Dedicato: A Ise con tutto il mio cuore. Che ha letto la storia originale e mi ha dato la conferma che sarebbe carino come AU di Slam Dunk. Oltre che mi ha dato il titolo ^_^...Come al Solito in ritardo... ma cmq... AUGURI CAPO NAIKA....
Note: Questa era una storia che inizia a scrivere ormai 5 anni fa, ancora prima che conobbi il mio ragazzo. Ma non l’ho mai finita. Adesso l’ho ritrovata e mi è venuta l’idea di trasformarla in Au Slam Dunk, e devo solo ringraziare Ise che ha deciso di seguirmi in questa impresa assurda ^_^


Universe

Parte III- Preparazione al primo attacco

di Saya

Hanamichi si rigirava nel letto, il suo sonno sembrava molto turbato, la mente del ragazzo era imprigionata in un sogno particolare. In questo sogno appariva una persona, precisamente un ragazzo bellissimo, con due occhi profondi di color blu e capelli scurissimi, che cercava aiuto; chiedendogli di liberarlo, ma lui non poteva far nulla, anche se si avvicinava, la sua gabbia si allontanava sempre di più, sembrava quasi un uccellino ingabbiato. Poi, apparve una creatura, forse un uomo, che portava una maschera bianca che gli nascondeva tutto il viso, nelle mani aveva due spade di fattura giapponese, una wakizashi ed una katana. L’attaccò, e l’unica cosa che si sentiva era la risata fredda che faceva venire i brividi, anche a lui che era sempre stato un ragazzo coraggioso, ma chi era quella persona? L’uomo cominciò a togliersi la maschera ma a questo punto Hanamichi si svegliò, sedendosi sul letto, la sua fronte impregnata di sudore freddo… non gli piaceva quello che aveva visto…

“Ma che razza di sogno è questo?”

Si sentì un leggero bussare, e ancora prima che Sakuragi potesse dire qualcosa entrò Akira Sendoh. Si avvicinò al letto dove Hanamichi stava seduto a petto nudo, e sorridendo si adagiò sul materasso vicino a lui:

“Hanamichi, hanno localizzato la nave, tra 10 minuti rientra anche Maki con la sua squadriglia delle aquile, potresti raggiungerci nella sala del consiglio?”

“Si, si…”

Sembrava pensarci un po’ su poi guardò di nuovo l’amico:

“Akira, potresti avvertire Ryota e Ayako che vorrei parlargli dopo il consiglio.”

Disse il rosso alzandosi dal letto mostrando il suo corpo perfetto, scolpito da mille battaglie, si avvicinò all’armadio, incurante dello sguardo velato di ammirazione che gli lanciava il suo migliore amico, infondo s’era sempre saputo che il grande Akira Sendoh preferiva gli uomini alle donne. Il giovane dalla pettinatura strana scosse la testa e chiese, cercando di mantenere il suo tono di voce stabile:

“Vuoi parlare con i saggi?”

“Si.”

“Perché?”

“Te lo spiego dopo, su va ora, o vuoi ammirare il mio corpo?”

“Perché no? Sinceramente lo sto gia facendo Hana.”

Ma il rossino gli lanciò un occhiataccia di fuoco e Sendoh rise alzandosi dal letto e si diresse verso la porta salutandolo con la mano…:

”Vado vado, heh.”

Akira uscì dalla stanza e per prima cosa si poggiò sulla parete respirando profondamente, per Hanamichi provava un profondo affetto, era come un fratello, ma non poteva fare niente contro i suoi ormoni impazziti, visto che il corpo di quel ragazzo era perfetto in tutti i sensi. Appena ripreso si diresse verso la stanza dei saggi bussando leggermente. La porta si aprì, era Ayako, che gli sorrise:

”Marchese Sendoh, che piacere rivederla.”

Akira fece un leggerò inchino e baciò la mano della donna:

”Non sono venuto qui per fermarmi madama Ayako. Solo per avvertirvi che il principe vuole parlarvi, dopo la riunione, naturalmente.”

La mora sorrise annuendo:

“Allora con Miyagi lo aspetteremo, preparerò il tea.”

Akira fece un leggero inchino e girandosi sui tacchi lasciò i quartieri dedicati ai civili. Con passo veloce finalmente arrivò, come sempre in anticipo, nella sala riunioni trovando già seduti ai propri tavoli Hanagata, Fujima, Jin e Fukuda. Fece il suo solito sorriso di saluto e si sedette vicino alla finestra a destra di dove si sarebbe seduto Sakuragi, unendosi al discorso dei quattro generali.

Allo stesso tempo nell’hangar della fortezza atterrarono le Aquile d’Oro, comandate da Maki. I caccia non erano propriamente macchine, ma androidi che avevano forma di aquile giganti. L’unica cosa che faceva notare che non erano creature vive era che sulle loro schiene c’erano come delle capsule per i piloti. Lord Maki scese dal suo Black Tunder, stiracchiandosi per il lungo viaggio fatto. Non appena si incamminò, gli venne incontro un soldato che gli fece un saluto militare.

“Lord Maki, siete richiesti nella sala delle riunioni…”

Maki lo guardò per un attimo, poi annui:

“Grazie… al riposo soldato…”

Dicendo questo, senza più dare peso alla sua presenza si diresse verso i quartieri generali, sospirando e chiedendosi che cosa fosse successo di grave, visto che lo avevano richiesto appena aveva toccato terra… Durante il tragitto, proprio prima di arrivare alla sala, si imbatté in Sakuragi.

“Oh, sei rientrato Maki.”

“Si,…, proprio qualche minuto fa, e mi hanno comunicato della riunione.”

“Si lo so… allora entriamo.”

Maki annui al suo comandante supremo, apprendo la porta di fronte a loro, per poi farlo entrare e seguirlo. Appena entrati notarono che solo loro due mancavano all’appello dei grandi della ribellione. Senza farsi troppi problemi Sakuragi si sedette e Maki prese il suo posto a sinistra del principe. Sendoh notata la presenza di tutti sorrise e si alzò incominciando il discorso…

“Bene, vi state chiedendo, non tutti, ma qualcuno sicuramente sì, di cosa dobbiamo parlare, visto che ci siamo riuniti così velocemente, ma credo che ormai tutti sappiamo che solo una cosa ci fa muovere così velocemente ovvero… l’Impero…”

Nel momento in cui Akira aveva parlato, si sentì bussare alla porta. Sakuragi alzò la mano per fermare il discorso dell’amico e guardò la porta:

”Avanti…”

Entrò un soldato con un foglio tra le mani, fece un saluto militare ai presenti, aspettando che gli dessero l’ordine di parlare

“Dicci soldato.”

“Ci sono arrivate le coordinate esatte signori.”

“Grazie soldato, allora?”

“La nave madre, detta la fortezza della Morte sta nel settore Z della costellazione di Gemini sulle coordinate esatte 83x 12y 23z!”

“Va bene soldato, puoi ritirarti.”

Il soldato fece un altro saluto si giro e usci dalla sala. Tutti i presenti guardarono Hanamichi e aspettarono le sue parole:

“Allora, l’imperatore assieme a suoi sudditi riposa, o almeno credo. Dopo tutto anche l’ultima volta, dopo la distruzione della stella GKR7 l’imperatore si era fermato nella costellazione più vicina,…, e così, sono giunto alla conclusione che Rukawa riposi sempre dopo aver usato il suo potere distruttivo”

“Principe,…, vorrei aggiungere una cosa.”

“Dimmi Jin.”

“Rukawa si riposa sicuramente, anch’io sono un mago,…, non tanto potente come lui, ma so cosa succede dopo gli incantesimi forti, questo significa che fino a che la nave non si muoverà lui si riposa.”

“Grazie Jin.”


-------------* Fortezza Della Morte *-------------------------

Hiroaki usci dalle sue stanze dirigendosi verso la sala dei comandi a prendere il vice comandante Lord Mitsui, colui che l’aiutava con l’armata della morte,…, aveva voglia del combattimento e solo Mitsui era all’altezza del principe imperiale e re della costellazione Cancrus. Entrando nella sala comandi vide un uomo vestito di nero che seguiva tutte le funzioni dei sottomessi. Si avvicino a lui dicendogli:

“Mitsui,…!”

L’uomo si voltò e lo guardò, inchinandosi dicendo:

“Mi inchino davanti alla vostra malvagità principesca, ai vostri ordini principe imperiale Hiroaki.”

“Ho voglia di combattere,…, fammi il favore vieni con me,…, mi allenerò un po’,…, ah già e questa volta combatti sul serio, se no mi arrabbio!”

“Si vostra altezza.”

“E non chiamarmi cosi,…, sono solo il comandante Hiroaki, capito!”

“Signor si!”

“Ma cosa? Mi prendi ancora in giro,…, su dai andiamo.”

Entrambi lasciarono la sala dei comandi. I due erano amici fin da piccoli, il padre di Mitsui era il capo dell’armata della morte sotto il dominio del ex imperatore Kaos. Mentre nello stesso tempo Rukawa riposava beato dopo il massacro che aveva compiuto. Finche ad un certo punto non cominciò a sognare, precisamente due donne diverse una con i capelli castani chiari e l’altra con capelli castani scuro. La seconda l’ha riconobbe subito, era sua madre Elisa, mentre l’altra non l’aveva mai vista. Gli occhi di Elisa erano pieni di lacrime, mentre quelli della sconosciuta erano pieni di promesse, quali Rukawa non sapeva capire. A quel punto si sveglio, ripensando al sogno, mentre Saya cominciò a leccarlo.

“Su, Saya, sto bene, non preoccuparti.”

Poi si accascio sul letto e si riaddormentò, ignaro della rivolta che si stava preparando non troppo lontano.

-------*covo dei ribelli *----------------------------

“Allora è deciso, prima che riesca a recuperare le forze dobbiamo attaccare, se no non abbiamo passibilità. E adesso io mi ritiro, lascio nelle vostre mani l’organizzazione, vi dico solo che Lord Maki andrà con il squadrone aereo X34, il Marchese Sendoh guiderà la squadriglia degli Invisibili, invece con me verranno la prima linea ed i Generali Fukuda ed Hangata. Jin tu andrai con il generale Maki e tu Fujima ti aggiungerai allo squadrone di Akira, preparatevi voglio che tutto sia pronto in due ore, io ora vado dai saggi.”

Con queste parole lasciò la sala e si diresse verso le stanze dei saggi. Entrando trovò Ayako che stava preparando il te e Ryota sul divano, il quale gli fece il segno di sedersi pure lui. Lady Ayako portò loro una tazza di te.

“Vi aspettavamo principe,…”

“Certo, volevo parlarvi del sogno che ho fatto prima”

“Ayako è più brava di me a capire i sogni,…, cara potresti venire qui, ci serve anche il tuo aiuto.”

La mora annui sedendosi vicino al compagno, di fronte a Hanamichi, di cui prese le mani:

”Ditemi principe cosa avete sognato…”

Hanamichi la guardò e cominciò a raccontare della prigione e del ragazzo bellissimo, che non riusciva a salvare, e poi dell’uomo con la maschera che non lo lasciava passare, e della sua diabolica risata. E del fatto che quando l’aveva attaccato, non riusciva a colpirlo…

“Lord Hanamichi, questo che mi avete raccontato,…, be ecco, significa che qualcosa vi sconvolgerà la vita…"

"Dammi del tu Lady Ayako…"

"Certo altezza, come dicevo, qualcosa ti sconvolgerà la vita, e credo che l’uomo mascherato rappresentasse la battaglia, ma forse anche la metà dell’anima cattiva di qualcuno, mentre il ragazzo imprigionato, potrebbe significare l’amore oppure la metà dell’anima buona.”

“Ayako ma ne sei sicura?”

“E questo il punto, ci sono due spiegazioni, ma tutte e due significano amore e battaglia,…, innamorarsi del nemico.”

“Cara che dici?”

“Lo so Ryota, non me lo spiego nemmeno io, dovremo chiederlo a lady Ise…”

“No, saggi oggi non ho tempo devo andare a prepararmi per la battaglia, attacchiamo La Fortezza della Morte.”

“COSA?!!!”

E senza nemmeno ascoltarli, il giovane dai capelli rossi si inchinò in segno di saluto, sorrise per infine lasciare le stanze, lasciando i saggi completamente senza parole. Hanamichi si diresse nelle sue stanze per mettersi l’armatura di combattimento, ma le parole di Ayako non uscivano dalla sua mente. Innamorasi del nemico. E poi quello che gli aveva detto Ise : Attento all’amore, non si sa mai quando apparirà e chi colpirà. ‘No, non ce tempo per l’amore, siamo in mezzo di una battaglia, ma cos’hanno ‘ste donne per la testa?’ Poi dopo essersi messo l’armatura, andò verso l’hangar. Là lo aspettava il suo Black Hunter, un animale maestoso, che si addiceva all’aspetto di Sakuragi, il comandante con l’animale aveva un’intesa telepatica. Poco dopo entrarono nell’hangar anche gli altri, e guardarono il principe che gia chiacchierava con l’animale. Poco dopo si innalzò la prima squadriglia, quella del Marchese, gli invisibili, quando scomparirono si innalzò la squadra delle Aquile dell’elfo guerriero Maki e l’ultima a dirigersi verso il luogo della battaglia fu la squadriglia di Sakuragi.

--Fine capitolo 3---

Saya: mhmh…
Jin: era ora che appaio
Saya: ma su via Jin, Hana è apparso nel due eppure è il protagonista
Mit: ma io sono meglio del protagonista
Saya: sei il lecca culo di Hiro…
Tutti: -.-;;;;;


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