PARTE: 1/?
SERIE: Weiss Kreuz
PAIRING: Farfie X Schuldich , Schuldich X Youji
RATING: NC-17
NOTE: I personaggi sono di chi ne detiene i diritti , questo racconto non è
a scopo di lucro.
Una notte
di Amy
Il biancore del soffitto è quasi
accecante.
Quanto tempo è passato?
Minuti? Ore? Giorni? Secoli, mi paiono secoli. Allungo una mano nel buio tastando il posto accanto a me vuoto. Mi volto con uno sbadiglio. Sul materasso ancora la conca modellata dal tuo corpo, tra le pieghe delle
lenzuola il tuo profumo misto a un altro, più intimo. Carezzo il
guanciale togliendo qualche corto capello chiaro, pare quasi trasparente sotto
questa luce fantascientifica da neon.
Sento rumore di coltelli in cucina. Preferisco non indagare su cosa tu stia facendo. MI stiracchio flettendo la schiena come una lince dopo un lungo sonno. Mi passo la mano nei capelli, districando i
nodi. Mi alzo e mi siedo
sul letto. La spazzola scivola fra le ciocche color fiamma, lisciandole.
Le sento ricadere lievemente sulla pelle nuda, in una carezza. E' stata una notte piacevole. Non mi ricordo molto, complice anche l'alcool, ma quel poco che mi ricordo sono ricordi piacevoli, per quanto fumosi e vaghi.
*stoc* La spazzola cade in terra. Qualcosa attira la mai attenzione. Una cravatta arrotolata e annodata come un serpente, giace in terra. Ora mi ricordo quella dolce tortura a cui ti ho sottoposto. La prendo in mano osservandola adorante mentre la porto alle narici ispirandone l'odore
dolciastro. L'odore del tuo sperma. Il profumo di cui mi sono drogato ieri
notte, la pelle che ho assaggiato inebriato, il sangue che ho lappato come
se da esso dipendesse la mia stessa vita. Il tuo sangue, la tua pelle, il
tuo odore. Appoggiò un piede in terra. "Mio dio" esclamò
ritraendolo di
scatto. Una pozza di sangue..e un uomo nell'oscurità mi scruta. Mi alzo,
coprendomi con il lenzuolo come una giovane vergine e lo osservo.
"YOUJI?!" esclamo ad alta voce mentre il mio sguardo carezza il
petto nudo e
sanguinante del giovane sweeper.
Youji mi trafigge con uno sguardo, stancamente prova a strattonare le
catene
che lo inchiodano alla parete come un assurdo oracolo, un moderno Gesù Cristo eccitato e libidinoso.
Sento i suoi pensieri tagliare come lame, pensieri sconci e rimorsi di
coscienza. Sorrido scorrendo con le mani il tuo corpo. Sento i muscoli
tendersi allo spasmo. Il suo corpo si inarcà violentemente quando poso la
mia mano a coppa sui suoi genitali gonfi.
"Ohhh..siamo in tiro eh?Come? MI spiace non capisco se mugoli così...certo
che ti leggo nella mente ma sai è così divertente vederti agitare..aha..sono
un vero bastardo hai ragione.." sento i nervi tendersi sotto la
stoffa
leggera dei pantaloni.
"Che inutile gingillo."scendo implacabile sul suo sesso
massaggiandolo per
poi togliermi di colpo.
Kudo sembra soffrire di quell'interruzione tanto improvvisa e ancora
inebetito dal flusso sanguigno che gli monta alla testa cerca di
avvicinarsi, dimentico delle catene che gli mordono la carne tenera dei
polsi e delle caviglie.
"Mai amato un uomo..povero vergineo fiore di orchidea selvatica. Non
hai mai
provato l'ebbrezza dello sfinimento peccaminoso? Che vita inutile, quasi
mi
vien voglia di porvi fine." Sussurrò avvicinandomi di nuovo con il
coltello
in mano. Sfioro la pelle della giugulare, lo sento tendersi sotto la lama,
tremare impercettibilmente. Ora so cosa provano i cacciatori, so cosa
significa vedere gli occhi di una gazzella implorare la libertà. Lo so e
amo
l'ebbrezza che da giocare con quella vita. Il coltello scivola tagliando
la
pelle, strappando un leggero gemito di dolore da quelle labbra, soffocato
tra i denti e la stoffa del bavaglio.
I pantaloni si afflosciano a terra, tagliati, denudando quel corpo
perfetto.
Le mie mani apprezzano i sodi muscoli,li assaggiano e sazie si ritraggono.
"Vuoi che ti assaggi, mio frutto straniero?" chiedo mentre poso
le labbra
sulle sue nudità,sfiorandole mentre parlo sottovoce, manifestando anche i
più reconditi pensieri segreti della mente del mio nemico. Grottesco
vederlo
così, incatenato e nudo con la virile possanza eretta in tutto il suo
turgore. Grottesco e sensuale come una rosa tinta d' argento. Sento il
membro pulsare fra le mie labbra e subito vacilla quando mi allontano e
tranquillo mi siedo sul letto. Spengo le luci, Ora l'unica fonte di luce
è
la lucentezza bluastra emanata dalla tv. Sullo schermo il solito
conduttore
di turno conduce un gioco. Ti vedo uscire dalla cucina, l'occhio cu cui
spicca una lunga cicatrice è socchiuso ma senza benda. Rimani estatico a
fissare lo schermo poi sorridi, un sorriso maligno mentre con lo stesso
entusiasmo di un bambino nell'ora di disegno torni correndo con una
tavolozza e dei colori.
Come sei infantile. Forse proprio perché non hai avuto infanzia alcuna.
Ma
che
importa ti sarò io da padre e amante se è questo ciò che cerchi. Sei
come
une diamante sfaccettato di cui la luce illumina solo un volto alla volta
lasciandone in ombra altri mille egualmente belli.
"He has got a face!" esclami felice con quell'accento
ondulatorio, quasi una
cantilena. Adoro quando parli la tua lingua. E' così melodica.
Rido, rido di quel povero ragazzo inchiodato al muro, rido del suo pene
ridicolizzato da una faccia dipinta e rido dei tremori che gli
attraversano
il corpo ogni volta che il pennello scivola con il suo crine sul suo
glande.
Rido finchè non sento le labbra premute sulle mie e di colpo smetto di
ridere, soffocato in quel bacio.
"Oh, Farfie." mugolo mentre mi porti le ginocchia sulle tue
spalle. "OH FARF..."ti sento penetrarmi senza difficoltà, senza dolcezza.
Sentire il tuo
corpo dentro il mio che lo stringe come un guanto di pelle è una
sensazione
impossibile da descrivere. Di colpo le voci spariscono ci sono solo le tue
mani sulla mia virilità, il tuo calore dentro me in un ritmo incessante,
monotono. Forte come droga il tuo odore.
Era passata solo una notte e io ardevo per te , incurante di quegli occhi
verdi sbarrati nel buio.
Lui era il mio regalo..il mio regalo fatto da te.
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions |
|