Una notte d'inverno...
di Swan
Remus Lupin sospirò
profondamente e dopo avere riempito di buon tè la sua solita tazza sbeccata,
si sedette sulla poltrona davanti al camino della sua piccola camera.
Prese un sorso della
bevanda calda, ripensando alla conversazione che aveva avuto durante il
pomeriggio con il figlio di James: Harry. Da un po’ di tempo teneva al
ragazzo delle lezioni per potergli permettere di contrastare il potere dei
dissennatori, dato che nell’ultima partita di quiddich, quei maledetti
esseri avevano trovato delizioso banchettare con i terribili ricordi del
giovanissimo grifondoro.
Remus sorrise al pensiero
del piccolo Potter intento ad allenarsi per poter scagliare un patronus
veramente efficace…
Non avrebbe potuto
immaginare in lui una somiglianza più marcata rispetto al padre: lo stesso
spirito ribelle, la stessa nobiltà d’animo, la stessa tenacia … persino gli
stessi capelli sparati in aria. Il ricordo di quando era insieme ai suoi
amici malandrini si fece strada nel suo cuore, così come il ricordo delle
risate, quando in piena notte scendevano nelle cucine per rubacchiare cibo e
burrobirra, tra le risate sue, di James, di Peter …. E di Sirius.
Remus sentì di nuovo la
solita morsa allo stomaco che avvertiva tutte le volte che ripensava al suo
ex amico e compagno, così cercò di far svanire dalla sua mente il volto
sorridente di Sirius, anche se sapeva benissimo che non avrebbe potuto
riuscirci. Da quando aveva visto la sua fotografia sulla gazzetta del
profeta non faceva altro che riflettere su quando era diventato magro … e
stanco … l’avevano portato al limite, se non fosse fuggito sicuramente
sarebbe morto. Tuttavia non aveva potuto fare a meno di notare i suoi occhi:
così accesi, così vivi … di certo la voglia di lottare non l’aveva
abbandonato ed era sicuramente cio che gli aveva permesso di trovare la
forza per eludere i dissennatori;… quegli occhi erano come due due sfere di
lava infuocata che non sembravano neppure appartenere al suo volto, smunto
e provato.
Non riusciva ancora a
credere che Sirius avesse fatto cio che aveva fatto…
Uccidere Peter, tradire
James e di conseguenza lui…
Il suo compagno …
La persona che Sirius
aveva sempre detto di amare più di qualsiasi altra cosa …
Chissà cosa gli aveva
promesso il signore oscuro per spingerlo a servirlo … denaro? Potere?
- Io non ti bastavo, vero
Sirius? – Sussurrò il lupo mannaro, con gli occhi lucidi.
Sirius Black era un
maledetto traditore bastardo … ma lui non poteva fare a meno di amarlo …
allo stesso modo in cui non poteva fare a meno di odiarsi perché era ancora
innamorato dell’assassino dei suoi migliori amici.
Avrebbe voluto gioire del
fatto che quell’uomo aveva passato dodici anni d’inferno ad Azkaban, avrebbe
voluto provare rabbia per il fatto che fosse scappato da quella terribile
prigione … avrebbe voluto sperare che fosse al più presto catturato per
essere sottoposto alla pena massima: Il bacio dei dissennatori.
… Ma non poteva …
- Se lo merita! –
Le parole di Harry,
affilate come un pugnale, gli trafissero ancora una volta il cuore; era
orribile pensare che al suo amato Sirius potesse accadere qualcosa di così
tremendo come il bacio di un dissennatore, ma forse … anzi, sicuramente
Harry aveva ragione, non c’era giustificazione, non poteva esserci pietà
per cio che Sirius aveva fatto.
Improvvisamente qualcuno
bussò alla porta …
- Avanti – Disse Remus ad
alta voce e velocemente si passò la manica dell’abito sugli occhi e
alzandosi dalla poltrona.
Severus Snape girò in
fretta la maniglia ed entrò silenzioso.
- Scusa Lupin – Disse con
fare distaccato – Ero venuto a chiederti se avevi finito la scorta di
pozione … -
Remus sorrise
- Ne ho ancora per un
po’, grazie Severus –
- Bene, allora ti lascio
solo – Rispose il professore di pozioni
- Aspetta … vuoi una
tazza di te? – Chiese Remus. Severus non era certo il massimo della
conversazione disimpegnata, e sapeva che non aveva molta simpatia per lui a
causa della scherzo che Sirius gli aveva giocato quando ancora erano
adolescenti.
Comunque era sempre
meglio che stare solo con i suoi pensieri.
Severus trovò insolito
l’invito … la sua natura sospettosa lo spinse a rimanere per scoprire cosa
pateva esserci sotto … e soprattutto per scoprire se Lupin poteva essere un
pericolo per Hogwarts, dato che era stato uno dei migliori amici, nonché
l’amante di quell’assassino di Black..
- Va bene … lo prendo
senza zucchero, grazie – Rispose con aria circospetta.
- Siediti pure … - Gli
disse gentilmente Remus cercando una tazza che fosse un po’ più decente
rispetto alle altre.
Severus obbedì e si
sedette sulla poltrona prima occupata dal lupo mannaro.
Seguì un breve ma
imbarazzato silenzio.
- Sei molto gentile a
preoccuparti per me … - Disse improvvisamente Remus riempiendo una piccola
tazzina di porcellana bianca.
- A cosa ti riferisci? –
Chiese Snape facendo scorrere lo sguardo intorno alla camera
- Bhe, al fatto che
prepari quella complicatissima pozione per me, mi hai sostituito alle
lezioni … è il minimo che io ti ringrazi! -
Severus sentì uno strano
calore sulle guance … si, lo aveva sostituito, ma come compito aveva
assegnato ai ragazzi un tema … sui lupi mannari!
- Emh … non c’è di che! –
disse odiandosi per il rimorso che stava provando. Il suo sguardo, da Lupin
si soffermò sulla scrivania, dove vi era una foto di Remus e i suoi sciocchi
amici all’epoca della scuola; ovviamente c’era anche Sirius Black, che
abbracciava Remus da dietro con il suo solito sorriso strafottente.
Il professore di difesa
contro le arti oscure gli porse la tazzina e gli sorrise nuovamente.
- Lo ami ancora, non è
così? – Gli chiese Snape con aria molto seria.
Lupin sobbalzò
rovesciandogli addosso parte del tè
- Oh scusa Severus –
- Non importa – Rispose
l’altro togliendosi il mantello nero
- Dio … che stupido, mi
dispiace davvero tanto! –
- Ho detto che non ha
impotanza – Disse Snape con durezza fissando il suo interlocutore ben
diritto negli occhi – Piuttosto … rispondi alla mia domanda … -
Remus si irrigidì; come
poteva rispondere a qualcun altro riguardo a una cosa alla quale non sapeva
rispondere neppure a se stesso?
- Vuoi sapere se sono
complice di Sirius Black? E’ questo che credi? – Chiese Remus alterandosi -
… E’ per questo che sei qui, ora? –
Severus si alzò dal
divano e afferrò Remus per gli avambracci spingendolo contro la scrivania e
guardandolo con occhi che mandavano scintille.
Il professore di arti
oscure osservò il collega con uno sguardo vacuo; cosa doveva rispondere? Che
amava ancora il criminale che aveva ucciso i suoi amici e tutte quelle
persone? In quel breve istante però non potè fare a meno di trovare
gradevole il fatto di avere un corpo caldo schiacciato contro il suo….
Il lupo mannaro si stupì
dei suoi stessi pensieri;
… Ma che vado a
pensare?!? …
- Non ho detto questo –
Rispose intanto Severus - … Ti ho chiesto se ami ancora Black … -
Remus tacque e chinò lo
sguardo verso la fotografia di lui e dei suoi amici appoggiata sulla
scrivania a pochi centimetri da loro: erano felici, e James rideva … chissà
se avrebbe mai immaginato il tradimento di una delle persone a lui più
vicine?
Provò un moto di rabbia
verso Sirius, scacciando dalla mente tutto cio di bello che aveva vissuto
col suo compagno fino a quella terribile notte in cui James e Lily furono
uccisi.
- Come potrei amare un
simile bastardo? – Rispose tra i denti con una determinazione che sorprese
anche se stesso
Snape rimase ad
osservarlo qualche istante; chissà se era la verità? … In ogni caso una cosa
era certa; Lupin provava un forte rancore per il suo ex amante, lo capiva
dal suo sguardo. Strinse ancora di più le braccia del collega e avvicinò i
loro volti tanto che le loro labbra quasi potevano sfiorarsi.
- Non solo l’amore –
Disse - … anche l’odio è mosso da una grande passione; l’odio e l’amore sono
i sentimenti più devastanti che esistano in natura –
- E tu? … - Chise il lupo
mannaro all’insegnante di pozioni, sentendo il suo respiro caldo
accarezzargli il volto – Tu non mi odii forse? Non ti eri battuto per non
farmi insegnare qui ad Hogwarts? Lo so, sento spesso gli altri insegnanti
che ne parlano tra loro, pensando che io non senta … ma come ben sai l’udito
di noi lupi mannari è molto più sviluppato rispetto a quello delle persone
normali –
- Spesso è facile
confondere le proprie emozioni … - Rispose l’altro sfiorando appena le sue
labbra
- Non vorrai farmi
credere che tu mi ami? – Chiese Remus mentre Severus si stringeva ancora di
più a lui e faceva scivolare lentamente le mani sulle natiche del collega.
- … Non ho detto questo …
io ho solo parlato di due diversi modi di provare passione per qualcuno –
replicò Snape baciando appassionatamente l’altro uomo innanzi a lui. Sentì
Remus tentare una debole resistenza, così fece passare una mano tra le sue
gambe, facendogli emettere un gemito soffocato.
Remus dal canto suo
avrebbe voluto divincolarsi, prendere Severus e sbatterlo fuori dalla sua
stanza.
Maledizione, entrava a
prendere un te, gli faceva domande imbarazzanti e estremamente invadenti …
non contento lo sbatteva sulla scrivania e ci provava spudoratamente; ma per
chi lo aveva preso?!?
Tuttavia …
Una parte di lui lo
bramava con tutto sé stesso, si è vero non era amore … non poteva esserlo…
Rispetto, ammirazione,
gratitudine …
… Desiderio …
Tutto questo si ma non
amore…
Sentì uno strano calore
salirgli dai visceri, una strana consapevolezza del proprio corpo: Lo
desiderava, desiderava fare l’amore con il suo nemico di sempre.
… Bhe … in ogni caso
NEMICO era una parola grossa … dopotutto tutti i suoi screzi con l’attuale
insegnante di pozioni si erano risolti in qualche scaramuccia ai tempi della
scuola; il vero rivale di Severus era sempre stato Sirius, nonchè l’artefice
dello stupido scherzo che avrebbe potuto costare la vita a Snape per opera
dello stesso Remus in sembianze di lupo.
Oh, maledizione! Ancora
Sirius …
Ora basta! Vattene dai
miei pensieri una volta per tutte!
In fin dei conti Severus
aveva ragione: ciò che guida l’uomo è sempre e soltanto la passione; senza
la passione non si è che fantocci senza vita né spirito.
Gentilmente si svincolò
dal bacio e guardò intensamente il suo amante. Severus aveva uno strano
sguardo: esprimeva desiderio, speranza, timore … tutto dipendeva da cio che
lui, Remus, avrebbe detto o fatto e il lupo mannaro lo sapeva bene.
Era da tanto… troppo
tempo che non sentiva le mani calde di qualcuno accarezzargli la pelle;
Quella sera era solo per
lui…
Quella sera era dedicata
al suo piacere…
- Sev … - Sussurrò
sommessamente – fammi sentire vivo … -
L’altro sorrise e lo
strinse a sé … Remus avvertì chiaramente il tocco del membro eccitato del
suo amante contro il suo corpo.
- Dimmi che lo desideri
veramente –
- Voglio fare l’amore con
te, stanotte … ora … - Rispose guardandolo con desiderio
Severus sospirò chiudendo
gli occhi:
- Lo sai da quanto tempo
desideravo sentirti dire queste parole? –
Remus sorrise felice
mentre si lasciava stendere delicatamente sul soffice tappeto posto proprio
nel centro della stanza, di fronte al camino, mentre il fuoco scoppiettava
allegramente disegnando ombre dalle strane forme, sul soffitto.
- Sev… - Disse Remus
esitante - … Entrando hai lasciato la porta aperta, potrebbe entrare
chiunque … -
Snape non gli rispose
nemmeno: presa la bacchetta mormorò qualche parola e la serratura della
porta di ingresso si sigillò.
Si baciarono di nuovo,
con passione e Remus cominciò a spogliare lentamente l’altro mago
mordicchiandogli il lobo dell’orecchio
- Vuoi andare sul mio
letto? – Sussurrò alle orecchie dell’amante
Severus ridacchiò
- No, qui è molto più
romantico! – Disse solamente e aiutato Remus a togliersi la casacca
dell’abito totalmente nero, rivelò la sua pelle candida.
Poi fu la volta di
Lupin, che si lasciò togliere la veste consunta. Infine rimasero
completamente nudi uno tra le braccia dell’altro.
Remus sentì il cuore
battergli fortissimo nel petto
- Dimmi che non mi odii …
e che conto qualcosa per te – Disse Severus in un sussurro
- … Mi sei molto caro… -
Rispose Lupin
All’altro mago questo
bastò, sapeva benissimo che nonostante tutto Remus doveva ancora amare quel
delinquente di Black, altrimenti la sua reazione di prima alla sua domanda
non sarebbe potuta essere così brusca e decisa … Forse Remus lo odiava per i
fatti di tredici anni prima, ma di sicuro nel profondo del suo cuore la
relazione con Black non era ancora stata sepolta.
Sorrise così al Lupo
mannaro e annuì, poi cominciò a baciargli il petto mordicchiando di tanto la
sua pelle: adorava osservare i marchi rossi che lasciavano i baci.
Remus gemeva di piacere,
ed emise un piccolo grido quando le labbra dell’altro raggiunsero quasi il
suo sesso.
Severus si bloccò per un
attimo, e guardò intensamente il volto di Remus, che trovò quell’interruzione
assai poco gratificante e aperto un occhio, spiò curiosamente cosa stava
architettando il compagno…
Severus parve divertito
dall’aria indispettita del suo lupo mannaro e prese a stuzzicare con la
bocca e con le carezze la zona intorno al pube dell’amante, senza
concedergli l’appagamento che tanto desiderava.
Lupin sentiva il cuore
scoppiargli nel petto
“ Ohhh nooo più in giu…
più a destra … più a sinistra…. “ Pensava mentre il mago bruno si divertiva
nel condurlo al limite dell’esasperazione
Ad un certo punto Remus
decise che era venuto il momento di interrompere il gioco e afferrato il
compagno per la chioma corvina indirizzò il suo volto proprio sul luogo dove
voleva che l’altro si soffermasse.
Severus lo accontentò:
prese ad accarezzarlo per qualche attimo, poi cominciò a leccare il membro
dell’altro dalla base, cominciando dai testicoli e muovendo
contemporaneamente la mano in su e in giù.
Remus ansimò e gemette di
piacere, mentre la lingua di Sev era arrivata ormai alla punta del suo pene
e si era scatenata nel più fantastico pompino che il lupo mannaro avesse
ricevuto da molto, molto tempo… lo lasciò fare a lungo, assaporando ogni
istante di piacere, poi cambiò posizione, spostando Severus in modo da avere
il suo pube all’altezza del suo stesso viso e dare così anche all’altro lo
stesso piacere che stava provando…
Il professore di pozioni
gridò del piacere di assaporare ed essere assaporato all’unisono.
Quando si sentì essere
quasi al culmine, Severus si staccò dal compagno e lo fissò con insistenza
- Mi vuoi? – Chiese
maliziosamente
- Si – Rispose
semplicemente Remus
Severus si alzò,
posizionando l’altro mago a cavalcioni; si inumidì un dito con la saliva e
dolcemente lo fece scivolare dentro l’apertura anale dell’amante,
costringendolo a un piccolo grido. Era molto tempo che non aveva rapporti
con qualcuno … i suoi muscoli erano contratti, non essendo più abituati ad
accettare intrusioni dall’esterno.
- Ti ho fatto male? – Gli
chiese con inquietudine il maestro di pozioni
- No, no, va tutto bene –
rispose Remus sorridendogli
Severus iniziò quindi a
spingere avanti e indietro il dito, inizialmente molto lentamente, per dare
modo al suo partner di abituarsi alla sensazione;poi sempre più velocemente
aumentando il ritmo con l’aumentare del loro desiderio.
- Ah! Sev … - Esclamò
Remus visibilmente eccitato.
Improvvisamente,
nonostante la sua mente fosse appannata dal piacere, gli apparve davanti
agli occhi il volto affranto di Sirius, quella volta in cui, dopo il
pericoloso scherzo fatto a Severus, in cui per poco a causa di Sirius
stesso, aveva rischiato di diventare un assassino.
Ricordò che in quell’occasione
Sirius vinse il suo proverbiale orgoglio, e gli chiese perdono in un modo
indimenticabile.
“ Morirei se sapessi di
averti ferito di nuovo “
Così aveva detto, prima
di baciarlo per la prima volta. Da quel momento avevano trascorso la loro
vita insieme … sette anni d’amore …
“ No no … Sirius è un
maledetto bastardo “ Si disse Remus “ Non ha mantenuto la promessa di quel
giorno… Mi ha ferito nuovamente … e nel peggiore dei modi, tradendoci tutti
quanti … Non posso amarlo! “
NON POSSO AMARLO!
I suoi pensieri furono
interrotti dall’intervento di Severus, che dopo avere tolto le dita dal
corpo del suo compagno, vi aveva fatto scivolare il proprio pene.
Remus gridò;
Perché stava facendo
questo? … Perché desiderava Severus? … O perché voleva punire Sirius?
Non ebbe il tempo di
rispondersi, poiché Severus prese a muoversi velocemente dentro di lui,
stimolando con una mano il pene del lupo mannaro.
In breve tutto attorno a
Remus scomparve: la stanza, Hogwarts, Sirius, Remus e Peter … tutti quanti;
esistevano soltanto lui Severus e il loro piacere.
Quando entrambi
raggiunsero l’apice del piacere, si accoccolarono uno tra le braccia
dell’altro, sfiniti. Remus, col viso sul petto del suo compagno restò ad
ascoltarne il respiro riprendere il normale ritmo; sentiva la mente svuotata
….tutta la tensione di qualche ora prima si era dissolta come per magia.
- Spero di averti fatto
dimenticare Black almeno per un po’ – Disse Severus, non sapendo come
interpretare il silenzio del compagno.
Remus gli posò un dito
sulla bocca
- Adesso sei tu che non
smetti di pensare a lui … - Disse sorridendo – Grazie per ciò che mi hai
regalato stanotte … -
- Grazie a te … -
Remus annuì senza
parlare; adesso non voleva pensare né a Sirius, né ai suoi problemi né a
null’altro, voleva soltanto gustare quegli attimi di felicità.
Si addormentarono uno tra
le braccia dell’altro, mentre Hogwarts rimaneva sprofondata nell’oscurità
ignara di tutto cio che era accaduto quella notte d’inverno.
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