"Voglio suo nipote."
"MA SIAMO IMPAZZITI????!!!!!" un urlo si fece spazio nell'assoluto
silenzio della stanza.
I due gorilla si girarono verso la porta, estrassero immediatamente le pistole
da sotto la giacca. Uno si mise a proteggere il suo capo e
l'altro spalancò la porta, per poi puntare la canna lucida addosso ad un
ragazzo che, sbalordito, guardava l'anziano signore e lo yakuza.
Il signor Yuki osservò il ragazzo: la statura alta, le spalle larghe,
il petto muscoloso, la vita stretta e i fianchi lisci, le gambe lunghe e
scolpite da ore di allenamento. Ma quello che apprezzò
di più furono i capelli rossi come lingue di fuoco, gli occhi nocciola, caldi,
intensi e avvolgenti, ma estremamente combattivi ed
orgogliosi.
Yuki sorrise impercettibilmente.
Nella sua testa una frase
lampeggiava come un faro nella notte: un magnifico demone.
"Hanamichi!!"
gridò l'anziano signore cercando di tranquillizzare il rossino
che, anche se aveva una pistola puntata al
volto, non accennava a calmarsi.
Yuki restò ancora un attimo a
fissarlo. Con un gesto della sua mano i due scagnozzi misero
via le pistole, facendo entrare il ragazzo per poi chiudere la porta.
Lasciando i tre al
discorso.
"Nonno, non vorrai mica
accettare???!!!" gridò Hana guardando l’uomo
anziano che in un attimo fissò il suo sguardo in quello nocciola.
"Hana per favore vai
in camera tua!" sibilò l'uomo mostrando che lui era ancora il capo
famiglia.
Il rossino
strinse i pugni, stava per ribattere quando Yuki
parlò "La prego lo lasci pure qui, è giusto che
anche lui sappia..." guardò il rossino con i suoi occhi di ghiaccio, cercando di
intimorirlo eppure le iridi scure brillavano di rabbia "La famiglia Saromoshi è una dinastia molto antica. Forse la più antica
di tutte quelle esistenti a Kanagawa..."
Le sue mani si congiunsero
come in segno di preghiera, lasciando che solo i polpastrelli si toccassero.
Alzò i
suoi occhi azzurri "Ma... è anche quella che più rischia la decadenza,
ovvero il passare in mani sbagliate, sapete bene
com'è la yakuza... o tutto o niente" marcò quelle due parole.
"E se voi non farete parte di loro, la vostra famiglia potrebbe essere
attaccata per essere distrutta per sempre..." guardò
Hanamichi che stringeva sempre di più i pugni.
Sapeva bene che la sua
famiglia rischiava molto.
"... io vi vengo
incontro. Vi chiedo di unire le nostre due famiglie...".
Il signor Saromoshi sgranò gli occhi così come suo nipote, mentre sul
volto di Yuki le labbra si incurvavano
in una specie di sorriso "Un matrimonio tra le nostre famiglie. Ed ecco
fatto, ognuno di noi ha quello che vuole: io avrò più potere grazie alla vostra
famiglia, e voi come tali verrete protetti e nessuno
vi farà del male" finì il discorso mentre le sue lunghe gambe si accavallavano
elegantemente, tirando appena i pantaloni scuri.
Passarono pochi istanti e
la voce sicura di Hanamichi sibilò.
"Ma
io sono gay..." ma non riuscì a finire la frase
che Yuki lo guardò "Ma la persona che ti voglio
far sposare è mio cugino."
Gli occhi nocciola
s'incupirono.
"Allora signor Saromoshi??"
Il capo famiglia guardò Hanamichi, poi spostò il suo sguardo su Yuki
che lo fissava con i suoi occhi freddi. Prima di riuscire a ribattere, qualcuno
bussò alla porta.
"Avanti!"
La porta si aprì rivelando
il maggiordomo che, con voce calma, parlò.
"Signore, c'è un
ragazzo che vuole vederla!"
"Ma
chi..."
"Sarà mio cugino. Sa,
lo volevo presentare a suo nipote..."
"Io non voglio incont..."
"Hanamichi!!!" lo riprese l'anziano fulminandolo con lo sguardo
per poi continuare "Fallo entrare..."
"Sì... prego
entri."
L'uomo si fece da parte.
Un ragazzo si fece avanti.
I capelli neri come la
notte senza stelle incorniciavano il suo volto fiero e femmineo. Le spalle,
dritte e larghe, erano coperte da una giacca nera ed aperta e mostravano la
camicia bianca che, morbida, si infilava nei pantaloni
di tessuto leggero che modellati appena da un filo di vento che entrò dalla
terrazza.
Per un attimo gli occhi
nocciola si spalancarono, mentre quelli dell'altro ragazzo lo fissavano
annoiati, senza una minima reazione.
"Ru...Rukawa..." bisbigliò il rossino che, incapace di dire altro, smise di stringere i
pugni.
Non poteva crederci.
"Sì, Hana. Lui è
Kaede Rukawa, mio cugino e tuo sposo" riprese a
parlare Yuki, facendo gesto a Rukawa
di sedersi accanto a lui.
"Piacere"
rispose il moretto con la solita voce atona, non guardando neanche un secondo
il rossino che restava immobile ad osservare la scena.
"Allora signor Saromoshi???"
L'anziano guardò il nipote
che, ancora incredulo, si mordeva le labbra.
Chiuse gli occhi.
"E
sia, accetto..."
Gli occhi dei due cugini
per un attimo brillarono della luce della vittoria.
Invece quelli dell'anziano
signore si mostravano ancora fieri, anche se dentro al suo
cuore non voleva costringere il nipote a sposarsi con una persona che non
amava.
Eppure non poteva non
accettare, dalla sua decisione dipendeva la felicità di troppe persone anche se
questo stava a significare perdere l'affetto di suo
nipote.
"Nonno..." bisbigliò Hanamichi che ancora non
riusciva a crederci.
Quando realizzò la cosa, si
mosse fulmineo, prese per un braccio Rukawa, lo tirò
su e lo trascinò fuori, sotto gli occhi divertiti di Yuki.
Hanamichi tirò il moretto che in
tutti modi cercava di fare resistenza, eppure in quelle iridi blu c'era una
luce divertita per tutta quella situazione. Camminarono lungo un corridoio fino
a giungere in un salottino arredato con mobili antichi di buona fattura.
Sulla grande
parete in fondo vi erano moltissime foto dei capi passati della dinastia Saromoshi.
Kaede le osservò tutte in
un solo attimo, mentre i suoi occhi si posavano rapiti sull’immagine ritratta
di una donna dai capelli rossi, fin dal primo istante pensò che si trattasse
della madre del do'aho.
"Tu non sei d'accordo
per questo matrimonio, allora perché vuoi..." parlò Hana attirando l'attenzione su di sé, mentre gli occhi
blu di Kaede si posavano su di lui.
I semplici jeans cadevano
morbidi sui piedi nudi del rossino, la maglietta
verde scendeva dolce a coprirgli un terzo della coscia, i capelli erano scompigliati
e le gote rosse di rabbia, mentre i due pozzi nocciola erano carichi di rabbia
repressa.
"Nh...
per me va bene" e vide gli occhi castani spalancarsi "per la mia
famiglia è un ottimo affare"
"Non puoi
volerlo..."
Gli occhi glaciali di Rukawa si piantarono in quelli nocciola, dove per la prima
volta lesse incredulità mista a rabbia.
Si portò più vicino al rossino, senza mai distogliere lo sguardo.
"Tu credi??? Sono il cugino di Yuki, uno yakuza molto potente... ma per allargare il suo predominio ha
bisogno della tua famiglia... e tu..." e lo fissò
ancora più intensamente, mentre le parole uscirono gelide da quelle labbra
perfette "...e tu devi farlo per la salvezza della tua casata..."
Punto nell'orgoglio Hana
lo fissò ancora incredulo, stringendo le mani a pugno, non poteva picchiarlo
altrimenti suo nonno ci sarebbe andato di mezzo!!
"Ma noi non siamo mai
andati d’accordo, come potremo farlo adesso???"
sputò con rabbia mal celata.
Appigliandosi con tutte le
sue forze a quel barlume di speranza.
"Nh...
non importa..." e così dicendo si voltò e con
passi felini ed estremamente eleganti lasciò solo il rossino.
Hana rimase immobile nella
sala.
Non poteva crederci.
Lui e...
... lui e Rukawa si sarebbero sposati...
Iniziò a tremare mentre la
rabbia prese il sopravvento.
Sbattendo la porta uscì da casa, cercando di calmarsi, non poteva permettersi
di non sposare quel maledetto volpino. Altrimenti la sua famiglia sarebbe
andata in frantumi sotto le mani di Yuki. Sapeva bene
che quello che quel yakuza
voleva quello otteneva e non importava come, ma l'otteneva sempre.
Il rossino,
perso in quei pensieri, non si accorse di due occhi blu che lo seguivano, imprimendosi
nella loro mente il suo corpo slanciato.
"Allora è tutto
sistemato!!"
La voce di Yuki fece voltare Rukawa, che
vide i due uomini stringersi la mano.
Un sorriso ferino si
disegnava sulle labbra del biondo, mentre su quello dell'anziano un sorriso
fiero e orgoglioso.
"Andiamo
Kaede!!"
"Nh..."
"Aspettate
vi accompagno..." il nonno di Hanamichi fece strada, appena arrivati alla porta
d'ingresso strinse la mano di Yuki.
"Allora ci si sente
presto per gli altri dettagli..."
"Sì la chiamo io
domani"
Poi si volse verso il volpino
che guardava tutta la scena in silenzio, indifferente come sempre.
"Rukawa-san"
"Nh...
arrivederci" e strinse la mano sottile dell'uomo per poi uscire con suo
cugino, sentendo in lontananza un ‘arrivederci’ dalla voce matura dell'uomo.
Saliti in macchina
insieme, il silenzio li avvolse come una coperta invernale.
Uno sbuffo da parte del
biondino fece voltare Rukawa.
"Ne sei sicuro???" domandò Yuki fissando
Kaede che annuì subito.
Non avrebbe mai
rinunciato, e poi non era nel suo stile.
"Potresti perdere il 'tuo' Hanamichi..."
"No, ho deciso... il do'aho sarà mio!!" disse con occhi combattivi senza
paura delle sue parole.
"Ti farai odiare
ancora di più..." iniziò il biondino, cercando di capire fino a che punto suo cugino
poteva arrivare.
"Nh...
no, lui capirà che siamo fatti per stare insieme... che ci apparteniamo" rispose
per poi girarsi verso il finestrino.
Sapeva bene che così
facendo si sarebbe fatto odiare, ma almeno avrebbe avuto
l'opportunità di restare solo con lui, di mostrargli che anche la baka kitsune, Mr
ice-bergh aveva un cuore che batteva solo per uno stupido do'aho.
Sarebbe riuscito a fargli
capire che si appartenevano??
Che erano fatti per stare insieme??
Non lo sapeva... ma avrebbe fatto di tutto per farglielo capire.
Continua.......
La RUbricHANA
Yuki: beh, spero per te che il
mio cuginetto non debba
soffrire...
Yuki_con_sguardo_freddo:
lo spero... altrimenti, non so cosa potrebbe succederti..
Yuki_se_ne_va