Un amore di angelo

parte II

di Clanes e Seimei


CAPITOLO SECONDO: OCCHI DI GHIACCIO

Era passato quasi un anno da quando Ichinamah era giunto sulla Terra.
Tutto era filato liscio.
Nessun inviato di Belial aveva attaccato Kensuke, e lui aveva dovuto usare i suoi poteri quasi alla massima potenza solo una volta, per salvare uno dei suoi amici che stava per essere travolto da un camion.
Niente di spettacolare.
Ad Hanamichi piaceva da morire la vita sulla terra.
Gli piaceva andare in giro a cazzeggiare per le strade, gli piaceva giocare per ore al pachinko, andare nei locali, e stare alzato fino alle tre a bere birra con Yohei a casa di quest'ultimo.
Essere un umano in fondo aveva i suoi vantaggi.
Essere un umano con dei poteri, ovviamente.
Faceva i compiti per sè e per i ragazzi in un paio di minuti al massimo, semplicemente passando la mano sul foglio, e facendo apparire componimenti, o esercizi di matematica.
Così lui e la sua banda di matti potevano bighellonare per Kanagawa tutto il santo giorno.
E poi c'erano le ragazze.
Oh le ragazze.
erano esseri così strani e complicati...
e così belli anche!
Le avrebbe volute tutte per se, ma sembrava che nessuna volesse avere a che fare con uno spiantato smidollato come lui.
Era davvero una cosa triste non poter assumere il suo vero aspetto angelico.
Per quanto brutto un angelo possa essere, rimane sempre più bello dell'uomo più bello del mondo.
Comunque il suo vero aspetto era decisamente simile a quello di Hanamichi, solo un po' più... angelico, ecco tutto.
Era un giorno come tanti, e si avvicinava la consegna dei diplomi.
Hanamichi era felice di finire le scuole medie, e curioso di sapere come fossero le superiori.
Pensava che sarebbe stata un'esperienza curiosa, che gli avrebbe permesso di conoscere nuove persone e soprattutto, nuove ragazze.
Stava camminando verso casa propria.
Era reduce da una serata di follie con Yohei, ed era anche un po' brillo, ma non troppo.
All'improvviso sentì un urlo provenire dal un vicolo vicino.
Si avvicinò con circospezione e vide una scena davvero raccapricciante.
Erano cinque ragazzi del liceo Tsuminama, del terzo anno se non ricordava male.
Li conosceva di fama poichè erano una banda di teppisti molto temuta nei dintorni.
Erano evidentemente ubriachi, ed avevano circondato una bella ragazza, mettendola spalle al muro.
Hanamichi si chiese cosa ci facesse una ragazza in giro a quell'ora, ma poi si ricordò di averla vista lavorare in un ristorante lì vicino.
I cinque energumeni si avvicinavano pericolosamente alla ragazza, sempre più terrorizzata.
Uno di loro tirò fuori un coltellino a serramanico, e comiciò piano a strapparle i bottoni della camicetta blu.
Hanamichi non ci vide più.
"Ehi voi!"
I cinque si girarono.
"Che diavolo vuoi ragazzino? Non vedi che abbiamo da fare???" disse il più grosso dei teppisti.
"Non ti sembra una frase un po' troppo da action movie? Tanto per rimanere in tema, perchè non ve la prendete con uno della vostra taglia?"
"Con piacere" rispose l'energumeno, estraendo un coltello e facendo cenno ai compagni di fare lo stesso.
Hanamichi si avvicinò a loro in assoluta calma e li sfidò a farsi avanti.
Schivò con maestria e agilità ogni loro colpo.
Più loro attaccavano, più i loro affondi andavano a vuoto, più Hanamichi rideva di gusto.
"Vediamo se ridi anche per questo" disse uno di loro.
Afferrò la ragazza e le sfregiò una guancia.
Hanamichi esplose.
Lo guardò dritto negli occhi e, con assoluta calma, disse:
"Non sai contro chi ti sei messo ragazzo. Hai sbagliato a ferire questa innocente."
Si diresse verso la ragazza e le mise una mano sulla ferita.
Una luce bianca scaturì dalle dite del gigante rosso e il taglio sul viso sparì.
Quattro dei cinque teppisti fecero cadere i coltelli e fuggirono.
La ragazza si inchinò e fuggi terrorizzata nella direzione opposta a quella dei quattro, tenendosi una mano incredula premuta sulla guancia, ormai non più ferita.
Era rimasto uno dei cinque, quello che aveva sfregiato la ragazza.
"E così sei un angelo..."
"E tu sei un demone, a quanto vedo. Non capisco perchè uno come te perda tempo con quella feccia."
Il demone prese le sue sembianze naturali, e leccò avido il sangue rimasto sulla lama del coltello.
"Perchè il loro odio, il loro rancore e la loro stupidità sono il mio sostentamento. Ma ora con la tua energia potrò passare di grado e non avrò più bisogno di questi stupidi umani."
Ma il demone aveva fatto male i suoi conti.
Per quanto potente, un demone che si nutre di energia umana non può battere un arcangelo maggiore.
Si scatenò una battaglia di energia impressionante.
Il demone doveva essere di classe alta, data la rapidità dei suoi attacchi, e il livello della sua energia mentale.
Lampi di luce e fulmini neri si scontravano nell'aria provocando onde di energia tali da staccare la vernice dalle auto e scrostare i muri, mentre nel punto in cui si scontravano i due poteri ogni cosa veniva frantumata, polverizzata.
"Adesso basta giocare"
Hanamichi alzò una mano e la calò implacabile sul demone.
Il ragazzo non ebbe nemmeno il tempo di parlare che una luce azzurra e intensissima lo colpì. facendolo svanire.
Hanamichi aveva vinto.
Era stanco morto.
Aveva usato fin troppo i suoi poteri quel giorno.
Poi un lampo gli attraversò la mente.
Che cavolo ci faceva lì un demone???
Non era possibile.
Doveva esserci per forza sotto qualcosa!!!!!
Non riusciva a capire perchè avessero attacato proprio lì.
Non era il territorio di quei teppisti.
All'improvviso realizzò cos'era successo.
Aveva commesso un madornale errore di calcolo.
'Stupido, stupido, stupido' si urlò mentalmente 'come hai fatto a non pensarci brutto cretino?? Ti sei lasciato giocare come un pivellino!!!!!! Non è possibile!!!! Deficiente che sono!!!! Scemo!'
Hanamichi correva a perdifiato per i vicoli bui di Kanagawa, con in mente un solo pensiero, arrivare a casa il prima possibile.
Era troppo stanco per smaterializzarsi.
Non aveva abbastanza potere.
Aveva bisogno di dormire e riposare per riacquistare la piena padronanza dei suoi poteri.
Infatti, se da un lato la Terra amplifica i poteri degli angeli, dall'altro l'atmosfera pesante e un corpo carnale invece che spirituale impediscono una ricarica veloce e immediata.
Hanamichi arrivò di fronte alla porta di casa.
Dalla finestra intravide un bagliore.
Era arrivato tardi.
Qualcuno stava già agendo su Kensuke.
La porta era chiusa a chiave.
La sfondò con un calcio e si precipitò nella sala da pranzo.
Troppo tardi.
Il corpo di Kensuke giaceva a terra privo di vita.
Accanto a lui una creatura si stava smaterializzando.
Un demone davvero molto potente.
Dalla pelle diafana, i capelli scurissimi e due occhi tanto freddi da sembrare di ghiaccio.
Hanamchi si gettò sul padre putativo e iniziò ad urlare.
"LO TROVERò PAPA'! TROVERò QUEL DEMONE E LO AMMAZZERò CON LE MIE MANI, FOSSE L'ULTIMA COSA CHE FACCIO!!!!!"
Ma poi la disperazione prese il sopravvento sulla rabbia e Hanamcihi scoppiò in lacrime, stringendo a sè il cadavere dell'uomo che per un anno intero gli aveva fatto da padre.
"Andrò allo Shohoku, come volevi tu, e diventerò un campione, non so ancora di cosa, ma ti giuro papà che sarai orgoglioso di me!!!!!"
Hanamichi non lo sapeva, ma Kensuke era riuscito a compiere la propria missione. Anche se era morto, aveva fatto ciò che la suprema Djibril aveva pianificato per lui.
Far acquisire a quell'Arcangelo tanto perfetto un animo umano e dei sentimenti, cosa indispensabile per diventare dei veri angeli custodi.
"Conducete qua l'angelo Ichinamah"
Una luce avvolse Hanamichi che, come per incanto, si ritrovò davanti alla sala delle udienze, nel palazzo dei supremi.
Il cuore gli rimbalzava nel petto dalla paura, ma nella sua anima e nella sua memoria era impressa un'unica immagine: due occhi blu, gelidi come l'inverno, che si smaterializzavano davanti a lui, dopo aver ucciso ciò che al mondo aveva di più caro.

Owari capitolo 2

Hanamichi: Che mi faranno adesso???
Seichan: Ti daranno ciò che meriti!!!!!
Clanes: Dai Sei, non dire così che poi lo spaventi, povero cucciolo!!!!!
Hanamichi: Occhi di ghiaccio, Occhi di Ghiaccio.... chi sarà mai????
Seichan: sarà mica un po' deficiente????
Clanes: Mi sa anche a me!!!!!!
Micheal: O-O-O-OCCHI DI GHIACCIO, O-O-O-OCCHI DI GHIACCIO, è questo il nome del demone matto, lui è una volpe, non un gatto...
Clanes: Sei... ma come fa a piacerti sto cretino???
Seichan: Me lo stavo giusto chiedendo anche io...



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