Un grido silenzioso
parte IV
di Vikysweetgirl
4) A CENA FUORI
Sono le 20:10. Luca si sta cambiando e indossa un paio di pantaloni neri attillati molto sensuali e una camicia bianca. Mette la sua collana di ferro a catena, si sistema i capelli e si decide a scendere le scale. _ “Ma perché diavolo ci starò andando? Di certo non sto morendo di fame e ancor più certo non amo il carattere di quel tipo.”
Chissà piccolo Luca, forse è solo un modo come un altro per saltare il lavoro stasera. Anche se ora come ora avresti tanto bisogno di soldi, non è vero?
Esce dal portone del condominio e vede davanti a se una stupenda peugeot 206 coupé cabriolet nera, presumibilmente di quel riccone di Dimitri. Si avvicina solo quando proprio lui si affaccia dal finestrino dell’automobile e lo chiama. _Vuoi che scenda ad aprirti la portiera?_ chiede ironicamente. _Lascia stare, non sono una donna._ risponde imbronciato.
Sale in macchina e si allaccia la cintura di
sicurezza. Non può fare a meno di notare Dimitri nel suo completo nero, con la
camicia leggermente aperta sul davanti e di nuovo quel suo profumo
sconvolgente. _Ma quale appuntamento galante?! Se ti aspetti qualcosa di più che una cena da questa serata, dimmelo subito così facciamo prima… Dimitri lo blocca. _Non preoccuparti, è solo una cenetta, nulla di più._ Luca lo guarda di traverso_ Te l’ho detto, se lo facessimo, per te sarebbe solo comune routine, o mi sbaglio?
La macchina sfavillante ruggisce sull’asfalto
per poi lasciarsi andare ad una corsa sulla strada. Durante il tragitto i due
rimangono in silenzio. Ogni tanto Dimitri lancia al ragazzo qualche occhiata
fugace. Nota la sua collana e ne rimane compiaciuto. _E’ solo una sciocchezza. _Niente di te è una sciocchezza. Luca lo guarda senza dire nulla e Dimitri gli sorride.
_ “Dove diavolo li tira fuori questi
complimenti? Se li inventa di notte?” Dimitri opta per un ristorante poco sfarzoso ma rinomato, con stanze appartate.
La loro è una stanza piccola ma con tanto di
quel cibo da sfamare un esercito. _Non è così facile capirmi. _Proviamo. Accomodati._ gli sorride sfidandolo.
I due si siedono ed iniziano a mangiare. Luca
assaggia la prima pietanza, che dall’aspetto non riconosce e rimane stupito.
Quel sapore che non ha mai assaporato è davvero ottimo. Il rosso come riscossosi, smette di sorridere e abbassa lo sguardo sul piatto.
Mangiano abbondanti e deliziosi piatti, e Luca
gusta le fragole con panna che gli hanno servito, parlando e più che altro
insultando Dimitri, che sfoggia sempre sul viso quell’espressione furba e
maliziosa.
_Ti sono sembrato silenzioso? _Sei un adulatore, ma non molto simpatico. _Vuoi dire che ti faccio paura?_ gli chiede sorridendo divertito, ma sempre mantenendo il suo contegno. _Non ho detto questo.
Dimitri si alza e si siede accanto a Luca che
s’irrigidisce leggermente. _Con quella faccia… Il moro gli blocca il collo con una mano, facendogliela passare deciso dietro la nuca e guardandolo negli occhi _Sei insolente, ragazzino. Luca lo guarda con un misto di paura e di rabbia, tipica di chi è molto orgoglioso. Tenta di allontanare quella mano, ma non ce la fa. L’altra è troppo grande e troppo forte. Dimitri lo guarda negli occhi socchiusi dallo sforzo e intuisce il suo sentimento, quindi toglie la mano. Gli sorride, uno dei suoi sorrisi furbi. Luca rimane in silenzio ma lo guarda truce.
Il moro lo riaccompagna davanti casa; quando il
rosso fa per aprire la portiera, l’altro la blocca.
Dimitri gli si avvicina. _... no_ ammette con un sospiro.
Il moro gli si fa più vicino. _Nemmeno se mi paghi. _Che bambino pungente che sei! _Posso scendere ora?
Dimitri nota un quasi impercettibile suono dolce
in quella frase, come se il giovane avesse abbandonato le sue difese. Gi
sblocca la portiera così può scendere. Attraverso il finestrino i due si
guardano.
_E chi lo dice? _Io._ e parte a tutta velocità sulla strada fumante lasciata dietro dalle sue ruote. Luca deve ammettere che non è stato male questa sera. E poi, Dimitri è l’unico che non l’ha trattato come una puttana… |