Dedicato: A Ise con tutto il mio cuore. Che ha letto la storia originale e mi ha dato la conferma che sarebbe carino come AU di Slam Dunk. Oltre che mi ha dato il titolo ^_^;
Note: Almeno una coppia consuma in questo capitolo u.u
Dedica: A tutti quelli che seguono Universe, oltre che gli chiedo scusa per il ritardo alluccinante in cui arribvva il capitolo 11!!!


Universe

Parte XI - Il Mago

di Saya

Ayako guardava il paziente che dormiva tranquillamente, ormai era fuori pericolo. Continuò a fissarlo per un momento, inclinando la testa leggermente di lato, c'era qualcosa in quel viso pallido che aveva già visto da qualche parte… scosse leggermente la testa e poi si girò verso Ise:

"Possiamo andare, ha bisogno solo di riposo ormai… e anche noi."

"Hai ragione."

Ayako si girò per un'ultima volta verso il ragazzo addormentato pacificamente, poi sospirò seguendo la veggente fuori dalla stanza, chiudendo la porta alle sue spalle. Appena uscite Hanamichi era già in piedi con sguardo preoccupato.

"Lady Ayako come sta il ragazzo?"

"E andato tutto bene, adesso dorme."

"Posso vederlo?"

"Entra, ma sta attento a non svegliarlo."

"Si, certo."

Le due donne e il saggio Ryota lasciarono l'infermeria, coricandosi nelle proprie stanze per riposare, ma Hanamichi non ne volle sapere del riposo: finché non si fosse assicurato che il giovane che aveva portato stava bene...insomma, non intendeva lasciare quella stanza finché non avrebbe aperto gli occhi parlando. Ayako, Ise, Sendoh, Maki e gli altri cercarono di tirarlo fuori da quella camera per ben due giorni di seguito, per infine rinunciare e portandogli i pasti direttamente lì. Quel pazzo scatenato del loro principe non chiudeva l'occhio da ormai cinque giorni, era impallidito leggermente, aveva due occhiaie che non finivano mai e continuava a non voler sentire ragioni… non riuscivano a capire cosa ci fosse in quel ragazzo dalla pelle perlacea che dormiva pacificamente su quel lettino senza muovere un muscolo… infine come avevano previsto… il rosso crollò sulla sedia accanto al letto addormentandosi sotto il peso del sonno arretrato… e poche ore più tardi il moro aprì gli occhi di scatto, guardandosi introno… non riusciva a capire dove si trovasse. Si tirò in posizione eretta, facendo scivolare le gambe dal letto, per poi mettersi in piedi, addosso aveva solo un paio di pantaloni a vita bassa e nient'altro. Quei occhi azzurri squadrarono l'ambiente, fino a che non si soffermarono sulla figura che dormiva sulla sedia… continuò a fissarlo finché non lo scosse una voce alle sue spalle.

"Ben alzato caro, come ti senti?"

"Credo di star bene, solo che sono ancora un po' dolorante…"

La donna sorrise cordialmente:

"Io sono Lady Ayako, qui chiamata anche saggia Ayako…"

"Dove sono?"

"Mhm, non posso rivelarti niente senza il permesso del principe, posso solo dirti che lui ti ha portato dalla Stella Alfa della costellazione di Capricorno."

"Allora provengo dalla stella Alfa? Lady Ayako non riesco a ricordare nulla!"

La donna gli si avvicinò poggiando la mano calda sulla sua spalla e lo rassicurò

"Non preoccuparti, vedrai la memoria ti ritornerà, non ricordi nemmeno il tuo nome?”

Il ragazzo scosse leggermente la testa fissandola, una voce leggermente impastata dal sonno raggiunse le orecchie dei due:

"Perché non mi avete svegliato?… Okay, sono contento che tu stia bene, Hanamichi Sakuragi… il principe genio."

Disse con un sorriso luminoso, facendo inarcare leggermente un sopraciglio al moro mentre continuava a fissarlo:

”Vorrei potermi presentare… ma sa com'è, non ricordando il nome non è proprio possibile farlo.”

Rispose leggermente sarcastico il moretto, con espressione seria e lo sguardo al quanto annoiato. Però sembrò che il rosso ignorò volutamente quella vena di cinismo continuando a parlare:

"Aha, allora io ti chiamerò Kitsune."

"E che vuol dire?"

"Sulla terra… che era un pianeta… nel sistema solare, prima che questo vennisse distrutto… c'era una lingua in cui questa parola significa volpe."

"Hn…”

"Lady Ayako vado ad accompagnare questo volpino scorbutico nelle stanze che gli sono state preparate."

Ayako con le braccia incrociate sul petto fissò Hanamichi uscire assieme a Kitsune, era sicura che ne avrebbero viste veramente delle belle da quel momento in poi. Il rosso aveva spinto il moro nel corridoio, eh si… qualcosa sarebbe successo sicuramente…

"Questa e la mia fortezza, - disse fiero - qui prepariamo gli attacchi all'Impero…"

"L'Impero?"

"Si, l'Impero, sai e governato da un imperatore crudelissimo… - tralasciò il fatto che era anche molto bello - di nome Rukawa Kaede."

Questo nome fece uno strano affetto a Kitsune, poi guardò Sakuragi e si costrinse a parlare…:

"Rukawa, ma questo nome mi e familiare."

"Sfido io, lo conoscono nei posti più remoti del Cosmo! Ecco queste sono le tue stanze, dentro troverai dei vestiti, le mie stanze sono vicine, se ti sere qualcosa devi solo farmelo sapere, okay?"

"nh… non ti preoccupare do'aho."

Hanamichi si bloccò di scatto girandosi verso il moro con occhi sgranati…

”Dove hai sentito questo nome?”

Chiese serio, avvicinandogli si, al che Kitsune fece spallucce:

“Non lo so…”

E senza nemmeno guardarlo un'altra volta, il ragazzo scomparve dietro la porta mostratagli dal rosso, che continuava a fissarlo, ma un po' di riconoscenza no eh? Non era il momento di pensare a quello… il problema era per come l'aveva chiamato…

Il giovane sbuffò non appena chiusa la porta alle proprie spalle, poteva essergli grato quanto voleva a quel rosso, ma il principe di sicuro era una persona troppo rumorosa per quanto riguardava il moro…

Alzò lo guardo fissando il posto: era in un piccolo corridoio che portavano in altre quattro stanze. Curiosando aprì ogni porta notando una sala da tè, una sala da bagno con una vasca enorme, la stanza da letto e un armadio… un gigantesco armadio con tutti i tipi di vestiti. L'unico gesto di Kitsune fu di inarcare un sopraciglio dopo esserci entrato… non gli piacevano i pantaloni che indossava, un colore troppo chiaro… così scelse una camicia nera come la pece, in combinazione con dei pantaloni di pelle attillati. Si guardò allo specchio e decise che c'era sicuramente qualcosa che mancava. Naturalmente il mantello… aprì l'ennesima porta scorrevole dove c'era la sezione mantelli per tutti i gusti… passò le dita su di essi, per infine tirarne fuori uno nero, con l'interno blu notte, come i suoi occhi…

Sospirò uscendo dall'armadio tornando a guardarsi introno:

“Menomale che il sigillo ha retto… e già che ci sono…”

Poi gli venne in mente una cosa e uscì per cercare la saggia, lei sicuramente sapeva dove si poteva trovare exorus. Il minerale che nel cosmo era sempre stato uno dei più rari materiali che si potesse trovare oltre ad essere un materiale che potenziava la magia, era quello che alla Kitsune ci voleva. Uscì dalle proprie stanze guardandosi intorno, doveva arrivare alle stanze della saggia, fece spallucce iniziando a camminare, avrebbe chiesto al primo che passava dove potesse trovare Ayako. Girovagando per i corridoi finì per imbattersi in Ise. La veggente parlò prima che il moro potesse chiedere qualsiasi cosa:

"Vedo che state bene, io sono Ise, chiamata anche la veggente."

"Kitsune… - la squadrò per un momento con i suoi occhi scuri è poi parlò di nuovo - essendo una veggente, voi sicuramente saprete dove posso trovare Exorus.”

"Exorus…al giorno d'oggi non è difficile trovare una stella morta, e a cosa vi servirebbe?"

"Anche se se si perde la memoria, i magi normalmente ricordano ogni incantesimo imparato, e io vorrei provare un paio di cose."

"Hm - sembrò pensierosa Ise - ti dirò dov'è, ma a patto che qualcuno ti accompagni… - in quel momento stava passando Maki e venne acchiappato al volo dalla veggente - tipo Lord Maki, uno dei guerrieri più fidati di Sakuragi…"

Maki fissò sconcertato la veggente e poi guardò il moro che lo fissava senza espressione, infine tornò a fissare la donna.

"Cosa dovrei fare Ise?”

"Per primo ti presento Kitsune, per secondo gli serve Exorus, e tu l'accompagnerai."

"Piacere di conoscerti..."

Disse Maki fissando la gelida Kitsune che lo fissava di ricambio, si rendevano entrambi conto che non avrebbero potuto fare diversamente da come era stato richiesto.

”Il piacere è mio.”

"Hana?”

”Dorme come un sasso, visto che ha dovuto vegliare Kitsune per tutto il tempo.”

”Sempre il solito. - si girò verso il moro - come vuoi che ti accompagni?”

"La via più breve… il teletrasporto."

Maki e Ise fissarono leggermente sconcertati il moro ed infine il generale chiese sorpreso:

"Riesci a teletrasportare due persone senza affaticarti?"

"Se mi affaticassi non l'avrei proposto, riesco a farlo senza affaticarmi."

"Lord Jin si affatica molto."

"Hn, sono un mago, e come tale, conosco tutti i miei punti deboli e punti forti, la memoria magica non mi abbandona e con essa nemmeno la consapevolezza di saper fare certe cose e fino a dove riesco ad arrivare senza risentirne… posso usare anche le magie più antiche senza battere ciglio…”

Rispose con voce fredda fissando i due, e Maki curiosò indagò ancora:

"Puoi distruggere un pianeta?"

"Sì, ma non vedo il motivo per farlo, distruggerei troppe vite, sarebbe crudele... oltre che dopo averlo fatto dovrei rigenerare le forze per ben una settimana come minimo."

"Allora hai delle forze pari a Rukawa."

Kitsune guardò Maki, senza capire cosa volesse dire, non gli importava molto di questo imperatore Rukawa, crudele e potente. Maki intanto stava pensando che avrebbero dovuto elaborare un piano per convincere Kitsune a combattere dalla loro parte. Intanto Kitsune si era concentrato sulle coordinate che gli aveva riferito Ise. Non appena ebbe localizzato il posto, allungò la mano verso Maki facendoli svanire nel nulla per apparire su un pianeta distrutto da decenni. Il moro si girò a fissare quello che c'era introno a lui… insomma niente, poi poggiò la sua mano delicata per terra cercando la fonte magica del minerale che stava cercando. Maki si guardava introno, non si poteva sapere, anche su un pianeta abbandonato da tutto, si poteva trovare qualche stronzo imperiano che vorrebbe attentare alle loro vite. Kitsune si concentrò e sul suolo iniziarono a comparire i più rari esemplari di Exorus… nero, argentato e rosso. Da sotto il mantello prese il contenitore che aveva preparato ancora prima di uscire dalle proprie stanze e lo mise delicatamente in esso, con un espressione leggermente soddisfatta sul viso. Il moro si avvicinò al bruno:

”Possiamo andare, ho preso quello che c'era.”

“Ne avrai abbastanza?”

”Per un armatura e due spade… si.”

Di nuovo poggiò la mano sulla spalla di Maki e in pochi istanti erano di nuovo nel covo dei ribelli. Kitsune con un inchino ringraziò il generale della compagnia. Appena gli girò le spalle sentì la sua voce.

”Uno di questi giorni dovrebbe arrivare mio fratello, vorrei presentarglielo.”

Kitsune si girò per un momento fissandolo:

”Sarà un piacere conoscerlo.”

Maki fermò osservò ancora per un momento la figura che si allontanava, ma ad un certo punto gli sembrò di vedere come se ci fosse Nobunaga al posto di Kitsune, Scosse la testa girandosi e pensando che la sua immaginazione gli stava giocando dei brutti scherzi. Con le mani incrociate sul petto, completamente pensieroso si diresse verso una meta imprecisa, mentre la sua mente era imprigionata dal piccolo imperiano Nobunaga.

*più tardi nella sala d'addestramento *

Yohei era arrivato da poco nella fortezza e gia si annoiava a morte, così decise di fare qualche esercizio per scacciare la noia e rimanere in forma... ma nessuno dei presenti non voleva o non aveva tempo per farlo con lui.

Entrando nella sala però rimase colpito dalla scena che gli si presentava di fronte.
C'era un ragazzo in mezzo alla sala allenamento. Introno a lui i fili luce danzavano avvolgendo qualcosa facendogli cambiare forma. Assieme a loro si muoveva il ragazzo che aveva un espressione beata sul viso, come un bambino a cui avevano regalato il lecca-lecca. Ammirava la grazia del moro che si muoveva, facendo muovere i fili introno a lui, una danza delicata, una danza che ordinava al materiale di cambiare e diventare qualcos'altro… alzò le mani in alto e sopra di lui tutti i pezzi si unirono in una sfera di grandezza di un palmo, nera come la pece con riflessi argentei e rossi.
La sfera gli cadde tra le mani e poi si girò verso il mezz'elfo che era alla porta.

"Vi va un duello? Dovrei provare la nuova armatura creata e le spade… solo se vi va naturalmente."

Yohei per la sorpresa non reagì. Era stupito di vedere che il giovane era molto diverso dagli altri, sembrava molto più regale e aveva un modo di fare più freddo e distaccato.

”Allora?”

Yohei si scosse e poi sorrise cordiale al mago che aveva di fronte a se:

”Per me va bene, non ero riuscito a trovare nessuno che voleva allenarsi con me, così ero venuto da solo, ma vi farò con piacere da avversario.”

Kitsune annuì in risposta, poi iniziò a spogliarsi, quando era nudo e Yohei era rimasto con occhi sgranati, si poggiò la sfera sul petto e in un lampo si formò un armatura straordinaria.
Guardando l'avversario, Yohei tornò in se e ammirò la bellezza del oggetto che gli si era creato addosso, doveva essere molto resistente gli diceva la sua conoscenza guerriera. Eppure era ancora leggermente sconvolto dal uscita del intero arsenale da quella piccola sfera che adesso sembrava solo un ornamento nel mezzo del petto del ragazzo di fronte a lui.
Kitsune intanto si era gia messo in posizione di attacco mentre i suoi occhi gelidi erano puntati sul avversario. Con una mano, Yohei tirò dalla sua schiena il suo amato spadone a due mani, mentre si concentrò sul combattimento, costringendosi di dimenticare quello che aveva visto, avrebbe fatto domande dopo… fine allenamento…
Rimasero li a studiarsi, il mondo era scomparso in quel momento, i loro pensieri iniziarono a dare tutte le possibilità che l'avversario potesse usare… per attaccare, e anche come potrebbe difendersi… e come difendersi dagli attacchi…

-------fine 11----------

Saya: scusate, ma non ho quasi tempo per me stessa per non dire che ho tempo 0 anche per scrivere…
Ru: era ora che finissi sto capitolo 11
Hana: ma non succede niente
Saya: e nn succederà ancora per un po'
Maki: ma Sendoh si io no?
Saya: ci sarà il tempo per tutto, non so quando, ma ci sarà


Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions