I personaggi sono di T. Inoue, miei, no di certo (Fortuna loro!) DEDICHE:A Mel e Shaka, per la poesia racchiusa nella loro grande anima; A Lilij e ad Ashlynx, con la speranza di strapparvi sempre un sorriso; Alla piccola Lucy, l'Hana...*ç* è per TE! A Pierre e Parcifal, la Nonnina-Hentai è tutta per voi!!!
Grazie a tutte voi!
Una nuova vita parte III - Parlar d'Amore di Gojyina-chan
“Mmm……..aaahh…….mmmhh……” “Se…continui così…….non riuscirò…..ad essere…gentile……” “Chi te lo ha chiesto, Kitsune?” “Hn” Senza troppi complimenti, afferrò Hanamichi per i fianchi, depositandolo sul lavandino, mentre il bel rossino, gli abbassava pantaloni e boxer insieme. Rukawa si avventò sulle sue labbra umide e gonfie, valutando il rossore diffuso sul viso dorato. “Mmm…Adesso, Ru! Adesso!” TOC, TOC, TOC! “Ehi, voi due! Devo farmi la doccia o arriverò tardi a scuola! Sbrigatevi!!!” tuonò la sorellina di Kaede, continuando a bussare con insistenza. “Kuso!” imprecò il corvino, appoggiando la fronte sulla spalla del suo amante. “Troppe anime, in questa casa!” sbuffò Hanamichi, rimettendosi i jeans. “Hn” borbottò il Kitsune, frustrato oltre ogni immaginazione. Il rosso gli lanciò un’ occhiata assassina, prima di uscire dal bagno, tra i sogghigni divertiti di Kaori. Rukawa sapeva il perché di quel malumore. Ad Hana, non era andata giù la decisione del padre del corvino, di annullare il contratto d’ affitto della sua vecchia casa. Sakuragi viveva con loro, era inutile che continuasse a pagare per una casa disabitata. Il ragionamento non faceva una grinza, ma era pur sempre il posto in cui aveva vissuto con i suoi…......in cui erano morti….... Conoscendolo, il volpino sapeva che per Hana l’idea di avere un luogo in cui tornare, se le cose lì con lui fossero andate male, era rassicurante. Kaede lo considerava offensivo, invece. Come se Sakuragi non si fidasse ancora di lui…... Era profondamente infastidito dalla piega che stava prendendo quella relazione. L' aveva desiderata, imbastita, ricamata con sapiente maestria sulla propria anima, affinché diventasse una storia d'amore.... Invece, a conti fatti, loro due erano dei semplici compagni di letto. Non che non fosse consapevole della propria parte di responsabilità, tutt'altro! Era cosciente del fatto che nemmeno lui stava facendo molto per stare vicino al suo ragazzo, soprattutto in quel delicato momento...Ma Rukawa, non sapeva come farlo! Detestava profondamente, la gente che blateravano banali frasi fatte, che volevano essere di conforto e che, invece, risuonavano sciocche e scontate, quindi, non aveva alcuna intenzione di comportarsi in quel modo. A parole, non era bravo normalmente, figuriamoci in quella situazione. Per questo motivo aveva taciuto, conscio del periodo travagliato che stava affrontando il suo ragazzo, doveva mantenere calma e freddezza, per evitare di stressarlo ulteriormente. Passato l'anniversario della morte dei suoi genitori, solo allora, avrebbe ripreso l'argomento, ammesso che ci fosse ancora qualcosa di cui parlare... Sbuffando pesantemente, si decise anche lui, ad uscire dal bagno. "Finalmente! Pensavo che ti fossi addormentato!" sbraitò la sorella. "Hn!" "E' capitato più di una volta, sai?" gli rinfacciò la ragazzina, prima di chiudergli la porta in faccia. "Hn" "A proposito! - urlò Kaori - Hanamichi è già uscito. Doveva passare a ritirare la paga al Lucifer. Ti aspetta sulla terrazza a pranzo. Ciao, ciao!" "Hn"
Mentre si incamminava a scuola, tagliando per il parco, Hanamichi scorse la capigliatura anti-gravità dell'asso del Ryonan. Appena lo vide, il porcospino gli andò incontro, sorridendogli felice. "Che fortuna! Sarei passato oggi da te....E-ehm...Sabato pomeriggio, ti andrebbe di andare a fare un giro in centro? Ti dovrei parlare..." gli chiese Akira. "Non possiamo farlo ora?" domandò Sakuragi aggrottandosi. "No. E' una storia lunga e...complicata...Sabato è meglio...." Il rossino accettò, incuriosito dal tono di voce dell'amico.
Rukawa, con passo lento e trascinato, si diresse sulla terrazza, dilaniato tra la voglia di rivederlo e i dubbi che affollavano la sua mente. Era sempre stato un ragazzo molto deciso. Se voleva una cosa, la otteneva. Se prendeva una decisione, era quella punto e basta. Ma con Hanamichi, aveva la sensazione di camminare sulle uova. A turbarlo, era il timore che il rosso non fosse totalmente in sé, in quel momento, tanto da pentirsi della loro storia, una volta passato l'anniversario, oppure, da usare il sesso per dimenticare le sue tragedie familiari. E se mi amasse perché ne ha bisogno e non perché ha bisogno di me? Quello era il nodo centrale che doveva assolutamente districare, prima di impazzire del tutto!
Aprendo la porta, lo trovò seduto per terra con la schiena appoggiata alla ringhiera. Stava fumando una delle sigarette di Mito. Solo e assorto, proprio come lui. "Do'hao....- si fermò, evitandogli un rimprovero per quel vizio disgustoso - Sabato andiamo ad allenarci?" "Ho...un impegno...le foto..." sussurrò, paonazzo, mentre si guardava in giro, con circospezione. "Siamo soli - gli fece notare, non potendo evitare un mezzo sorriso - Hn. E' vero. Le foto!" sbottò, riprendendo il filo del discorso. Ayako non le aveva ancora scattate...... Notando il suo bel viso aggrottato, Hanamichi, mormorò piano " I tuoi...non passano il fine settimana alle terme?" domandò, allusivo. "Già. certo!" rispose con il suo tono più glaciale. KAMI SAMA! Era un uomo incontentabile! Era un campione di Basket, bello come il sole, aveva una famiglia unita e meravigliosa, che adorava il suo ragazzO, con il quale conviveva. Cosa voleva di più?! Il suo amore totale ed incondizionato, pari al tuo. Rispose una vocina dal profondo della sua anima.
"Hana! Sono qui!" Sendoh lo aspettò all'uscita della stazione. "Ciao, Hentai!" lo salutò scherzosamente, stiracchiandosi stancamente. Ayako era un' aguzzina, sia in palestra, che fuori! SIGH! "Andiamo in quella bella caffetteria nuova? Quella con le vetrate colorate, daiiii!!!!!" propose Akira, con il tipico tono da bambino capriccioso. "O...Ok!" Le condizioni psicologiche del Sempai, erano a dir poco preoccupanti.......... Hanamichi, pregò che non ci fossero altri problemi, per quel giorno.
"Come va la convivenza con i Rukawa?" gli chiese Akira, non appena la cameriera si fu allontanata con le loro ordinazioni. "Non saprei.." "Come non lo sai?!" sbottò allibito, il giocatore del Ryonan. "Sono gentili........sua nonna è strana.......Kaede, praticamente, dorme in camera mia, ma......" tentò di spiegargli, mentre si contorceva le mani, a disagio. "Ma non è casa tua!" concluse per lui, comprensivo. "Già....Suo padre, poi, mi ha anche costretto, praticamente, a lasciare il mio vecchio appartamento....Lo so che era inutile, che pagassi l' affitto per un posto in cui non sarei mai più tornato, ma....lì ho vissuto con i miei, e......" si fermò, passandosi una mano sugli occhi. "Hai rotto il......cordone ombelicale, passami il termine, che ti legava a loro....... E' normale che ti senta un po' strano..... Andrà tutto bene, vedrai! - lo rassicurò, con uno dei suoi soliti sorrisi - E con Kaede?" "Credo che abbia confuso la gratitudine, con l'amore...." gli confidò, più cupo di prima. "Non mi sembra il tipo da commettere simili errori. - gli fece notare l' altro, alzando un sopracciglio - Insomma, fate sesso e basta!" rise, annuendo in segno d' approvazione. "Taci, Hentai!!!" sibilò il rosso, guardandosi attorno. "Cos'è che ti blocca? In quanto a parlantina, non sei secondo a nessuno!" "Ho...Ho paura di attaccarmi ancora a qualcuno, per poi... perderlo miseramente. Rukawa è così libero ed indipendente... Sono sicuro che, prima o poi, capirà di non volermi più tra i piedi...." "Hana..." Sendoh si rattristò, guardando il viso dell'amico, così depresso e sconsolato. "Va beh! Dimmi tu, piuttosto. Cos'hai?" cambiò argomento, Sakuragi, riacquistando un po' di buon umore. "Mi sono innamorato di Mitsui!" sospirò affranto il porcospino. "Diglielo" fu il laconico commento del rosso, che fece indispettire Akira. "Ma allora sei scemo per davvero! E' un consiglio che, detto da te, suona come un insulto alla mia intelligenza e ai miei sentimenti!" sbottò, corrucciandosi. "Sendoh - esordì il rosso - Mitsui è single, sono praticamente certo che sia gay, dato il modo in cui guardava Kogure tempo fa e..." "Questo è il punto! - lo interruppe addolorato - Non so cosa provi per lui! Vorrei che tu...indagassi, per scoprire che rapporto c' è tra quei due. Mi risparmieresti una figuraccia!" concluse mestamente il ragazzo. Hanamichi allungò una mano, appoggiandola su quella dell'amico. "Ok! Il grande Tensai si trasformerà in un investigatore! Chiamami pure Hanamichi Holmes...o magari Hana Poirot, che ne dici?" scherzò, tentando di risollevargli il morale. Scoppiarono a ridere allegramente.
"Baby, devo comprare anche un pigiama nuovo. Alle terme si deve mettere il costume da bagno? Penso di no, ma è meglio prenderne uno. Poi mi servono delle pantofole nuove, non che le mie siano vecchie, ma preferisco averne un paio in tinta con la vestaglia che..." Sua sorella, parlava ininterrottamente da un' ora e mezza e non dava segni di cedimento. In compenso, l' asso dello Shohoku, si aggirava nervosamente, per le vie super affollate del centro, litigando con una ventina di pacchetti colorati che sembravano fare a gara a chi scivolasse per terra per primo! La sua attenzione volpina, fu attirata da due ragazzi dalle capigliature inconfondibili, seduti all'interno di un fatiscente caffè, dalle vetrate colorate. Hana e Sendoh... Perché? Perché Sakuragi non rideva mai così, con lui? Sereno, rilassato, felice. Avrebbe sofferto di meno se li avesse visti baciarsi!
Aperta la porta della sua camera, Hanamichi accese la luce, sussultando alla vista di Kaede, seduto sulla sua scrivania. "Rukawa! Cosa ci fai qui al buio?!" sbottò, stupito. "Come sono venute le foto?" chiese il corvino, glaciale e pericolosamente immobile. Sakuragi, arrossì violentemente al ricordo. "Abbastanza.......veramente, non lo so! Ayako dice bene, ma vuole svilupparle, prima di esserne certa.......Spero che non me le faccia rifare!" gemette, accasciandosi sul letto. "E...hai fatto altro?" sibilò Kaede, avvicinandosi con passo felino. Sembrava arrabbiato, ma non capiva il perché....... "No. Mi sono visto con Sendoh, e poi sono tornato. Ho fatto in tempo a salutare i tuoi...Ma quanta roba si è portata Kaori?! Sembra che debba star via un mese! Ah, ah, ah!" Il Kitsune, gli si stese sopra, sfiorando le labbra con le sue. "Cosa voleva Sendoh?" di nuovo, ignorò le domande del rosso. "Problemi di...cuore, credo!" sogghignò, divertito. "Ho voglia." annunciò Kaede, con una punta di cattiveria nella voce. "O...Ok..." rispose, perplesso.
"Ah!...Aspettmmmm....mmmh....." Era strano. Molto, strano... Rukawa, lo stava toccando con rudezza, riempiendolo di morsi, graffi e succhiotti, un po' dappertutto. Le dita che sentiva dentro di sé, lo stavano prendendo in modo rozzo e violento... Non che non fosse eccitante, anzi! Però...niente parole rassicuranti o carezze gentili... Forse era vero che c' era differenza tra fare l' amore e fare sesso... Hanamichi, si sentì un po' triste, a quel pensiero, ma non lo diede a vedere.... In fondo, gli andava bene anche così........................in fondo.......
Stava sbagliando tutto, Maledizione! Ma non riusciva a fare diversamente. Doveva sentirlo suo e suo soltanto! Rukawa era come posseduto da una smania, selvaggia ed incontenibile, alimentata alla vista di ogni nuovo segno, che lasciava su quel corpo dorato. Ne voleva ancora di più! Non riusciva a saziarsene...... Affondò la sua virilità nell'apertura di Hanamichi, con un' unica poderosa spinta. Ma quando udì il grido di dolore del rosso, ritornò completamente se stesso. "Scusami, scusami - mormorò, incorniciandogli il viso con le mani, tempestandogli le labbra di teneri baci, sommerso dai sensi di colpa - Scusami!" ripeté, disperato. "N...Non importata, ma...muoviti..." lo rassicurò Sakuragi, chiaramente preoccupato dal suo strano comportamento. Pieno di rimorsi, il volpino ricominciò ad affondare in lui con gentilezza, portando entrambi all'appagamento.
Aveva esagerato. Ma cos'aveva in testa?! Erano le due del mattino e Rukawa non riusciva a dormire. Guardava il corpo di Hanamichi, coperto dai segni lasciati da lui. Come era bello! Quando dormiva, aveva il viso disteso, sereno...vulnerabile. Come se non avesse un solo problema al mondo. Ma Kaede, sapeva che non era così e, nonostante ciò, non riusciva a mettere da parte il suo insano egoismo... Lo strinse nel suo abbraccio possessivo e si addormentò, ripromettendosi di farsi perdonare al più presto.
"Mamma? Mamma...MAMMA!!!" l'urlò disperato di Sakuragi, riecheggiò nella stanza. Prontamente, Rukawa si sedette sul letto, abbracciando il suo corpo tremante."Shh...Va tutto bene..." mormorò, cullandolo adagio, finché non lo sentì rilassarsi e sprofondare nuovamente in un sonno ristoratore. Guardando la sveglia, si rese conto che erano le dieci passate. Evitando di far rumore, andò a farsi la doccia, per poi ritornare accanto al rossino. Quella mattina, non aveva voglia di allenarsi...Era veramente assurdo! Sentiva solo il desiderio di stargli accanto, perché, per una volta, qualcuno aveva bisogno di lui. Come stava cambiando! La cosa più assurda, era che apprezzava la persona che stava diventando, grazie al suo Hana... Se solo fosse riuscito a dirglielo o quantomeno, a dimostrarglielo...
Si destò lentamente, mugolando piano. Non aveva bisogno di aprire gli occhi, per sapere di chi fosse quella bocca calda, che stava sfiorando con gentilezza e venerazione, là dove, poche ore prima, si era avventata con ferocia. Dita volpine, tracciavano percorsi immaginari lungo sentieri dorati. Non aveva mai avuto un risveglio simile........avrebbe potuto abituarsi molto facilmente... Pericoloso. Azzardò una carezza su quel viso candido, che prontamente, si avvicinò al suo. La lingua volpina, corteggiò a lungo, le sue labbra di ciliegia....... Piacevole. Rispose al bacio, ben sapendo che non avrebbe ottenuto nulla di più. I corpi oro e argento, erano rilassati. Cercavano solo un contatto di pelle. Troppo saturi, per desiderare altro. E quello sfioramento superficiale, era profondo e carnale, al pari di un rapporto sessuale completo... Struggente.
Era felice del modo in cui Hana gli si stava dando, accarezzandogli la guancia e la schiena nivee, cercandolo con le labbra. Senza volere altro, proprio come lui. Rimasero un tempo indefinibile, sdraiati sui letto, avvinghiati, silenziosi...vicini... Infine, Kaede trovò il suo orecchio, mormorandogli piano " Ti va di vedere l'N.B.A.? Ieri ho registrato due partire..." Gli occhi dorati, si accesero di luce propria. Sakuragi si limitò ad annuire, prima di correre a farsi la doccia, con la stessa smania di un bambino la mattina di Natale. E Rukawa lo sapeva... Adorava osservarlo guardare il Basket americano. Hana non se ne rendeva conto, ma il suo corpo, si muoveva piano, seguendo le azioni alla tv, accompagnando, seppur seduto sul divano, i gesti atletici di quei grandi campioni d' oltre oceano, con impercettibili movimenti che, tuttavia, non sfuggivano alla sua vista volpina. Aveva osservato di sottecchi, i suoi occhi dorati scintillare di passione, di fronte a qualche giocata particolarmente spettacolare... Sapeva bene cosa provasse.........Era lo stesso per lui, da sempre. Ma l'idea che Hanamichi potesse capire a pieno il suo stato d' animo, riguardo una cosa tanto importante per lui, come il Basket, lo rendeva immensamente felice.
Qualche ora dopo, Kaede era seduto sul divano, con Hanamichi sdraiato addosso, mentre terminavano di vedere le fasi finali dell'ultima partita. Una volta conclusa, spense il video. Voleva sfruttare quell'occasione quasi unica, di essere soli in casa, per poter parlare. "Ho un paio di poster di Jordan......Se vuoi......li puoi mettere in camera tua....." gli propose. Silenzio, imbarazzato e nervoso. "Fai come vuoi....." mormorò, infine, il rosso, facendolo infuriare. "Che diamine significa, Do'hao?! E' camera tua! - tuonò il corvino, stringendo i pugni - Detesti così tanto abitare qui?" Accusatoria e ferita, quella voce straziò il cuore di Sakuragi, che reagì prontamente. "No, Ru! Davvero! E'......E' solo che......ho già perso una famiglia, e.....se dovessi.....di nuovo......." "Fidati di me." fu tutto quello che gli disse. Serio, importante. Dalla sua risposta, dipendeva il loro avvenire.......e Hanamichi lo capì...... Annuì piano, sorridendo appena, quando gli occhi azzurri del volpino, si illuminarono di fierezza. "Mi piacerebbe che, in quella stanza, ci fosse qualcosa che mi ricordi sempre, che tu sei qui, con me........" Silenzio, affettuoso e carico di promesse. "Mi fai vedere quei poster?" chiese Hanamichi, tendendogli una mano. Quel gesto gli costò tanto e il Kitsune lo intuì. Con le dita intrecciate, salirono in camera. Mentre decidevano su quale parete posizionare il faccione di Jordan, suonò il campanello.
Kaede, aprendo la porta di casa, si ritrovò davanti un'Ayako dall'aspetto insolitamente trasandato e gli occhi arrossati, ma chiaramente entusiasta. "Ho passato la notte a sviluppare le foto! Guarda, guarda, guarda!!!" rise, saltellando per il soggiorno, porgendo il Book ad un perplesso Rukawa. Kaede si sedette sul divano, iniziando a sfogliare l' album fotografico. Erano bellissime. Lui, era bellissimo... Alcune foto a colori, allegre e vitali, altre in bianco e nero, malinconiche o sexy. Dagli occhi di Hana, si percepivano i sentimenti più diversi, e chi le vedeva, non poteva evitare di farsi coinvolgere emotivamente, da quelle atmosfere. Magnetico e carismatico... Nella maggior parte degli scatti, aveva come co-protagonista, una palla di Basket. A Rukawa sfuggì un sorriso...fino a quando non vide... quella! "Ti piace? - chiese Ayako alle sue spalle - Ho rotto tre ventagli, per fargliela fare!" sospirò, orgogliosa del risultato. "M...Ma è...nudo?!" obiettò il volpino, aggrottandosi. "Ha un asciugamano!" rispose la manager con noncuranza, facendo spallucce. Era un bianco e nero. Hana, seduto frontalmente, per terra, con la schiena appoggiata ad un vecchio muro di mattoni, un po' rovinato. Il corpo rorido di goccioline che sembravano brillare, sulla sua pelle scura. Gli avambracci, poggiati sulle ginocchia piegate, le mani, che penzolavano pigramente, all'interno delle cosce divaricate. Un pezzo di stoffa bianco, a coprire morbidamente la sua virilità. Accanto a lui, un pallone, come unico amico. Il volto........Appoggiato al muro, di tre quarti, i capelli umidi, le labbra socchiuse e turgide, uno sguardo stanco ma pieno...d' amore.......... Il riposo dei giusti. Ecco cosa pensò Rukawa, guardandolo. Un eroe, uscito stancamente da mille battaglie e che solo in quel momento, poteva permettersi una distrazione, pensando a ciò che lo attendeva, di lì a poco... L'arrivo della sua anima gemella... A chi aveva pensato Hanamichi, in quel momento?!
NOOOO!!! LE FOTO, NOOOO!!!!!! Appena sentì la voce inconfondibile della manager, Hanamichi si fiondò in soggiorno, prima che.... Troppo tardi!!!! Si coprì il viso con una mano,evitando di guardare Kaede, andando a sedersi su una poltrona accanto al divano. "Questa sarà la foto principale del Book. Hana, guardale anche tu! Le ho consegnate stamattina!" gli propose la ragazza. "No...mi....mi fido del tuo giudizio...." borbottò, paonazzo. "Dai, non fare il timido!" Ayako gli piazzò l'album tra le mani. Era veramente lui?! Non si riconosceva in quel ragazzo così carino e sensuale....poi........ "Non vorrai mettere anche questa, vero?!" tonò, imbarazzato al massimo. "Scherzi? E' la migliore! Vinceremo di sicuro e mi potrò pagare l'Università! Ti adoro, cucciolotto!Ora passo dalla prof. di Arte, che le vuole assolutamente vedere! Ciao, ciao!" Dopo avergli schioccato un sonoro bacio su una guancia, la ragazza andò via, raggiante.
Fu Rukawa, a rompere il silenzio che era caduto tra loro, una volta rimasti nuovamente soli. "A chi pensavi, mentre la scattava?" Non ricevendo risposta, si voltò a guardarlo. Era dello stesso colore dei capelli, l' espressione da bimbo beccato con le mani nella marmellata. "A....chi?...N...Non so...non ricordo....Ne ha fatte tante..." mentì spudoratamente. Kaede iniziò a ridere sommessamente, facendogli segno di avvicinarsi. Titubante, Sakuragi gli si sedette accanto, guardandolo di sottecchi. Incorniciandogli il viso arrossato con le mani, il corvino lo baciò. "Ti amo, Do'hao!" sorrise, appoggiando la fronte sulla sua. "Meno male! - sbuffò Hanamichi - Credevo di essere solo io!" ammise candidamente. "Perdonami per stanotte.......Ieri ti ho visto con Sendoh......Eri così sereno.......Con me non lo sei mai. Mi sono ingelosito....." mormorò, imbarazzato. "Io parlo tanto, ma...... non sono abituato a provare sentimenti così complicati. Se ho voglia di divertirmi, esco con il Guntai. Se ho voglia di fare a botte, vedo in qualche locale....Ho sempre vissuto così! Ma.....questa..... cosa che sento, mi ha spiazzato! Poi, credevo che la tua fosse solo.......gratitudine, non so. Ho anche pensato che ti piacesse solo far sesso, con me, e ...." "Credevo che fossi tu, a desiderarlo.....Tsk! Che coppia di Do'hao!" sbottò, amaramente. "Non avevi tutti i torti. All'inizio, lo volevo davvero. Ho tentato in tutti i modi di non legarmi a te......Ma dopo ieri sera, ho capito di aver sbagliato. Mi è piaciuto fare sesso con te.....ma mi sono scoperto a desiderare di far l'amore, capisci?" tentò di essere il più chiaro possibile, lottando per trovare le parole giuste. "Facciamolo adesso. Io e te. Insieme." propose il volpino, mentre tutti i suoi dubbi si dissipavano rapidamente.
Rukawa era estasiato. Non avrebbe mai dimenticato quei momenti. Mai. Ogni tocco, ogni bacio. I gemito, persino le gocce di sudore. I sospiri........l'amore......... L' amore che vide negli occhi dorati del suo Hana, il riflesso del proprio viso, in quelle iridi scure e liquide.......e poi......L' orgasmo..... Accecante, soffocante. Per un lungo istante, si dimenticò di respirare ed anche il rossino, trattenne il fiato. Si accasciò sul suo corpo bronzeo, rimanendo stesi l' uno sull'altro per un' eternità. Finalmente vicini......... Avevano raggiunto la perfezione.
"Scusa, mamma, scusa.........no........NOOOOO!!!!!!!!" "Hana, Hana? Svegliati, piccolo!" Rukawa lo scosse per le spalle, ma il rossino, continuava a tremare convulsamente. D' improvviso, sgranò gli occhi dorati,per poi sedersi di scatto sul letto. "Va tutto bene, piccolo! Calmo, stai calmo!" mormorò il corvino, fino a quando non lo sentì nuovamente rilassato. Se non ricordava male, mancava poco più di una settimana, all'anniversario dei suoi....e gli incubi di Sakuragi, stavano peggiorando man mano che si avvicinava quel giorno. Non ne avevano mai parlato. Kaede, fu divorato da un poco familiare senso di inadeguatezza. "Grazie..." sussurrò tutt'a un tratto Hanamichi, con gli occhi ancora chiusi. "Hn?" Che cavolo stava dicendo?! "Il tuo silenzio......è rassicurante...." sorrise, prima di tornare tra le braccia di Morfeo. Rukawa nascose il viso commosso, tra i suoi capelli purpurei, stringendolo a sé, ancora di più. Era........gratificante. Niente pacche per una bella giocata, niente urla isteriche per il suo aspetto fisico. Era stato semplicemente se stesso. Nessuna forzatura o frasi banali. Solo se stesso. E ad Hana, era bastato.
Qualche giorno dopo, varcato il cancello dell'Istituto Shohoku, furono accolti da Miyagi, il quale, non appena li vide, corse verso il rossino, tirandogli un cazzotto in pieno viso, facendolo volare per terra. "Ehi!" Kaede lo fulminò con lo sguardo, stringendo i pugni. "Questo, è per le foto sconce che hai fatto con la mia Ayakuccia! - sibilò il capitano - E questo, invece - continuò, abbracciando stretto Sakuragi - è per quello che hai fatto! Grazie! Sei un vero amico!" sorrise felice. Kaori e suo fratello, si guardarono a vicenda, sbigottiti. Ok. Il capitano era impazzito! "MIYAGI, PEZZO DI DEFICIENTE!!!NON TOCCARE IL MIO MODELLO PREFERITO!!! - tuonò Ayako, colpendo ripetutamente Ryota, con il suo ventaglio - Hana-cucciolo! ABBIAMO VINTO!!!" urlò la ragazza, saltando al collo del rossino, con le lacrime agli occhi. "Davvero...le foto...?!" balbettò il numero dieci, guardando Miyagi. Non poteva crederci! "Sììììììì!!!!!!!!" trillò la manager, iniziando a saltellare per il cortile, mentre molti studenti, andavano a congratularsi con il rosso. "Come fanno a sapere delle foto osé del Do'hao?" chiese Rukawa al suo capitano. "Beh, alla prof. di Arte le foto sono talmente piaciute, che ha organizzato una mostra nell'aula magna!" rispose il nanerottolo. "COOOOSAAAA?!" tuonarono Hana e Kaede guardandosi in faccia con gli occhi sgranati.
"Le ho incorniciate tutte. Belle, vero? La giuria, ha deciso il vincitore ieri mattina e mi hanno telefonato in serata!" spiegò la manager, mentre il volpino, non poté ignorare il volto paonazzo di Sakuragi, il quale non aveva ascoltato nemmeno una parola, troppo consapevole, degli sguardi puntati su di lui.... "Q.....Quelle ragazze laggiù....mi fissano in modo strano...." bisbigliò il rossino, all'orecchio del suo moretto, che trattenne a stento un sorriso. "Tranquillo, capo! Ti difendiamo noi!" lo rassicurarono Mito e il Guntai, annuendo seriamente. "Bastardi! - sibilò Sakuragi - Ve le volete spupazzare voi, eh?" si finse profondamente offeso. "Hana, noi, siamo ancora single!" gli fece notare il suo migliore amico. "Non per molto...- borbottò l' ala grande dello Shohoku, scorgendo Kaori, in lontananza, puntare dritto dritto verso Yohei, con l'espressione decisa dei Rukawa.- Non ha via di scampo!" annunciò a Kaede, ridendo piano. "Hn"
Pausa pranzo. Terrazza della scuola. "........E mi hanno strappato la manica! Guarda!!!" gli stava dicendo Hanamichi, ancora sconvolto dopo un incontro con delle.....fans...- Sono dovuto scappare! Pazze assatanate!" borbottò, irritato. Dopo un lungo momento di silenzio, si avvicinò al suo volpino, baciandolo. "Ciao, Kitsune." "Ciao, Do'hao!" Rimasero ancora qualche istante abbracciati, in silenzio, poi Hanamichi tornò serio. "In America ci sono dei giocatori formidabili..." "Certo. E' la patria del Basket, Do'hao!" sbottò Rukawa, un po' stupito. "Non sono ancora molto bravo....Mi manca l' esperienza... - mormorò, pensieroso - Tuttavia, il Giappone inizia a starmi un po' stretto.....Laggiù ci sono un sacco di campioni e il Basket è diverso........C' è un modo di vivere lo sport, unico....." sussurrò con aria sognante. Senza dirgli una parola, Kaede gli saltò addosso, baciandolo con foga. Il suo Do'hao, il Basket e l' America. La perfezione! "Ehi! - protestò il rossino - Mi vuoi violentare anche tu, come quelle ninfomani?" rise divertito, ignorando lo stato d' animo del volpino. "Hn. Sarò diventato ninfomane anch'io...." mormorò sulle sue labbra. "Ru?" "Hn?" "Ayako non me lo aveva detto, ma c'è un premio anche per....il modello..." borbottò arrossendo furiosamente. "Hn" "Un contratto con alcune case di moda, per un anno. Devo fare dei servizi fotografici, sai, tipo.... Idol....Avrò abbastanza soldi per pagarmi cinque Università!" "Ma...è magnifico! Perché hai quella faccia?!" gli chiese incredulo. "Se mi vedranno su una rivista, chi le ferma più tutte queste pazze che pullulano a scuola?!" gemette, preoccupato. "Ti difendo io!" "TU?!" "Hn. Qualcosa da ridire, Do'hao?" sbottò, fingendosi corrucciato. "Sì. Nevicherà all'inferno, prima che il grande Tensai, nonché sex simbol, si abbassi a farsi proteggere da un Kitsune come te!" "Do'hao!" "Baka Kitsune! Zitto e baciami, che la pausa pranzo sta per finire!" s'imbronciò il rosso, porgendogli le labbra di ciliegia. "Questa, è un' idea geniale..." convenne Rukawa, chinandosi sul suo ragazzo.
- FINE TERZA PARTE -
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