I Personaggi di questa storia sono tratti da Recipe di Yuki Shimizu. I gatti li ho aggiunti io.

Mi piacciono molto i gatti. Clementino era uno dei miei. Dicono che Satoshi è un bambino, ma per le persone di una certa età i nipoti rimangono bambini per tutta la vita. Ormai Satoshi è grande.

 

 

 


Una campana di vetro

di Puma

UNA DOMENICA NOIOSA

La luce della primavera sveglia Satoshi.

Apre gli occhi nel suo letto di Los Angeles,tutto rannicchiato per non disturbare Blanche,l’enorme gatta bianca dal pelo d’angora che dorme con lui e occupa più di mezzo letto.

Un raggio di sole che passa dalla finestra fa brillare il suo pelo bianco come la neve.

Satoshi la guarda pieno di affetto,qui a Los Angeles lei è la sua migliore amica.

Resta un po’ a letto sveglio a pensare.

Con Renji si sveglia meglio…le giornate passano meglio…è tutto meglio con Renji…

Satoshi trascorre una domenica di primavera a Los Angeles così,senza far niente.

NON GIOCARE SEMPRE!

È primavera,ma anche se c’è il sole a Tokyo l’aria è gelida.

I ciliegi hanno i boccioli,ma sembra che i fiori stiano chiusi lì in attesa del caldo.

Il direttore del Policlinico Sunohara percorre il corridoio del reparto maternità in cerca di Renji con l’aria accigliata.

Le infermiere si inchinano per salutarlo.

Renji tiene in braccio un neonato e glielo mostra orgoglioso:_Guarda che maschione:è nato stanotte!-

  _Vieni nel mio ufficio quando puoi!Non giocare sempre!-

SONO QUI TUTTO SOLO…

Molto più tardi Renji entra nell’ufficio del direttore.

C’è anche il manager che si alza e gli fa un inchino dicendo:_Salve,dottor Sunohara.-

Renji gli fa un cenno con la testa e sprofonda su una poltrona di pelle nera davanti alla scrivania di suo fratello che non alza neanche gli occhi dai documenti che sta esaminando:

  _Allora,quel bambino?

  _Quale bambino:il neonato?è bello…

Il direttore batte i pugni sulla scrivania:

  _Non essere sarcastico,Renji!

  _Ah,ti riferivi a Satoshi?Mi ha scritto una mail ieri pomeriggio:è arrivato a Los Angeles,tutto bene.

Poi si rivolge al manager:_…e io,povero e misero,sono qui tutto solo.Stamattina dovevo tornare a casa,invece la dottoressa Mariko ha telefonato che si sentiva poco bene e mi ha pregato di sostituirla.E io sono un santo,non so dire di no a nessuno!-

Il direttore lo guarda storto:_Spero che Satoshi che non tornava nella sua casa di Los Angeles da più di un anno si svegli.Come si dice gli cadano le bende dagli occhi e capisca che non deve stare con te.Spero che decida di rimanere in America al suo posto,trovi una ragazza e ti pianti in asso!

Solo come un cane!-

 

Quando Satoshi ha deciso di restare qui in Giappone con Renji,non ha certo confidato a suo padre cosa li lega.

Gli ha fatto credere di voler continuare gli studi nel liceo che hanno frequentato tutti nella sua famiglia per mandare avanti una tradizione.

Suo padre ci ha creduto e anche lo zio che ha incoraggiato il nipote dicendo che mandare avanti le tradizioni di famiglia è una cosa lodevole.

Dopo qualche tempo che Satoshi era qui con Renji,suo zio ha capito tutto;Renji non ha mai confermato i suoi sospetti,ma la rabbia del fratello maggiore nei suoi confronti è diventata incontenibile.

Ha telefonato più volte al padre di Satoshi per esprimergli quello che sospetta.

Renji ha continuato a negare.

Ora si accende una sigaretta:_Fratello,sei troppo nervoso…

Il direttore esplode:_Degenerato!Maiale che si porta a letto un bambino!-

  _Fratello come la fai lunga!Non è un bambino, ma un uomo!

E poi non ti ho mai detto che me lo sono portato a letto:è mio nipote che ha scelto di rimanere qui in Giappone con me per studiare nel liceo che abbiamo frequentato noi tre e prima di noi nostro padre e nostro nonno.Punto e basta!-

Il manager ride.

LA STESSA ESSENZA

Renji se ne va

Tocca il cellulare che tiene in tasca:quando c’è Satoshi gli arriva un sms dopo l’altro.

Anche adesso suona in continuazione,ma sono solo le pazienti che lo cercano.

 

Rimasti soli,il manager fa vedere ancora alcuni documenti al direttore:

  _…io poi l’ho visto quel ragazzino…

Il direttore alza gli occhi.

Il manager esita un po’:

  _….Ha un aspetto così fragile…

Il direttore si passa una mano sulla fronte:

  _Mio fratello bisognerebbe ucciderlo!

Il manager continua:

_…ero dal dentista con mio figlio, nella sala d’attesa c’era quel bambino, Satoshi.

Io non ho capito subito chi era…è biondo…poi si è messo a parlare al telefono mezzo in americano e mezzo in giapponese.Parlava in fretta,io non capivo quasi niente,però ho sentito spesso il dottor Sunohara parlare al telefono in quel modo con…quel suo nipote ,fidanzato ,o che cos’è…

Il direttore butta le carte che leggeva in un angolo della scrivania.

Il manager continua:

_…è così esile e minuto,sembra un bambino…-

_A mio fratello bisognerebbe levare la pelle come a un coniglio!-

 _Ma vede,direttore,l’aspetto delicato nasconde una persona molto forte e determinata,l’ho capito dal suo atteggiamento e dal suo modo di parlare…poi l’infermiera del dentista ha aperto la  porta dicendo:_Venga,Sunohara!  e io in quell’attimo ho capito chi era.

Nell’insieme è carino…mi è sembrato sereno…-

Il direttore si alza e guarda fuori dalla finestra.

Nel parco dell’ospedale i ciliegi hanno i boccioli e fioriranno da un giorno all’altro.

  _Carino…ma come può essere sereno uno che mio fratello costringe a soddisfare le sue perversioni sessuali?

Il manager guarda le carte che il direttore ha firmato:

 _Non mi sembrava “costretto”.

I figli crescono:non è bene volerli tenere sotto una campana di vetro.

Nell’istante che ho capito chi era ,ho visto in lui come la parte che manca al dottor Sunohara.

Credo che si intendano molto bene,che abbiano un legame profondo.

Il dottor Sunohara è un uomo molto dolce.

Lui e quel bambino sono fatti della stessa essenza.-

  _Manager,non ha altro da fare che stare qui a difendere mio fratello?

Il manager si alza e va verso la porta:

   _Dicevo che quel ragazzino mi ha dato l’impressione che lui e il dottor Sunohara siano come due strumenti accordati per suonare insieme.

Come si dice:due metà della stessa mela!

CREDEVO DI AVERE IN BOCCA NOTRE_DAME!

Los Angeles,dopo cena l’enorme gatta bianca dal pelo d’angora dorme tutta lunga e larga sul divano della sala.

Anche il divano è bianco.

Satoshi è rannicchiato in un cantuccio per lasciare tutto il posto a lei.

La guarda pieno di ammirazione.

Suo padre Shinji è seduto sul tappeto ai piedi di Satoshi e gli volta le spalle.

Dalla porta-finestra si vedono in lontananza le mille luci della città.

Shinji guarda con apprensione il viso irregolare e bruttino del figlio adottivo riflesso nella vetrata.

Ha sempre in mente i discorsi che gli ha fatto al telefono suo fratello maggiore.

Un pensiero fisso.

Sente che davanti a Satoshi non riesce più a fare finta di niente.

Non riesce neanche più a ridere e a scherzare come faceva sempre.

Ma non si può impedire a un figlio ormai grande di vivere la sua vita.

Non si può tenere un figlio sotto un campana di vetro.

Renji lo aveva trovato nella neve…Renji lo ha ritrovato dopo tanti anni…Renji se l’è preso….

…ma possibile?

La gatta dorme sempre.

  _Lo sai,papà,io in Giappone ho un gatto rosso:Clementino;è molto giovane,non ha neanche un anno.-

Il padre strizza un occhio:

  _Allora Blanche è la sua fidanzata.

Si sforza di scherzare ma è preoccupato.

Satoshi ride:

  _Sì,più o meno.

La gatta dorme tranquilla.

Shinji la guarda dormire:

  _E se il tuo gatto non si fidanzasse con Blanche ma con un altro gatto come lui,magari più vecchio?

Satoshi ha capito cosa vuole insinuare suo padre,ma preferisce continuare a parlare di gatti.

  _Papà,Clementino è un gatto di casa,non è mai uscito,non ha mai visto altri gatti,non ha neanche amici.

Se vedesse un topo avrebbe paura.

Secondo me non sa mica di essere un gatto:si crede un ragazzo come me e lo zio Renji.-

Preferisce dire zio Renji perché gli sembra un’espressione distaccata che non scopre i suoi sentimenti.

A sentire nominare Renji,il padre di Satoshi si irrigidisce.

La gatta si sveglia e allunga le zampe anteriori per stirarsi,sbadigliando pigramente.

Salta giù dal divano.

  _Ma se il tuo gatto volesse stare con un altro gatto maschio,saresti contento?-

  _Non fa questi ragionamenti un gatto!

Sono animali territoriali che stanno bene da soli.-

La gatta gratta con le zampine la porta di cucina per farsi aprire dalla mamma di Satoshi e va a bere nella sua ciotola.

Shinji diventa sempre più insistente:

  _Secondo te cosa spinge un gatto verso l’altro?

  _L’istinto…

  _E cosa spinge le persone una verso l’altra?

Satoshi giocherella nervosamente con le frange di un cuscino:

  _L’attrazione fisica…gli interessi in comune…-

Suo padre lo fissa:in un anno Satoshi è cambiato tanto.

Satoshi si sente calmo e scopre di avere una capacità di parlare che non conosceva:

  _Secondo me quando due persone sono fatte per amarsi è come se fossero due pezzi di un puzzle quando si uniscono,che quel pezzo lo puoi unire solo con il suo contrario:sono due e formano una sola immagine.-

Shinji prende il figlio adottivo per le spalle esili e lo guarda fisso negli occhi:

  _Possono esistere queste cose tra persone dello stesso sesso?

Può esserci amore tra uno che ha più di trent’anni e un bambino?-

Satoshi risponde con una fermezza della quale si stupisce lui stesso:

  _Sì!Il sentirsi uno parte dell’altro è una cosa che non ha niente a che vedere con il sesso o l’età della persona che senti fatta per stare con te da sempre!

Che sesso hanno i pezzi del puzzle?-

Satoshi si svincola da quella stretta e cade seduto sul divano.

Suo padre è in piedi di fronte a lui:

  _Allora, se è come dici tu,quando due persone credono di essere fatte per stare insieme,devono stare insieme nonostante siano dello stesso sesso,uno sia più vecchio e la loro unione agli occhi del mondo appaia distorta e scandalosa?-

Satoshi guarda lontano e tace.

Vorrebbe semplicemente essere capito.

Si rende conto che suo padre non può capirlo.

Vorrebbe semplicemente andare d’accordo.

Non vuole litigare.

Arriva la mamma con la gatta in braccio.

Si accorge che l’atmosfera è molto tesa:

  _Come ti trovi con tutto quel ferro attaccato ai denti?-

  _I primi giorni mi sembrava di avere in bocca Notre-Dame…

La gatta gli va in braccio:

  _Ora mi accorgo che ho l’apparecchio solo se qualcuno me lo fa notare.-

  _E come ti trovi con lo zio Renji?-

  _Benissimo!-

Satoshi va a chiudersi in camera sua seguito da Blanche.

I suoi genitori restano in silenzio seduti sul divano.

La mamma giocherella nervosamente con le frange del cuscino come faceva Satoshi poco prima:

  _Quello che diceva tuo fratello maggiore al telefono riguardo a Renji è tutto vero!

L’ho letto in faccia a Satoshi…-

Shinji si accende una sigaretta senza parlare.

BLANCHE CAPISCE TUTTO

Satoshi si chiude in camera sua.

Si sente malissimo.

Inginocchiato ai piedi del letto allunga una mano ad accarezzare Blanche acciambellata sul cuscino.

Lei lo guarda con i suoi occhioni verdi e sembra intuire lo stato d’animo del padroncino.

Appoggia la testa sulla sua mano come per consolarlo.

Satoshi sospira:

  _Blanche,io non devo amare Renji?

Lo sai ,Blanche?Io non vedo l’ora di non dover più dipendere da nessuno…di finire l’università,di essere un medico per poter lavorare con Renji e non dover più nascondere il nostro amore!-

La gatta si siede e lo guarda con un’espressione…

  _Tu mi capisci,vero Blanche?-

La abbraccia.

  _…e tu,Blanche,non sarai più l’amica di un bambino che non ha il diritto di amare,ma di un uomo che ha fatto la scelta di vivere tutta la vita con il suo fidanzato…-

Satoshi guarda il suo computer spento.

Si alza e senza accenderlo scrive Renji…lo scrive ancora…e ancora …e ancora…

    Renji…Renji…Renji…

    Renji ti amo!

    Signore,mi piaci.

    Sono il tuo fidanzato e nessuno ci potrà mai dividere.

    Che ti amo lo sai.

    Ma lo sai in questi giorni quanto ho capito di amarti?

    Ho capito che ti amo al cento per cento.

    Mio padre a modo suo ha intuito qualcosa,ma io negherò sempre.

    Mio padre vede solo l’apparenza;lui non potrà mai capire che noi possiamo amarci.

    Per questo io negherò sempre.

    Il mio cuore è di là dal mare,è con te,Renji.

    Signore,tu sei tutto quello che ho,tu per me sei il centro del mondo.

    Il centro di un mondo fatto di cose meravigliose.

Blanche non capisce le parole,ma lo stato d’animo di Satoshi lo capisce bene.

    …Renji…Renji…Renji…

Mentre Satoshi scrive questa e-mail che non invierà mai lei sta seduta sulle sue ginocchia e guarda il computer spento come se potesse leggere sullo schermo grigio i sentimenti dell’amico.

HO CERCATO L’AMORE E L’HO TROVATO

Dopo essere stato tutto il giorno all’ospedale,Renji torna a casa.

Il gattino rosso che ha trovato in giro e regalato a Satoshi gli va incontro e gli strofina le gambe facendo le fusa.

La donna delle pulizie gli ha dato da mangiare,la casa è linda e profumata di cera,il tavolo di cucina è apparecchiato e la cena sul fornello è solo da scaldare.

Renji va a fare la doccia.

Il gatto si siede davanti alla porta di ingresso.

Renji esce dal bagno strofinandosi i capelli con un asciugamano.

Il gatto è sempre lì davanti alla porta che guarda in su.

Renji gli dice:

  _No,Clementino,è inutile che stai lì;Satoshi non torna fino…fino a fra due settimane.

  Ti manca?Anche a me!

  Tu sai quanto bene gli voglio:il mio cuore è di là dal mare.

  Siamo d’accordo di non telefonarci né inviarci delle e-mail per non destare sospetti nei suoi genitori.Anche perché quel bacchettone di mio fratello maggiore chissà cosa avrà detto a Shinji!

  Dobbiamo nasconderci,ma solo per un po’.

  Quando Satoshi avrà qualche anno di più saremo liberi…-

Il gatto segue Renji in cucina come se avesse capito.

I gatti non capiscono le parole,ma i sentimenti sì.

Renji mette una manciata di croccantini nella ciotola di Clementino sospirando:

  _Il nostro Satoshi,la mia fragolina…di lui mi piace tutto,il suo modo di parlare,quando ride,i suoi occhi grigi:è il mio fidanzato e voglio che sia il mio compagno per tutta la vita.

  Ho avuto tante storie,ma c’era solo sesso.

  A volte anche amicizia.

  L’amore però è un’altra cosa.

  Con Satoshi è come se avessi fatto l’amore per la prima volta.-

Il gatto punge le gambe di Renji con le unghie per farsi dare ancora qualcosa da mangiare.

Renji si scuote dai suoi pensieri.

Mentre gli allunga un gamberetto e il gatto si alza in piedi sulle zampe posteriori per prenderlo,gli dice:

  _Clementino,lo sai quanto amore sento per Satoshi?

  Sento di amarlo al cento per cento.

  L’ho aspettato tutta la vita e ora l’ho trovato.

  Per tutta la vita ho cercato il vero amore e ora l’ho trovato.

  L’amore è Satoshi.

  La mia felicità non esisterebbe senza di lui.

  Satoshi per me è il centro del mondo.

   Satoshi mi ha dato il suo cuore e io gli ho dato il mio:le nostre anime si sono unite e anche i nostri sogni.-

Renji si stende sul letto e accende la televisione.

Il gatto si acciambella sul cuscino di Satoshi.

UNA DOMENICA PIOVOSA

Lo sgocciolio della pioggia sul terrazzino sveglia Satoshi nel suo letto di Tokyo.

È mattina presto.

Se non piovesse sarebbe chiaro.

Piove.

Nella mente di Satoshi i pensieri si confondono.

Il rumore della pioggia ,che prima lo aveva svegliato,lo fa quasi riaddormentare.

Una mano calda gli accarezza i capelli biondi,scorre sulla pelle vellutata del suo collo, della sua schiena.

Satoshi si sveglia del tutto:

  _…Renji…sono tornato ieri,è vero…è vero che sono tornato…-

Satoshi si gira e guarda Renji:

  _Signore,ti amo!-

Si baciano.

Passano la domenica così,senza neanche alzarsi.

 

                                                FINE