I personaggi sono di T. Inoue, miei, no di certo (Fortuna loro!)

DEDICHE:A Mel e Shaka, per la poesia racchiusa nella loro grande anima;

                   A Lilij e ad Ashlynx, con la speranza di strapparvi sempre un sorriso;

                   Alla piccola Lucy, l'Hana...*ç* è per TE!

                   A Pierre e Parcifal, la Nonnina-Hentai, è tutta per voi!!!

                                           

Grazie a tutte voi!

 

 


Una nuova vita

parte II - Sex Symbol

di Gojyina-chan


 

Erano passati pochi giorni dal suo definitivo trasferimenti in casa Rukawa e Hanamichi, si sentiva ancora un po' frastornato da tutti quei cambiamenti.

Svegliarsi alla mattina, sentendo l'odore del caffè, la colazione preparata da.....qualcuno che non fosse lui...

Dopo gli allenamenti, tornare in una casa piena di persone. Uscire la sera, per lavorare al pub, dovendo avvertire se avesse  tardato...

Tutte abitudini che aveva perso, o non aveva mai avuto. Effettivamente, con i suoi non era mai stato così. Lavoravano entrambi fino a sera inoltrata e non si vedevano quasi mai.

Non riusciva a ricordarseli molto bene, perché gli tornavano alla mente i loro ultimi istanti di vita e ...ne soffriva troppo.

Ad ogni modo, i Rukawa erano persone davvero mooolto strane!

Kaori lo tempestava di domande su Mito. La madre, voleva metterlo all'ingrasso - in molti erano convinti che fosse una buona forchetta, ma in realtà, il rossino si abbuffava in mensa perché a casa aveva il frigo perennemente vuoto - Midori, si preoccupava che fosse troppo magro o troppo poco coperto o troppo affaticato, tra scuola e lavoro.

Al marito, invece, era venuto un semi-mancamento, quando il preside -su sua richiesta- gli aveva mandato l'ultima pagella.

La nonna-hentai munita di orrido bastone, lo chiamava Bellezza, e non perdeva occasione per fargli qualche battutina maliziosa, ma nonostante tutto era una persona gradevole...Anche se aveva la sensazione che, qualche volta, gli avesse palpato il...

Con il Kitsune, invece, non era cambiato quasi niente. Hanamichi, evitava di stuzzicarlo e l'altro aveva ridotto i "Do'hao" allo stretto indispensabile.

Era come se volesse lasciargli il tempo di ambientarsi, prima di...Boh?

Gli aveva assicurato che la terrazza era stato un momento di follia, consigliandogli poi di  dimenticare...

 

 

"Hana, ti dovrei parlare. E' urgente! - fu accolto così da Ayako, al suo arrivo in palestra - Devi salvare la mia vita e  il mio futuro. Ti preeeegoooo!!!!!"

Terminati gli allenamenti, il rossino rimase negli spogliatoi, ormai deserti, insieme alla bella manager.

"Capisci? - gli stava dicendo la ragazza, raggiante - Se riesco a vincere il primo premio, avrò i soldi per pagarmi l'Università, Laurea compresa!"

"Ma......io che dovrei fare?" domandò, ancora confuso.

"Non te l' ho detto? Scusa, la fretta, sai com'è! E' un concorso fotografico e tu mi farai da modello!!!"annunciò, esaltata.

"Ma sei pazza?! Mi hai visto bene?" dovevano mancarle alcune diotrie....una sessantina, almeno!

"Sei tu, quello miope! Sei diventato uno stra-figo, Hana-tesoro! Questi tuoi capelli rossi, che ti arrivano fin quasi alle spalle, ti danno un' aria selvaggia, mettendo in risalto la profondità dei tuoi occhioni da cucciolo smarrito. Un contrasto sexy da morire!" spiegò, con tono professionale.

"Non l'ho mai fatto in vita mia....e poi...mi vergogno!" tentò di dissuaderla, senza successo.

"Ho programmato tutto! Per prima cosa, ti rifaccio il guardaroba! Una mia cara amica, mi procurerà i vestiti, ok? Devi indossarli e basta. A poco a poco ti ci abituerai, così, quando faremo il book fotografico, sarai completamente a tuo agio! - batté le mani, euforica - Ti prego! Il mio futuro, dipende da te!!!!"

Kuso! Stava facendo leva sul suo cuore d' oro!

.........................................................................

Kuso! C'era riuscita. Sigh!

 

 

Ma quanto ci mette?  

Rukawa, spazientito, stava aspettando il rossino da più di mezz'ora.

Lo aveva visto tra le grinfie di Ayako, sparire all'interno della palestra ed ancora non ne era uscito!

"Hana-chan è ancora dentro?" chiese sua sorella, nuova matricola dello Shohoku, arrivando alle sue spalle e facendolo sobbalzare - Forse gli fanno ancora male le ferite. Lo dicevo, io che era troppo presto per tornare a giocare!" concluse col suo migliore tono saccente.

"Sta bene, adesso" non aveva ricevuto tagli profondi, e la ferita d' arma da fuoco, si era cicatrizzata, lasciandogli  soltanto una sottile striatura rosa, sul fianco destro.

Non che lui lo spiasse sotto la doccia, eh!!!!!

.......................

"Eccolo! Hana-chaaaannnn?" lo salutò Kaori, correndogli incontro.

Aveva una faccia un po' imbronciata......

 

Tornarono a casa a piedi. Da quando erano in tre, Kaede usava la bici solo per andare al campetto di Basket, vicino casa sua.

Sua sorella stava torchiando, come sempre, il povero rossino con domande più o meno lecite riguardanti Mito.

Adesso sapeva pure cosa mangiasse a colazione, o a cosa fosse allergico.

Poteva scrivere una biografia su Tutta la vita di Yohei Mito , minuto per minuto!

Giunti a casa furono accolti dal parentado.

Hanamichi si avvicinò a Midori, visibilmente imbarazzato.

"E-ehm....signora, senta... nel pomeriggio, dovrebbe passare Ayako, la nostra manager... Le crea disturbo, o posso dirle di venire qui a....."

"HANA-CHAN!!!! - tuonò il capofamiglia - Non devi chiederci il permesso per far venire qui i tuoi amici! Te l'ho ripetuto un milione di volte. A noi fa piacere, se aspettassimo lui.... - indicò suo figlio, con la testa nel frigorifero - ......potrei invecchiare!"

"Ok….beh…...grazie.......Scusate......" così dicendo, andò  in quella che era ormai la sua camera, rosso come un peperone.

"E' successo qualcosa a scuola?" gli chiese sua madre, preoccupata.

"No" rispose Kaede, pensieroso.

 

 

Alle 16.00 in punto, arrivò Ayako, con due voluminosi borsoni. Salutò educatamente e si presentò alla famiglia.

"Strano. Ci conosciamo dai tempi delle medie, ma non ero mai venuta a casa tua! - commentò, allibita - Mi dici dov'è la camera di Hana?" chiese al volpino, mal celando una certa fretta.

La camera di Hanamichi.

Che strano effetto gli faceva quella frase, detta da una estranea.

Rukawa sorrise tra sé e la accompagnò al piano superiore.

La manager rimase un po' stupita, guardando la stanza del rossino.

"E' un po'.......spoglia, per essere la tana di un ragazzo"

In effetti, Kaede si rese conto solo in quel momento, che Sakuragi non aveva messo nulla di personale, come poster, foto sul comodino o qualche libro sulla cassettiera......

Si era limitato a colmare l' armadio con i suoi vestiti e la piccola libreria era riempita a metà di testi scolastici.

In apparenza, quella camera non era cambiata per niente, rispetto a quando era vuota...

Come se lì, non ci vivesse nessuno........

"Bando alle ciance! Hana-tesoro? Ci dobbiamo organizzare! Kaede, scusaci un momento!" borbottò, prima di chiudergli praticamente la porta in faccia.

L' uragano Ayako, era entrata in azione.

 

 

"Sfrutteremo il fatto che, quest'anno, il preside ha deciso di non rendere obbligatoria la divisa scolastica......non ci credo alla fortuna che abbiamo avuto! E' un segno del destino!!!" stava dicendo la ragazza, mentre svuotava i suoi bagagli, sistemando i vestiti nuovi, nel suo armadio.

Vestiti, era un eufemismo! Stracci. Ecco cos'era quella roba tagliuzzata!

"Secondo te, io, sto qui dentro?!Ma sei impazzita?!" chiese il rossino, tenendo in mano un francobollo, che lei si ostinava a chiamare maglietta.

"Tesoro, il tessuto è elasticizzato!" gli spiegò, con la pazienza che si riserva ai bambini.

Dopo un' ora, finalmente chiuse le valigie, che aveva riempito con i suoi vecchi abiti.

"Questi li porto alla mia amica, in cambio di quelli che mi ha dato. Fa la costumista, le torneranno utili! - poi si voltò verso un sempre più ritroso Hanamichi, con l' occhietto da artista pazzo - Veniamo a noi!" annunciò avvicinandosi pericolosamente, impugnando forbici e spazzola.

"Che...............vuoi.................fare...........???!!!!!"

 

 

Ma che stavano combinando, quei due?!

Rukawa cominciava ad agitarsi sulla poltrona. Erano chiusi in camera da due ore, almeno. Ogni tanto, si sentivano dei suoni attutiti come.........lamenti........Ma che......?!

"E' la sua fidanzata?" chiese Kaori, dando voce ai propri dubbi.

"Hn.....No. Il capitano è innamorato di lei......" però Ayako, non aveva mai detto chiaramente di ricambiarlo........

Un momento! ........Hanamichi e...Ayako?!

 

 

"Hai finito o no di torturarmi?!" gemette il povero prigioniero.

"Fatto! Puoi guardarti, adesso!" gli concesse, rimirandolo trionfante.

"Kami Sama!"  Era ...............davvero ...........lui?!

La manager, gli aveva scalato i capelli laterali, dando una sistemata anche alla frangia, che ricadeva appena sotto le sopracciglia, senza tuttavia coprirgli gli occhi dorati.

Aveva modellato le ciocche, con una spuma al muschio bianco che rendeva la sua criniera purpurea, morbida e luminosa.

"Il Guntai mi prenderà per il culo per il resto dei miei giorni!" borbottò, arrossendo.

"Ti invidieranno, invece!" lo rassicurò lei.

"Ok. Ti ho dato la mia parola e ti aiuterò ma NON DIRE NIENTE A NESSUNO! Sarà il nostro segreto, ecco!"

"Ora provati i vestiti e andiamo fuori. Voglio vedere come cammini. Il portamento è fondamentale!"  Che donna implacabile!

"Ma sono delle foto! Che cavolo centra la mia camminata?!" obiettò, confuso.

"Devi diventare un modello professionista o le foto non saranno professionali! Poche storie, vestiti! Ti aspetto giù!" detto questo, Ayako uscì, richiudendosi la porta alle spalle.

"Ok, Tensai! Sei in ballo......e balliamo!" sospirò Hanamichi, cercando di dare un senso a quegli stracci amorfi.

 

 

La manager scese in soggiorno, chiacchierando amabilmente con le donne della famiglia, soprattutto Kaori, ancora alla ricerca di notizie su Mito.

Il volpino, osservando il volto raggiante dell'amica, si insospettì ancora di più.

Poco dopo, sentì una porta aprirsi ed il rosso che scendeva le scale, con passo incerto.

 

 

KAMI SAMA!!!!!!!!!

Chi era?!

I capelli, sembravano brillare, sotto la luce artificiale delle lampade, e.........

Il corpo.....

Maglietta nera aderente, senza maniche, con diversi tagli orizzontali nei punti.........strategici e jeans scoloriti a vita bassa.............molto, bassa.....

Un paio di anfibi neri ai piedi....

Maledizione! Gli si vedeva la linea provocante delle anche!

"Hana- chan! - sospirò sua madre - Ma sei....." non trovò le parole.

"Bellezza, sei uno splendore! Se avessi vent' anni di meno..." commentò la nonna.

"Solo?" le chiese Kei, ridendo sommessamente.

"Taci, figlio ingrato!"si schernì la vecchietta.

"State uscendo?" chiese il capofamiglia.

"Andiamo al Lucifer, ma non faremo tardi, promesso!" lo rassicurò la Sempai.

Hanamichi bofonchiò qualcosa di incomprensibile ed uscì, trascinato di peso dalla ragazza.

"Secondo me, stanno insieme!" sentenziò Kaori, tornando a guardare la televisione.

Rukawa, che per tutto il tempo aveva tenuto la sua rivista di Basket in grembo, per coprire..... una vistosa eccitazione, non riuscì ad emettere nemmeno il suo classico monosillabo.

Dimentichiamocelo.......aveva detto al rossino....

Mai idea, fu più nefasta!!!

 

 

La mattina seguente, lo spettacolo fu anche migliore!

Kaede lo trovò nell'ingresso, pronto per andare a scuola, con indosso una specie di canotta bianca, semi-trasparente, dalla quale si intravedevano i capezzoli bronzei, dei jeans neri, attillati all'inverosimile, a vita ancora più bassa, di quelli della sera precedente. Ai piedi, un paio di scarpe da tennis bianche.

Posizionò la sua cartella in modo tale da coprire l 'ennesima erezione e, scuro in volto, uscì di casa, tentando di ricordarsi come diamine si facesse a respirare!!!

 

 

Camminando per i corridoi, Sakuragi cercò di mettere in pratica quanto gli aveva insegnato ....o per meglio dire, urlato nelle orecchie, Ayako, la sera prima.

Troppo concentrato su cosa fare, non si rese conto dell'effetto che faceva al suo passaggio.

Ragazze estasiate, che stentavano a riconoscerlo, tanto era bello e sguardi maschili, ammirati e stupiti.

Intravide Haruko, vicino alla porta della sua aula. Non si vedevano da quel giorno, sulla terrazza....Doveva assolutamente scusarsi con lei, per il modo in cui l' aveva trattata.

Magari dicendole che era stato il dolore della ferita, a renderlo di pessimo umore, o roba simile.....avrebbe improvvisato.

 

 

"Ha......na.....mi......chi....- la mocciosa, dopo qualche parola del Do'hao, aveva sgranato gli occhi, incredula - Ti perdono tutto!!! Noi........siamo amici, no?" sorrise arrossendo.

Sarebbe impazzito, prima della fine delle lezioni! O avrebbe preso a botte qualcuno. Maledizione!

Rukawa non riusciva a tollerare tutti quegli sguardi allupati dei ninfomani  -  maschi e femmine, era indifferente. Avrebbe fatto un unico falò -  che pullulavano in quella stramaledetta scuola!!!

E quello scemo di un rossino, nemmeno se ne rendeva conto!

Come poteva essere tanto ingenuo, grande e grosso com'era?!

Grosso, non era l' aggettivo adatto.

Al Centro di Riabilitazione, dovevano avergli dato una dieta particolare, perché era diventato più longilineo, senza perdere nulla in potenza e forza muscolare...

Stava ancora parlando con quella sciacquetta, che gli sbavava copiosamente sulle scarpe. Che schifo!

Alla scema, agitata com'era, sfuggì di mano la cartella ed Hanamichi, si chinò prontamente a raccoglierla.......

Perché cavolo si era messo un pantalone così stretto?! Avrebbe dovuto essere illegale, avere un fondo schiena simile !!!

 

 

Quello, fu l'allenamento più seguito nella storia del Club di Basket.

La palestra era gremita di ragazzine urlanti, che lanciavano proposte oscene al povero rossino, che pareva non notarle per niente, convinto che fossero state pagate da Ayako, per incentivarlo a continuare quella farsa assurda.....

Era concentrato sull'allenamento, in vista dell'amichevole contro il Ryonan. L' unica distrazione che si concedeva, erano delle occhiate di supplica alla manager, che invece, gli sorrideva sorniona.

"Hanamichi, ti sei innamorato? Oggi sei....bello!" ammise stupito Mitsui, guardandogli di sottecchi il sedere sodo.

La bile del Kitsune, minacciò l'implosione.

 

 

Chissà perché fanno tutto quel casino.....

Ok, aveva un taglio di capelli diverso e dei vestiti nuovi ma.... era pur sempre lui. La scimmia!

Ayako li aveva di certo convinti a fare il tifo..... Altro che foto, quella doveva darsi alla politica!

Ciò che preoccupava di più il bel rossino, erano gli sguardi di disprezzo che gli lanciava Rukawa....

Ci si metteva anche lui, adesso?!

 

 

Finiti gli allenamenti, uscì all'aperto, seguito da uno stuolo di ragazze.

Due di loro, le più esuberanti, lo schizzarono con l' acqua delle fontanelle, rendendo trasparente, la sua canotta bianca che aderì come una seconda pelle.

"Qualunque cosa accada, devi sempre mantenere la calma" aveva detto così, Ayako.... anche se si  riferiva a gaffe quali inciampare sulle passerelle e roba simile......

Hanamichi si guardò il torace, per poi  ridere sommessamente allargando le braccia.

"Ragazze, se mi ammalo, poi dovrò restarmene a letto per giorni interi!" scherzò, nascondendo la vergogna.

"NOOOOOO!!!!!" urlarono, isteriche ed addolorate.

"Ti porterei io a letto, tesoro, e non mi chiamo influenza!" gridò una voce femminile, nel mucchio.

Sakuragi, finse di ridere e le salutò, raggiungendo la volpe più incazzata della storia della fauna terrestre!

 

 

Da quando, rideva in quel modo così dannatamente sexy?!

Cos’era quell’atteggiamento spavaldo?!                                 

Chi era quel tizio e che fine aveva fatto il suo Sakuragi??!!

“Do’hao!” sibilò quando gli fu vicino, ricevendo in cambio, un’ occhiata di sincero stupore.

Rukawa aveva le mani che gli prudevano.

 

 

Hanamichi si lanciò sul letto a peso morto.

Che stanchezza! Vai a fare un favore ad un’amica e ti ritrovi a rischiare lo stupro!

O un pestaggio.

Il Kitsune, era di umore pericoloso.

Rukawa…

Erano notti intere che sognava di fare... Con  lui… Kuso!

Dimentichiamocelo, aveva detto.

Certo.

Vallo a dire al suo subconscio!

Maledizione! Non doveva in alcun modo,  provocare altri disagi a quella famiglia... e uno scandalo del genere...era un disastro totale.

Doveva solo controllare i propri ormoni impazziti, perché il Kitsune non era assolutamente interessato a …..con lui….a fare……..Kuso!

Arrossiva solo al pensiero!

 

 

"E' sbocciato come un fiore!" commentò Kikyo-san, versando il the.

"Hn"

"Devi fare attenzione o te lo porteranno via!" gli fece notare sua madre.

"Che famiglia moderna!!!" sbottò, ironicamente.

"Noi amiamo sia te che Hana-chan! Poi.......dopo che Kikyo e Koshi sono andati a vivere in America......E' bello avere un' altra persona in casa!" spiegò allegramente, Midori.

Koshi e Kikyo Rukawa, fratello e sorella maggiori di Kaede, avevano sposato due californiani ed abitavano stabilmente a Los Angeles da quasi sei anni.

Per il piccolo volpino, che li adorava, quello fu il peggiore dei tradimenti!Se già, per sua natura, non era mai stato un tipo socievole, alla loro partenza, si chiuse in un mutismo assoluto......

Finché un uragano rossiccio, non sconvolse la sua vita.........

"Siamo nel ventunesimo secolo, Baby!- esclamò la nonna – E... poi te l' ho già detto. Con la tv via cavo..."

"Ok. ok! - la interruppe il nipote - Lo so!" Donna assurda!

"Tuo padre mi ha conquistata con fiori e gioielli..." disse Midori.

"E' un maschio...." gli fece notare, alzando un sopracciglio. Che situazione imbarazzante!

Furono interrotti dall'arrivo del soggetto in questione.

 

"Io vado a lavoro. Arrivederci..." li salutò Sakuragi, un po' imbarazzato.

Per fortuna che il Lucifer era lì vicino. Perché cavolo Ayako, gli aveva portato solo pantaloni aderenti, proprio non capiva!

Come diamine si fa a camminare così?!

Aveva indossato la maglietta nera con gli strappi orizzontali, della sera precedente, che sentiva già abbastanza......familiare, ma era stato costretto a mettere la matita nera all'interno degli occhi, come ordinato dalla manager.

"Lo sguardo è fondamentale, per un modello. Trasmette emozioni!" Ma secondo lui, era stata una scusa per ridicolizzarlo!

 

"Baby, stai bene? Sei così pallido che sembri trasparente!" si preoccupò sua nonna,

"Hn" Kaede si piegò sulla sedia.

Avrebbe sognato quegli occhi profondi per tutta la notte, ne era certo!

Doveva fare qualcosa o sarebbe impazzito davvero!!!

"Nipote degenere! - sbottò Kikyo-san - Ti abbiamo lasciato da solo con lui, per chiarirvi e invece tu non hai fatto un accidenti di niente!- disse riferendosi alla sera dell'adozione del rossino - Tsk! Non hai preso certo da me! - affermò stizzita -  A quest'ora già gli ero saltata addosso, con quel bel culett..."

"NONNA!!!" la interruppero madre e figlio, all'unisono.

 

 

Erano passati tre giorni dal...cambiamento di Sakuragi. Questo era costato a Rukawa, un numero imprecisato di docce fredde........

Stava, probabilmente, diventando anche paranoico, poiché, il Kitsune aveva l'impressione di vedere ovunque, sguardi lussuriosi, sia a scuola che in campo, all'indirizzo del fondo schiena del rossino.

Come in quel momento, mentre disputavano l 'amichevole contro il Ryonan e quel porco di Sendoh, stava dando un nuovo significato al concetto di marcatura ad uomo , strusciandosi contro il numero dieci dello Shohoku.........

"Ehi, Hana! - gli sentì dire - A te gli infortuni fanno un gran bene, sai?" rise maliziosamente, mentre Sakuragi, abbassava lo sguardo, senza far nulla.

Effettivamente, era la prima partita che disputava dopo il colpo ricevuto alla schiena.

"Avete finito di cazzeggiare? C' è la partita!" sibilò irritato dalla passività del compagno di squadra. Perché cavolo non sbraitava?! Se avesse tirato una testata a Sendoh,  il volpino gli avrebbe fatto i complimenti, per l' ottima ..... giocata!

A pensarci bene, da quando si era trasferito a casa sua, non lo aveva mai  visto attaccar briga con nessuno.....Con lui, si era limitato a qualche sommesso "Baka Kitsune"....ma nulla di più........

Cos'è? Apprezzava le attenzioni libidinose di quell'Hentai? Era diventato troppo bello, per dar corda ad un banale volpino?!

 

Finita la partita, poco prima di uscire dagli spogliatoi, Hanamichi si ritrovò davanti la faccia adirata di Rukawa.

"Senti un po', bella donna! Non me ne frega un cazzo se vuoi mostrare il culetto in giro, ma in campo, se non ti concentri, ci fai fare solo figure di merda. DO'HAO!" sibilò infuriato, sbattendo con forza la porta  nell'uscire.

Il rossino sospirò affranto. Possibile che, qualunque cosa facesse, era sempre quella sbagliata?!

 

La cena a casa, si consumò in un' atmosfera surreale. Hanamichi non toccò quasi cibo e Kaede era più silenzioso del solito.

I genitori, si scambiarono un' occhiata d' intesa e la nonna si alzò scuotendo il capo.

"Ok, gente! Kaori dorme dalla sua compagna di scuola. - annunciò la vecchia signora - Noi, ce ne andiamo a teatro. Faremo tardi. MOLTO, tardi!" lanciò un significativo sguardo al nipote.

I tre si dileguarono nel giro di un' ora, lasciando da soli i due ragazzi

 

 

FAMIGLIA HENTAI!!!

Kaede non sprecò tempo a valutare il comportamento anomalo del suo parentado, troppo concentrato sull'umore del rossino, che si era chiuso in camera, senza emettere un suono.

Aveva esagerato, negli spogliatoi, ma a parlare, era stata la frustrazione e.......la gelosia.

Sospirando, salì le scale e andò da lui, pur non sapendo assolutamente cosa dirgli.

Bussò piano, ed entrò nella stanza.

Hana era seduto sul letto, spalle alla porta, così da celare l' espressione del suo viso, ai suoi occhi azzurri.

"Ho...esagerato....prima....Non...." esordì, tentando di trovare le parole.

"E' vero ciò che hai detto..........- lo interruppe Sakuragi - .........forse dovrei lasciare la squadra, vi rallento troppo............."

Kaede si fiondò sul letto, afferrandolo per le spalle.

"Ripeti una cazzata del genere e ti gonfio di botte, ok?" sibilò, incavolato nero.

"Tsk! Smettila, Kitsune! Non ho preso nemmeno un rimbalzo!" sbottò, scostandosi da lui.

"Ok, ma S....- si fermò, trattenendo un moto d' ira violenta -...Sendoh, ti ha...marcato stretto e....."

"Stronzate! Non ho tentato di fare nulla per scrollarmelo di dosso!"

"E' stata una partita storta..." provò ancora a giustificarlo.

"Ho...avuto paura.....- mormorò con un filo di voce - ...di farmi male.....di nuovo.......Quando il porcospino ha fatto quella battuta sul mio infortunio....Non so cosa mi sia preso, ma...." fremette di rabbia. Gli era costato molto, ammetterlo davanti a lui.

Kaede lo strinse a sé senza riflettere.

Che stupido era stato! E lui che aveva passato tutto quel tempo a farsi rodere il fegato dalla gelosia.

"Per un po' sarà così, ma poi a poco a poco, non ci penserai più. Passerà. Non devi agitarti per questo..." mormorò iniziando a passargli le mani sulla schiena, in quella che voleva essere una carezza protettiva, ma che devastò il suo sistema nervoso.

"R..........Ruka..........wa?" ansimò il rossino.

L'asso dello Shohoku, abbassò la testa e sfiorò con le labbra, la sua guancia dorata, per poi arrivare fino alle labbra carnose.

"Ma non avevi detto di dimentimmmmmpppppppffffff!!!" gli fu difficile concludere la frase, con la lingua del volpino in gola!

Kaede lo fece stendere sul letto, mentre le sue mani nivee, si spostarono sul petto bronzeo, che si alzava ed abbassava sempre più velocemente.

 

 

La bocca sul collo, le mani candide che pizzicavano i suoi capezzoli bruni, dolorosamente induriti, Hanamichi si sentiva andare a fuoco. La testa, gli girava vorticosamente e la vista era così appannata, da non distinguere il mobilio della sua camera.....in quelle condizioni, tutto ciò che riuscì a fare, fu affondare le dita in quei setosi capelli d'ebano.

Erano nudi, o almeno così gli sembrava....sul suo letto......Ogni volta che le loro virilità entravano in contatto, il rossino si inarcava violentemente, gemendo di stupito piacere.

"Va tutto bene, piccolo...." lo rassicurava Kaede, con un tono di voce, che non gli aveva mai sentito, zucchero filato.....ecco cosa gli sembrava.....Una voce dolce, in un oceano di sensazioni forti e sconosciute.....

La lingua volpina, tracciò una scia di saliva dal collo ai capezzoli, per poi scendere inesorabilmente, verso il punto più dolorante del suo corpo.....

"RUKAAAAWAAAAAAA??!!!!" gemette appoggiandosi sui gomiti, guardando la bocca di Kaede baciare e leccare il suo membro congestionato. Credette di svenire, quando lo vide inglobarlo completamente.

Troppe sensazioni, troppo intense...troppo in fretta....

Cortocircuito sensoriale...

Dovette adagiarsi sul materasso chiudendo gli occhi, per concentrarsi sul tatto, permettendo agli altri sensi di riposarsi.

Il Kitsune, gli infilò due dita in bocca, mimando l 'atto sessuale, ignaro dello stato pietoso in cui lo aveva ridotto.

Vagamente, Hanamichi lo sentì sollevarsi un poco, allargandogli le gambe con le ginocchia bianche, madide di sudore, ed infilare con delicatezza quelle dita umide, nel suo vergine antro. Non si accorse del primo dito , mentre il secondo, lo percepì appena.....

Tutto ciò che sentiva, era il suo ventre che martellava furiosamente, invaso da un calore ustionante......

 

 

Se continuava a gemere in quel modo dannatamente sexy, Rukawa non sarebbe durato ancora per molto.

Appena si decise ad infilargli anche il terzo dito, vide la smorfia di dolore sul viso di Sakuragi. Arrestò il movimento interno, chinandosi a baciargli le labbra gonfie, mormorando un tenero "Mi fermo finché non passa, piccolo"

Per distrarlo, usò la mano libera per masturbarlo sempre più velocemente.

"La.......tua.....mano..." gemette il rossino, sgranando gli occhi lucidi.

"Hn" forse...gli stava facendo male....troppo forte... o ...

"E'...bello!" commentò con sincero stupore. Non che non si fosse mai toccato da solo, ma Hanamichi, quel giorno, imparò l'abisso che c'è tra il toccarsi e l'essere toccati....

Kaede lo baciò di nuovo, per evitare di scoppiare in una fragorosa risata.

Era l'unica persona al mondo, con la quale avrebbe potuto correre un simile rischio.

Quando sentì pulsare la virilità del rossino, spostò le mani sul suo inguine, puntando la propria virilità all'interno di quell'invitante corpo, morbido come il burro. Piano......molto piano. Evitando di fargli più male del necessario.

Appena fu entrato completamente, si sollevò sulla schiena, guardando il viso arrossato di Hanamichi.

Si chinò a leccar via una lacrima, sfuggita ai suoi occhi chiusi, mormorandogli altre parole di conforto.

"Ti prometto che adesso sarà bellissimo!" gli assicurò, ricominciando a torturare la sua virilità, usando entrambe le mani.

Solo dopo aver sentito il suo totale rilassamento, Rukawa iniziò a muoversi con ritmo crescente, solleticato dai movimenti sussultori del corpo sotto di sé.

Intrecciò le dita con quelle di Sakuragi, tempestandogli il viso e il collo arrossati di baci umidi finché non vennero entrambi.

Accecati dalla violenza dell'orgasmo quasi simultaneo, che li travolse completamente, Kaede si accasciò sul suo compagno, stringendolo forte, ancora incredulo per le sensazioni appena provate.

 

 

Cos'aveva fatto?!

Hanamichi si irrigidì, passandosi una mano sugli occhi.

"Stai bene?" gli chiese il Kitsune, preoccupato.

"No che non sto bene! - tuonò adirato - Sapevo che avrei combinato qualche disastro!!!" gemette affranto.

Kaede gli prese il viso tra le mani, guardandolo attentamente.

"Che stai dicendo?!"

"Non dovevamo farlo, capisci? Se qualcuno lo scoprisse, sarebbe uno scandalo! I......tuoi......sono stati gentili con me......Non voglio dare loro dei problemi.......e questo, è più che un disturbo, dannazione!" imprecò, adirato con se stesso.

"Ora capisco perché ti sei dato una calmata...." mormorò, assorto.

Poi, fece una cosa allucinante: scoppiò a ridere, il corpo sconquassato da un'ilarità incontenibile.

Hanamichi si inarcò , gemendo forte. Lo aveva ancora dentro!

Quel suono, parve ricordare al bel volpino quanto accaduto poco prima, poiché ricominciò a baciarlo appassionatamente, il corpo, nuovamente sveglio.

"I miei ti adorano e la nonna è addirittura innamorata persa di te! Per quanto riguarda il resto, non devi preoccuparti. Nell'ambiente di lavoro di mio padre, tutti hanno uno sporco segreto. Relazioni con le segretarie......Curare gli interessi dei propri assistiti, dando una personale interpretazione di tutore legale....... C'è chi ha una storia col proprio autista o il giardiniere.....Tutti sanno, ma nessuno parla...." lo rassicurò il volpino, succhiandogli piano il lobo dell'orecchio.

Il rossino, ricominciò ad agitarsi sotto di lui.

"Ehi, mi spieghi il perché del tuo nuovo look?" chiese d' improvviso, scostandogli dalla fronte una ciocca di capelli purpurei.

"E'....imbarazzante....." bofonchiò, evitando di guardarlo in faccia.

"Più di quello che stiamo facendo adesso?" sorrise sornione, ricevendo in cambio un'occhiataccia.

"Ayako deve.......fare delle foto....per un concorso....mi vuole come modello......" ansimò, sentendolo muoversi dentro di lui.

"E io che credevo che tu e lei..." Rukawa, ricominciò a ridere sommessamente.

"Io e quella pazza?! Ma se mi terrorizza!!! - sbottò il rossino - Tsk! E poi, Miyagi mi ucciderebbe!"

"Probabilmente gli salterebbero addosso prima che possa  sfiorarti con un dito!" borbottò il moretto, incupendosi all'istante.

"Chi? Il Guntai? Non credo abbiano mire su di lei...."

"Do'hao! Ti rendi minimamente conto degli sguardi famelici che attiri?!" ruggì Rukawa, esasperato dalla sua ingenuità.

"Baka! Non sono bello. Non lo sono mai stato. Se ti riferisci alle ragazze in palestra, sono sicuro che siano state p agate da Ayako, per costringermi a prendere più sul serio la faccenda delle foto!" sbuffò Sakuragi.

"Tu sei il re, dei Do'hao! -  Kaede aumentò la presa sui suoi fianchi bronzei - Non ti rendi assolutamente conto dell'effetto che fanno il tuo corpo....i tuoi occhi........" la voce si spense su un capezzolo, che iniziò a mordicchiare voracemente.

"Aaahh...mmmhh.....C....Credo di....cominciare aaahh...ad averne un'idea.....!" scherzò l'altro, gemendo sempre più forte.

"Mmm....Lascia che ti dia..... una dimostrazione pratica..." mormorò maliziosamente, il volpino.

 

 

La mattina dopo, erano tutti riuniti in cucina per la colazione.

Hanamichi, si stava gradatamente abituando a quella famiglia così stravagante, almeno fino a quando la nonnina non gli si avvicinò, porgendogli una tazza fumante.

“Allora, Bellezza? - chiese, con un sorrisino malizioso – Il mio nipotino ha preso da me, oppure no?”

“S…Scusi?” domandò confuso portandosi la tazza alle labbra.

“Ci sa fare a letto?” 

Sakuragi soffocò con il caffè.

NONNA!!!” tuonarono il resto dei commensali, mentre Kaede, tentava di rianimare ciò che restava del suo ragazzo, intento a rantolare, con gli occhioni scuri colmi di lacrime.

“OOOOOHHHH!!!!Quante storie!Era solo una domanda! Non vorrei che i miei geni, si estinguessero con me!” borbottò la vecchietta, sogghignando di nascosto.

Ecco... A quello, Sakuragi non si sarebbe abituato mai!

“Ru…ma…tua nonna…” balbettò, rosso fino ai piedi.

“Ha il satellitare…” sbottò il ragazzo, con una noncurante alzata di spalle.

 

 

                                         - FINE SECONDA PARTE-