Disclaimer: i personaggi
non sono miei ma del rispettivo autore
Un'altra
possibilità
di Bombay
Sono qui, al buio, in questa grande stanza d'albergo.
Sono solo.
Guardo la luna è grande, è rossa... come quella notte...
Sento il rumore della porta che si chiude... il frusciare di un soprabito
che viene tolto e posato, dei passi che si avvicinano a me.
"Che fai qui tutto solo ed al buio" la sua voce così vicina al mio
orecchio, le sue braccia circondano le mie spalle.
"La luna è piena... rossa..."
Il suo respiro tra i miei capelli "E' solo un fenomeno di raggi riflessi"
"Lo so, però..."
Mi stringe a sé, il suo corpo aderisce con il mio, il suo calore ed il suo
profumo mi pervadono, poso la testa sulla sua spalla... le sue labbra si
posano sulla mia pelle, un brivido mi percorre la schiena.
Chiudo gli occhi, sono passate due settimane da quando ci siamo...
baciati...
Ero solo sotto uno dei ciliegi, perso nei mie pensieri, non mi sono
accorto che Tsuzuki si stava avvicinando, non me ne sono accorto fino a
quando non sono stato tra le sue braccia... "Torna da me Hisoka" sussurra
al mio orecchio, mi muovo nel suo abbraccio ed incontro i suoi splendidi
occhi viola, ci siamo fissati per lunghi istanti... "Posso baciarti..."
mormora avvicinandosi a me.
"Si...." le nostre labbra si sono incontrate, lievi tocchi, via via più
curiosi...
Il mio primo bacio... l'ho dato a te Tsuzuki, non posso darti altro... il
mio corpo l'ha già preso qualcun altro, violando la mia innocenza,
infrangendo i miei sogni.
Le tue mani mi riportano alla realtà, ad uno ad uno apri i bottoni della
mia camicia, scrollo le spalle e la faccio cadere, una pozza chiara in
questa strana luce.
Mi volto circondo il tuo collo con le braccia mi impossesso delle tue
labbra, ho voglia di baciarti, di essere baciato, ovunque... perdere la
cognizione dello spazio e del tempo con te...
Tolgo la tua cravatta, a tentoni riesco a sbottonarti la camicia, la
faccio cadere accanto alla mia, mi stringo a te, il mio petto contro il
tuo, pelle contro pelle...
Il nostro bacio si interrompe, per un istante, solo per riprendere fiato,
solo per guardarci negli occhi.
Si avventa nuovamente sulle mie labbra, con passione... ferocia quasi...
Tremo mentre mi conduce verso il grande letto mi fa sdraiare lentamente
sulle morbide e fredde lenzuola di seta.
Abbandona le mie labbra e scende sul mio petto, poso le mani tra suoi
capelli neri, poi sulle sue spalle, sento i suoi muscoli tendersi e
guizzare sotto la pelle.
Mi sbottona i jeans... li toglie, inarco la schiena per facilitarlo, dopo
qualche istante anche i miei slip seguono i jeans.
A mia volta lo spoglio, ora siamo entrambi nudi e eccitati arrossisco
imbarazzato...
Tsuzuki si impadronisce nuovamente della mia bocca sdraiandosi sopra di
me... facendomi divaricare le gambe...
Vengo colto dal panico... spalanco gli occhi... la luce della luna rossa
rende tutto così irreale…. Ricordi si affollano nella mia mente... no...
non può succedere di nuovo... non potrei sopportarlo...
"No..." il mio è un flebile sussurro e non viene udito o forse viene
ignorato...
"NO..." grido poso le mani sulle sue spalle e lo spingo lontano... mi
scosto sul bordo del letto e mi rannicchio su me stesso.
Tremo e piango... "No... no... no... no... no... no..." gemo come una
litania...
"Hisoka..." una voce penetra la mia coscienza, una mano si posa leggera
sulla mia spalla, cerco di sottrarmi ma non ci riesco, non ne ho la forza.
"Shhh... va tutto bene..."
Due braccia forti mi avvolgono protettive, il mio viso posa su un petto
forte e profumato, il sussurro della seta sul mio corpo tremante.
"Hisoka..." una voce calda e dolce chiama il mio nome... sollevo il
viso...
"Mi riconosci?"
"Tsuzuki" la mia voce esce debole e contratta, annuisce sorridendomi
dolcemente...
sento gli occhi riempirsi di lacrime, nascondo il viso nel suo petto e
scoppio a piangere...
"Mi dispiace... io... io... non..."
"Non importa, Hisoka, non importa quando sarai pronto..."
Mi mordo le labbra "Ma..." scuote la testa e posa le sue labbra sulle mie
facendomi stare zitto...
"Chiudi gli occhi..." sussurra sulle mie labbra asciugandomi le guance,
faccio come mi dice
"Concentrati sulle mie mani, sul tuo corpo..."
Sfiora la mia fronte, la tempia, lo zigomo e le labbra... scende sulla mia
gola, istintivamente alzo la testa come un gattino... indugia qualche
istante in questo punto, poi scende ancora sulle mie spalle, le braccia,
poi il petto... giù verso il mio ventre... l'interno coscia...
rabbrividisco... la sua mano su di me... la muove lentamente facendomi
ansimare ad ogni sua mossa poi più velocemente stimolandomi la punta con
il pollice... socchiudo gli occhi e lo guardo... è bellissimo…
"Chiudi gli occhi" sussurra, le sue labbra si impossessano delle mie, la
sua lingua si muove allo stesso ritmo della sua mano... gemo inarcandomi
muovendo il bacino contro la sua mano... tremo violentemente e ricado sul
materasso, sfinito... svuotato... apro piano gli occhi.
Tsuzuki mi guarda, scosta una ciocca di capelli dalla mia fronte sudata e
me la bacia.
Mi rannicchio conto di lui un sorriso mi piega le labbra e così mi
addormento.
Una tenue luce grigia penetra dalle finestre... alle orecchie mi giunge il
rumore della pioggia che batte sui vetri. Sbatto le palpebre un paio di
volte per schiarirmi la vista.
Il viso addormentato di Tsuzuki è così vicino al mio... mi sporgo un po'
in avanti e poso un casto bacio sulle sue labbra chiuse, riadagio la testa
sul cuscino... lo guardo è così indifeso mentre dorme...
Corruga la fronte…. apre un occhio poi l'altro "Ciao" sussurra piano
"Ciao"
Sbadiglia e si stiracchia come un gatto "Che ne dici di farci portare la
colazione a letto?" mi propone componendo il numero della réception.
"C-cosa... ma... ma..."
"Buon giorno vorremmo ordinare la colazione..."
Resto a fissarlo mentre parla al telefono si volta verso di me e mi fa
l'occhiolino.
"Si dunque, caffè, latte e... cioccolata delle brioches con la marmellata
e se avete della torta alle mele... si grazie... stanza 1441"
Si ridistende al mio fianco "La colazione è il pasto più importante della
giornata" sentenzia
Scuoto la testa coprendomi il viso con il lenzuolo... siamo entrambi nudi
ed i nostri corpi si sfiorano appena, è una bella sensazione, è bello
svegliarsi accanto alla persona... amata. Le mie guance si tingono
sicuramente di rosso a questo pensiero. E Tsuzuki cosa prova per me?
Un soffio leggero mi scosta la frangia dalla fronte.
"Non ti sarai riaddormentato vero?"
Non rispondo ho voglia di essere coccolato, la sua mano si posa sul mio
fianco e mi accarezza distrattamente le sue labbra sulle mie "Tanto so che
sei sveglio" sussurra mordicchiandomi il labbro inferiore. Socchiudo le
labbra e ci baciamo.
Un bussare deciso ci fa dividere
"La nostra colazione" si alza, per un 'istante temo che vada così com'è ed
invece si infila l'accappatoio.
Resto nascosto tra le coperte non mi va di essere visto... mi vergogno...
è una cosa troppo personale ed intima...
Tsuzuki posa il vassoio sul letto si toglie l'accappatoio e si infila
sotto le lenzuola.
"Ecco, serviti pure!" esclama prendendo una fetta di torta di mele.
Prendo una brioche.
"Piove..." mormoro tra un boccone e l'altro
"Già, che ne dici se rimaniamo a poltrire tutto il giorno"
Scuoto la testa "Dobbiamo lavorare"
"Uffa, sempre il solito guastafeste!" borbotta infilandosi in bocca un
pezzo di torta troppo grande ed iniziando a tossire.
Sorrido voltandomi verso la finestra, avrei voglia anch'io di rimanere
qui...
La sua mano si posa sul mio viso "Sai..." sussurra dolcemente "Quando
sorridi sei ancora più bello"
Resto a bocca aperta e lui ne approfitta per baciarmi, un bacio dolce che
sa di mele.
Mi sollevo da lui e sorrido tristemente, mi solleva il viso.
"Che cosa c'è, Hisoka"
Scrollo le spalle ed abbasso lo sguardo.
"Mi dispiace per stanotte e che io... non riesco a dimenticare e la luna
rossa... se lui fosse ancora vivo?" sussurro stringendomi le braccia
intorno al corpo.
"Muraki è morto" afferma con sicurezza, sfiora la mia pelle con un dito...
"Una prova ne è la scomparsa dei simboli sul tuo corpo..." sussurra
baciandomi la spalla, già sono svaniti e non sono più riapparsi forse ora
sono libero...
Restiamo in silenzio finendo di fare colazione... mi alzo ed entro nel
bagno, il getto d'acqua calda mi scioglie i muscoli e mi rilassa resto
sotto l'acqua per parecchi minuti senza pensare a niente esco dal bagno
seguito da una nuvola di vapore e Tsuzuki entra al mio posto, mi siedo sul
letto e sto li, immobile a pensare.
Quando esce dal bagno sono ancora seduto sul letto, si siede al mio
fianco, asciugandosi distrattamente i capelli con l'asciugamano.
L'accappatoio è leggermente aperto, scorgo il suo petto alzarsi ed
abbassarsi al ritmo del suo respiro. Mi avvicino a lui, "Baciami"
sussurro.
E' un bacio caldo ed appassionato, mi sospinge a sdraiarmi continuando a
baciarmi le labbra.
Quando la mia bocca è nuovamente libera bisbiglio piano al suo orecchio
"Ti amo"
Si solleva e posa una mano sul mio viso accarezzandomi la guancia rossa, è
stupito, ma i suoi occhi brillano...
"Ti amo" ripeto accarezzandogli le labbra con un dito "E... voglio fare
l'amore con te... se tu mi vuoi.
Nasconde il viso sulla mia spalla "Certo, ma ci sarà tempo... perché
anch'io ti amo Hisoka"
Inspiegabilmente i miei occhi si riempiono di lacrime, ma sono lacrime di
gioia, perché sono felice, molto felice...
Restiamo abbracciati ed in silenzio per lunghi minuti.
"Tsuzuki..."
"Mhh..."
"Senti ma tu... insomma... non hai mai pensato... non vorresti... tornare
a vivere?..."
Non mi risponde... si limita ad accarezzarmi i capelli...
"A me ultimamente capita spesso..."
Il suo silenzio mi rattrista chiudi gli occhi, come vorrei poter avere
un'altra possibilità, un'altra chance da poter vivere con lui, in fondo io
non dovevo morire quel giorno... è per questo che ho scelto di essere uno
Shinigami... per poter impedire che accada a qualcun altro quello che è
successo a me, ma ora... ora...
"Si..." sussurra così piano che lo sento appena... perso come sono nei
miei pensieri.
"Non credo sia possibile... non voglio essere crudele... ma non
illuderti... non crearti false speranze"
***
"Vieni, seguimi"
"Che cosa c'è?"
Tsuzuki entra nella stanza dove sto leggendo un libro, mi afferra per un
braccio e mi trascina fuori... lo seguo preoccupato, non l'ho mai visto
così teso... non è da lui comportarsi così...
"Mi vuoi spiegare" ansimo cercando di stargli dietro mentre attraversiamo
a grandi passi il giardino...
"Non c'è tempo..."
Sto per parlare ancora quando davanti a me vedo una luce bianca ed
abbagliante, che non avevo mai visto in quella parte del giardino...
sembra quasi un portale... un varco...
"Tsuzuki..." mormoro allarmato, mi sento inquieto, sta per succedere
qualcosa lo sento.
Mi schermo gli occhi con una mano per non restare abbagliato dalla luce
che sta diventando sempre più intensa.
Tsuzuki si volta e mi fissa "Desideri ancora tornare a vivere?" domanda
all'improvviso, resto immobile a fissarlo. "Rispondi, Hisoka, è
importante"
"S-si, ma che c'entra adesso..." esclamo non capendo il filo logico di
quello che sta accadendo.
Il suo sguardo si fa triste, mi abbraccia e mi stringe forte.
"Non dimenticare che ti amo" sussurra, mi bacia, un bacio disperato... un
bacio d'addio... non capisco... sta succedendo tutto troppo in fretta,
sono coinvolto in un ballo i cui passi sono noti solo a Tsuzuki.
Mi sospinge verso la luce "Solo uno di noi può andare..."
"Andare? Andare dove? Io non vado da nessuna parte senza di te" grido
mentre una spiegazione si fa strada nella mia mente.
"Non buttare via la tua occasione, Hisoka" mi afferra per le braccia...
"Addio Hisoka..." mormora spingendomi dentro la luce...
Non riesco a respirare, la verità mi colpisce feroce... allungo una mano
verso Tsuzuki... è così vicino eppure ormai così lontano... "Non senza di
te... NON SENZA DI TEEEEEEE" grido con quanto fiato ho in gola... il buio
mi avvolge trascinandomi giù.
Apro gli occhi, la mia voce mi ha svegliato, un sogno, è stato solo un
sogno... giro lo sguardo sulla stanza, non conosco questo posto, questo
non è il mio letto...
Mi metto a sedere, mi sento strano, mi gira la testa...
Scendo dal letto, dove sono? La stanza è enorme, il letto è grande, per
due persone... un armadio, lo apro... dentro ci sono dei vestiti...
Esco dalla camera, mi ritrovo in un salotto su una parete un
mobile-libreria con la televisione ed il videoregistratore, un tavolino
basso con un divano scuro proprio di fronte alla tv, accanto una poltrona
uguale al divano, una pendola vicino ad una grande finestra su un lato, da
sulla città, sono all'ultimo piano.
Giro lo sguardo la porta del bagno e quella della cucina suppongo, entro
nella cucina, un tavolo sul lato e un lungo piano da lavoro ben attrezzato
sull'altro...
La mia attenzione è catturata da una busta gialla sul tavolo... c'è il mio
nome sopra... la apro e trattengo il fiato: ci sono documenti,
certificati, una carta di credito e dei soldi in contanti.
"Non è possibile"
Apro un cassetto e prendo un coltello... mi procuro una piccola ferita sul
dito... osservo il sangue uscire e sporcare il piano di lavoro... la
ferita non si rimargina all'istante come succedeva... crollo sul pavimento
singhiozzando... dovrei essere felice ed invece, invece... sono triste e
solo... solo... lui non è con me... le sue parole mi tornano alla mente -
solo uno di noi Hisoka - lui ha scelto me senza dirmi nulla sapeva che...
avrei rifiutato o insieme o niente - non dimenticare che ti amo -
"Tsuzuki... perché, PERCHEEEEEE'"
Un mese.
E' passato un mese.
Lungo e triste.
Grigio.
Ho trovato un lavoro in una libreria non molto distante da qui, ho ripreso
a studiare, a praticare kendo, a fare qualunque cosa basta che tenga la
mia mente occupata... ma poi quando torno a casa, in questa casa grande e
vuota, fredda... la tristezza attanaglia nuovamente il mio cuore.
Solo, mi preparo la cena e la consumo mi corico sfinito e mi addormento
smettendo di pensare, smettendo di soffrire almeno durante il sonno.
Oggi è la vigilia di Natale, domani sarà Natale. Sono rannicchiato in
questo letto troppo grande per me, non ho voglia di alzarmi, non ho voglia
di fare niente, ieri sera mi è venuta un'idea folle... ho preso uno dei
coltelli più affilati che c'erano in cucina sono corso in bagno ho aperto
l'acqua, ho posato la lama fredda sulla pelle sottile del polso... il
clangore del coltello che cade a terra ed il rumore dei miei singhiozzi si
mescolano al rumore dell'acqua che esce dal lavandino. Non posso... non
posso... lui non mi perdonerebbe mai.
Sospiro rigirandomi nel letto, non posso andare avanti così... mi alzo
controvoglia, mi vesto ed esco senza fare nemmeno colazione.
Gironzolo senza meta per un po' osservano la gente che si affanna per
comprare gli ultimi regali, le coppiette che camminano mano nella mano, i
bambini che si fermano davanti alle vetrine straripanti di giocattoli,
pregando i genitori di comprargli questo o quello.
La neve ha smesso di cadere ma la temperatura si è abbassata
ulteriormente, rabbrividendo entro in un grande magazzino.
Vado qua e la guardando distrattamente i vari articoli, mangio un boccone
al fast food all'interno del grande magazzino, riprendo a camminare tra la
gente, la mia attenzione è catturata dal reparto candele ce ne sono di
tutti i tipi, colore, forma e profumo.
Non so nemmeno io perché, prendo un cesto e lo riempio di candele, le
scelgo accuratamente ad una ad una.
Torno a casa, l'ora di cena è passata da un pezzo... distribuisco le
candele per casa, in salotto ed in camera... mi cambio, ho acquistato un
paio di pantaloni neri eleganti che mi fasciano le gambe, un morbido
maglione di lana cachemire color panna, lo indosso sulla pelle nuda, mi
ravvivo i capelli con le mani e mi guardo allo specchio "Niente male"
Torno in salotto ed accendo le candele, mi scaldo la cena nel microonde e
la mangio lentamente, distrattamente, la mia mente è lontana...
Il primo rintocco della pendola mi riscuote del mio stato di trance
Il secondo rintocco
Sospiro chiudendo gli occhi.
Il terzo rintocco
Tra poco sarà Natale
Il quarto rintocco
Il primo Natale della mia nuova vita...
Il quinto rintocco
E lo passo...
Il sesto rintocco
... solo...
Il settimo rintocco
Senza la persona che amo
L'ottavo rintocco
Che ho mai amato
Il nono rintocco
Che mi ha amato per quello che sono...
Il decimo rintocco
"Solo uno di noi, Hisoka, va vivi anche per me!"
L'undicesimo rintocco
"No, non posso vivere senza di te" è questa la verità
Il dodicesimo rintocco
Ti amo Tsuzuki...
Il silenzio avvolge la stanza insieme alla tremolante luce delle
candele...
Tre rapidi colpi in successione, alla porta di ingresso.
Mi alzo lentamente... chi può essere a quest'ora... la notte di Natale per
giunta. Apro la porta.
"Buon Natale!"
Resto immobile e senza parole.
Tsuzuki mi sorride, in una mano tiene una bottiglia di champagne credo,
nell'altra una confezione da pasticceria.
"Oh che bella atmosfera e come siamo eleganti!" esclama sbirciando
all'interno oltre la mia spalla.
"Posso entrare?"
Annuisco scostandomi di lato per farlo entrare, mi sfiora passandomi
accanto, il suo profumo mi avvolge, chiudo la porta appoggiandomi conto di
essa.
Chiudo gli occhi e li riapro Tsuzuki è ancora davanti a me, si è tolto il
soprabito e l'ha appoggiato su divano insieme alle altre cose che teneva
in mano.
Indossa un paio di pantaloni di velluto a coste blu ed una camicia dello
stesso tessuto e colore, tenuta negligentemente fuori dai calzoni, i
capelli spettinati ed umidi per la neve che ha ripreso a cadere.
"Ehi, ti sei imbambolato?"
Sobbalzo e smetto di guardarlo "Che cosa vuoi?" il mio tono è gelido come
la neve che cade leggera dietro la finestra.
"Pensavo che ti facesse piacere rivedermi..." mormora il suo tono è così
triste che il cuore mi duole, ma non posso permettergli di farmi altro
male "Vattene!" ordino a voce bassa ma perentoria, non capisci che mi
provoca dolore vederti e sapere che domani non sarai con me... vorrei
gridarglielo ma non ne ho il tempo perché mi abbraccia e mi stringe forte
a sé... sto per lasciarmi andare alla voglia di stringerlo e baciarlo, ma
no... no... è solo un'illusione, mi sciolgo dall'abbraccio e lo scosto da
me bruscamente... ferendolo inavvertitamente alla mano con la cinghietta
dell'orologio.
"Ahi" esclama sorridendo, portandosi la mano alle labbra.
"Quante storie adesso si rimargina subito" sibilo cattivo...
"Beh io non ci giurerei"
Alzo lo sguardo senza capire Tsuzuki porta la sua mano all'altezza del mio
viso, è un solo un piccolo taglietto non sanguina nemmeno, in un paio di
giorni...
Spalanco gli occhi sposto lo sguardo dalla sua mano al suo viso, i suoi
occhi sono luminosi...
"Sei... sei..."
"Vivo? Si..."
Lo abbraccio nascondendo il viso nel suo petto... non è possibile, è un
sogno, un bellissimo sogno... da cui non voglio svegliarmi.
"Hisoka... guardami..." la sua voce mi accarezza lieve sollevo la testa e
gli sorrido tra le lacrime... non è un sogno, ma una bellissima realtà.
"Tsuzuki..."
Si china su di me e mi bacia dolcemente, quanto mi sono mancate le sue
labbra, il suo corpo... lui.
"Come... come..." domando e Tsuzuki posa un dito sulle mie labbra.
"Il tuo desiderio era così forte, così come il mio, che ci è stata data
un'altra possibilità..."
"Un'altra possibilità..." gli faccio eco... stringendomi nuovamente a lui.
Lo sguardo mi cade sul divano. "Che cosa hai portato?" domando curioso
sciogliendomi dall'abbraccio.
"Una torta al cioccolato e champagne"
Sorrido "Mi vuoi ubriaco per approfittare di me?"
"Non oserei mai" risponde baciandomi la punta del naso, sparisco in
cucina, prendo piatti e bicchieri e il deposito sul tavolo, ci sediamo uno
di fronte all'altro, la torta ha un aspetto appetitoso, taglio due grandi
fette.
Tsuzuki mi sorride
"Dopo ti faccio vedere la casa..." sussurro
Scuote la testa "La conosco, conosco ogni minimo angolo di questa casa, so
che hai ripreso a studiare, a praticare kendo e lavori in una libreria
poco distante da qui..." fa una pausa e sospira... "Anche se tu non potevi
vedermi io c'ero... è stato difficile anche per me, ho temuto che facessi
qualche sciocchezza..." mi fissa negli occhi sappiamo entrambi a cosa si
riferisce...
"Perché non me l'hai detto, ti sei limitato a trascinarmi verso quel varco
e poi..."
"Se te ne avessi parlato che avresti fatto, saresti andato?"
Abbasso lo sguardo.
"No, è questa la verità avresti rinunciato alla tua occasione... e poi te
ne saresti pentito per sempre... ed io non potevo permettere che questo
accadesse... ma ora siamo qui, tu ed io, tutto andrà bene d'ora in
avanti."
Annuisco riempio i bicchieri di champagne "Brindiamo a noi due" esclamo
alzando il mio bicchiere
"A noi due" mi fa eco Tsuzuki battendo il suo bicchiere contro il mio.
Bevo solo un piccolo sorso e poi poso il bicchiere, mi alzo e vado alla
finestra osservo la neve che cadere leggera ed imbianca tutto.
Tsuzuki mi abbraccia da dietro.
"Ancora non mi sembra vero" sussurro poggiandomi a lui...
"Si, capisco..."
Mi volto, gli circondo le spalle con le braccia e lo bacio.
Continuando a baciarci raggiungiamo la camera da letto, lentamente ad uno
ad uno i nostri abiti cadono a terra.
Ci sdraiamo sotto la trapunta, le mani di Tsuzuki mi sfiorano ovunque
provocandomi mille brividi.
Sussurro piano al suo orecchio "Voglio arrivare fino in fondo..."
"Sicuro?"
"Si"
Mi prepara lentamente un poco alla volta... inarco la schiena gemendo,
sono pronto ad accoglierlo... lo desidero e lo voglio con tutto me
stesso...
"Ti amo..." sussurra sulle mie labbra spingendosi dentro di me.
Chiudo gli occhi, fa un po' male, ma passa presto... sostituito del
piacere...
Mi muovo assecondando i movimenti di Tsuzuki, lo abbraccio vorrei che
durasse a lungo ma sento che sono prossimo a venire ed così anche Tsuzuki,
ci baciamo e raggiungiamo l'orgasmo insieme.
Stremati restiamo l'uno accanto all'altro aspettando che i nostri respiri
si calmino, Tsuzuki si avvicina e mi abbraccia.
Restiamo in silenzio ascoltando i nostri respiri ed i nostri cuori battere
all'unisono.
Ho le palpebre pesanti, sto per addormentarmi "Ti amo" sussurro
accostandomi a lui...
Chiudo gli occhi e mi lascio cullare dalle sue carezze e dai suoi baci...
questo Natale lo ricorderò per tutta la vita.
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