UNA SERA CI SCONTRAMMO

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SERIE: YST

AUTORE: Dhely – su commissione-

PAIRING: ShuXSeiji ^^;!

RATING: PWP

NOTE: che i pg non sono miei lo sapete già. Questa volta non è mia neppure l’idea della situazione! Sono solo una semplice scribacchina che dedica queste paginette a chi me le ha chieste! -Hai visto che l’ho finita?! Hai solo dovuto aspettare una decina di mesi.. ma ce l’ho fatta pare! –

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A LJS.. il motivo lo sa lei, e non ne serve un altro! ^^!

 

Di tutte le persone con cui pensava di poter trascorrere la sera di San Valentino, lui era proprio l'ultimo della lista. Aveva già avuto chiaro sentore quella serata non l'avrebbe passata con il suo ragazzo, visto tutto quello che era successo, visto che quell'imbecille fedifrago di Touma s'era fatto pescare con un altro, ma Shu . .

Una serata fuori con Shu!

Il mondo continuava a riservare sorprese, a quanto pareva.. quel pensiero aveva avuto il primato ore prima, mentre adesso aveva altro a cui pensare.

Per esempio al fatto che aveva scoperto finalmente il motivo per cui non avrebbe mai dovuto ubriacarsi. Che dopo la quinta birra il mondo non aveva più i contorni tanto definiti e che dopo la decima non si ricordava neppure più come si chiamava. Che Touma era un porco schifoso ad averlo tradito. Che non avrebbe mai immaginato che Shu avesse avuto così tante ragazze. Che aveva una voglia furiosa di scoprire cosa si provava ad essere l'uke della coppia, cosa che avrebbe negato fino alla morte anche di fronte all'evidenza, se gliel'avessero chiesto, ovvio. Che, dopo tutto, Shu non era poi tanto male..

Il taxi partì veloce fra le vie vuote della città. Shu ridacchiò sottovoce.

"Non so come hai potuto convincermi a lasciare lì la macchina! Domattina devo venire a riprenderla!"

"Non stai in piedi, non puoi guidare!"

"*Tu* non stai in piedi! Io non sono una femminuccia frignante!"

Eccolo che ricominciava!

"Te l'ho detto, il taxi te lo pago io, ma voglio arrivare vivo a casa."

Si posò un braccio sugli occhi. Oh dannazione! Il mondo quella sera non aveva intenzione di piantarla di ruotargli attorno come una trottola impazzita! E poi perché Shu aveva bevuto così tanto pure lui?! Dopo tutto a lui non era capitato nulla di grave: solo una delle sue solite ragazzine che gli avevano dato il due di picche la sera di San Valentino ..solo perché questa volta la fanciulla di turno era stata più veloce di lui e aveva rotto il rapporto prima che lo facesse lui non era un buon motivo per prenderla così male, no?! Non era Shu quello del: le vedo, le scopo, le lascio?

Ottima filosofia, dovette ammettere Seiji in cuor suo ..

Anche se era stato divertente raccontargli tutti i fatti suoi ..non riuscì a non sghignazzare pensando alla faccia sconvolta che aveva avuto Shu durante la serata, quando gli aveva raccontato per filo e per segno cosa faceva solitamente con Touma, cosa avrebbe voluto fargli, e farsi fare. . soprattutto *farsi fare* ..

"Ti sei rincoglionito del tutto o per te è normale ridere come un cretino a guardare fuori dal finestrino di un taxi?"

Seiji scosse il capo cercando una risposta acida e superiore ma non la trovò, si limitò a guardarlo, cercando di rimanere serio e un po' seccato.

"Idiota!"

Shu grugnì qualcosa ma tacque, gli occhi lucidi a vedere il corpo del suo compagno piegarsi verso di lui, e appoggiarsi alla sua spalla.

Cazzo cazzo cazzo!

Cosa stava facendo quel.. quel frocetto pervertito?! Si stava.. oddio, si stava *strusciando* ! Lentamente, un po' a tentoni, ubriaco come una spugna com'era.. ma non era possibile non accorgersene! E lui ..lui era *normale* !!! Assolutamente, totalmente normale! Anche se aveva bevuto un po' di più del solito questo non voleva dire che potesse trovare attraente un *maschio*!!!

E poi Seiji era sempre somigliato un po' a una ragazza.. i capelli ..sì, dovevano essere quelli .. sarebbe stato una ragazza così graziosa .. peccato che sarebbe stata una stronza integrale! Non che fosse molto meglio, da maschio.. oh sì, perché era un maschio, di questo ne era certo, quante volte l'aveva visto nudo sotto la doccia ..

Non che lui lo avesse mai *guardato* sotto la doccia! No, certo che no! Solo che .. bhè, il dubbio che fosse una ragazza travestita era qualcosa di ragionevole da pensare, no? Quei capelli e gli occhi, e le sue labbra e quel suo ..quello strepitoso culo.. Shu chiuse gli occhi con forza cercando di pensare a un'altra parte a caso di quel corpo. Il che non era facile con il fiato di Seiji che gli accarezzava gentilmente la gola, e i suoi capelli sul viso, e dannazione così premuto contro di lui .. e ore e ore a parlare di ragazzi che fanno 'cose' a ragazzi, e l'idea di mani addosso in *quel* modo!

Dio! Quello era Seiji! Seiji Date! Mr. Non Te Lo Do Neppure Se Mi Ammazzi. Il loro ghiacciolino ambulante! Bello e impossibile, intoccabile ed inavvicinabile! Quello che sembrava non aveva mai provato un orgasmo in vita sua, e che pareva intenzionato a non provarlo mai!

Frigido Seiji?! Ma certo che lo era! Quel maledetto fighetto borioso, pieno di arie e schifosamente snob che gli faceva venir voglia di vomitare solo a pensarci! Sempre tutto pettinato, elegante, perfetto. . e adesso che gli raccontava tutte quelle cose .. che facevano lui e Touma! Che Touma fosse non troppo normale lo aveva già scoperto da anni, ma che si lasciasse fare certe cose .. cioè, non che ci fosse nulla di male, ma .. la lingua gli si era appiccicata al palato. L'immagine di due corpi muscolosi che si strusciavano, sudati, lucidi, dopo ore di allenamenti e mani che si infilavano dappertutto ..

Shu scosse la testa di colpo. No! No! NO! Seiji e Touma potevano fare quello che volevano ma a lui non doveva importare. A lui *non* importava proprio! Se erano insieme quei due potevano scoparsi in qualunque modo volessero, ovvio. Anche se erano due ragazzi. Già. Mica lo obbligavano ad assistere alle loro evoluzioni erotiche, no?

Già.

Ma dio che culo! Quel lurido bastardo era lì tutto stretto addosso con il suo fondoschiena in bella mostra e sembrava non gli importasse! Fortuna che erano arrivati!

Il taxi si fermò di fronte all'ingresso della villa. Seiji, svegliato con uno scrollone, estrasse dalla tasca dei jeans una banconota e la consegnò all'autista.

"Resto mancia"

Biascicò, poi nascose uno sbadiglio dietro il dorso della mano e si lasciò tirare giù dalla vettura da Shu.

"Ce la fai a stare in piedi?"

Lui si strinse nelle spalle.

"Ma certo!- appoggiò la fronte contro il collo di Shu - Vedi?

Shu respirò cercando di calmarsi.

"Dai che adesso andiamo a nanna, principessa! Devo solo aprire la porta. ."

La missione 'apertura porta' fu decisamente più complicata di quello che Shu si aspettava. Forse anche lui era più ubriaco di quel che pensava . . e poi c'erano un sacco di chiavi da provare! E poi Seiji che gli stava addosso in quel modo assurdo, tutto appoggiato, le braccia al collo ..e si *stringeva*! Bhè, non che a lui facesse un qualche effetto, dopo tutto Seiji era chiaramente - fin troppo - un maschio, e a lui i maschi non piacevano. Solo che ..bhè, si strusciava.. si strusciava proprio! E lui iniziava a sentirsi decisamente un po' confuso.

Certo era che Seiji, se non fosse stato un maschio, avrebbe avuto un sedere proprio bello. Così rotondo e tonico e.. morbido .. a tastarlo la prima volta Seiji si lasciò scappare un sospiro un po' brusco, poi sollevò lo sguardo e sorrise.

"Voglio andare a letto."

Shu tossicchiò nervoso.

"Adesso trovo la chiave e .. via a dormire, non preoccuparti .."

"Non ho detto che voglio andare a dormire!"

Shu si sforzò di non pensare troppo a quella frase né, tantomeno, ai denti di Seiji che chissà come mai si erano messi a mordergli un lobo. E la sua lingua che gli leccava il collo ..oh dannazione, aveva un'erezione mastodontica nei pantaloni e l'unica cosa intorno a cui riusciva a concentrarsi era quella cazzo di chiave e la porta che non si apriva?!

Va bhè che anche nei suoi desideri più impellenti c'erano idee di oggetti che si infilavano in posti più o meno consoni..

Il clik secco della serratura passò quasi inascoltato visto quanto entrambi erano impegnati in altri pensieri profondi. Shu tutto concentrato a non farsi prendere dal desiderio di mordere quel fantastico fondoschiena che aveva fra le mani, Seiji troppo impegnato a strusciarsi contro quel corpo duro come se fosse stato una roccia.

"Shu .."

"Mhm?!"

Shu aveva sviluppato una soluzione ai dubbi che lo avevano sconvolto: doveva essere perché il sangue, chissà come, aveva deciso di ammassarsi tutto nel suo basso ventre al posto di ossigenargli il cervello che ora aveva quella fissa assurda di *scoparsi* Seiji. Un suo amico. Un *maschio*!

Sì, sì, doveva essere un errore biologico, ecco! Anche se doveva ammettere che quello era decisamente il culo più bello che avesse mai visto! E che Seiji ..bhè, Seiji si strusciava e gli stava appiccicato addosso proprio come se fosse stato una troia!

"Ma io mica l'avrei mai immaginato!"

E rise! Quel disgraziato che stava per farlo venire lì sulla soglia di casa si era messo a ridere come un coglione! Oh, certo, con quelle labbra rosa e piene che erano uno spettacolo, e il collo gettato un po' indietro e gli occhi semi chiusi che sembrava lo stesse facendo apposta poteva davvero chiedere perdono per molte, moltissime cose ..ma questo non significava che lui gliel'avrebbe permesso!

Aprì la porta con un gesto secco trascinandoselo dentro.

"Adesso andiamo a dormire!"

Forse una doccia, prima, sarebbe stata perfetta. Sì, una bella doccia gelata..

"Mi gira la testa. - piagnucolò Seiji - E c'è la scala!"

"Scala! Sono una decina di gradini, cosa vuoi che siano!"

Per la serie: le ultime parole famose.

Sarà stato che ad entrambi girava la testa. Che Shu era concentrato su ben altro che mettere un piede dopo l'altro, e che Seiji si stava continuamente domandando com'è che non si fosse mai accorto di quanto Shu fosse *prestante*. Che Shu era da una settimana che non scopava e la cosa iniziava a dargli dei seri problemi. Che Seiji aveva *sempre* voglia di scopare nonostante quando, quanto, dove e come e perché.

Sarà stato, comunque si trovarono all'incirca al quarto, quinto gradino con il fiatone, seduti e sconvolti come se avessero appena scalato l'Everest per scoprire che era più alto di quanto sapessero.

"Te l'avevo detto che mi girava la testa!"

"Sì, ma avresti potuto evitare di starmi aggrappato in quel modo tutto il tempo, adesso sono stanco!"

"Ma non sei tu quello che passa metà della sua vita in palestra a fare sollevamento pesi?! Dovresti tirarmi su come se fossi un fuscello!"

"E non sei tu quello che mangia solo foglie d'insalata e passa metà della sua vita ad allenarsi con una spada? Dovresti essere trasparente, uno scricciolo, e invece, lasciatelo dire, sei un falso magro! Pesi una tonnellata!"

"Fortuna che sei tu l'appassionato di body building! Mia nonna sapeva sollevare più pesi di te!"

"Sei insopportabile! Te l'ho mai detto? No, perché se me lo fossi scordato te lo ripeto adesso: sei un bastardo spocchioso. Ti detesto quando hai quel tono di superiorità! Ma chi ti credi di essere? Sei davvero convinto che nessuno possa resisterti e che tutti debbano caderti ai piedi?!"

"Eccoti che ricominci! Sei una palla, Shu! Ti ho chiesto di aiutarmi a salire le scale non di passare tutto il tempo a palparmi il fondoschiena!"

"Io non ho palpato proprio niente! Ma cos'è, sei ninfomane?!"

Seiji si scosse appena, mettendosi a quattro zampe sulle scale con un'espressione battagliera dipinta sul volto.

"Non voglio neppure starti a sentire. Voglio andare in camera e non ho bisogno del tuo aiuto!"

Uh! Era un'ottima, meravigliosa vista! Ma davvero strepitosa! Il sedere di Seiji che si tendeva, i muscoli gonfi sotto la stoffa di jeans. Shu socchiuse appena gli occhi. Lo sapeva che lui era un maschio, solo che …o bhè, un culo così era decisamente asessuato …non era colpa sua se era finito sul corpo sbagliato! E anche le gambe ..che belle! Così lunghe e morbide, invitanti .. sarebbe stato benissimo con delle scarpe col tacco alto ..magari dei laccetti attorno alla caviglia ..

Le sue mani si mossero da sole, esattamente come i suoi denti. Lo mordicchiò un paio di volte, abbracciandogli la vita, prima di sollevare appena lo sguardo per vedere come l'aveva presa Seiji. No sembrava arrabbiato.. proprio no. Anzi, sorrideva il fetente! Si mosse piano, scivolando indietro, appoggiandosi del tutto a Shu, ancheggiando elegante.

“Hai cambiato idea?”

“Può darsi. – ronfò elegante – Oppure può darsi che abbia intenzione di darti una chance..”

“Una chance?! Ma per chi.. – un respiro sibilato gli sfuggì tra i denti, appena trattenuto, quando sentì il peso di Seiji accoccolarsi fra la sue gambe, una pressione costante, ondeggiante contro la sua erezione. – uhnn.. mi prendi..”

“Credevo che fosse scontato sarei stato io a *prendere* qualcosa..

Sghignazzò e Shu si sentì stupido ad arrossire .. ma come poteva non farlo?! Dannazione, Seiji non poteva neppure pensare certe .. certe oscenità! Doveva essere cascato in un universo parallelo, come uno di quei film idioti che, da quando avevano regalato il lettore DVD a Touma, era obbligato a sorbirsi ogni giovedì sera e Seiji non era Seiji ma.. un vampiro indiavolato che spremeva sesso e sangue da chiunque gli arrivasse a tiro.. Shu sghignazzò: non era proprio una brutta cosa, proprio no..

Trattenne il respiro a incontrare quegli occhi violetti, la gola riversa all’indietro bianca e vulnerabile. Uno sguardo così.. impossibile.. avrebbe tremato se avesse compreso.. ma si rifiutò di farlo e rise, sogghignando, affondando i denti nella pelle chiara.

Seiji gorgogliò qualcosa, muovendosi di nuovo nel suo abbraccio, strusciando lentamente il bacino contro l’addome di Shu. Una sfida e un’offerta insieme.

“Hai sempre fame tu!”

“Sei tu che sei troppo appetitoso..

Indifferente alla posizione poco comoda in cui l’altro avrebbe potuto trovarsi, Shu si sollevò appena, spingendo Seiji, obbligandolo giù, contro i gradini  e si strusciò a lungo, attentamente sorridendo ad osservare quel bacino duro, come ad invitarlo, o ad accoglierlo..

“Shu, mi fai cadere..

“Spogliati. – gli sussurrò in un orecchio, facendo scivolare le mani sotto la camicia chiara che gli copriva la schiena, dopo avergliela strappata dai pantaloni – Voglio sentire la tua pelle.

Una risata lieve, appena incastrata in gola, qualcosa di morbido e terribilmente sensuale. Erano entrambi perduti, non pareva a nessuno dei due di stare rotolandosi sul pavimento, ma qualcosa di morbido, ben poco definito, dai contorni confusi e indistinti.

L’unica cosa chiara che avesse Shu in testa era quella pelle bianchissima e morbida, tesa, come velluto tiepido che sapeva di miele e desiderio. Impossibile allontanare le mani, impossibile non sfiorarla con le labbra, impossibile non volervi affondare i denti. Seiji si tendeva sulla schiena e tremava, la sua pelle, arcuandosi, gemendo appena di un lieve fastidio.

“Shu.. non qui..”

“Qui? E che t’importa?”

Un sorriso appena accennato, cercando di liberarsi dall’affondo di quelle mani troppo invadenti.

“Non m’importa *qui* o da un’altra parte, ma sono scomodo. Non riesci ad immaginare un qualche posto i cui stare un po’ più tranquilli?”

Un morso appena sulla spalla, un lieve nuovo ondeggiare del bacino e un nuovo sorriso terribile, gli occhi scintillanti come quelli di un predatore.

“Mi stai suggerendo qualcosa?”

“La tua camera da letto non sarebbe male..

Non era tanto semplice  quanto dirlo.

Il mondo ondeggiava sotto i piedi, con un corpo altrui a stringersi contro al proprio, strusciando e stuzzicandosi l’un l’altro.

Baci, baci morbidi, terribili, affamati. Denti che mordevano labbra e gola. Mani che correvano sulla schiena, strappando via strati di stoffa che coprivano ciò che si desiderava. E tutto ciò che si poteva toccare era sempre poco, sempre meno rispetto a ciò che si pretendeva. E il desiderio ingigantiva a ogni respiro.

La porta si spalancò sotto il loro peso, facendo perdere ad entrambi, leggermente, l’equilibrio. Risero ubriachi e dimentichi, persi di tutto tranne che del corpo dell’altro.

Era bello, magnifico.. statuario. Seiji si leccò le labbra spogliando Shu dell’ultimo lembo di stoffa a coprirgli l’addome: muscoli, fasci tesi, duri, lucidi e tremanti dall’eccitazione. La pelle morbida ed abbronzata era un invito profumato ad affogare nella lussuria più feroce.

Seiji era ..sensuale, lascivo. Erotico. Shu non aveva mai messo una mano in quel modo su di un uomo.. e neppure su di una donna. Chissà perché l’accorgersene in quel momento era solo eccitante e non terrorizzante. Sarà stata quella pelle? A morderla sapeva di ..vaniglia e altri sentori ambrati e morbidi, avvolgenti e sinuosi proprio com’era lui.

La sua lingua su un capezzolo lo fece quasi urlare. Seiji sorrise sornione.

“Dimmi che le tue ragazzine non ti hanno mai fatto questo..

*Questo*.. a Shu venne da ridere, di nuovo. Certo che glielo facevano, solo che era .. diverso!

Non erano *maschi*.

E poi non erano suoi *amici*.

Inoltre non gli era mai capitato di arrivare a concretizzare nella sua stanza, dove, da un momento all’altro poteva entrare chiunque e vederlo sul pavimento, uggiolante, sotto il tocco di Seiji..

E Seiji era così.. oh dannazione!

Strinse i denti, allacciandosi i capelli, morbidi, fra le dita e obbligandolo giù, fra le cosce.

Seiji succhiava e leccava, lentamente, con passione e pazienza. E una perizia fenomenale.

“Ho voglia di sbranarti..

Seiji si issò sui gomiti, sfiorandolo continuamente con la punta delle dita.

Mhm .. –chinò lievemente il capo, la punta sottile della lingua si chinò appena a leccagli la punta congestionata – in effetti era quello che speravo..”

Un ringhio sorriso appena, Shu se lo scosse di dosso, rotolandogli sopra, stringendolo contro il pavimento della sua stanza. Mordergli il collo e posargli una gamba fra le cosce per obbligarlo a scostarle fu un tutt’uno.

“Piano, piano! – la voce tranquilla di Seiji parve un po’ affannata – Non hai qualcosa per..

“Per?!”

Shu sbattè le palpebre, la testa annebbiata: cosa serviva per scoparsi un ragazzo? Non doveva prendere la pillola o cose simili, no? Non avrebbe di certo rischiato di metterlo incinto.. era vero che forse il preservativo..

“Per lubrificarmi, stupido! – pareva divertito, però. Shu riprese a mordicchiargli il collo. – Non hai qualcosa..

“No.”

Un lubrificante, come se fosse stata una macchina! Ma andiamo! Lo sapeva che Seiji era un tipo strano, ma fino a questo punto..

Ehy!”

Shu si sbilanciò, spinto via da Seiji che, più sottile, riusciva a scappargli come se fosse stata un’anguilla. L’altro sogghignò di nuovo, appoggiando delicatamente la fronte agli avambracci piegati.

Bhè, inventati qualcosa allora. Ma sbrigati che non mi va di aspettare troppo..

Shu lo fissò davvero interdetto: c’era Seiji, *nudo* steso sul pavimento della sua stanza, con il sedere bello in mostra e una luce vorace negli occhi, languido e invitante che gli chiedeva di scoparlo e insieme aveva quella pretesa assurda!

Cosa vuoi che prenda! Devo scendere a..- il borsone della palestra buttato poco lontano gli fece venire un’idea. Si morse la lingua frugando fra i panni e la roba per la doccia, poi sorrise, mostrandogli un flaconcino – Olio per la doccia, ti va bene?!”

Seiji si leccò le labbra, avvicinandoglisi. Gli si strusciò addosso, sul fianco, come un gatto in calore.

“E scommetto che non sai cosa devi farmi con quello..

Shu si leccò le labbra, cercando una risposta che non venne. Le labbra di nuovo contro le labbra, quelle dannate dita chiare che lo toccavano, frugandolo, accarezzandolo ovunque, i palmi aperti a impastare i muscoli e, dio!, quella lingua! Quella bellissima, sottilissima linguetta *umida*..

“Coricati sul letto. – gli sussurrò in un orecchio, sciogliendosi appena dal suo abbraccio – Al resto penso io.”

Pensare.. non si poteva *pensare* in un momento simile! Shu si buttò sul letto supino, tenendo d’occhio il suo compagno biondo che pareva d’un botto aver smaltito gran parte dell’alcol che, prima, sembrava impedirgli di stare in piedi. Ma era così attraente guardarlo tutto concentrato a toccarlo e mangiucchiarlo e giocare quasi per caso con quella bottiglietta fra le dita e.. Shu spalancò gli occhi.

Seiji s’era messo a cavalcioni sopra di lui. Le sue mani unte, ora, scintillavano profumate nell’aria immobile della stanza. E con esse Seiji si toccava, lasciando strisce cangianti sulla sua pelle, sull’addome, il petto. Giocò a lungo con i capezzoli e fu una cosa così eccitante che Shu non riuscì a non gemere sollevando il bacino, cercando in quel modo di sfregarsi, ottenendo un po’ di sollievo. E stava solo *guardando*..

Seiji sorrise di nuovo mentre l’olio, ora, gli colava nuovo e fresco fra le dita e di nuovo se le portò indosso, seguendo la linea degli addominali, le costole per poi sprofondare fra le cosce.

Shu dovette chiudere gli occhi.

Era troppo.. troppo. Gli mancava il fiato, si sentiva tutto un fuoco, e teso, pronto ad esplodere, il suo .. bhè, il suo ‘coso’ era così gonfio che credeva che se non avesse trovato presto un modo di soddisfarsi, sarebbe morto.. Shu deglutì sforzandosi di non farsi venire un infarto.

C’era troppo profumo, e l’oscurità era troppo invitante e Seiji.. Seiji era troppo uno spettacolo per essere vero. Era un sogno.. certo che sognarsi Seiji non era proprio affare di tutti i giorni, solo che..

Seiji gemette piano. Quasi un sussurro, ma così roco, così incredibilmente sensuale, gonfio di desiderio che non si poteva scambiare per altro che non per eccitazione. Shu non resistette: sopra di lui, le gambe larghe, le mani perse nell’oscurità che s’allargava a pozza tra le cosce a gemere, fremendo di piacere e aspettativa.. avrebbe avuto un orgasmo lì, solo ad avercelo negli occhi se Seiji non si fosse abbassato sopra di lui, guidandolo dentro di sé.

Shu ringhiò crollando sul lenzuolo.

Non avrebbe mai immaginato che un uomo potesse essere così dannatamente… stretto e .. appetitoso e ..

“Shu.. – la voce di seiji era roca, quasi trasfigurata, calda ed avvolgente – oddio Shu.. sei così..”

Shu sollevò le mani, di scatto, posandogliele sulle anche, spingendolo bruscamente contro di sé, tirandosi il suo corpo nudo addosso.

In fondo.

Dentro.

“No. – disse fra i denti – Sei .. tu .. che .. sei .. stretto .. “

Ogni parola un colpo, ogni colpo un affondo. Un gemito dalle labbra rosse di Seiji, un suono gutturale, eccitazione pura, il volto nascosto dai capelli che gli scivolavano in avanti. Una scarica di piacere mista ad adrenalina che dall’inguine raggiungeva ogni parte del corpo.

Nient’altro nella testa che il desiderio di penetrarlo, possederlo, di più, più in fondo che così, molto più in fondo. Il bisogno di fondersi, di spezzarlo in due, di averlo e sentirlo e sciogliersi e farlo sciogliere in quel terribile magma ardente di emozioni che li spazzava. Shu si sentiva pazzo di desiderio e insieme di rabbia, una rabbia impossibile, che mordeva il ventre, e una furia di cui non conosceva l’origine.

Di più. Di più.

Avrebbe voluto morderlo, mangiarlo, farlo a brandelli, assimilarlo a sé, inglobarlo.. era così stretto, invitante, terribile nel suo profumo, così sensuale, e le sue mani che gli affondavano le unghie sul petto e poi la sua voce che era un canto di passione, eccitazione..

Seiji si tese, contraendosi su se stesso un attimo per poi gettare indietro il capo e urlare, quasi, un sussurro di soddisfazione, mentre qualcosa di tiepido sfiorava il ventre di Shu.

Il seme di Seiji gli stava colando addosso.

Seiji aveva avuto un orgasmo mentre lui lo stava *possedendo*. Shu sentì il fiato frantumarsi in gola, e se già il suo corpo non fosse stato pronto, sarebbe stato la sua mente a farlo venire .. *dentro* a Seiji.

In fondo.

Nell’istante in cui, per un attimo, il mondo si disfece, per poi ritornare in sé come l’immagine riflessa dalla superficie di un lago disturbata dal cadere di una foglia, Shu socchiuse gli occhi.

Il corpo nudo di Seiji ce l’aveva addosso, e pesava un poco, ma era tiepido e doveva ritrovare il fiato perduto e la forza a sufficienza per articolare anche un solo pensiero che sfuggisse dalla profonda, gratificante stanchezza che l’aveva invaso.

Seiji.. tutto quello che aveva sempre creduto di sapere su di lui era andato in fumo.

Non che fosse importante in quel momento.. Seiji gli sorrise appena, soffocando uno sbadiglio. Sarebbe rotolato via se non l’avesse tenuto così stretto.

“Ti peso, così.”

“No, mi piace.”

Seiji chinò il capo sulla sua spalla, prendendo un lungo respiro e non disse più nulla.

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