Una volta
per tutte parte
VIII
di Chocolat
Hanamichi spalancò gli occhi, sorpreso, sconvolto, eccitato, emozionato... Dopo un solo attimo di esitazione, schiuse le labbra, lasciando libero accesso a Rukawa, mentre sentiva le mani di Sendoh lavorare sui muscoli tesi delle sue spalle e le sue labbra continuare a posargli lievi baci sul collo; i suoi movimenti erano rassicuranti, come se con tutto il suo corpo volesse comunicargli 'Non ti tocco se non vuoi'... Si appoggiò allo schienale della sedia, abbandonandosi tra quelle braccia che gli trasmettevano tanta sicurezza e, al tempo stesso, chiuse di nuovo gli occhi e si lasciò andare al suo primo bacio...
...Il primo bacio...
Aveva sognato di scambiarlo con Haruko... Con qualche bella e dolce ragazza.
Invece, era lì aggrappato al kitsune ed era proprio *lui* che lo stava baciando... E *da chi* aveva imparato a farlo così bene, poi? La vita era davvero piena di misteri... Cioè, non che lui avesse poi così tanti termini di paragone, ma... Siccome da quando Rukawa aveva iniziato a giocherellare con le sue labbra a lui era parso di cominciare a sollevarsi dalla sedia e fluttuare nell'aria... Beh, doveva significare che la volpaccia almeno un po' competente lo era...
Hanamichi cominciò a rispondere al bacio timidamente, cercando di non sembrare troppo impacciato... Ma non c'era niente di così complicato... Tutte le chiacchiere delle ragazzine e dei suoi amici gli ronzavano in teste come tante api... Era così dannatamente... *semplice*. Naturale. Forse perché era Rukawa che lo stava baciando? Non sapeva spiegarsene il motivo, ma quando quelle labbra morbide si erano posate sulle sue era stato come se non avesse aspettato altro tutta la vita... Gli era sembrato... *giusto*...
Le mani di Sendoh cominciarono a vagare leggere sul suo torace, prima al di sopra della maglia di cotone, poi, piano piano, infilandosi al di sotto per accarezzargli la pelle caldissima; Hanamichi si rese conto che la cosa si stava spostando un po' più in là delle effusioni e della dolcezza... E non se ne dispiacque affatto. Si accorse di essere terribilmente eccitato e se ne vergognò un po', ma continuò a godersi i baci di Rukawa e le carezze delicate di Sendoh, che, in quel momento, gli stava sfiorando i capezzoli e aveva le labbra incollate al suo collo in un dolcissimo succhiotto...
Anche le mani di Rukawa scesero in basso, unendosi a quelle di Akira nell'esplorare il petto ampio di Sakuragi.
Kaede non sapeva nemmeno più se stava vivendo un sogno o meno, comunque non gli importava... Se lo sarebbe fatto bastare lo stesso. Stava baciando il do'aho... Il *suo* do'aho. Insieme ad Akira... Una sua mano incontrò quella del capitano del Ryonan, che la strinse, rassicurante; Rukawa si staccò di qualche millimetro dalle labbra di Hanamichi e guardò Sendoh con la coda dell'occhio, che annuì, sorridendo con dolcezza.
Il capitano del Ryonan accostò le labbra all'orecchio di Hanamichi, prendendo al tempo stesso una sua mano nella propria.
"Hana-kun... Dai, andiamo di là...", sussurrò dolcemente, facendo alzare dalla sedia il ragazzo dai capelli rossi; quest'ultimo lo seguì, docilmente, lo guardo incollato al viso rassicurante di Sendoh e afferrando a sua volta una mano di Rukawa; si lasciò guidare fuori dalla cucina, attraverso il salottino, su lungo la scala di legno con il cuore che batteva all'impazzata e le guance in fiamme, senza mai sollevare lo sguardo dal pavimento.
La mano di Sendoh era grande e delicata e la sua stretta gli infondeva tanta sicurezza; Rukawa, invece, aveva intrecciato le dita con le sue e lo stringeva disperatamente, quasi avesse paura di perderlo... Ma lui non aveva nessuna intenzione di andarsene, non in quel momento.
Hanamichi sollevò lo sguardo solo quando sentì il debole cigolìo di una porta che veniva aperta: dopo una rapida occhiata all'interno, si rese conto che si doveva trattare della stanza dei genitori di Sendoh, dato che vi troneggiava un imponente letto matrimoniale in ottone, perfettamente in stile con il resto dell'arredamento *country* che caratterizzava il resto della casa.
Gli occhi di Sakuragi si spalancarono e una morsa di puro panico gli attanagliò lo stomaco per un attimo. Che cavolo stava per fare? Qualche coccola era un conto, ma...
Sendoh lo trascinò dentro, mentre Rukawa lo sospinse, chiudendo poi la porta dietro di se.
Akira prese nelle sue entrambe le mani di Hanamichi e, indietreggiando, lo invitò a seguirlo mentre si sedeva sul letto; Rukawa fece altrettanto, prendendo posto accanto al rossino.
"Hana-kun... Non aver paura. Non facciamo niente se non lo vuoi anche tu, OK?" Rassicurò Sendoh, passando le dita tra i cortissimi capelli di Hanamichi; lui deglutì, emozionato, prima di annuire.
Akira sorrise.. "Bene... Adesso... Mmmmmh.... Facciamo un gioco!" Disse allegro.
"U... Un gioco?!" Chiese Hanamichi, disorientato, mentre Rukawa aveva cominciato a fare quello che era stato il compito di Sendoh fino a pochi minuti prima, ovvero a baciargli e mordicchiargli il collo e le spalle.
"Si... Prima ti ha baciato Kaede... Adesso ti bacio io e tu decidi chi è più bravo fra noi due! OK?"
Hanamichi sorrise, timido.
"O... OK!" Assentì, arrossendo ancora di più di quanto già non fosse.
Sendoh accarezzò una guancia del ragazzo, lasciando poi che la sua mano gli scivolasse dietro alla nuca, attirandolo poi verso di se.
Hanamichi chiuse gli occhi.
Le labbra di Akira si posarono dolcemente sulle sue, accarezzandole per qualche secondo prima che la sua lingua cominciasse a stuzzicarlo, esortandolo a schiuderle.
Rukawa aveva incrociato le braccia sul petto del suo do'aho e lo teneva stretto, mentre gli divorava il collo e le orecchie di baci.
Hanamichi stava perdendo ogni contatto con la realtà. A parte l'assurdità della situazione, ormai era troppo eccitato per tentare una qualsiasi reazione; anche se nell'angolino più remoto della sua testa qualcosa gli stava dicendo che si stava comportando da idiota senza cervello, lui in mezzo a quei due ci stava davvero bene... Si lasciò sfuggire un gemito un po' più forte quando la lingua di Rukawa cominciò a tracciargli i contorni dell'orecchio, mentre Akira continuava a baciarlo; Hanamichi non aveva mai immaginato che la lingua potesse essere usata in un modo così interessante... Sendoh riusciva ad avere la stessa fantasia che aveva sul campo da basket anche quando baciava...
Si staccò da lui, allontanandosi di qualche millimetro.
"Allora? Che ne dici?"
Hanamichi lo guardò, sbattendo le palpebre un paio di volte, prima di rispondere semplicemente "Wow..."
"Wow? Solo wow?!?!? Allora mi sa che dovrò riprovare....", replicò il capitano del Ryonan, avvicinandosi di nuovo al viso di Hanamichi; una mano che gli si posò sul petto lo bloccò. Rukawa lo guardava da sopra alla spalla di Sakuragi, con gli occhi che ridevano.
"Hei, un momento. Non puoi dare così tanti stimoli al do'aho in una volta sola, il suo cervello non è in grado di elaborarli."
Il rossino si voltò di scatto, già agitato e sul piede di guerra, ma quello che vide lo lasciò allibito: Rukawa gli sorrideva dolcemente e non gli lasciò nemmeno il tempo di stupirsi troppo, impadronendosi della sue labbra e cominciando a baciarlo in un modo totalmente diverso da poco prima, un modo appassionato e sensuale e possessivo, che lasciò Hanamichi senza fiato.
"Hey, Kaede! Questo non è leale!" Protestò Akira. "Se fai così allora sarò costretto a prendermi un piccolo premio di consolazione..." Aggiunse, prima di cominciare a sfilare la maglia bianca del suo ospite. Quest'ultimo non protestò, si limitò ad esalare un lunghissimo sospiro nella bocca di Kaede, che si staccò da lui per lasciare che Sendoh lo spogliasse.
Il capitano del Ryonan però approfittò immediatamente della situazione, facendo voltare Hanamichi dalla sua parte e ricominciando a baciarlo.
Rukawa non si perse d'animo, iniziando ad esplorare la schiena nuda del suo do'aho con le labbra, assaggiando ogni centimetro quadrato di quella pelle bronzea tesa sopra agli sviluppatissimi muscoli dorsali.
Hanamichi stava perdendo la testa. Non aveva mai dato nemmeno un bacio fino a quel momento e quei due... Lo stavano facendo letteralmente impazzire.
Era eccitato da morire, non riusciva nemmeno più a pensare con lucidità e *sapeva* che, a quel punto, si sarebbe fatto fare qualsiasi cosa. E non gli importava assolutamente nulla.
Si lasciò andare e, con un gemito, gettò le braccia al collo di Sendoh e si abbandonò completamente alle proprie sensazioni.
Rukawa gli circondò la vita, continuando a mordicchiargli le spalle, il collo e tutto quello che riusciva a raggiungere, cercando di far aderire il suo corpo più che poteva a quello del compagno, come se volesse fondersi con lui.
Hanamichi sentiva il bacino del ragazzo premere contro il proprio ne avvertiva chiaramente l'erezione, così come era conscio della *sua*...
...Che improvvisamente sfiorò quella di Sendoh, facendolo allontanare dalla bocca che lo stava appassionatamente baciando.
Le mani di Akira si chiusero sulle sue spalle, trattenendolo.
"Hana-kun... Stai tranquillo. Possiamo fermarci quando vuoi, ricordatelo...", gli sussurrò, nel tono più dolce di cui era capace.
"Ho... Ho... Ho *paura* ", ammise finalmente il ragazzo dai capelli rossi, continuando a tenere abbracciato Sendoh e nascondendo il viso nell'incavo della sua spalla.
Sentì che Rukawa si era fermato e avvertì le dita affusolate di Akira che gli passavano delicate tra i capelli; lo sentì inspirare profondamente, come se stesse per dirgli qualcosa; ma, prima che potesse aprire bocca, Hanamichi aggiunse: "Ma... Non voglio che vi fermiate...."
Rukawa gli accostò le labbra all'orecchio.
"Allora... Fidati di noi", gli sussurrò, prima di cominciare a mordicchiargli il lobo, stringendolo nuovamente a sé.
Hanamichi si reso conto che c'era qualcosa di diverso... Il volpino si doveva esser tolto la camicia, nel frattempo, dato che avvertì la pelle calda del suo torace contro la sua schiena già nuda . Quel contatto lo fece sciogliere, sbloccando ogni freno inibitore. .. Sollevò il volto dalla spalla di Akira e, con le mani tremanti, gli sfilò la camicia di jeans, la *sua* camicia di jeans, lasciando a petto nudo il capitano del Ryonan.
Tentativamente, le dita di Hanamichi tracciarono i contorni degli addominali scolpiti di Akira, rubandogli un sospiro tremante che si soffocò nella sua bocca.
Si sentì stringere contro quel petto ampio mentre, all'improvviso, le mani di Rukawa erano scese a slacciargli i bottoni dei jeans, sorprendendolo un'altra volta.
Quasi gridò quando sentì quelle dita sottili scivolare all'interno dei pantaloni ed accarezzarlo, attraverso la stoffa leggera dei boxer; continuava a baciare Sendoh, ma portò una mano su quella di Kaede, stringendola, premendola ancora di più contro di sé.... Poi sentì Akira che gli guidava l'altra mano sulla cintura dei suoi jeans, invitandolo ad aprirli, mentre le sue labbra si erano staccate da quelle di Hanamichi per cominciare a percorrergli la linea della giugulare, la gola, per poi portarsi all'altezza delle clavicole, mordicchiandole dolcemente.
Sakuragi sbottonò i pantaloni del compagno con dita tremanti, impacciate; ogni tanto, nella sua mente ottenebrata dal piacere e dall'appagamento che stava provando grazie alle attenzioni che gli stavano riservando i due ragazzi, un barlume di razionalità gli sussurrava che doveva essere completamente impazzito per essersi lasciato trascinare in una simile avventura... Ma, ormai, non aveva molto senso dare ascolto alla ragione.
Anche se si fosse fermato in quel momento, non sarebbe cambiato nulla: si erano spinti troppo in là, aveva già accettato quello che i suoi compagni gli avevano offerto...
Akira era sceso a stuzzicare i capezzoli bruni di Hanamichi con le labbra, mentre le sue mani si erano infilate nei calzoni sbottonati del ragazzo e gli massaggiavano sensuali i glutei; Rukawa si stava prendendo cura della sua eccitazione, accarezzandolo e, allo stesso tempo, continuando a mordergli il collo e le spalle, strusciandosi contro di lui, facendo le fusa come un grosso gatto nero.
Il ragazzo dai capelli rossi si aggrappò alle spalle di Sendoh quando sentì le labbra esperte solleticargli l'ombelico e poi scendere giù, oltre agli addominali cesellati, mentre le mani del capitano del Ryonan avevano momentaneamente lasciato il suo fondoschiena per abbassargli i jeans rosso-ruggine, insieme alla biancheria.
Le labbra di Rukawa gli si accostarono all'orecchio:
"Come sei rumoroso, do'aoh..." , gli sussurrò Kaede, sensuale.
Istintivamente, Hanamichi si portò una mano alla bocca, spalancando gli occhi e arrossendo, se possibile, ancora di più di quello che già era a causa dell'eccitazione sconvolgente che lo stava bruciando. Non se ne era nemmeno reso conto, fino a quel momento... Ma era vero, stava dando troppa voce nel partecipare a quel bellissimo, insolito gioco...
La risata di Sendoh vibrò sul suo ventre, facendolo rabbrividire.
Si rese conto in quel momento di essere completamente nudo, semi-sdraiato su un letto, in balia dei suoi acerrimi rivali e che la cosa non lo sconvolgeva nemmeno un po'... Cioè... Un pochino si, ma non nel modo in cui sarebbe rimasto sconvolto solo poche ore prima a pensare ad un'eventualità del genere. Era... 'sensualmente' sconvolto.
Era come se si fosse appena reso conto di cosa significasse *effettivamente* possedere un corpo...
...Specialmente in quel momento, quando Akira cominciò ad accarezzargli l'interno delle cosce mentre gli depositava piccoli baci sull'inguine, sfiorando con le ciocche di capelli più lunghi il suo sesso eccitato...
Hanamichi gridò, inarcandosi; le mani di Rukawa erano salite a giocare con i suoi capezzoli, ora, e la sua lingua gli tracciava i contorni dell'orecchio, spedendogli una serie di brividi delicati lungo la spina dorsale; lui non riusciva a fare altro che lasciarsi accarezzare, baciare, abbracciare, completamente incapace di prendere il sopravvento su uno dei due.
Avrebbe voluto fare qualcosa, avrebbe desiderato stringere, baciare, accarezzare anche lui Sendoh e Rukawa, dare loro un po' di quelle bellissime sensazioni che gli stavano regalando...
Ma si ritrovò impossibilitato a reagire, imprigionato in un vortice di sensazioni troppo forti, a cui non era abituato.
Tutto ciò che riusciva a fare era gemere, sconfitto, tra le loro braccia...
Sendoh appoggiò le labbra sul sesso di Hanamichi, baciandolo dolcemente; attese qualche secondo prima di accoglierlo completamente nella sua bocca, come se volesse sincerarsi che il ragazzo non avesse cambiato idea all'ultimo momento, pronto a cogliere un qualsiasi segno di riluttanza da parte del ragazzo.
Lo sentì urlare quando le sue labbra gli si chiusero attorno, vide con la coda dell'occhio le braccia di Kaede che gli si incrociavano sul petto, stringendolo forte.
Hanamichi si aggrappò alle braccia di Rukawa, stringendo forte gli occhi... Non aveva mai provato nulla di così intenso, quella sensazione incredibile lo assalì come un predatore, facendogli venire di nuovo voglia di piangere; ma il *suo* volpino doveva aver capito come si stava sentendo.
Lo baciò su una guancia, per poi riaccostargli le labbra all'orecchio.
"Lasciati andare,. Do'aoh... Lasciati andare....", sussurrò roco, ormai anche lui completamente avvinto dalla passione che li stava consumando tutti e tre.
Avrebbe voluto... Si, avrebbe voluto che il suo do'aoh si girasse nel suo abbraccio e cominciasse a divorarlo di baci... Gli sarebbe piaciuto immensamente lasciarsi dominare da lui... Ma doveva avere pazienza, per quello ci sarebbe stato tempo dopo...
Osservò gli occhi di Hanamichi aprirsi lentamente, cioccolata liquida sotto alle palpebre appesantite dal desiderio; notò le iridi color nocciola volgersi verso di lui, a guardarlo, a cercare un contatto... Si sporse in avanti, per baciarlo sulle labbra mentre il ragazzo cominciava a muovere i fianchi, seguendo il ritmo imposto da Akira... Lo sentì irrigidirsi un attimo e interruppe il bacio.
Sciolse una mano dalle sue, gli passò leggero le nocche delle dita su una guancia.
"Che c'è?" Chiese, dolcemente, così *tanto* dolcemente da non riconoscersi nemmeno in quella voce.
Hanamichi aprì la bocca, ma era troppo sconvolto dalle proprie sensazioni per rispondere; ma Kaede capì comunque, quando lo vide mordersi il labbro tra i denti.
"Non preoccuparti... " , lo rassicurò, intuendo che le dita di Akira avessero cominciato a stimolare il suo piccolo orifizio.
Vide Hanamcihi chiudere di nuovo gli occhi, sospirando e si reimpossessò delle sue labbra, iniziando di nuovo ad accarezzargli il petto, torturandogli i capezzoli ormai dolorosamente turgidi; le mani del ragazzo si chiusero nuovamente sulle sue, accompagnando i suoi movimenti.
Hanamichi era.... L'incarnazione della sensualità, così abbandonato, mentre si muoveva al ritmo di Sendoh e gemeva, roco, mordendosi appena il labbro inferiore tra i denti quando una delle lunghe e affusolate dita di Akira lo penetrò dolcemente.
Rukawa sarebbe venuto solo per averlo visto così, bellissimo, abbandonato ai propri sensi e nelle loro mani... Ma cercò di trattenersi, esercitando un ferreo controllo sul suo corpo. Non poteva finire tutto in quel modo...
Osservò Hanamichi spalancare gli occhi e aprire la bocca in un grido muto e sorrise, sapendo che Akira era riuscito a trovare il punto sensibile all'interno del suo corpo; gli chiuse nuovamente la bocca con la sua, continuando a tenerlo stretto, avvertendo le unghie di Sakuragi graffiargli gli avambracci, eccitandosi di più ad ogni movimento del *suo* bellissimo do'aho... Assaporò un lamento soffocato nella sua bocca quando Akira lo lasciò, completamente e lo baciò con ancora più passione per rassicurarlo, per distrarlo... Alzò un attimo gli occhi sul capitano del Ryonan e vide che si era liberato dei jeans ed ora si stava sistemando tra le gambe di Hanamichi, mentre con le mani gli sollevava i fianchi, gli accarezzava l'interno delle cosce, scivolava sotto ad un ginocchio per poi portarrselo sopra ad una spalla...
Kaede cambiò posizione, afferrando Hanamichi per i polsi ed allontanandosi da lui, così da potergli bloccare le braccia sopra alla testa, sul materasso; il ragazzo protestò debolmente, sentendosi al tempo stesso eccitato dal senso di aspettativa ed impaurito, a causa della sensazione di abbandono che aveva immediatamente provato quando il petto caldo di Rukawa si era staccato dalla sua schiena...
"Ki.... Kitsune....", balbettò, con la voce impastata di desiderio e smarrimento.
"Adesso mi occupo io di te, Hana-kun... Il suo turno verrà dopo", annunciò divertito Sendoh.
Sakuragi sussultò: si era quasi dimenticato della presenza del porcospino... E dire che, sino a quel momento, aveva fatto quasi tutto lui... E adesso lo sentiva premere contro di lui, e avvertiva di nuovo le labbra di Rukawa sul suo viso, che lo accarezzavano, rassicuranti, tenere, calde... Un'altra volta, così poco da lui...
Era talmente eccitato che non gli importava cosa stessa per fare Sendoh, anche se lo aveva intuito perfettamente: lo desiderava anche lui, anche se ne aveva un po' paura... Non come si era aspettato di averne, no... Ormai non era più *terrore*, solo un leggero senso di insicurezza, di timore... Paura di quel *qualcosa* che ancora non conosceva, che aveva sognato di fare con almeno una cinquantina di ragazze ed invece che ora stava sperimentando lì, insieme a due ragazzi... Paura di essere impacciato, di deludere, di non piacere... Di non piacere... La sua più grande insicurezza...
Hanamichi gridò, quando Akira lo strappò improvvisamente ai suoi pensieri, entrando dentro di lui dolcemente ma con decisione, non arrestandosi nemmeno quando scorse due lacrimoni rotondi formarsi agli angoli del suo amante dai capelli rossi e lo sentì agitarsi sotto di lui, cercando di liberarsi dalla presa di Kaede.
Sendoh baciò via le lacrime dalle tempie di Sakuragi, prendendo il posto di Rukawa per qualche secondo, mentre il ragazzo sotto di lui si adattava alla sua presenza; su quel bel viso dolcissimo ed intrigante al tempo stesso c'era dipinta una lieve smorfia di dolore, gli occhi erano serrati e i denti stretti.
"Hana-kun... Come stai?" Gli sussurrò Akira all'orecchio, accorato. Non voleva fargli male... Non al punto di farlo piangere.
Gli occhi nocciola si aprirono, lucidi, liquidi, quasi febbricitanti, puntandosi in quelli neri di Sendoh.
"Finisci quello che hai iniziato, Sendoh... E muoviti... ", fu la risposta, ansimante, di Sakuragi.
Il capitano del Ryonan sorrise, soddisfatto.
"Certo, Hana-kun... Io non lascio mai le cose a metà..."
Sendoh cominciò a muoversi piano, lentamente, in profondità; Hanamichi trattenne il fiato durante le prime due o tre spinte, sentendo ancora uno strascico del dolore lancinante che lo aveva attanagliato, per qualche secondo, quando Akira si era fatto strada dentro di lui; poi, dopo pochissimo, avvertì di nuovo quell'ondata di piacere quasi insopportabile che l'aveva investito poco prima, quando Sendoh lo stava stuzzicando con le dita. Solo che, questa volta, era stata molto più intensa... E si ripeteva ad ogni spinta...
Hanamichi si sentiva liquefare... Era certo che sarebbe svenuto, di lì a poco. Non aveva mai immaginato di poter provare qualcosa di simile... Si rese conto che tutti i muscoli del suo corpo, tesissimi com'erano fino a qualche istante prima, si erano rilassati completamente, compresi quelli della piccola apertura che accoglieva Akira.
Istintivamente, Sakuragi allacciò la vita del compagno con una delle sue gambe muscolose, attirandolo ancora di più dentro di se; per Sendoh fu il segnale per cominciare a lasciarsi andare a tutta la passione che aveva trattenuto fino a quel momento.
Fare l'amore con il *suo* Hiro-kun era stato bellissimo e 'iniziare' Rukawa gli aveva dato una soddisfazione immensa... Ma fare sesso con Sakuragi era... Assolutamente incredibile. Quel ragazzo era davvero come sembrava: una torcia umana. Ci metteva a letto l'entusiasmo e l'esuberanza che lo contraddistinguevano in qualsiasi altra cosa, nonostante tutta la sua inesperienza... E spingere dentro di lui era come trovarsi dentro un vulcano... Era bollente...
Akira cominciò a muoversi più in fretta, a spingere più forte... Iniziò ad ansimare con lui, lasciandosi trasportare, senza più la paura di ferirlo o spaventarlo.
Rukawa si avventò sulla bocca di Hanamichi, soffocando quei versi dannatamente sensuali che gli uscivano, rochi, dalla gola, facendolo impazzire... Non ce la faceva più, vedere così il suo do'aho godere in quel modo, senza poter fare altro che baciarlo, sognando di essere *lui* al suo posto, fra le *sue* braccia...
All'improvviso, con un grido quasi animalesco che si camuffò nella bocca di Kaede, Hanamichi raggiunse il culmine, inarcandosi fino a sollevarsi quasi completamente dal letto per poi lasciarvisi cadere a peso morto, come se fosse stato un sacco vuoto.
Per qualche istante fu avvolto dal buio assoluto, conscio soltanto del fatto che Sendoh stava continuando a spingere dentro di lui quasi disperatamente e che Rukawa gli stava accarezzando dolcemente il viso; poi, il grido di Akira lo riportò alla realtà, facendogli riaprire gli occhi e perdersi nello spettacolo dell'espressione dipinta sul viso del ragazzo che aveva appena finito di fare l'amore con lui...
Sendoh lo lasciò, strappandogli un lamento; gli si sdraiò per qualche minuto a fianco, unendosi a Rukawa nel coccolarlo e accarezzarlo, riempiendogli il viso di piccoli baci e facendo passare le dita affusolate tra i capelli cortissimi.
Hanamichi si crogiolò nel calore e nella tenerezza di quell'istante, troppo esausto ed appagato per mettersi a pensare cosa aveva appena finito di fare...
'Finito?'
Forse non proprio...
Dopo qualche istante di languido abbandono, si rese conto che Rukawa, abbracciandolo da dietro, stava ansimando forte nel suo orecchio muoveva il bacino contro il suo, lamentandosi sommessamente...
Già, povero kitsune... Lui doveva... Ancora...
Si sentì arrossire, per qualche strana ed incomprensibile ragione, a quel pensiero. Si sentì anche un po' stupido, ad avere ancora certi pudori dopo tutto quello che si era lasciato fare da Sendoh... Aprì gli occhi quando avvertì il letto muoversi, notando che Sendoh si era sollevato. Lo vide chinarsi su Rukawa, accarezzandogli una guancia, guardandolo con occhi carichi di tenerezza... Kaede gli afferrò la mano, premendosela contro il viso, voltandosi per depositargli un leggere bacio sul palmo.
Akira si avvicinò di più e lo baciò sulle labbra, per poi alzarsi lentamente e costringerlo così a sollevarsi a sedere.
Hanamichi li guardava, affascinato.
Adesso si trovavano seduti entrambi sui talloni, l'uno alla sua destra e l'altro alla sua sinistra e si baciavano lì, proprio sopra di lui... Sendoh slacciò lentamente i jeans di Rukawa, per poi infilarci le mani e cominciare ad accarezzarlo con movimenti delicati e sensuali, strappando al ragazzo gemiti carichi di passione che mai Hanamichi si sarebbe aspettato di poter udire da quelle labbra; il rossino si stupì, osservando Kaede quasi totalmente passivo tra le braccia di Akira, che aveva cominciato a riempire quella pelle perfetta e bianca come il latte di tanti piccoli morsi, scendendo e risalendo dal collo alle spalle, ai capezzoli rosa, agli addominali, poi di nuovo su lungo lo stomaco, le clavicole e la gola, mentre le sue mani si muovevano esperte all'interno dei pantaloni, venendo assecondate dai languidi movimenti dei fianchi del kitsune... Hanamichi si stupì anche dell'energia di Sendoh... Come faceva ed essere ancora così... così... Beh... Però, a pensarci bene, a guardare quei due dare spettacolo anche lui si stava eccitando di nuovo, mano mano che passavano i minuti...
Akira abbassò lentamente i jeans di Kaede insieme ai boxer blu che indossava, lasciandoli impigliati all'altezza delle ginocchia ma rivelando comunque quel corpo perfetto in tutta la sua bellezza.
Hanamichi osservava Sendoh mentre massaggiava voluttuosamente i glutei marmorei di Rukawa, continuando a baciarlo; guardò le lunghe dita affusolate frugare, agili ed esperte, accarezzando la piccola apertura nascosta fra essi; vide la testa del kitsune rovesciarsi all'indietro, le sue labbra scarlatte pizzicate tra gli incisivi perlacei...
...E si accorse di essere di nuovo terribilmente eccitato.
Il volpino, che lui aveva sempre considerato espressivo ed umano quanto una statua di marmo, si stava rilevando...
...In una parola, stupefacente.
Desiderabile.
Fantastico...
Sakuragi allungò una mano, riuscendo a sfiorare con la punta dell'indice un braccio candido.
Sendoh lo vide, con la coda dell'occhio e si fermò immediatamente, staccandosi subito da Rukawa, a cui sfuggì un lamento di frustrazione.
Akira sorrise complice mentre, afferrato Kaede per le spalle, lo faceva voltare in modo che si trovasse di fronte a lui.
Hanamichi deglutì. Il kitsune aveva gli occhi le lebbra socchiusi, i capelli tutti scompigliati e ansimava, contraendo ad ogni respiro i muscoli addominali che si lasciavano intravedere sotto quella pelle tesissima e diafana; era in ginocchio, seduto sui talloni, con i jeans ancora ingarbugliati attorno alle gambe e lo guardava, trasognato.
"Allora, Hana-kun... Che ne pensi? Non è *bellissimo*?" Chiese Sendoh, sorridendo sornione.
Sakuragi non seppe far di meglio che annuire, estasiato.
"Allora... Cosa ne diresti di occuparti di lui? Sai... Io sono un po' stanco... A te va bene, Kae-chan?" Miagolò Akira, con le labbra che sfioravano il collo di Rukawa.
Quest'ultimo accennò ad un sorriso, voltandosi a baciare Sendoh su una guancia.
"Nh...", rispose, in un sussurro tremante.
"Bene... Allora, Hana-kun... E' tutto tuo. Prenditelo!"
***
...Ci vediamo per l'epilogo di questa fan-novela-fiction! ^______^v
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