Disclaimers: I personaggi sono tutti di Inoue (gnocco) e dei suoi editori e io non ci guadagno nulla!


Una volta per tutte!

capitolo VII

di Chocolat


"Buonasera, Sakuragi-kun! Sei arrivato, allora!"
Sendoh salutò allegro Sakuragi, elargendogli un sorriso radioso.
Hanamichi si sentì improvvisamente talmente tanto in pericolo che le sue autodifese si riattivarono di colpo, dopo il momento di black-out occorsogli nella mezz'oretta precedente, passata da solo con il kitsune.
"Sendoh! Certo che sono arrivato, cosa credevi, che mi perdessi?!?! Tu, piuttosto!!! Non lo sai che non si fanno attendere gli ospiti, eh?" Sbraitò contro l'asso del Ryonan, piazzando le mani sui fianchi ed esasperando ancora di più l'espressione idiota che già aveva cominciato a deformargli il viso mentre partoriva la battuta sull Uomo_Frigorifero per Rukawa.
"Hai ragione, Sakuragi-kun, scusami... Ma ho cucinato *per voi* tutto il pomeriggio e avevo bisogno di farmi una doccia... Comunque, mica ti ho lasciato da solo, no?" Replicò Akira, strizzandogli l'occhio ammiccante e facendo un cenno con il capo in direzione di Rukawa.
"E secondo te *quello* sarebbe in grado di intrattenere qualcuno?!?! AHAHAH!!! Ma fammi il piacere!"Continuò Hanamichi, girandosi verso il suo compagno di squadra e aspettandosi di venire insultato con il solito 'do'aho' o, bene che andasse, di ricevere un bel pugno sul naso... Almeno, il tutto sarebbe degenerato in una rissa e lui avrebbe salvato capra e cavoli in una volta sola! Già, perché non ci aveva pensato prima?!? Beh, in fondo lui era il Tensai, era ovvio che le illuminazioni lo cogliessero all'improvviso...
..Purtroppo per Hanamichi, però, Rukawa sembrava davvero poco interessato alle sue provocazioni; anzi... Va bene che quella sera era strano... Ma vederlo addirittura *arrossire*... E sgranare gli occhi, e rimanere lì inebetito a fissare il porcospino con quella faccia da scemo...
Sakuragi si voltò nuovamente dalla parte di Sendoh... E arrossì a sua volta. 
Certo che il neo-capitano del Ryonan era davvero sfrontato! Presentarsi così in salotto, a petto nudo, scalzo, con quei jeans che delle sue lunghe gambe snelle coprivano ben poco... E... C'era un particolare che prima non aveva notato: i capelli. Non erano pettinati a porcospino! Infatti, erano ancora umidi e gli ricadevano in ciocche sfilate, di lunghezze diverse, ad incorniciargli il bel viso sottile; gocciolavano ancora, lasciandogli sulla pelle chiara dell'ampio torace tante piccole perle d'acqua, che poi scivolavano giù in minuscoli rivoletti.
Sakuragi scosse la testa, non sapendo se lo stava facendo sul serio o solo mentalmente; la madre di Sendoh doveva avere l'abitudine di bruciare un tipo di incenso molto strano: in quella casa si riuscivano ad avere pensieri al limite dell'allucinato.
Ma forse, anzi, *sicuramente*, la sua reazione era dovuta all'imbarazzo...
Già... E probabilmente anche quella del volpino, che continuava a fissare Sendoh come si fosse trasformato in un vero porcospino davanti ai suoi occhi. Insomma, quel maledetto stava riuscendo perfettamente nel suo piano.
"Ma cosa dici, Sakuragi-kun... Kaede non è affatto un uomo_frigorifero e sono sicuro che è bravissimo ad intrattenere gli ospiti!" Disse Sendoh, lanciando nella direzione di Rukawa uno sguardo pieno di sottintesi e passando accanto ad Hanamichi con aria noncurante, l'asciugamano intorno al collo e le mani che lo stringevano alle due estremità.
L'asso del Ryonan lasciò scivolare lo sguardo su e giù lungo tutta la considerevole altezza di Hanamichi, sorridendo compiaciuto; gli girò intorno, mentre il ragazzo dai capelli rossi seguiva ogni suo movimento con gli occhi.
"Stai davvero bene vestito così, sai, Sakuragi-kun? VERO, Kaede?"
Rukawa arrossì ancora di più e si limitò ad annuire, gesto che sfuggì ad Hanamichi, ancora di spalle rispetto a lui.
Sakuragi diventò paonazzo. Si sentiva talmente in imbarazzo che non sarebbe riuscito neppure a spaccare il bel faccino di quell'insolente con una delle sue formidabili testate. Meglio attivare altri scudi... Si girò ad affrontarli entrambi.
"AHAHAHAHAH!!! Ci potete giurare tutti e due!!! Io sto *sempre* bene, qualunque cosa mi metta addosso!!! E sapete perché? Perché sono il Tensai... AAAAAAGH! Cosa stai  facendo, Sendoh?"
"Ti sfilo la camicia! Volevo vedere questa bellissima maglia che hai sotto...  WOW! Dove l'hai presa?"
Le mani di Sendoh, dietro di lui, avevano afferrato i lembi della camicia di jeans rossa di Sakuragi e gliela stavano sfilando dalle braccia, lentamente. Lui si irrigidì, ma rimase immobile, continuando a proteggersi con il suo atteggiamento da finto_spaccone.
"Eh... Ah... AHAHAH!!! Bella, vero? Ma tanto è inutile che ti dica dove l'ho presa, anche se la dovessi trovare uguale non starebbe mai bene come a me!"
"Do'aho... Datti meno arie. Per una volta che esci di casa vestito decente", intervenne Rukawa, sbuffando.
"EHI, come ti permetti, baka Kitsune? Senti chi parla! Solo perché stasera  sei tutto in tiro che ancora  un po' ti spezzi, credi di essere in diritto di giudicare il mio look... Ah..."
Sakuragi si bloccò, raggelando. Aveva sentito come...
"Ssssh... Dai, non litigate, voi due..." Il sussurro di Sendoh gli soffiò nell'orecchio, procurandogli un lungo brivido e facendolo avvampare. E prima... Prima... Gli aveva posato un bacio sulla nuca?!?!
Sakuragi stava quasi per reagire con una ritrovata violenza, quando Sendoh si staccò improvvisamente da lui, avvicinandosi a Rukawa... Con indosso la camicia rossa lasciata aperta sul petto.
Hanamichi sbatté le palpebre, confuso. Non riusciva più a reagire. Non sapeva cosa dire. Osservò il suo compagno di squadra, accorgendosi che lo stava fissando intensamente negli occhi, e che quello sguardo diceva: 'non ti sognare di mollare il gioco.'
Sendoh passò un braccio intorno alla vita sottile del ragazzo dai capelli corvini, sorridendogli con dolcezza, per poi rivolgersi di nuovo ad Hanamichi.
"Sakuragi-kun... Stasera voglio che voi due ceniate con me e che stiate assieme *senza* litigare, OK? Adesso andiamo di là... Ci sono un sacco di cose preparate con amore che ci aspettano" Disse allegro, allungando un braccio in direzione di quella che doveva essere la porta della cucina.
Dopo di ciò, trotterellò dietro a Rukawa e gli posò le mani sulle scapole, spingendolo in avanti.
"Su, dai, andiamo... Non siate timidi! Sakuragi, forza... Anche tu! Se no si raffredda tutto!"
Hanamichi deglutì, annuendo e seguendoli come un automa.
A parte il fatto che il Kitsune aveva sequestrato le chiavi... Non poteva certo fuggire e lasciarlo in balia di quel pazzo! E poi...
Effettivamente... L'odorino che proveniva dalla cucina era davvero invitante... Ed era risaputo che a stomaco pieno si riusciva a combattere meglio il nemico!
Naturalmente Sendoh non avrebbe mai confessato che tutta la cena era stata preparata dalla buon anima di Uozumi, al quale lui si era limitato a fare da aiuto-cuoco.

***

"AHAHAH!!! Davvero, Sakuragi?! Quindi, la mattina che avete giocato contro il Takezato sei arrivato tardi perché ti eri messo ad allenarti all'alba e ti sei addormentato al campetto!"
"N.. Non è vero! Maledetto Rukawa!!! Non parli mai, proprio questa sera dovevi scoprire di non essere afasico e decidere di infangare il mio nome con le tue storie improbabili?!?!"
"Do'aho. Ho solo raccontato la verità".
"La verità è che sono arrivato tardi perché il nonno aveva deciso che comunque non avrei giocato, per non far vedere a voi del Ryonan i risultati del mio allenamento speciale!"
"Do'aho"
"AAAAGH!!! Smettila subito di insultare il Tensai!"
Sendoh rideva divertito dalle schermaglie dei suoi due ospiti; erano seduti da più di un'ora, ormai e stavano ancora facendo onore alla cucina dell'ex-capitano del Ryonan.
Con grande Stupore di Sakuragi, Rukawa aveva cominciato a raccontare a Sendoh tutte le brutte figure che il rossino aveva collezionato da quando era entrato al Liceo Shohoku, a partire dalla sfida con Akagi per finire  con il racconto del pre-partita contro il Takezato.
Era tutto iniziato con un banalissimo 'Allora, cosa mi raccontate?' da parte di Sendoh, abilmente utilizzato per rompere il ghiaccio; e lui, l'asso dello Shohoku, aveva chiesto ad Akira se gli sarebbe interessato sentire qualcosa di divertente  riguardo al suo ospite dai capelli rossi.
Rukawa era lui per primo stupito dalla propria loquacità e dal modo in cui le parole gli fluivano dalle labbra; e, soprattutto, era stupito di come riuscisse a mantenere quel tono sarcastico quando quello che provava a ricordare gli avvenimenti che stava narrando era, in realtà, una grandissima tenerezza. E anche il modo in cui si stava arrabbiando il do'aho gli faceva tenerezza... Per lui, raccontare di Hanamichi era un po' come confidarsi finalmente con qualcuno riguardo ai sentimenti che provava per quella rumorosa scimmia rossa. Come confessarlo a lui stesso...
E anche Sendoh era stupito dal comportamento di Kaede; dal giorno in cui si era recato a casa sua e l'aveva... Ecco... Conosciuto un po' meglio, per così dire, si era reso conto che in effetti la matricola d'oro dello Shohoku non era affatto l'iceberg che sembrava a prima vista; la sua era *timidezza*, non freddezza. Il ragazzo aveva un gran bisogno di imparare *come* riuscire a comunicare, perché nessuno glielo aveva mai insegnato...
Da quando si frequentavano, in effetti, Rukawa un po' era cambiato... Ma sentirlo parlare così tanto aveva  comunque dell' incredibile!
"...Il 'Tensai' dovrebbe per lo meno imparare a mangiare. Hai una decina di chicchi di riso sparsi sulla faccia, do'aho", rispose Kaede, osservando divertito che ormai la faccia di Sakuragi ed i suoi jeans erano dello stesso colore.
"C... Cosa?"
"Naaah, non dargli retta, Sakuragi-kun... Ne hai solo uno vicino al mento... Kaede, sai che sei proprio dispettoso?" Intervenne Sendoh, sempre più intrigato dalla piega che stavano prendendo le cose.
"Nh."
"Aspetta, Sakuragi... Te lo tolgo io..."
"N... Non ti avvicinare, Sendoh! Sono in grado di pulirmi da solo!"
Hanamichi si scostò, impedendo alla mano di Akira di raggiungerlo; portò alla cieca tre dita vicino alla bocca e trovò il granello di riso, portandoselo poi alle labbra  e continuando a tenere d'occhio il capitano del Ryonan, come per accertarsi che non gli venisse in mente di fare qualche mossa avventata... E non gli sfuggì il sorriso da predatore che si disegnò sul volto di Sendoh.
"Beh... Sakuragi-kun... Se sei così imbarazzato adesso, cosa farai... dopo?" Lanciò quest'ultimo in tono di sfida.
Hanamichi sgranò gli occhi, alzandosi in piedi di scatto e battendo le mani sul tavolo.
"EHI, Sendoh... Adesso basta giocare! Ti ringrazio molto per la cena... Ma adesso smettetela *subito* tutti e due di prendermi in giro e dimmi finalmente che intenzioni hai!"
Quella reazione lasciò entrambi gli altri ragazzi attoniti, almeno per qualche secondo. E anche Sakuragi stesso si stupì di come era riuscito a trovare, alla fine, la parole giuste per cercare di chiarire quella situazione assurda. Rimase immobile alcuni istanti, sbattendo le palpebre; poi, cautamente, si sedette di nuovo ed incrociò le braccia sul petto, guardando Sendoh accigliato.
"Le mie intenzioni te le ho già esplicate, Sakuragi-kun...", spiegò tranquillo Sendoh, riesumando il sorriso obliquo del giorno prima. " Ma se tu sei talmente spaventato da..."
"NON sono spaventato, Sendoh!" Lo interruppe Hanamichi, alzando la voce e sollevandosi di nuovo dalla sedia; certo che era spaventato, come poteva non esserlo? "E' solo che NON sono nemmeno un *pervertito* come te! Avevo pensato  che avessi solo voluto mettermi alla prova... Non... Non vorrai *davvero* approfittare del fatto che sono un uomo d'onore e che rispetterei comunque un patto per.. per..." Sakuragi si bloccò, a corto di parole.
Sendoh lo guardava, tranquillamente seduto, con lo stesso sorriso pieno di sottintesi sulle labbra... E il kitsune... Guardava tra lui e Sendoh con quella che sembrava un'ombra di preoccupazione negli occhi... Che, in quel momento, non sembravano nemmeno tanto freddi...
"Caaaaaaaaalma, Hana-kun... Stavo solo scherzando, dai, siediti...", lo rassicurò Sendoh, conciliante.
Sakuragi si lasciò cadere sulla sedia e incrociò di nuovo le braccia sul petto, imbronciato.
'Hana-kun'?!?! Ma come si permetteva? E perché continuava a giocare così?
"...Comunque, sai... Potresti anche trovare interessanti le mie perversioni!" Incalzò Akira, per nulla intimidito. "Da quanto ne so io... Beh... Non è che tu abbia un eccellente passato da seduttore!" 
Stava davvero passando il segno...
"C... Co... Come ti permetti, tu, porcospino?" Balbettò Hanamichi, sempre più rosso, ormai non sapeva bene neanche lui se per la rabbia o l'imbarazzo.
Rukawa, anche se faceva di tutto per non darlo a vedere, era nel panico totale; cercava di mantenere la sua usuale espressione da gatto imbalsamato, ma le sue mani erano chiuse a pugno, appoggiate alle ginocchia, sotto alla tavola. Era quasi sicuro che Hanamichi, da un momento all'altro, avrebbe cominciato a picchiare selvaggiamente Akira e la serata si sarebbe conclusa al pronto soccorso.
"E dai, Hana-kun... Guarda che lo so che sei stato scaricato da circa cinquanta ragazze, dai tempi delle medie sino ad ora... Un bel record, non c'è che dire...", continuò imperterrito l'asso del Ryonan, senza notare che Rukawa si era fatto ancora più pallido del solito ed aveva impercettibilmente alzato gli occhi al cielo.
Hanamichi, invece, a quel punto era rimasto a bocca aperta e fissava il padrone di casa, totalmente incapace di reagire. Non riusciva nemmeno più a parlare. Non riusciva nemmeno ad arrabbiarsi: la vergogna aveva ottenebrato ogni altra sensazione. E poi... Ma come faceva Sendoh ad avere tutte quelle informazioni su di lui?
"Sai... Se mi lasci... Come dire..." Sendoh si alzò, girando attorno al tavolo e avvicinandosi a Sakuragi, sorridendo felino; una volta accanto a lui, gli appoggiò le mani sulle spalle, senza nemmeno un attimo di esitazione. Si accorse che Rukawa seguiva con lo sguardo ogni sua mossa e che si era portato un pollice alla bocca, rosicchiandosi nervosamente l'unghia; gli strizzò l'occhio, con complicità.
Le spalle di Hanamichi sussultarono leggermente al tocco di Sendoh, ma lui rimase immobile, praticamente attonito; Akira si chinò, accostandogli le labbra all'orecchio.
"...Se mi lasci insegnarti qualcosina, magari d'ora in poi andrà meglio... Pensa... Potresti persino riuscire a conquistare la tua Haruko..."
Rukawa sospirò, portandosi una mano alla fronte e massaggiandosi le tempie. 
Era già psicologicamente pronto ad avventarsi su Hanamichi per trattenerlo dal cambiare i connotati ad Akira... Ma cosa gli era venuto in mente? E pensare che con lui era stato così pieno di tatto...
...Sbirciò attraverso una fessura tra le sue dita il viso di Hanamichi, quasi impaurito all'idea di ciò che avrebbe visto...
...E rimase di sasso.
Le labbra del do'aho stavano tremando... E... Dai suoi occhi stavano sgorgando due copiosi ruscelletti, che cadevano impietosi sulle guance arrossate, facendole luccicare.
Sendoh, che era di spalle rispetto a Hanamichi, si sporse in avanti per guardarlo in faccia quando lo sentì tirare su con il naso; con sua grande sorpresa, si ritrovò a guardare il volto in lacrime, paonazzo dalla vergogna, del suo ospite dai capelli rossi.
Il capitano del Ryonan sgranò gi occhi, mentre avvicinava di più il viso a quello di Sakuragi, come per accertarsi di quello che stava effettivamente guardando. Sentì le guance infiammarsi, come quando era piccolo e combinava qualcosa per cui poi si vergognava moltissimo; si sentì incredibilmente in colpa, come se avesse commesso un atto davvero immondo, come qualcuno che strappi deliberatamente le ali ad una farfalla.
Aveva fatto piangere Hanamichi? L'aveva fatto piangere? Davvero era stato lui la causa delle lacrime di quel ragazzo innocente come un bimbo?
"Ha.... Hanamichi... Co.... Cosa ho detto di male?" Provò a chiedere, con la voce che gli tremava a causa del nodo che sentiva stringergli la gola.
La domanda non fece altro che peggiorare le cose: Sakuragi si accasciò sulla tavola, nascondendo il viso tra le braccia e cominciando a singhiozzare piano.
Un silenzio di tomba scese sulla cucina, così allegra e rumorosa fino a pochi minuti prima; un silenzio interrotto soltanto dal soffuso pianto di Hanamichi e da un sospiro rassegnato di Rukawa.
"Hanamichi...." Riprovò Sendoh dopo qualche istante,  cominciando a massaggiare leggermente le spalle del ragazzo. "S... Scusamiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.....", disse accorato, prima di abbracciarlo e nascondere il viso contro una sua spalla. "N... non fare così, ti prego... O io... Io...." Non riuscì a finire la frase, né a trattenere le lacrime: cominciò a piangere anche lui, abbracciato ad Hanamichi e sotto lo sguardo attonito di Rukawa, rimasto seduto a fissare i due a bocca aperta.

***

Rukawa sospirò, alzando gli occhi al cielo e sollevandosi dalla sedia, dopo i primi minuti di attonimento causato dal quadretto di Hanamichi e Akira che piangevano come due idioti.
Si avvicinò, incerto; per prima cosa, pizzicò violentemente una natica di Sendoh, facendolo trasalire e costringendolo ad alzare il viso dalla spalla di Sakuragi; gli regalò un'occhiata di rimprovero, muovendo le labbra in un paio di sillabe che ad Akira parvero tanto quelle della parola 'kaba'*. Subito dopo, però, non poté fare a meno di sorridere, vedendo come era ridotta la faccia del ragazzo; comunque, si impose di rimanere serio: sapeva *molto* bene quanto fosse sensibile il do'aho e nonostante Akira con gli occhi gonfi e la faccia rossa fosse uno spettacolo davvero affascinante doveva concentrarsi su Hanamichi... Perché sentirlo singhiozzare gli stava punzecchiando qualcosa dentro al petto, a livello del cuore... E sentiva il bisogno di fare qualcosa per lui, qualsiasi cosa per farlo sentire meglio. 
Peccato che lui fosse così maledettamente imbranato con le parole...
Peccato che fosse così maledettamente imbranato in tutto e per tutto, tralasciando il basket, che però, in quel momento, non poteva davvero servirgli a nulla.
Provò a posargli una mano sull'avambraccio, chiamandolo piano.
"Do'aho..."
L'intonazione lo fece sembrare più un vezzeggiativo affettuoso che un insulto; Sakuragi sollevò il viso, fino a quel momento abbandonato fra le braccia, incrociate sulla tavola.
Rukawa dovette ancora una volta trattenersi dal sorridere, intenerito dall'espressione dipinta  sul volto di Hanamichi; era buffa e commovente allo stesso tempo.
Poi, accadde qualcosa che la matricola d'oro dello Shohoku non si sarebbe mai e poi mai aspettata:  Sakuragi si girò un po' verso di lui, gli circondò la vita con le braccia e se lo strinse contro, appoggiandogli la fronte allo stomaco, mentre, lentamente, si calmava. 
Rukawa rimase attonito, irrigidendosi; per qualche secondo vide tutto nero, completamente spiazzato. Il do'aho lo stava abbracciando? Lo stava *davvero* abbracciando?
Sendoh, vinta la propria commozione, cercò di nuovo di scusarsi,  sussurrando un timido 'gomen ne' all'orecchio di Hanamichi; istintivamente, senza pensare alle conseguenze, gli posò un bacio leggerissimo sulla spalla, al di sopra della maglietta di cotone, seguito da un altro sul collo e poi ancora un altro, tra le scapole... Quel ragazzo riusciva ad essere sensuale in un modo tutto suo e vederlo piangere gli aveva scatenato una voglia irrefrenabile di consolarlo... *Sapeva* che stava rischiando di ricevere un pugno in piena faccia (il secondo nel giro di meno di una settimana), ma  non ci poteva fare nulla: era più forte di lui, continuare a posare piccoli baci su quella maglia che lo aveva tanto affascinato....
Soprattutto perché indossata da *lui*.
Akira guardò Rukawa, sillabando muto 'abbraccialo'; il giocatore dello Shohoku agì come un automa, chiudendo le braccia, rimaste inerti lungo i fianchi, intorno al corpo ancora tremante del compagno... Sakuragi si scostò di quel tanto che bastava per guardarlo in viso, un'espressione sgomenta dipinta sul suo, le guance ancora bagnate di lacrime... Fu come in un sogno.
Rukawa continuò a tenerselo stretto contro con un braccio, mentre sollevò la mano libera e, lentamente, avvicinò la punta del dito indice ad una lacrima che stava scendendo furtiva verso le labbra di Hanamichi. Non sapeva perché lo stava facendo; in quel momento, gli sembrava giusto. Non sapeva cosa avrebbe potuto dire...
Ma sperava che quel gesto facesse capire al suo do'aho cosa provava per lui.... Portò il dito alla bocca, succhiando via la traccia di liquido salata che aveva appena raccolto.
Hanamichi lo osservava, come ipnotizzato.
Tutta quella situazione era assurda, lo sapeva bene; e stava pure facendo la figura dell'idiota. Aveva sempre avuto un po' le lacrime in tasca, riguardo a certe questioni... Ma mettersi a piangere in quel modo di fronte a loro due era stata una disfatta totale.
Ed era del tutto sbagliato anche quello che stava lasciando fare a Sendoh; sentiva le sue labbra posarsi leggere qua e là, dolci, leggere, rassicuranti...
E quello che aveva appena fatto la volpe...
Avrebbe dovuto alzarsi, riempirli di botte ed andarsene a gambe levate, dopo aver preso le chiavi dai jeans di Rukawa a costo di strapparglieli di dosso...
...Invece era troppo piacevole venire consolato così.
Era *troppo* bello sentirsi così al centro dell'attenzione, così coccolato, così... Oggetto di premure  da parte di due persone contemporaneamente... 
Non gli era mai successo.
Da quando era morto suo padre, la mamma era talmente indaffarata che non aveva quasi mai il tempo di dedicarsi completamente a lui, anche se forse si era resa conto di quanto bisogno di affetto e sicurezza avesse quel suo figlio rumoroso ed innocentemente sbandato...
Yohei era un amico fantastico, come tutto il suo Sakuragi Gundan...
Ma c'era qualcosa di diverso, qualcosa che gli mancava e che era sempre andato a cercarsi in tutte quelle ragazzine sciocche per cui si prendeva quelle inutili cotte... Qualcosa che non aveva nome, qualcosa che, in quel momento, stava ricevendo in dono dalle ultime due persone da cui avrebbe mai pensato di poterlo ricevere...
Chiuse gli occhi, abbandonandosi.
Al diavolo.
Al diavolo tutto e tutti... Quella tristezza, quel senso di colpa che non lo avevano mai abbandonato dal giorno della morte di suo padre ogni tanto lo sopraffacevano, come in quel momento; lo lasciavano vuoto, privo di forze, vulnerabile... Si sarebbe anche lasciato pestare, in quei momenti. 
Perché, allora, non lasciarsi coccolare?
Sentì le mani di Rukawa poggiarsi ai lati del viso, lo vide chinarsi verso di lui... Avvertì le sue labbra sulla fronte e si sorprese nel sentirle calde e morbide... Aveva sempre pensato a lui come ad un essere freddo e glaciale, in tutti i sensi... E solo ora si rendeva conto di quanto doveva esserci dentro di lui, al di là delle apparenze.
Hanamichi chiuse gli occhi; si accorse di essersi lasciato sfuggire un gemito, quando le labbra di Sendoh gli si appoggiarono di nuovo sul collo, vicino all'orecchio; e sussultò leggermente, quando sentì le labbra di Rukawa appoggiarsi timidamente sulle sue, semichiuse.


FINE SETTIMO CAPITOLO!!!! SONO SADICA, EH?!?!?!?! *_________*


*ippopotamo



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