Un grido
silenzioso
Parte VII
di Vickysweetgirl
7) LA SPIAGGIA DEI
SOGNI
Le onde sono leggermente mosse e creano turbini blu che si mescolano
alla schiuma biancastra del mare. I granelli di sabbia sono sottili al
tatto ed ogni singolo chicco brilla come un diamante alla luce
agghiacciante del sole che tra circa un’ora morirà, come ogni giorno
tuffandosi nel profondo dell’acqua scura. Gli scogli sono tempestati
delle gocce delle frizzanti onde, che col loro rumore fanno sognare
l’intera umanità.
Luca e Dimitri sono seduti sulla spiaggia chiara ad osservare
quell’incanto della natura marina.
Il più giovane è completamente perso con lo sguardo all’orizzonte, gli
occhi che vagano oltre quel mondo, oltre quella vita… in un mondo di
sogni assopiti e ad un tratto risvegliatisi.
_Non avevo mai guardato il mare… non ho mai sentito la sabbia sotto le
dita…_ dice toccando i granelli di sabbia con le mani eccitate
dall’emozione.
_Io ci vengo tutti i fine settimana.
_Ma oggi non dovevi lavorare?
_La maggior parte del lavoro lo svolgo a casa. Dopotutto la banca è la
mia, no? Questo avrà pur i suoi vantaggi!
Silenzio per un minuto.
_Da piccolo volevo diventare un soldato.
_Un soldato?_Per combattere. Credo che avessi molti istinti repressi.
_Di che tipo, baby?_ chiede maliziosamente.
_Razza di idiota, hai capito perfettamente in che senso intendevo…
stupido.
_Scherzavo. Ho capito._ gli risponde il moro tornando improvvisamente
serio.
_Ti posso fare una domanda?
_Dì pure.
_Perchè non mi parli mai di te? Ne avresti avute di occasioni!
_Ero troppo impegnato a guardare te, bambino._ Luca lo guarda con aria
corrucciata_ Su, non fare quella faccia. E’ che la mia non è una vita
originale. Anzi, sembra più uno squallido romanzo di vecchio stampo.
_Cosa aspetti a parlare?
_Come te sono cresciuto in una famiglia ricca ma a differenza di te io
ne godevo i benefici. I miei genitori non si curavano di me anche se
mi trattavano con molte premure, tipo comprandomi vestiti carissimi,
mandandomi ad una scuola privata e robe così… ho terminato gli studi a
ragioneria con il massimo dei voti e poi sono stato all’università,
riuscendo brillantemente. Ma non studiavo per me, in realtà non so
nemmeno io perché lo facessi, non avevo obiettivi particolari, se non
quello di diventare indipendente al più presto. Ora che sono cresciuto
capisco che non ero veramente felice. Avevo tutto ma non avevo niente…
poi ho cominciato a rendermi conto di essere omosessuale. Lo dissi
alla mia famiglia: mia madre svenne, mio padre mi prese a calci; mio
fratello uscì in fretta dalla stanza… come fossi stato infetto!
_Hai un fratello?_Si, maggiore. Saranno… boh, comunque anni che non lo
vedo, proprio come i miei. Volevano farmi curare, credevano che avessi
chissà quale malattia._ sorride, un sorriso velato di tristezza, su di
lui comunque molto affascinante_ Mi odiavano, li disgustavo… da allora
i nostri rapporti si sono rotti._ si volta a guardare Luca che è
rimasto attonito e gli sorride_ A quanto sembra non ho avuto una vita
meravigliosa, vero?
_Dei genitori… non dovrebbero comportarsi così… non è giusto per i
figli…
Senza accorgersene, Luca sta parlando al plurale, ripensa a se e alla
sua vita. Gli occhi gli brillano di lacrime inespresse, di quella
nostalgia amara. Tiene le ginocchia al petto, stringendole a se,
rannicchiandosi e guardando il mare.
_Luca?_ lo chiama Dimitri stupito da quella reazione così intensa.
_I figli non centrano niente… ma allora perché sono quelli che devono
soffrire di più? Ho sbagliato, credevo tu fossi il classico figlio di
papà e invece hai un sacco di problemi. Mi sento molto stupido. Certo
che la mia non è una vita… ma una sopravvivenza._ pronuncia queste
parole apparentemente senza senso, ma un senso in realtà ce l’hanno
eccome…
Dimitri ha gli occhi incollati su Luca. I suoi capelli sono mossi
dalla lieve brezza marina, gli occhi blu intenso sono persi nei
pensieri velati di malinconia e le dita ricoperte a tratti dalla
sabbia.
Bello, così bello ai suoi occhi. Così bambino, così innocente.
La vita deve sempre prendersela con chi lo è completamente.
Forse il momento…
Forse le parole dette…
Forse l’irresistibile voglia di farlo, subito…
Dimitri si china su Luca, che volta la testa istintivamente verso di
lui, e lo bacia. Posa le lebbra fiere su quelle rosee dell’altro, la
mano sul suo braccio delicato e asciutto.
Silenzio.
Non avrebbe mai creduto che quelle labbra fossero così morbide, così
dolci al contatto, così… fatte per essere baciate.
Questa magia creata dal bacio, irrompe nella mente di Luca come una
tempesta, splendida e imprevedibile, coinvolgendo ogni suo senso, ogni
suo singolo battito di vita.
Quel bacio perché è così dolce?
Perché non si spinge subito oltre?
Perché indugia così, a quel lieve contatto?
Perché è così meraviglioso?
Lo fa arrivare alle nuvole.
Un’emozione indescrivibile penetra in ogni fibra di lui, rendendo
questo momento unico, speciale… non sa il motivo, ma sa che questo
bacio non lo dimenticherà mai. E’ un presentimento, un’ipotesi… una
certezza. Quelle labbra calde che lo sfiorano, quella mano altrettanto
calda che gli tocca la pelle…
Piano piano Luca sente una leggera pressione della lingua dell’altro
sulle sue labbra. Senza riuscire a pensare lucidamente, il giovane
cede a quella muta richiesta e apre timidamente le labbra,
socchiudendo gli occhi quando sente la calda e umida lingua di Dimitri
inondarlo di tenerezza e piacere.
Perché il suo cuore batte così prepotentemente nel petto?
Si sente travolgere dall’emozione.
Si aggrappa teneramente al moro che in modo impetuoso ma controllato
si avvicina sempre di più, fino a stringerlo completamente a sé,
riuscendo a sentire il suo calore, il suo fremito, la sua lingua
muoversi incerta contro la sua.
Così è questo Luca?
È questo il prostituto più famoso della zona?
Abituato ad andare a letto con mezza città e a far mostra della sua
aria sbarazzina?
È davvero lui che in questo momento, delicato ed insicuro sta
ricambiando il suo bacio?
Lo sente diverso, lo sente suo in un certo senso… solo per ora, solo
per ora è suo, solo suo…
Si staccano quasi all’unisono l’uno dall’altro, interrompendo il dolce
walzer delle loro lingue infuocate. La mano di Dimitri fa cessare la
sua lieve carezza sulla guancia dell’altro.
Si guardano negli occhi.
Quelli grigi di Dimitri brillano di una luce nuova; quelli di Luca
sono grandi e dolcissimi e le labbra bagnate ancora più belle.
Tornano i suoni, il rumore del mare, il verso dei gabbiani, tutto.
Il mondo si risveglia; diverso. Più bello.
Luca si volta verso il mare e si tocca inconsciamente le labbra ancora
umide. Dimitri lo guarda tra il divertito e il trasognato. Il rossino,
ancora più bello, lì davanti a lui… davanti a loro un meraviglioso
tramonto sul mare…
Sorride al più giovane dolcemente e quasi ridendo sotto i baffi.
Il respiro di Luca è ancora irregolare da quel bacio spiazzante,
sorprendente. Nessuno l’aveva mai baciato così… così delicatamente, in
un modo che va oltre questa terra, in un modo che si espande al di là
dell’universo, innocente e travolgente al tempo stesso.
Può esistere un bacio del genere?
Dimitri lo vede un po’ a disagio e così si alza sospirando
serenamente, soddisfatto; si stiracchia.
_Allora, andiamo?
Luca lo guarda e poi si alza, seguendolo in macchina. Il viaggio di
ritorno trascorre silenzioso.
Dimitri lo riaccompagna a casa sua.
_Sei sicuro che non ti serva niente?
_Si.
_... è stato bellissimo…
Luca alza lo sguardo e lo fissa come a cercare delle risposte, come a
voler capire il perché.
L’auto riparte e le stelle si sono già alzate nel cielo della città.
Luca entra in casa e rimane fermo, immobile sulla porta. Nel buio
della stanza e con lo sguardo perso, ripensa a quel momento sulla
spiaggia, al rumore delle onde, al contatto delle loro labbra…
e si sente leggero… poi sprofonda nel letto, senza nemmeno svestirsi.
Per la prima volta dopo non sa quanto, riesce a dormire veramente bene
nel suo letto.
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