Dedicato:
A Ise con tutto il mio cuore. Che ha letto la storia originale e mi
ha dato la conferma che sarebbe carino come AU di Slam Dunk. Oltre
che mi ha dato il titolo ^_^;
Note: Almeno una coppia consuma in questo capitolo u.u
Dedica: A capo Naika... in ritardo... ma cmq... BUON COMPLEANNO
Universe
Parte
X - Un Amore Impossibile
di Saya
Hiroaki
e Nobunaga erano già sulla nave quando sentirono un ultimo
messaggio di Rukawa:
<Ritirate l'armata!
E cambiate costellazione!>
Ma Rukawa non
ebbe il tempo di teletrasportarsi.
BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM
La città
saltò in aria, un esplosione tremenda e Rukawa scomparve.
-----------* qualche
ora più tardi *-----------
Poche ore dopo
i ribelli cercavano i superstiti… forse qualcuno si era salvato. Rukawa
ha di nuovo dato certezza di essere un guerriero ed mago crudele.
Hanamichi si guardava intorno disperato sperando di trovare almeno
qualcuno in vita e alla fine si girò verso un corpo che sembrava
muoversi. Si accorse subito che era un uomo, doveva aver perso tutti
i vestiti a causa dell’esplosione. Si tolse il mantello e lo prese
in braccio. Il ragazzo aprì gli occhi scuri ma impotenti al
momento guardando con confidenza il ragazzo. Alzandolo in braccio
si girò verso l’amico:
"La porto
dai saggi, prendo Maki con me… tu rimani qui con gli altri per fare
la guardia ed avvertire se l'armata imperiale facesse ritorno… spero
che Lady Ayako potrà fare qualcosa."
"Io credo
nella saggia Ayako infondo la sua magia è sempre stata quella
della guarigione."
Hanamichi saltò
sul suo Black Hunter con il ragazzo tra le braccia e si diresse verso
la misteriosa capitale dei ribelli. Nello spazio finalmente guardò
l’uomo che teneva stretto al petto e scoprì che era identico
alla Kitsune, il ragazzo del sogno che faceva continuamente. Poi sorrise
e guardò davanti dicendo a Maki:
"Averti che
stiamo arrivando!"
"Già
fatto Hanamichi."
Il principe sorrise
a se stesso atterrando nell’hangar, scendendo diede un ordine al soldato
più vicino:
"Voglio che
i saggi e la veggente arrivino nell'infermeria!"
Il ragazzino corse
dopo aver udito l’ordine di Sakuragi, mentre quest’ultimo si diresse
a passi veloci verso le stanze dedicate ai feriti. Entrò nella
singola e adagiò il moro sul lettino al centro della stanza…
non passò molto che un leggero rumore proveniente dall’entrata
principale nell’infermeria lo distrasse e poco dopo entrarono nella
stanza anche i saggi insieme a Ise. Ryota si avvicinò pronunciando
una strana formula per poi girarsi verso i presenti sussurrando:
"Non è
malvagio, ma dentro di lui sento l’energia mistica dei maghi……"
Ayako guardò
Ise per un momento, per tornare a fissare i due maschi:
"Mi dispiace
ma dovrò usare un incantesimo leggermente difficile della sfera
della guarigione e non potete rimanere qui, Ise gradirei che rimanesse
con me per potenziare la mia magia, siccome è l’unica possibilità
di salvarlo… le ferite sono gravi…"
"Dimmi cara
userai l’incantesimo Sutarus?"
"Si… quello
che ho usato su di te tanti anni fa… siccome… io e Ise dobbiamo rimanere
nude durante il rituale… senza che le nostre energia si mescolino
alle vostre è richiesto che voi due usciate…”
Sakuragi e Miyagi
annuirono leggermente senza aggiungere altro, uscendo dalla stanza,
lasciando le due donne assieme al ragazzo in coma.
"Che ne pensi
Ise?"
"Ayako non
saprei, sembra come se il corpo e anche l'anima fossero protetti da
una barriera magica molto forte e di una provenienza che io non riesco
a riconoscere… per dire la verità è simile a quella
che avvolge Lord Ryota, il suo passato e il suo presente, è
per questo che nemmeno le mie visioni possono vedere qualcosa chiaramente…
ma una cosa è certa… questo ragazzo può portare o la
salvezza o la distruzione… il suo destino non è ancora segnato
ma in entrambi i casi sarà fortemente legato a quello di Hanamichi
e alla vita dell’universo stesso… anche se non so ancora come."
Lady Ayako ascoltò
con attenzione le parole di Ise, per infine girarsi e posare i suoi
occhi scuri sul ragazzo sdraiato:
"Facciamo
la magia… infondo potrebbe essere il salvatore… no?!"
La veggente sorrise
a quelle parole iniziando a spogliarsi rispondendo con un cenno affermativo
alle parole dell’amica. Ayako per prima cosa tolse il mantello che
copriva il ragazzo e poi si liberò anche lei delle proprie
vesti…
Il principe ribelle
era uscito dall’infermeria ad informare Maki della decisione dei saggi
e della veggente, quando proprio il comandante del battaglione alato
venne attaccato alle spalle. Alzò la sua spada fermando l’attacco
dell’incosciente che cercava di colpirlo, per trovarsi di fronte un
ragazzo con un leggero sorriso e capelli con riflessi verdastri…
"Fratello
sei fortissimo… non riuscirò mai a vincere contro di te… se
non riesco nemmeno a sorprenderti dalle spalle…"
"Fratellino
non sei cambiato per niente" e l'abbraccio, poi si girò
verso Sakuragi presentandolo:
"Questo è
mio fratello minore… Mito, quello di cui ti ho parlato qualche giorno
fa."
Yohei fece un
inchino da vero guerriero poiché era di fronte al rosso:
"Sono onorata
principe Hanamichi, io sono Lord Mito Yohei detto l'angelo della battaglia."
"E sei anche
il fratello di Maki, - li fissò entrambi per un lungo momento,
osservandone il vestiario, forse non si somigliavano per la corporatura…
ma di certo le armature la dicevano lunga sulla loro provenienza –
non vi assomiglierete per niente… ma si nota subito che siete parenti."
"Certo apparteniamo
a una famiglia vecchissima dei elfi guerrieri," disse girandosi
verso Maki continuando:
"A proposito
ti salutano i nostri genitori e dicono, che qualche volta potresti
venire anche a trovarli."
Maki a quelle
parole non poté fare altro che sorridere scuotendo leggermente
la testa… infine tornò a guardare il rosso chiedendo:
"Può
rimanere qui per qualche tempo?"
"Si… dagli
la stanza… quella vicina a te e a Lord Hanagata."
"Ok, allora
Yohei andiamo!"
I due elfi si
inchinarono dignitosamente di fronte a colui che avevano scelto di
seguire, per poi girarsi e dirigersi verso l’ala dei dormitori. Hanamichi
fissò ancora a lungo i due con un sorriso, era sicuro che con
il nuovo arrivato avrebbe presto instaurato un legame di forte amicizia…
poi si girò sui tacchi tornando verso l’infermeria per aspettare
con Ryota l’esito dell’operazione…
-----------* Il castello mobile di Rukawa *------------
Hiroaki e Nobunaga
aspettavano Rukawa, ma di lui nemmeno un segno. L'ultimo messaggio
era arrivato ore prima e si riferiva al fatto del ritiro delle truppe.
Tutto era calmo, fin tropo calmo. I principi imperiali erano avvolti
in un’incertezza pesante, però si rifiutavano di credere che
Rukawa non fosse scomparso. Quando succedevano emergenze del genere
Rukawa era sempre il primo a tornare dal campo e li aspettava in camera
per assicurarsi che stesserò bene. La cosa che però
più terrorizzava Nobunaga era vedere Saya, Miyu e Cerberos
completamente senza voglia di vivere… loro che per sopravvivere avevano
bisogno della presenza di Rukawa essendo frammenti del suo spirito…
e non solo, tutta l'astronave era avvolta in uno stato tenebroso pieno
di malinconia, come se stesse soffrendo per la scomparsa dell’imperatore.
Hiroaki non ce la faceva più, si alzò e si avvicinò
all’armadio tirando fuori i vestiti da viandante che usava quando
non voleva essere riconosciuto da nessuno, per perdersi tra la folla
delle città piene di vita… per allontanarsi dalla monotonia
della fortezza mobile…
"Hiroaki…
CHE FAI?"
"Nobunaga
vado su Alfa, non ce la faccio più a stare qui con le mani
in mano. Ah Nobu, tu rimani qui ad aspettare sue notizie… se qualcuno
chiede di Rukawa, di che sta riposando e NESSUNO, MA PROPRIO NESSUNO
DEVE SAPERE CHE NON SAPIAMO DOV'E’!"
"Hiro… tiro
fuori l'ologramma?"
"Si… io torno
più tardi."
Con queste parole
scomparve nel nulla. Il più piccolo dei tre chiuse gli occhi
dicendo a voce alta:
"COMPIUTER…
CREA L'OLOGRAMMA DELL'IMPERATORE!"
E cosi fu.
In quel momento Hiroaki era già atterrato sulla stella Alfa,
vicino alle rovine della capitale. Poi si diresse sul punto in cui
ha visto suo fratello per l'ultima volta. Si guardò intorno,
non c’era traccia di anima viva… sospirò accucciandosi, posando
una mano per terra e chiuse gli occhi… pregando dentro di se che quelle
rovine potessero dirgli qualcosa sul fratello maggiore… e finalmente
trovò la pietra nella quale erano rilegati gli ultimi pensieri
del imperatore…
<Ecco, lo sapevo,
tropo tardi, spero solo che Hiro e Nobu se la caveranno senza di me.>
Il ragazzo sgranò
gli occhi attirando la mano al proprio petto, non era possibile, non
poteva essere vero quello che aveva sentito… Rukawa non doveva essere
morto… e la sua angoscia si tramutò in un urlo:
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!"
Akira Sendoh si
girò verso il punto da dove proveniva l'urlo pieno di tristezza
e sofferenza, senza pensarci due volte cominciò a correre in
quella direzione, per vedere chi aveva gridato con tanta disperazione.
Leggermente affannato arrivò al punto dove c’era Hiroaki, con
lo sguardo basso stringendosi la mano al petto con lacrime ai occhi…
gli si avvicinò accucciandosi vicino a lui fissandolo con espressione
preoccupata:
"Avete… perso
qualcuno?"
Hiroaki alzò
lo sguardo fissandolo per un lungo momento, senza dire nulla, ma a
Sendoh diceva tutto lo sguardo pieno d’angoscia su quel viso perlaceo
rigato da due lacrime. Akira l’abbracciò non sapendo come consolarlo.
Il ragazzo non abituato a tali dimostrazioni corrugò leggermente
la fronte… però… lo faceva stare meglio, stando stretto al
corpo… di quell’uomo… infine senza rendersene conto il giovane parlò:
"Ho perso
mio fratello…"
Akira non riconobbe
il principe Hiroaki in quella figura tra le sue braccia. Non in quel
viso pallido ne in quegli occhi che erano privi della solita durezza
ed altezzosità… erano solo pieni della sofferenza che cercavano
di nascondere… trattenendo le lacrime… per non mostrarsi debole di
fronte ad un estraneo… ma per Hiroaki quella perdita era molto più
grave… come l’avrebbe detto a Nobunaga… lui non era pronto a prendersi
le responsabilità dell’impero sulle proprie spalle… e non era
disposto a rinunciare al fratello maggiore in quel modo… Akira continuò
a fissarlo, poi si alzò porgendogli la mano con un dolce sorriso…
il giovane continuò a fissarlo, ma accettò quella mano
calda poggiandoci sopra la sua… e anche le sue labbra si curvarono
leggermente, in un sorriso triste quanto invisibile…
"Venite con
me… nel nostro campo, sarà meglio che mangiate qualcosa di
caldo e che vi riposiate."
Il ragazzo fece
un segno d’assenso a quella proposta, si alzò sulle proprie
gambe continuando a fissarlo, l’uomo iniziò a camminare in
una direzione… la sua mente era completamente confusa… era mai possibile
che proprio il suo nemico doveva dargli quel senso di pace che riusciva
a trovare solo in compagnia dei suoi fratelli… non era possibile che
quella strana sensazione che aveva provato quella volta si fosse trasformata
così tanto, da portarlo proprio nel grembo del nemico…
"Non mi avete
detto come vi chiamate… io sono il Marchese Akira Sendoh."
"Piacere…
io sono Hiro."
Ricadde il silenzio,
Sendoh non voleva dare fastidio al ragazzo che teneva ancora per mano,
stringendo le sue dita sottili tra le proprie… l’unica cosa che sentiva
in quel momento era la voglia di proteggerlo, gli sembrava così
fragile, sicuramente… era molto legato al fratello che aveva perso…
Finalmente varcarono la soglia del campo dei ribelli e due uomini
gli si fecero incontro…
"Akira, ma
dov'eri finito?"
Non riuscì
nemmeno a rispondere che i due notarono il ragazzo e Fukuda chiese:
"Chi è?"
"Lui e Hiro…
ha perso il fratello nell'esplosione di ieri…"
"Mi dispiace…
io sono il generale Kitcho Fukuda, al vostro servizio."
"Le mie condoglianze,
sono il generale Lord Toru Hanagata, ai vostri ordini."
Hiroaki sorrise
cortesemente facendo un leggero cenno con la testa, i suoi occhi scuri
vagarono per il campo, era tentato di distruggerlo, di sterminarli
tutti, ma se solo uno fosse scappato… allora sarebbe stata la fine…
avrebbero scoperto la sua identità imperiale e avrebbero capito
che Rukawa era morto… e non poteva permetterselo…Il marchese gli fece
segno di seguirlo nel tendone più grande, che era arredato
con un tavolone grosso con sopra i piatti, era il tendone della mensa…
i tre uomini si scusarono dicendo che sarebbero tornati subito, dovevano
solo togliersi le pesanti armature… Il giovane dai capelli neri si
mise comodo togliendosi il mantello, rivelando il suo corpo perfetto
avvolto in pochi stracci di vestito. Portava pantaloncini cortissimi
azzurri, la maglietta attillata che indossava invece era di un’altra
sfumatura del blu, mentre sui piedi degli stivali pesanti di un colore
nero pece. Non notò quando entrò Akira, che si era sbrigato
a cambiarsi per raggiungere di nuovo l’ospite… portava lunghi pantaloni
di un viola scuro e una maglietta nera che non lasciava molto all’immaginazione,
come il vestito di Hiro. Appena giunto i suoi occhi si soffermarono
sulla figura del ragazzo, finché questo non si girò
verso di lui e i loro sguardi si incontrarono:
"Sei bellissimo…"
Non disse altro,
affascinato dal leggero rossore che aveva tinto le guance di Hiro,
oltre al fatto che naturalmente Fukuda e Hanagata ebbero un perfetto
tempismo… Il giovane finì per strare in silenzio tutta la cena,
mentre i tre generali parlavano di tutto, le loro chiacchierate non
avevano un filo logico ed Hiro si rassegnò a scoprire dov’era
il nascondiglio dei ribelli, ma in quel momento non gli interessava
molto, i suoi occhi erano puntati sul Marchese che sorrideva… aveva
qualcosa di magico quel sorriso… alla fine della cena il moro si alzò
con un sorriso educato ed uscì con la scusa di prendere una
boccata d’aria fresca… in realtà voleva scusarsi con il fratello
maggiore per quello che era successo e che sarebbe accaduto da lì
a breve… Si abbracciò intorno alla vita sentendo freddo, quando
sentì sulle spalle un mantello… abbassò gli occhi su
di esso notando che era viola… lo riconobbe subito… apparteneva a
Sendoh.
"Le notti
sono fredde, non puoi andare in giro vestito così poco."
Hiroaki lo fissò
per un lungo momento e poi senza rispondere al commento di Akira,
lo abbracciò stretto, nascondendo il viso vicino al suo petto…
in un primo momento l’uomo più grande sgranò gli occhi,
ma a sua volta strinse tra le sue forti braccia il ragazzo moro… Gli
depose un bacio tra i capelli iniziando a coccolarlo con dolcezza
e Hiroaki per la prima volta in vita sua si sentì amato… non
come un fratello… ma come un uomo… era successo… un colpo di fulmine
a ciel sereno per entrambi… Sendoh avvolse il viso di Hiro tra le
sue mani grandi, alzandolo verso di se ed il momento dopo, le loro
labbra erano unite… la lingua del marchese corteggiò dolcemente
la carne del moro chiedendogli di invitarlo ad approfondire quel tocco
e Hiroaki non resistette a non socchiudere le labbra… le loro lingue
si incontrarono incominciando un duello passionale… non passò
molto tempo che il generale dell’armata ribelle alzò tra le
braccia il più piccolo portandolo nel proprio tendone…
Nell’alba si sentì un sussurro:
"Atashi suki
omae… Akira."
"Na… Ore
suki omae, koibito…"
"Ne… mou
taku?"
"Zettai,
Hiro, zettai."
"Chi ti ha
fatto questa cicatrice sul petto?"
"Un ragazzo…"
"Un ragazzo?"
"Si non tropo
tempo fa, attaccammo la fortezza della morte, e mi imbattei nel principe
Hiroaki… sai odio ammetterlo ma gli somigli molto, soltanto che hai
uno sguardo diverso e sei dolce…"
Per un attimo
negli occhi di Hiro si vide un leggero lampo di tristezza, ma Akira
per fortuna non lo notò, era troppo preso dall’ammirarlo… così
il giovane ribaltò le posizioni sedendoglisi sopra strusciando
il suo ventre contro quello del compagno… Sendoh ridacchiò,
mentre le sue mani accarezzarono dolcemente il corpo dell’amante,
il quale si chinò a baciargli e a leccargli il collo, gemendo
leggermente:
"Chibi kaijuu!"
"Kaijuu ja
nai!"
Nella tenda risuonò
di nuovo la risata argentina del più giovane, che in quel momento
si era permesso di dimenticare ciò che in realtà era…
le sue labbra infine iniziarono ad accarezzare il corpo del compagno
assaggiandolo con dolcezza… prese un capezzolo del compagno tra le
labbra succhiandolo avidamente, continuando a muovere il bacino contro
quello del marchese per eccitarlo di più, adorava quella posizione,
gli dava quel senso di dominazione e potenza a cui era abituato… per
un attimo alzò lo sguardo fissando il viso del compagno che
era contorto dal leggero piacere che riceveva, oltre al fatto che
quegli occhi scuri come la pece lo fissavano con ammirazione… il corpo
di Hiro era ancora più bello bagnato dalla luce dell’alba,
di un sole che stava sorgendo, colorando il cielo con i suoi raggi
lucenti… Akira non resistette, passò di nuovo le mani su quel
corpo che aveva già una volta amato, desiderando di nuovo unirsi
al compagno in una danza antica quanto l’universo stesso… e nemmeno
Hiroaki sembrava voler aspettare, si spostò leggermente, così
che la punta del sesso dell’amante si posasse sulla sua apertura ormai
non più vergine e con un mezzo sorriso chiese:
“Sei pronto generale
per un’altra battaglia?”
"Ma certo
tesoro…"
Non poté
che sorridere il marchese, questa volta era Hiro a condurre il gioco,
ed era curioso di sapere fino a dove sarebbe arrivato, quasi sicuro
che gli avrebbe fatto toccare il paradiso con un dito. Gli occhi scuri
del ragazzo sopra di lui risplendevano di una luce maliziosa e passionale,
che riscaldò il corpo di Akira… poi il giovane puntò
le mani sul petto del compagno socchiudendo leggermente le labbra,
il che lo rese ancora più sensuale di prima… mentre iniziò
ad impalarsi lentamente sul membro duro del compagno… chiuse completamente
gli occhi, gli faceva ancora un po’ male, ma sapeva cosa l’aspettava,
così strinse i denti… una volta che il sesso fu completamente
dentro di lui, Sendoh lo fermò bloccandogli i fianchi:
"Daijoubu?"
"Mhm, hai…
motto"
Con un profondo
respirò aprì gli occhi e incollò lo sguardo a
quello del generale ribelle, un sorriso dolce gli si dipinse sul volto,
mentre iniziò a muoversi sopra di lui… ondeggiando delicatamente
il suo bacino, graffiandogli il petto, mentre dalle sue labbra iniziarono
ad uscire solo gemiti di piacere. Akira era incantato da quella visione,
sentiva il corpo stretto del compagno muoversi sopra di lui, e non
resistette a lungo a quella lenta tortura… strinse di più le
dita ai fianchi del giovane dandogli un ritmo preciso. Hiroaki si
inarcò leggermente cercando un modo per farsi penetrare di
più, ma quando la punta del sesso del giovane marchese toccò
la sua prostata si dimenticò di tutto quello che lo circondava,
aumentando lui stesso il ritmo. I gemiti si persero nell’aria, sicuramente
gli altri potevano sentirli, ma non importava a nessuno dei due quello
che potevano pensare, quello era il loro momento e per nessuna ragione
al mondo l’avrebbero rovinato con pensieri inutili… Akira fece scivolare
la mano fino alla virilità del compagno, prendendola tra le
dita massaggiandola allo stesso tempo delle penetrazioni… il sudore
bagnava leggermente i loro corpi facilitando la frizione tra essi…
Hiroaki riuscì ad aprire gli occhi per dire al compagno che
non avrebbe resistito a lungo… ma vedendo il viso di Akira contorto
dal piacere non resistette e con un gemito lungo misto al nome del
marchese si riversò nella sua mano e tra i loro ventri… i muscoli
anali del giovane principe si strinsero intorno al membro di Sendoh
mandandolo completamente in estasi… e con una spinta profonda marchiò
il ragazzo sopra di lui con il proprio seme… Esausto il principe imperiale
si accasciò sul corpo del compagno… il quale alzò le
braccia iniziando ad accarezzargli dolcemente la schiena… rimasero
così immobili per lunghi momenti… poi Hiro decise di farlo
uscire dal suo corpo sdraiandoglisi accanto, beandosi della sua vicinanza…
non dissero niente… lasciandosi cullare dal tepore dei loro corpi
stretti l’uno all’altro…
Quando notò che Akira dormiva profondamente si alzò
dal letto e si rivestì, baciandolo per l'ultima volta… lo fissò
e sorrise dolcemente… nessuno avrebbe mai più visto quel sorriso…
con movimenti furtivi lasciò la tenda e il campo, per arrivare
a uno spiazzo da cui poteva teletrasportarsi… si girò verso
il campo, convocando le forze magiche a se:
"Voi non
avete mai visto Hiro… daira – dî - d'râk - rênê!"
Mentre lentamente
scompariva nel nulla, nella testa del principe imperiale Hiroaki c’era
solo un pensiero fisso:
<Non ti dimenticherò
mai… Aishiteru.>
-fine capitolo
10-
Saya: da qui in
poi devo iniziare proprio a scrivere
Ru: e menomale
Hana: odio ammetterlo ma adesso scrivi molto meglio
Saya: =O= l’ho scritta sta cosa cinque anni fa, che ti aspetti
Sendoh: *_*
Saya: no, la lemon l’ho scritta adesso
Hiro: e si vede
Saya: ma che vuoi… cmq in fila
Tutti: si… siamo già in fila
Saya: 3…….2………1
Tutti+Saya: AUGURI CAPO NAIKA SCUSA IL RITARDO MA CMQ ANCORA TANTI
DI QUESTI GIORNI!
Traduzione
"Atashi suki
omae. Akira." - ti voglio bene
"Na. Ore suki omae, koibito." - anche io tesoro
"Ne. mou taku?" a si. per quanto
"Zettai, Hiro, zettai." - per sempre
"Chibi kaijuu!" - mostricattolo
"Kaijuu ja nai!" - non sono un mostriciattolo
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