Un amore di un angelo

parte X

di Clanes & Seimei

 

CAPITOLO 10: LA PRIMA MOSSA

Era una sensazione davvero difficile da capire.
E non tanto perchè per lui era la prima volta, ma proprio perchè non è nella natura di un demone sentirsi felice.
Eppure lo era.
Si era persino quasi dimenticato della sua missione.
E tutto per colpa di quella testa rossa.
Ormai la sua intera esistenza gravitava intorno a quel do'aho impertinente, irriverente e irrispettoso.
Quanto lo amava?
Non riusciva a quantificare.
Ma per lui Hanamichi era una scoperta ogni giorno.
Il suo sorriso dolcissimo, che esplodeva spontaneo su quel viso abbronzato, dai lineamenti perfetti.
Il suo corpo tenero e sodo, e stretto, in cui amava affondare e dal quale bramava ogni istante sentirsi avvolgere.
Amore.
Un demone non ama.
Ma in effetti non trovava un altro nome per quel sentimento favoloso che gli riempiva il cuore ghiacciato, sciogliendo la neve che lo teneva imprigionato.
Hanamichi.
Un nome.
Il nome di un essere umano.
Un semplice essere umano, che aveva su di lui un effetto tanto devastante.
Poi un brivido di dolore scosse le sue membra.
Maledetto Belial.
Sempre a rompere le scatole.
Avrebbe voluto restarsene ancora un po' a crogiolarsi nel pensiero del suo dolce do'aho, e invece quel... quel... uffa!

"E VA BENE!" urlò Rukawa frustrato.
Non gliene fregava assolutamente niente di quella sfigatissima Nobuscimmia!
Certo, aveva avvertito il suo enorme potere e, cacchio, averlo dalla loro parte sarebbe stata una fortuna, ma non aveva nessuna voglia di stare a pensare ad un modo per sedurlo.
L'unico che voleva sedurre era il suo Hanamichi.
E poi Kyota era sempre circondato da forze benefiche.
Attorno a lui aleggiava una cappa di protezione che era impressionante.
Sembrava addirittura che ci fossero non UNO, ma DUE angeli maggiori a proteggerlo.
E che cavolo!
Va bhe...
Era ora di andare.
Fortunatamente Hanamichi gli aveva facilitato il compito.
Quel pomeriggio lui sarebbe stato fuori con Yohei, e quindi non avrebbe avuto difficoltà ad affrontare Kyota e a sedurlo.
Sempre che non ci fosse in giro Jin.
Non poteva rivelarsi di fronte a due umani contemporaneamente.
Non era il caso.
Prese il giubbino e uscì.
Lo attendeva un pomeriggio davvero duro.


Avrebbe voluto essere a rotolarsi da qualche parte con la Kitsune, invece che lì con Jin a stilare un piano di battaglia.
Amava davvero quel volpino congelato.
Era un sentimento strano, bello e così coinvolgente che gli faceva male pensare di non poter stare con lui ogni secondo.
Ma aveva una missione, e un ragazzo da proteggere.
Non voleva deludere Djibril.
Ma Kaede gli mancava così tanto.
Era davvero insolito che un angelo, del suo livello tra l'altro, si innamorasse di una creatura mortale, ma era così.
Rukawa lo aveva colpito fin dal primo istante, e non solo fisicamente. 
(Dio che battutaccia Sei... NDCla Scusate, ma mi è venuta spontanea... NDSei)
Era bello ed etereo come un angelo, silenzioso e fugace come un demone.
Era la perfezione fatta uomo.
Cavolo se lo amava.
Si sentiva così completato da lui.
Erano uno lo stampo in negativo dell'altro.
Si incastravano così bene l'uno nell'altro che gli sembrava impossibile essere stato lontano da lui per così tanto tempo.
Sapeva di aver trovato la sua anima gemella.
Lo capiva in ogni istante, ma soprattutto quando facevano l'amore.
Non avrebbe mai pensato di provare un piacere tanto grande con nessuno.
Lasciarsi dolcemente invadere da Kaede, sentirlo muoversi piano dentro di sè.
Farsi cullare da quelle sensazioni, in cui amava perdersi, come amava perdersi annusando i suoi capelli, e respirando il suo profumo, che lo avvolgeva come una nuvola buona, dandogli quel senso di protezione che lui, in quanto Angelo Cusatode, era abituato a donare ma mai a ricevere.
Amore, allo stato più puro che potesse essere concepito.
Il suo dolce Kaede...
Kaede...
Kaede...

"Hey! Hanamichi ci sei?" 
La voce di Jin lo riscosse dai suoi pensieri.
"Si, si, scusa... stavo solo riflettendo..." si scusò Hanamichi.
"Riflettevi su Rukawa immagino..." ribattè Jin con aria maliziosa.
Hanamichi arrossì, e cercò di sviare il discorso.
"Forza che no abbiamo molto tempo. Fra poco Kyota uscirà dal corso d'inglese, e tornerà a casa da solo. Non mi piace l'idea che sia senza protezione in quei cacchio di vicoli!"

I due ragazzi si rimisero al lavoro.
Ma Hanaimichi era distratto lo stesso.
Ma non era più il pensiero della volpe.
Era qualcosa di diverso.
Una sensazione a dir poco orribile si era impadronita di lui.
Poi capì.

"Andiamo Chisoiro!" disse Hanamichi con aria contrita "Il male ha fatto la prima mossa. Dobbiamo aiutare Kyota."

I due angeli sconparvero in un bagiore di luce.


"Hey, Kyota!"
Rukawa si sentiva abbastanza idiota in quel momento.
Non sapeva cosa dire, o meglio, lo sapeva, ma gli sembrava una scusa così banale e stupida che gli sembrava addirittura ridicolo dire quelle parole.

"Oh, ciao Rukawa!" disse il numero 10 del Kainan piuttosto sorpreso "Che ci fai qui?" 

Rukawa si schiarì la voce, e tirò fuori la patetica scusa.

"Vedi... ecco... ho bisogno di un consiglio!"
"Finalmente ti sei deciso a chiedere aiuto al giocatore migliore della prefettura! Era ora!"

Rukawa scosse la testa frustrato.
'Adesso lo faccio fuori e poi dico a Belial che mi è scappato il dito... No no che sto dicendo... forza Kaede, ce la puoi fare!' pensò il demone, in preda ad un attacco si nausea.
Kyota era persino più megalomane di Hanamichi, per quanto questo fosse possibile, è ovvio.

"No, ecco, vedi... ho bisogno di te per un'altro motivo..."

Kyota storse il naso.
"Forza spara!"

"Io volevo fare un regalo ad Hanamichi... tra poco è il nostro anniversario... solo che io non sono capace a fare certe cose... e credo che tu sia la persona giusta per aiutarmi!"

Kyota sorrise e disse: "Va bene, seguimi. Ti porto in un negozio che è la fine del mondo! Vedrai che ti piacerà!"

Nobunaga si infilò in un vicoletto, e Rukawa ne approfittò per prendere le sue sembianaze normali.

"Nobunaga Kyota" disse, la sua voce ancora più profonda "Sono qui per farti una proposta!"

Il ragazzo si girò, e non riuscì nemmeno ad urlare tanto era spaventato.

Rukawa alzò un braccio sottile verso di lui, per toccagli la fronte, ma un lampo di luce si frappose fra lui e la sua presa.

"Non avrai Kyota!" dissero due voci angeliche.

Due Custodi erano apparsi in difesa dell'eletto.
Uno di loro si mise di fronte a Rukawa, mentre l'altro, circondò con le ali Kyota, smaterializzandosi con lui.

Rukawa cercò di colpire l'angelo con un lampo di luce, ma questi lo scansò abilmente.
Il demone parti in contropiede, cercando di sferrare un attacco che andasse asegno, ma l'avversario aveva un'ottima difesa, e i suoi colpi venivano tutti parati o deviati.
Ad entrambi sembrava di star giocando una partita di basket.

"Sei in gamba impervio! Ma ora tocca a me attaccare!" disse Ichinamah con un ghigno dipinto sul volto.
Formò una sfera di luce sul palmo della mano e fece per lanciargliela contro.
Rukawa si mosse per deviare, ma non si accorse che era un finta.
Ichinamah scagliò un raggio con l'altra mano, e Rukawa lo evitò per un soffio.

Il demone sentiva la rabbia salire, mentre il sangeu gli ribolliva nelle vene.
E poi qualcosa lo tratteneva dall'usare i suoi poteri al massimo.
Come se qualcosa a livello inconscio volesse impedirgli di far del male a quell'angelo.
Scacciò questo pensiero dalla mente, e si preparò ad attaccare di nuovo.

"Fatti sotto" disse Ichinamah con un ghigno, che però celava un forte turbamento.
Perchè era bloccato?
Sapeva di possedere dei poteri enormi, ma riusciva ad uasare solo un quarto, se non di meno, della sua effettiva potenza.
E sapeva che anche il suo avversario combatteva al minimo delle sue possibilità. 

"Allora, quando combattiamo seriamente? Ho le mani che prudono impervio! NOn 
dovevi attace Kyota così apertamente!"
A Rukawa venne un dubbio.
Apertamente una bella merda.
Lui aveva fatto attenzione, non si era scoperto!

"Si può sapere come hai fatto a captarmi? Ho usato uno schermo, e in più non ho mostrato il mio vero potere! Come diavolo hai fatto ad avvertire la mia presenza?"

Ichinamah scoppiò in una risata.
"Semplice, caro il mio impervio. Perchè io sono un genio! E nessunno può battere il tensai!"

A Rukawa scappò da ridere.
"Sembri proprio il mio do'aho sai?"

Hanamichi si sentì mancare.

"C-cosa ha-hai detto scusa?" balbettò terrorizzato.

"Niente che ti riguardi da vicino. Ho solo detto che assomigli al mio ragazzo. Anche lui si definisce il..."

Le parole gli morirono in gola.
Ichinamah aveva ripreso le sue sembianze normali, e ora stava piangendo.

"Dimmi che non è vero, ti prego. Dimmi che c'è un demone idiota che si crede un genio... Dimmi che non sei tu... PARLA PER DIOOOOOOOO!!!!!"

Rukawa rimase in silenzio, limitandosi a riprendere le sue sembianze normali.

"Mi dispiace..." disse.

Hanamichi lanciò un urlo.
Poi una luce bianca lo avvolse, e l'angelo sparì.

Rukawa cadde a terra stremato.

Non era possibile.
Hanamichi era un angelo.
Un angelo, con tanto di ali, aureola e tutto il resto.
E non un angelo qualsiasi.
Un arcangelo superiore maggiore.
Aveva poteri pari ai suoi.
Si era innamorato di un angelo.
E continuava ad amarlo.
Si smaterializzò e si ritrovò sul prorio letto.
In silenzio affondò la testa nel cuscino, che presto fu cosparso da calde lacrime.

Non era possibile.
Kaede era un demone.
Un demone, con tanto di ali scheletriche, aura malvagia e tutto il resto.
E non un demone qualsiasi.
Un demone impervio.
Aveva poteri pari ai suoi.
Si era innamorato di un demone.
E continuava ad amarlo.
Doveva fare qualcosa.
Andare da lui.
Parlargli.
E ucciderlo se necessario.

In fondo il suo compito era eliminare il demone che era stato preposto per insidiare Nobu.
Se Rukawa non avesse desistito dal suo proprosito avrebbe portato a termine la missione.
In un turbino di colori scomparve, per riapparire davanti a casa di Rukawa.

Doveva affrontarlo.
E lo avrebbe fatto nonostante il suo amore.

Owari capitolo 10


Sei: Allora?
Hana&Ru: Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!!!!!!!!!!!
Cla: Li hai fatti piangere!!!!!!
Hana&Ru: Cattiva Seichan!! I tuoi capitoli sono sempre crudeli!!!! Non va bene così! Rivogliamo Cla!
Cla: ehm... veramente...
Hana&Ru: Che c'è ora?
Sei: C'è che ora tocca ad un'altra coppia! Voi dovrete aspettare un paio di capitoli....
Hana&Ru: Ma no!
Sei&Cla: Oh si invece^^
Tutti: Ma insomma quando finisce sta fic? Vogliamo sapereeeeeeeeeee!!!!
Sei&Cla *sorriso maligno*: ancora otto capitoli cari...
Tutti: Che palle!

 


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