Declaimers: i personaggi, come sempre, non sono miei, ma del maestro Inoue. Io mi diletto solo a torturarli e mi diverto un mondo!!! ^__^
Dediche: questa la dedico tutta alla mia sister Fagi, co-presidentessa, insieme alla sottoscritta, del “comitato per la diffusione delle SenKosh e delle MitKo”. Ad Eliana con un messaggio speciale: lascia libero il mio Sanzo_tesoro_puccio_dolce! >.< La ff te la sto scrivendo, quindi libera il mio maritino carissimo (ma tieni pure il ventaglio ^^;;;;). Ad Erycchan, my angel e Tesuccia carissima che, nonostante non ami le Mitko, legge questa ff... ^^
Per questa ff dovete “ringraziare” (si fa per dire) il solito demone che non vuole andarsene dalla mia casuccia! >.< Mi sta facendo scrivere delle emerite schifezze! ;____;  Prendetevela con lui, qualora la ff, come ben credo, non dovesse piacervi.


Una cosa meravigliosa

parte II

di Soffio d'Argento

§§§ §§§ 

Pov Hisashi

La voce di Kimi mi risveglia a pochi chilometri della stazione. I miei compagni di viaggio hanno già preparato i bagagli e nell’aria si sente trepidante il sapore dell’attesa.

Kaede è sveglio ed ha la testa appoggiata alla spalla di Hanamichi. Il rossino sfoglia sorridendo un manga ridacchiando soddisfatto ad ogni pagina. Questo attira l’attenzione di Kaede, che si volta sornione e si accosta al suo ragazzo. I due volti così vicini da sfiorarsi. Kaede allunga un braccio dietro la schiena del compagno e si accosta ancora di più, mentre Hana gli descrive le gesta dei suoi beniamini.
Kenji sta sfogliando un opuscolo sul paesino che andremo a visitare. Mostra a Toru le particolarità della zona, programmando ogni giorno un’escursione differente. C’è una fonte da visitare, una punta da scalare… e Toru ascolta senza dire nulla, mentre accarezza con una mano i capelli chiari del ragazzo più basso. Kenji lo guarda e gli sorride.
Nobu e Shinichi, poco lontani, parlano della squadra universitaria, di cui farà parte Nobunaga quando finirà il liceo. Shinichi gli racconta, come fosse un allenatore, le caratteristiche fisiche delle squadre più forti della prefettura di Tokyo. Nobu commenta con la solita allegria, sottolineando come, fra due anni, la squadra dell’università T. di Tokyo non avrà rivali, con l’imbattibile super matricola Nobunaga Kyota.
Akira, invece, si è addormentato, aggrappato ad Hiroaki, come un naufrago ad uno scoglio. Ha un’espressione serena e quasi dolce, ma mi chiedo come faccia, anche solo a respirare, Koshino. Sta sfogliando attentamente un giornale che da qui non riesco a vedere. Nonostante Akira sia letteralmente aggrappato al suo collo, lui riesce tranquillamente a muoversi. Sembra che tutte le attenzioni, forse anche eccessive, di Akira gli facciano solo molto piacere. Nonostante le uscite non proprio felici del ragazzo, si vede che Hiro ama quel porcospino più di quanto dia a vedere.
E infine c’è il mio Kimi, deliziosamente appoggiato al sedile. Se non ci fossero tutti questi scocciatori saprei io come impiegare il tempo che resta, ma c’è quella stupida scimmia di un do’hao che, ne sono certo, sarebbe pronto a prendermi in giro per il resto dell’eternità. Così mi limito ad abbracciarlo, accarezzandogli i capelli.
<< Ti sei svegliato finalmente! >> mi sorride.
<< Uhm… si stava così bene! >>
<< Lo immagino, visto che ti ho fatto da cuscino! Eri comodo almeno? >>
<< Comodissimo! >> gli sussurro sulle labbra. Kimi le socchiude e… arriviamo alla stazione! Maledizione! Se lo raccontassi in giro nessuno mi crederebbe! Si può avere sempre una tale dose di sfiga? Vedo Kimi sorridermi e scompigliarmi i capelli.

Usciamo ordinatamente dal treno e la poca gente accanto a noi si scosta al nostro passaggio. Shinichi controlla gli orari degli autobus nella piccola tabella fuori dalla stazione, mentre noi ci sistemiamo vicino alla fermata.
Kaede sbadiglia nuovamente, mentre delle ragazzine lo osservano rapite da cotanta bellezza. Beh diciamolo pure, Kaede sarà pure “carino” con quello sguardo torvo, con la frangetta nera sugli occhi e la pelle chiara, ma io sono molto più affascinante!
Fortunatamente il bus non tarda ad arrivare! Sistemiamo i bagagli nello scompartimento ed entriamo. Ci sono solo due vecchie signore, ai primi posti, vicino all’autista. Noi decidiamo di sistemarci in fondo. Io e Kimi ci sediamo per primi, a sinistra. Al nostro fianco i nostri immancabili compagni di squadra, Ede dalla parte del finestrino e Hana da quella del corridoio, come me. Davanti a loro Toru e Kenji, accanto a Shinichi e Nobunaga. Dietro di noi Akira e Hiroaki.

Il tragitto, a detta dell’autista, è piuttosto lungo e tutto in salita. Il vecchio bus arranca lento, piegandosi pericolosamente ad ogni curva. La natura si chiude selvaggia sopra di noi, tingendosi di colori meravigliosi: rosa, lilla, rosso, azzurro, immersi in un verde smeraldo. Sembra di essere in una giungla tropicale e la tentazione di fermare il bus per scendere e assaporare quella meraviglia è davvero molta, ma penso che avremo tempo, una volta giunti a destinazione. Il bus fa altre due fermate in cui scendono gli ultimi passeggeri e riparte lento. Più di una volta temo di dover essere costretto a spingere questa casseruola con le ruote, ma per fortuna il viaggio prosegue, senza troppi scossoni. La vegetazione diventa sempre più lussureggiante e rigogliosa.
<< Hai visto Sashi? Non è un posto stupendo? >> mi domanda il mio Kimi, con un’espressione stupita in volto che mi fa tenerezza: << Potremo fare delle bellissime escursioni, non credi? Kenji ha detto che ci sono dei posti bellissimi da visitare, potremmo unirci a loro… >> e continua a parlare, come sempre, discutendo, ponendo domande e rispondendosi da solo. E io sto ad ascoltarlo, perché mi piace ascoltare la sua voce e mi piace quello che dice e come lo dice.
In breve giungiamo sul posto. Prendiamo le nostre valigie e ci prepariamo ad affrontare la piccola salita attraverso il bosco, mentre il bus riparte con la solita lenta cadenza. Shinichi e Nobu fendono la strada, camminando davanti a noi. Benché sia piena estate, qui la temperatura è bassa e fa fresco, come in autunno in città. Chiedo a Kimi se abbia freddo, ma lui è così impegnato a guardarsi attorno che neppure mi sente. Il silenzio quasi sacro di quel luogo dimenticato è rotto solo dal rumore dello scalpiccio delle nostre scarpe.
La strada è costituita da sassolini bianchi, coperti in parte da foglie gialle cadute. La nostra cadenza lenta e ritmata sembra la musica di una nenia di paese, come quelle che mi cantava mia nonna quando ero piccolo. Non è che mi ricordi molto, però mi addormentavo subito.
E in breve giungiamo al cottage.

Da fuori sembra una grande costruzione in legno. Ci sono fiori ai davanzali delle finestre, segno che qualcuno, regolarmente, viene a curare la casa. Il giardino è grande e pieno di piante e fiori colorati. Shinichi apre la porta e così entriamo. Il silenzio che fino ad allora aveva accompagnato i nostri passi, viene finalmente interrotto da voce umana.
<< Ragazzi. >> dice il padrone di casa rivolto a noi: << Benvenuti a casa mia. >>
Appoggiamo le valigie all’ingresso della casa e diamo un’occhiata veloce. È grande e molto ben arredata. Non che io m’interessi d’arredamento, ma mia sorella, che sta per sposarsi, in questi mesi mi ha costretto ad accompagnarla in giro per negozi e, volente o nolente, mi sono fatto un po’ di cultura in merito.
In fondo alla stanza c’è un grande camino sormontato da qualche cornice di legno. C’è un grande divano e delle poltrone attorno ad esso. Ci sono delle piante a piccolo fusto un po’ ovunque. Poco distante dal camino c’è una scala che, suppongo porterà al piano superiore.
<< Sotto c’è la zona giorno. Cucina, camera da pranzo, salotto e varie camere che vedrete da soli. Al piano di sopra ci sono le camere da letto con i bagni. Abbiamo anche una cantina e una soffitta, con un piccolo osservatorio per osservare le stelle. Essendo lontani dalla città e dal più vicino paesino di montagna, la sera si possono osservare le stelle con tranquillità. >>
<< Scusa Maki… >> chiede Hiro: << Ma precisamente quanto siamo distanti dalla “civiltà”? >>
Maki ci spiega che il paesino più vicino non è molto lontano, ma che lo si può raggiungere in macchina (in garage ce ne sono due o tre, deve ancora andare a controllare). Le provviste sono state fatte qualche giorno prima, quindi possiamo stare tranquilli. Il paesino non è molto grande, ma si trova un po’ di tutto. Hiro lancia un’occhiata ad Akira che sembra abbastanza imbarazzato e sorride, passandosi una mano fra i capelli, poi chiede a Maki se vi siano piste da sci o comunque luoghi di ritrovo non molto distante. La risposta di Maki non credo che gli piaccia molto, perché lo vedo abbassare la testa e sorridere nervoso, mentre Akira indietreggia di qualche passo. Cosa gli ha detto Maki? Ah! Gli ha detto che la pista da sci dista qualche chilometro ma è sempre facilmente raggiungibile in macchina. A parte fonti, montagne e luoghi naturalistici non c’è molto, se si escludono le terme, non molto distanti dal cottage, frequentate però principalmente da anziani e famiglie con bambini. Beh niente di nuovo. Kimi me ne aveva già parlato e per questo avevo accettato. Una settimana da soli, isolati! Proprio quello che desideravo, ma non credo che Koshino sia della stessa idea.
<< Scusa Koshino qualcosa non va? >> chiede Maki: << Eppure quando ne ho parlato ad Akira sembrava così entusiasta e ha detto che avresti accettato volentieri. >>
A quel punto Koshino rialza la testa e punta uno sguardo di fuoco su Akira. Se in questo momento il porcospino fosse stato di paglia avrebbe già preso a fuoco.
<< Tu lo sapevi, vero Akira? >> dice avvicinandosi imperioso.
<< Ehm… ma Hiro-kun… se te lo avessi detto non saresti venuto e io volevo restare un po’ da solo con te… non ho avuto un’idea geniale? >> e mentre parla indietreggia ancora.
<< Akira! Questa me la paghi! >>
Sendo fa giusto in tempo ad aprire la porta e ad uscire, che Koshino è già al suo seguito. Beh! Com’è che si dice: tra moglie e marito non mettere dito, no? Perciò scrolliamo le spalle e seguiamo il padrone di casa. Saliamo al piano di sopra e Maki ci mostra le nostre stanze.
Stanze occupate si alternano a stanze vuote. È davvero grandissima questa casa! Si vede che il padre di Maki è un famoso e ricco industriale.
<< Non credo che vi sia bisogno di dirvelo… ma considerate questa casa come vostra. >> ci dice Maki sorridendo e accompagnando gli altri ragazzi nelle proprie stanze.
Io e Kimi entriamo nella nostra camera e richiudiamo la porta alle nostre spalle. È ben arredata. Non guardatemi in quella maniera! Che diavolo significa che per me purché vi sia un letto tutto è apposto? è____é Cosa credete che facciano gli altri durante la notte? Di certo non fanno le parole crociate… preferiscono altri giochi… molto più “corposi” e questo mi ricorda qualcosa…. Mi avvicino di soppiatto a Kimi che sta guardando il paesaggio alla finestra. Lo stringo forte in vita e lo trascino sul letto.
<< Hisashi… >> ma il suo più che della protesta ha il sapore della piacevole sorpresa.
<< Shh… Kimi-kun… qui non ci sono le tue sorelle rompiscatole che ti portano sempre lontano da me… adesso siamo solo tu e io… >> dico leccandogli l’incavo del collo.
Kimi reclina la testa e sospira. Mi sistemo meglio sopra di lui, apro la camicia e…
<< Allora ragazzi siete pronti? Dobbiamo preparare il pranzo! >>
“Maledizione! E maledetto il porcospino!” vorrei gridare.
Kiminobu mi sorrise dolcemente, poi prende il mio viso fra le mani e lo bacia. Tanti piccoli baci come gocce di pioggia. Io gli sorrido e mi adagio sul suo petto. È così piacevole...
<< Solo un attimo. Voglio restare un po’ così. >>

Kimi e io siamo gli ultimi a scendere. Diciamo che ho preteso un bel po’ d’attenzioni da parte del mio koi, una specie di mora per danni. Abbiamo anche sistemato il contenuto delle valigie nei mobili della camera e nel bagno.
Appena scesi siamo stati accolti da un corale “era ora” e qualche sorrisino e ammiccamento. Ho messo un grembiule da cucina, uno di quelli che Kenji ha sistemato su una sedia, e mi sono avvicinato al luogo dei grandi lavori culinari.
<< Ehi Mitchi hai forse intenzione di avvelenarci? >> mi chiede Hanamichi, tenuto prontamente lontano dalla cucina per la sua… ehm… scarsa attitudine culinaria (che diavolo dici! Io sono un genio! NdH. -____- come no! NdA.).
<< Guarda e impara, Genio. L’arte non ha confini se si parla del sottoscritto. >> gli faccio eco io soddisfatto!
<< Sashi è molto bravo in cucina! >> ascolta scimmia!
<< Chissà perché pensavo che cucinassi tu, Kogure-san. >> dice Nobunaga alle prese con una padella.
<< Beh… ehm… diciamo che non sono molto bravo in cucina… >> risponde arrossendo il megane-kun. Com’è kawaii quando arrossisce e poi senza occhiali adesso… ehm… meglio concentrarsi sulla cucina.
<< Più che altro l’ultima volta ha rischiato di dare a fuoco all’intera casa paterna… >>
<< Sashi! >>
<< Scusa megane-kun. Tu hai altri pregi e poi sei bravo in tutto, almeno in cucina il genio voglio essere io! Quindi, scimmia rossa, guarda e impara! >>
<< Tsè! Non darti troppe arie teppista! Da te non ho nulla da imparare! Io sono un Genio! >>
<< Do’hao! >> sbadiglia stanco Kaede.
<< Baka kitsune! Cosa hai da dire? Neanche tu sei bravo in cucina! >>
<< Ma chi cucina fra voi due, quindi? >> gli chiede Toru mentre pela diligentemente delle patate.
<< Mia madre! >> risponde serio il rossino: << Quando siamo soli di solito ordiniamo in qualche ristorante, ma il più delle volte cucina mia madre, visto che la volpe è sempre ospite a casa nostra… >>
<< Vengo solo a trovare tua madre, do’hao, non di certo te! >>
<< Stupida volpe quando imparerai i tempi esatti per dare una sveglia alle corde vocali? >>
E buona parte del tempo passa così. Io, Toru, Kenji, Nobu e Hiro continuiamo a cucinare, gli altri vanno a preparare la sala da pranzo. Shinichi scende in cantina a prendere, dice, uno dei vini nell’enoteca del padre, per festeggiare. L’ho sempre considerato un ragazzo borioso e sin troppo sicuro di sé, ma devo dire che mi sono sbagliato. È un ragazzo alla mano, molto sicuro di sé certo, ma una buona compagnia.
Dopo aver finito di sistemare la sala da pranzo, è venuto in cucina ad offrirci una mano d’aiuto. Ci ha parlato di tutti i paesaggi naturali da cartolina che si trovano in questo paradiso di mondo e di quando veniva qui da piccolo, con i suoi genitori. Per colpa sua però abbiamo rischiato di bruciare il pranzo, perché Nobu, troppo impegnato ad ascoltare i racconti del suo ex-senpai, non si accorgeva neppure dell’olio che da caldo si surriscaldava ancora di più, rischiando di bruciarsi. Fortunatamente Toru ha sistemato tutto. Sapevate che i nonni hanno un ristorante italiano a Tokyo? Pare che il nonno sia italiano e che gli abbia insegnato a cucinare e Toru poi lo ha insegnato a Kenji…. Uhm… chissà se ci riuscirebbe anche con Kimi. Meglio di no! Voglio essere io a cucinare per lui! Mi piace cucinare per lui, mi fa sentire speciale, perché lui mangia tutto e con gusto e poi mi ricopre di complimenti. Beh all’inizio, posso pure ammetterlo purché non andiate a riferirlo alla scimmia, non ero molto bravo in cucina. Abitando ancora con i miei c’era mia madre che pensava a me, ma quest’anno ho deciso di andare a vivere da solo, per mettermi alla prova. Non potevo di certo andare sia a pranzo che a cena dai miei, così ho comprato un libro di cucina e ho imparato, facendo degli enormi disastri. Eppure il megane-kun mangiava proprio tutto e questo mi ha fatto sempre sentire speciale. Fortunatamente per lui sono molto migliorato con il tempo, anche perché rischiavo di vedere mancare il mio koi ancora in giovane età per intossicazione alimentare. ^^;;.
<< Uhm… ha un aspetto delizioso! >> mi dice Kimi abbracciandomi da dietro e appoggiando il viso sulla mia spalla.
<< E non hai ancora sentito il sapore! >> e appoggio una guancia sulla sua.
<< Non sarà troppo? Vabbè che tu e Hanamichi mangiate molto… >>
<< Ehi! Io non mangio molto! E comunque, dato che Maki vuole portarci a vedere i dintorni, Kenji ha pensato di preparare anche la cena, in modo da riscaldarla al nostro ritorno. >>
<< Hai avuto proprio un’ottima idea! >>

Pranziamo in una delle due sale da pranzo al piano terra, quella più grande naturalmente.
Devo dire che in cucina abbiamo fatto un ottimo lavoro, perché tutto viene spazzolato (è proprio il caso di dirlo) con grande appetito. Naturalmente non è un pranzo tranquillo, ma a me piace di più così. Mi piace parlare a tavola, forse perché sono sempre solo e quando c’è Kimi-kun (quasi sempre il mio unico ospite) mi piace trascorrere il tempo a parlare. Mi da un calore che non ho mai provato. Tutto diventa così intimo e accogliente e alla fine è come se ci conoscessimo da sempre.
Kimi e Toru discorrono di mitologia greca, anche se non ho ancora ben capito come sia finito lì l’argomento di conversazione. Le due scimmie battibeccano praticamente su tutto, Maki e gli altri chiacchierano di sport in generale, mentre Hiro discute seriamente con Kenji. Ogni tanto si alza forte dal coro la voce allegra di Hanamichi, o la risata fresca di Akira.
<< E’ davvero un peccato, verso Sashi? >> mi chiede Kimi e io sobbalzo. A dire il vero mi ero fatto così cullare da quest’atmosfera simil natalizia che non ho fatto caso ai discorsi.
<< Non hai sentito nulla di quello che abbiamo detto, vero? >>
<< Beh veramente… mi dispiace! >>
<< Parlavano di Ayako e Ryota. È un peccato che non siano venuti anche loro. >>
<< Parli del play e della manager della tua squadra? >> chiede curioso Nobu: << Come mai non sono venuti? E a dirla tutta mi dispiace che non vi sia neppure Jin con Kiccho. >>
<< Chi? Fuku-verme? >> chiede il rossino: << Che c’entra lui? >>
<< Tsè! Non mi dire che il grande genio non se n’è accorto! >> dice sarcastico Nobu: << Non mi dire che non ti sei accorto che il nostro Soi e Fukuda stanno insieme… >>
E Hanamichi per poco non si strozza bevendo un sorso di cola. Tossicchia, faticando un bel po’ a recuperare un aspetto decente. Allora inizia con le sue considerazioni sulle coppie del basket, definendo la sua naturalmente la più bella.
<< Però non capisco come un bel ragazzo con Jin possa stare con il Fuku-verme… >> dice pensoso.
Il più grande difetto di Hanamichi (oltre al suo smisurato ego, naturalmente) è il non sapere quando far tacere la sua bocca. Mentre lui continua con le sue considerazioni su Soichiro e Fukuda, come coppia peggio assortita, il mio sguardo si posa su Kaede e sul bicchiere che tiene in mano, ancora fermo a mezz’aria. Sapete Hanamichi è rinomato per la sua gelosia assurda, ma anche Kaede non scherza! Se il rosso scimmia è il classico tipo che dà a vedere tutto ciò che prova, la volpe invece riesce a tenere a bada i suoi sentimenti sotto una lastra di ghiaccio. Tutti tranne uno.
Kaede appoggia il bicchiere sul tavolo, abbassa il braccio, piegandolo e gli sferra una gomitata così forte che temo Hana dovrà fare riabilitazione per tornare a giocare.
<< Kits! >> mugola Hanamichi massaggiandosi il fianco: << Ma sei impazzito? Si può sapere che ti è preso? Dovresti evitare di bere coca cola: ti fa male! >>
<< Do’hao. >> sibila basso Kaede, conscio che tutti i presenti lo stanno osservando: << Prova ancora a parlare di bei ragazzi e… >>
Uffa! Il resto non riusciamo a sentirlo perché lo dice nell’orecchio ad Hanamichi. Ma possiamo vedere i suoi occhi che si spalancano e la bocca che si storce in una smorfia di non ben gradita previsione.
<< Kits! Ti ho mai detto che sei il ragazzo con il carattere peggiore del mondo? >>
E a questo punto Akira scoppia a ridere. Hiroaki lo guarda accigliato, sorseggiando dell’acqua.
<< Lui ha un pessimo carattere? >> dice fra una risata e l’altra: << E Hiro? >>
In effetti… beh diciamo che Kaede e Hiro si dividono a pari merito la corona come ragazzo col peggior carattere. E Hiroaki, per non smentire la sua fama, versa il suo bicchiere d’acqua sui capelli di Akira, che, nonostante tutto (quei capelli devono essere geneticamente modificati O____O), rimangono in piedi, completamente asciutti.
<< Che ti avevo detto? >> e sorride, ma non è un sorriso sarcastico e neppure stanco.
Non ho dubbi. Quel sorriso è lo stesso che ha ognuno di noi quando sta con il proprio koi. Lo vedo sul viso di Kaede quando Hanamichi si getta in una delle sue solite imprese; l’ho visto sul viso del rossino quando osserva il koi giocare a basket; l’ho visto su Toru, mentre eravamo sul treno e Kenji gli mostrava i paesaggi illustrati nel libro; l’ho visto sul volto dell’ex-capitano dello Shoyo mentre il suo ragazzo gli accarezzava i capelli; l’ho visto su Shinichi e Nobunaga mentre camminavano tenendosi per mano; lo vedo in Kimi ogni volta che ci guardiamo negli occhi e sicuramente l’avrà visto pure lui, ogni volta che stiamo insieme; e l’ho visto in Hiroaki, il ragazzo dal carattere impossibile, sul treno, mentre aveva Akira aggrappato alla spalla che dormiva. Quello è ciò che io chiamo “sorriso ebete da innamorati” e lo rivedo in Koshino quando esce poco dopo dalla sala da pranzo e vede Akira seguirlo.

Scoppiamo a ridere e ci alziamo per sistemare. A dire il vero, dato che siamo in tanti, ci mettiamo ben poco e poi c’è pure la lavastoviglie. Mentre terminano di ultimare i preparativi, salgo un attimo in camera per prendere la macchina fotografica, ma mi fermo giusto in tempo, poco prima di arrivare alla stanza. Perché? Semplicemente perché non mi va di disturbare! Beh ci sono Akira e Hiro, quest’ultimo è bloccato fra il muro e il corpo del suo ragazzo. Sta accarezzando i capelli del koi e facendo battute sui suoi capelli resistenti all’acqua. Akira sorride e Koshino gli accarezza le labbra con un dito, che il ragazzo più alto blocca fra le labbra. So che non dovrei fare il guardone, ma se non lo facessi voi (e la sis in particolare…. NdA.) non sapreste cosa sta succedendo. Hiroaki ritira il dito dalle labbra e lo sostituisce con le sue, mentre Akira lo stringe a sé. Beh forse è meglio che me ne vada a questo punto… e non insistete! Io non resto a guardare!
Mi giro e faccio per andarmene quando sento tutti e due sussurrare un “ti amo” che mi fa salire il diabete! Ma perché non c’è Kimi qui?

Poco dopo scendono già cambiati e così saliamo noi a metterci qualcosa di più pesante.
Purtroppo non ho molto tempo per stare da solo con Kimi, ma tanto abbiamo una settimana, no? E se proprio qualcuno dovesse disturbarci, potrei pure ucciderlo!
<< Sashi a cosa stai pensando? >> adoro quando mi chiama Sashi.
<< Perché? >> chiedo ingenuamente.
<< Avevi un’espressione che avrebbe fatto paura ad un marziano. >> e scoppia a ridere.
Ditemi voi: come faccio a resistere? E non dite che sono un’hentai! Kimi e io non ci vediamo da mesi (sì vabbè è solo uno… non sindacalizziamo…) e sono riuscito a strappare al mondo solo una misera oretta insieme. È ingiusto! Devo pure rifarmi questa settimana, no? Perché non iniziare da adesso? Domanda retorica visto che qualcuno, puntualmente, arriva a bussare alla porta, distogliendomi dal mio scopo primario.
<< Arriviamo! Sashi sei pronto? >>
Vabbè! Una settimana è lunga… avrò altro tempo per stare con il mio ragazzo.

Quando usciamo l’aria è un po’ più fresca del momento del nostro arrivo. Maki chiude la porta e ci fa cenno di seguirlo. Passiamo sotto un piccolo tunnel naturale fatto dalle cime degli alberi che si intrecciano sulle nostre teste. È tutto molto suggestivo.
Prendo per mano Kimi e gliela stringo. Mi piace il contatto con lui. Si respira aria fresca fatta di fiori ed erba. Maki dice che non ci allontaneremo molto, vuole giusto farci vedere le vie principali d’accesso che conducono alla sua villa. Dice che ci sono molti animali selvatici in giro e che, se stiamo attenti, potremmo vedere una volpe o magari qualche capriolo. Inutile riportare il commento di uno di noi, sul fatto di avere fra le braccia il signore delle volpi.
Shin ci porta a vedere alcuni sentieri, tutti con un cartello direzionale. Dice che sia d’inverno che d’estate vengono lì parecchi escursionisti e i sentieri sono stati segnati per permettere anche ai principianti di orientarsi al meglio. Nel cottage ci sono delle mappe e degli opuscoli che si è fatto portare da non so chi, comunque qualcuno che si occupa del cottage quando è inabitato.
È proprio un posto stupendo e quasi quasi me ne sto innamorando.
Avvicino la mano di Kimi alle mie labbra e la bacio, a Kimi piace e anche a me. Lui è un ragazzo romantico e io sono poco incline alle romanticherie, però mi piace rendere felice il mio ragazzo. Ho scoperto che tutto ciò che faccio per lui mi delizia e mi delizia quando è lui a ricoprirmi di attenzioni. Una delle due pesti (ma probabilmente entrambe visto che adorano scambiarsi i ruoli) dice che assomigliamo ad un principe e ad una principessa, anche se di Kimi si può dire tutto, tranne che sia una ragazza.
Kimi si guarda attorno e, notato che nessuno ci vede, sposta la mano sul collo, accarezzandomelo con le dita lunghe, e mi bacia. Un bacio dolce.
Quando ci separiamo restiamo abbracciati, il suo braccio destro dietro la mia schiena e il mio braccio sinistro dietro la sua.

Questi sono gli attimi eterni che rendono la vita di ogni persona qualcosa di meraviglioso. Assaporo il profumo dolce di questo momento. Il silenzio si stringe attorno a noi e in silenzio ci addentriamo in questa pace sovrumana, cullati dai rami degli alberi che, improvvisamente, si schiudono sopra di noi, aprendo il nostro sguardo ad una visione senza pari.
Un ruscello, una montagna e delle piccole cascate. Eh sì! Sarà una bellissima settimana. Solo io, Kimi e tutto l’universo attorno a noi. E mentre torniamo a casa, il cielo si colora di rosa e piccole lucciole simili a brillanti, iniziano timidamente a splendere in quel mare fatto di petali di rosa.

FINE SECONDA PARTE

Autrice: cos’è questo silenzio? ^^;;;
Hisa: e te lo chiedi pure? >.<
Autrice: Hisa? E dov’è Ede? O______O
Hisa: ci siamo dati il cambio per questa ff!
Autrice: meno male! Finalmente non sentirò più quella frase…
Hisa: rivoglio il mio Koi! è______é
Autrice: come non detto -_______- E comunque tu il tuo koi ce l’hai eccome!
Hisa: sì, ma non succede nulla! */////////////*
Autrice: e con quella faccia lì ti lamenti che ti diano del maniaco? -_____-
Hisa: ehm… ^^;;; sottigliezze! Tu torna a scrivere il terzo capitolo! è___é
Autrice: non posso! Devo prima provare a scrivere il capitolo dei Guardiani e poi la xover e tutte le altre a giro… quindi ciccio…
Hisa: i Guardiani…. *___________* <- stato catalettico comatoso.
Autrice fa passare la manina di fronte al viso di Hisa: uhm… chissà perché ma quando pronuncio quella ff i pg hanno sempre la stessa reazione.
Ede/Shin/Aki/Toru: *___________________*
Autrice: -____- come volevasi dimostrare. Bene ragazze anche questa ff è terminata! Spero che vi sia piaciuta e visto che non è ancora terminata… Eliana libera Sanzo! ;_____; Il seguito lo sto scrivendo, visto?

Un bacio con lo schiocco a tutte/tutti!

Alla prox!


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