Un amore di angelo

parte I

di Clanes e Seimei


CAPITOLO 1: l'Oltremondo

KANAGAWA, 25 APRILE.
Nebbia.
Una coltre fitta, densa, nauseante.
E tristezza.
Tanta tristezza che aleggiava nell'aria, rendendogli le cose se possibile più semplici.
Kensuke Sakuragi era seduto sul bordo del ponte Hitoshi, vicino a casa propria.
Erano solo due giorni che la sua adorata Mie era morta.
Mie, l'unica donna che avesse mai amato, l'unica che avrebbe amato per sempre.
Mie Sakuragi, sua moglie.
Erano stati sposati per quasi quindici lunghi anni.
Tredici dei quali passati nella speranza di trovare una cura al suo male.
Un male a causa del quale era stata negata loro la possibilità e la gioia di diventare genitori.
Tumore all'utero.
Maligno.
Nemmeno l'isterectomia (rimozione completa dell'apparato genitale femminile interno) era servita a qualcosa.
I medici non erano arrivati in tempo, e il cancro aveva già formato metastasi nei polmoni e nel cervello.
Cancro bastardo.
Cancro infame. 
Cancro assassino.
Negli ultimi due anni, quando l'agonia di Mie si era fatta insopportabile, aveva desiderato e pregato ogni giorno perchè morisse alla svelta.
Perchè la sua sofferenza scemasse il prima possibile.
Ma ora avrebbe fatto qualsiasi cosa per riaverla con se.
Si alzò in piedi sul parapetto, le gambe tremanti, ma una certezza nel cuore.
Il fiume era basso, e il fondo cosparso di rocce appuntite.
Sarebbe morto sul colpo.
Nessuna speranza di salvezza.
Prese lo slancio e si gettò.
"ARRIVO MIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE"

Una luce potente lo avvolse, e il tempo si fermò.
Kensuke galleggiava a mezz'aria, completamente senza peso, mentre ogni cosa intorno a lui era statica e immobile.
La luce brillò, e una voce uscì da essa.
"Tu non puoi morire Kensuke. Non ora. Hai una missione da compiere. Non possiamo dirti quale sia questa missione, perchè lo scoprirai da solo al momento giusto. L'importante è che tu non muoia. Noi non possiamo ridarti Mie, ma ti daremo quello che voi non avete mai potuto avere. Da domani avrai un figlio di 14 anni, e i ricordi di 14 anni trascorsi da padre amoroso. Ora vai Kensuke, e dimenticati di noi, fino a quando sarà il momento."

La luce si spense.
Kensuke svanì.
Il mondo tornò a scorrere.


OLTREMONDO, 25 APRILE.

Il palazzo dei supremi era davvero enorme.
Non se lo aspettava così grande.
"Porca vacca, non mi aspettavo di essere convocato così presto. In fondo sono un arcangelo solo da un secolo... insomma... prima di affidare incarchi ad personam di solito i supremi aspettano almeno 200 anni... insomma, IO SONO TROPPO GIOVANE!!!!!!"
L'arcangelo Ichinamah (Anagramma di Hanamichi^^ NDSeichan) stava facendo per la prima volta il suo ingresso al palazzo dei saggi.
Era il primo del suo corso alla scuola per arcangeli maggiori, nonostante lo fosse solo da 50 miseri anni.
La vita media di un angelo comune era di circa 500 anni, quella di un arcangelo di 2500. I Serafini e i Cherubini vivevano circa 5000 anni, mentre gli angeli superiori o colonne portanti arrivavano ai 10000. I supremi, in quanto tali, erano vivi da milioni di anni. 
Ovviamente la speranza di vita era pari al grado, poichè più alto era il grado, più grandi erano i poteri che si acquisivano, riducendo così le possibilità di morte per mano di un demone, di un angelo rinnegato o di un esper umano malvagio (esper sono le persone dotate di poteri sovrannaturali), quindi per ogni angelo era possibile vivere quanto un supremo. Ma per diventarlo bisognava combattee parecchio.
Lui era diventato Arcangelo a soli 300 anni, cosa inimmaginabile per un qualsiasi angelo comune.
La gerarchia celeste prevedeva che un angelo comune cominciasse la sua carriera non prima dei 180 anni. 
Il periodo fra gli zero e i 180 anni era considerato una sorta di adolescenza in cui gli angioletti potevano fare quello che pareva a loro.
In soli 120 anni, Ichinamah era riuscito a scalare i 12 gradi che separavano gli angeli comuni dagli arcangeli maggiori.
Prima di lui solo altri Quattro Angeli erano riusciti nell'impresa: Djibril, Micheal, Raphael e Uriel (Scusate, mi sono lasciata trasportare... MICHELINO TI AMOOOOOOOOOOOOOOOOO NDSeichan -___-...NDClanes). 
Quattro dei cinque grandi supremi. 
I capi dell'Oltremondo.
Coloro che avevano sconfitto il grande Kames.
Coloro che avevano poteri tanto sconfinati da poter polverizzare la terra semplicemente schioccando le dita.
Coloro a cui Ichinamah aspirava.
Lui voleva essere il saggio mancante.
La quinta poltrona, ancora vuota dopo la morte di Rosiel, attendeva di essere occupata.
E voleva essere lui a sedersi a quel posto.

Un cherubino molto carino dall'aria simpatica lo accolse non appena varcò la soglia del palazzo e gli disse di sedersi su un divano dorato, al centro di una stanza completamente vuota.
"Dovrò aspettare molto?" chiese educatamente.
Il cherubino si limitò a sorrdire scuotendo piano la testa, per poi andarsene, chiudendosi alle spalle la porta di raso rosso.
Ichinamah attese con impazienza il ritorno dell'angelo, ma, quando la porta si riaprì, non entrò il cherubino di prima, ma una bellissima ragazza dall'aria sveglia, con dei profondi occhi blu e una cascata di boccoli biondi che le incorniciavano il viso.
"Tu devi essere Ichinamah, non è così? Zafkiel mi ha parlato molto bene di te. Dice che sei uno dei migliori nel cielo al momento, l'unico in grado di ricoprire per ora il ruolo fondamentale di arcangelo maggiore inviato..."
"C...Cosa????"
Ichinamah non era sicuro di aver capito bene.
Arcangelo maggiore inviato...
Cioè angelo custode dalle sembianze umane...
Pochissimi fra gli angeli potevano onorarsi di un compito simile.
"Hai capito bene. Da domani ti incarnerai in un ragazzo di quattordici anni, e sarai il figlio del tuo protetto. Lui ha una missione molto importante da compiere, e tu dovrai fare in modo che tutto fili per il verso giusto."
Ichinamah si sentì mancare.
Lui aveva solo 300 anni... come era possibile che volessero già affidargli una compito del genere...
La cosa gli puzzava...
"Vorrei parlare con i saggi per favore" disse in tono pacato, non accorgendosi del lampo di stizza che le sue parole procurarono negli occhi della ragazza.
"Stai già parlando con uno di loro. Io sono Djibril, custode dell'acqua. E tu, piccolo impudente, dovresti saperlo, dato che tutti sanno che sei il genio della tua scuola."(Genio?? Mha..qui è tutto da vedere...NDClanes Ma come! Lo sanno tutti che io sono il sublime mago dei maghi il geniale Sakuragi! NdHana...Infatti..adesso sei Ichinamah nn Sakuragi! NDSeichan!)
Ichinamah si sentì improvvisamente sei occhi puntati sulla schiena.
Tre uomini apparvero dietro a lui.
Ichinamah si voltò e rimase folgorato dai tre.
Il primo era alto e misterioso. Capelli neri e setosi incorniciavano il viso sottile, gli occhi celavano uno sguardo scuro e penetrante. La sua voce veniva dalle profondità della terra.
"Uriel, guardiano della Terra"
Il secondo era basso, ma perfetto. Capelli ispidi e rossi come il sangue venoso, sguardo fiammeggiante, aria spavalda. Un drago tatuato volava dalla sua guancia, scendendo a squarciare il petto.
"Micheal, padrone del fuoco"
Il terzo era tanto bello da levare il fiato. Capelli color oro, sguardo limpido e sereno, e un'aria dolce ma sicura.
"Raphael, signore del cielo"

"Signore 'Sti cazzi"
A parlare era stato Micheal.
"Tu sei il custode dell'aria, non il Signore dei cieli, venticello..."
"Venticello a chi, brutto stronzo? Dillo a tua sorella la prossima volta..."

Ichinamah passava lo sguardo da Uriel a Djibril per cercare di capirci qualcosa, ma i due sembravano quasi divertiti da quella scena.
Dopo una buona mezz'ora passata a cercare di calmare quei due, che erano venuti alle mani, Djibril spiegò ad Ichinamah quali sarebbero stati i suoi compiti. 

L'angelo supremo tracciò un cerchio nell'aria e si formò una specie di schermo, su cui apparve un uomo di circa 40 anni, che dormiva pacificamente sul divano di casa propria.
"Questo è Kensuke Sakuragi. Due ore fa ha tentato il suicidio dopo la perdita dell'amata moglie Mie. Ma lui ha una missione importate da compiere per nostro conto, e, anche se ancora non lo sa, giocherà un ruolo fondamentale nella battaglia contro il male. Non è insostituibile e forse non verrà mai attaccato. Ma tu dovrai essere vigile e costante nel proteggerlo. Noi ci fidiamo di te Ichinamah. Non deluderci."

In quel momento la stanza divenne sfocata, e Ichinamah si sentì mancare.
La testa cominciò a girargli vorticosamente e, in pochi secondi, si ritrovò accanto all'uomo seduto sul divano.
Sul tavolino accanto a lui c'era un piccolo disco, come un cd-rom miniaturizzato e, accanto ad esso un manuale con le istruzioni per l'uso.
Ichinama(Seiii Hai dimenticato l'H! NdClanes..e che cazzo..aggiungila tu! Nd Seichan) li prese, e si sedette sulla poltrona accanto al divano.
Aprì il manuale ed iniziò a leggere.

LA TUA NUOVA VITA. ISTRUZIONI PER L'USO.
In questo CDROM sono contenuti tutti i ricordi fittizzi legati al figlio di Kensuke Sakuragi, che sarà impersonato da te. 
Il suo nome è Hanamichi Sakuragi e ha un carattere un po' ribelle, ma è buono, altruista e gentile.
Il CDROM è di materiale ectoplasmico.
Inserendolo appena al di sopra della tempia sinistra, automaticamente si innesterà nell'ipotalamo, e tu acquisirai tutti i ricordi passati di Kensuke riguardo a suo figlio e avrai una nuova vita.
Proteggi quest'uomo come meglio puoi.
In bocca al lupo Ichinamah, anzi no, Hanamichi.
Djibril

Il resto del manuale descriveva una serie di norme angeliche sull'uso dei poteri sulla Terra, e su come il pianeta amplificasse i sensi delle creature angeliche.

Ichinamah, o meglio, Hanamichi era stralunato.
Aveva studiato quelle cose solo sui libri, ma non avrebbe mai pensato di viverle sulla propria pelle.
Prese il dischetto fra le dita e lo infilò appena sopra la tempia sinistra.
FLASH.
Cadde riverso sulla poltrona, mentre un mare di ricordi inondava la sua mente di angelo.
Migliaia di fotogrammi, di immagini, il film di un'intera vita si stava sviluppando nella sua testa.
Aveva un migliore amico, Yohei Mito, che, in compagnia di tre pazzi scatenati, lo seguiva dappertutto.
Era molto bravo a fare a botte.
Da piccolo veniva spesso preso in giro per la sua altezza e per i suoi capelli rosso fuoco, e per questo motivo aveva imparato a difendersi dai ragazzi più grandi.
Che vita strana quell'Hanamichi.
Nessuna passione particolare, a parte le ragazze, con le quali però non sembrava avere nessun successo.
38 rifiuti.
Ed era solamente all'ultimo anno delle scuole medie, anzi, doveva ancora iniziarlo. 
Il primo giorno di scuola sarebbe coinciso con il suo compleanno.
Il primo di aprile.
Avrebbe compiuto 15 anni.
Che strano avere 15 anni.
Almeno per lui che ne aveva 397.
Ma se per un umano sono troppi, per un arcangelo maggiore sono davvero pochi. 
Comunque dal giorno successivo sarebbe iniziata la sua nuova vita da umano.
Un umano con dei poteri speciali.
Un umano speciale.
Un angelo custode.

Owari capitolo1

Seichan: Be, che te ne pare?
Clanes: O mia musa ispiratrice e grande conoscitrice del mondo angelico
Seichan: ^////////////////////////^
Hanamcihi: Io non ci ho capito una mazza
Seichan&Clanes: vedrai, vedrai
Micheal: Perchè io ci sono solo per due secondi?
Seichan: MICHELINOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!! STUMP!
Clanes: Seichan è svenuta...
Hanamichi: Meno male, chissa se no cosa era capace di scrivere quella pazza...
Clanes: come osi insultare la mia amica, rossino spelacchiato?
Hanamichi: Io non ho insultato nessuno!!! Ho solo detto la verità!!!
Seichan *con mazza da baseball*: A chi hai detto pazza????
Clanes: Non vorrei essere nei tuoi panni Hana-chan
Hanamichi: Aiutooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!




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