NOTE: Diaciamo che questa doveva essere una scena
per la mia fic "Always red" ma alla fine Nico mi ha convinto a fare
una fic propria. Non è granchè ma spero vi piaccia lo stesso ^^;;;;
Ecco l'angolo delle dediche:
-Uno speciale ringraziamento va a Nico, Tem, Vege, Junda e Bea perchè sono le
prime a leggere questa scena e a spingermi a continuarla quando erano solo due
righe scritte così per caso.
-Altra dedica a Saya perchè a superato il suo esame. Sei stata grande!!!!!!!
-A Naika perchè è una grande e per ringraziarla di avermi dedicato "48
ore" che è rimasta nella mia memoria come una grande fic >/////<
-Alla mia Cia/Ina perchè è la persona più meravigliosa di questo mondo...
Una lezione
speciale ovvero
mai farsi trascinare in un'aula abbandonata
di Neko
Passi riecheggiarono per il lungo corridoio dell'ultimo piano
dell'Istituto Shohoku.
Un ragazzo ne trascinava, prepotentemente, un altro dietro di sè.
-Kaede lasciami-
Nonostante le continue proteste da parte del rossino, sembrava proprio che
Rukawa non volesse mollare la presa sulla maglia dell'altro. Mentre
quest'ultimo non la smetteva di dimenarsi per cercare di liberarsi dalle
mani del moretto.
E questa sua estrema voglia di liberarsi continuava a farsi sempre viva in
lui perchè sapeva bene cosa lo avrebbe aspettato. Anche se Kaede sapeva
bene che quello che era successo non era colpa sua, non lo avrebbe
lasciato andare tanto facilmente.
Rukawa si fermò di colpo.
Davanti a loro una porta, che forse designava la meta prefissa dal
volpino, quando questi aveva preso senza nessun preavviso il compagno e
aveva deciso di trascinarselo dietro.
Quello era senz'altro il posto più isolato all'interno dell'istituto.
Una classe che non veniva usata da parecchio tempo, ma di cui lui si
sarebbe servito per i suoi scopi.
-Kaede- disse cercando di attirare l'attenzione del compagno
Nessuna risposta.
Era come se la mente di Rukawa fosse da tutt'altra parte.
Eppure Hanamichi non riusciva a stare tranquillo, era come se già
intuisse qualcosa dello strano atteggiamento della sua volpe. Come se
dietro quella porta non lo aspettasse altro che qualcosa di terribile.
-Kaede... mi stai ascoltando?-
-Fai silenzio- disse gelidamente
-Dai... lasciami andare-
-No-
Rukawa girò il volto, in modo da osservare per bene il compagno.
Sembrava essere molto compiaciuto dal fatto che il suo rossino non
accennava a smettere di dimenarsi.
Questo non faceva altro che far crescere sempre più in lui la voglia di
prendersi quella piccola vendetta.
Sul suo volto comparve un piccolo sorriso.
Hanamichi deglutì lentamente.
Non gli piaceva per nulla quell'espressione sul viso del compagno. Forse
perchè sapeva bene a cosa portava. E questo non lo faceva certo stare più
tranquillo, anzi faceva crescere in lui strani dubbi.
-Una lezione speciale...-
Solo quello uscì dalle labbra del volpino prima di riportare l'attenzione
alla porta e di aprirla non proprio delicatamente.
L'interno dell'aula era buio.
Le finestre chiuse e le serrande scese impedivano anche al più piccolo
frammento di luce di entrare da lì.
L'unica fonte di luce all'interno della stanza, era quella che proveniva
dal corridoio e che penetrava nella stanza grazie alla porta aperta.
Rukawa trascinò velocemente all'interno della stanza l'altro ragazzo.
Richiuse subito la porta alle loro spalle, riportando l'oscurità nella
stanza.
L'unico suono udibile era il respiro dei due ragazzi.
-Kaede... perchè?- chiese Hanamichi liberandosi dalla presa dell'altro
Gli occhi di Rukawa si puntarono su di lui.
La luce che sembravano emanare, mista tra rabbia e passione, sarebbe
riuscita ad illuminare quella stanza buia.
Una rabbia e una passione causate da quello che era accaduto la mattina.
A causa di uno stupido scherzo, si era dovuto "subire" la vista
di un Hanamichi tutto bagnato, riuscendo a mantenersi calmo quasi a
stento.
Non era certo una cosa che lo aveva lasciato indifferente, vedere come
quella maglietta bianca aveva aderito al suo petto, fasciando e lasciando
intravedere ogni muscolo.
Ma la cosa che lo aveva trattenuto da tutti quei pensieri era stato il
fatto che Michael, il nuovo studente, non aveva fatto altro che squadrare
il rossino.
Il suo rossino.
E nessuno aveva il diritto di mettere gli occhi addosso ad una
"cosa" che apparteneva a lui.
-E' colpa tua-
La voce di Rukawa era roca, di una tonalità altamente sensuale.
Un leggero sospiro uscì dalle labbra di Hanamichi, provocato dal volpino
che aveva pronunciato quelle tre parole a pochi centimetri dal suo
orecchio.
-Te l'ho detto mille volte che sono geloso-
-Lo..lo sò-
Sakuragi non riusciva quasi a parlare.
Rukawa tra una parola e l'altra continuava a stuzzicare il suo orecchio.
Il volpino sapeva bene come dargli piacere, come fargli perdere ogni
cognizione del tempo e quindi perchè non approfittare di questa sua carta
vincente.
-E allora... che bisogno avevi di toglierti la maglia davanti a così
tanta gente-
Il tono con cui aveva detto quelle parole non era certo dei più dolci. E
non voleva di certo che le parole sembrassero tali. Il suo do'aho aveva
combinato tutto quel casino, lo aveva provocato, quindi era giusto che
pagasse per quello.
Sbagliava forse a pensarla così?
Certo che no, era più che giusto prendersi la meritata vendetta.
Con la lingua iniziò a segnare i contorni dell'orecchio, per poi tuffarsi
subito dopo al suo interno. Aumentò quella lenta tortura facendo
scivolare entrambe le mani sotto la maglietta, per permetter loro di
venire a contatto con la pelle calda.
Sentiva Hanamichi fremere sotto le sue carezze.
Motivo in più per farlo continuare.
-Non sono..stato io-
La lingua iniziò una lenta discesa per il collo, ripetendo poi il cammino
a ritroso. Intraprese questo ritmo, facendo sì di alternare a quella
carezza umida i denti, facendoli sentire sulla pelle calda del rossino.
-Lo sò...-
Lo morse d'improssivo.
Strinse i suoi denti sul collo provocandogli un leggero dolore in breve
sostituito dal piacere che sapeva dargli la sua lingua che accarezzava
quella piccola ferita, inumidendola e facendo scivolare volontariamente
alcune gocce di saliva per poi fermare la loro corsa con la lingua.
Rukawa non era intenzionato a perdere subito il controllo, continuava a
ripetersi mentalmente di restare calmo per dare una punizione esemplare a
quello stupido do'aho che sembrava ignorare sempre le intenzioni di chi lo
circondava.
-Kae..de..ti..prego...-
-Hn-
Solo quello, non aveva bisogno di dire altro. Aveva una gran voglia di
sfogare quella frustrazione e quale modo migliore di far capire al suo
rossino a chi apparteneva.
Per ora gli bastava farlo capire solo a lui, ma prima o poi sarebbe
arrivata anche l'opportunità di farlo capire agli altri. Di sbattere in
faccia a tutti a chi apparteneva Sakuragi.
Sapeva che io fondo la colpa non era di Hanamichi, ma di tutti quelli che
si erano accorti solo ora di che persona fosse il suo compagno. Non il
teppista che tutti credevano fosse ma una persona ben più profonda con
mille qualità, che solo ora quei "ciechi" sembravano essersi
accorti possedesse.
-Tu sei mio-
Ancora una volta quella voce... Kaede vuoi farmi impazzire... Ti prego...
Aveva ancora una volta usato quella voce così bassa e sensuale capace di
mandare mille brividi per il corpo del rossino. Gli era impossibile
resistere a quel piccolo gesto.
La lingua di Rukawa iniziò ancora una volta il cammino alla scoperta di
quel corpo bollente, scendendo verso il basso. Poteva sentire sotto il
tocco umido della sua lingua la pelle bollente del suo amante.
Continuò la discesa umida sin quando non trovò un fastidioso ostacolo
per la sua strada, il tessuto della maglia che ancora indossava il rossino.
Ricordando a chi appartenesse quell'indumento, venne posseduto da una
sensazione di pura violenza.
Doveva eliminare anche l'ultimo contatto che ancora univa il suo do'aho a
quel nuovo studente.
E doveva farlo subito.
Tagliò ogni contatto con il corpo di Sakuragi, osservando per alcuni
attimi quell'espressione di smarrimento che ora poteva vedere riflessa in
quei bellissimi occhi nocciola.
Il suo sguardo scese verso il basso per venire a contatto con i primi, e
unici, due bottoni della maglia, slacciati.
Sorrise, mentre si avvicinava ancora una volta al compagno.
-Digli pure addio- sussurrò all'orecchio del rossino
Afferrò con entrambe le mani i due lembi della maglietta, tirando con
forza verso parti opposte strappando così l'indumento.
-Cazzo Kitsune... ora come faccio-
Non aveva nessuna voglia di ribattere, tempo sprecato quando poteva
passare a qualcosa di più interessante.
Con la lingua riprese a stuzzicare il collo, gustandosi ancora una volta
di quei piccoli suoni che uscivano da quelle labbra carnose.
-Noooo...-
La voce di Sakuragi pareva il sottile lamento di chi cerca di opporsi ad
una battaglia già persa in partenza. Ma di certo quella sua piccola
protesta non avrebbe fermato le azioni di Rukawa anzi non faceva altro che
incitarlo a continuare.
Kaede morse con forza la spalla, tanto forte da far si che dal segno
uscissero piccole gocce di sangue. Con la lingua cercò di catturare quel
poco liquido rosso, non lasciandone una sola traccia come se fosse una
delle più saporite bevande.
-Ah..Ru..io...tu..no-
Un sorriso di pura soddisfazione fece capolino sul viso del volpino.
Lentamente il suo do'aho stava cedendo.
La lingua lasciò la spalla, percorrendo tutto il braccio, facendo sì che
dietro di sè rimanesse una scia umida.
Succhiava e leccava tutto quello che passava sotto le sue labbra.
Scese sino alla mano, moredendone il lato e prendendo a leccare lentamente
il palmo, prendendosi subito dopo cura di quelle lunghe dita, inserendone
una ad una nella bocca.
Succhiandole con avidità.
Allontanò la mano dalla sua bocca.
-Sei mio, vero?-
-Io..io...-
Voleva fargli capire a chi apparteneva. Era giusto che imparasse questo
per non rifare più lo stesso errore.
Ma Hanamichi sembrava non avere la forza di rispondergli. Ma doveva
riuscire a fargli dire quelle due semplici parole e ci sarebbe riuscito.
Avvicinò la bocca alla spalla che non aveva ricevuto ancora nessuna
"cura" per affondarci i propri denti dolcemente e lasciargli un
piccolo morso, segno di identificazione e di appartenenza a lui.
-Allora?-
Con la lingua iniziò a inumidire quel piccolo segno, con movimenti lenti
ed sensuali vi girava attorno.
Tutto quello stava facendo eccitare in un modo pazzesco il rossino,
tenendolo lontano dalla realtà e privandolo del rendersi conto di quello
che stava accadendo.
Non si era nemmeno accorto che Rukawa lo aveva spinto sul pavimento e gli
stava slacciando i pantaloni.
Scese con le labbra verso il petto del rossino, lasciando lavorare la sua
lingua su quella pelle bollente, troppo calda per appartenere ad un
ragazzo sdraiato su un pavimento freddo.
Avvicinò le labbra al capezzolo di sinistra, iniziando a torturarlo,
succhiandolo e mordicchiandolo alcune volte per poi acarezzarlo subito
dopo con la lingua girandoci attorno in una lenta e umida danza, per
trarre sempre più gemiti dal compagno.
-Ti..ti..prego-
Le labbra di Rukawa si curvarono in un piccolo sorriso mentre spostava la
propria attenzione all'altro capezzolo.
Sembrava che il suo do'aho stesse iniziando a cedere.
-Kae..de..-
Con la lingua iniziò a segnare ogni muscolo che trovasse sulla sua
strada, mordendo i lati del busto, tornando poi ad accarezzarli con la
lingua. Continuando il suo cammino verso il basso si fermò all'altezza
dell'ombelico, mentre con entrambe le mani si preoccupava di abbassare i
pantaloni.
Senza attendere altro e guidato dai continui mugolii da parte del
compagno, introdusse la lingua in quell'ombelico profondo. Sapeva bene
quanto quello eccitasse all'inverosimile il rossino. Questo non poteva che
essere un aiuto in più per la sua punizione.
-Ah..Kaede..muoviti..fallo..ora...- ansimò
-Cosa dovrei fare?- disse sfilando i pantaloni e gettandoli in un angolo
impreciso della stanza
Hanamichi aveva le mani tra i capelli scruri di Rukawa, li stringeva forte
mentre spingeva la testa verso il basso fino a farla arrivare all'altezza
della sua eccitazione, che continuava a pulsare richiedendo le giuste
attenzioni.
-Calmo... abbiamo tutto il tempo-
La sua voce era calma nonostante in lui continuasse a crescere la voglia
di essere dentro il compagno, di diventare un'unica cosa.
Nonostante cercasse di resistere sapeva bene che non ce l'avrebbe fatta
ancora per molto.
Con la lingua scese verso il basso sino a fermarsi sul bordo degli slip
neri.
Si stupì positivamente quando constatò che aveva indosso l'indumento
intimo che gli aveva chiesto proprio lui di indossare e questo non poteva
che fargli piacere perchè a suo parere mettevano in evidenzia le sue
qualità.
La lingua superò il bordo del tessuto, stuzzicando il gonfiore che si
intravedeva attraverso le mutande, mentre Hanamichi continuava a gemere e
contorcersi sotto quella tortura.
-Aaaaaah-
Rukawa non accennava a voler interrompere la danza che la sua lingua aveva
intrapreso sopra il tessuto. Sentiva il membro del rossino ingrossarsi e
pulsare nonostante il tessuto che lo ricopriva.
Hanamichi si portò una mano alla bocca, mordendosela per cercare di
bloccare le urla che cercavano di uscire continuamente dalla sua gola.
Sentiva che non avrebbe resistito ancora per molto a quella tortura.
-Ah..Kae..io...-
Sakuragi emise un suono di protesta non appena la bocca della volpe si
allontanò dal tessuto, nonostante in questo modo gli fosse data una
possibilità per recuperare il fiato.
Gli occhi del volpino fissavano il corpo dell'altro ragazzo con una certa
fame.
Hanamichi aveva la testa gettata all'indietro esponendo completamente la
vista del collo sul quale correvano piccole gocce di sudore che facevano
uno strano contrasto sulla sua pelle ambrata mentre alcuni ciuffi ramati
erano attaccati al viso.
Il suo sguardo scese vero il basso mentre la sua mano prese ad accarezzare
il membro, lentamente, attraverso il tessuto.
Il corpo, tutto sudato, del rossino tremava per ogni carezza da parte
della sua mano mentre questi continuava a tenere la sua stessa mano in
bocca, lasciando sfuggire una scia di saliva da un angolo della bocca,
come continuavano ad uscire incontrollabili i gemiti.
Hanamichi spinse il bacino verso l'alto sperando di aumentare il contatto
con quella mano.
Ma questo non fece altro che far allontanare il volpino dalle sue labbra,
solo per farle scendere verso il basso e aiutate dalla lingua lasciare una
scia umida dietro al loro cammino, fermandosi proprio sul bordo degli
slip.
Strinse la stoffa con i denti, abbassandola lentamente facendo sì, anche
se involontariamente, che il proprio labbro superiore accarezzasse l'
eccitazione del rosso.
-No..Ru..non..ce la..faccio...-
Aiutandosi con le mani riuscì a togliere definitivamente quel capo che lo
allontanava dalla sua meta.
I suoi occhi rimasero bloccati di fronte all'erezione del rossino, mentre
i suoi occhi sembravano quello di un lupo affamato pronto ad azzannare la
preda in fuga.
Ma lui non era un lupo.
No, era più giusto essere associato ad una volpe, come sosteneva sempre
il suo do'aho, perchè agiva con astuzia proprio come stava facendo in
quello stesso momento.
Non si rendevano minimamente conto del tempo che passava, c'erano solo
loro e la passione che li aveva circondati e ora li teneva prigionieri di
sè.
-Ah..Kae..de..cazzo... merda...-
Hanamichi continuava ad imprecare, voleva che Rukawa lo aiutasse a
liberarsi da quella prigionia.
Il volpino al contrario non sembrava intenzionato a finire tanto presto
tutto questo.
Voleva aumentare il piacere del suo amante fino a renderlo cieco d'amore e
passione, anche se così stava facendo del male a lui stesso.
La sua stessa eccitazione chideva di essere liberata, e invece no, lui
continuava a reprimere tutto quello perchè voleva e doveva prima di tutto
far perdere nel mare della passione Sakuragi, poi finalmente sarebbe
arrivata anche per lui la lauta ricompensa.
-Aaaah-
Cos'era stato quel breve urlo da parte del volpino?
Forse causato da una delle mani del rossino che aveva stretto la stoffa
dei pantaloni e con essa l'erezione, cosa che sembrava fargli perdere la
ragione.
Forse Hanamichi aveva trovato il modo giusto per avere il giusto
appagamento dal volpino.
-Ru..muoviti..fallo...-
La voce di Hanamichi... un leggero soffiare del vento.
La passione rendeva quella voce tanto sensuale quanto sottile, come una
delle peggiori torture, unita alla mano che stringeva e si muoveva con una
certa violenza sui pantaloni di Rukawa.
-Hana..smettila...-
Hanamichi fece come gli fu chiesto.
Non perchè accettasse un suo ordine, ma soltanto perchè ormai sapeva
bene cosa arrivasse dopo.
-No..rimettila...-
Allungò una mano e prese, afferrando con forza, quella del rossino
riportandola alla posizione da cui era stata strappata pochi attimi prima.
Il tessuto iniziò a strusciare contro il suo membro.
Gettò la testa all'indietro, la mente annebbiata e la certezza che ormai
si stava perdendo.
Non riusciva più a continuare quello che si era imposto di realizzare
pohi attimi prima.
Ora voleva di più, voleva sentire direttamente la mano del rossino sul
proprio membro.
Hanamichi si mise a sedere, senza distogliere il suo sguardo da quello del
volpino.
I suoi occhi continuavano a fissare quelli scuri del compagno,
maggiormente ombrosi perchè ricoperti da un velo di passione.
La sua mano continuava a stringere l'eccitazione di Rukawa, mentre l'altra
posizionata dietro la nuca del volpino, faceva avvicinare il volto
maggiormente a sè.
Le labbra si unirono ancora una volta in un bacio, una battaglia
all'ultimo respiro, mentre le mani di Rukawa slacciavano la propria
camicia.
Con un velece movimento, Rukawa afferrò entrambe le mani di Hanamichi
scansandole da sè.
Lo atterrò sul pavimento, avvicinando subito il suo corpo su quello
dell'altro e iniziando a strusciarsi contro di lui facendo sfiorare di
proposito le loro eccitazioni.
Hanamichi gettò la testa all'indietro, ansiamando pesantemente e dando
tutto l'accesso possibile al suo collo, come se fosse una muta richiesta.
Rukawa era completamente rapito di fronte a quell'immagine lussuriosa.
Si avvicinò ancora una volta al collo, mordendolo e accarezzandolo con la
lingua, lasciando andare i polsi del compagno per concentrarsi
completamente su di lui.
Sì alzò, nonostante i pantaloni fossero stretti oltre il limite
possibile, aveva ancora voglia di giocare, provare nuove terribili
emozioni insieme alla persona amata.
Sì perchè nonostante quel do'hao lo provocasse continuamente lui lo
amava alla follia, tanto che non gli bastava mai.
Non era mai stanco di passare notti e mattine bollenti con lui. Per lui
era più importante e necessario della stessa aria che respirava.
-Siediti in quella sedia- disse indicandone una a pochi passi da loro
Hanamichi quasi non si reggeva in piedi e lui pretendeva addirittura che
arrivasse ad una sedia.
Non capiva cosa avesse in mente, ma la strana luce che continuava a
brillare negli occhi di quella volpe affamata lo convinse a intraprendere
quell'ardua mossa.
Con chissà quale forza riuscì ad arrivare a quella sedia.
Si accomodò rivolgendo uno sguardo pieno di domande al compagno, per
capire cosa dovesse accadere ora.
-Toccati-
Parole uscite lentamente quasi sillabate da quella bocca così sensuale
che lo eccitava al solo guardarla.
Ora si trovava lì ad osservarlo, non capendo il motivo di quelle parole.
-Fallo Hana-
-Ma..ma..ma...-
-Hai bisogno di ispirazione?-
Cosa voleva dire?
Cosa aveva intenzione di fare?
Perchè si comportava in quel modo?
Tutte domande che avrebbero trovato presto una risposta.
Intanto le mani del volpino cominciarono a muoversi sul proprio corpo.
Si tolse totalmente la camicia, lasciandola cadere a terra.
Le mani vagarono lente verso il basso,sino a sbottonare i pantaloni, con
movimenti lenti e ipnotici che lasciarono incantato il rossino.
Non riusciva a staccare gli occchi da quella visione.
Il solo vederlo in quello stato, assistere a quello che stava facendo
rischiava di farlo venire.
Non riusciva a muoversi, neppure a fare quello che gli aveva ordinato
pochi secondi prima il volpino.
I pantaloni della volpe scesero lenti a terra.
Se li tolse, lentamente, del tutto aiutandosi con i piedi.
Si chinò a prenderli e come se nulla fosse li lanciò addosso al compagno
facendoli finire proprio tra le gambe di Sakuragi, sfiorando la sua
eccitazione che ormai era proprio al limite.
Hanamichi si tolse i pantaloni da sopra lanciandoli in qualche angolo
senza farci troppo caso. Ma nel fare quello le sue dita sfiorarono il suo
stesso membro.
-Su... dai fallo...-
Rukawa era lì davanti a lui.
Le mani sull'orlo dei boxer che continuavano a muovere l'elastico dell'
indumento intimo mentre lo sguardo predatore fissava pieno di fame ogni
mossa del rossino.
-Io..non..sono..capace-
Lo sguardo di Rukawa sembrò addolcirsi a quelle poche parole.
L'innocenza di Hanamichi veniva fuori nei momenti meno opportuni ma questo
particolare fece crescere in lui una fame sempre maggiore.
Si avvicinò alla sua "preda" con passo felino.
Gli si sedette sopra e iniziò ancora una volta a baciarlo, mentre con
furbizia si muoveva contro la sua eccitazione.
Non passò poco tempo che sentì qualcosa di bagnato sul ventre.
Si staccò da lui solo per notare un liquido bianco che minacciava di
scendere e infiltrarsi all'interno di boxer.
Con due dita ne raccolse alcune gocce portandosele alla bocca.
Hanamichi aprì piano gli occhi trovandosi davanti il volpino totalmente
preso in quell'azione.
Il volto, una smorfia di piacere.
Gli occhi chiusi aumentavano il piacere del suo gesto.
Le dita entravano e uscivano da quella bocca, era una visione talmente
invitante che lo rendeva quasi geloso di quelle dita.
Era una cosa stupida essere geloso di una cosa così, ma era più forte di
lui e sapeva bene che il suo volpino lo faceva anche per provocarlo. Ma
questa volta avrebbe avuto la giusta lezione.
Con una mano afferrò il polso di Rukawa, allontanando con forza le due
dita dalla bocca sostituendole in breve dalle sue labbra, iniziando una
lotta estrema tra le loro lingue.
Le dita del volpino erano tra i capelli rossi del compagno, accarezzando
delicatamente quella testa rossa per poi abbandonarla e scendere giù per
la schiena fino ad incontrare la carne soda del sedere.
Rukawa si allontano di colpo da lui, allontanando le sue dita dal posto
che stavano per visitare.
Si alzò in piedi e avvicinò il proprio torace al viso di Hanamichi.
I suoi occhi parlavano per lui.
-Che aspetti-
La voce lo incitava.
Lo eccitava, sentiva dentro di sè ricrescere voglia, di lui, di averlo
dentro di sè. Di sentirlo muovere e di essere posseduto.
Non era solo sesso, era un modo di sentire che si appartenevano, che non
potevano stare distanti.
Sakuragi alzò lo sguardo fino ad incontrare quello bollente del volpino.
Sapeva quello che voleva Rukawa, ma anche lui ora aveva voglia di giocare,
di divertirsi.
-E se io non volessi-
Sfida.
Ecco quello che riusciva ad umentare l'eccitazione in quei momenti.
Le dita di Rukawa scesero ancora una volta sul proprio torace,
raccogliendo tra le propie dita un'altra parte di quel prezioso liquido.
-Apri la bocca-
Socchiuse le labbra.
Kaede lo guardò incerto.
Non sapeva se fidarsi o no di quegli occhi nocciola che ora avevano
riflesso in loro uno strano fuoco.
-Hai paura che ti morda-
Non fece neanche in tempo a ribattere o dire nulla che la mano gli venne
afferata da quelle del rossino.
Hanamichi si portò la mano candida alla bocca.
La sua opera per far cadere ai piedi il volpino stava per cominciare.
Inserì all'interno della bocca le dita, portandole dentro e fuori in un
ritmo ferreo, aiutandosi con le proprie mani, alternando su di loro denti
e lingua.
-Non..deve..andare così....-
La voce del volpino era un lieve sussurro. Ma forse quello era il massimo
che potesse fare vista la situazione in cui si trovava.
Le sue dita continuavano ad entrate ed uscire dalla bocca del rossino
mentre quest'ultimo aveva stretto con una mano il membro del volpino.
Una presa ferrea che si alternava in movimenti lenti e veloci che stavano
portando lentamente Rukawa alla pazzia.
Avrebbe dovuto interromperlo.
Sapeva bene che in un modo o nell'altro avrebbe dovuto farlo perchè era
lui che doveva mandare avanti quel gioco e non il contrario.
Hanamichi sorrise di fronte allo sguardo di sfida che si era fatto strada
sul volto del compagno.
Perchè non rendere il gioco ancora più interessante con un pizzico di
fuoco.
Lasciò andare le mani sul corpo del volpino, osservando l'allontanarsi di
quest'ultimo e il suo sguardo di sfida.
Bè se lo stava sfidando perchè non fare la sua parte.
Si alzò dalla sedia avvicinandosi all'altro.
I loro corpi erano vicinissimi, la loro pelle in contatto, potevano
sentire l'uno il respiro dell'altro.
Sakuragi avvicinò la bocca all'orecchio di Rukawa.
-Kaede...-
Hanamichi aveva ricominciato a torturarlo con la sua voce.
Non era solo quello, ma anche le labbra del rosso che avevano preso a
stuzzicare il suo orecchio, continuando a ripetere brevi parole ma piene
di significato, forse troppo significative.
La lingua di Hanamichi prese a viaggiare all'interno dell'orecchio, non
preoccupandosi minimimante di raccogliere alcune goccie di saliva che
scivolando dal lobo finirono sulla spalla.
-Allora... Kaede...-
Il respiro del rossino nel suo orecchio, faceva si che il suo corpo fosse
percorso da brividi.
Quelle mani calde sul suo petto continuavano ad accarezzarlo scendendo
sempre più verso il basso.
Una presa di ferro guasi gli tolse il respiro.
Non riusciva a capire guasi più niente sentiva solo la mano di Hanamichi
che si muoveva lenta sul suo membro.
-Se vuoi la tolgo-
-Pi..pianta..la...-
-Tolgo?-
-No..ah..conti..nua...-
Il rossino sorrise compiaciuto del potere che sembrava avere, in quel
momento, sul compagno. Il ruolo da duro in questi casi sembrava riuscirgli
naturale, nonostante di solito fosse Rukawa a provocarlo, anche lui quando
voleva poteva esserne capace.
Uno strano e piacevole calore gli si sparse all'interno del petto al solo
pensiero che una così preziona e perfetta creatura avesse scelto lui come
compagno.
Si sentiva la persona più felice e potente al contempo.
Rukawa si lasciò andare.
Per il momento si decise ad accantonare la sua fame solo per constatare di
cosa sarebbe stata capace la sua scimmietta.
Era curiosità, si ma non solo.
Il muro, quella parete bianca solida, era apochi passi da loro, mentre il
pavimento era proprio sotto i loro piedi, dunque quale sarebbe stata la
prossima mossa da parte del rossino.
Rukawa non fece nemmeno in tempo a registrare i movimenti dell'altro
ragazzo che si sentì sbattere contro la parete.
Un muro bianco e freddo sulla sua schiena nuda e il corpo caldo di
Hanamichi davanti a lui. Si sentiva perdere in quelle sensazioni,
prigioniero di quel momento.
La mano di Hanamichi non aveva lasciato la presa sul membro del volpino,
anzi ora che lo aveva incastrato tra sè e la parete strinse maggiormente
la presa su quella carne calda, iniziando a massaggiare lentamente mentre
la sua bocca si posava sull'orecchio destro sussurrando parole piene di
provocazione, che sembravano eccitare il ragazzo moro.
-Kaede...-
Sospirò quelle parole nello stesso istante in cui il volpino venne nella
sua mano. Poteva sentire il liquido caldo sul suo palmo mentre alcune
goccie cadevano sul pavimento e altre iniziarono a scivolare per il suo
braccio.
Ora era lui a sentirsi terribilmente eccitato mentre poteva sentire sul
proprio collo il respiro affannato del compagno.
Avrebbe potuto prenderlo lì senza chiedergli nulla e gustarsi il piacere
di essere al suo interno senza la minima protesta. Ma non trovò giusto
questo suo pensiero, preferiva servirsi di piccole lusinghe e far sì che
fosse proprio Rukawa a chiedere di essere posseduto.
-Kaede... mi vuoi dentro di te?-
Sentì un sospiro di piacere uscire dalle labbra di Kaede, ma oltre a
questo nessuno dei due disse o fece altro.
In quel silenzio potevano sentire i respiri di ciascuno, nessun altro
rumore, tranne forse un risuanare di passi nel corridoio. Ma sembrava che
le loro orecchie non li udissero presi com'erano ad assaporare quel
momento.
-Ka...-
Non concluse quella parola, perchè venne impedito anche al minimo suono
di uscire da quella bocca prontamente coperta da quella di Rukawa.
Tenne il rossino stretto a sè mentre quei passi si fecero vicini e si
fermarono proprio dinnanzi all'aula.
Alcune voci, due ragazzine si erano fermate lì a parlare.
Cavolate, cazzate che non sembravano importare a nessuno dei due ragazzi,
anzi il sapere del pericolo, che forse li avrebbero potuti scoprire da un
momento all'altro eccitava terribilmente Rukawa. Forse sarebbero potuti
entrare nello stesso momento in cui lui possedeva Hanamichi sulla
cattedra.
Cattedra? Non sarebbe una brutta idea...
Ecco che in lui si fece spazio quella idea. Non lo avevano mai fatto prima
lì, ma se era per quello era la prima volta che lo facevano in un'aula
standondovi chiusi per così tanto tempo. Magari sarebbe stata la volta
buona per provare nuove emozioni.
I suoi pensieri si interruppero quando sentì la mano di Hanamichi
iniziare ad accarezzare ancora una volta il suo corpo.
Si staccarono ansimanti.
Gli occhi fissi in quelli dell'altro.
Quelli di Hanamichi di solito specchi di anima color nocciola ora erano
diventati più scuri per via di quella passione che lo stava imprigionando
sempre più a sè.
Rukawa non poteva lasciare ancora una volta che fosse il rossino a
prendere il controllo, aveva deciso di fargliela "pagare" per la
gelosia che gli aveva procurato, e sarebbe riuscito nel suo intento.
Il volpino con un veloce colpo di reni invertì le posizioni.
Ora era il rossino ad avere la schiena contro la parete fredda ed il corpo
caldo del compagno che lo teneva prigioniero.
Le voci non accennavano ad andarsene, ma il volpino non sembrava esserne
preoccupato, aveva altro a cui pensare.
-Kaede...-
-Abbassa..la voce...-
-Mh?-
-Fuori c'è qualcuno-
Hanamichi spalancò gli occhi a quell'affermazione.
Non riusciva a capire come Rukawa potesse rimanere impassibile di fronte a
quella situazione.
Lui invece pensava a cosa avrebbero fatto se li avessero trovati in quelle
condizioni.
-Dobbiamo..rivestirci...-
Senza dare una minima risposta alla proposta del suo do'aho, Rukawa prese
a strusciarsi contro di lui.
I loro due corpi si sfioravano e il membro di Rukawa che duramente colpiva
l'interno coscia del rossino riuscivano a togliere il respiro a
quest'ultimo, facendolo ansimare di piacere nonostante una leggera paura
crescesse in lui.
-No..rimaniamo..così...-
-Ma...-
Sakuragi non riusciva quasi più a parlare, anche a causa del volpino che
con una mossa astuta quanto veloce era riuscito a bloccare tra i suoi
denti la carne sudata del collo, succhiando forte e alternando ad
intervalli regolari la lingua mentre continuava a spingergli contro il
proprio bacino.
-Non trovi sia..eccitante...-
Non capiva in pieno quello che gli veniva detto perchè ormai il suo
cervello era andato a farsi un pisolino.
Ormai era perso nelle sensazioni che il compagno gli stava trasmettendo.
-Potrebbero..entra..re...-
Ormai ne aveva la certezza, il suo adorato rossino si stava lasciando
andare facendosi trasportare dalla passione e una prova certa era qualcosa
che puntava contro la sua coscia.
Lo spinse con più forza contro la parete, intrappolandolo maggiormente ed
impedendogli ogni via di fuga.
La bocca del volpino aveva intrapreso ancora una volta ad assaggiare
quella pelle, salendo verso l'alto sino a trovarsi ad un passo
dall'orecchio.
Voleva fargli perdere completamente il controllo, sentire i sentimenti
prendere il sopravvento sulla paura che qualcuno potesse scoprirli. Ma la
paura non valeva per lui ma per il rossino che sembrava non aver
riconosciuto a chi appartenessero quelle voci.
Per lui era diverso, gli sarebbe piaciuto che le due propietarie di quelle
voci entrassero nella stanza e li scoprissero in quella posizione, le
odiava entrambe e forse se li avessero scoperti avrebbero lasciato il suo
rossino in pace una volta per tutte.
Hanamichi invece non sembrava accennare a cacciare via quella paura che
però nasceva dal fatto che se tutti avessero scoperto la loro relazione
avrebbero tentato di allontanarlo da Rukawa, e lui non voleva. Se fosse
accaduto questo non sarebbe sopravvisuto al dolore della loro separazione.
Tutte paure che sembravano aumentare ogni giorno che passava con
quell'adorabile volpe.
-Potremmo..anche..aprire..la porta....- disse Rukawa mordendogli
dolcemente il lobo dell'orecchio
-Ah..no...-
-Sicuro?-
-Sei..sei...-
-Cosa sono?-
Una delle mani scese giù tra le gambe del rosso accarezzando la sua
virilità con tocchi leggeri, paragonabili a piume, che non gli
permettevano di continuare a parlare rendendogli difficile persino
respirare.
Rukawa sapeva bene come avere certi effetti dall'altro corpo.
Hanamichi non era mai riuscito a fermarsi di fronte a quelle carezze, sin
dalla prima volta a casa del volpino quando da un semplice massaggio era
addirittura stato lui a chidergli di più, di non fermararsi.
Ma quello non gli bastava, voleva di più da quella mano.
Mosse una delle sue mani e con una forte stretta afferrò saldamente
quella che lo stava torturando, attirandola maggiormente a sè e
costringendola a finire quello che aveva iniziato.
Questo movimento riuscì a far sorridere Rukawa.
Adorava questo lato del rossino, lo faceva impazzire questo suo veloce
passaggio dall'innocenza di un ragazzo alle prime armi alla pretesa di
continuare di un amante che non trova il giusto appagamento.
-Ah..Ru..ti prego..continua...-
La mano di Sakuragi era stretta attorno a quella di Rukawa aiutandolo a
muoversi con maggiore forza. Non che ne avesse bisogno ma gli piaceva
vederlo così, adorava vedere il suo doa'ho senza paura e privo di ogni
problema di quello che li circondasse.
In quella situazione non si sarebbe nemmeno reso conto se una persona
fosse entrata nella stanza.
---------------------
-Allora hai capito che lo devi lasciare in pace?-
Rei la fissò con odio.
Non sopportava quella ragazzina che come un'oca continuava a girare
attorno a Sakuragi cercando di attirare la sua attenzione.
Ogni giorno che passava sentiva di detestarla sempre di più e sapere che
prima fosse innamorata del ghiacciolo umano Rukawa e di punto in bianco si
fosse invaghita del suo sempai non l'aiutava di certo ad apprezzarla.
-Scusa e perchè dovrei farlo?-
-Perchè sei una stupida ragazzina che cambia gusti da un giorno
all'altro-
-E tu che ne sai?-
-Sò anche fin troppo e non ho alcuna intenzione di fartelo portare a
letto-
Haruko sgranò gli occhi alle sue parole.
Davvero credeva che il suo intento fosse quello di portarsi a letto
Hanamichi.
Stava sbagliando di grosso perchè lei non era quel tipo di ragazza lei lo
amava veramente.
Stava per risponderle quando un rumore attirò non solo la sua attenzione
ma anche quella dell'altra ragazza.
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Hanamichi strinse la gambe attorno alla vita di Rukawa attirandolo
maggiormente a sè con quel movimento.
La bocca del volpino si posò sulla sua nella muta proposta di dargli
maggiore accesso.
I loro respiri si mischiavano.
I cuori che sembravano battere in una perfetta sincronia.
L'eccitazione di uno che sfiorava quella dell'altro traendone piccoli
gemiti mentre entrambe le mani del volpino erano poggiate sulla parete ai
lati del viso del compagno mentre quest'ultimo aveva le proprie braccia
attorno al collo del moretto.
Le gambe di Hanamichi si strinsero maggiormente attorno alla vita del
compagno, chiedendo un maggiore contatto tra loro.
Rukawa si mosse, allontanandosi dalla parete, e nonostante si stessero
scambiando un bacio pieno di passione riuscì lo stesso a farsi strada
nella stanza e a dirigersi dove aveva pensato di concludere in bellezza la
loro "breve" avventura.
Fece sdraiare il rossino sulla cattedra.
Le gambe di Hanamichi si sciolsero lentamente da quel forte abbraccio, che
fino a pochi attimi prima teneva legati i due corpi.
Rukawa si sdraiò su di lui, scansandosi subito dopo, di poco, e iniziando
a far vagare le sue mani su quel corpo bollente. Forse troppo caldo ma che
rappresentava in pieno la passione.
-Allarga..le gambe...-
Il respiro irregolare.
L'eccitazione crescente.
La voglia di possedere quello che era suo di diritto, era troppa ed
aumentava ogni secondo che passava vicino a lui.
I suoi occhi, pozzi scuri d'ombra, erano persi in quelli dell'altro.
Ora poteva riuscire a leggere negli occhi del rossino una strana luce
brillare, era intensa tanto che sembrava che al suo interno divampasse un
fuoco.
-Fallo..tu...-
Il respiro si fece pesante, come l'aria che si respirava all'interno di
quella stanza.
Aria che sapeva di vari aromi.
-Non mi..provocare...-
-E..cosa..mi..fai...-
-Lo sai..potrei..farti molto..ma molto male...-
-Allora..sei una kitsune..violenta...-
-E tu sei un do'hao... a cui piace il dolore...-
Hanamichi sorrise.
Un sorriso enigmatico.
Si alzò poggiando i gomiti sulla cattedra.
Il suo viso vicinissimo a quello del volpino.
-Solo..quello..che..mi..provochi... tu...-
Ora era arrivato il turno per Rukawa di sorridere.
Il suo do'aho sapeva essere un gran provocatore e essere dolce allo stesso
tempo.
Sapeva emanare tanti di quei sentimenti che a volte lo spaventava.
La sua mente si riempiva di paure, mille dubbi sul fatto che un giorno
questa sua qualità li avrebbe allontanati. Paure inutili perchè
conosceva il cuore del suo compagno, ma erano più forte di lui e a volte
capitava che ne perdesse il controllo.
-Lo..sai..cosa..ti farò ora... vero?-
-Stò tremando... di paura-
---------------------------
Le due ragazze si erano avvicinate alla porta.
Sentivano gemiti e strani rumori provenire dall'interno della stanza.
-Cosa sarà?- chiese Haruko con un certo timore
-Se hai paura vai e chiuditi in bagno-
-Io non ho paura... solo che-
-Solo che te la stai facendo addosso-
Haruko non riusciva a sopportare questo attegiamento.
Era solo al primo anno e già si credeva la prima donna della scuola,
colei che potesse dettare legge a chiunque apparisse sotto la sua vista.
Senza aggiungere altro, e prendendo tutto il suo coraggio, Haruko aprì
piano la porta, lo spazio giusto per vedere cosa fossero tutti quei
rumori.
Non riusciva a vedere nulla perchè la stanza era completamente al buio.
Riusciva a sentire solo due voci parlare.
Ma questa è la voce di Hanamichi... E l'altra è quella di Rukawa... Ma
che ci fanno quà dentro... Che stiano facendo a botte... Oh no non dirmi
che è ancora come l'altra volta, che loro due stanno facendo...
Cominciò a tremare mentre i ricordi di quella sera in palestra si
riaffacciarono nella sua mente.
Non poteva credere che ancora una volta avrebbe assistito a tutto quello.
Una mano le si poggiò sula spalla.
Si girò di scatto trovandosi faccia a faccia con Rei.
Il suo sguardo pieno di domande.
-Che hai te la sei già fatta?-
-No..no..è..meglio..che..andiamo...-
La voce di Haruko continuava a tremare.
Rei invece sembrava incuriosita di sapere quello che aveva provocato
quella reazione in lei.
Questo la spinse ad affacciarsi alla stanza.
Non vedeva nulla, sentiva solo delle voci.
Aprì ancora di poco la porta, trovandosi davanti uno spettacolo a cui mai
e poi mai avrebbe creduto di dover assistere.
---------------------
Hanamichi era ancora totalmente sdraiato sulla cattedra.
Le gambe aperte e una testa tra esse che continuava a torturare il membro
del rossino.
La bocca si muoveva lentamente, su e giù, aiutandosi con la lingua,
mentre con le mani teneva ben ferme le gambe del compagno.
Sakuragi non riusciva a rimanere fermo sotto le cure del compagno,
continuava a muoversi e contorcersi provocando parecchi rumori.
Rukawa non sembrava preoccuparsi dei rumori provocati dal compagno.
Voleva solo un'unica cosa e si sarebbe concentrato unicamente su quello.
--------------------------
-Mio dio che cosa stà facendo quel maniaco al mio senpai-
Rei continuava a guardare la scena.
Gli occhi non riuscivano a spostarsi, il suo sguardo rimaneva fisso lì.
Vedeva e basta senza riuscire a trovare le parole per dire quello che
passava per la sua mente.
-Anche io ho pensato la stessa cosa quando li ho visti... e poi sono due
ragazzi-
Haruko continuava a tremare.
Non riusciva più a guardare tutto quello, ora avrebbe solo voluto andare
via da lì per scappare il più lontano possibile.
Le lacrime stavano minacciando di cadere e lei non voleva che questo
succedesse.
Non voleva farsi vedere debole davanti a quella ragazza, darle la
possibilità così di ridere di lei.
Cercò di controllarsi, di calmare il suo battito cardiaco.
Doveva concentrare i suoi pensieri su qualcos' altro.
-E' fantastico-
La voce di Rei aveva però attirato la sua attenzione.
Si girò per constatare solamente che la ragazza continuava a fissare la
scena, ma il suo non sembrava essere uno sguardo pieno di disgusto anzi i
suoi occhi sembravano emanare ammirazione.
Ammirazione per quello a cui stava assistendo.
Non riusciva a capire il nesso di tutto quello.
Si avvicinò ancora di più fino a poter capire il perchè di quel suo
sguardo.
----------------------
Rukawa alzò il viso.
Un sorriso colmo di soddisfazione e affetto verso il suo amante
stancamente abbandonato sulla cattedra.
-Stai bene?-
-Hn-
-Vuol dire sì, giusto?-
-Hn-
-Guarda che conosco questo linguaggio... l'ho inventato io- disse
sorridendogli
Non parlava mai, di solito dalla bocca di quella volpe sensuale non
uscivano fuori più di due parole, ma nel momento in cui rimaneva solo col
suo do'aho sembrava proprio che dalle sue labbra volessero uscire tutte
quelle parole che si era sempre rifiutato di lasciar andare.
Un sorriso stanco si dipense sul volto di Sakuragi.
Cominciò a fissare il suo volpino osservando rapito l'azione sensuale ed
eccitabile che stava facendo.
Si stava passando le dita sul viso raccogliendo i residui di quel liquido
bianco che innocentemente gli aveva macchiato il viso.
Rukawa portò l'attenzione sul suo amante.
Vedere così inerme il suo rossino non poteva di certo lasciarlo
tranquillo.
Non era possibile, perchè ora avrebbe avuto la possibilità per prendersi
la giusta ricompensa e per vendicarsi delle due figure fuori dalla porta,
che continuavano a guardare quello che lui e il suo compagno stavano
condividendo.
Nonostante cercassero di non farsi vedere, lui le aveva viste fin troppo
bene e questo non fece altro che crescere in lui un'idea.
La mano scese ancora una volta sul membro del rossino.
La presa era forte e violenta.
Gli stessi movimenti erano violenti e accelerati.
Era una tortura in peno stile Rukawa.
Hanamichi si muoveva cercando di fare in modo che aumentasse la velocità
di quella mano.
-Hana...-
-Ah..Ru..di più...-
-Cosa..mi dai..in cambio...-
-Ba..bast..ardo...-
Un sorriso si formò sulle labbra del volpino.
Poteva essere altamente soddisfatto della reazione del compagno.
Ora era il momento giusto per mettere in atto la sua idea, anche perchè
potè sentire dei lamenti provenire al di fuori dell'aula.
Tolse di colpo la mano, ricevendo delle lamentele da parte del ragazzo che
si trovava sotto di lui.
Non vi diede troppo peso, convinto che a breve sarebbero state sostituite
da un altro tipo di suono.
Fece voltare il compagno, facendo si che la pancia e l'eccitazione del
rossino toccassero il legno duro della cattedra.
Hanamichi sentì una leggera brezza accarezzare il suo corpo, mentre le
mani del volpino si allontanarono completamente da lui lasciandogli uno
strano freddo addosso che non era certo dovuto alle dita ghiacciate
dell'aria.
Si sentiva vuoto.
Aveva assolutamente bisogno di sentire su di sè ancora una volta le
sottili e dolci carezze che solo il suo amante sapeva dargli.
Si stava per alzare in cerca del compagno, quando due mani lo ributtarono
pesantemente sulla cattedra.
-Non avere fretta... do'aho-
Hanamichi non capiva perchè ci mettesse tanto.
Non riusciva a comprendere quello che stesse facendo, perchè volesse
torturarlo in quel modo.
-----------------------
Non riuscivano a distogliere lo sguardo.
La scena che si presentava ai loro occhi toglieva il respiro, ma
nonostante non sopportassero quel ragazzo moro i loro occhi non riuscivano
a spostarsi dalla vista di quei due amanti.
Non distolsero nemmeno lo sguardo quando Rukawa sempre guardandole si
avvicinò al compagno.
Si doveva essere accorto della loro presenza, non c'era altra risposta a
quello che stava succedendo.
-E' un vero bastardo...-
-..................-
-Akagi tu sei proprio scema... non lo capisci che lo stà facendo apposta-
-Non può essere-
-Tu sei una ragazza all'ultimo stadio di cretinaggine-
Haruko si voltò verso di lei.
Non capiva che gusto ci provasse ad offenderla in quel modo.
Tornarono entrambe con lo sguardo all'interno della stanza non appena
avvertirono ancora una volta piccoli gemiti.
--------------------------
Le mani del volpino viaggiavano sicure sul fondoschiena dell'altro
ragazzo.
Mani esperte che ormai conoscevano alla perfezione ogni millimetro di
quella pelle bronzea, di quella carne bollente che non attendeva altro che
essere scoperta ancora una volta.
-Ah..Kae..cosa...-
Hanamichi non riusciva a concludere una frase.
Sentiva qualcosa di umido proprio in mezzo ai glutei e anche se sospettava
di cosa si potesse trattare non riuscì a resistere a quella tortura che
si fece attimo dopo attimo sempe più insopportabile.
Rukawa lo stava già facendo impazzire con la sua lingua, inserendola con
prepotenza nell'apertura tra quelle natiche sode che aveva preso a
massaggiare con le mani.
Ma non sembrava contento, voleva sentire di più.
Nutrirsi di maggiori suoni d'amore da parte della testa rossa.
Aggiunse maggiore piacere al compagno, allontanando una mano dal sedere
sino a farla stringere attorno al membro.
I gemiti uscivano dalla sua bocca incotrollabili.
Le lacrime avevano minacciato di uscire dai suoi occhi, sapeva che a breve
avrebbe ceduto.
-Stringi i denti-
La voce di Kaede era stata trasportata dalla leggera brezza dell'aria fino
alle sue orecchie.
Non sentiva nulla se non la lingua umida del compagno che risaliva per la
sua schiena e si fermava ad un soffio del suo orecchio.
-Rilassati...- disse inserendo la lingua all'interno dell'orecchio
Perso in quella carezza umida non avvertì neppure il membro del volpino
puntare tra le sue natiche almeno fin quando non lo avvertì affondare
dentro di lui con un'unica e profonda spinta.
Dolore e piacere che si alternavano.
-Aaaaaaaah-
Le spinte si facevano sempre più violente.
Le mani del volpino erano ancora strette ai lati della cattedra cercando
di aiutarsi ad affondare dentro il compagno con maggiore forza e profondità.
I gemiti che uscivano dalle labbra di Sakuragi si facevano sempre più
forti.
Ormai parte del dolore era sparito per lasciar posto ad un grande piacere.
-Più..velo...ce..ah..sì..Kae...-
Come se avesse voluto accontentare la richiesta del compagno, Kaede,
aumentò la velocità delle spinte aumentandone allo stesso anche la
violenza.
Spinte violente e profonde, tanto da sembrare di dividere in due le sue
membra, ma nonostante tutto sembrava che questo lo eccitasse
terribilmente.
Non si era quasi reso conto di urlare il nome del compagno.
Il volpino adorava quando Hanamichi urlava il suo nome in quel modo, lo
faceva impazzire sentire come riusciva a togliergli ogni timore di essere
scoperti, perchè di certo se avesse continuato in questo modo le urla
avrebbero attirato tutti gli studenti della scuola.
Sentì un movimento fuori dalla porta.
Si voltò verso la fonte del suono per constatare che la porta fosse stata
aperta ancora di più.
Ora poteva vedere con chiarezza il volto delle due ragazze.
E questo, nonostante il piacere incontrollabile che lo percorreva, fece sì
che un'altra piccola idea si fece spazio nella sua mente.
Riportò l'attenzione sul compagno solo per rivolgere subito dopo di nuovo
l'attenzione alle due ragazze.
Di sicuro potevano vedere il suo viso, perchè rimasero come paralizzate
quando sul bel volto di Rukawa comparve un sorriso.
----------------------
Rei indietreggiò di un passo.
Quel sorriso era tremendo, non le era mai capitato di vedere una cosa
simile in tutta la vita.
Non per il sorriso in se stesso ma perchè lo aveva rivolto a loro due,
era come una sfida, una specie di "Sareste capace voi di farlo urlare
così".
Non riusciva a muoversi, il corpo era percorso di brividi.
Non aveva paura di lui, ma dopo quello che aveva visto.
Dopo essere riuscita a constatare come perdesse la ragione il suo senpai.
Voleva che lo stesso gli succedesse se al posto di Rukawa ci fosse stata
lei.
Sì era strana e questo lo sapeva pure lei, doveva essere gelosa.
Ma no, lei invece aveva una gran voglia di prendersi una bella rivincita
su quel ragazzo, voleva fargli provare lo stesso che stava provando lei in
quel momento.
Sentì dei singhiozzi.
Si girò e vide che il volto della Akagi era percorso da lacrime, le mani
sulla bocca per impedire che altri sentissero i suoi lamenti, i suoi
piagnistei.
-Perchè cavolo piangi... piantala-
Haruko si voltò verso di lei, le lacrime incontrollabili che continuavano
a scendere e sembravano non volersi fermare, come un fiume in piena che
niente e nessuno riesce ad arrestare.
-Non vedi che così gli fai solo un piacere-
Non le rispose, la guardò solo con uno sguardo perso, pieno di dolore.
Si voltarono entrambe quando sentirono due urla in contemporanea.
----------------------
Il corpo del rossino era mollemente abbandonato sulla cattedra.
Le braccia abbandonate ai lati del corpo.
Il viso era una smorfia di piacere.
Il respiro pesante e gli occhi chiusi.
Hanamichi stava cercando, invano, di riprendere il respiro.
Ma era quasi impossibile trovare il respiro dopo quello che aveva provato.
Era sfinito e sembrava non avere neppure la forza di rialzarsi.
Le sensazioni che aveva provato questa volta erano state uniche, era la
prima volta che assieme avevano raggiunto un piacere simile a quello
appena provato.
Con il suo volpino ogni volta era un'esperienza nuova, ogni volta
imparavano a scoprire maggiormente il piacere dei loro corpi condividendo
amore che solo assieme erano in grado di provare.
Ma questa volta era stato completamente diverso.
La paura di essere scoperti si era mischiata a quella del fondersi dei
loro corpi, scatenando mille emozioni che erano esplose in loro non appena
avevano raggiunto il piacere.
Il corpo di Rukawa era mollemente adagiato sul suo.
Il suo respiro sul suo collo.
Riusciva persino a percepire il battito del cuore dell'altro ragazzo,
sembrava andasse in sincronia col suo.
Un'unico cuore e un'unica anima questa era la parola più adatta per loro
due.
-Stai... bene?-
La voce di Rukawa era arrivata al suo orecchio. Ma lui non aveva neanche
la forza per parlare.
Sentì il corpo del volpino allontanarsi dal suo.
Ora che c'era questa distanza tra loro, sentiva come un freddo, una
distanza che avrebbe voluto immediatamente eliminare.
Rivoleva quel peso su di lui.
Sentì ancora una volta le mani sul suo corpo, quel tanto che bastava per
farlo girare.
Ora la schiena poggiava sul legno freddo e bagnato da qualcosa.
Aprì gli occhi lentamente.
E la visione che gli si presentava sembrava quella di un "Angelo
decaduto".
Il suo corpo sudato di Rukawa, i suoi capelli scompigliati e alcuni ciuffi
attaccati al viso lo facevano proprio assomigliare ad un angelo che il
cielo gli offriva in dono.
Ma i suoi occhi, no quelli non erano di un angelo, non sarebbero stati
adatti. La definizione più giusta per quei due pozzi scuri era quella di
definirli "gemme scure" di un diavolo, tanto il loro potere lo
influenzava.
Occhi stracolmi di qualcosa di "malvagio".
Non riusciva a capire ma era come se avesse fatto qualcosa che gli avesse
portato molta soddisfazione.
-Sarà ora di andare-
La sua voce aveva ripreso un po di forza.
Nonostante Hanamichi fosse il più forte tra loro due, questo forse
esteriormente, perchè Rukawa era quello che recuperava per primo.
Era quello che non ne aveva mai abbastanza, e anche ora lo si poteva
leggere nei suoi occhi ancora colmi di passione.
-La fai facile... sono tutto sporco-
-Ma non mi sembra ti dispiaccia-
-Mmmh... no...-
Hanamichi sorrise lievemente.
Aveva finalmente appreso una cosa molto importante, il suo volpino era
molto pericoloso quando si ingelosiva anche se il suo modo di punirlo gli
piaceva da matti.
Ma oltre a questo aveva imparato una lezione.
Aveva capito che non era consigliato farsi trascire all'interno di un'aula
abbandonata.
The end
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