Note: I personaggi non sono miei ma del mio papà (Inoue, ovviamente) e dei suoi editori, io non voglio farci soldi, lo so io, lo sapete voi, quindi non ci sono problemi , giusto?!?!?


Una volta per tutte

di Chocolat

Parte 1/?


Sendoh si svegliò dopo un lunga e rilassante dormita.
Non aprì gli occhi... Si sentiva così a suo agio, così tranquillo, così... *bene*.
Cercò di ricordare le ultime ore trascorse prima di addormentarsi, pensando a cosa avrebbe mai potuto essere successo per farlo sentire così in estasi, così poco affranto per il fatto di aver perso contro lo Shohoku e che ora la squadra del Ryonan era esclusa dal campionato nazionale... 
Improvvisamente, i suoi occhi si spalancarono.
Non era solo, nel suo letto! Un peso leggero gli premeva sul  petto e le sue dita erano intrecciate con i capelli di qualcun'altro... 
'Ko... Koshino?!?!?!?'
Il cuore di Sendoh mancò un battito, quando il ragazzo realizzò, tutto d'un tratto, chi fosse la persona sdraiata sopra di lui, cosa avessero fatto la sera prima, quale sarebbe stata la reazione del suo compagno di letto una volta sveglio...
'Kamisamakamisamakamisama...'
Si ricordava, ora...
I suoi genitori, come ogni fine settimana, se ne erano andati alle terme che erano soliti frequentare. Da bambino, ci si recava sempre insieme a loro; da quando era cresciuto, però, aveva deciso che gli piaceva di più vivere un paio di giorni solo soletto, senza papà e mamma, così da poter avere tutta la casa oer lui e le sue varie... Amiche.
Beh, se qualcuno avesse mai pensato che Akira Sendoh fosse soltanto un eccellente giocatore di basket era lontano della verità; Madre Natura gli aveva dato un altro prezioso dono.
Sorrise, a dispetto della paura che provava pensando al momento in cui il suo adorabile Hiroaki si sarebbe svegliato.
Sendoh aveva la capacità di riuscire a portarsi a letto ogni essere umano a cui capitava di attirare la sua attenzione... Era semplicemente... *irresistibile*.
'E' una questione di chimica', gli aveva detto una volta Fuku-chan. Poteva essere benissimo. Non sapeva quale fosse il motivo, comunque era sempre riuscito a sedurre qualsiasi ragazza su cui posava gli occhi, da quando aveva compiuto quindici anni... Da circa unanno e mezzo, insomma.
Aveva fatto così tanta esperienza con le ragazze da essersi quasi stufato di loro... *Quasi*, naturalmente! Ed era diventato un amante piuttosto esperto, grazie a tutto quell'esercizio; un amante *curioso*, anche. 
Si ricordò quella prima volta nelle docce, dopo gli allenamenti, quando sentì il cuore accellerare i battiti alla vista del piccolo e grazioso fondoschiena di Koshino; si ricordò allo stesso modo come si sentiva intrigato guardando il viso sudato e concentrato di Rukawa la prima volta che avevano giocato contro lo Shohoku, le sue labbra piene leggermente socchiuse, il suo respiro che usciva a piccoli, sensuali sbuffi... E, ultima ma non meno importante, si ricordò la prima volta in cui vide la testa rossa... la *sua* testa rossa...
'Hana-kun...'
Dalla pirma volta in cui aveva incontrato Hanamichi, Sendoh l'aveva disperatamente deisderato... Ed era divenuto complatamente conscio della propria bisessualità.
Hanamichi... La testa rossa.
Rosso, il colore della passione... La passione, l'essenza di quell'arrogante, rumoroso, ingenuo, talentuoso ragazzo... Aveva cercato di attirare l'attenzione di Hanamichi in tutti i modi che conosceva, ma quel ragazzo era troppo innocente, per accorgersene... Troppo. 
Sospirò.
Comunque, quello non era il momento giusto per abbandonarsi ai ricordi... Il ragazzino addormentato tra le sue braccia era la cosa più importante a cui pensare... Koshino-kun era suo amico... Più di un amico, considerando la circostanza.
Dunque, i suoi genitori erano fuori, si... Era sabato sera e lui aveva pianificato una serata molto tranquilla a base di video dell'NBA, patatine e birra... Molta birra.
Poteva indossare il suo sorriso, come una maschera, anche di fronte alla sua stessa madre, ma non poteva mentire a se stesso; perdere contro lo Shohoku era stata la più grande delusione di tutta la sua vita e gli aveva fatto davvero molto male.
Aveva bisogno di dimenticare tutto, almeno per una sera e la birra avrebbe potuto essere d'aiuto...
Ma, improvvisamente, aveva sentito suonare il campanello si casa in modo piuttosto insistente.
Aveva pensato che  sua madre avesse dimenticato qualcosa ma, aprendo la porta, si era trovato di fronte Hiroaki Koshino, a testa bassa, che tremava leggermente, con le braccia avvolte intorno al corpo come se stesse morendo di freddo.
'Fammi entrare.. Per favore... Non voglio stare da solo... Ho... ho bisogno di un amico, Akira...'
Sendoh aveva sbattuto le palpebre un paio di volte, rimanendo lì impalato qualche secondo, stupefatto dalla visione del suo perennemente corrucciato amico che adesso gli stava parlando con una voce di chi è sull'orlo del pianto.
Koshino che piangeva era davvero uno strano spettacolo... Allora era così: il piccolo Kosh indossava una maschera pure lui, il suo atteggiamento da accigliato-perenne era un modo per nascondere le proprie insicurezze; stava piangendo a causa del loro ultimo incontro... 
Sendoh l'aveva abbracciato, chiudendo la porta dietro di loro... 
E...
Si erano seduti sul divano, mangiando pop-corn e patatine e bevendo...
Bevendo proprio tanto... Koshino si era ubriacato quasi subito e Sendoh ricordò con un sorriso i tipici singhiozzi da sbronza singhiozzi dell'amico, mentre cercava di lamentarsi di quel cretino di Sakuragi e di tutto il resto dello Shohoku; poi...
Si ricordò che Koshino si era addormentato, un po' per la stanchezza, un po' per la birra... E...
Si ricordò se stesso che guardava incantato quell guance arrossate, quelle labbra solitamente imbronciate che, in quell'istante, erano leggermente aperte e molto, molto invitanti...
Vide, come in un film, la sua mano scostare dal viso di Koshino qualche ciocca ribelle dei suoi setosi capelli color ebano; vide se stesso abbassarsi verso quell'incantevole viso e baciare le labbra di Koshino... Si ricordò di come quelle labbra fossero calde, a causa dell'alcohol che il ragazzo aveva in circolo e si ricordò anche un paio di braccia cingergli le spalle e...
'Oh, kuso! Ho abusato di lui! Era ubriaco ed io... Io... Sono uno stronzo! Cosa gli dirò quando si sveglierà?!?!?!?!? Lui non è come me! Rimarrà shoccato, mi riempirà di botte, mi... Mi odierà...'
Quell'ultimo pensiero spezzò qualcosa nel cuore di Sendoh.
Koshino-kun... Il suo migliore amico. L'amicizia è una cosa così preziosa...
E lui non era stato in grado di controllare il suo lato hentai, nemmeno per Koshino! Hiroaki era venuto da lui per cercare un po' di conforto da quello che considerava un amico, e tutto quello che lui aveva saputo fare era stato portarselo a letto! Il suo compagno di squadra, il suo migliore amico, il suo...
"Hmrrrr..."
Sendoh deglutì. Un suono ovattato, come di fusa, si levò dal corpo adagiato sul suo torace.
Sendoh cominciò a sudare freddo. Un Koshino arrabbiato poteva  essere divertente, ma anche parecchio spaventoso, quando ci si metteva... E l'assodel Ryonan era abbastanza sicuro che avrebbe passato di lì a poco un brutto quarto d'ora.
'Ecco che ci siamo...'
Una mano afferrò la sua, quella che stava riposando fra i capelli di Koshino, lasciandola cadere non troppo gentilmente sul copriletto.
Sendoh continuò a sudare freddo. Era proprio lo stile di Hiro-kun.
"Ehm... Sei sveglio?" Azzardò, parlando a bassisima voce, "...Nnnnh... Akira-kun..."
'A... AKIRA-KUN?!?!?!?!?!?!?!?'
Quello sì che era uno scoop! Koshino che lo chiamava con il nome di battesimo... Ed il vezzeggiativo, per giunta! Forse era ancora brillo dalla notte precendente?
Koshino soffocò uno sbadiglio, ma invece di coprirsi la bocca con una mano usò lo stomaco di Sendoh, lasciando che le sue labbra sfiorassero la pelle.
"Hi... Hiro-kun!" Squittì  Sendoh, colto alla sprovvista.
Koshino si sollevò sui gomiti, rimanedno sdraiato sul petto dell'amico; lo guardò con occhi assonnati e, con una voce alquanto impastata, gli disse: "Akira-kun... Ho una fame... Saresti così gentile da prepararmi qualcosa per colazione? E... Per favore, potrei farmi una doccia nel frattempo?"
Sendoh sbatté di nuovo le palpebre, un paio di volte.
Era davvero sconvolto.
In ogni modo, riuscì a riesumare uno dei suoi famosi sorrisi e assentì.
"Certo, Hiro-kun! Ti preparerò la più fantastica colazione che tu abbia mai avuto!"
Koshino non gli sorrise in risposta, ma si alzò dal letto trascinandosi dietro il lenzuolo, si coprì con quello e cominciò a camminare verso il bagno, lasciando Sendoh lì sdraiato, nudo e pieno di perplessità.
"Ehrm... Puoi usare il mio asciugamano, naturalmente...", provò a dire Akira ad un Koshino assolutamente non interessato, che si stava pigramente grattando la testa.
'Dev'essere davvero confuso... Mai quanto me, comunque...', pensò Sendoh, incapace di smettere di sbattere le palpebre.

***

Sendoh aveva avuto bisogno di qualche minuto per superare l'attonimento causatogli dallo strano comportamento di Koshino.
Ad ogni modo, riuscì finalmente ad alzarsi e ad indossare i vestiti che aveva tolto la sera prima, nell'attesa di farsi una doccia pure lui. 
Camminò verso la cucina e cominciò a preparare un po' di caffé.
'Mmmmmmmh... Meglio fare  anche un pochino di té, magari Hiro.kun lo preferirebbe! E... Devo tostare un po' di pane...'
Presto si dimenticò di tutte le sue preoccupazioni, completamente assorto nella preparazione della colazione; era così bella l'idea di cucinare per Kosh!
Adesso che ci pensava, si era sempre svegliato da solo, dopo aver fatto sesso; tutte quelle ragazze... Sembrava che Akira Sendoh fosse incapace di farsi amare dalle ragazze tanto quant'era capace di sedurle. Che tristezza.
Una volta una ragazza gli aveva detto che era un 'giocattolo' perfetto... E lui non aveva saputo se considerarlo un complimento o meno.
Comunque, quella notte era stata così diversa dalle altre volte... Koshino era così carino, con le guance leggermente arrossate mentre lui lo spogliava, gli occhi che fuggivano i suoi mentre lo accarezzava... Era stato il primo ragazzo per Sendoh, ma per Hiroaki era stata la prima volta in assoluto... Eppure, si era dato a lui senza riserve...
Sendoh scosse la testa.
Al momento, l'unica cosa era fare del suo meglio come padrone di casa e occuparsi della cucina; poi, avrebbe palrato a Hiroaki. Aveva molte cose da chiedergli.
Quando finalmente Koshino raggiunse la cucina, sulla tavola era pronta qualsiasi cosa richiedesse una colazione da manuale e Sendoh lo stava aspettando, in piedi in mezzo alla stanza; giocava nervosamente con un'arancia, lanciandola in aria e riprendendola con l'altra mano. 
Koshino sollevò un sopracciglio, come in un mezzo rimprovero.
Sendoh gli indicò la tavola, nascondendo un sorrisino: aveva lasciato dei vestiti puliti per il suo amico fuori dalla porta del bagno, ma erano decisamente troppo abbondandti per Koshino... Ma non era il momento di scherzare.
"Prego, siediti...", lo invitò, con un sorriso. "Cosa ti va di bere? Caffé, té o succo d'arancia?"Chiese, continuando a sorridere. 
Koshino sedette, poi puntò i gomiti sul tavolo e appoggiò il mento nel palmo delle mani. Si mise a guardare Sendoh con un'espressione indecifrabile sul volto.
"Caffé, per favore...", disse dopo un po', senza abbassare il suo sguardo penetrante dal bel viso del suo amico.
Sendoh si passò una mano tra i capelli, quasi istintivamente: sapeva bene quanto la sua solita acconciatura sembrasse un poco... diversa, al mattino. 
Forse Kosh lo stava fissando a quel modo soltanto per quello...
"Ehrm... E cosa ti va di mangiare? Pane e burro, marmellata, biscotti o uova?", chiese di nuovo, cercando di nascondere l'imbarazzo.
Koshino non cambiò espressione neanche un po', ma continuò a guardarlo senza muoversi di un millimetro, con gli occhi ancora leggermente assonnati.
"Tutto quanto", rispose dopo un po'.
"Co... Cosa?!?"
"Te l'ho detto, ho fame..."
Sendoh sbatté nuovamente le palpebre.
"Va... Va bene!"
Cercò di sorridere ancora... Era compiaciuto dal fatto che Koshino apprezzasse i suoi sforzi nel preparare la colazione, ma il suo comportamento era *troppo* strano! Sospirò profondamente e si sedette a sua volta. Era il momento di parlare.
"Senti, Koshino, riguardo alla scorsa notte...", cominciò.
"No, per favore, Akira... Voglio essere io a dire qualcosa, questa volta", lo interruppe immediatamente Koshino con un tono calmo ma deciso. Non si era mosso e continuava a fissare il compagno negli occhi. 
Sendoh sospirò di nuovo.
"Si... OK, Hiro-kun", disse rassegnato, preparandosi ad una bella sgridata.
"... Akira Sendoh, la scorsa notte è stata la mia prima volta."
Sendoh abbassò lo sguardo.
"Lo so", mormorò, versando intanto del caffé per sé ed il suo ospite.
"E sai anche cos'ha significato per me?"
"Io... Credo di poterlo immaginare"
Gli occhi di Koshino si strinsero un po'.
"Non avevo neppure mai pensato alla possibilità di essere gay, prima dell'altra notte. E, a causa tua, improvvisamente ho scoperto di esserlo."
Sendoh, che stava sorseggiando il suo caffé, tossicchiò leggermente, non osando alzare lo sguardo.
"...Forse sei solo tu che hai questo particolare effetto su di me e magari non mi piacerà mai nessun ragazzo a parte te,  per il resto della mia vita..."
Sendoh arrossì violentemente e un angolino delle labbra di Koshino si incurvò un pochino a quella vista, solo per un secondo. 
"...Ma non è questo il punto. La cosa importante è che l'altra notte io ho capito quali sono i miei sentimenti verso di te. Non è solo amicizia, non è solo ammirazione o stima... Io ti voglio bene... Te ne ho sempre voluto. Non mi interessa se sei un ragazzo... Voglio dire, sono innamorato di te... E non ci posso fare nulla. E adesso penso di essere nei guai fino al collo."
Sendoh rimase a bocca aperta. Non sapeva se sentirsi sollevato o meno. 
"Tu... Tu... Innamorato di me?"
Finalmente, Koshino si mosse, sollevando il mento dal palmo delle mani e incrociando le braccia sul petto.
"Hai capito benissimo. E cosa mi dici di te? Era la tua prima volta... Con un maschio?"
"S... Si... Ma..."
"Ma stavi considerando l'idea di fare sesso con i ragazzi già da un po' di tempo..."
"Io... Io... Come lo sai?"
Koshino si imbronciò.
"Pensi che sia cieco? O un idiota totale? Ricorda che sono sempre stato interessato a te... Anche se non mi rendevo conto della vera natura del mio interesse... Fino alla scorsa notte."
'...fino alla scorsa notte'
Ogni volta che Koshino ripeteva quelle tre parole, Sendoh si sentiva come se il suo cuore venisse pungolato con un ago; se Hiroaki stava cercando di farlo sentire in colpa era sulla strada giusta...
"Comunque... E per te? Volgio dire... Sono stato solo... Qualcosa di diverso con cui divertirsi? Qualcuno da usare per dimenticare che abbiamo perso contro lo Shohoku?"
Sendoh alzò la testa, guardando il suo amico negli occhi, la fronte leggermente corrugata.
"No, Koshino-kun... Come puoi pensarlo? Io ci tengo, a te", rispose, serissimo.
Koshino sospirò, senza sapere se fosse sollievo o sofferenza quello che le parole appena uscite dalla bocca di Sendoh gli stavano causando. 
"Tu tieni a me... Okay, è abbastanza per adesso... Forse hai bisogno di tempo... Credo che sia meglio dimenticarci di tutto, vero?"
"Non... non so se sarò capace di dimenticare tutto, Koshino-kun... La sola cosa che so è che non voglio perdere la tua amicizia. Io... Non voglio perderti"
"Ma non vuoi nemmeno darmi una chance...", mormorò Koshino. Fu il suo turno di abbassare gli occhi.
Sendoh era davvero senza parole.  Si sentiva terribilmente confuso. Cosa stava cercando di dirgli Hiro-kun?
"Io... Koshino-kun... Non capisco... Io pensavo che mi avresti ucciso, una volta sveglio, stamattina... Adesso tu stai parlando di.. Di..."
"Di me e te insieme... Come una coppia. Ti suona tanto strano? Oh, certo, avevo dimenticato che tu sei il re dell' una-botta-e-via!" La voce di Koshino aveva assunto una nota di durezza e Sendoh si sentì ferito di nuovo. 
"Sei cattivo, Koshino-kun! Ti ho appena detto che a te ci tengo... Io... Tu... Ecco... E' stata la notte più fantastica della mia vita. Tu non sei una di quelle ragazze... Sei il mio migliore amico, il mio compagno di squadra, sei così importante per me... Io non voglio dimenticare e mi piacerebbe così tanto riaver... Ahem, voglio dire, averti come... Come... Ragazzo!"
Sendoh arrossì di brutto, aspettando la reazione di Koshino con il cuore che gli batteva forte. Era vero, si sentiva confuso... Ma stare insieme ad Hiro-kun sarebbe stato un sogno divenuto realtà... 
Koshino si alzò dalla sedia e diede le spalle a Sendoh. I suoi occhi si erano riempiti di lacrime che non intendeva asolutemente mostrare al suo amico.
"Quindi... Diciamo che staresti con me solo per avere qualcuno con cui sc.." 
"Hiro-kun!!!!!!!!!!!!!"
"Scusa... Dicevo, staresti con me soltanto per divertirti un po'?"
"No... No, Koshino-kun... Te l'ho appena detto, ci tengo a te... Non posso dire con sicurezza di essermi innamorato di te... come hai detto tu stesso, ho bisogno di tempo, ma... Ma mi piacerebbe davvero tantissimo provare ad essere il tuo ragazzo."
Il cuore di Koshino si riscaldò, nel sentire quelle parole. In ogni caso, lottò con se stesso per non far trapelare troppo la sua gioia.
Sospirò e si voltò, affrontando Sendoh.
"Bene, se questa era una proposta... Potrei anche accettarla, ma..."
"...Ma?"
"Credo che prima tu abbia bisongo di capire te stesso."
Sendoh sbatté le palpebre.
"Cosa vuoi dire?"
"So che hai bisogno di tempo per comprendere quello che provi per me... Ma hai anche bisogno di soddisfare la tua curiosità nei confronti degli altri ragazzi... O non riuscirai *mai* ad essere fedele"
"Ma... Ma... Koshino-kun, io...", cominciò Sendoh, ma Hiroaki lo interruppe con un gesto della mano.
"Sei troppo incuriosito da quello.... Stupido. Sakuragi, intendo. E anche da Rukawa... Mi sbaglio, forse?"
Sendoh deglutì.
"Ma... Come..."
"Come ho fatto ad accorgermene? E dai, te l'ho già detto: non sono né stupido, né cieco. Ho *visto* come li guardi"
"..."
Per quella che era forse la prima volta in tutta la sua vita, Sendoh non sapeva davvero cosa dire. Era veramente così trasparente? Oppure... Davvero Hiro-kun era tanto innamorato da capire cose che a lui stesso sfuggivano? 
Quest'ultimo pensiero lo fece sorridere.
Quel sorriso pieno di tenerezza non sfuggì a Koshino; era un sorriso dolcissimo, che lo fece arrossire. Abbassò lo sguardo per un attimo, poi lo risollevò e guardò Sendoh con occhi truci.
"Akira Sendoh. Penso che tu debba sfogare i tuoi appetiti sessuali nei confronti di quei due, prima che fra me e te cominci qualcosa."
"C... CHE COSAAAAA?!?!?!?"
"Hai sentito benissimo. Non sei felice? Ti sto dando il permesso di fare quello che ti pare con Rukawa e Sakuragi. Soltanto una volta... Una volta per tutte."
"Ma... Koshino-kun, io..."
"Su, dai, puoi chiamarmi Hiroaki, se vuoi, nel frattempo... O anche Hiro-kun. se ti fa piacere! Ma... Nemmeno un bacio fino a quando non hai sistemato le cose con quei due. Chiaro?"
Sendoh prese la caffettiera con le mani tremanti e versò ancora un po' di caffé nelle tazze. Aveva bisogno di muoversi, di fare qualsiasi cosa potesse dargli una prova che non stava ancora sognando.
Non sapeva, davvero non sapeva cosa dire, quindi rimase in silenzio, fissando il suo amico con un gran numero di punti di domanda che sembravano riflettersi nei suoi occhi.
Koshino finalmente si sedette di nuovo a tavola, prese un biscotto e, prima di addentarlo, riuscì a fare il più bello e inaspettato sorriso che Sendoh gli avesse mai visto sulle labbra.
"Dici che potremmo dedicarci alla nostra colazione, ora?", chiese Hiroaki in tono allegro.
Sendoh deglutì di nuovo.
"Ce... Certamente"
Cominciarono a mangiare, Koshino come se nulla fosse successo, Sendoh continuando a fissare il suo compagno e cominciando lentamente a superare lo shock, mentre cominciava a realizzare quanto la situazione si stava facendo... Intrigante. Beh, anche se 'neanche un bacio' sarebbe stata una tortura, dopo quella notte...
'Sei una meraviglia', aveva detto la notte appena trascorsa al suo Hiro-kun... Il suo Hiro-kun, del tutto inesperto, era stato il suo amante più bravo...
Sorrise fra se e se.
Poi ritornò serio.
Rukawa e Sakuragi rappresentavano le sue più scabrose fantasie erotiche...
Ma erano suoi *rivali*.
Ed erano due tipi tosti... Come sarebbe mai riuscito a convincerli? 
No, sarebbe stato impossibile...
"Herm... Kosh... Hiro-kun... Come pensi che potrei mai raggiungere la meta?
Rukawa nemmeno parla... E Han... Ehm, Sakuragi ha un carattere un pochino aggressivo... Non sono sicuro di riuscire a falro...", ammise, non del tutto sicuro di averlo detto a voce alta.
Koshino alzò un sopracciglio.
"Questo è un *tuo* problema, Akira-kun. Io sono sicuro che sarebbe davvero stimolante, per te, provare a te stesso le tue abilità seduttive, non è varo? Dai... Adesso vai a farti una doccia. Io sistemerò la cucina."
Sendoh soppesò le parole di Koshino.
'Una sfida... Si, davvero interessante... Molto, molto interessante!'
Sendoh ritrovò il suo buon umore tutto a un tratto. Si alzò dalla tavola e si stiracchiò come un gatto.
"Oooooookay, Hiro-kun. Farò una doccia. Ma tu non devi fare nulla, sei mio ospite, dopo tutto... Cosa ne dici di andare al parco a fare due tiri a canestro, dopo?"
Koshino gli regalò un accenno di quel suo bellissimo sorriso.
"Grande idea, Akira... Ma..."
"Ma?!?!?"
"Ricorda: GIU' LE MANI!!!"
"Sei crudele..."
"Lo so! Adesso vai... Oh, e Akira..."
"Si?"
"Fa' qualcosa per quei capelli, per favore. Sono... *spaventosi*, al mattino"
"Sempre adorabile il mio Hiro-kun, ne?"
"Sempre. Avanti, non perdere tempo!"
Nonostante quel che gli aveva detto Sendoh, Koshino si era già alzato dalla tavola e aveva cominciato a rassettare la cucina.
E l'asso del Ryonan si incamminò verso il bagno con un ritrovato sorriso sul suo bel viso ed una nuova meta da raggiungere... Non dimenticandosi del campionato dell'estate che sarebbe venuta, naturalmente!


Continua...


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