Una nottata in riva al lago

 

di Lightangel

 



 

Era tarda sera, un mezzospettro dai capelli argentei e occhi d'ambra correva tra foreste montagne.
“Uff, a volte non la sopporto proprio Kagome. Se l'è presa perché non riesco a dimenticare Kikyo. Sembrava leggermente triste, ma quando gliel'ho chiesto mi ha mandato a cuccia un sacco di volte... La mia povera schiena!”. Scappava il più lontano possibile. Almeno per quella notte, si diceva, era meglio cambiare aria. Tanto non avrebbe potuto fare granché e l'idea di passare la notte con una Kagome infuriata non lo allettava proprio. Le avrebbe dato il tempo per sbollire la rabbia, magari lontana da lui.
Correndo raggiunse un lago, circondato da piante rigogliose. Ormai aveva già percorso parecchi chilometri di distanza, tanto valeva trovare un buon posto dove passare la notte. Trascorrere la nottata all'aperto non gli importava minimamente, c'era abituato, così decise di fermarsi. Salì su un albero, sistemandosi su un ramo non troppo alto, dal quale aveva un'ampia veduta sul lago, mentre la parte rimanente non si vedeva a causa della boscaglia.
Si sdraiò completamente, portando le mani dietro la testa. Chiuse gli occhi, godendosi quei momenti di relax. In fondo, era da tanto che non riusciva a riposare decentemente. Troppe cose erano accadute in troppo poco tempo. Senza quasi accorgersene prese a pensare a tutti i fatti accaduti di recente: l'unione tra Naraku ed il suo cuore, la perdita di Kikyo, l'acquisizione del colpo del fratello, la Luna del Mattino che Porta all'Aldilà... Eh già, non si poteva certo dire che quello fosse un periodo tranquillo.
“Dannazione, spero che questa maledetta lotta arrivi presto al termine e che Naraku tiri presto le cuoia.”
Il silenzio fu rotto da un rumore proveniente dal lago, acque che si muovevano. Il ragazzo pensò che fosse solo un animale che beveva nel lago e non ci fece caso. Sentì il rumore continuare e, incuriosito, si voltò per dare una sguardo al lago e vedere cosa fosse. Non poca fu la sorpresa quando vide cos'era, o meglio chi era che muoveva le acque. Un ragazzo moro, completamente nudo, nuotava nel lago. Lo riconobbe subito.
“Koga!” pensò osservando lo spettro lupo rilassarsi nel lago.
“Per colpa dell'acqua non ho sentito il suo odore e lui non si neanche accorto che sono qui. Tra tutti i posti di questo mondo proprio qui dovevo trovare il lupo spelacchiato?!” si domandò mentalmente. Stranamente, la figura dell'altro lo attirava.
“Ma perché continuo a guardarlo? È solo un ragazzo nudo, mi sono visto mille volte nudo... e poi non dimentichiamo che è Koga, l'odioso lupaccio spelacchiato.” nonostante non riuscisse a trovare una motivazione valida, continuò a osservarlo, nascondendosi meglio dietro le foglie per non essere scoperto.
“Certo che però, osservandolo bene, è proprio un bel ragazzo...” si stupì lui stesso dei propri pensieri.
“Ma che vado a pensare! Devo essere impazzito... però non riesco a non guardarlo... avevo già provato queste sensazioni in passato, con Kagome e Kikyo, ma mai così intensamente...” l'idea che gli balenò in testa lo sconvolse.
“No, non è assolutamente possibile che mi piaccia Koga. Non l'ho mai sopportato e poi a me non piacciono gli uomini. A me piace Kagome...” ma cominciò ad avere dei dubbi. Gli piaceva davvero Kagome?
“Sicuramente mi sbaglio, non può piacermi. Non lui! È un buzzurro, è un rompiscatole impiccione e arrogante... però è terribilmente bello, non l'avevo mai visto nudo... MA PERCHÉ PENSO QUESTE COSE? A ME NON PIACE KOGA, PUNTO E BASTA.” si rese conto di essere rosso in volto e di avere il battito cardiaco accelerato.
“No, no, no... questa era la cosa peggiore che potesse capitarmi... se mi piacesse veramente, con che coraggio lo direi a Kagome? Sì, devo pensare a Kagome...” distolse lo sguardo dal moro, fissando il fusto dell'albero su cui era appollaiato.
“Kagome... sì, le voglio bene ma... cosa provo per lei? Di recente non sento più per lei le emozioni forti che provavo una volta... forse pian piano l'attrazione che provavo per lei si è ridotta ad un affetto molto forte... ma anche se fosse, non è possibile che mi piaccia Koga. Non lui! Tutto ma non lui... ma perché in un modo o nell'altro penso a lui?!” avrebbe voluto urlare dal nervosismo, ma se l'avesse fatto sarebbe stato sicuramente scoperto da Koga e questo sarebbe stato un guaio. Un grosso guaio. Si sentiva sconvolto e dubbioso, in pochi minuti la sua vita era cambiata completamente. Voltò nuovamente lo sguardo sul lago. Lo spettro lupo era ora sdraiato sulla riva, supino, senza nulla indosso.
“Chissà cosa farebbe se sapesse che lo sto guardando in questo modo. Con tutta probabilità mi odierebbe più di quanto mi odi già.” nonostante questa realtà lo rendesse irrimediabilmente inquieto, non poteva fare altro. Un sentimento di tristezza e delusione si fece largo dentro di lui. Sospirò.
“E ora che faccio?”
“Ah, dopo giorni e giorni passati a correre mi ci voleva una rinfrescata. Ma cos'è quest'odore? Mentre ero in acqua non lo sentivo, ma ora... mi è come parso di sentire odore di cane.” pensò Koga, voltandosi di scatto nella direzione da cui sentiva quel debole odore.
Inu Yasha, dal canto suo, sbiancò nel vederlo girarsi verso di lui.
“Oh cavolo!” pensò arretrando, ma nella distrazione del momento, appoggiò male il piede, scivolando e cadendo a terra con un gran tonfo.
Con una velocità fulminea, senza neppure rivestirsi, il moro raggiunse il luogo del gran tonfo.
-Allora non mi sbagliavo, era proprio puzza di cane quella che sentivo!-
-Va' al diavolo!- fu la risposta che diede l'altro rialzandosi da terra, trovandosi faccia a faccia con gli occhi azzurri e irritati di Koga.
-Cosa facevi cagnolino, mi spiavi?-
-Io spiare un lupo pelle e ossa come te? Te lo sogni! Mi ero appollaiato su quell'albero per riposare ma sono scivolato!-
-Vuoi farmi credere che non ti eri accorto che fossi qui? È una scusa stupida degna di te!-
“Come può piacermi un simile cretino!” pensò il ragazzo dai capelli argentei, ringhiando. -Senti, puoi credere quello che vuoi, io te l'ho detto come sono andate le cose.-
-Allora perché sei ancora qui e non mi togli gli occhi di dosso?-
A quella domanda Inu Yasha arrossì, irritandosi ancora di più. -Non sono mica obbligato ad andarmene soltanto perché ci sei tu, lupo spelacchiato!-
-E cosa stai qua a fare? Sentiamo.-
-A fare quello che voglio!- ribatté, ben sapendo che quel motivo non fosse sensato.
-Fa' un po' come vuoi. Io da qui non mi sposto.- disse il capo degli spettri lupo, dando le spalle all'altro per sdraiarsi sula riva del lago.
“Questo qua non ha neanche un po' di pudore.” pensò Inu Yasha, che senza accorgersene stava di nuovo fissando l'altro.
-Lo so che sono bello, ma vuoi stare lì imbambolato per tutta la notte?- le parole di Koga lo riportarono alla realtà. -Taci, non devo di certo rendere conto a te di quello che faccio!- e detto questo tornò in cima all'albero su cui era rimasto fino a poco prima, a pensare.
“Idiota, chi si crede di essere?! È solo uno stupido lupo spelacchiato...” ma mentre lo pensava si rendeva conto che però non si limitava solo a questo ciò che pensava sul moro.
Quest'ultimo, era perso tra i suoi pensieri.
“Quel cagnolino non me la racconta giusta. Mi fissava in modo strano, sembrava... interessato.” sgranò gli occhi per qualche secondo.
“Interessato a me?! No, non è possibile che io piaccia al cagnaccio. A lui piace Kagome. Però, ora che ci penso, mi piaceva che mi guardasse... Oddio cosa vado a pensare... però in fondo è vero, mentre mi guardava ero soddisfatto...” sbarrò nuovamente gli occhi.
“No... No, no no no no! Non più piacermi quel cagnaccio pieno di pulci, l'ho sempre detestato! È solo uno stupido cagnolino che agita la spada a destra e a manca e che non tiene a fermo la lingua. E poi a me piacciono le donne, LE DONNE... Kagome, certo a me piace Kagome. Kagome e nessun altro. NESSUN'ALTRA.” aprì leggermente le palpebre, abbastanza per notare che lo sguardo del “cane” fosse poggiato su di lui.
“Perché quell'imbecille mi fissa ancora? Non mi piace quello sguardo così curioso, così impiccione”.
Accortosi di aver incrociato lo sguardo con Koga, Inu Yasha voltò il suo in fretta.
“Cavolo, preferirei cavarmi gli occhi piuttosto che continuare a fare queste figure di merda! Sembro un cretino, ma non riesco a non guardarlo... non posso farci niente, per uno scherzo di un destino stronzo mi piace un ragazzo. E fosse un ragazzo normale non sarebbe un problema tanto grande. Ma quel ragazzo è Koga, il lupo pelle ossa che detesto e che detesta me! Che frustrazione...”
Intanto, il tarlo del dubbio si era insinuato nella mente del moro. “Perché anche a me viene voglia di guardarlo? Perché il suo volto che mi ha sempre ricordato uno scemo mi attira così tanto. Sembra quasi carino, anzi, senza il quasi. MA CHE CAZZO DICO, ANZI CHE CAZZO PENSO! Lui è Inu Yasha, un mezzo umano che puzza di cane, un botolo attaccalite! Non può piacermi un simile idiota! Anche se ora il suo odore di cane non mi nausea più... sembra quasi che mi piaccia... no, sto impazzendo. Non è vero, è un incubo. Sveglia Koga, non può piacerti Inu Yasha! NON LUI! TUTTI MA NON INU YASHA!” anche lui ora era spaventato e confuso, quella prospettiva lo spaventava e non poco. Rendersi conto di essere attratto dal proprio rivale è una cosa un tantino... sconvolgente.
Osservò le orecchie canine sulla testa dell'altro.
“Infondo non sono così brutte quelle orecchie da cane... sono carine... e con questa ho detto la stronzata del giorno! Non può essere vero! Perché all'improvviso mi sento nervoso e... imbarazzato. Perché mi piace quando guarda il mio corpo nudo...” le sue domande parevano non avere risposta, anche se senza volerlo ammettere conosceva la risposta, nonostante il suo orgoglio non volesse rendergliela chiara.
Lo sguardo di Inu Yasha tornò inevitabilmente a posarsi su di lui, sul suo volto.
“Certo che è davvero carino... Perfetto, ora sembro Jakotsu. Kami, quanto sono caduto in basso.”
Koga si rese conto che l'altro lo fissava di nuovo, con uno sguardo dolce e imbarazzato. “Adesso mi fissa con quella faccia da cane bastonato... ma non mi dispiace che lo faccia, anzi... mi piace... mi fa sentire strano. Oh no, dimmi che non è vero... mi sto eccitando!” pensò spaventato e imbarazzato il lupo, sentendo un certo calore affluire al basso ventre.
“Cazzo, non deve vedermi in questo stato, che figura ci farei?”
Prima che il “cane” potesse vedere lo stato in cui si trovava il “lupo”, stato che si intensificava momento dopo momento, quest'ultimo si alzò e veloce entrò in acqua, rimanendo in piedi di spalle al ragazzo dagli occhi dorati.
-Che ti succede, perché sei scappato come un fulmine?- domandò sorpreso Inu Yasha.
-Fatti miei. Avevo caldo.- in un certo senso era così, anche se il calore era focalizzato tra le sue cosce.
“Speriamo che con l'acqua fredda passi...” ma purtroppo il sapere di avere lo sguardo del mezzospettro dietro di sé puntato sulle proprie spalle non lo aiutava, anzi... il principio di erezione continuava.
“Che questo sia un segno? Che sai la prova che io sia... attratto da quel cagnolino?!” ormai aveva troppi elementi per dubitare, era imbarazzato, col cuore che batteva all'impazzata ed era tremendamente eccitato.
“Allora, tiriamo le somme della situazione: Ormai so per certo di piacere ad Inu Yasha e se reagisco così solamente col suo sguardo addosso, non c'è altra spiegazione: anche lui non mi è indifferente...” per quanto la cosa gli sembrasse surreale, i fatti non mentivano, il suo corpo neanche.
“...Quindi, ormai tanto vale arrivare fino in fondo alla situazione” esitando un poco, si girò verso Inu Yasha, che nel frattempo si era sistemato sull'erba, con la schiena poggiata alla corteccia dell'albero su cui poco prima era seduto, e lo raggiunse.
Senza vergogna, si mostrò nudo, con la sua virilità dura e turgida in mostra. A quella vista, Inu Yasha non poté fare a meno di imbarazzarsi e stupirsi.
-Alzati...- mormorò il capo degli spettri lupo.
Subito, l'altro si alzò in piedi, prendendo a fissarlo nelle iridi celesti, mentre lui faceva lo stesse in quelle d'ambra del “cane”. -Senti, non so bene cosa stia succedendo, ma la situazione è chiara, quindi, l'unico modo che abbiamo per capire cosa proviamo è...- non continuò la frase, ma l'altro intuì benissimo cosa intendesse.
-Sì, hai ragione. Neanch'io so cosa mi succede, ma credo che sia il momento di scoprirlo- e detto questo poggiò le labbra su quelle del moro, il quale, seppur leggermente stupito dall'audacia del ragazzo, non si ribellò al bacio.
Nessuno dei due aveva mai immaginato una cosa simile, fino a quel giorno, anzi, fino a poche ore prima.
Notando che la bocca di Inu Yasha fosse socchiusa, Koga ne approfittò per infilare la lingua nella cavità orale dell'altro, cominciando a leccare sensualmente il suo organo del gusto.
Il mezzospettro acconsentì a quella tacita richiesta muovendo la lingua, facendola duellare con quella del “lupo”. Sentiva l'erezione dell'altro spingere sulla propria coscia. Portò le braccia sulla schiena nuda dell'altro, cominciando a scorrere piano su e giù, mentre l'altro portò le mani tra i suoi capelli color madreperla.
Nel giro di poco il tenero bacio iniziale diventò una sensuale e travolgente battaglia fra lingue.
Con naturalezza, Koga denudò Inu Yasha dalla sua veste di cane del fuoco, facendolo rimanere con indosso un semplice kimono candido, il quale cadde a terra pochi minuti dopo.
Ora i due amanti si baciavano passionalmente, completamente nudi, mentre le loro mani vagavano sui corpi bollenti, tastando ogni centimetro della pelle altrui, ma la cosa cominciava a non bastargli più. Ormai le loro virilità erano completamente tese e aspettavano di essere soddisfatte.
Il “cane”, con una mano scese a stuzzicare il membro del “lupo”, toccando prima con fare incerto, strappando sospiri al suo proprietario, saggiandone la grandezza, iniziando poi a scappellarlo lentamente, facendo gemere il moro direttamente nella sua bocca.
-Prendimelo in bocca...- sussurrò Koga staccandosi dalle labbra di Inu Yasha. In vita sua mai avrebbe creduto che un giorno avrebbe chiesto una cosa del genere a Inu Yasha. Se qualcuno glielo avesse detto il giorno prima, l'avrebbe sicuramente ucciso. Si sdraiò a terra, supino, con le gambe divaricate, senza staccare gli occhi imbarazzati da quelli dell'altro.
Il mezzospettro non si tirò certo indietro. Anche se non aveva esperienze di questo tipo, tutto gli risultava maledettamente naturale, come se fosse la cosa più normale del mondo. L'odore del “lupo” che aveva sempre odiato, ora gli sembrava persino dolce.
Pose la testa fra le cosce del moro, osservando la virilità dura e turgida che si trovava a pochi centimetri dal suo volto. Senza paura, leccò piano la punta e vide lo spettro serrare le palpebre. Decise di continuare, prese in bocca quanto poteva e comincio a pompare.
Intanto Koga strizzava gli occhi chiusi, portò le mani tra i capelli d'argento di Inu Yasha, stringendo la testa, imponendogli di continuare.
Il “cane” accettò questo invito e prese a pompare più velocemente, sentendo finalmente il “lupo” gemere a pieni polmoni.
-Non avrei mai pensato che questo potesse accadere, ma devo dire che sei veramente bravo- mormorò Koga tra i gemiti di piacere.
Spronato, Inu Yasha accelerò ancora il ritmo, stuzzicando i testicoli dell'altro con una mano.
-Di più...- sussurrò Koga a denti stretti, stringendo forte la presa sulla testa dell'altro per impedirgli di spostarsi.
Inu Yasha diede ancora più velocità al suo “lavoro”, facendo quasi urlare il moro dal piacere. Non passò molto che quest'ultimo disse -Sto per venire-, ma, sebbene provasse un po' di fifa, il ragazzo continuò finché non sentì un lungo e potente gemito e la bocca inondata da fiotti caldi. Lasciando andare il membro ancora gocciolante di seme, alzò lo sguardo per osservare un Koga sudato e ansimante, la più bella visione che avesse mai avuto.
-Ti è piaciuto?- chiese un Inu Yasha col volto rosso dall'imbarazzo.
-È stato il miglior orgasmo della mia vita.- rispose l'altro mentre il respiro si stabilizzava. -Ora però tocca a me- e senza dargli modo di reagire, spinse il mezzospettro, facendolo cadere con le spalle sull'erba fresca e si posizionò tra le sue gambe. Osservò bene da vicino quel sesso duro come la roccia, sentendone l'odore forte. Come aveva fatto prima Inu Yasha, prese a scappellarlo, facendolo andare la mano su e giù, su e giù, in un movimento ripetitivo che mandava il ragazzo dai capelli d'argento in estasi. Decise di passare all'azione e accolse il membro nella cavità orale, iniziando un certo “lavoro” che fece gemere e inarcare la schiena a Inu Yasha. Soddisfatto, Koga continuò a muovere la testa su e giù, abbandonandolo e riaccogliendolo dentro di sé, aumentando la velocità progressivamente, mentre dalla bocca di Inu Yasha fuoriuscivano numerosi gemiti e sospiri. Passarono pochi minuti che già il “cane” non ce la faceva più a resistere e quindi lo avvertì. -Koga, sto per venire!- e in risposta l'interpellato aumentò la velocità, facendo gemere forte l'altro e godendosi il volto di Inu Yasha, contratto in una smorfia di piacere. Sentì il sesso nella sua cavità orale diventare più duro fino a schizzare liquido caldo nella sua bocca. Inghiottendone buona parte, il moro raggiunse la bocca del “cane”, facendogli assaggiare il suo stesso sapore salato e amarognolo, mentre lui ancora ansimava dal piacere troppo intenso.
Ripresero a baciarsi con passione, finché Koga non mormorò -Mettiti a pancia sotto-
Intuendo subito cosa volesse fargli lo spettro, il ragazzo obbedì e si posizionò come richiesto, a pancia sotto con le gambe divaricate.
Il moro gli fu subito sopra, sdraiandosi sopra di lui, mentre il “cane” sentiva l'erezione nuovamente attiva del “lupo” premergli su di una coscia.
Un nuovo sentimento lo riempì: la paura, ma non lo dette a vedere.
-Ti farà male...- sussurrò Koga.
-Lo so. Procedi.-
Senza farlo attendere oltre, Koga affondò nel corpo dell'altro, sentendo quell'antro caldo teso e stretto attorno alla sua virilità, mentre il ragazzo dagli occhi d'ambra gemette per il dolore. Un dolore forte, come se quella cosa fosse troppo grande per stare dentro di lui.
-Che c'è, un cagnolino come te non può sopportare un dolorino?- sussurrò in tono di sfida il capo degli spettri lupo.
-Scusa tanto lupo pelle e ossa, vorrei vedere te qua sotto!-
-Devo uscire?-
-No. Continua pure.- mormorò a denti stretti, nonostante gli facesse un male cane il fondo schiena , non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di tirarsi indietro, ormai era da tempo che non poteva più ritirarsi.
Il moro prese a muoversi, entrando e uscendo da quella cavità bollente che lo faceva godere.
Inu Yasha sotto di lui si stava piano piano abituando all'intrusione e sentiva il dolore scemare spinta dopo spinta.
Sentendo che il mezzospettro si era completamente rilassato, Koga iniziò a spingere forte, dando colpi forti e profondi nel corpo di Inu Yasha, il quale ora si sentiva invaso e soggiogato dal piacere, che aumentava spinta dopo spinta. Presero a gemere insieme, rapiti dal piacere che i propri corpi gli donavano. Godevano senza ritegno, ormai la vergogna era passata, in quel momento c'erano solo loro due e il loro amplesso.
Con un ultima spinta Koga raggiunse l'apice del piacere dentro Inu Yasha, il quale, sentitosi inondato le viscere dal nettare caldo, venne a suo volta macchiando l'erba sotto di lui.
Sudati e sfiniti dalla caddero sull'erba che profumava del loro amplesso. I muscoli indolenziti, gli occhi chiusi e i polmoni ansimanti come dopo una lunga corsa. Rimasero in quello stato per minuti, forse ore, poco importava. Sapevano solo che quel giorno tra loro tutte era cambiato e non gli serviva altro.

Fine

Note dell'autore:
Dopo aver riflettuto ho deciso di mettere la nota OOC. Sebbene io non sia molto convinto, forse è meglio così. Grazie a coloro che hanno espresso il loro parere per aiutarmi. Fatemi sapere se la fic vi è piaciuta^^ e siete pregati di non offendere né me né la storia, grazie.