Nota: la canzone alla fine l'ho scritta io. Abbiate pietà, ero una ragazzina quando ho buttato giù questa storia XD

 

 
 

 


 

 

Un grido silenzioso

 

parte IX - Fare l'amore

 

di Vickysweetgirl

 

    

Luca è seduto sull’erba, su un prato fuori città, ascoltando il vento, osservando il cielo, inalando il profumo dei fiori di primavera.
Lui, con indosso dei pantaloni rossi e una maglietta a maniche corte bianca e rossa sportiva, nel silenzio di quel paradiso naturale, pensa, al passato, al presente… al futuro…
Talmente assorto che non si accorge dei passi dietro di lui e sente solo del vetro gelato sulla guancia. Sobbalza e scatta voltandosi.

_Dimitri!

_Ti ho spaventato?

_Accidenti, quella bottiglia è freddissima, che ti salta in mente!?
Non c’è tono cattivo nella sua voce, solo un morbido rimprovero. Dimitri si siede accanto a lui, sorridendogli; stavolta indossa dei jeans e una maglietta elegante-sportiva, sempre provvisto del suo formidabile fascino.

_Cosa ci fai qui?_ chiede il moro.
_Leggevo._ gli risponde mostrandogli il libro al suo fianco_ Tu piuttosto, come facevi a sapere dov’ero?
_Chi ti dice che ti cercassi?

_Lo sai che è così.
_Bhe, hai ragione. So sempre dove sei zuccherino._ e gli scosta un ciuffo di capelli dalla fronte_ Che leggevi?
_Una storia d’amore.
_Mi diventi un lettore di Harmony?!

_Che razza di scemo! È un classico della letteratura! Mai sentito parlare di due tizi chiamati Giulietta e Romeo?
_Come no! Al liceo me lo propinavano persino a pranzo. Credo di avere avuto gli incubi anche la notte… storia smielata e tragica, davvero un pianto greco!

_Ma... è bello… e… racconta dell’amore puro, del sentimento più sincero e…
_... più potente di ogni altra cosa... si lo so…
Luca è sorpreso. Dimitri gli sorride, complice.

_La pensiamo proprio uguale io e te, eh? In molte cose.
_Sembra di si.
Dimitri lo guarda con occhi dolci, gli si fa vicino e lo spinge piano ma con decisione a terra, tra i verdi fili d’erba. I loro visi sono vicini.

_Cosa fai?_ chiede il rosso guardandolo negli occhi.
_Non ti piace…?_ chiede roco l’altro e respira sensuale sul suo viso, sulla sua bocca; gli accarezza i capelli e lo vede socchiudere gli occhi, e quindi lo bacia con ardore.
Luca ricambia il bacio, che diviene qualcosa di molto intenso e passionale e anche molto erotico. Dimitri gli è sopra e lascia scivolare la mano sul suo petto, sul suo stomaco e più in basso, fino ad arrivare alla cinta del ragazzo e soffermarvisi, cominciando ad accarezzarne i bordi all’interno. Luca sussulta, mette una mano sopra quella dell’altro, fermandola e spostandogliela da lì e tirandosi a sedere. Il moro lo guarda perplesso.

_Cosa c’è?

Luca rimane in silenzio, guardando cupo dall’altra parte, sentendosi uno stupido per quella pudica reazione da verginella.
Dimitri da dietro lo abbraccia e gli posa un bacio sul collo smettendo di fare domande.

Quando i due si separano e Dimitri torna a casa ripensa all’accaduto e capisce. Quella ritrosia è dovuta al fatto che ci tiene a lui e non si sente di doversi comportare con lui come con un cliente qualsiasi. È quasi lusingato da quel gesto anche se gli sarebbe piaciuto andare oltre.

Luca a casa sua, sbatte la testa al muro e si da mille volte dello stupido per quella reazione.
_ “… deficiente, deficiente, deficiente, deficiente!! Gli sarò sembrato una ragazzina alle prese con la prima volta! Dannazione che stupido cretino! Lui mi piace davvero… e allora perché…?”

Il giorno dopo il rossino si trova davanti la banca, deve versare dei soldi.
All’improvviso sente un urlo, dei rumori, dei passi… verso di lui corre un uomo abbastanza grosso che inaspettatamente lo afferra trascinandoselo contro, torcendogli il braccio dietro la schiena e puntandogli, con suo orrore e gelo, una pistola alla tempia.

È paralizzato.

Il terrore è troppo grande da contenere in un solo corpo.

_FERMI TUTTI O GLI SPARO! NON CHIAMATE GLI SBIRRI O LO AMMAZZO!

Luca non pensa, non vive più, non ha nemmeno la forza di respirare. Pallido e tremante stringe convulsamente le mani sulle braccia del malvivente. Suda a freddo. L’uomo sente un rumore alle sue spalle e come riscossosi dal torpore, Luca scatta e si allontana._FERMO!!!
Il ragazzo si blocca impaurito.
Guardare davanti a sé la morte è un’esperienza decisamente spiazzante.
Il suo cuore batte all’impazzata, come percosso da una forza sovrumana.

Il tempo si ferma.

Gli occhi sono sbarrati, deformati dal terrore. I tremiti convulsi sono passati, lasciando il posto solo ad un bambino indifeso... quel bambino che non è più da tanto, quel bambino che…

L’uomo sta per premere il grilletto.

È la fine.

Sente già il rumore della pallottola, il freddo del suo sfrecciare.

Rivede tutta la sua orrenda vita davanti a sé come in un film velocizzato…

_LUCA!!!
Quella voce…

Capelli neri, occhi grigi…

Dimitri corre e si fionda davanti al ragazzo aprendo le braccia in segno di difesa, di protezione.

Quel gesto… Ma non c’è nessuno sparo.

Com’è strano a volte il destino…

Polizia, grida, e quel momento fino a quell’attimo nel silenzio, ritorna sonorizzato. Il più grande si volta verso Luca che si stringe le braccia contro._... Dio che paura… stavo per farmela addosso!_ gli sorride Dimitri, anche se quello più che un sorriso è una smorfia. La voce del moro è pacata e tremante. Luca lo guarda allibito e poi calde lacrime iniziano a scorrergli sulle guance. Trema come un cucciolo indifeso; Dimitri lo abbraccia d’istinto, tentando di placare quella paura_Calmati. È tutto a posto.
_Dimitri… potevo morire…
_Non è successo.
_Potevo prendermi una pallottola nella testa!

_Non è andata così.
_Dimitri… tu potevi prenderti una pallottola per me… mi hai difeso… hai rischiato la vita per me…
Il moro sorride dolcemente.

_Si.
_Perchè l’hai fatto?
_Non ci ho nemmeno pensato ad essere sincero. Ho agito… d’istinto. Non potevi morire… non tu.
Luca lo guarda riconoscente, colpito; fionda di nuovo la testa tra le sue braccia.

Una persona può dare più valore alla vita di un altro invece che alla propria?

Il letto di Luca è disfatto. Lui tra le coperte si rivolta e pensa all’accaduto.
Si è trovato faccia a faccia con la morte. In quel momento ha pensato di non voler morire, non in quel modo, non lì, di non voler morire prima di aver fatto… di aver provato… qualcosa di speciale, qualcosa di bello, qualcosa che non ha mai provato prima. Senza quel qualcosa sente che la sua vita è stata inutile finora, incompiuta.
Nonostante tante volte avesse desiderato la morte, lui in quel momento l’ha temuta più di ogni altra cosa...
Altre lacrime gli scorrono sulle guance.

Di cosa ha bisogno per essere felice?

Un suono.
_ “Cosa diavolo è?”
È il suo cellulare, quello regalatogli da Dimitri. E infatti quello che è arrivato è proprio un messaggio da parte sua.

Ciao micetto, va tutto bene? Scommetto che hai appena imprecato al suono del cellulare, vero? Adesso esci di lì e vai al negozio di Teresa Hill. Sai qual è, è dietro la vecchia scuola elementare.
Basterà il tuo nome come chiave…

_ “Cosa diavolo ha in mente quel pazzo? Teresa Hill… non è quel negozio d’abbigliamento, quello costoso? Forse mi sbaglio…”
Luca esce di casa e arriva davanti al negozio. Ha un leggero timore ad entrare, quello è il negozio più caro della zona!
_Buonasera, posso aiutarla?_ chi parla è una giovane donna dall’aria cordiale.
_Emh… veramente… io… s-sono Luca e…
_Luca! Oh bene, l’aspettavamo! La descrizione coincide: bel ragazzo, capelli rossi… ma prego, mi segua.
_Ma… cosa?_ chiede il giovane rosso confuso.
_Lei è un amico di quell’affascinante ragazzo moro no?
_Io…
_Ha detto che l’aspetta e che può scegliere un completo tra tutti quelli che vede!
_Sul serio?
_Si. Mmmh… col suo colore di capelli un completo nero sarebbe l’ideale… ma questa giacca blu sta bene coi suoi occhi.

Luca con tanta pazienza prova i mille capi di abbigliamento che la gioviale commessa gli consiglia. Si sente Julia Roberts in versione maschile!
Alla fine opta per un completo azzurro con una camicia gialla. Si rimira incerto nel grande specchio, non riconoscendosi quasi in quell’elegante ragazzo.
_Sta benissimo. Ottima scelta!_ commenta la ragazza sorridendo.
_Po-posso andare?

_Certo, è tutto pagato non si preoccupi, piuttosto si diverta! Ha un amico straordinario!
_ “Amico… mai avuto un amico…” La ringrazio.
_Aspetti! Che sbadata! Tenga._ gli porge un biglietto chiuso con la colla in una piccola busta da lettere.

_Cos’è?
_Mi hanno detto di dargliela.
Luca esce dal negozio e apre curioso quella busta.

Gia immagino come sarai attraente ora…
Dirigiti alla sala giochi dietro l’angolo e vai al jukebox.
Terza canzone della lista nella parte blu…

_ “Quel pazzo!”_ Va nella sala giochi indicatagli e si avvicina all’apparecchio, selezionando la terza canzone. Il cuore sembra fermarsi per un attimo indimenticabile… la sua canzone preferita._ I love your music…

Come faceva a sapere della sua canzone preferita? Quella canzone descrive un amore passionale, tenero e indimenticabile con le parole più belle che Luca abbia mai sentito. Una giovane ragazza che esprime nel canto l’amore per la persona che vorrebbe avere al fianco per la vita…
Trattiene una lacrima che minaccia di scendere dolce amara.

Sul vetro del jukebox ci sono scritte delle lettere e dei numeri con un pennarello.
_ “H P Z 118… 118… sembra la stanza di un albergo… ma certo! Hotel Parker Zone. Stanza 118!_ Luca sussulta a quello che ha appena realizzato_ … stanza 118…”

Un hotel.

La porta si apre lentamente mostrando a Luca il viso magnificamente perfetto di Dimitri.
_Ehi.
Luca lo guarda sorridendo rassegnato.
_Ma cosa combini?
_Entra.
Luca si ritrova in una stanza davvero bella, non ne ha mai viste di così lussuose. Il lampadario è fatto di vetro, i tappeti morbidi, i divanetti in pelle.
_Wow!
_Accomodati… sapevo che avresti scelto bene.
_Cosa?_Il vestito è bellissimo._ gli si avvicina sovrastandolo con la sua altezza e gli sfiora con una mano la giacca e con l’altra i capelli vicino la guancia; abbassa la voce in modo sensuale_ Stai benissimo… sei bellissimo._ Luca abbassa la testa, imbarazzato. Dimitri gli sorride trionfante_ Ah, ho una cosa! Aspettami.
Dimitri si allontana per un attimo in cui Luca pensa a cosa sta facendo. Ha accetto di giocare a quella specie di giochetto stile caccia al tesoro, con bigliettini e cose di lusso già pagate ma nonostante la stranezza della situazione, non può fare a meno di trovarla piacevole. Non ricorda di essersi mai sentito bene come oggi.
Torna Dimitri con un vassoio.

_Cosa?! Torta con le meringhe?!
_Ti piace non è vero?
_E come lo sai?
_Ti ho detto che ti osservo, no? Mangiamola.
Mentre Luca mangia la sua torta, Dimitri accanto a lui lo guarda, sorride e punta il cucchiaino verso di lui. Il rosso lo guarda sconcertato._Apri la bocca._ Luca esita ma poi si sporge in avanti e si lascia imboccare dal moro che sorride soddisfatto. Il giovane lo guarda, gira la testa dall’altra parte e arrossisce visibilmente_ Ehi, non posso crederci, sei arrossito! Ti sei imbarazzato piccolo? Il signorino che non si vergogna di nulla ha assunto un bel colorito rosso pomodoro… _ gli gira la testa prendendolo per il mento e costringendolo a guardarlo, poi gli si avvicina di più fino a sfiorargli le labbra con il respiro_ … ma che carino che sei…
Luca lo guarda arrossendo di più ma non si sottrae al dolce bacio che egli gli posa sulle labbra._ … mh… Dimitri…
_La panna non è dolce come le tue labbra micetto…
Il moro lo lega con le gambe alla sua vita e lo alza prendendolo in braccio. Luca lo abbraccia e ricambia il bacio appassionato. Dimitri lo porta in camera da letto e ci si adagia insieme al suo piccolo prigioniero sotto di lui. Ansimano di già e si baciano ripetutamente._… Luca…_ la voce già roca.
Il ragazzo non risponde, troppo preso da quegli abbracci, da quelle carezze passionali, da quei baci sulla pelle. Sta impazzendo e pian piano il suo membro si tende come quello del giovane moro estremamente compiaciuto dalla cosa.
_Mmh…
_Luca… stringimi… di più.
_... Dimitri… ah…_ il rosso geme stupito al contatto delle loro intimità congestionate e tese.
Dimitri gli toglie la giacca e la camicia, baciando e leccando con avidità ma al contempo con dolcezza i capezzoli rosei, turgidi all’inverosimile; si sbottona la camicia e i pantaloni, poi il moro si abbassa, andando a baciargli l’ombelico, inserendo la lingua in quell’apertura delicata e l’altro sospira di piacere. Poi gli slaccia i pantaloni facendoli scendere sulle sue gambe e glieli sfila, lecca con la punta della lingua, l’altra estrema punta…_... ah!... Di… mitri… aah… non…_ geme mordendosi la mano ma il moro continua, leccando quella punta con estrema lentezza e gusto, facendo gemere Luca d’infinito piacere; poi lo prende completamente in bocca e inizia con maestria a portarlo allo spasimo, riuscendo a stento a trattenere l’orgasmo_ … no… Di-… mit… tri…ah… io non… non ce la faccio… PIU’!!_ il rosso geme più forte quando oltre alla lingua sul suo sesso sente anche le dita di Dimitri toccargli e stuzzicargli i capezzoli turgidi. Freme come non mai._ … AAAAH!!!..._ e viene in un grido che manda in estasi Dimitri, che si pulisce la bocca dallo sperma caldo dell’altro e gli sorride malizioso. Luca ancora ansima sconvolto dall’intensità dell’orgasmo appena avuto e lo guarda con la testa abbandonata sul cuscino e con gli occhi liquidi di piacere e desiderio di averne ancora_ … Dimitri…_ la voce bassa, appagata.
Il moro lo bacia accarezzandogli i capelli, perché lo legge nei suoi occhi, quello di cui ha più bisogno in questo momento è di un bacio. Luca gli prende la testa durante quel dolcissimo, appassionatissimo bacio e gli accarezza i capelli a sua volta, sentendoli tra le dita, annusando il profumo della sua pelle, del suo corpo caldo affannato dal desiderio. Dimitri si stacca e lo guarda negli occhi. Non lo ha mai visto annebbiato dal piacere e questa visione lo eccita da morire… gli alza una gamba e insinua un dito nell’apertura calda dell’altro e lo sente irrigidirsi.
_Perchè sei così teso?_ gli chiede con voce bassa e profonda.
_... non lo so…_ il moro insinua un altro dito in lui e li muove entrambi con lentezza, cercando di farlo rilassare, di prepararlo al dopo._ … io non… ho bisogno di essere preparato. Non sono verg- AH!
_Ho trovato quel punto piacevole?_ chiede malizioso, una strana luce negli occhi.
Dimitri continua a stuzzicarlo nell’interno, dandogli brevi ma continue scosse elettriche di piacere, che fanno gemere il rosso ed eccitare il moro. Poi termina il dolce tormento e Dimitri lo vede abbandonato a lui, completamente impotente e preda del piacere sessuale.

Non ce la fa più.

Vuole di più.

Alza le gambe di Luca e se le porta sopra le spalle, dietro la schiena.
_Sono tre mesi che non faccio l’amore._ gli dice il moro come per avvertirlo dell’impeto con cui lo farà.
Il più giovane lo guarda tra l’impaziente e l’impaurito.
Questo per lui non è semplice sesso. Tiene il braccio del moro come a volerlo fermare ma non dice nulla. Il suo cuore batte troppo forte anche solo per poter dire qualcosa.
Dimitri lo guarda ancora, intensamente. Adora questa sua sorta di ritrosia, questo suo modo di mordersi le labbra che denota molta insicurezza e quello sguardo che lo vuole anche senza dire nulla.

Il desiderio è anche più grande della paura del futuro, di quel che sarà domani, dopo questa notte…

Dimitri non solo lo vuole: lo pretende. E senza dire una parola lo penetra.
La prima spinta è forte.
_GN!!!!_ Luca geme di dolore e aggrotta le sopracciglia; sospira velocemente e freme irrigidendosi
Dimitri da sopra la sua spalla lo guarda con la coda dell’occhio.
_... ti faccio male…?_ chiede con voce tremante.
Il rosso chiude gli occhi orgoglioso e fa cenno di no con la testa. I suoi occhi si fanno lucidi di emozione; si aggrappa con tutte le sue forze alle spalle di Dimitri, tese dallo sforzo della penetrazione.

Ancora una spinta.

_AH!!

Dimitri continua, abbracciandolo a sé, stretto.

Continua a spingere, preso da un ritmo divenuto come una droga. Luca geme di piacere quando tocca l’apice. Si muovono entrambi in quella danza ipnotica, in quella strada verso l’appagamento viscerale, gemendo, sospirando, mischiando i loro respiri, tremando per l’ennesima volta.
Dimitri è al massimo della sopportazione, mentre penetra Luca gli sta anche toccando il membro eretto al massimo. Il moro riversa la testa all’indietro e attira di più contro di sé il rosso. Viene dentro di lui con un grido roco; appagato. Luca lo sente venire dentro il suo corpo e prova un po’ di fastidio misto a piacere. Si stringe istintivamente più stretto a Dimitri e non trattiene i gridolini.
Di nuovo raggiunge l’orgasmo.

Dopo questo atto i due si abbandonano sul letto, Dimitri sopra Luca e respirano affannosi.
Il moro si alza leggermente, guarda l’altro e gli da un bacio sull’occhio chiuso; poi gli sfiora le labbra.
Si uniscono in un bacio profondo, un vero bacio d’amore.
_Ti amo Luca… _ gli rivela a bassa voce.

La luce del sole non riesce ad entrare nella stanza buia e perciò si accontenta di far trapelare piccoli e lievi raggi al suo interno.
Le lenzuola sono disfatte, i vestiti a terra, i corpi dei due amanti caldi e rilassati. Luca dorme girato su un fianco, verso l’esterno, con le lenzuola fin sotto le ascelle. Dimitri è supino, ha appena aperto gli occhi; la sua camicia è aperta. Gira la testa da un lato e la vista di Luca gli strappa un sorriso dolcissimo. I suoi capelli rossi spiccano sul cuscino bianco e mentre dorme sembra un angelo. Non lo ha mai visto così vulnerabile, così dolce. Gli si avvicina e lo abbraccia, poggiando la testa sulla sua spalla. Luca mugola nel sonno e si muove leggermente, strusciando le gambe lisce sulle lenzuola. Dimitri lo sente muoversi tra le sue braccia, caldo e tenero come un bambino; lo bacia sulla guancia. Luca si muove di nuovo e si mette prono, apre lentamente gli occhi. Si volta verso Dimitri e con grande stupore del moro, il ragazzo gli sorride d’infinita dolcezza. I suoi occhi esprimono questa sua strana grazia con estrema armonia. I muscoli del viso sono rilassati, sia quelli di lui che dell’altro. Se ne accorgono entrambi. Dimitri gli scosta i capelli dalla fronte con dita attente e delicate.

_Buongiorno.
_Buongiorno…_ Luca parla con voce bassa e dolce.
_Come stai?

_Benissimo._ sorride mentre sta accarezzando i capelli del moro, portandoli all’indietro, passandoci in mezzo le dita, guardandolo in tutta la sua bellezza. Gli occhi sono più luminosi, accesi di quella malizia di chi scopre una passione disumana.
_Sei diverso…_ gli dice il moro.
_In cosa?_ lo guarda rapito.
_I tuoi occhi… sono più dolci…
_I tuoi sono più dolci.
Sorridono e Luca gli si aggrappa al collo, guardandolo negli occhi. Dimitri gli accarezza i capelli, le guance, il collo.
_... ora sei solo mio…_ gli bacia voracemente il collo, poi lo costringe a guardarlo negli occhi_ tu sei mio. Non dovrai più essere di nessun altro. Mi sono spiegato?
Luca lo guarda, improvvisamente cambia espressione e distoglie lo sguardo da quegli occhi sinceri
_Dimitri, è stato bellissimo. Sul serio, io ho sempre fatto sesso ma non avevo mai fatto l’amore… donare tutto me stesso senza aspettarmi niente in cambio, per me è stata un’esperienza strana e meravigliosa. Io ti amo Dimitri. Ma come posso andare avanti senza un lavoro. Non ho niente, io…
Dimitri lo guarda truce afferrandogli la testa, costringendolo a guardarlo.

_Ascoltami bene ragazzino. Non mi interessa di quella sottospecie di lavoro e delle altre cose. So solo che adesso mi appartieni e che non accetterò mai che qualcun altro ti abbia, sono stato abbastanza chiaro? Farò qualunque cosa per te, ma scordati di tradirmi.
Ha pronunciato queste parole con passione e decisione, ma senza alzare troppo la voce.
Autoritario e un po’ ingenuo.
Luca lo guarda con gli occhi leggermente sgranati.

È felice.

Non ha mai provato una felicità così immensa. Si è innamorato, cosa che non avrebbe mai creduto possibile e per di più di una persona meravigliosa, che tiene veramente a lui. Lo abbraccia.

_Grazie, erano proprio le parole che inconsciamente desideravo sentirti dire. Non voglio più tornare sul marciapiede…non dopo questa notte. Non voglio sporcare questo momento magico, questo dolce sentimento che sento dentro. Voglio solo te Dimitri, solo te e nessun altro. Ti prego resta con me per sempre.
Dimitri gli alza il viso, imponendogli di guardarlo negli occhi e gli sorride.
_Per sempre._ e lo bacia appassionatamente, imprimendo in quel bacio tutto l’amore di cui è capace, una dolcezza immane.

L’amore più puro, l’amore vero.

Esiste Luca, piccolo e sfortunato bambino, ora stai conoscendo finalmente la felicità.

Ora anche tu potrai essere finalmente la gioia e non maledirai più la vita, perchè ti ha donato lui.

Per la prima volta ti ritrovi a ringraziare il cielo, quel Dio che forse esiste e che si è ricordato di te, quel Dio in cui sei tornato a credere.

E di nuovo sotto le lenzuola, a coccolarsi come ragazzini che non si preoccupano d’altro che del loro amore…




“Una raffica di vento mi travolge quando sei con me,

Il sole sembra splendere più intensamente e il cielo si colora d’immensità,
E quel battito, quel ritmo che sento dentro,
è la melodia che mi fai sentire…
I love your music,
Anche all’inferno il paradiso c’è…
But I love your music…
La sinfonia che fa parte di te,
e che ormai mai più mi lascerà…
Come un walzer d’eleganza, un grido di speranza,
Mi hai lasciato un brivido,
mi hai lasciato un respiro,
Senza te io morirei…
L a mia vita è tua e insieme a te vorrei viverla…
I love your music,
è la magia che ti avvolge e che mi travolge…
But I love your music…
È l’intensità dei sentimenti,
La canzone di me e te, che mai morirà…
È la tua luce, è la tua impronta, è il tuo odore, il tuo cuore
è il mio amore, è passione…
è la tua musica che mi prende e dentro di me suona…
I love your music…
I love your music…
Anche all’inferno il paradiso c’è…
But I love your music…
La sinfonia che fa parte di te…
L’amore che fa parte… di me…”