Amo Hanamichi Sakuragi.
Sbagliato?
Forse! Ma non me ne importa! Lui mi ama e io lo amo, tutto bene, rose e
fiori, nella mia mente in fondo si agita un'idea pazza e totalmente fuori di
testa e giace lì, indisturbata, in letargo, mai presa realmente in
considerazione.
Cammino pigramente per i sentieri di Kanagawa. Nonostante sia inverno il
cielo è limpido e un pallido sole risplende in quel manto bramando a
scaldare, almeno in parte, la città avvolta dal vento pungente dell'inverno.
Sospiro per l'ennesima volta rannicchiato nel pesante giaccone.
Osservo svogliatamente il mio sospiro condensarsi nell'aria per poi
sperdersi nell'aria frizzante.
Cammino trovando come noioso diversivo calpesare le foglie secche sul
viale dagli alberi spogli.
Sotto i miei piedi scricchiolano sgretolandosi mentre il leggero manto di
brina scivola via come sale.
Hanamichi è uscito con i suoi amici e io ne ho approfittato per
rimuginare sulle parole di Sendoh.
Mi ha detto che non ci sono dubbi che ci amiamo, che non avrebbe visto
Hana così felice nemmeno con lui. Eppure quel sospiro prima di quell'affermazione
mi ha turbato.
Me la ripeto in continuazione cercando di cogliere un diverso significato
da quello che al primo impatto avevo carpito:
-Ti ama Ru, non ci sono dubbi, ti ama nonostante tutti i tuoi silenzi e
la tua parvenza di indifferenza che ferirebbero chiunque...-
Non sono stupido, io sono Kaede Rukawa cazzo e non permetto a un
porcospino di insinuare che io faccio soffrire Hana con i miei silenzi e la
mia superficiale indifferenza!!
Perchè sono assolutamente convinto che volesse insinuare proprio questo!
Che era innamorato di Hana lo sapevo, la cosa mi infastidiva non poco
infatti, ma sono convinto e mi fido ciecamente dell'amore incondizionato del
mio rossino nei miei confronti!
Ma quelle parole mi hanno turbato...
Se davvero Hana soffrisse in silenzio per quei silenzi in cui ogni tanto
mi rinchiudo? Se la parvenza di freddezza che porto sul volto come una
maschera levigata, davvero avesse il potere di ferire il cuore d'oro del mio
do'hao?
Non posso assolutamente permetterlo!
Ho promesso che nessuno avrebbe potuto fargli del male, non dopo tutto il
dolore che ha sopportato dopo la morte dei genitori!
E quindi non posso permettere neppure a me stesso di ferirlo, perchè non
se lo merita!!
Perchè semplicemente lo amo...
E quell'idea che tante volte aveva solleticato la mia testa si fa sentire
più forte e potente.
Non l'avevo mai presa in considerazione, pensavo che il legamene tra me e
Hana non necessitasse di una cosa del genere, ma sono sicuro che un certo
Akira Sendoh, non insinuerà mai più cose del genere quando il mio piano sarà
attuato...
Inoltre non lascerà certamente più dubbi, sempre che realmente ne abbia,
al do'hao su mio amore.
Sorrido soddisfatto nella mia mente, mentre i propositi di vendetta
lasciano il posto alla gioia incredibile che mi riempirà quando vedrò il bel
volto del mio Hana contrarsi per lo stupore.
Il suo sorriso ha il potere di rendermi felice, ogni sua risata è come un
toccasana per me, adoro vederlo felice perchè rende felice anche me.
Tutto è già architettato qui, nella mia mente e con passo svelto mi
dirigo a casa di mia madre, le devo assolutamente chiedere un favore...
-Kitsune è bellissimo!!- esulta il mio Hana quando lo porto in un piccolo
locale dove ho prenotato una saletta solo per noi due.
I suoi occhi d'ambra si accendono di mille scintille di gioia.
Kami sembra un bambino di fronte al suo regalo di Natale.
E non posso non pensare a quanto lo amo...
-Ne sono felice piccolo...- sussurro assaporando con un leggero tocco le
sue labbra morbide.
E' un locale molto accogliente, soprattutto questa saletta. Non è molto
grande, c'è un tavolo appoggiato alla parete e dei morbidi divanetti in
pelle rossa distrubuiti a elle danno un tocco di calore e intimità
all'insieme.
Tutta la stanza è illuminata da una soffusa luce ambrata, un posto
davvero molto romantico e distrattamente noto il piccolo karoke posizionato
all'angolo opposto.
Stasera, tutto deve essere perfetto.
Ci accoccoliamo nell'angolino creato dai divanetti, questo è un locale
piuttosto libero e non si bada molto se c'è una coppia gay che si
abbraccia... Tanto più che ho prenotato la sala, quindi il problema non
susssiste.
Ordiniamo e mangiamo con calma e tranquillità, non c'è fretta, voglio che
Hana si rilassi e si diverta, dopo, attuerò la fase clu del mio piano.
-Ehi Rukawa! Hanamichi!!- con grande, enorme disappunto, mi volto e noto
che Sendoh e tutto lo Shohoku sono entrati nel locale e ci hanno scorti
passando per il corridoio.
Dannazione!! Questa non ci voleva!! Il mio piano non subirà alcuna
modifica, sia chiaro, ma sarà più difficile da attuare... Quel dannato
porcospino!!!
Li saluto con un cenno del capo e guardo di sfuggita Hana, neanche lui
sembra entusiasta, so che avrebbe voluto passare la sera con me, credo che
sappia che ho qualcosa in mente, in condizioni normali non l'avrei mai
portato in un posto del genere accontentandoci del calore di casa nostra.
-Ciao!- saluta allegramente lui, ma io capisco che è solo per cordialità,
non certo perchè è entuasiasta della loro presenza!!
Senza chiedere il permesso i nostri compagni si siedono al tavolo, tanto
è grande, spiega Mitsui.
Sendoh sembra al settimo cielo all'idea di aver rovinato una serata tra
me e Hana, ma non temere Sendoh, te la farò pagare.
E rimarrai così sorpreso che non riuscirai neppure a sorridere come tuo
solito...
La serata passa tranquilla.
Il momento si sta avvicinando.
Attorno a me sento lontano il brusio delle voci dei miei amici, e per la
prima volta temo di essere nervoso.
Osservo svogliatamente i cubetti di ghiaccio dentro la mia coca cola che
si muovono impercettibilmente tintinnando appena quando muovo il bicchiere.
Insomma, un conto è farlo solamente di fronte ad Hana, un altro è quello
di farlo di fronte a tutto lo Shohoku e Sendoh.
Prima di portarmi il bicchiere alle labbra mi svugge un sospiro, certo,
con tutti presenti sarà più efficace e più di effetto, però non sono
abituato a fare queste cose!!
Avverto che Hana mi ha appoggiato una mano sul braccio e mi volto per
incontrare il suo sguardo.
E' dolce e il suo sorriso rassicurante sembra dirmi che è un peccato che
una serata romantica sia andata a monte così, ma di non preoccuparmi, ci
saranno altre occasioni...
E tutto questo con un solo sguardo...
Accenno un sorriso annuendo col capo bevendo un lungo sorso della bevanda
scura per prendere coraggio.
Il momento è arrivato.
Respiro affondo e do' un ultimo sguardo ai cubetti di ghiaccio osservando
i riflessi distorti come se potessero darmi coraggio.
Mi alzo con un movimento fluidi con gli occhi chiusi.
Sarà dura, molto dura.
-Kaede che succede?- mi sussurra Hanamichi preoccupato. Gli rivolgo un
sorriso, solo per lui e sotto lo sguardo curioso di tutti, mi dirigo verso
il piccolo Karaoke.
I miei passi si scandiscono nell'aria e la mia pelle riacquista un po' di
colore agli occhi dei presenti grazie alla soffusa luce dorata.
Afferro il microfono lasciato lì dal cameriere prima del nostro nostro
arrivo e lo accendo.
Avverto distrattamente il brusio esterefatto dei presenti e i suoi occhi
scuri su di me.
Posso vedere lo sguardo shockato del mio rossino mentre premo il bottone
che da il via al disco...
Mi avvicino a lui mentre le note dolci e melodiose di un pianoforte
avvolgono come una coperta la sala.
Lo guardo dolcemente chianandomi su di lui. Ora non esiste più nessuno a
parte noi due. Non Sendoh che è acchilosato col bicchiere a mezz'aria, non
lo Shohoku sconvolto e pietrificato... Solo io e te piccolo...
Con voce provata e riprovata bassa e dolce, inizio a cantare
accarezzandogli il volto mentre vedo i suoi splendidi occhi divenire lucidi
riempiti di lacrime di commozione:
-Accettami così, ti prego non guardare
nella mia testa c'è un mondo da ignorare- gli sussurro accarezzandogli la
gota col pollice mentre il suo sguardo si scioglie in dolcezza. Io scuoto
leggermente la testa per sottolineare le mie parole. Nella mia mente ci sono
solo due cose Hana: il basket e tu...
Un mondo strano, ma ti assicuro che tu sei mille volte più importante di
una palla da basket...
-Voglio che tu sia mio complice discreto
accettami e sarai la mia bambola di seta...- dai suoi occhi sgorgano
cristalline lacrime di gioia mentre un sorriso dolce increspa il suo volto.
Io mi affretto ad asciugare le sue lacrime con le dita per poi sostituirle
con le mie labbra in dolci carezze fino ad arrivare alle sue labbra quando
la strofa termina lasciando posto alle melodiose note del pianoforte. Lo
prendo per mano e lo faccio alzare e lui è troppo sconvolto per opporsi.
Sei più importante di un tesoro della mia stessa vita Hana.
Se dovessi perdertri impazzirei.
Vivo per i tuoi sorrisi, per i tuoi sospiri, per te...
Lo porto in mezzo alla sala e riprendo a cantare.
Nessuno fiata, nessuno osa farlo, e per me, ci siamo solo noi due amore.
-Accettami e vedrai andremo fino in fondo
Non pensare a cose è giusto e cosa sta cambiando
Andiamo al polo nord, o al sud se preferisci
accettami ti prego dimmi che ci riesci- Ti amo Hana, tu hai sempre
accettato tutto di me, ami tutto quello che sono e per questo non potrò mai
ringraziarti abbastanza... Potrei essere all'inferno, in mezzo al deserto,
ma se ci sei tu con me, tutto sembrerà paradiso...
-Non ho detto mai di essere perfetto
Se vuoi ti aiuto io a scoprire ogni mio difetto
Se ne trovi di più, ancora mi sta bene,
basta che restiamo ancora così insieme- Tu mi sorridi ancora
intreccciando le tue dita alle mie mentre mi accordi un perdono sottointeso
per queste mie scuse...
Perdona i miei silenzi, la mia ostentata freddezza, i miei modi a volte
scortesi...
I miei difetti...
Ma stai con me Hana, ora e per sempre...
-Amo, amo è qualcosa che si muove
su e giù per lo stomaco più freddo della neve
Amo, amo è un buco alla ciambella,
la sua dolcezza effimera la rende così bella.- sciolgo le nostre di e
passo la mia mano su tuo petto fino allo stomaco, mentre nuovamente le
lacrime rigano il tuo volto.
Nuovamente le note del pianoforte fermano il mio canto e ne approfitto
per appoggiare la mia fronte alla tua, il microfono ficino alle mie labbra,
anche se non mi importa che gli latri mi sentano, ora mi importa che solo tu
ascolti...
Passo la mia mano sulle tue gote, non sopporto di vedreti piangere,
neppure per la felicità...
Non piangere piccolo mio..
-Accettami e vedrai insieme cresceremo
qualche metro in più e il cielo toccheremo- alzo il volto verso un cielo
immaginario.
-Più alti dei giganti, più forti di Gozzilla
Faremo una crociera su una nave tutta gialla- chiudo gli occhi
preparandomi a quello che sto per fare...
-Andremo su un'isola che sembra disegnata
con colori enormi e un mare da sfilata- sciolgo nuovamente le nostre dita
e le infilo in tasca estraendone due biglietti.
-Per quanto mi riguarda ho fatto già il biglietto
ti prego non lasciarlo accanto a un sogno in un cassetto- glieli appoggio
in mano chiudendogliela con la mia e vedo il suo sguardo dilatarsi nel
vedere i due biglietti aerei per Los Angeles, la città degli angeli che si è
portato di fronte agli occhi con mano tremante.
Mi guarda shockato mentre deglutisce a vuoto per tentare di scacciare il
magone.
Verrai con me Hana?
-Amo, amo è qualcosa di speciale
su e giù per lo stomaco è come un temporale
Amo, amo è il sugo sulla pasta
finchè non è finito non saprò mai dire basta- gli canto con un leggero
sorriso mentre lui scuote la testa con dolce rassegnazione mentre lacrime
continuano a scorrere sul suo volto segno della sua felicità.
-Amo, amo è un dono di natura
perchè la nostra storia non è solo un'avventura- capito Hana?
Con te durerà per sempre.
E di fronte a questa dichiarazione scoppia in lacrime tentando di
asciugarsele con la mano mentre non può trattenere i singhiozzi per
l'emozione.
-Amo, amo è una semplice canzone
che serve a me per dirti che sei uno su un milione...- spengo il
microfono e Hana mi si getta tra le braccia mentre gli accarezzo la testa
mentre le note della canzone si perdono nell'aria tesa.
-Non piangere piccolo...- tento di calmarlo
-Baka Kitsune... Sei una stupida volpaccia...- singhiozza mentre io
sorrido dolcemente cullandolo.
-Shhh... Avanti Hana... Non piangere...- gli dico alzandogli il volto per
guardarlo negli occhi commossi.
-Tu sei pazzo...- mi sussurra scotendo la testa nonostante un sorriso
tradisse le sue parole.
-E non hai ancora visto nulla...- mi stacco da lui e dai suoi occhi
sorpresi. Intorno a noi tutto tace... Nessuno osa muoversi, nessuno
commenta. In questo immoto silenzio appoggio il microfono e mi dirigo
nuovamente verso Hana rimasto fermo dove l'avevo lasciato.
Ha smesso di piangere.
Sospiro e quell'unico suono riempie l'aria.
-Non sono bravo con le parole. Ho dovuto usare quelle di un altro per
dirti, almeno in parte quanto ti amo Hana.- gli afferro la mano e la stringo
nelle mie. - Cantare stasera è stata una sfida. Di fronte agli altri, una
vera impresa. Sarebbe stato più facile se ci fossi stato solo tu, ma in
fondo così è meglio. E' una dimostrazione in più di quanto ti amo.- mi fermo
sospirando nuovamente prendendo coraggio.
-Ti ho dato due biglietti Hana, per Los Angeles. Qui in Giappone, i
matrimoni tra gli omosessuali non sono riconosciuti, i rapporti tra gay non
vengono tollerati tante volte. A Los Angeles...si.- Mi fermo ancora. Sento
qualcuno che annaspa shockato. Sendoh, lo vedo bene, che trangugia la sua
bibita mentre i suoi nervi sono tesi come corde di violino. Riderei, quello
che dovrebbe avere i nervi tesi sono io... E infatti non sono mai stato
tanto nervoso in vita mia.
-Stamattina mia madre è andata in gioielleria e prenotare due fedi
nuziali. Dimmi Hana, devo confermare la prenotazione o annullarla?- dico
tutto d'un fiato e sento Ayako sussurrare un -Kami Sama- sgomento. Vedo il
sorriso dolce di Mitsui e Kogure, la sorpresa negli occhi di Ryota e lo
shock del gorilla. Invece negli occhi di Sendoh scorgo solo incredulità.
Ma sono quelli di Hana gli occhi che più mi interessano.
Allargati fino all'inverosimile.
Due polle di ambra sconvolte e incredule. Il suo colore ambrato p
impallidito.
-C...cosa...cosa stai ce..cercando di.. di dirmi Kaede?- balbetta
gesticolando nervosamente con la mano libera mentre continua a deglutire
timoroso di aver inteso male.
No Hana, hai capito benissimo.
Sbuffo con un sorriso.
-Do'hao! Hanamichi Sakuragi, vuoi sposarmi? Verrai con me a Los Angeles e
mi sposerai?- chiedo stringendo la sua mano e guardandolo fisso negli occhi.
Odo il bicchiere di Sendoh sfracellarsi e i borbottii basiti dei presenti.
Hanamichi allarga ancora di più gli occhi e poi mi sorride dolcemente
piangendo.
-Si Kaede Rukawa...- e mi abbraccia con foga.
Il mio cuore esplode di felicità.
Ancora più di prima, ora siamo legati.
E' passato ormai un mese da quando ci siamo sposati.
Osservo come se ancora fosse la prima volta la fede dorata sul mio
anulare.
L'ho sposato...
Una cerimonia semplice e intima...
Solo gli amici di Hana, lo Shohoku e e i miei parenti ovviamente,
Hanamichi è orfano purtroppo. Più per ripicca che per altro ho invitato
Sendoh, ma non è venuto.
Ricordo come se fosse ieri la tensione di entrambi. Vestiti col frack
nero e la rosa bianca lui e rossa io appuntata all'occhiello.
Quando abbiano pronunciato i fatidici si Hanamichi non ha trattenuto una
piccola lacrima.
E ora siamo sposati.
Viviamo insieme, ma lo facevamo già prima, solo che se in precedenza
vivevamo sopra casa mia, ora abbiamo una graziosa villetta solo per noi.
Ovviamente qui in giappone il nostro matrimonio non è ancora valido,
nonostante in America ci fosse voluta l'approvazione scritta di mia madre e
di un assistente sociale per Hana, qui a Kanagawa la nostra unione non conta
nulla, fino ai ventuno anni.
Quando saremo maggiorenni automaticamente per lo stato Giapponese saremo
sposati anche se la nostra unione non significa praticamente nulla... Solo
sul passaporto sotto la voce di 'stato civile' ci sarà sposato... una
sciocchezza, ma comunque importante per noi.
Qui a scuola non è facile, le voci girano, si spettegolava di una fuga
d'amore tra me e Hana e quando siamo tornati per l'inizio della scuola,
vedere le fedi alle nostre mani, ha consolidato le voci.
I professori naturalmente ne sono venuti a conoscenza e nonostante
qualche frecciatina e qualche sguardo di disapprovazione non ci fanno troppo
caso. A parte quello stupido del prof di matematica. Ci odia, non è una
novità... Ora siamo in classe, quest'anno siamo insieme, e guarda caso è
proprio l'ora di matematica...
Il mio do'hao è stato interrogato e se la sta cavando abbastanza bene
anche se è un po' teso. Giochicchia nervosamente con l'anellino d'oro e il
professore sembra averlo notato...
Giuro che se dice qualcosa di maligno lo prendo a pugni!!!
Aggrotto le sopracciglia pronto a scattare.
-Sakuragi! Non essere nervoso!- dice melifluo. Hanamichi solleva un
sopracciglio non capendo.
-Continui a giochicchiare con quell'anello! Non ti mangio!!- dice
sarcastico. Hanamichi lo ignora incrociando le braccia in attesta della
prossima domanda.
-Certo che per un ragazzo, indossare un anello è piuttosto insolito, non
trovi?- gli chiede velenoso. Alzo il capo dalle braccia picchiettando
nervosamente le dita sul tavolo.
Sta esagerando.
-Può darsi, ma non mi importa!- risponde pacato Hanamichi osservando
l'anello e poi lanciandomi un' occhiata sfuggente.
-Un anello è qualcosa che ha un grande significato, soprattutto se
portato all'annulare sinistro...- Hanamichi sospira sorridendo rassegnato.
-Lo so perfettamente, proprio per questo sta li, se vuole che glielo
dicfa professore, me lo chieda tranquillamente, non ci giri intorno.
Sappiamo perfettamente le voci che girano e sappiamo che sono arrivate fino
a lei.- dice prendendo in mano le redini del discorso. Mi alzo e lo
raggiungo.
-Sarebbero affari nostri, non siamo tenuti a dirlo, ma vuole avere la
risposta da noi? Se le fa piacere... E' vero. Le voci che girano giunte alle
sue orecchie sono vere. Ho sposato Hanamichi Sakuragi e per lo stato
Americano siamo legalmente sposati, qui le nostre nozze non significano
nulla, almeno fino alla maggiore età.- dico piuttosto arrabbiato con un
ghigno sul volto.
-Le crea problemi?- chiede tranquillamente Hanamichi. I nostri compagni
borbottano ma i più sorridono compiaciuti per il nostro gesto.
Il professore è in evidente disagio, si aspettava di metterci in
difficoltà, in imbarazzo, umiliarci, ma noi non ci vergognamo del nostro
amore...
-No...affatto...- balbetta lui preso alla sprovvista. Guardo Hana e gli
sorrido.
-Buona fortuna per l'interrogazione Hana!- gli dico
-Grazie Kit!- e mentre mi dirigo verso il mio banco gli do il cinque e
l'aula si riempe dello schiocco delle mani e del tintinnio delle fedi,
simbolo della nostra unione eterna...
OWARI...
Non ci credo!!! L'ho scritta veramente!!!!O_o vi rendete conto che non ho
neppure pensato di far precipitare l'aereo!!>.< mi sono rammollita!!!!