Disclaimer:

I personaggi non sono miei, ma appartengono a Inoue-sensei, che proprio non li vuole cedere a nessuno... ho provato a minacciarlo, in tutti i modi, e come risulato mi hanno regalato un soggiorno gratis a tempo indeterminato, in una graziosa stanzetta 1 mq x 1 mq, adornata con delle sbarre di ferro sulla piccona finestrelle a sulla porta, e arredata in modo molto semplice (un asse di legno attaccata al muro per dormire, un lavandino e un wc non proprio splendenti, e un piccolo armadietto di legno, con un anta staccata), dalla quale mi fanno uscire una volta al giorno a 'prendere aria'...

Note :

Visto che in questa piccola stanzina mi annoiavo, ho deciso di prendere in prestito i personaggi di Inoue e pensare ad una nuova fan fiction... così mi diverto un pochiettino con loro^^... Quello che leggete di seguito è il risultato...

Dedico questa fan fiction a Vege, che sopporta sempre in anteprima i miei squilibri mentali^^'

Per ogni commento sia positivo che negativo, il mio indirizzo è Cioppys14@yahoo.it
Buona Lettura!

 



Un'opportunità da non perdere

di Cioppys



Capitolo 1

POV.SENDOH

Armeggio un po' con le chiavi, non riuscendo a trovare subito quella giusta per aprire la porta dell'appartamento, prima di accorgermi che è non è affatto chiusa. A quanto pare Sakuragi è già a casa, e infatti, appena entrati, ce lo ritroviamo spaparanzato sul divano a guardare la televisione...

"Ciao ragazzi... come mai siete già tornati?" ci chiede appena si accorge della nostra presenza.

"Io vado a fare la doccia..." dice Hisashi, evitando accuratamente di rispondere alla domanda del nostro coinquilino.

Appoggia le sue cose sul tavolo della cucina e si avvia verso il bagno, situato davanti alla nostra camera. Io rimango in silenzio, osservandolo camminare zoppincante, fino a che non sparisce dietro la porta. Passano diversi secondi, alla fine dei quali sento l'acqua della doccia scorrere...

"Problemi con il ginocchio, vero?" mi chiede Sakuragi, accorgendosi anche lui della strana andatura del mio Koibito...

Sospiro. Purtroppo l'incidente che ha subito quasi un anno e mezzo fa, gli ha lasciato parecchi strascichi, ponendo fine alla sua carriera cestitica. Nemmeno le due operazioni subite sono servite a molto... ora riesce a camminare tranquillamente, ma appena lo sforza, il dolore si fa sentire e parecchio...

"Abbiamo iniziato a giocare, non impegnandoci neanche troppo, e, tempo dieci minuti, si è quasi accasciato a terra..." rispondo alla domanda, lasciandomi cadere accanto a lui sul divano...

"Il lavoro almeno gli va bene..."

"Bhe... essere un semplice impiegato non era proprio quello che sognava di fare nella vita, ma almeno non è disoccupato..." dico, ripensando che, nonostante tutto, in fondo è stato fortunato a trovare un posto di lavoro così velocemente, visto la recessione di questi ultimi mesi...

"E' un vero peccato che abbia dovuto abbandonare il basket a soli 23 anni... tra l'altro era anche sì all'apice della sua forma..."

Quello che dice Sakuragi è la pura verità. Hisashi in quel periodo stava veramente facendo faville. Aveva una media di 25 punti segnati ad ogni partita, addirittura più alta della mia, che dovrei essere il maggiore realizzatore della nostra squadra. Per non parlare poi della forma stupenda in cui era: riusciva a sostenere 40 minuti di partita come se niente fosse e faceva sempre giocate splendide... sarebbe stato nominato MVP quell'anno se, quel giorno, per colpa...

*Driin Driin*

Osservo il telefono situato a lato dell'ingresso squillare per un paio di volte, prima di decidere ad alzarmi per andare a rispondere. Sollevo la cornetta ed esordisco con un 'Pronto' un po' rattristato dai pensieri di poco prima...

"Vedo che siamo molto allegri a Tokyo..."

"Rukawa!"

Mi volto verso Sakuragi, che a sentire il nome del suo ragazzo, è già balzato in piedi e mi ha affiancato, per pregarmi a gesti (in modo da non farsi sentire da Rukawa) di passarglielo. Quando capisce che vorrei prima scambiare quattro chiacchere con lui, il rosso mi strappa letteralmente il telefono di mano!

Ok, ho capito... lasciamo i due piccioncini alle loro dolci frase amorose...

Decido così di andare in camera a sdraiarmi comodamente sul letto, dove rimango a fissare il soffitto per alcuni minuti.

L'unica cosa che si sente in casa, in questo momento, è la voce di Sakuragi, che di botto è ritornata squillante e piena di vita. Da quando Rukawa ha accettato l'offerta di giocare in una squadra americana, dopo essere stato da loro scoperto a seguito di un amichevole della nazionale giapponese, e si è trasferito a Chicago, il suo ragazzo è diventato praticamente un'altro...
A causa proprio della distanza che li separa, è spesso malinconico e triste, svogliato e sognante. Mi è capitato diverse volte, in particolare quando piove, di trovarlo seduto sul davanzale della finestra in salotto, con la testa appoggiata al vetro, ad osservare il cielo scuro...
Soffre terribilmente per questa separazione da una parte forzata, ma non ha mai voluto farlo sapere a Rukawa, principalmente per non farglielo pesare. Quando si sentono al telefono, come in questa occasione, si mostra sempre felice ed esuberante...

La porta della camera si apre e fa il suo ingresso Hisashi, con indosso solo l'aciugamano a coprigli la vita. Si avvicina all'armadio e vi inizia a frugare dentro alla ricerca dei vestiti da mettere.

Osservo attentamente la sua schiena sulla quale scorrono piccole gocce d'acqua, che partono dai neri capelli ancora bagnati. Le vedo cadere sulle spalle e scendere giù giù, fino a venire assorbite dalla spugna bianca che lo avvolge all'altezza della vita, una spugna bianca che crea un delicato contrasto con la sua pelle leggermente abbronzata...

Lo sai Hisashi? Piano piano, cresce in me la voglia di raccogliere quelle gocce, una ad una, con la mia lingua...

Mi alzo dal mio giacilio, lentamente, cercando di fare il meno rumore possibile in modo da sorprenderti alle spalle. Mi avvicino al traguardo che mi sono prefisso, e quando chiudo le mie braccia intorno alla tua vita, chiudo anche la mia bocca sulla base del tuo collo, per leccare una perla trasparente appena caduta dai tuoi capelli color pece...

"Akira..." dici, mentre istintivamente inclini la testa, in modo da lasciarmi più spazio di azione...

Dalle piccole leccate passo ai baci, con i quali inizio a risalire il collo, fino ad arrivare alla mascella, e poi ancora più su, alla guancia. Tu volti il viso verso di me, e entrambi annulliamo la distanza che ci separa, unendo le nostre bocche in un tenero bacio. Ti inumidisco le labbra, per richiederti maggiore passione. Tu le dischiudi ed io con la lingua entro subito all'interno della tua cavità, per poter incontrare la tua. Mentre prendo ad accarezzarla sensualmente, con una mano discendo il tuo ventre, fino ad arrivare alla tua eccitazione, che inizio a stimolare, accarezzandola sopra la spugna. Gemiti di piacere ti salgono dalla gola, e io allontano la mia bocca dalla tua per poterli sentire liberarsi nell'aria di questa stanza.

"Mi dispiace..." ti sussurro all'orecchio...

Sto per riprendere a baciarti il collo, quando con un movimento ti allontani da me quanto basta per interrompere le mie 'coccole'. Rimani in silenzio un momento, sicuramente a pensare di cosa mi stia mai dispiacendo... ma come immaginavo, non ci metti molto ad arrivarci...

"Aki... ascoltami, la devi smettere..." inizi a dire chiudendo gli occhi e scuotendo la testa, a intendere che sei stufo di sentire ancora una volta questa storia...

"No! Ascoltami tu Hisashi!" ti interrompo, afferrandoti con entrambe le mani le spalle "Io lo vedo chiaramente quanto tu stia male per aver dovuto abbandonare il basket! Se quella maledetta macchina ti ha investito, rovinandoti completamente il gionocchio, è stata solo colpa mia! Tu ti sei messo in mezzo per salvare me! Sono io che come un'idiota ha attraversato senza guardare! Era... era meglio se mi avessi lasciato dov'ero, invece di spingermi a lato e farti investire..."

"NON DIRLO NEANCHE PER SCHERZO!" urli, con le lacrime agli occhi, per poi gettare le braccia intorno al mio collo e abbracciarmi "Ti prego... smettila di colpevolizzarti... Non m'importa niente del basket, se per giocare il prezzo da pagare saresti stato tu..."

Sollevi la testa dall'incavo tra collo e spalla, dove avevi nascosto il volto, e mi baci teneramente. Intanto che mi lascio trasportare dalle sensazioni di questo contatto, sento le tue mani scendere lungo il mio torace, tastando dolcemente pettorali e addominali, fino ad arrivare e bloccarti all'orlo dei pantaloni della tuta. Slacci il cordino che li lega alla vita e li abbassi leggermente. A questo punto, stacchi le tue labbra dalle mie di pochissimi centimenti, ma ti bastano per parlare...

"Prendimi... Ti volgio, adesso..." sussurri con voce sensuale e intrigante...

Annullo la distanza che ci separa e riprendo il bacio che hai interrotto, solo che stavolta voglio che sia molto più passionale di prima. Infatti appena le nostre labbra si toccano, approfondisco il baccio, ricercando subito la tua lingua...
Intanto, lentamente ti faccio indietreggiare fino al letto, dove ti siedi una volta allontanato da me. Io mi sfilo la maglietta nera che indosso, e poi passo subito a levare anche i pantaloni, eliminando anche i boxer sotto di essi...
Ti faccio sdraiare sulle lenzuola e apro l'asciugamano, in modo da avere accesso alla tua eccitazione già eretta. Subito mi avvento su di lei, passandovi sopra la lingua, e tu, a questo contatto, butti indietro la testa, lasciando uscire un gemito di approvazione.
Mentre mi prendo cura della parte più sensibile del tuo corpo, con leccate, baci e piccoli morsi, facendoti impazzire di piacere, un dito viola la tua apertura. Tu inarchi la schiena per riceverlo meglio e mi inciti ad aumentarne il numero. Più presto di quanto pensassi, giungo al terzo, e solo quando le tue spinte contro la mia mano si fanno regolari, decido che è arrivato il momento. Levo le dita, generando in te un gemito di contestazione, e mi appresto a penetrarti. Lentamente faccio scivolare la mia erezione dentro di te, fino a che non sono completamente al tuo interno...

Rimango immobile e ti osservo. Il viso leggermente arrossato, i capelli bagnati e ancora gocciolanti, gli occhi socchiusi, le labbra aperte, il respiro affannato, la mano a fianco del tuo volto che stringe il lenzuolo...

Mi avvicino e sfioro quei due petali di rosa che sono le tue labbra con le mie. Tu allarghi gli occhi e li fissi nei miei... Hai due iridi nere come la notte più buia, sai Hisashi? Ma nascosto in quell'oscurità riesco a scorgere il sentimento puro che provi nei miei confronti...

Riprendo a baciarti con passione e ardore, mentre inizio a muovermi dentro di te, ritmicamente e sempre più velocemente. Cerco ad ogni spinta, di affondare più che posso, per toccare quel punto che tanto ti fa provare piacere... e da come muguli nel bacio che ci stiamo ancora scambiando, suppongo di essere riuscito nel mio intento...
Stacco la mia bocca dalla tua, in modo da lasciare liberi i tuoi ansiti che si uniscono ai miei, i quali piano piano crescono, divenendo sempre più forti, insieme all'eccitazione che sta raggiungendo il suo culmine...

Ad un tratto, però, la porta si spalanca di colpo e fa il suo ingresso Sakuragi...

"Ragazzi! Una notizia fantastica! Kaede arriva domani sera!!! Vi rendete conto? Torna a... Umf!!!"

"IDIOTA CHE NON SEI ALTRO!!! ESCI SUBITO DI QUI!!!" gli urla dietro Hisashi, dopo avergli lanciato il cuscino che l'ha colpito in pieno volto...

Sakuragi ci osserva attentamente, rendendosi veramente conto solo ora di quello che stiamo facendo io e il mio Koibito... se si guardasse il nostro coinquilino in questo momento, non si capirebbe dove finisce la faccia e iniziano i capelli...

"S-s... S-Sc-scu... Sc-scusa... Scusate!!!" balbetta per poi uscire velocemente, richiudendosi la porta alle sue spalle...

Inizio a ridere come un deficente, ripensando alla bella figura che ha fatto il rosso, ma quando mi accorgo che Hisashi non è per niente divertito dall'interruzione, cerco di calmarmi, anche se i risultati non sono proprio quelli sperati...

"Se non la pianti, puoi anche alzarti e andartene... posso finire da solo..."

"Scusa, Hisashi, davvero... è che... eh eh... era buffissimo... eh eh..."

La mia battuta non è stata molto gradita, visto che cerchi di sgusciare da sotto di me, ma non penserai che ti lascio andare così facilmente, amore mio?
Dopo averti bloccato, abbracciandoti, riprendo ad affondare dentro di te con spinte fortissime, molto apprezzate da come urli di piacere... non passa molto tempo, che tu raggiungi l'apice del piacere, urlando il mio nome. Ancora due spinte e mi svuoto dentro di te, per poi accasciarmi al tuo fianco, dopo averti liberato dalla mia ingombrante presenza...

Rimaniamo in silenzio, uno di fianco all'altro per qualche minuto, a riprendere fiato, poi ti chiedo come va...

"Sono un po' irritato da quella interruzione..." rispondi "e adesso infatti mi vado a sfogare sul diretto interessato!" e ti alzi, riallacciandoti l'asciugamano alla vita, per andare in salotto...

Mmmm... il fatto che tu ti stia massaggiando i pugni mi deve preoccupare, forse?

*

"Ma... Hana! Che diavolo ti è successo all'occhio?"

Rukawa si avvicina al suo ragazzo per ispezonare la macchia viola che ha sullo zigomo. Peccato che appena con la mano lo sfiora in quel punto, Sakuragi fa un passo indietro, lamentandosi del dolore, per poi voltarsi verso Hisashi...

"Potevi andarci anche più leggero sdentato! Mi fa un male cane!" gli dice, avvicinandosi a lui minaccioso...

"Ben ti sta scimmia rossa! Così imparerai a bussare alle porte, prima di entrare nelle stanze altrui!" risponde Hisashi, che si mostra sicuro di sè per contrastare l'atteggiamento dell'altro...

Rukawa li guarda un attimo scambiarsi ancora qualche parola, per poi venire da me a chiedere che diamine sia successo...

"Bhe... ecco... non penso che tu saresti contento se ti disturbassero in 'quei' momenti..." gli rispndo sorridendo...

"E' proprio un Do'aho..." dice scuotendo la testa "...il mio Do'aho..." aggiunge dopo un attimo di pausa, voltandosi a guardare con una dolcissima espressione, la persona interessata, la quale non ha ancora finito di litigare con Hisashi...

Siccome si sta facendo tardi, sarebbe anche ora di uscire dall'areoporto di Tokyo e tornare a casa... anche perchè tra un po' mi scade il pagamento del parcheggio dell'auto. Rukawa va a recuperare il suo Koibito. Io lo seguo e recupero il mio, e tutti e quattro ci incamminiamo verso l'uscita...

*

Entriamo in casa che è ormai ora di cena.

Io e Hisashi ci mettiamo subito ai fornelli per preparare qualcosa da mangiare. Rukawa invece, sfinito dal viaggio, si accomoda sul divano, seguito a ruota da Sakuragi, che non si allontana di un centimetro da lui, rimanendogli appiccicato e continuando a stringergli amorevolmente la mano...

Chiedo al moretto come vanno le cose in America, e lui risponde che meglio di così non potrebbero andare. Praticamente la sua squadra ormai lo reputa indispensabile...

Bhe... Che posso dire? Sono contento per lui.
Sta migliorando e di molto da quello che ho capito, quindi questa esperienza gli sarà sicuramente servita. Il problema è un'altro. Ora che le cose gli vanno bene, prolungherà la sua permanenza negli Stati Uniti di parecchio, e questo si riperquoterà sicuramente sullo stato d'animo di Sakuragi, che, secondo me, è ormai è al limite della sopportazione... E pensare che all'inizio Rukawa era partito con l'intenzione di voler 'solo provare'... ora la situazione è ben diversa...

Quando è pronto, ci sediamo tutti a tavola. Durante questo momento la conversazione diminusce e di molto, in quanto siamo tutti troppo impegnati a mangiare...

Era da tanto tempo che non passavamo una serata tutti e quattro insieme...
Questo appartamento lo abbiamo preso in affitto solo tre anni fa. E' stato Sakuragi a proporre a me ed Hisashi di vivere insieme a lui e Rukawa, dimezzando così costi e spese. All'inizio non eravamo molto convinti, in quanto non conoscevamo le abitudini degli altri due, ma poi mi sono dovuto ricredere. Nonostante Sakuragi sia un gran casinista, a casa sembra un'altro. E' vero che a volte fa cose avventate (come quella di ieri sera) ma sa rispettare l'intimità mia e del mio Koibito... Per quanto riguarda Rukawa, lui non è affatto un problema, essendo molto riservato di per sè...
In più, in diverse occasioni, è stato utile essere sotto lo stesso tetto. Ad esempio, quando Hisashi ha avuto l'incidente, non sempre potevo stargli accanto... meno male che gli altri due mi hanno dato una mano, standogli anche molto vicino nel momento più difficile, ovvero quando ha saputo di dover abbandonare la carriera cestistica. Adesso invece, siamo io e il mio ragazzo a fare compagnia ad Sakuragi, per alleggerire la mancanza di Rukawa... tra l'altro cerchiamo sempre di non farci vedere in atteggiamenti troppo mielosi davanti a lui, credendo che potrebbe portarlo a pensare al suo amato in America...

Finiamo di cenare e Hisashi inizia a sparecchiare, dicendo che non ha affatto bisogno di aiuto. Io cerco di dargli una mano, ma vengo respinto in malo modo... quando si mette in testa di fare una cosa per i fatti suoi, è davvero intrattabile!
Decido così di accomodarmi insieme agli altri due sul divano, dove Sakuragi si è già disteso per il lungo, occupandolo quasi completamente, e accoccolandosi sul ventre di Rukawa... mi siedo alla sua destra e lo osservo qualche istante...

L'ex asso dello Shohoku ha preso ad accarezzare i capelli del suo Koibito, con un'espressione alquanto tenera sul viso...
E' cambiato molto in questi anni, soprattutto grazie alla presenza del rosso. Ha perso molto del suo fare scontroso, diventando un po' più socievole... mica con tutti però! Solo con chi, secondo lui, è degno della sua attenzione... meno male che sia io che Hisashi rientriamo in questo ristretto gruppo di persone, altrimenti non avremmo resistito più di due giorni sotto lo stesso tetto di uno che non ti degna nemmeno di uno sguardo...

"Già nel mondo dei sogni il rosso?" chiede Hisashi, mentre si avvicina a noi per far passare una mano davanti agli occhi di Sakuragi, in modo da constatare l'avvenuto 'crollo' del Tensai...

"Secondo me non ha dormito per tutta notte, agitato com'era dalla notiza che tornavi..." aggiungo rivolto a Rukawa, che non ha mai smesso di coccolare il suo ragazzo...

"Io vado a dormire Akira... domani mi devo alzare presto..." dice Hisashi, posandomi un leggero bacio sulle labbra "Mi raggiungi dopo?"

Dormire? Veramente io avevo un'altra idea di cosa fare nel letto prima di andare a dormire... sorrido malizioso per esporla, ma vengo anticipato da Rukawa...

"Veramente, Sendoh, vorrei parlarti un'attimo, se non ti dispiace..."

Guardo Hisashi che sta aspettando una mia risposta, e con un cenno della testa gli faccio segno di andare. Lui si sta allontanando, ma lo blocco afferrandolo per un braccio...

"Niente bacio della buonanotte?" ti chiedo sorridendo, se posso dire, innocentemente...

"Sei irrecuperabile Akira..." rispondi, mentre avvicini la tua bocca alla mia...

Sfiori le mie labbra con le tue. Ma non mi basta. Con una mano ti afferro dietro la nuca per approfondire il nostro contatto, insinuando la mia lingua tra le tue labbra...

"Ehm Ehm..."

Mannagg... Quando Rukawa fa così non lo sopporto... che bisogno c'era di interromperci? Vabbè, ormai Hisashi sta già richiudendo la porta della camera... mi sarebbe piaciuto rotolarmi nelle coperte insieme a lui stasera...

"Di cosa volevi parlarmi?" gli chiedo, mostrandomi un po' offeso per il comportamento di poco fa, ma come sempre, lui fa finta di niente ed inizia a parlare...

"Il mese scorso, il coach della mia squadra mi ha detto che è da tempo alla ricerca di un ottimo realizzatore. Così mi ha chiesto di fargli qualche nome. 'Hanamici Sakuragi' ho subito detto, ma quando ha saputo che giocava da centro ed era un ottimo rimbalziasta, ha risposto che non andava bene, visto che quel ruolo lo ricopre già Thomas in modo perfetto, ed abbiamo una riserva che non gli è da meno... un vero peccato..."

E' già, un vero peccato. Poteva essere l'occasione d'oro per Sakugari... non solo avrebbe fatto esperienza nel campionato americano, ma si sarebbe trasferito lì, tornando a vivere a tutti gli effetti insieme a Rukawa...

Però c'è una cosa che non capisco...

"...Cosa c'entra questa storia con me?"

"Quello che il coach cercava era un giocatore veloce, dinamico, capace di destreggiarsi sia al limite dell'aria che al suo interno... e mi è venuto il tuo nome..."

Eh? Ha fatto il MIO nome? Sono molto sorpreso di questa cosa...

"Tra l'altro" continua Rukawa "hanno già fatto qualche ricerca sul tuo conto, e hanno constatato che sei proprio la persona che cercavano... tra qualche giorno ti dovrebbero chiamare per farti un'offerta, e secondo me, è un'opportunità che non puoi assolutamente perdere..."

Già... è davvero un'opportunità da non perdere...

*

Che ormai l'estate è agli sgoccioli, lo si capisce non solo dalle giornate che piano piano diventano sempre più corte, ma anche dal vento freddo che soffia sempre più forte in questo periodo. Poi, su questa banchina, è ancora più gelido... Certo che anch'io sono un po' matto a rimanere qui, per mezz'ora, ad osservare il mare increspato, rabbrividendo ad ogni folata, visto che sono vestito anche leggero...
Il punto è che avevo bisogno di un momento di meditazione, perchè la decisione che devo prendere riguarda non solo il mio futuro, ma anche quello della mia relazione con Hisashi...

Ieri sera ho ricevuto quella telefonata.

L'offerta che mi è stata fatta è veramente interessante, e ora sono indicesiso sul da farsi. Mi hanno lasciato qualche giorno per decidere... Se da una parte ho gran voglia di provare questa esperienza americana, dall'altra ho paura a lasciare qui da solo il mio ragazzo...

Vedere Sakuragi come soffre per la lontananza di Rukawa, mi fa pensare parecchio...

Tra l'altro, il moretto starà partendo proprio in questo momento per tornare negli Stati Uniti, dopo una breve settimana di permanenza qui...

Alzo la testa verso il cielo, e nonostante sia un po' nuvoloso, riesco a scorgere un aereo che si allontana dalla costa, diretto sull'oceano...

Sei su quell'aereo Rukawa? Mentre tu te ne stai tornando beatamente in America, qualcuno qui piangerà disperatamente la tua mancanza... è vero che tu questo non lo sai, ma se lo sapessi? Se venissi a conoscenza dell'enorme sofferenza che provoca la tua lontananza, partiresti lo stesso? Lascieresti solo Sakuragi?
Io non sono molto sicuro di una risposta affermativa...

So per certo che se partissi, Hisashi soffrirebbe terribilmente, ma come Sakuragi, non lo darebbe assolutamente a vedere, motivo per il quale non ne ho parlato con lui, e non ho intenzione di farlo... Anche il mio Koibito non vorrebbe farmi pesare la situazione, e mi inciterebbe ad agguantare questa occasione al volo, perchè desidera che io mi realizzi come giocatore di basket, per entrambi...

Ma c'è una colossare differenza tra la mia situazione e quella di Rukawa...

Giocare in America NON è il mio sogno nel cassetto.

Certo, non mi farebbe mica schifo, diciamolo... ma in fondo al cuore, non sono disposto a sacrificare quello che ho qui per partire, soprattutto, non sono disposto a mettere dei compromessi nella mia relazione con Hisashi...

In fondo, come lui ha bisogno di me, io ho bisogno di lui...

Non ne posso fare assolutamente a meno...

Un'altra folata di vento gelida, la cui aria mi entra sotto la felpa della tuta che indosso, mi causa brividi di freddo lungo la schiena. Un'onda si infrange sulle rocce davanti alla piccola banchina su cui mi trovo, e alcuni spruzzi mi giungono sul volto... anche l'acqua ha una temperatura molto bassa...

E' ora che vada... ormai la mia decisione l'ho presa...

*

Entro in casa e vi trovo solo Hisashi, intento a cucinare qualcosa di veramente succulento stando all'odore che si sente...

Dire che è un'ottimo cuoco è dire poco. Ci sono certi piatti che come li fa lui, nessuno li sa fare, nemmeno mia madre! Per questo in casa si occupa principalmente della cucina in generale, mentre io e il rosso abbiamo in carico le altre faccende domestiche... ovvero, pulire, lavare, stirare... anche se per quest'ultima cosa, le camice Hisashi se le stira da solo, perchè una volta ne ho bruciata una facendogli un bel buco in mezzo... quel giorno è diventato furente, visto che era anche la sua preferita...

Mi avvicino alle sue spalle e lo abbraccio dietro la schiena, posandogli un bacio sul collo, e gli chiedo all'orecchio dove sia Sakuragi...

"E' ancora in areoporto... dovrebbe rientrare a minuti..." rispondi senza distrarti da quello che stai facendo...

Io riprendo a baciarti teneramente nel punto di prima, stringendo ancora di più la presa, per catalizzare la tua attenzione su di me invece che sulle pentole dove sta cuocendo la nostra cena, ma non mi sembra che tu sia della stessa idea, e infatti...

"Akira... lasciami cucinare in pace..." mi rimproveri, sponstando il collo in modo da allontanarlo leggermente da me...

Deluso della tua reazione, mi vado a sedere sul divano, dove mi metto a guardare un po' la televisione, ma non sono per niente attento a quello che viene detto, in quanto sto ancora fissando la tua schiena... bhe, forse sarebbe meglio dire il tuo fondoschiena...

E' una mia impressione o sei un tantino scostante?

Magari oggi è successo qualcosa al lavoro, e sei un po' alterato per quello...

La porta dell'appartamento si apre e fa il suo ingresso un Hanamici Sakuragi completamente irriconoscibile. Gli occhi gonfi e rossi, il viso ancora umido dalle lacrime, e un'espressione completamente assente...
Il ragazzo richiude la porta e si avvia a passo lento verso la sua camera. Hisashi, che mi sembra abbastanza scosso dallo stato dell'amico, gli chiede gentilmente, ma anche un po' titubante a rivolgergli la parola, se vuole qualcosa di particolare per cena...

"Non ho fame, grazie..." risponde lui con un sorriso molto forzato sulle labbra "Vorrei stare un po' solo se non vi dispiace..." e detto questo, sparisce nella stanza, sua e di Rukawa...

Spengo la televisione e rimaniamo in silenzio, silenzio rotto qualche secondo dopo dai singhiozzi di Sakuragi che giungo da dietro la porta chiusa...

A sentirlo piangere mi viene una voglia di prendere il telefono e chiamare quell'imbecille che se ne sta volando negli Stati Uniti, per fargli sentire quando dolore provoca alla persona che dice di amare...

Questa situazione mi dà letteralmente sui nervi!

Di scatto, mi alzo, furente. Mi incammino verso la stanza dove provengono i lamenti, ma quello che mi dici, Hisashi, mi ghiaccia il sangue nelle vene...

"Non impicciarti Akira... non è una cosa che ci riguarda..."

"Non... non impicciarti?!?" ripeto esterefatto dalle tue parole "Come sarebbe a dire 'non impicciarti'?!? E secondo te, io dovrei rimanere qui a sentire come soffre senza fare niente?!? Perchè non è una cosa che mi riguarda?!? Ma che st*onzate stai dicendo?!?"

"MA CREDI CHE IO MI DIVERTA A VEDERLO IN QUELLO STATO?!?" urli, furente al mio indirizzo, indicando la camera di Sakuragi "E' una scelta LORO Akira... è una cosa di cui LORO devono discutere... perchè è la LORO relazione... noi non c'entriamo niente in questa storia, mettitelo bene in testa!" e scaraventi il grembiule che ti sei tolto sul tavolo, per poi chiuderti velocemente in camera, sbattendo la porta...

Ma che... che diavolo gli è preso?

*

Sono passati tre giorni da quando Hisashi mi ha urlato in faccia, furibondo per quella storia... ma poi, è veramente solo quello il motivo per cui si è arrabbiato? Era come se sotto ci fosse dell'altro...

Comunque, tra di noi non sta andando certo nel migliore dei modi...

Più volte gli ho chiesto scusa per quella sera, ma lui non si è mai dimostrato molto disponibile a parlare, anzi... se quel giorno avevo il dubbio che fosse scostante, ora so esattamente com'è quando lo è... praticamente è come se non ci fossi...
Se con le parole non ho avuto molto successo, il risultato non è poi di molto cambiato con gesti di affetto e amore...
La sera, quando ci corichiamo, mi avvicino sempre a lui, per tenerlo e stringerlo fra le mie braccia. Il fatto che non si allontana è già qualcosa, però rimane distante e indifferente, perfino ai baci e alle carezze che gli faccio...

Non so che fare... inizio a sentirmi a disagio, ma soprattutto, ad avere paura...

Entro in camera, dopo essere stato in bagno a lavarmi i denti, e ritrovo il mio Koibito già sdraiato sotto le coperte...

Come tutte le sere, lo raggiungo e mi faccio più vicino, abbranciandolo da dietro la schiena, e stringendolo possessivamente a me, per fargli capire quanto mi manca la sua 'vera' presenza...

Nessuna reazione.

Inizio a strusicare la mia guancia sul collo, per poi passare a darvi dei piccoli e teneri baci, stringendoti ancora di più alla vita...

Nessuna reazione.

Mi fermo con le labbra a pochi millimetri dall'orecchio, e decido di passare alle parole...

"Hisashi... Io ti amo e ti amerò sempre... e ti prometto che non ti lascerò mai, per nessuna ragione al mondo... staremo sempre insieme..."

Nessuna reazione? No, stavolta qualcosa succede... Si è irrigidito...

Mi sporgo leggermente in avanti per guardare i suoi occhi, per potervi leggere il motivo di questa tensione che ti ha assalito. In risposta, però, lui volge la testa verso il cuscino, nascondendosi come un coniglio inseguito dal suo predatore...

"Mi vuoi spiegare che ti succede?" ti chiedo, iniziando ad agitarmi interiormente...

Rimaniamo in silenzio, un silenzio che diventa ogni secondo più opprimente, più schiacciante, più soffocante... non ce la faccio più...

"Per favore... Spiegamelo!" inizio a supplicarti "Perchè io non riesco assolutamente a capire... non riesco a capire dove ho sbagliato, dove abbiamo sbagliato, per allontanarci in questo modo!"

"Io non..."

"Guardami negli occhi, se devi dirmi qualcosa" ti interrompo "Non ti nascondere..."

Lentamente ti giri, in modo da puntare il tuo sguardo dritto nel mio. Ogni tanto lo distogli, osservandoti in giro, mentre ti moridicchi il labbro, nervosamente, indeciso sul da farsi... perchè parlare faccia a faccia, si sa, è più difficile...

Chiudi un momento gli occhi, fai un respiro profondo e li riapri...

Poi, con solo sei parole, poni fine alla mia vita...

"Io non ti amo più Akira..."

*

Entro nell'appartamento che mi è stato assegnato dalla mia nuova squadra, e poso le due valige che ho fatto in fretta e furia ieri sera, sotto lo sguardo allibito di Sakuragi, che non credeva ad una sola delle mie parole...

Se lui non credeva alle mie parole, io cosa avrei dovuto dire allora? Cosa avrei dovuto dire a Hisashi quando ha ammesso di non amarmi più? Niente, non sono riuscito a dirgli assolutamente niente. I suoi occhi erano estremamente seri. Lui non stava affatto scherzando...

Sei parole... solo sei parole per cancellare la vita di sei anni...

Non avendo più una ragione per restare in patria, ho accettato l'offerta che mi era stata proposta e sono partito per l'America, con la speranza che la nuova esperienza mi distragga dalla immensa sofferenza che mi affligge il cuore...

No, non sto scappando come ha detto Sakuragi. Sto semplicemente cercando di voltare pagina, di chiudere un capitolo della mia vita ed iniziarne uno nuovo...

Però... però mi manca... mi manca terribilmente...

Mi avvicino alla finestra, e osservo la strada sulla quale si affaccia. Guardo le persone che camminano tranquille sui marciapiedi e le macchine che passano una dopo l'altra. Poi volgo lo sguardo al cielo, che piano piano, inizia a colorarsi delle sfumature tipiche del tramonto... e non riesco a non pensarti, Hisashi...

Appoggio la fronte al vetro freddo, e il mio respiro lo appanna leggermente, mentre sento scendere le lacrime sulle mie guance...

Sono uno stupido, un idiota, un imbecille! Ma davvero credevo che in questo modo avrei risolto il problema? Davvero credevo che venire qui avrebbe alleviato il mio dolore?

Ha ragione Sakuragi... io... io sono solo scappato!

Sarei dovuto rimanere a Tokyo! Ecco che cosa dovevo fare... Dovevo rimanere con lui, dovevo rimanergli accanto, cercando di capire cos'è successo al nostro rapporto, cos'è successo al nostro amore... e riconquistarlo, se necessario!

Bussano alla porta, una, due, tre vote... ma faccio finta di niente...

"Sendoh! So che sei in casa... quindi vieni ad aprire!"

Ma perchè non mi lasciano in pace? Perchè Rukawa non mi vuole lasciare solo con la mia sofferenza? Cosa mai potrebbe fare o dirmi per alleviare il mio dolore?

"Ho appena sentito Hana... mi ha raccontato che cosa è successo..."

Ma i fatti loro non se li fanno mai? Perchè diavolo si stanno impicciando?

"Pensaci bene... negli ultimi tempi Mitsui ti ha mai dato l'impressione di non amarti più, prima che te lo dicesse?"

Nonostante non lo voglia minimamente ascoltare, le sue parole mi fanno comunque pensare... e scopro che che la risposta a quella domanda è no, non mi ha mai dato questa impressione, anzi, tutt'altro...
Nei suoi occhi ho sempre letto un affetto e un amore profondo nei miei confronti, così come nei suoi gesti e nelle piccole cose di ogni giorno... Nei sorrisi disarmanti che mi faceva quando mi vedeva, nelle parole che mi diceva, nelle carezze dolci che mi offriva, nei baci appassionati che mi donava...
Quelle parole sono state un fulmine a cielo sereno, che mi hanno colpito in pieno...

"Ci hai pensato Sendoh? Se lo hai fatto, ti renderai conto che quello che ti ha detto non può essere affatto vero... Un sentimento così forte, come quello che lega Mitsui a te, non può scomparire da un giorno all'altro, senza un minimo di segnale premonitore di questo cambiamento..."

Anche questo è vero... e a parte gli ultimi tre giorni in cui non ci siamo scambiati nemmeno una parola, sembrava andare tutto a gonfie vele... Sembrava... ma forse non ho recepito quei segnali premonitori di cui parla, forse non li ho voluti vedere perchè quando uno è innamorato, certe cose fa FINTA di non vederle, per convincere se stesso che tutto sia perfetto, che ogni minima vigola sia al posto giusto...

"...e tutto questo perchè lui ti ha VERAMENTE mentito..."

Che... che cosa ha detto Rukawa?!?

Spalanco la porta d'ingesso, dopo averla raggiunta in un nano secondo, e mi ritrovo davanti il mio nuovo compagno di squadra, appoggiato allo stipite della porta, non solo con la schiena, ma anche con la testa, a guardare il soffitto bianco sopra di noi...

"SE MI STAI PRENDENDO IN GIRO, GIURO CHE TI FACCIO PASSARE IO LA VOGLIA DI SCHERZARE!"

Il mio urlo non ha per niente toccato l'interlocutore che mi sta davanti, freddo e scostante come al solito. Tranquillamente Rukawa porta i suoi occhi di ghiaccio su di me, e mi passa di lato, entrando nell'appartamento...

"Non stavo affatto scherzando..." dice lui con la sua solita voce fredda, fermandosi nel bel mezzo del salotto...

"E tu come diavolo fai ad esserne così sicuro?" chiedo con un filo di voce, dal quale traspare chiaramente la paura di sentirmi dire che la sua è solo una supposizione...

"Me l'ha detto Hana che ha parlato con Mitsui..."

Cosa?

"Mitsui ti ama più di chiunque altro Akira... e il fatto che ha rinunciato a te, affermando il contrario solo per 'costringerti' a venire a Chicago, lo dimostra pienamente..."

Cosa?!?

"...Si è comportato in questo modo, semplicemente perchè ha capito che tu non avresti mai accettato quest'offerta a causa sua, per non lasciarlo..."

COSA?!?!?!?

Non... non credo alle mie orecchie... come cavolo gli è saltato in mente di fare una cosa simile? Come si è permesso di decidere della mia vita? Come si è permesso di scegliere lui per me? Come diavolo si è permesso di rovinare il nostro rapporto solo perchè lui desiderava che io accettassi questa stramaledetta opportunità?!?
Sono decisamente inca**ato nero per quello che ha fatto! Se fosse qui davanti a me in questo momento, lo prenderei a calci nel sedere, ma così forti che non potrebbe poggiare il culo da nessuna parte per un mese intero! Sono maledettamente nervoso, che a furia di stringere i pugni, le nocche sono diventate bianche e le unghie si stanno conficcando nei palmi delle mani...

Ma... apsetta un'attimo! Io non ho mai parlato ad Hisashi di questa storia!

Come diavolo ha fatto a saperlo?!?

"Gliel'ho detto io..."

Osservo Rukawa che mi guarda come a dirmi 'è questo che ti stavi chiedendo, no?'...
Ok, sarà anche questo che mi stavo chiedendo, però non capisco come si sia permesso di andare a dirlo a Hisashi, quando volutamente io ho evitato di farlo per un motivo ben preciso: la decisione era solo mia! Mia e di nessun'altro!

"Hai pienamente ragione Sendoh..." ammette, nel momento in cui lo prendo per il colletto, sostenendo il mio sguardo furioso con il suo, freddo e deciso "Però, ora, hai un'altra scelta da prendere..."

E' vero... la domanda a cui devo rispondere è solo una adesso...

Ora che so la verità, cosa faccio?

Fine Primo Capitolo


*Owari Primo Capitolo*

Mitchi: Mi pare ovvia la risposta... Naturalmente torna!

Cioppys: E questa tua sicurezza da dove viene, di grazia?

Mitchi: Perchè se no' con chi me la fai fare la lemon che devi scrivere, scusa?

Cioppys: Ma a te chi ti ha detto cosa scrivo, se non l'ho ancora fatto?

Mitchi: Niente di più semplice... ho letto i tuoi appunti!

Cioppys: Quasi quasi cambio idea solo per farti un dispetto... Akira, tu resti in America!

Sendoh: Ma io voglio tornare dal mio Hisashi!!!

Cioppys: E a me chemmefrega? Sono io l'autrice e decido io che scrivere!

Mitchi: IO VOGLIO AKIRA!!!! è.é

Cioppys: Se la mettiamo su questo piano... io volgio te Hisashi! ^__^

Sendoh: Te lo presto per una notte intera allora... ma voglio la mia lemon! ^__^

Cioppys: Affare fatto! *__*

Mitchi: °__° ...EHI! Non sono mica un oggetto io!!!

Sendoh&Cioppys: Non ci interrompere mentre firmiamo il contratto!

Mitchi: T.T ...considerazione = zero!


***


Capitolo 2

POV.MITSUI

"No... non puoi avergli detto di non amarlo, solo per farlo partire per l'America!"

Hanamici è esterefatto dalla mia rivelazione... Bhe, come dargli tutti i torti? Sono ancora incredulo io di aver fatto una cosa simile, ma è giusto che sia andata così... Non mi sarei mai perdonato di essere la 'causa' del rifiuto da parte di Akira...

Quando Rukawa, tre giorni fa, prima di andare in areoporto, mi ha chiesto cosa avesse deciso il mio Koibito sull'offerta, sono rimasto un'attimo perplesso, non capendo di che diavolo stesse parlando. Poi, con due frasi, ha fatto sì che la nebbia si diradasse...

'Ma come? Non te ne ha parlato? Il coach della mia squadra gli ha fatto un'offerta per venire a giocare a Chicago... per lui è un'opportunità da non perderere...'

Ero senza parole.

Akira aveva la possibilità di fare un salto di carriera, un grande salto di carriera... e non mi aveva detto niente... assolutemente niente... perchè?

A Rukawa ho fatto credere di esserne al corrente, facendo finta di ricordarmi di cosa stessimo parlando dopo la sua frase, e rispondendo che il mio Koibito non aveva ancora preso una decisione, ma ci stava seriamente pensando... il tutto detto con un bel sorriso sulle labbra, talmente falso, che non riesco ancora a crederci che l'altro l'abbia bevuta... o probabilmente ha capito che mentivo spudoratamente, ma ha fatto finta di niente...

Quel giorno, ho passato tutto il pomeriggio a cercare di comprendere il perchè di quella mia esclusione da una decisione che avrebbe potuto cambiargli la vita... Diamine! Noi siamo una coppia, e lo siamo anche per affrontere decisioni e problemi insieme, consigliandoci e discutendoci...

Quando i medici mi hanno comunicato del fallimento della seconda operazione subita al ginocchio sinistro, io e Akira abbiamo discusso per giorni se sottopormi o meno ad un'altra operazione, nel tentativo di riacquistare completamente le facolta dell'articolazione...
Lui voleva ad ogni costo che la facessi, così da porter tornare a giocare a basket. Al contrario, io non me la sentivo proprio... Ormai ero consapevole del fatto che non sarei più potuto scendere in campo, quindi mi sono 'accontentato' di tornare a camminare normalmente... e visto le condizioni iniziali del ginocchio, dopo l'incidente, era già un gran bel traguardo...

Alla fine, sono arrivato alla conclusione che avrebbe rinunciato a quell'occasione d'oro solo per me, per non lasciarmi qui da solo, come Rukawa ha fatto con Sakuragi...

Ero deluso e abbattuto. Mi sono sentito tagliato fuori, come se quello che pensassi io non avesse alcun valore. La decisione era sua, e solo lui poteva scegliere, nonostante fossi IO la causa della sua rinuncia... e questo mi ha messo molto di malumore...
Quando poi, quella stessa sera, si è interessato allo stato d'animo di Hanamici, volendo pure impicciarsi degli affari loro... apriti cielo! Cioè... Lui non prende in considerazione minimamente il NOSTRO rapporto, e poi vuole sistemare quello degli altri? Sono letteralmente scoppiato...

Akira è sempre stato molto protettivo nei miei confronti... a volte anche troppo...
Fin da quando abbiamo iniziato a frequentarci, la maggior parte delle decisioni imporatanti le ha prese lui. La prima è stata proprio quella di metterci insieme, considerandomi da un giorno all'altro il suo ragazzo, senza chiedermi niente... non che mi fosse dispiaciuto, visto che non aspettavo altro, ma mi spiazzò parecchio con quel comportamento. Un'altro caso è stato quando abbiamo scelto l'università. Io in terza superiore ero stato bocciato, quindi l'avremmo iniziata insieme, e lui non ha voluto sentire ragioni: 'La Takeishi di Tokyo! Ho anche già trovato l'appartamento dove potremmo trasferici'... e qui anche la decisione, sua, di andare a vivere insieme, dopo neanche un anno di relazione... Infine il trasferimento in questa casa, sotto lo stesso tetto di Rukawa e Sakuragi... chi credete che abbia preso la decisione definitiva?
Spesso mi sono chiesto il perchè di questo suo comportamento, di questa sua voglia di decidere per entrambi, ma non ho mai trovato una risposta, se non quella di rendermi le cose più semplici. Io, forse, ho sbagliato a non lamentarmi prima, lasciandogli così credere che qualunque cosa lui decidesse, per me andava bene o mi adeguavo tranquillamente... Se finora non mi sono mai lamentato, se finora ho sempre fatto come diceva lui (tranne che nel caso dell'operazione al ginocchio) è perchè mi andavano veramente bene quelle scelte... ma da qui a tagliarmi completamente fuori, tanto da non dirmi nemmeno più niente, ce ne passa di acqua sotto i ponti! Questo, mi dispiace, ma non riesco proprio a tollerarlo!

"Tu devi parlare con Sendoh e dirgli la verita!"

Eh? Forse mi sono distratto un po' troppo, perdendomi nei miei pensieri, tanto da non ascoltare una frase del lunghissimo monologo che Hanamici ha fatto...

"EHI! Mitchi! Mi stai ascoltando?!?" chiede un po' offerso l'alto ragazzo dai capelli rossi "Ti ho detto che devi parlare con Sendoh e dirgli la verita!"

"No" rispondo secco, convinto che questa sia la cosa giusta da fare...

"COSA?!?" mi urla in un orecchio Hanamici, distruggendomi un timpano...

"No" ripeto imperterrito...

"Ma... ma perchè?"

Sospiro. Quello che gli sto per dire non è facile da spiegare e da capire...
Il punto è che quando ho detto ad Akira di non amarlo più, lui non ha fatto la minima piega! Quella sera è rimasto a fissarmi negli occhi per dieci minuti, senza dire una parola, per poi alzarsi e passare la notte sul divano... Il giorno seguente sono uscito di casa per andare al lavoro che era nel mondo dei sogni, poi, quando sono rientrato la sera, stava già facendo le valige!
Praticamente... praticamente non mi ha detto niente, non una parola, non mi ha chiesto neanche un minimo 'perchè', non una spiegazione sul fatto che, di punto in bianco, gli sono andato a dire che non lo amavo più... e, sinceramente, io mi aspettavo che mi facesse una di quelle scenate che non finiscono più! Sono rimasto, bhe... deluso...

"Mitchi... io non ti capisco..." dice Hanamici, sedendosi sul divano al mio fianco "tu volevi che andasse in America, giusto? Allora perchè adesso ti stai lamentando del fatto che ha preso il volo?"

"Io non mi sto lamentando di questo... Il punto è che l'ha fatto troppo in fretta! Mi ha dato... mi ha dato l'impressione che non aspettasse altro..." rispondo, stringendo le mani sulle ginocchia "E magari è proprio quello che voleva... che tra noi due finisse..."

"Non dire idiozie! Sendoh ti ama... è solo rimasto un 'tantino' sconvolto..."

"Non sono molto sicuro di quello che dici..." aggiungo, alzandomi e guardando l'orologio appeso di lato all'ingresso "E' già tardi... devo essere al lavoro entro le nove..." e mi avvio verso la camera...

"Mitchi?" mi chiama Hanamici, e io mi fermo senza voltarmi "Sei DAVVERO sicuro di quello che stai facendo?"

"S-si..." rispondo, anche se dalla voce tremante non si direbbe proprio che sono così sicuro come voglio far credere ad Hanamici... ma anche a me stesso...

*

Sto salendo le scale del palazzo dove abito e ripenso alla giornata di lavoro di oggi... decisamente stressante! Sembrava che in ufficio dovese scoppiare la terza guerra mondiale da un momento all'altro! Gente che correva a destra e a sinistra, che imprecava disperata perchè in ritardo, che insultava la stampante o il fax perchè si rifiutavano di funzionare... e tutto questo per una dannata presentazione che ci sarà domani mattina! Visto però l'affare dalla quale dipende, deve essere assolutamente perfetta, senza nemmeno una sbavatura...
Ho passato la giornata impegnato a rivedere slide, documenti e depliant, ma da una parte meglio così, almeno non ho avuto il tempo di pensare...

"Sono tornato!" dico appena varco la porta di casa...

...e, subito dopo, mi maledico mentalmente!

Hanamici non ritorna mai prima delle otto, mentre Akira...

Sospiro di fronte alla stupidità con cui ho detto quelle parole...
Come se ci fosse qualcuno a casa ad aspettarmi! Magari, che questa persona, appena varcata la soglia, mi venga incontro salutandomi, per poi riempirmi di baci, quei baci che ti fanno riprendere subito da quella stanchezza che ti ritrovi sulle spalle dopo una giornata lavorativa... magari, che poi, insieme, ci si avvia lentamente verso la camera, per assaporare il piacere fisico, oltre a quello sentimentale, dell'essersi incontrati dopo tante ore di separazione...

Scuoto violentemente la testa...

Oh, diamine! Hisashi! Smettila di pensare a queste cose!!!

Akira non c'è, è negli Stati Uniti... e lì resterà!

Poso la valigetta sul tavolo in cucina e metto via il cappotto che indossavo. Mi guardo in giro per l'appartamento, e penso che è un po' di tempo che non lo risistemo per bene... vorrà dire che invece delle pulizie di primavera, farò quelle d'autunno...
Foulard in testa e grembiule al collo, inizio a sistemare cucina e salotto. Prima di tutto mi occupo dei mobili, spolverandoli e pulendoli con un panno, per poi passare l'aspirapolvere sul pavimento e sull'unico tappeto dell'appartamento, situato davanti al divano. Lavo i pavimenti e, mentre aspetto che asciughino, inizio a fare il bagno, che si rivela essere una propria e vera lotta da tirare a lucido. Finito anche quello, mi dirigo in camera...

Ora mi chiedo... perchè non mi sono limitato solo a pulire questo locale, invece di voler sistemare anche tutte le cose che vi erano dentro?

Perchè sono un imbecille! Ecco la ragione!

Infatti, se non mi fosse venuta la genialata di riordinare completamente la stanza, mai mi sarebbe capitato in mano l'album fotografico che Akira teneva nella libreria...

Fatto sta che adesso sono qui, seduto a terra davanti alla finestra, con la schiena appoggiata al letto, a sfogliarlo...

Quanti ricordi...

La foto con i nostri diplomi delle superiori. La prima volta che siamo andati in vacanza insieme al mare. La settimana che abbiamo passato alle terme. Il matrimonio di tua sorella. La cena della Vigilia di Natale a casa nostra, insieme ai nostri amici. La premiazione del campionato nazionale dell'anno scorso... In questa foto, tu sei al centro, con in mano la targa del titolo conquistato, mentre io sono alla tua destra a sostenermi con le stampelle...
Mi ricordo che non volevo partecipare per nessuna ragione a quella foto di squadra, visto che ormai non ne facevo più parte per l'infortunio, ma tutti quanti hanno insistito ad avermi con loro, e sei venuto tu a recuperarmi sugli spalti, in quanto io mi rifiutavo di scendere... il problema è che, davanti all'intero palazzetto, mi hai caricato sulle spalle come un sacco di patate! Ero bordò dalla vergogna...

Una piccola goccia cade sulla superfice della foto, proprio sul tuo volto, inumidendolo. Con il dito cerco di asciugarla, ma subito viene rimpiazzata da un'altra. Vi passo sopra anche a questa il dito, ma la storia si ripete, mentre anche in un altro punto della foto cade un'altra goccia...

Sento un groppo alla bocca dello stomaco, che si fa lentamente più stretto, e una fitta mi attanaglia il cuore... Inizio a singhiozzare sempre più forte, mentre le mie mani si chiudono sulle pagine dell'album, stropicciandone alcune...

Mi manca... mi manca terribilmente!

E' egoistico, lo so... ma lo riviglio... rivoglio Akira...

Voglio che torni a Tokyo. Voglio che torni a vivere nuovamente in questa casa. Voglio che stia al mio fianco in ogni momento. Voglio vederlo sorridere come solo lui sa fare. Voglio sentirlo parlare con quella sua voce dolce e sensuale. Voglio che mi coccoli e mi accarezzi i capelli con quel suo tocco vellutato. Voglio che mi baci e mi abbracci, donandomi il calore del suo corpo. Voglio sentirlo gemere e godere mentre facciamo l'amore, mentre è dentro di me...

"Sei ancora sicuro di aver fatto la cosa giusta, adesso?"

"AAAHHH!" urlo, colto di sorpresa da quelle parole pronunciate alle mie spalle, facendo sussultare il proprietario di quella voce...

"Kami sama Hanamici! Mi vuoi far morire?!?" dico al mio coinquilino sdraiato sul letto ad osservarmi...

"Veramente qui se c'è qualcuno che vuol far prendere un colpo agli altri quello sei tu! Ma c'era bisogno di gridare a quel modo?!?" risponde lui rialzandosi dal letto "E comunque non hai ancora risposto alla mia domanda..." aggiunge con un sorrisetto malizioso sul volto...

Nuovamente evito di dirgli quello che vuol sentire, e velocemente esco dalla stanza, asciugandomi in qualche maniera gli occhi con il dorso della mano. Entro in bagno e faccio scorrere l'acqua dal lavandino, con la quale mi sciacquo abbondantemente la faccia, per cancellare i segni dello sfogo di pianto appena avuto...

"Certo che sei proprio cocciuto tu!" mi dice il rosso, apparendo sulla porta del bagno "Mi dici perchè non vuoi ammettere di aver sbagliato? Che con il tuo gesto hai ferito entrambi? Guardati... stai soffrendo come non mai, e non vuoi..."

"STA ZITTO!" urlo, alchè il mio coinquilino si ammutolisce "Cosa credi?!? Che non ci abbia pensato a quanto sarei stato male?!? Che non abbia pensato a quanto mi sarebbe mancato?!? Ma volevo farcela... volevo farcela per lui... perchè si meritava quest'offerta... Tu... tu non capisci proprio un emerito ca**o!!!"

Non mi rendo bene conto di quello che succede, in quanto ho gli occhi chiusi e con le mani sto afferrando i bordi del lavandino stringendoli, a più non posso... So solo che Hanamici mi (praticamente) lancia addosso al muro, facendomi violentemente sbattere la testa contro le piastrelle... un dolore lancinante...

"Io... Io non capirei un 'emerito ca**o' secondo te?!? Vorrei ricordarti che Kaede è negli Stati Uniti da un anno!!!" dice, più furioso che mai, per poi uscire sbattendo la porta del bagno...

Mentre mi massaggio la testa ancora dolorante, penso a quanto lui abbia ragione, su tutta la linea... sia per quanto riguarda l'ultima discussione, che per Akira...

Sono proprio un deficente...

*

"Vuoi?"

Hanamici, che è seduto sul divano, osserva la tazza di the bollente che gli porgo. Lui, con un po' di titubanza, la prende in mano e la porta alla bocca, ma non per sorseggiare il liquido, ancora troppo caldo per essere bevuto, ma per soffiarvi sopra in modo da raffreddarlo. Mi siedo di fianco a lui, e inizio a guardare distrattamente la televisione accesa, mentre tra di noi cala un silenzio opprimente...

"Scusami..." sussurro ad un tratto, tenendo la testa bassa ad osservare la tazza che stringo sopra l'addome...

La mia parola si perde nei discorsi che i personaggi del film trasmesso stanno facendo...

Fantastico! Già mi sento uno schifo io, e anche se non lo voglio ammettere, ho assolutamente bisogno di qualcuno che mi sostenga, altrimenti rischio di vedere solo il colore nero... Hanamici è l'unica persona che può aiutarmi e starmi vicino. Però, se ora lui non mi vuole più rivolgere la parola, non gli posso certo dare torto. E' da un anno che è nella situazione in cui mi sto ritrovando adesso io, e con quelle parole l'ho ferito, profondamente, perchè è come se in tutti questi mesi trascorsi insieme in questa casa, non avessi notato minimamente i suoi pianti disperati tutte le volte che il suo Koibito partiva o gli mancava fortemente...

Ma c'è una 'piccola' differenza tra noi due: lui e Rukawa sono ancora insieme...

Sconsolato e abbattuto per non aver ottenuto l'attenzione voluta, mi alzo per andarmene, quando una mano si poggia sul mio avambraccio. Sorpreso da questa stretta, che mi tira leggermente verso il basso, rovescio per una parte la tazza di the sul tappeto... peccato che 'alcune gocce' finiscano anche su qualcos'altro...

"SCOTTA!!!" urla Hanamici poggiando le mani sulla coscia dove è caduto il liquido, per sollevare la stoffa bagnata...

Velocemente poso il the sul tavolino e vado in cucina a prendere uno straccio, imbevuto con acqua fredda. Quando torno, Hana si è già tolto i pantaloni e sta soffiando come un disperato sopra la pelle rossa. Mi inginocchio e poso lo straccio sulla parte 'ustionata' per dargli sollievo. Osservo il punto in cui si è scottato e noto quanto sia stato fortunato... cinque centimetri più in là e Rukawa mi avrebbe ammazzato di botte per avergli rovinato il rossino!

"Scusami..." sussurro nuovamente per poi fare un lungo sospiro...

"Ma non sai dire altro da quando ti sei seduto qui?" dice il mio coinquilino...

Hanamici diventa pensieroso e mi squadra da testa a piedi più volte, senza mai abbandonare quella sua aria da idiota totale. Ad un certo punto esulta con un 'Ma certo!', battendosi un pugno sul palmo della mano. Poi mi indica con un dito, ed esce con la sua scemenza del giorno...

"Tu sei un suo sosia!!! Non può essesre che così! Allora... Dov'è il vero Mitchi?"

"Cosa?" chiedo ancora incredulo a quello che passa nella testa di sto qui...

"Dai! Mitchi non è il tipo da dire 'scusami' due volte nel giro di neanche dieci minuti! Quindi, tu non puoi che essere un sosia, venuto qui per cercare di prendere in giro il Tensai! Ma, mi spiace dirtelo, sei stato smascherato! AH AH AH!"

"La pianti di dire simili idiozie?!?"

Sono un po' alterato da questo suo atteggiamento... cioè, io gli chiedo 'scusa' e lui pensa che o sia un'altro o magari abbia ricevuto una botta in testa?

"Vuoi... vuoi dire che sei davvero Mitchi?" mi chiede, incredulo, con quella faccia da pesce lesso che si ritrova...

"Certo che sono io!!! E smettila di chiamarmi 'Mitchi'!!!" ora mi sto veramente arrabbiando...

Lui si lascia abbandonare sullo schinale del divano, incrociando le braccia la petto pensieroso, mentre continua a fissarmi... ma se adesso non la smette, giuro che gli faccio distogliere lo sguardo da me a suon di pugni!

"Già il fatto che tu ti sia lamentato per il mio nomignolo mi fa capire che sia veramente tu... però è starno che tu mi chieda scusa... sei talmente orgoglioso a volte che è davvero difficile ragionare con te..."

E sarei io quello con cui è difficile ragionare? Ha parlato l'orgoglio fatto a persona! Il Tensai vuole sempre aver ragione! In questa casa i maggiori litigi li abbiamo avuti io e lui... e meno male che in quelle occasioni c'erano i nostri Koibiti a separarci altrimenti ce le saremmo sempre date di santa ragione!

E' vero che ho un certo orgoglio e una certa faccia da difendere, ma nel corso degli anni ho anche imparato che a volte bisogna essere umili e ammettere i propri sbagli... io almeno questo passo in avanti lo fatto, a differenza di lui che crede sempre di essere nel giusto... quando esce con le sue sparate colossali, tutto il mondo si trattiene dal ridergli in faccia!

"Veramente, se in questa casa c'è qualcuno con cui è difficile ragionare... quello sei tu scimmia!" e gli lancio lo straccio in faccia, per poi andare a chiudermi in camera...

Mi cambio e indosso il pigiama, togliendomi nervosamente i vestiti e lanciandoli con stizza sulla sedia. A volte, quel suo comportamento pieno di sè, mi da proprio sui nervi! Possibile che mi abbia anche fatto dimenticare che mi ero avvicinato a lui per chiedergli scusa? Cosa ho rimediato alla fine? L'ho insultato di nuovo e me ne sono andato senza troppe discussioni...

Sospiro, stanco della giornata pesante che ho avuto al lavoro e di litigare con Hanamici per quasiasi cosa, con la certezza di sapere che anche stanotte sarò solo sotto queste coperte, senza nessuno che mi stringe a se con amore, che mi sussurra parole dolci e mi accarezza teneramente i capelli, senza il suo corpo caldo contro al mio, senza inspirare quel profumo di mirra che ormai la sua pelle ha impresso, a furia di usare i prodotti con tale essenza, senza potermi girare nel suo abbraccio e baciarlo, portandomi a contatto con quelle labbra morbide e vellutate, con quella lingua sinuosa e sensuale, e infine, senza potermi perdere nei suoi occhi come il cielo più limpido o come l'acqua più cristallina...

Mi infilo nel letto dalla sua parte, e stringo il cuscino a me, immaginandomi che ci sia lui al suo posto. Le lenzuola e la federa hanno anche loro impregnato quel profumo di mirra che tanto amo. Inspiro avidamente per farlo mio, e l'essenza mi invade, facendomi sentire ancora più incompleto e solo... Calde lacrime inizia a solcare sul mio viso, per venire assorbite dalla federa azzurra del set di lenzuola che ho cambiato stasera...
Certo che anch'io un po' masochista lo sono... ma come cavolo mi è venuto in mente di mettere questo colore? Non bastava già tutto il resto a ricordarmi Akira? No, pure le lenzuola come i suoi occhi dovevo mettere! Al solo pensiero mi appaiono nella mente proprio quelle iridi... e i singhiozzi, inconsapevolmente, aumentano...

Sto piangendo così preso da questo dolore, dovuto alla mancanza del mio Koibito, che non mi accorgo che qualcuno si è infilato nel mio letto, fino quando non mi abbraccia da dietro la schiena... di colpo mi irrigidisco al pensiero di chi possa essere, volendomi mostrare, nonostante tutto, ancora irremovibile sulle mie decisioni e sulle scelte che ho fatto...

"Perchè non gli parli? Sono sicuro che se solo tu glielo chiedessi tornerebbe da te... senza esitare un'attimo..." sussura dietro la mia spalla...

"E tu? Perchè non fai la stessa cosa con Rukawa?" chiedo, mentre il pianto si placa...

"E chiedergli di rinunciare ai suoi sogni? No... non potrei farlo... sarebbe molto egoista da parte mia..." risponde rassegnato...

"E allora? Il fatto che tu soffra perchè lui sta realizzando i suoi sogni, non è comunque egoistico?" gli faccio notare, con una punta di sarcasmo...

"Si può sapere perchè, invece di rispondere, fai altre domande?"

Dal tono di voce so che si sta arrabbiando, dovrei smetterla di stuzzicarlo, ma purtroppo è più forte di me...

"E si può sapere perchè tu ti sei infilato nel mio letto? Cos'è, ci vuoi provare?" gli dico, liberandomi dal suo abbraccio e girandomi per guardarlo seriamente...

"M-ma... MA STAI SCHERZANDO?!?" urla furente...

Stizzito, si alza buttando le lenzuola ai piedi del letto, e si avvia verso la porta...

Kami sama! Possibile che tutte le volte che vuole farmi ragionare sul fatto di chiarirmi con Akira, io perda completamente le staffe? Possibile che per me sia così difficile accettare anche solo un istante di aver fatto l'errore più grosso delle mia vita ad allontanare il mio ragazzo da me, mentendogli? E possibile che io ora mi deva sfogare su Hanamici? Che cosa mi ha fatto lui di male? Niente di niente... anzi, è pure venuto qui a consolarmi perchè sicuramente mi avrà sentito piangere come un disperato!

"Hana... stavo scherzando..." gli dico, ma lui sembra non intenzionato a tornare sui suoi passi "Ti... ti prego, non andartene... non voglio restare solo..." sussurro, ma abbastanza forte perchè lui mi senta.

Lo vedo fermarsi davanti alla porta, già con la mano sulla maniglia, intento ad aprirla. Sbuffa, come irritato da questi miei continui sbalzi del mio umore, che passa dal depresso all'arrabbiato in men che non si dica...

"Solo se mi prometti che domani telefoni a Sendoh..."

Ecco, siamo arrivati alle condizioni adesso...

"Non ho il numero..." rispondo pensando che nemmeno si è preccupato di darmelo...

"Ce l'ho io..." ...e invece al mio conquilino l'ha dato! Non ci credo!!!

"Ma..."

"Smettila di trovare scuse! Non dirmi che hai paura che ti possa rispondere di no?"

Veramente non stavo accampando una scusa, ma volevo solo far notare il fatto che lui ha il suo numero e io no!

Comunque ha ragione anche stavolta...

Ho paura che ora che è là, in America, non voglia più tornare da me, anche se glielo chiedessi, anche se lo implorassi di farlo, anche se lo supplicassi... e se questa fosse la sua decisione, non potrebbe che starmi bene, così la prossima volta ci penso due o più volte prima di fare una ca**ata del genere...

Hanamici ritorna sui suoi passi e si ridistende nel letto, invitantomi a fare lo stesso, per poi coprirci entrambi con il lenzuolo. Ora siamo uno di fronte all'altro, io dalla parte che normalmente occupa Akira, e lui nella mia.

"Mitchi... Hai davvero così poca fiducia in lui e nei suoi sentimenti?"

Ci penso un'attimo prima di rispondere, e mi rendo conto che fino ad oggi non ho mai avuto dubbi sull'amore incondizionato che Akira mi dimostra e mi dona... mai...

Certe volte mi sono chiesto come sia possibile che lui mi ami tanto. In fondo non mi pare di essere una persona così speciale che merita tutte le sue attenzioni...
Ogni anniversario, compleanno, festa o altra ricorrenza che sia (ma anche altri giorni senza ragione, solo perchè di punto in bianco aveva voglia), mi ha sempre fatto una sorpresa, dalla cena romantica organizzata in casa sua al ristorante più lussuoso, dal piccolo pensiero di un fiore al regalo più costoso che potesse farmi, dalla semplice serata passata insieme distesi sulla sabbia ad osservare le stelle al viaggio o alla gita più di moda del momento... Al contrario lui i miei regali li accettava, pregandomi di non farmegliene altri, visto che l'unico che veramente desiderasse l'aveva già ricevuto... Me.

Nonostante tutto sono geloso di lui, ma non ho mai fatto scenate apocalittiche, a parte una volta, ma l'ha spudoratamente cercata! Infatti sapeva benissimo che lo stessi guardando nel momento in cui ha iniziato a fare lo scemo con Koshino. Sapendo che quest'ultimo avesse un debole per lui, non chi ho visto più! Eravamo ancora ai primi mesi della nostra storia e allora ero ancora insicuro sul 'noi'...
Così, gliene dissi di ogni, che oltre che un hentai era un dongiovanni, che ci provava con tutti quelli che gli capitavano a tiro, che di me se ne fregava, che io ero solo un passatempo... e chi più ne ha più ne metta! Fatto sta che, alla fine della mia sfuriata, se ne esce dicendomi che ora era più che mai sicuro di quello che provassi nei suoi confronti... praticamente aveva fatto sta messinscena per capire quanto io mi sentissi legato a lui! Pazzesco!

Già... pazzesco... come lo è Akira.

Amo questo ragazzo che mi ha radicalmente cambiato l'esistenza, facendomi assaporare ogni sfacettatura dell'amore e della vita. Amo la sua imprevedibilità, la sua sicurezza e decisione, la sua caparbietà, il suo essere fedele, il suo immenso ottimismo, la sua sfrenata voglia di vivere e di divertirsi, sempre...

"Tu non ti rendi nemmeno conto di quanto Sendoh abbia perso la testa per te..." mi dice il rosso sorridendo "All'inizio non ci credevo neanche io che avesse smesso di fare il farfallone per tenere il piede in una sola scarpa... avevo paura che volesse approfittare di te, prenderti in giro e ferirti..."

Non pensavo che Hanamici fosse preoccupato per me... sentirmelo dire è strano, davvero. Comunque, come lui, anch'io avevo paura che volesse solo divertirsi con me. Avevo sentito quello che raccontavano sul suo conto, 'un perfetto str*nzo' lo definivano, ma soprattutto ero stato messo al corrente di tutte le relazioni che aveva o aveva avuto, quindi all'inizio prendevo tutto con le pinze, restando il più possibile distaccato per non farmi coinvolgere completamente...

"Poi, invece, quando vi ho visti insieme per la prima volta" continua il mio conquilino "ho notato una strana luce nei suoi occhi quando ti guardava... era molto simile a quella che vedo nelle iridi blu di Kaede quando guarda me... Fu allora che capii che ti amava veramente..."

Sospiro e mi giro a pancia in su...

Anch'io in quel periodo avevo notato quegli sguardi, ma cercavo di non illudermi più di tanto, pensando che magari ero io che me li immaginavo. Avevo paura che volesse solo il mio corpo e che, una volta ottenuto quello, mi avrebbe trattato come tutti gli altri... ovvero come un giocattolo vecchio di cui un bambino viziato non ne vuole più sapere...

Invece mi sbagliavo...

Akira un giorno mi ha affrontato, chiedendomi apertamente che cosa io provassi per lui, visto che ero sempre distaccato. Quella volta fui molto bravo a rivoltargli la domanda contro, facendo in modo che mi confessasse prima i suoi di sentimenti, accorgendosi di averlo fatto solo dopo averlo detto. Al contrario, io glissai la risposta con un 'non so... devo ancora capirli', lasciandolo completamente spiazzato... Così organizzò quella messinscena con Koshino per farmi ingelosire...

Da allora le cose tra di noi andarono a meraviglia, consci entrambi del legame tra noi che si faceva sempre più stretto e dei sentimenti sempre più profondi...

La prima volta che abbiamo fatto l'amore è indescrivibile...
Le miriadi di emozioni che ha suscitato, la passione che ci ha accompagnato, il trasporto dei nostri gesti, il desiderio immenso di essere un unico corpo, l'amore della nostra unione... Mai, mai in vita mia avevo provato qualcosa di così intenso...

Per entrambi non era la prima volta, ma io, a differenza di lui, non ero mai stato il 'passivo' nella coppia, e quella volta ho voluto condermi a lui, donandogli il mio corpo e la mia anima. Per me è stato un atto di amore e piena fiducia nei suoi confronti, amore e fiducia che negli anni a seguire ha ricabiato in modo ineccepibile...

MAI mi ha tradito, mi ha ferito o non mi ha fatto sentire amato...

Nessuno credeva che saremmo durati tanto, pensando che prima o poi Akira si sarebbe stancato di me e mi avrebbe lasciato... e se devo essere sincero anch'io ero dello stesso avviso all'inizio... E invece, nonostante tutte le previsioni negative, abbiamo continuato a camminare mano nella mano lungo la stessa strada, uno di fianco all'altro, affrontando la vita insieme per sei lunghi anni...

"Sono un imbecille, vero?" chiedo ad Hanamici, continuando ad osservare il soffitto...

"No, Mitchi, non sei imbecille... sei innamorato... ma in fondo è la stessa cosa..."

*

Sono completamente distrutto!

Fortunatamente oggi in ufficio è andata meglio di ieri, ma non è il lavoro che mi ha ridotto in uno stato pietoso... è la notte passata quasi completamente in bianco!

Me e la mia maledetta idea di chiedere ad Hanamici di restare nel mio letto...

Io mi chiedo come diavolo fa Rukawa a dormire con quella testa rossa... è peggio di un uragano! Ho ricevuto tanti di quei calci sulla schiena e manate in faccia stanotte, che mi fa male dappertutto! Un paio di volte mi ha anche spinto fuori dal letto... sono caduto sul pavimento come un sasso! Non vi dico il dolore lancinante sull'anca destra! Ho rischisato anche si di pestare la testa sull'andolo del comodino... meno male che almento questa l'ho scampata, visto che in quel frangente mi sono svegliato in tempo per evitarlo!

Arrivo davanti alla porta dell'appartamento e mi fermo un'attimo a guardarla, pensando che dietro di essa, nemmeno stasera ci sarà qualcuno ad aspettarmi... ma non un 'qualcuno' qualsiasi... io mi riferisco sempre a lui...
Sopsiro pesantemente per scacciare questo pensiero che mi sta rattristando, mentre infilo la chiave nella toppa. Due mandate e la apro.

L'oscurità che mi accoglie fa rabbrividire. Tutte le finestre sono chiuse con le persiane, e di conseguenza, all'interno non penetra nemmeno la luce dei lampioni sui quali si affaccia l'appartamento. Però mi chiedo da quando Hanamici ha questo vizio... mai si era scomodato di chiudere le persiane...

Mi volto a chiudere la porta, per poi accedere la luce, il cui interruttore è proprio di lato. Appena la sala è illuminata, scorgo a lato del telefono, posato sul tavolino a destra della porta, un biglietto proprio del mio coinquilino, con il quale mi avvisa della sua assenza stanotte. Resterà a dormire dalla madre a Kanagawa...
'Fantastico! Ho casa tutta per me!' dovrei dire, visto che non succede da secoli... ma non sono così entusiasta di rimanere da solo. Ho paura che la solitudine mi faccia pensare troppo a lui...

Sto per rimettere il foglio dove l'ho trovato, quando l'occhio mi cade su un altro foglietto, stavolta con sopra segnato un numero e un nome: Akira. Lo prendo in mano e ripenso a quando stamattina l'ho chiamato per mezz'ora, senza successo... forse se riprovo adesso...
Senza nemmeno pensarci un'altra volta, sollevo il ricevitore e compongo il numero, ma dall'altra parte squilla a vuoto per diversi minuti, senza che nessuno risponda...

Sconsolato rimetto la cornetta al suo posto, e mi volto verso il salotto...

...e a momenti muoio per quello che i miei occhi vedono!

Kami!!! Ho anche le allucinazioni!!!

Akira è seduto sul davanzale interno della finestra. La schiena in parte appoggiata sul vetro e in parte sullo stipite, una gamba a terra, mentre l'altra piegata con il piede posato sopra il marmo bianco che compone la sua sedia provvisora. E' vestito dai migliori Jeans che abbia mai avuto nell'armadio, un paio bianchi attillati che gli fasciano in modo perfetto le gambe, evidenziando tutti, ma proprio tutti i suoi attributi, dai polpacci alle cosce, dal sedere a... si, proprio a quello! Sopra porta invece il maglioncino del colore dei suoi occhi che gli ho regalato lo scorso natale. L'espressione del suo viso è molto seria, e con gli occhi mi sta fissando intensamente...

"A-akira..." sussurro debolmente...

Io ricambio il tuo sguardo, affascinato, non riuscendo a staccare le mie iridi dalla tua figura, che anche se solo la sto sognando, sembra così stramaledettamente reale.
Mi imprimo ben bene nella mente ogni tuo lineamento, ogni tua sfacettatura, con la paura nel cuore che da un momento all'altro tu possa svanire...

Ad un tratto, ti muovi. Lasci dietro di te il davanzale di marmo bianco, e ti avvicini alla porta di ingresso, davanti alla quale ci sono io, che inconsapevolmente indietreggio fino ad appoggiare le spalle al suo legno scuro...
Una mano si posa sulla porta, proprio a fianco della mia testa, mentre l'altra passa dietro la mia vita, tra la camicia e il cappotto che indosso, e mi attira a te, in modo da far combaciare i nosti toraci. Non faccio in tempo a pensare a come sento veramente il calore del tuo corpo addosso, che le tue labbra hanno catturato le mie, in un bacio passionale e possessivo...

Spalanco gli occhi colto dalla sorpresa di questo contatto così immensamente reale con il mio sogno, per poi chiuderli e lasciarmi andare, in modo da assaporare tutte le sensazioni che mi vengono donate...
Se questa figura dovesse svanire in questo momento penso che il mio cuore si frantumerebbe all'istante... non voglio che se ne vada, non voglio che mi lasci nuovamente solo... voglio che Akira rimanga qui con me... voglio che Akira sia realmente qui con me...

Ci allontaniamo e rimaniamo con la fronte appoggiata a quella dell'altro, a fissarci negli occhi, mentre i nostri respiri caldi e affannati si mischiano tra di loro...

Possibile che mi stia immaginando tutto? E' dannatamente reale...

"Hisashi..."

Sussurri il mio nome, dolcemente...

"...non ti permettere mai più di fare una cosa simile..."

...E continui a parlare, con una voce molto sensuale, che trema leggermente...

"...non ti permettere mai più di dirmi che non mi ami quando non è vero..."

...Che mi stia immaginando anche questo?

Le tue labbra annullano nuovamente la distanza che ci separa, e la tua lingua cerca subito di incontrare la mia. Sento che si toccano, si accarezzao e si lasciano, per poi ricominciare nuovamente questo ciclo di azioni che io adoro...
Intanto le mani hanno preso ad esplorare la mia schiena, sotto la camicia sfilata dai pantaloni, e con carezze sempre più audaci si spostano sui pettorali, dove mi sfiorano i capezzoli. Butto indietro la testa per far uscire un gemito di approvazione, e la tua bocca orfana della mia inizia a torturarmi dolcemente il collo, con baci e piccoli morsi...
Estrai da sotto il tessuto di cotone le tue mani, e lentamente mi fai scivolare giù dalle spalle i cappotto nero, facendolo finire ai nostri piedi. Poi togli la cravatta e prendi a sbottonare la camicia, partendo dal colletto, per fargli fare la stessa fine dell'indumento più pesante. Ora il mio petto nudo è completamente alla tua mercè...
Dal collo discendi lungo una linea immaginaria, fino ad arrivare al capezzolo sinistro, che inizi avidamente a succhiare e morsicare. Per incitarti a continuare questa dolce tortura, con una mano prendo ad accarezzarti i capelli che si trovano proprio sopra il collo, quelli liberi dalle tonnellate di gel che ti metti sempre. Con l'altra, invece, alzo il maglione che ricopre il tuo petto muscoloso, fino a sfilartelo completamente, e lasciandolo cadere alla tua destra...
Avendo interrotto il 'lavoro' che stavi facendo sul mio torace, ritorni a baciarmi con ardore e passione. Intanto sento le tue mani che slacciano sapientemente i pantaloni neri che ricoprono le mie gambe, fino a quando questo indumento non scivola a terra insieme agli altri...

Il calore che sento nel basso ventre è enorme: la mia erezione chiede di essere soddisfatta... peccato che tu non mi accontenti ancora. Faccio in tempo a sfilare i calzoni dalle caviglie e togliermi le scarpe con l'aiuto dei piedi, che mi stringi a te, facendo combaciare i nostri petti nudi. In questo frangente la tua eccitazione sfiora la mia, facendomi uscire dalla gola un forte gemito, che soffoca nel bacio che ci stiamo ancora scambiando...
Ci stacchiamo l'uno dall'altro ansimanti, fissandoci intensamente negli occhi, con i quali ti chiedo, anzi ti prego di soddisfarmi il prima possibile. Un sorriso malizioso incurva le tue labbra, mentre inizi, con il bacino, a strusciarti sapientemente addosso a me, e io mi mordo il labbro inferiore per trattenermi dall'urlare...

"Non soffocare il tuo piacere Hisashi... ti voglio sentire..."

Accontento la sua richiesta e lascio che i miei gemiti riempano il silenzio della stanza in cui ci troviamo...
Nel frattempo, sento una delle tue mani entrare nei miei boxer neri, insinuarsi tra i glutei e sfiorare la mia apertura più volte, prima di fermarti e penetrarla con un dito... Un gemito più forte mi esce dalla gola, mentre inarco la schiena per accorglierti meglio, e premendo il mio bacino contro il tuo... Stavolta non sei così immune a questo contatto inaspettatto, visto da come soffochi un grido di piacere mordendoti il labbro...
Mentre aumenti il numero delle dita, sbottoni e sfili i pantaloni bianchi, insieme ai boxer, poi passi a togliere i miei, non senza qualche difficoltà. Quando finalmente anche l'ultimo indumento è per terra insieme agli altri, estrai le dita lasciandomi un immenso vuoto che presto però colmerai...
Fai strada verso il tavolo dove c'era sopra il telefono... c'era, perchè con una manata hai fatto spazio, facendo cadere tutto a terra, e mi ci hai fatto sdraiare...
Sento la tua erezione premere contro il mio anfratto, e piano piano inizi a penetrarmi. Cerco di rilassarmi il più possibile, ma il dolore arriva lo stesso, quando ormai sei completamente dentro di me. Sento una piccola lacrima discendere lungo una guancia, ma viene raccolta dalle tue labbra, dalle quali poi provengono parole dolci, di conforto e di amore per me...

Se questo è un sogno, vi prego, non svegliatemi... non azzardatevi a svegliarmi!

Anzi...

Fate sì che io possa sentire questa voce soave e sensuale fino a che potrò udire i suoni della terra, una voce che risulta essere la musica più raffinata di questo mondo per le mie orecchie...
Fate sì che io possa assaporare i suoi baci fino a che potrò gustare ogni pietanza del pianeta, perchè niente di più dolce ho mai conosciuto e assaggiato...
Fate sì che io possa sentire il tocco vellutato delle sue mani sulla mia pelle fino a quando avrò sensibilità su di essa, perchè niente mi fa più rabbrividire di piacere che quelle sue dita affusolate sul mio corpo...
Fate sì che io possa accarezzare questi capelli fino a che avrò le mani, perchè quando sono liberi dal gel, sono la seta più pregiata che io abbia mai toccato...
Fate sì che io possa stringere questo corpo caldo al mio fino a che esisterà la notte, perchè esso è la migliore coperta che abbia mai conosciuto per scaldarmi il cuore...
Fate sì che io possa guardare queste iridi azzurre fino a che potrò osservare il cielo, perche niente di più limpido e puro ho mai visto in vita mia...
Fate sì che il tempo si fermi in questo momento, proprio in questo preciso momento, nel quale io e Akira siamo insieme... o meglio, ora che siamo una persona sola...

*

Lentamente apro gli occhi e mi guardo attorno, aspettando che i contorni degli oggetti che mi circondano riprendano la loro giusta definizione. Mi sollevo a sedere sul letto e osservo sconsolato la mia immagine nuda riflessa nello specchio, posto sulla parete alla mia destra. Poi poso il mio sguardo sulla cornice sopra il comodino, quella che ritrae me ed Akira durante l'ultima vacanza che abbiamo fatto ad Osaka. La prendo in mano per guardarla più attentamente... successivamente, in uno scatto d'ira, la scaravento addosso allo specchio, mandandolo in mille pezzi...

No... No... NO!!!

Inizio a piangere disperatamente, aggrappandomi con tutte le mie forze alle lenzuola, raggomitolandomi su me stesso, e sussurrando continuamente il suo nome, come una cantilena senza fine...

"Akira... Akira... Akira..."

Non può essere stato un sogno... NON PUO' ESSERE STATO SOLO UN SOGNO!!!

Era tutto così reale... ERA TUTTO COSI' DANNATAMENTE REALE!!!

Le carezze, i baci, il calore dei corpi, le emozioni, le sensazioni, i sentimenti...

Possibile? Possibile che mi sia immaginato tutto? Possibile che mi sia sognato tutto?
Possibile che il desiderio smisurato di avere Akira ancora al mio fianco abbia dato origine ad una falsa esperienza, ma allo stesso così vera?

"Dove sei? Aki... dove sei?" domando tra i singhiozzi...

"Shhh... Sono qui Hisashi... Calmati adesso... Sono solo andato un attimo in bagno..."

Eh?

Apro gli occhi che fino a quel momento avevo tenuto serrati, e vedo Akira seduto sul bordo del letto, intento ad accarezzarmi i capelli con una mano, con uno sguardo pieno di preoccupazione...

Titubante, mi alzo a sedere e ti osservo bene per capire se è un'altro sogno, oppure, se tu sei veramente qui di fianco a me... con una mano ti sfioro anche una guancia, così liscia e vellutata al tatto...

"S-sei veramente tu Akira? N-non sto sognado?"

Mi guardi disorientato dalla mia domanda, poi la preoccupazione di prima sparisce dai tuoi occhi, sostituita da un'espressione dolcissima, contornata da un sorriso che ti incurva le labbra. Con un cenno affermativo della testa, rispondi ad entrambi i miei interrogativi...
Immediatamente ti butto le braccia al collo per stringerti più che mai a me, riprendendo a piangere, ma stavolta per la felicità di sapere che sei VERAMENTE qui con me...

Una volta che mi sono calmato, ci sdraiamo sul letto, faccia a faccia, continuando ad accarezzarci mentre ci fissiamo, ubriacandoci dell'immagine dell'altro...

"Aki..." dico ad un tratto, finalizzando la tua attenzione sulle mie parole "Io... io ti ho mentito! Non è assolutamente vero che non ti amo... Io..." ma vengo zittito da un dito che si posa delicatamente sulle mie labbra...

"Lo so..." aggiungi tu, con uno stupendo sorriso, ma ho ancora qualcosa da dire...

"No... lasciami finire..." e afferro la mano davanti alla mia bocca, la stringo e la porto al cuore "Io so di aver sbagliato, ma quando ho saputo da Rukawa di quella fantastica offerta di cui non mi hai detto niente... ecco... mi sono sentito escluso, come se quello che pensassi io non contasse assolutamente niente..."

"Ti sbagli Hisashi... quello che pensi per me è molto importante..." mi dici, avvicinandoti per posarmi un bacio sulla fronte...

"E allora perchè non me ne hai parlato?" domando "Tanto lo so che avresti rinunciato per causa mia... per non lasciarmi qui da solo come ha fatto Rukawa con Sakuragi..." aggiungo, distogliendo lo sguardo dal tuo...

Sospiri, ma non sei affatto arrabbiato... E' solo che ti senti completamente a nudo davanti a me, perchè riesco sempre a intuire le tue intenzione e i tuoi ragionamenti... una volta mi dicesti che sembrava ti leggessi nel pensiero...

"Quello che hai detto è vero... però la decisione spettava a me, non a te... in fondo è la mia di carriera, non la tua!"

"Ma c'era di mezzo anche la nostra relazione!" ribatto prontamente, alzando il tono della voce e chiudendo con forza gli occhi...

Ora, però, quello che si sta arrabbiando sono io...

"Oooh Hisashi!" e mi prendi la faccia tra le mani, in modo da forzarmi a guardarti dritto negli occhi "Ascoltami bene! Sapevo benissimo cosa c'era in gioco, e proprio per questo mi sono chiesto se era più importante la mia relazione con te o la mia carriera cestistica... Siccome anch'io ho bisogno della tua presenza, come tu della mia, la prima ha avuto il gradino più alto nella graduatoria, e quindi non c'è molto da discutere... la decisione ormai era l'avevo presa!"

"...E come sempre, l'hai presa TU per entrambi..."

Mi sposto all'indietro, liberarndo il volto dalle tue mani, per poi rigirarmi nel letto e darti le spalle...

"Che cosa vorresti dire?" domandi, un po' irritato da questo mio comportamento...

"Semplicemente quello che ho detto: sei sempre tu a decidere per tutti e due, e hai sempre l'ultima parola nelle nostre discussioni..."

Bene! Adesso ti alzerai e te ne andrai sbattendo la porta... in fondo ti ho appena dato del 'monopolista della mia vita'... certo che anch'io potevo essere un po' più delicato a farti notare la questione...

Due braccia mi agguantano all'altezza della vita. Il tuo petto viene a contatto con la mia schiena, mentre il tuo viso affonda nell'incavo tra collo e spalla...

"Scusami... non è mai stata mia intenzione 'costringerti' a fare sempre quello che volevo io... il problema è che sono dannatamente possessivo e geloso con quello a cui tengo particolarmente, e da perfetto egoista quale sono, ti volevo sempre tutto per me..."

"Akira..." sussurro, tentando di voltarmi, ma con il peso del tuo corpo me lo impedisci e tu continui a parlare...

"...Tu sei l'unica persona che mi abbia fatto capire che cosa sia realmente l'amore, perchè solo quando ti ho conosciuto ho iniziato a sentire il cuore battere per questo sentimento... Tutte le persone che ho frequentato, erano niente a confronto, non erano nessuno, ed è proprio per questo che non riuscivo ad essergli fedele, perchè continuavo a desiderare qualcosa che loro non potevano darmi, che non avevano... un qualcosa che ho trovato in te Hisashi. Tu forse non ti rendi conto neanche di quanto sei speciale... Adoro ogni cosa di te, pregi e difetti: dal tuo essere strafottente e arrognate, alla tua completa disponibilità sempre e comunque, dalla tua caparbieta e voglia di vincere e primeggiare, alla tua ragionevolezza e razionalità, dal tuo pretendere amore, fiducia e sincerità, al tuo modo di donare queste tre cose e di donarti completamente a me. Inoltre, non dai mai nulla per scontato e sei imprevedibile e impulsivo, per questo con te è difficile annoiarsi... e quello che è successo stavolta lo dimostra pienamente..."

Alzi il viso dal tuo 'nascondiglio' e mi accorgo che i tuoi occhi sono lucidi... non ti ho mai visto piangere da quando ti conosco, mai una volta... e vedere questa tua commozione mi fa capire quanto io sia importante per te...

"Sai..." continui "Non pensavo di poter provare un sentimento così profondo... e il giorno che con quel giro di parole mi ha fatto confessare un amore di cui neanche io ero a conoscenza, mi ha reso totalmente vulnerabile e in tua balia... avevo una paura tremenda di perderti, di perdere quella persona che aveva generato in me tutte queste emozioni e questi sentimenti prima sconosciuti..."

Allunghi il collo e mi baci teneramente sulle labbra, mentre mi stringi possessivamente ancora di più a te. Poi ti allontani da esse per dirigerti sul lobo dell'orecchio, iniziando a succhiarlo avidamente... e io inizio a sentire un leggero calore al basso ventre, mentre il respiro si inizia a fare sempre più irregolare...
Una tua mano si sposta verso il basso, arrivando ad accarezzare la mia virilità, con movimenti lenti che mi fanno dare di matto dalla frustrazione di voler avere un contatto 'più approfondito'... Intanto sento la tua erezione crescere contro il sedere, dove con dei piccoli movimenti delle anche, mi fai capire che cosa desideri adesso... me...
Io rispondo a queste tue spinte, e ad un certo punto, lasci il mio lobo per far uscire un forte gemito di piacere, e non riesci più a resistere alla tentazione. Sposti il bacino, in modo da far combaciare la punta della tua erezione con il mio anfratto, e inizi a prenetrarmi senza nemmeno prepararmi...
Appena mi rendo conto di cosa stai per fare, tento di divincolarmi... già fa male quando mi prepari, figuriamoci senza! Peccato che non ho fatto i conti con l'oste...

"Eh, no! Dove credi di andare?" mi dici, intenzionato a non lasciarmi sfuggire, visto da come stringi la stretta intorno alla mia vita...

"Aki... mi farai male così!" ti rispondo quasi supplichevole...

"Bhe, sei tu che hai voluto provocarmi..." e inizi a spingere al mio interno...

Un dolore immenso mi invade il corpo. Lacrime solcano il mio viso, mentre chiedo al mio Koibito di fermarsi, ma senza essere ascoltato. Stringo i denti e cerco di resistere, ma è veramente difficile stavolta... Solo quando è totalmente dento di me, rimane fermo, in attesa che io mi abitui alla sua presenza. Nel frattempo, piccoli baci si posano sul mio viso, a tranquillizzarmi e a cancellare le scie delle lacrime...

"Quando vuoi sai essere proprio un bast*rdo..." sussurro a denti stetti, arrabbiato dal suo modo di fare per niente gentile...

Con la coda dell'occhio riesco a vedergli il volto, sul quale appare un sorriso di malizia pura...

"Mi mancava questo posto accogliente, così caldo e stretto..." rispondi, mentre ti inizi a muovere con spinte lente, ma le mie sensazioni non cambiano...

"MI FAI MAL..." sto urlando, ma le parole mi muoiono in gola, a causa delle 'carezze' che stai concentrando sulla mia virilità...

Riesci velocemente a farmi dimenticare il dolore provato e a farmi invece assaporare l'ectasi del nostro rapporto, tanto da chiederti di aumentare spinte e velocità.
La stanza si riempe dei nostri gemiti e ansiti. Il tuo respiro caldo mi solletica l'orecchio, facendomi aumentare l'eccitazione. Le nostre mani si cercano e si trovano, intrecciando le dita l'una con l'altra. I nostri bacini si muovono simultaniamente, in una danza sensuale, alla ricerca di un piacere da assaporare insieme, uniti...

"Ti amo Hisashi..." dici poco prima di inondarmi con il tuo liquido caldo, e io seguirti, svuotandomi sulle lenzuola...

Rimaniamo abbracciati l'uno all'altro con gli occhi chiusi per diversi minuti, durante i quali cerchiamo di regolarizzare il respiro e il battito cardiato accellerato dall'eccitazione.

E' così bello stare stretto tra le tue braccia Akira, a sentire il calore del tuo corpo, il respiro ormai quasi regolare, ad assaporare il tuo profumo di mirra... mi sento protetto e osservato...

...Osservato?

Sollevo le palpebre per vedere il dolce viso mio Koibito, e invece mi ritrovo quell'idiota di Hanamici appoggiato con una mano allo stipite della porta, che ci guarda completamente rosso in volto. Subito afferro il lenzuolo per coprire le parti intime mie e del mio ragazzo, che è ormai profondamente addormentato. Poi affronto lo sguardo del nostro coinquilino, che subito lo abbassa e arrossisce ancora di più...
Kami! Non è che questo...

"D-da... da quanto è che... che sei lì?" chiedo titubante al pensiero che LUI possa aver assistito al nostro rapporto...

...Lo consegnerei a Rukawa in una BARA!!!

Hanamici non risponde e continua a guardarsi la punta dei piedi, alchè il dubbio di prima, non è più un dubbio... ormai è quasi una certezza!

"Non dirmi che sei entrato mentre lo stavamo facendo... E SEI STATO A GUARDARE TUTTO IL TEMPO?!?" urlo, per chiedere una qualsiasi conferma, conferma che metterebbe la parola 'fine' alla sua vita!

"N-non... n-non volevo... d-disturbarvi..." sussurra in modo quasi impercettibile...

Lui... non voleva disturbarci? Ma non poteva uscire dalla camera invece di stare come un'ebete sulla porta a guarda mentre io e il mio ragazzo facevamo l'amore?!? Ma questo la parola 'intimità' non la conosce proprio?!? E non conosce nemmeno il verbo 'bussare'!!! Ma... ma come diavolo si è permesso di stare qui a GUARDARCI!!!

"MA IO TI SCUOIO!!!!!"

"No... Aspetta Mitchi! Io..."

Macchè aspetta e aspetta! Adesso vedi che ti faccio!!!
Peccato quando cerco di saltare giù dal letto, qualcuno prima mi trattiene per un braccio, poi mi blocca sul materasso con il peso del suo corpo, sedendosi proprio sopra di me...

"Che diavolo state combinando voi due?" chiede Akira, ancora mezzo assonnato, mentre con una mano si stropiccia un'occhio...

In due parole gli spiego quale sarebbe la discussione di oggi... e come reagisce lui alla notizia? Si mette a ridere come un matto!!! Sono semplicemente allibito! Ma non gli interessa che quello ci abbia guardato? No... da come se la ride non gli interessa affatto...

"Eh eh eh... Spero che almeno lo spettaccolino ti sia piaciuto! La prossima volta, però, voglio assistere io mentre tu e Rukawa..." e gli fa l'occhiolino...

Ecco... Il solito Hentai! Ma come diavolo gli vengono in mente certe idee?

"Comunque..." inizia a dire Hanamici passando dall'imbarazzo all'arrabbiato "Io ero venuto per chiedere allo sdentato che cavolo aveva combianto sul tavolo a lato dell'ingresso, visto che è tutto sparpagliato per terra... e il telefono è rotto!" e mi guarda, incrociando le braccia al petto...

Io evito di rispondere, arrossendo leggermente, mentre Akira scoppia di nuovo a ridere...

Sapesse cosa ci abbiamo fatto su quel tavolo... penso che ci scuoierebbe lui!

Fine Secondo Capitolo


*Owari Secondo Capitolo*

Hana: Ehi! Perchè devo fare la figura del guardone?!? Come se poi mi interessa quello che fanno sti due Hentai! è.é

Cioppys: Perchè è divertente!!! ^O^

Mitchi: Io non mi diverto affatto! Eccheccavolo! Un po' di privacy!!!

Cioppys: Dai dai, che in fondo non ti dispiace aver avuto uno spettatore... con Akira ti sei divertito, no?

Mitchi: °///° ...ecco io...

Cioppys: ...Comunque qui c'è da mantenere la parola data!

*Cioppys estra il contratto firmato con Sendoh e lo mostra a Mitchi*

Cioppys: Avanti Hisashi! Stanotte sei tutto mio! *ççç*

Mitchi: NON SE NE PARLA NEMMENO!!!

Cioppys: Ok... allora Akira tornerà negli Stati Uniti...

Mitchi: NON PUOI FARLO!!!

Cioppys: Posso eccome!^^

Mitchi: ...

Cioppys: Allora?

Sendoh: Su Hisashi... è solo per una notte! ^__^

Mitchi: T.T


***


Capitolo 3

POV.SENDOH

E' passata una settimana da quando sono rientrato in Giappone.

Tra me e Hisashi ora le cose vanno ancora meglio di prima. Il discorso che abbiamo affrontato il giorno successivo al mio rientro, ha approfondito il nostro legame, facendo sparire tutti i dubbi, le domande e le preoccupazioni nate durante il corso di questi sei lunghi anni insieme. Ora ci fidiamo più che mai uno dell'altro...

Fortunatamente per me, non ho avuto molti problemi a rientrare nella mia vecchia squadra. Certo, la partenza improvvisa senza tante spiegazioni, non era andata molto giù all'allenatore e ai dirigenti, ma quando mi sono ripresentato in palestra, hanno acconsentito ad ascoltare le mie scuse... e alla fine, le hanno accettate, senza neanche tante discussioni. Il bello di essere l'asso della squadra...

"Allora? Ci guardiamo un bel film? Proprio oggi ho noleggiato Matrix..." dice Hisashi, mentre mette a posto le ultime cose in cucina, per poi dirigersi verso il divano...

"L'idea non mi dispiace affatto!" rispondo, raggiungendo il mio Koibito e sedendomi proprio di fianco a lui...

Subito gli metto le mani intorno alle spalle e lo tiro verso di me, facendolo accomodare sul mio petto. Inizio ad accarezzargli i capelli neri... hanno proprio dei bei riflessi blu scuro...
Lui chiude gli occhi e si lascia coccolare dal sottoscritto, come sempre del resto! Hisashi non perde mai l'occasione, ruffiano com'è... non che mi dispiaccia, sia chiaro, ma a volte è un po' come avere un gattino!

"Io vado a dormire..."

Entrambi guardiamo in direzione della cucina, dove al tavolo è ancora seduto Sakuragi con in mano una tazza di the ancora fumante. I suoi occhi sono fissi su di noi, e l'espressione che ne traspare, ci fa sentire entrambi dei vermi...
Io e Hisashi ci siamo sempre raccomandati di non farci vedere in certi atteggiamenti davanti al nostro coinquilino... peccato che stavolta ci stiamo coccolando a vicenda proprio sotto i suoi occhi... e da quello sguardo pieno di tristezza ci fa subito capire che gli abbiamo appena riportato alla mente Rukawa...

"Hana..." dice il mio Koibito, alzandosi dal divano e andandogli incontro, per fermarlo e convincerlo a restare con noi, ma sembra proprio che non ci sia niente da fare...

"Buon divertimento..." aggiunge con un tono molto depresso, prima di chiudersi nella sua stanza...

Hisashi si ferma davanti alla porta di legno chiaro. La osserva un'attimo, abbattuto e avvilito, prima di ritornare sul divano accanto a me, dove si siede sopra con le gambe incrociate e un'espressione da cane bastonato...

Rimaniamo in silenzio per diversi minuti, silenzio rotto solo dal ticchettio dell'orologio a muro posto a fianco dell'ingresso, sopra il telefono... poi...

"Akira..." sussurri, attirando la mia attenzione "cosa possiamo fare per lui?"

"Niente... assolutamente niente..." rispondo sconsolato.

"E se convincessimo Rukawa a tornare?" chiedi speranzoso che, se lui sappia veramente come si sente il suo ragazzo, non esiterebbe a rinetrare in Giappone "In fondo tu l'hai fatto per me... perchè lui non lo dovrebbe fare per Hana?" aggiungi indicando con il dito la camera dove è rinchiuso il nostro coinquilino...

"Hisashi... tra me e Rukawa c'è un abisso caratterialmente..." rispondo "lui non sopporta le debolezze altrui, nemmeno quelle del suo ragazzo... e per di più, tornare qui significherebbe rinunciare ai suoi sogni... ti rendi conto di cosa vorrebbe dire chiederlielo?"

"Si ma..." cerchi di dibattere, ma non ti lascio parlare...

"...Ma non eri tu quello che diceva che non ci dovevamo impicciare degli affari degli altri?"

Sbuffi spazientito da questa mia osservazione, per poi alzarti e andare in camera nostra.

Ecco... tranquilla serata in compagnia con il mio ragazzo, buttata fuori dalla finestra... certo che in queste cose sono proprio un campione! Nessuno riesce a battarmi nel rovinare teneri momenti...

Subito decido di seguirti per chiarire la questione appena nata, perchè sò che se lascio decadere il discorso, sei capace di tenermi il muso per giorni e giorni su questa storia...
Entro in camera e ti raggiungo sul letto dove sei sdraiato, abbracciandoti da dietro la schiena e stringendoti a me. Inizio a baciarti il collo e sussurrandoti parole dolci e di scuse per il mio comportamente un po' irruente sulla questione...

"Non fa niente Akira..." dici in risposta "E' solo che..."

"Solo che?" chiedo impaziente di sapere...

"Ecco... se non fosse stato per loro due... tu a quest'ora saresti ancora in America, invece che qui alle mie spalle, ad abbracciarmi e baciarmi..." e prendi le mie mani con le tue, girando la testa verso di me, in modo da rendermi accessibili le tue labbra alle mie.

Ci scambiamo un bacio candido e delicato, per poi rimanere diversi minuti a fissarci negli occhi...

Come avrei potuto rimanere negli Stati Uniti e rinunciare a te? Rinunciare a guaredare questi occhi scuri e profondi? Rinunciare a questi sorrisi dolci e splendidi? Rinunciare a baciare queste labbra morbide e vellutate? Rinunciare di toccare questa pelle liscia e profumata di vaniglia? Rinunciare di accarezzare questi capelli morbidi e soffici? Rinunciare a questo corpo caldo e sensuale?
No... per me non è accettabile una rinuncia del genere... sarebbe come rinunciare alla mia vita... sarebbe come morire, morire dentro al cuore...

...E non riesco a resistere di baciarti nuovamente!

"Akira! E' una cosa seria! Possibile che non perdi mai l'occasione?!?" ti lamenti appena riesci ad allontanarti dalle mie labbra desiderose delle tue...

"Anche la dimostrazione del mio amore è una cosa seria... non ti pare?" rispondo con un sorriso malizioso, cercando di reinpossessarmi di quegli invitanti petali rosa...

"Sempre il solito!" dici irritato, riuscendo con una spinta a liberarti dal mio abbraccio "...e io avrei noleggiato un film da vedere, se non ricordi..." aggiungi poi alzandoti dal letto.

Io rimango sdraiato sulle coperte osservandoti con occhi di sfida, per poi proporti una scelta tra l'oraganizzazione della serata a modo tuo e quella a modo mio...

"Preferisci vedere un film, oppure FARE un bel film noi due su questo letto... ho giusto giusto la telecamera di mia sorella..." e ammicco nella tua direzione...

I tuoi occhi si spalancano, ma lo stupore a poco a poco sembra lasciare spazio al furore...

"RAZZA DI HENTAI CHE NON SEI ALTRO!!!" urli completamente fuori di te, per poi afferrare il cuscino e scaraventarmelo in faccia...

Pochi secondi dopo sento la porta della stanza che si richiude, e quando riesco a riprendere la visuale della stanza, tu non ci sei più.

Mi sa che ha vinto la sua organizzazione di serata... ma non è affatto detto che poi non riesca a concludere come la voglio io...

*

"Sendoh... mi spieghi perchè stanotte hai dormito sul divano?"

Guardo Hanamici ancora perplesso per avermi trovato stamattina in salotto... e inizio a spiegargli quello che è successo la sera precedente...

Il punto è che dopo la discussione in camera ho raggiunto Hisashi sul divano, dove abbiamo iniziato a guardare il film... bhe, diciamo che io più che il film guardavo lui! Comunque, dopo un po', non sono più riuscito a stare con le mani in mano, e quindi ho iniziato a stuzzicarlo. Peccato che il mio Koibito non abbia per niente gradito, e a neanche metà del film, si è alzato per chiudersi in camera... a chiave! Ho provato per diversi minuti a convincerlo di farmi entrare ma non c'è stata ragione. La porta si è aperta per un solo motivo, ovvero darmi una coperta per dormire e un unico commento: 'Quando imparerai a voler approfondire il nostro rapporto anche su un'altro piano, oltre a quello fisico, fammelo sapere!'

Mi sa che stavolta ho proprio esagerato...

"Io direi proprio di si..." risponde Hanamici, mentre mi versa il caffè nella tazza situata sul tavolo davanti a me "Il problema è che tu pensi troppo al sesso! Ogni tanto dovresti concederti delle semplici coccole..."

"Ma è così sbagliato secondo te voler dimostrare il proprio amore concedendosi?" rispondo, per poi fare un lungo sbadiglio... stanotte ho proprio dormito male...

"Bhe... veramente tra voi due, quello che si concede è Mitchi..." mi fa notare il mio coinquilino...

"La vuoi smettere di chiamarmi 'Mitchi'? Lo sai che non lo sopporto!"

La sua voce mi fa trasalire, tanto da farmi quasi rovesciare la tazza di caffè che ho in mano. Subito mi volto nella direzione da cui proviene, e ai miei occhi appare la persona dei miei desideri, in tutta la sua bellezza anche da appena sveglio. Gli occhi ancora semichiusi, stropicciati dalla mano, il pezzo sopra del pigiama messo al contrario, e quei capelli neri tutti arruffati...

"Vedo che sei già di buon umore di prima mattina..." dice sarcastico Hanamici per poi aggiungere "...Mitchi..." avvicinandosi a lui...

"Vuoi un pugno sul naso testa rossa?" risponde il mio Koibito d'istinto, chiudendo le dita sul palmo della mano...

"Uff! Non si può neanche scherzare!" si lamenta Hanamici, posando la caffettiera nel lavandino, per poi fermarsi ad osservarci per qualche secondo...

"Io vado a farmi una doccia..." aggiunge poi, incamminandosi verso il bagno, dopo avermi fatto l'occhiolino...

E bravo Hanamici! Ha deciso di lasciarci da soli in modo da poter chiarire la discussione di ieri sera... dopo lo dovrò ringraziare...

Mi volto a guardare il mio Koibito che si è seduto proprio di fianco a me, e ha preso la tazza con il caffè versatogli dal nostro coinquilino, prima che questo sparisse dalla scena...

"Si può sapere che hai da guardare?" domanda un po' stizzito dal mio sguardo fisso su di lui...

Hisashi di mattina è nervoso in questa maniera solo quando non ha dormito bene... vuoi vedere che ha sentito la mia mancanza in quel grande letto? Io la sua mancanza l'ho sentita eccome... a dire la verità ho provato più volte stanotte a provare ad entrare in camera, alzandomi ogni tanto nella speranza che, dopo essere uscito da lì per andare magari in bagno, si fosse dimenticato di chiuderla e invece...

"Allora?" insiste a chiedere il mio Koibito, sempre più spazientito...

"Sei bello anche di prima mattina, lo sai?" rispondo con il mio sorriso migliore, che da i suoi frutti visto che le sue gote si colorano leggermente...

Lui ritorna a concentrarsi sul suo caffè, lasciando che il silenzio cali tra di noi. Io però voglio chiarire subito la situazione, quindi riprendo a parlare...

"Senti, Hisashi... mi dispiace di aver rovinato la serata ieri..." e appoggio la fronte sulla sua spalla...

Il mio ragazzo fa un lungo sospiro, ma non risponde minimamente alle mie scuse, e continua a sorseggiare il liquido scuro contenuto nella tazza. Io allora alzo la testa e gli poso un piccolo bacio sulla guancia, ma nemmeno stavolta ottengo la sua attenzione...

"Sei così arrabbiato da non rivolgermi nemmeno la parola?" chiedo, pregando con tutto me stesso di poter avere la possibilità di scusarmi per il mio comportamento...

"Quando fai come ieri diventi proprio insopportabile, lo sai?" rispondi finalmente, puntando i tuoi occhi accusatori su di me, in modo da farmi sentire ancora più in colpa, riuscendoci anche bene, se vuoi proprio saperlo...

Il punto è che dopo aver provato cosa si prova a perdere la persona alla quale tengo più di ogni altra, sono diventato ancora più possessivo di prima, tanto da iniziare a soffocarti con le mie richieste di attenzioni... ieri per un momento sono stato geloso addirittura del televisore!!!

"Guarda che se te la sei presa per la storia di FARE il film, stavo scherzando..." aggiungo, senza allontanarmi di un millimetro da te, con la convinzione che questa frase non serva a molto, oltre che a scherzarci sopra in modo da alleggerire l'atmosfera che si è creata...

"Io invece ti avevo preso in parola..." rispondi voltando la testa verso di me...

Eh? Come sarebbe a dire che mi aveva preso in parola? Cioè... lui pensava che veramente volessi fare un filmino... va bene che sono un po' Hentai, ma non fino a questo punto!!!

"Stai scherzando vero?!? Davvero pensavi che dicessi sul serio?!?" gli chiedo ancora sbalordito...

"Bhe... Si!" mi dici con tutta sincerità, portandoti una mano dietro la testa a massaggiarti imbarazzato i capelli...

Ci guardiamo per qualche secondo... poi scoppiamo a ridere come due idioti!

Non ci posso credere che ci siamo rovinati la serata per una mia stupida battuta... vorrà dire che recupereremo il tempo perso...

"Ti va di guardarlo stasera quel film?" domando mentre ti poso un leggero bacio sulle labbra...

"Certo Aki..." ripondi sorridendomi senza staccare gli occhi dai miei...

"Spero che le risate che ho sentito prima vogliano dire che vi siete chiariti..." chiede Hanamici appena varca la porta del bagno...

I sorrisi che rivolgiamo, prima a lui poi a noi stessi, gli danno la risposta che attendeva. In fondo è stato solo un piccolo malinteso, risolvibile con una chiaccherata...

"Bene..." conclude Sakuragi "...allora sono sicuro che domani mattina non troverò nuovamente il porcospino a dormire sul divano!" e ci lascia nuovamente soli, entrando in camera, non dopo aver gettato un'occhiata malinconica nella nostra direzione...

Entrambi rimaniamo un'attimo ad osservare la figura del rosso sparire dietro la porta, per poi cercare di capire con uno sguardo all'altro se anche lui ha inteso la stessa cosa, ovvero il profondo senso di vuoto che Hanamici sente a causa della lontananza di Rukawa...
Passano diversi minuti senza che nessuno dica una sola parola, consapevoli che solo noi possiamo aiutare il nostro coinquilino a superare questo stato di sofferenza che lo attanaglia. E' vero che non ci dovremmo impicciare dei loro affari, ma arrivati a questo punto non riesco più a sopportare il fatto di vedere il Tensai sempre così a terra... e Hisashi capisce che è arrivato il momento di fare la domanda finale...

"Telefoni tu a Rukawa?"

*

La sera ci predisponiamo come quella precedente, ovvero io e Hisashi ci accomodiamo sul divano con l'intenzione di vederci il film, e invitiamo Hanamici a restare in nostra compagnia...

"Grazie ragazzi... ma preferisco non essere il terzo incomodo..." e detto questo si ritira nella sua stanza.

Restiamo in silenzio qualche secondo, prima che tu mi chieda conferma se il piano che abbiamo messo in atto darà i suoi frutti oppure no...

"Funzionerà non ti preoccupare!" rispondo fiducioso, mentre mi alzo dal divano per inserire la cassetta con il film che hai noleggiato.

Bhe... diciamo che io almeno spero che funzioni...

*

Devo dire che il film è veramente bello.

Siamo quasi alla fine della visione, quando qualcuno bussa insistentemente alla porta. Ci scambiamo uno sguardo e annuiamo. E' arrivato il momento di mettere in scena il nostro spettaccolo.

Entrambi ci alziamo dal divano. Hisashi va verso la porta, ma attende ad aprirla, dandomi il tempo di andare in camera dal rossino. Io, infatti, mi dirigo verso la porta della sua stanza ed entro senza nemmeno bussare.
Mi ritrovo così Sakuragi disteso sul letto, tutto rannicchiato da una parte, con le spalle verso l'entrata della camera, singhiozzante ormai come quasi ogni sera...
Lentamente mi avvicino al suo giacilio, dopo aver socchiuso la porta quel tanto per lasciar trapelare le nostre voci in salotto, e mi siedo sul materasso, facendolo dondolare leggermente, ma quanto basta perchè lui si accorga della mia presenza...

"E tu che ci fai qui?" chiedi sorpreso, dopo esserti voltato a guardare chi sia l'intruso "Vattene subito! Voglio rimanere da solo!" e ti rimetti nella posizione iniziale, nascondendomi i tuoi occhi rossi...

"Hana..." sussurro, per iniziare il mio discorso...

"HO DETTO VATTENE!!!" rispondi senza volermi dare la minima possibilità di parlare, ma io, testardo come sono, lo faccio lo stesso, sicuro che tu mi ascolterai...

"...non ti sembra ora che sia arrivato il momento di finire con questa storia? Non è giusto che tu soffra in questo modo per la lontananza di Rukawa, senza che lui ne sappia niente!"

"SMETTILA DI PARLARE! NON VOGLIO SENTIRE UNA PAROLA DI PIU'!!!" urli, portando le mani sulle orecchie...

"Cos'è che non vuoi sentire? Quanto sia ingiusta questa situazione?" domando con l'intenzione di insistere su questo punto fino a farlo cedere, nella speranza di riuscirci...

"Smettila ti prego..." sussurri, rannicchiandoti ancora di più su te stesso...

"No! Non la smetto affatto! Si può sapere almeno perchè diavolo non gliene parli?"

So che con questo discorso sto ferendoti ancora di più Hanamici, ma ho assolutamente bisogno che tu parli dei motivi che ti portano a questa scelta, ad una scelta forzata da una tua considerazione su cosa sia tu per Rukawa, ne sono sicuro... e voglio che tu la dica, ad ogni costo...

"Perchè mi disprezzerebbe per la mia debolezza... ecco perchè!" rispondi, mettendoti a sedere sul bordo del letto, dandomi ancora le spalle, ma volti la testa nella mia direzione per guardarmi mentre continui a parlare "Voi... voi non potete affatto capire quanto sia difficile per me fare finta di niente... non potete capire quando sia difficile tenermi tutto dentro, pur volendo renderlo partecipe del mio stato di infelicità per questa separazione... ma come posso chiedergli di rinunciare a tutto solo per me? Come posso farlo?!?" e ritorni a fissare il muro dritto davanti a te...

"SOLO per te?" sottolinio volutamente questa frase "Come sarebbe a dire... SOLO? Credi che rinunciare a qualcosa per la persona amata sia un enorme errore? Tu forse adesso non stai rinunciando in parte a vivere la tua vita per lui, continuando a compiangerti per la sofferenza che provi? Credi che sia giusto questo?"

"Io... io... io non sono importante come lo sono i suoi sogni..."

Rimango in silenzio per qualche secondo, ma dentro di me sto esultando per essere riuscito nel mio intento...

"Do'aho..."

...ovvero di rendere partecipe anche Rukawa a questo discorso...

Proprio il moretto fa il suo ingresso nella camera, ancora con la borsa in spalla, appena arrivato dall'areoporto. Il suo sguardo è fisso sul rossino, uno sguardo dal quale traspare tristezza per quello che ha appena sentito... è come se Hanamici avesse detto che il ragazzo pensasse prima a se stesso che a lui... o almeno, è quello che penserei io se fosse Hisashi ad averla pronunciata quella frase...

"K-ka... Ka-e... K-Kaede!" balbetta il rossino sbalordito, tentando di alzarsi in piedi, ma con scarsi risultati, visto che incespica diverse volte prima di cadere a terra a lato del letto "C-che cosa c-ci fai tu qui?!?"

"Qualcuno mi ha chiamato dicendo che stavi molto male..." e un'occhiata gelida si posa sulla mia persona...

Bhe... in fondo stava male, psicologicamente ma stava male... o no?

Rukawa mi passa di lato, ignorando completamente il mio sorriso, e si avvicina al suo Koibito, sedendosi proprio nel punto in cui poco prima c'era lui. Posa la borsa e appoggia i gomiti sulle ginocchia, unendo le mani con l'intreccio delle dita. Sposta la testa per guardarsi un po' in giro, come se stesse pensando a cosa dire... Infine, quando sembra essere pronto, fissa i suoi occhi blu in quelli nocciola e inizia a parlare...

"Hana... perchè non me ne hai parlato?"

La prima domanda va a vuoto. Infatti il rossino rimane in silenzio, e abbassa la testa sentendosi un po' colpevole per aver taciuto su quella storia...

"Da quanto tempo è che... che stai così male?" continua il moretto...

Vedo Sakuragi irrigidirsi, ben sapendo che Rukawa non gradirà molto la risposta...

"Da... un mese dopo il tuo trasferimento..."

...E infatti il moretto, incredibilmente, perde completamente le staffe!

"KAMI SAMA HANA!" urla, alzandosi in piedi "Ma... ma cosa credevi di fare?!? Pensi che io in questi mesi non abbia mai sentito la tua mancanza? Pensi che non mi sia mai passata l'idea di mollare tutto e tornare da te? Pensi che se avessi saputo come stavi me ne sarei rimasto tranquillamente in America?" conclude, abbassando il tono della voce, tanto da divenire pacato e dolce...

Rukawa si inginocchia di fronte a Sakuragi e gli posa una mano sulla guancia in una tenera carezza. L'altro vi si appoggia con la testa e ne segue il movimento...

"Sei proprio un Do'aho..." sussurra il moretto, posando un bacio in fronte al rosso "...ma ti prometto che alla fine di questo campionato chiederò il trasferimento per tornare in Giappone..."

"K-Kaede... io non... mmm..." ma un'altro bacio questa volta sulla bocca lo interrompe...

"Sono io che lo voglio, ricordatelo..." aggiunge Rukawa, allontanandosi un'attimo dalle sue labbra, per poi riacciuffarle con molta più passione...

I due iniziano a baciarsi con molto ardore. Hanamici chiude le sue braccia dietro il collo di Rukawa, il quale lo afferra alla vita in modo da farlo alzare il piedi. Lentamente si avvicinano al letto, dal quale io prontamente mi sono alzato per spostarmi a lato della porta, e vi si sdraiano sopra. I due continuano a baciarsi, e quando stanno iniziando ad approfondire le loro carezze...

"Akira!"

Mi volto verso Hisashi, situato poco dietro la linea della porta, che con le braccia incrociate sul petto e un'espressione alquanto irritata, mi fa cenno con la testa di uscire dalla stanza. In tutta risposta faccio segno con la mano di aspettare. I due interpreti di questa scena non si sono minimamente accorti della mia ancora presenza, troppo presi come sono... e io non ho la minima voglia di perdermi lo spettaccolo!

"Ma che aspetta un'attimo!!! Esci immediatamente dalla stanza!!!"

Il mio Koibito mi afferra per un braccio e inizia a trascinarmi fuori. Io cerco di oppormi, ma purtroppo stavolta si dimostra molto più risoluto di me, tanto da quasi chiudermi una mano tra la porta e il suo stipite...

Peccato... mi sarebbe piaciuto tanto assistere a quello Show!

FINE


*Owari*

Rukawa: Diciamocelo ...pur di avere la lemon tra me e Hana, mi sarei fatto guardare da Sendoh! -.-

Hana: C-co... c-cos... c-cosa?!? °///°

Sendoh: Se ci stai, io mi offro volontario! ^__^

Hana: S-sme... Sm-smettetela di dire idiozie!!!!! >///<

Sendoh: Idiozie? Ma davvero non vorresti la lemon con Rukawa?

Hana: C-c... Certo che la voglio!!! Ma non voglio te come spettatore, razza di porcospino Hentai!!! è///é

Sendoh: Ma tanto nemmeno te ne accorgi se sto lì a guardare! ^__^

Mitchi: TU STAI A GUARDARE COSA?!?

Sendoh: Ah! Hisashi! Ma... cosa ci fai qui? Non eri con Cioppys? ^__^'''

Mitchi: Subito a cambiare discorso... ¬.¬ ...Comunque sono riuscito a scappare... te e i tuoi accordi del cavolo!

Sendoh: E Cioppys dove è finita?

Mitchi: Attaccata come un salame, a testa in giù, al lampadario... credevi che mi sarei fatto mettere le mani addosso da quella? ¬.¬

Sendoh: Speravo nelle tue mille risorse Hisashi! ^__^

*Nella camera...*

Cioppys: MALEDETTO!!! QUESTA ME LA PAGHIIIIIII!!!!!!!! >__<


***


Cioppy's Notes (Ovvero appunti ultra mega poco importanti^^')
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Finalmente sono riuscita a portarla a termine. Stavolta più che mancanza di ispirazione era mancanza di tempo! Ho avuto parecchio da fare e la fan fiction è rimasta ferma per un bel mese e mezzo! Fortunatamente quello che avevo in mente per la trama non me la sono dimenticata!^^'''

L'unica difficoltà che ho avuto nella stesura è stata quella del fuso orario tra Giappone e Stati Uniti, in quanto all'inizio i momenti delle giornate tra i due paesi erano molto più precisi, poi, siccome il dubbio che fossero errati continuava a tormentarmi, ho preferito rimanere più sul vago, in modo da non sbagliare!^^'''



See You! ^__^




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