Un amore di un angelo

parte XIII

di Clanes & Seimei

 

CAPITOLO 13: Il sole e la croce sugli occhi di un angelo


Ichinamah, nato angelo, vissuto angelo, innamoratosi da umano, muore come tale fra le braccia del demone che amava più della sua stessa vita.
Fra le braccia del suo stesso assassino.

Rukawa aveva provato.
Aveva dato fondo ai suoi poteri per salvarlo.
Ma Belial glielo aveva impedito.
E così il suo amore di angelo era morto, inerme, in un lago di sangue.

Nelle alte sfere del cielo i figli di Dio piangevano il loro fratello.

Piangeva Micheal, abbracciato a Raphael.
Piangeva Uriel, la bocca serrata in una smorfia di dolore.
Piangeva Rasiel, suo amico di sempre.
Piangeva Zafkiel, suo maestro di vita.
Piangeva Djibril, che tra le lacrime trovò la forza per chiamare a sè l'ultimo degli angeli, ma non di certo per importanza.

"Oh ineffabile Kira, ti invoco per salvare l'anima di un fratello. Mostrati ora, al mio umile cospetto"

Un paio di enormi ali nere, cosparse di piume setose, si materializzò davanti al volto piangente di Djibril, che sussultò nel vedere con quale velocità Kira fosse giunto al suo richiamo.

I suoi occhi rivelavano conoscenza.
Non c'era bisogno che Djibril gli spiegasse nulla.
Un sorriso freddo gli segnava il volto, un sorriso dolce, ma che sapeva di morte.
Lunghi capelli neri gli incorniciavano il viso perfetto, dove si stagliava il segno distintivo di colui che, fin dalla notte dei tempi, si era occupato delle anime degli angeli periti.

Djibril guardò la piccola croce tatuata sotto l'occhio blu di Kira, e poi il sole spento che circondava l'occhio grigio, per poi confrontarli con quelli più grandi che erano disegnati sulla lama affilata della falce, che l'Angelo della Morte reggeva con la mano sinistra.

"Allora vado, Djibril. Lo porterò nella Terra dell'oblio, dove la sua anima possa vivere felice illuminata dalla luce di Dio."

Djibril si strinse una mano al petto.

"Grazie Kira, sono in debito con te"
"Non sei in debito con me... è solo il mio lavoro..."

Djibril fece un sorriso forzato, mentre Kira svaniva nel nulla.



Rukawa aveva la testa immersa nel sangue di Hanamichi, ormai privo di vita.
Aveva esaurito le lacrime, e non riusciva più nemmeno a pensare.

Continuava a ripetere il suo nome all'infinito, mentre si stringeva a quel petto ormai freddo.

Improvvisamente una mano gli accarezzò amorevole i capelli.

Il Demone alzò il viso, e incontrò lo sguardo dell'ultima persona che si sarebbe aspettato di vedere in quel momento.

Stava per domandargli come fosse entrato quando le vide.
Le piume nere.
Solo due creature in tutto il mondo sovrannaturale possedevano ali come quelle.
I due angeli della morte.
Uno per gli umani, e l'altro per demoni e angeli.
E quello non era la morte dell'uomo.
Era la morte di Ichinamah.

"Tu... tu sei..." disse incredulo.
"Si Kaede, sono io. Sono l'angelo della Sua morte."
"Ma perchè... tu sapevi che io e lui... perchè tutto questo?"
"Non c'è risposta. Nessuno conosce il perchè della morte. Nemmeno noi che ne siamo i custodi."
"Ma perchè proprio tu?"
"E chi ti aspettavi, Uozumi forse?"

Le labbra del demone si incresparono tra le lacrime dando forma a qualcosa di molto simile ad un sorriso, ma che si spense subito.

"Fottiti Sendoh! Ti sembra il momento di fare certe battute?"
"Scusa, volevo solo tirarti su il morale..."
"Forse quando mi verrai a prendere con la tua falce, e porterai la mia anima lontano, nell'oblio del non ricordo, forse solo allora potrai vedermi sorridere. Ma per ora scordatelo. L'uomo che amo è morto. E niente, niente potrà mai sostituirlo..."

Rukawa cercò di piangere, ma gli occhi ormai aridi non diedero lacrime.
Il dolore era troppo.
Il senso di colpa insopportabile. 
La paura enorme.
La rabbia infinita.

"Ora dovrai portarlo nella terra dell'Oblio?"
"Si"
"Posso chiederti un favore?"
"Sentiamo"
"Prima di cancellare la memoria dalla sua anima... puoi dirgli che... che non è stato inutile avermi amato? E che io lo amo da impazzire?"
"Penso di poterlo fare..."
"Grazie Akira, sei un amico..."

Rukawa svenne, abbandonato sul corpo di Hanamichi, privo della forza necessaria per resistere, forza morta con il suo angelo.

Sendoh sollevò piano il demone, e lo depose sul letto, a fianco del rosso.
Si avvicinò a lui e gli sfiorò dolcemente una guancia.

"Torno subito"

Detto questo prese Ichinamh e lo rese anima, per poi portarlo con sè nella Terra dove nessuno sa cosa sia la tristezza.



Profumo di lavanda gli invase le narici.
Si svegliò piano, cercando di passare con tranquillità dal dormiveglia al risveglio, per non cominciare male la giornata.

Cercò lui con lo sguardo.

"Chissà dov'è quel cretino..."

Quel profumo gli ricordava la prima volta che si era accorto di essersi innamorato di lui.

Dopo la morte di Hanamichi, nessuno gli era stato vicino quanto lui.
E non lo avrebbe mai ringraziato abbastanza per il dono che gli aveva fatto.

L'aveva purificato dalla sua natura demoniaca, ed ora lui, Grande Impervio, non era altro se non un semplice umano, con dei ricordi speciali.

Baciò dolcemente una foto sul comodino, sfiorando con un dito i capelli rossi del ragazzo ritratto.

"Un giorno ci ritroveremo amore mio. Te lo prometto. E quel giorno saremo di nuovo Hanamichi e Kaede, coppia d'oro dello Shohoku, giocatori di basket, amanti e innamorati..."

"Kaede ti muovi? Faremo tardi! Jin e Kyota ci aspettano!"
"Arrivo Akira!" urlò Rukawa al suo ragazzo, e, posato un altro bacio su quegli occhi nocciola, si alzò, pronto ad affrontare un'altra giornata senza di lui.


Sendoh si svegliò di soprassalto.
Gli occhi spalancati erano fissi sul soffitto.
Che razza di sogno aveva fatto?
La Kitsune e la scimmia rossa esseri sovrannaturali?
E lui Angelo della morte?
E perchè il rossino era morto?
Doveva smetterla di cenare a mezzanotte da Uozumi.
I peperoni ripieni sono difficili da digerire.
Comunque la biondina che lo aveva evocato non era niente male.
Pensato questo, si girò su un fianco e si rimise beatamente a dormire.

Owari capitolo 13 

Hana&Ru: Ma che cacchio avete bevuto?
Seimei: Io ho pucciato il panettone nella crema Whisky^^
Hana: Ecco! Era avariato il panettone! Siamo a luglio!
Clanes: E vabbè quante storie per un capitolo su Sendoh...
Sendoh: Ma che cazzo di parte da coglione mi avete fatto fare?
Seimei: Ma che vuole questo?
Clanes: E' già tanto se gli abbiamo dedicato un capitolo!
Seimei: Vero vero
Clanes: Non fare la gnorri che sei stata tu a voler inserire il tuo dolce Akira...
Seimei: Che cavolo stai dicendo Willis?
RuHanaSendoh: Willis?
Clanes: Ehm... sorvoliamo...
Seimei: Comunque fingete che questo capitolo non esista... il prossimo continua direttamente da dove si era fermato il 12... e scusate per l'interruzione^^
Clanes: Sembri una di quella presentatrici della rai: I programmi verranno ripresi al più presto possibile! Ma va in culo!
RuHana: Che il Signor te 'scolte^^

 


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