DISCLAIMER: I diritti di Slam Dunk sono del maestro T. Inoue e chi di diritto. Questa storia non è scritta a fini di lucro.


 


 

 

Una vendetta d'amore

 

parte VII

 

di winry83

 



Gli allenamenti proseguivano abbastanza bene, Mitsui e Kogure mandavano molte occhiate a Rukawa, quest’ultimo non riusciva a concentrarsi e sbagliava anche i tiri più semplici. Dopo appena un’ ora e mezzo Akagi decise di finire li gli allenamenti.

Si diressero tutti negli spogliatoi, Rukawa si diresse subito sotto le docce, Mitsui si mise a quella affianco e bisbigliò.

- Che cosa hai fatto ad Hana? -

- Non sono affari tuoi -

- Oh su questo ti sbagli “campione”, Hana è mio amico -

Rukawa stufo, chiuse la doccia e di diresse verso gli armadietti per cambiarsi, Mitsui lo seguì a ruota, si vestì velocemente ed uscì, dicendo a Kogure che lo aspettava fuori.

Kogure si avvicinò Rukawa e gli chiese a bassa voce.

- Cos’è successo con Hana? -

- ……… -

- Non preoccuparti sia io che Hisa sappiamo che state insieme, anche se a pensarci bene Hisa non l'ha presa molto bene -

Rukawa sapeva il perché Mitsui non l’avesse presa molto bene, loro erano stati amanti era successo 3 massimo 4 volte e si erano anche divertiti molto (me porca).

- Bè tornando ad Hana cosa è successo? -

- Non credo siano affari tuoi senpai -

E dicendo questo Rukawa si mise il borsone sulle spalle e si avviò verso l’uscita, ma fuori ad attenderlo c’era proprio Mitsui che lo bloccò e lo portò nello sgabuzzino affianco agli spogliatoi.

- Che c’è senpai vuoi divertiti ancora con me -

Chiese Rukawa divertito.

- Tsz non capisco come fai a piacere così tanto ad Hana -

- Allora cosa vuoi? -

- Sapere cosa hai fatto ad Hana mi sembra chiaro -

- E chi ti dice che io gli abbia fatto qualcosa? -

- senti mister ghiacciolo, non so cosa hai combinato, ma ho visto Yohei solo una volta con quello sguardo e sempre per Hana -

- Tsz -

- Parla -

- Be niente di chissà che -

- Non ho detto parla -

- Uff , eravamo sul tetto ci stavamo baciando, quando improvvisamente sono arrivate le mie fans e avendolo visto così vicino a me lo anno tirato via credendo che ci stavamo picchiando -

- Continua non credo sia solo questo -

- Bè lo anno accusato di picchiarmi, lui a negato dicendo che stavamo insieme e le galline volevano una conferma da me.

- E spero che tu glie l’abbia data -

- ……… -

- No non dirmi che hai fatto scena muta -

- ………… -

- E le galline cos’anno detto? -

- Bè che uno come me poteva sta con lui solo per divertirsi un po’ -

Mitsui a quelle parole sgranò gli occhi sperando che almeno dopo quella frase lui avesse detto qualcosa.

- T…tu dopo questo spero avrai risposto!? -

- ……… -

- No non è possibile, povero Hana, non un’altra volta -

Rukawa a questa frase alzò un sopracciglio curioso chiedendo.

- Cosa significa, non un’altra volta? -

- E perché dovrei dirtelo dopo il modo in cui lo hai trattato? Lo so perché non hai confermato tutto alle galline sai?-

- A si e dimmi allora -

- Semplice perché tu sei il grande Kaede Rukawa, colui che è stato con campioni del calibro di Soichiro Jin, Kenji Fujima, me e se andiamo avanti facciamo notte e pensi che figura ci faresti a stare con uno come Hana casinista, attacca brighe, teppista e molti lo reputano anche brutto -

- ………… -

- Vedi avevo ragione, tu ti fermi alle apparenze non conosci il vero Hana -

- E quale sarebbe il vero “Hana”? -

- Il vero Hana si fa in quattro per le persone che ama, quel suo essere attaccabrighe è solo una facciata per la sua timidezza, è dolce e solare e i suoi sorrisi, dico quelli veri no quelli che fa quando si spaccia per il Tensai, che tra l’altro sa benissimo di non essere, ti illuminano la giornata. No decisamente tu non conosci il vero Hana -

- E l’atra frase che hai detto, no un’altra volta no, cosa significa? -

- Non dovrei essere io a dirtelo, ma ti dirò solo l’essenziale per capire il dolore che gli hai procurato con il tuo silenzio -

- Mh -

- Tu non sei il primo ragazzo di Hana, prima di te è stato con un bastardo per circa 4/5 mesi, Hana era cotto di lui-

- E cosa è successo? -

- Bè un bel giorno Hana voleva fargli una sorpresa, andò da lui un pomeriggio senza avvertire e trova il bastardo a letto con un altro -

- ……… -

- Ma non finisce qui, quando si accorge di lui il bastardo gli dice “che c’è non sei questo granche, con te ci si può solo divertire per un po’ -

Rukawa sgranò gli occhi e capì cosa aveva fatto su quel tetto ad Hanamichi, ma non capiva perché si sentiva in colpa, infondo lui stava facendo tutto quello solo per avverare il suo sogno, ma questo fastidio alla stomaco non andava via.

- E chi è il suo ex –

- Questo non sarò io a dirtelo se lo vorrà te lo dirà lui, ma dopo quello che è successo non credo che ti rivolgerà più la parola -

Detto questo Mitsui si diresse verso l’uscita, ma si sentì tirare la giacca, si girò e gli chiese.

- Che vuoi adesso? -

- Vorrei l’indirizzo di dove lavora per chiedergli scusa –

- E perché dovrei farlo di grazia, tu che non lo reputi alla tua altezza tsz -

Rukawa strinse i pugni ed abbassò il volto. Cosa poteva rispondergli? Quello che gli aveva detto Mitsui era vero, lui non credeva che Hanamichi fosse alla sua altezza, ma ricordava ancora quel sorriso dolce che aveva visto solo per lui, lo stesso sorriso di cui gli aveva parlato lo stresso Mitsui, “io voglio ancora quel sorriso per me” si ritrovò a pensare.

In quel momento entrò nello sgabuzzino Kogure, che aveva sentito tutto il discorso e disse.

- Hisa-chan dagli l’indirizzo del lavoro di Hana -

- E perché, per farlo soffrire ancora? -

- No, toccherà ad Hana decidere cosa fare e poi per Hana sarebbe meglio incontrare Rukawa lontano dalla scuola e dalla “galline” per chiarirsi con lui, non credi tesoro? –

- …… Si forse hai ragione tu –

- Però ricordati Rukawa, che questa è l’ultima possibilità che ti do con Hana - - Mitsui –

- Tsz, ma un momento, se mi sbaglio il sempai Kogure ti ha chiamato Hisa-chan e tesoro, ma questo vuol dire che state insieme –

- Si Rukawa - - Kogure -

- E da quando? -

- Da circa un mese e mezzo -

Disse Mitsui tutto orgoglioso, ma Koguro lo zittì subito.

- Si ma grazie ad Hana testone –
- Cosa significa ? - - Rukawa -

- Semplicemente che è stato lui a farci dichiarare, aveva capito che eravamo innamorati, ma sapeva che nessuno dei due avrebbe mai fatto il primo passo, il mio Kimi-kun perché è troppo timido -

- E Hisa-chan è un testone -

- Hey -

- Il mio testone tesoro -

- A allora ok -

E dicendo questo Mitsui si avvicinò a Kogure dandogli un bacio dolce pieno d’amore. Rukawa non sapeva cosa pensare non si era accorto di niente, ma da quando si erano innamorati? Se poco più di 3 mesi fa lui e Mitsui avevano fatto sesso “e del gran sesso” (vorrei vedere con il mio Hisa amoree) pensò Rukawa e glie lo domandò.

- Scusa Mitsui ma da quando lo ami? -

- Dal primo anno delle superiori -

- E allora perché hai fatto sesso con me? -

- Perché credevo di non avere nessuna possibilità con il mio Kimi-Kun, ma fortunatamente Hana si è accorto di tutto, vero tesoro -

Disse Mitsui abbracciando Kogure e quest’ultimo annui, prese un pezzetto di carta e ci scrisse l’indirizzo del lavoro di Hanamici.

- Questo è l’indirizzo, per favore non farlo soffrire ancora, se quello che ha detto Hisa è vero, scusati solamente e lascialo perdere, lui non merita di soffrire ancora.


E detto questo Kogure e Mitsui se ne andarono, Rukawa lesse la via in cui lavorava Hanamichi e rimase sbalordito, Hanamichi lavorava vicino casa sua, in quel nuovo pub aperto da appena quattro mesi, si domandò come mai non aveva mai incontrato il do'hao, su quella stessa via c’era il campetto dove lui si allenava tutte le sere, pensando questo si avviò.

Hanamichi era ancora rannicchiato sul letto, Mito dopo averlo riaccompagnato a casa aveva cercato di farlo mangiare ma non c’era stato verso, in quei casi l’unico che riusciva a fare qualcosa era Hiro, ma non riusciva a rintracciarlo, decise di andarlo a cercare di persona, dicendo ad Hana che lo avrebbe raggiunto più tardi al locale.

Hana annuì “è vero devo andare al lavoro” e pensando questo si alzò dal letto, si diresse verso il bagno per farsi una doccia veloce, ma prima di entrare nella doccia si specchiò, aveva gli occhi rossi e gonfi per il pianto, ci passò una mano sopra è sospirò, non riusciva a capire perché si innamorava sempre di persone che lo prendessero in giro (povero cucciolo) e le lacrime ricominciarono a scendere.

Si dette dello stupido, cercò di fermare quelle lacrime, ma non ci riuscì e per tutta la durata della doccia pianse. Finita si diresse in camera, si vestì e usci per andare al lavoro.

Intanto Yohei si era recato alla palestra del Ryonan, entrato in palestra e vide Akira uscire dagli spogliatoi, gli si avvicinò e gli chiese di Hiro, Akira sospirò e gli disse che stava per uscire e che si era comportato in modo strano con lui per tutto il giorno “ti credo dopo quello che hai detto ieri” pensò Yohei.

- Yo che ci fai qui? - - Hiro -

- Devo parlarti di Hana - - Yo -

- Scusa ma non ho tempo - - Hiro -

Yohei lo prese per un polso e lo portò lontano da Akira e gli sussurrò.

- Ce l’hai con lui per quello che ha detto ieri Akira? -

Chiese Yohei con durezza.

- Credo di si -

Gli rispose semplicemente Hiro, Yohei si addolcì, lo abbracciò dicendogli.

- Non preoccuparti prima o poi si accorgerà di quello che provi per lui e capirà -

- Speriamo, ma come mai sei qui? -

- E’ per Hana -

- Cos’à combinato ora? -

Yohei sospirò e gli raccontò tutto quello che era successo al rossino quel pomeriggio.

- Quel bastardo -

Ruggì Hiro, tutti quelli che in quel momento erano usciti dallo spogliatoio compreso Akira che li stava guardando saltarono a quel grido.

- Ma io lo uccido -

- Calmati Hiro, già gli ho detto di stargli lontano, ma è Hana che deve decidere -

- uff -

- Sc…scusate ma cosa è successo? Perché Hiro ha urlato? -

Hiro si girò di scatto furioso pronto a prendersela con il primo che gli capitava a tiro, solo per sfogarsi, ma quando vide Akira si sbloccò.

- Allora -

Yohei vedendo il suo amico in difficoltà lo aiutò -

- Si tratta di Hana e Rukawa -

E gli raccontò tutto, Akira era furioso, non capiva come facesse Rukawa a comportarsi così con una persona come Hana, ora capiva la reazione di Hiro.

- Hiro ha ragione è un bastardo, ma perché sei venuto qui e non sei rimasto con lui? -

- Sono stato con lui fino ad ora, ma con me non reagisce, rimane raggomitolato sul letto a piangere, ora credo sia diretto al lavoro, in questi casi solo Hiro riesce a fallo reagire

Hiro intanto si era avvicinato alla porta della palestra e disse.

- Allora, muovetevi dobbiamo andare da Hana, in questi casi è meglio non lasciarlo da solo -

Yo e Aki annuirono e si diressero verso il locale dove lavorava Hana non sapendo che non sarebbero stati soli.

Arrivarono li in trenta minuti, entrarono e videro subito Hanamichi al bancone perso in chissà quali pensieri con lo sguardo perso nel vuoto, i tre maledirono Rukawa per averlo ridotto di nuovo in quello stato. Il primo a parlare fu Hiro.

- Hana mi dai il solito -

Hana alzò di scatto la testa incrociando lo sguardo preoccupato dei suoi amici, rispose con un flebile.

- Si vi do subito il solito ragazzi -

In quello stesso momento nel locale entro Rukawa, Hanamichi si girò per dare il benvenuto al nuovo cliente, ma quando lo vide si paralizzo e sgranò gli occhi, Yohei e Akira non si accorsero di nulla perché stavano parlando tra di loro, ma Hiro se ne accorse, si girò di scatto.

- Che ci fai qui bastardo -

Sentendo urlare Hiro, Yohei e Akira si girarono prima verso Hiro e videro che era furioso si girarono di scatto e videro anche loro Rukawa.

- Che cosa vuoi -

Yohei aveva lo stesso tono di Hiro.

- Non sono affari vostri -

- Invece si, tu devi stargli lontano -

Dissero contemporaneamente Hiro e Yo, Akira stava facendo tutto il possibile per trattenerli -

- Non ti basta quello che gli hai fatto oggi è -

- Tsz -

Hanamichi era rimasto paralizzato, come poteva Rukawa presentarsi li dopo quello che era successo, dopo che non aveva smentito quello che le gallinacce avevano detto, senza accorgersene, cominciò a piangere.

- Allora vuoi rispondere -

- Ti ripeto che non sono affari tuoi o loro -

Dicendo ciò indicò anche Yohei e Akira, improvvisamente sentirono un singhiozzo provenire da dietro al bancone, tutti e quattro si girarono e videro Hanamichi in lacrime.

- Hana -

Disse Hiro con voce dolce.

- M..mi dispiace -

E dicendo ciò scappò sul retro del negozio, Rukawa cercò di andargli dietro, ma Akira e Yohei lo bloccarono.

- Dove credi di andare? -

- Dal mio ragazzo, mi sembra ovvio -

- Tsz il tuo ragazzo, allora oggi potevi difenderlo davanti a quelle galline invece di fare scena muta -

- ……… -

- Non dici niente è bastardo -

- Non sono affari vostri -

- Tu dici, non sai nemmeno quello che gli hai fatto standotene zitto, Hiro va da Hana e cerca di calmarlo, io mando via prima lui e poi parlo con il proprietario -

Disse Yohei, Hiro annui sparendo dietro alla porta dalla quale era fuggito Hana.

- Allora, che ci fai ancora qui? -

A Rukawa non rimase altro che andarsene, una volta uscito dal locale però gli venne un’idea, “di solito questi posti anno anche un uscita dietro” pensò, girò l’angolo e vide la porta, si stava avvicinando quando la vide aprirsi e uscire da essa Hanamichi in lacrime, stava per andare da lui per scusarsi per il suo comportamento quando la porta si riapri e ne uscì Hiro, si bloccò e si nascose dietro un secchione della spazzatura, ora era bloccato li, se provava a tornare indietro lo avrebbero visto, non poteva fare altro che rimanere li ed aspettare, ma si accorse che da quella posizione poteva sentire tutto quello che dicevano

- Hana come ti senti -

- Perché sempre a me -

Chiese Hana in lacrime, Rukawa si sentiva sempre più in colpa.

- Hana su calmati -

Hana si buttò sul petto di Hiro e cominciò a singhiozzare forte.

- Hiro se non avessi voi tre sarei solo -

- Su calmati, noi non ti lasceremo mai e mi dispiace per questa mattina, dopo ieri sera mi ero stranito, ma ora è passato -

- S…sicuro -

- Si su calmati -

Rukawa non capiva cosa stava dicendo, cosa significava che aveva solo loro tre? E cosa era successo la sera prima? Si stava incuriosendo e ingelosendo, senza accorgersene. Hana aveva smesso di singhiozzare e si era tirato su.

- Hiro ma cosa faccio di male per meritare tutto questo? -

- Hana non è colpa tua, sono loro -

- Sai a ragione lui a chiamarmi do'hao -

Kaede capiva che stava parlando di lui.

- Infondo chi vorrebbe uno come me, casinista, attaccabrighe che combina solo guai, che anche per la sua squadra è utile, non sono nemmeno bello -

Rukawa si sentiva sempre peggio, aveva voglia di uscire allo scoperto e abbracciarlo per rassicurarlo, per dirgli che quello che aveva detto e che pensava di se stesso non era vero -

- Hana non è vero -

- Hiro per favore ora vorrei rimanere solo, di ad Aki e Yo che tornerò a casa da solo -

- Ma -

Hana non lo lascio terminare, lo abbraccio e gli disse solamente.

- Grazie -

Hiro annuì e se ne andò, Hanamichi allora parlò.

- Allora cosa vuoi Rukawa -

Rukawa sussultò, non credeva che il rossino lo avesse notato.

- Da quanto ti sei accorto di me? -

Hanamichi non rispose, ma gli domandò ancora cosa volesse.

- Volevo scusarmi per oggi e -

- Bugiardo -

Lo interruppe Hanamichi ricominciando a piangere, Rukawa rivedendo quelle lacrime sul suo volto agì senza pensare, gli si avvicinò e lo abbracciò, Hanamichi cominciò a divincolarsi.

- Non voglio la tua compassione -

Rukawa non lo ascoltava e lo stringeva sempre più stretto.

- Piccolo mi dispiace, quelle oche mi anno spiazzato, non sapevo cosa rispondere -

Hanamichi si staccò e con sguardo basso sussurrò.

- La verità non andava bene? -

Già pensò Rukawa, la verità e gli tornò in mente il patto fatto con Devid e lo maledì se non fosse stato per lui non si sarebbe mai trovato in quella situazione, hai sentimenti che cominciava a provare per quel rossino casinista, ma dolce e puro e perso in questi pensieri non si accorse di non aver risposto.

- Già come pensavo -

Disse Hana alzandosi e rientrando nel locale, Rukawa si alzò e lo seguì, vide Hanamichi parlare con un uomo di mezza età alto come lui, vide Hanamichi scusarsi e poi girarsi verso di lui dicendogli di avvicinarsi.

- Tu devi essere Rukawa vero? Il piccolo Hana mi ha parlato di te -

Hanamichi lo bloccò dicendo.

- Signor Hito basta così la prego, la ringrazio per lasciarmi andare a casa così presto -

- Oh non preoccuparti Hana -

Hana lo ringrazziò ancora e si diresse verso la porta, ma li notò che aveva cominciato a piovere, non curante della pioggia uscì e si diresse verso la metropolitana, ma improvvisamente si sentì tirare per un braccio, si girò e vide che era Rukawa.

- Ora che vuoi? -

- Vieni da me abito qui dietro, non credo che smetterà molto presto di piovere e li chiamerai i tuoi per avvisarli -

- Non c’e ne bisogno -

- Per favore -

- Ok ma solo finche non smetterà di piovere -

E dicendo questo si incamminarono. Arrivarono davanti a un villino a due piani con un giardino tutto intorno alla casa, Hanmichi spalancò gli occhi sussurrando.

- Qu…questa è casa tua? -

- Mh -

- Sempre di tante parole è Rukawa -

Dicendo questo si avviarono verso l’entrata. Una volta entrati Hanamichi spalancò ancora di più gli occhi, quella casa era gigantesca e magnifica, aveva un lungo corridoio ampio con alla fine delle scale che portavano al piano superiore, appena entrati dalla porta principale c’era l’enorme salotto arredato in stile moderno, un po’ più avanti una cucina da fare invidia a un ristorante, vicino alle scale c’era un bagno grande almeno 3 volto quello di casa sua, poi vide una porta chiusa e spinto dalla sua curiosità domandò.

- Che cos’è quella stanza -


- Solo lo studio di mio padre, è un famoso avvocato -

- Ah ok -

- Li c’è il telefono se vuoi chiamare i tuoi -

- A gra…grazie -

Prese il telefono componendo un numero, ma non quello di casa sua, ma di Yohei e cominciò a parlare.

- Pronto sono Hana -

- Ciao Hana, come mai mi chiami. È successo qualcosa? -

- No no non preoccuparti, volevo solo dirti che credo che stasera non tornerò a casa, sono da un compagno di squadra, visto che piove e credo e che andrà avanti per tutta la notte rimarrò qui ok -

- Ma sei da Rukawa? -

- Si ma non preoccuparti farò il bravo -

- Hana se ti fa qualcosa che non deve dimmelo e gli spacco al faccia -

- Ok ci vediamo domani, ti voglio bene -

E finendo così il discorso riattaccò, Rukawa che aveva sentito tutto il discorso, quando Hana aveva detto “compagno di squadra” si era intristito, ma dal suo volto con trasparì niente.

- Allora rimani qui stanotte? -

- Se per te e i tuoi genitori non è un problema -

- No non preoccuparti loro torneranno solo stasera tardi -

Dicendo questo si fece seguire al piano superiore potandolo nella sua camera, gli indicò il bagno e gli disse di farsi una doccia calda e che lui tra qualche minuto gli avrebbe portato dei vestiti asciutti. Hanamichi annuì e si diresse verso il bagno.

Rimase sbalordito, quel bagno era ancora più bello di quello del piano di sotto aveva anche una vasca con idromassaggio, si spogliò e si infilò sotto la doccia, li cominciò a pensare a quella giornata, non capiva cosa volesse da lui Rukawa, ripensò alla mattina e le lacrime ricominciarono a scendere… anche lui lo voleva solo per divertirsi “ma cosa ho di sbagliato da non farmi amare da nessuno” si domando accasciandosi sul pavimento della doccia con le ginocchia al petto, la testa tra di loro e cominciando a singhiozzare.

Rukawa intanto nella sua stanza , aveva preso dei vestiti asciutti per Hanamichi, bussò alla porta del bagno ma nessuna risposta, allora entro già pregustando lo spettacolo del corpo nudo del rossino sotto la doccia.

- Ma cosa ho di sbagliato da non farmi amare da nessuno? -

Sentendo con quanta tristezza questa frase veniva detta e vedendo Hanamichi accucciarsi nella doccia singhiozzante, sentì un dolore fortissimo all’altezza del cuore ben consapevole che parte della colpa era sua. Senza pensarci troppo buttò i vestiti puliti sul pavimento, apri la doccia e abbracciò Hanamichi mettendosi sotto l’acqua tutto vestito, in quel momento voleva solo che Hanamichi si sentisse meglio

Hanamichi si sentì avvolgere da due braccia forti, per alcuni secondi rimase tra quelle braccia calde, ma poi ricordandosi di chi fossero cominciò a divincolarsi.

- La..lasciami -

Ripeteva tra i singhiozzi, Rukawa invece continuava a stringerlo sempre di più.

- Calmati piccolo, mi dispiace, non volevo ferirti con il mio silenzio -
Disse Rukawa cominciando anche ad accarezzagli la testa, “ma cosa mi sta succedendo?, io la Kitsune surgelata, che non mostra mai sentimenti, mi sto scusando con qualcuno e lo sto rassicurando e non uno qualunque, ma il do'hao, forse mi sto innamorando di lui?” questi erano i pensieri di Rukawa mentre faceva uscire dalla doccia Hanamichi sempre tenendolo abbracciato stretto.

- Perchè ti comporti così? Prima mi ferisci e poi mi coccoli chiedendomi scusa? io non sono un giocattolo -

- Scusami, giuro non lo farò più -

- Come faccio a crederti, ti vergogni persino di abbracciarmi davanti agli altri -

- ……… -

- Credi che non mi sia accorto quel giorno alla stazione che prima di baciarmi ti sei guardato intorno? -

“Cavolo si è accorto anche di quello” pensò Rukawa.

- Come vedo non neghi nemmeno, bene ho capito, ora lasciami che mi cambio e me ne vado -

- NO -

Urlò Rukawa, “no non può andarsene” penso Rukawa, doveva trovare qualcosa per trattenerlo li con lui.

- Ma piove ancora!?! -

- Non importa -

Detto questo si alzò e si diresse verso la porta, Rukawa si alzò di scatto e lo abbracciò.

- Perdonami, perdonami ti prego non succederà più te lo giuro -

Disse Rukawa in modo supplichevole che nemmeno lui sapeva da dove era uscito, Hanamichi non riuscì a resistere a quel tono, si girò guardandolo negli occhi dicendo.

- Ma questa è l’ultima possibilità che ti do sia chiaro -

- Ok piccolo, non la sprecherò -

E dicendo questo si scambiarono un bacio dolce ma pieno di passione.


Continua....