Today is Ria Day...buon compleanno Ria!!!




Universo in espansione

di Nuel


-Così.... poi quest’altro.... adesso questo.... FINITO!!-
Sakuragi esultò contemplando il nuovo centro per il tabellone delle freccette che aveva in camera: una perfetta caricatura del più odioso, odiato ed odiabile dei suoi nemici: Kaede Rukawa! Sul foglio campeggiava la sua faccia addormentata, con tanto di moccolo al naso, con le orecchie da volpe, il corpo da bradipo, la coda volpina e ghiaccioli pendenti.... un vero capolavoro! L’essenza della volpastra, nero su bianco!
Ora che il suo impegnativo lavoro era terminato, poté alzare gli occhi sul bel panorama che si vedeva dal tetto della scuola e..... chi diavolo si metteva a piangere in una giornata così bella??!!
Siccome la curiosità è scimmia, Sakuragi non poté trattenersi dall’andare a cercare il produttore di quei singhiozzi, insomma, se un compagno di scuola ha dei problemi....
Rimase ghiacciato. Al mondo ci sono un sacco di persone piene di problemi, qualcuno davvero, qualcuno perché se li crea, qualcuno, in virtù della sua bontà non dovrebbe averne nessuno... proprio come il piccolo quattrocchi, vice-capitano della sua squadra.
-Kogure- Lo chiamò piano.
Il ragazzo si girò, sorridente, senza cercare di nascondere le lacrime.
-Ciao Sakuragi-
Incoraggiato dal suo saluto, Sakuragi gli si sedette accanto, più preoccupato che mai.
-E’ successo qualcosa?- Gli chiese, realmente intenzionato ad aiutarlo, se possibile.
Kogure scosse il capo.
-Tra meno di un mese finirò il liceo...-
-Tutto qui?-
-Non giocherò più nello Shohoku, perderò di vista tante persone.....-
-Ti farai dei nuovo amici- Fece spallucce.
-Non è questo, Sakuragi... ci sono delle persone che non puoi sostituire-
-Sei... innamorato di qualcuno?- Azzardò.
Kogure assentì, con un sorriso triste ad increspargli le labbra.
-E....?-
-E abbiamo litigato. Mi ha detto che non vuole più stare con me....-
-Lit... cioè... TU AVEVI LA RAGAZZA???????!!!!!!!!-
Kogure sorrise, sembrava divertito.
-Dopo tutti questi mesi in squadra, avresti dovuto capirlo! Credo che tu sia l’unico a non averlo notato-
-Ma?-
-Hisashi-
-EEEEEEEEEEEEE’?????-
Cioè, gli stava dicendo davvero che lui stava col teppista, che avevano litigato e quell’idiota l’aveva mollato.... ossia che era.... era..... si, insomma.... non che lui avesse dei preconcetti, però...... KOGURE E MITSUI ERANO OMOSESSUALI!!!! CAZZO!!! Sono mica notizie da poco! E lui lo diceva così!!!!
-Sconvolto?-
-Bhe... insomma-
Nella sua mente si formò una specie di schemino:
Kogure * Mitsui
dolce e premuroso * insopportabile, detestabile, odioso
calmo e tranquillo * esaltato
apprensivo e preciso* irresponsabile e pressappochista

Insomma, l’unica cosa in comune era il basket, l’unica in cui Mitchi aveva dei punti in più di Kogure......
-Noi ci compensiamo-
-Come?- Chiese. Che gli avesse letto nel pensiero?
-Si: io mi preoccupo per ogni sciocchezza, lui mi fa pensare in modo più positivo... Prendi adesso: io sono qui a disperarmi, ma se ci fosse lui, so che troverei una soluzione.... abbiamo litigato per colpa della mia insicurezza!-
-....-
-Hisa’ dice che in quest’anno in cui non ci vedremo quasi più io mi dimenticherò di lui.... dice che conoscerò altra gente, mentre lui è ancora qui al liceo io farò esperienze nuove. Vorrebbe che dicessi ai miei di noi, come prova che non lo metterò da parte... I suoi sanno di noi....-
-“Fallo e basta” Ti ha detto così, vero?-
-Si-
-Tipico di Mitchi. Senti Kogure, se è una cosa così importante, stavolta devo essere d’accordo con lui: i tuoi capiranno.... (forse)-
Kogure gli sorrise, un po’ più sollevato. Aveva bisogno di parlare con qualcuno.
-E li cos’hai?- Chiese notando il foglio di carta bianca che teneva tra le mani.
-Questo? Il bersaglio per le mie freccette!- Rispose orgoglioso, mostrandoglielo.
-Rukawa! Non pensavo disegnassi così bene!-
-Logico che disegno bene! Sono un genio, io!-
-Si, certo!- Sbuffò divertito. -Noi siamo un po’ come voi due-
-EEEEEEEE?- Urlò per la seconda volta.
-Tu e Rukawa: sareste una coppia perfetta-
-Kogure, credo che la sofferenza ti annebbi il cervello!-
Kogure ridacchiò. -Siete come il sole e la luna: La luna vive della luce riflessa del sole, ma il sole continua a guardare il mondo attraverso la luna, di notte-
Sakuragi sogghignò. -E dato che la luna è solo un satellite.... Rukawa non è fondamentale come me per la squadra!! Hahaha!!-
-Dico che sei l’unico in grado di interagire con Rukawa- Specificò paziente, scuotendo appena la testa.
La campanella suonò, segnando l’inizio delle lezioni pomeridiane.
-Torniamo in classe, dai- Lo esortò Kogure.
Nei corridoi c’era un anormale brusio, varie ragazze frignavano e, tra di loro, c’era pure Aruko.
-Aruko!!! Cosa c’è?-
-Non lo sai Sakuragi? Rukawa si è messo con Mineeko Aiko della seconda F-
Decisamente: era la giornata delle sorprese!
Sakuragi avvampò: come poteva, quella volpe decerebrata, preferire una tizia qualunque anziché Arukina?! Certo, poteva essere l’occasione che aspettava per conquistarla, però.... però, vederla piangere a quel modo! Lei era... una sua amica!
Basta: aveva deciso: avrebbe terminato la volpastra una volta per tutte!
A passo di carica, dopo le lezioni, si diresse in palestra. C’era solo Rukawa, che palleggiava solitario sul parquet.
-Ehi! Rukawa!- Lo apostrofò subito.
-Mh-
-Cos’è questa storia che ti sei messo con una tipa?-
-Mh-
-Come sarebbe che non te ne frega nulla?! Allora perché ti ci sei messo assieme?-
Rukawa alzò un sopracciglio. Quell’idiota si era mai reso conto di essere l’unico a capire le frasi contenute nei suoi “Mh”? No, sicuramente no, quindi, una valeva l’altra, per cercare di toglierselo dalla mente.
-Mh- Rispose di nuovo.
-Aruko è disperata!-
-Ma ti senti? Arukina qua, Arukina la... sembri Gigi la trottola con la sua Annina! E anche il tuo modo di giocare è degno di Gig....-
Sakuragi lo prese per la maglietta, senza lasciarlo terminare.
-Aruko, per me, è importante!-
Una luce ferita passò negli occhi di Rukawa, ma Sakuragi era troppo infuriato per accorgersene.
-Tu non hai il diritto di farla piangere! Non hai il diritto di far piangere nessuno! Se non ti intaressa quella ragazza non dovresti illuderla!
-Sakuragi!- Tuonò il capitano, seguito dal resto della squadra.
Sakuragi lasciò il collo del suo nemico numero uno. Il suo sguardo stranamente serio frenò gli altri prima di qualunque battuta.
In palestra si diffuse uno strano clima teso: Kogure sembrava depresso, Mitsui era nervoso, Rukawa pareva arrabbiato, e Sakuragi era decisamente furioso.
Miyagi guardò Ayako col terrore negli occhi: piccolo ed indifeso com’era, avrebbero potuto benissimo calpestarlo, travolgerlo, ucciderlo e nemmeno accorgersene....
Akagi considerò seriamente se fosse il caso di interrompere l’allenamento, ma, a parte Rukawa che sarebbe rimasto ugualmente in palestra, Miyagi che si sarebbe attaccato ad Ayako e Kogure che sarebbe tornato a casa, lasciare libere di uscire due teste calde come Sakuragi e Mitsui significava dargli il suo consenso a ficcarsi in qualche guaio.... no, decisamente meglio che si sfogassero in palestra: li avrebbe fatti sudare abbastanza da renderli inoffensivi!
Alla fine dell’allenamento, anche fare la doccia fu uno sforzo disumano.
Rukawa scivolò lentamente fuori dal getto caldo e, a sorpresa, disse: -Sakuragi, ti aspetto fuori per finire il discorso di prima-
Fuori cominciavano ad apparire le prime stelle. Rukawa alzò il naso al cielo ed attese. La luce tremolante lo assorbì completamente, tanto che non si accorse neppure dell’arrivo di Sakuragi, qualche minuto dopo.
-....EEEIII!- Urlò per la terza volta Sakuragi, cercando di attirare la sua attenzione.
Rukawa si girò a guardarlo e gli disse solo -Seguimi-
Si incamminarono lentamente fuori dalla scuola, per la strada, in silenzio.
-Allora, Volpe?- Ringhiò Sakuragi, stanco di dover restare in silenzio.
-Ho voglia di camminare, stasera-
-Mi prendi in giro?!-
-Perché te la prendi tanto per una che neanche conosci?-
Sakuragi lo fissò interdetto.
-Ti pare bello pendere in giro qualcuno? A te non intaressa quella ragazza!-
-Mh!-
-Come sarebbe “Che ne sai”? Io lo so e basta!-
Rukawa trattenne il fiato per un attimo. Come poteva, uno che si proclamava genio ogni due per tre non accorgersi di una cosa del genere?
-E perché tu lo sapresti?- Chiese con un filo di voce.
-Perché tu te ne sei sempre fregato delle tue ammiratrici! Non le degni neppure di uno sguardo!-
-Potrei aver cominciato...-
-No!-
-Perché no?-
-Perché di no e basta!- Perché, si chiese Sakuragi si accaniva tanto? Non voleva che Rukawa avesse una ragazza!
-Se vuoi che la lasci, la lascerò: per me non cambia nulla-
-Le persone hanno sentimenti, Rukawa! Non sono come te!-
-Quanti granelli di polvere esistono sulla terra, Sakuragi?-
-Come?-
-Ne sapresti distinguere uno da un altro? Per me le persone sono così: infiniti granelli indistinti che aumentano di giorno in giorno su questa terra-
Sakuragi gli si parò davanti, afferrandolo per una spalla. Aveva un’espressione furiosa, arrossato dalla rabbia, con gli occhi lucidi.
-Come puoi dire una cosa simile?! Le persone non sono oggetti, non sono cose! Ogni essere umano è unico! Una stella a se stante!-
Rukawa abbassò lo sguardo, si divincolò dalla sua stretta e riprese a camminare. Di stelle, lui ne conosceva una, e gli stava rischiarando la via ora che stava rapidamente diventando buio.
Sakuragi lo fissò per una manciata di secondi: la linea della sua schiena che si allontanava lentamente, entrando nel parco, gli pareva stranamente afflitta e, per quanto giurasse di odiarlo, non se la sentì di lasciarlo solo, anche se l’altro non gli aveva certo chiesto di seguirlo.
Rukawa si sedette su una panchina, a guardare il cielo. Le stelle riflettevano una luce fredda. La gente diceva che lui era freddo. Allora, forse, emanava quello stesso tipo di bagliore?
Stelle.
Persone.
Polvere.
Forse erano tutte la stessa cosa. Forse erano nomi diversi per uno stesso valore. Bastava accordarsi su quale fosse questo valore.
-Lo sai che l’universo si espande?-
Sakuragi lo fissò sbalordito, da qualche minuto si era seduto accanto a lui su quella panchina ed attendeva in silenzio.
-L’universo si espande, i sistemi solari si allargano, allontanando i pianeti, i soli si raffreddano....-
-Come gli esseri umani-
Rukawa abbassò lo sguardo su di lui.
Sakuragi inghiottì a vuoto, chiedendosi se fosse quella luce tenue e fragile a far trasfigurare Rukawa in una creatura così evanescente. Sentì il sangue imporporargli il viso. Forse era stato il discorso di Kogure, quel pomeriggio....
-Si... voglio dire...- Abbassò lo sguardo, perché non riusciva a sostenere quegli occhi blu improvvisamente divenuti profondi come l’oceano, o come il cielo stesso.
-... gli uomini oggi sono molti di più di una volta, ma sono diventati distanti, si ignorano... sono freddi gli uni verso gli altri...-
-Allora sono davvero stelle- Concluse Rukawa, facendogli perdere il respiro.
Sakuragi lo cercò istintivamente e scoprì che Rukawa non aveva staccato lo sguardo da lui. Ora vedeva qualcosa di nuovo nei suoi occhi, qualcosa di tremante e si sentì a disagio.
-Le stelle sono fredde Sakuragi, se non c’è il sole a scaldarle-
Sakuragi sorrise e Rukawa lo fissò senza capire.
-Poche ore fa Kogure mi ha detto qualcosa di simile... lui il suo sole ce l’ha- Il suo sorriso divenne più dolce.
Rukawa alzò un sopracciglio.
-Tu te ne eri accorto?-
-Di cosa?-
-Di Kogure e Mitsui-
Rukawa lo fissò con un’espressione spontanea e sorpresa.
Sakuragi si disse, vedendola, che la luce delle stelle creava delle ombre curiose sul viso della volpe, sembrava che gli regalasse delle espressioni.
-Neanche tu, allora....-
-E tu te ne sei accorto?-
-Se ti ho appena detto di no!!-
-Non di loro...-
-Di cosa?-
-Mh-
-Piantala di insultarmi!-
Rukawa sorrise e lo guardò dritto negli occhi.
-Di questo- Si protese verso di lui per baciarlo. Forse stava sbagliando tutto, ma la luce strana di quella notte lo faceva sentire leggero, come se ci fosse stata una magia nell’aria. Aveva creduto di essere un granello di polvere e gli era stato detto di essere una stella... allora aveva bisogno di un sole caldo, per poter risplendere.
-Volpe che fai?- Chiese con un filo di voce Sakuragi, incapace di spostarsi per la sorpresa.
-Ti bacio-
-P... perché?-
-Voglio il mio sole, prima che si allontani di nuovo-
Sakuragi sentì le labbra morbide ed un po’ fredde sulle sue. Con calma rispose a quel tocco leggero. Forse Kogure aveva ragione.... forse voleva tenere stretto il suo piccolo sistema solare perfetto...
Il profumo della volpe era buono.... forse la luce lo stava abbagliando... staccò le labbra da Rukawa, dopo avergli passato una mano sulla nuca, per fargli capire che non era un rifiuto, il suo ed alzò gli occhi a cercare quella luce che lo ingannava e gli faceva credere di provare qualcosa per la volpaccia....
-Cosa cerchi?-
-La luna....-
-Sono qui-
La Volpe gli aveva detto che era lì.... in quanto luna? Forse quella notte aveva davvero qualcosa di strano. Lui il sole e Rukawa la luna. Non era male.
-Che giorno è?-
-Mh?-
-E’ passata mezzanotte?-
-Credo di si.... è tanto che siamo qui... perché?-
-Per ricordarmi questa data. Oggi qui...- Rukawa appoggiò una mano sul petto ampio di Sakuragi e lo sentì caldo.
-... Oggi, da qualche parte, è nata una stella-


Fine

BUON COMPLEANNO RIA!!!! Questa fic non è un gran chè, ma ho voluto comunque “celebrare” questo giorno per ringraziarti del lavoro accurato e costante che fai per portare avanti le fic dell’Ysal e la ml, ma soprattutto per l’infinita pazienza che tante volte hai avuto con me, che non sono mai riuscita a mandarti le fic in modo decente e ti ho disturbata tante volte per la mia totale inefficienza per tutto ciò che riguarda i pc.
Buon compleanno, Licia


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