*TY*

capitolo 3

di Assurda

 

- Se l’avessi saputo prima di vedervi non ci avrei mai creduto...-.
- Grazie della fiducia grande Jack-
- Fanculo Ty... prima mi rinchiudi qui, poi circuisci mio fratello e cominciate ad amoreggiare qui dentro. Che schifo!-
- Nessuno mi ha circuito!- Jason diede uno schiaffo alla gamba del fratello sdraiato nel letto della clinica.
- Zitto Jess, nessuno ti ha interpellato.-.
- Ty per favore lo fai stare zitto?-
- Jack, tratta bene tuo fratello-
- Ma tu senti come lo difende!-
- Preferisci che gli cacci la lingua in gola? Magari gradisci lo spettacolo.-
- Ma stai zitto!-
- Ty, sai che la tua lingua mi manca?-
- Jess che schifo.
- Jason, dopo.-
- Dopo, dopo, sempre dopo.-
- Povero caro.- Tyler gli mise un braccio intorno alle spalle.
- Solo controllatevi, ok?-
- ok - jason infilò furtivamente una mano nella tasca posteriore dei jeans di Ty.
- Jack... come mai... la prendi così... così tranquillo?-
Jason guardò il fratello con apprensione. Temeva quella risposta più del giudizio della gente. Perchè Jack era suo fratello. Non uno sconosciuto. La sua famiglia l’aveva ripudiato, per in motivi sbagliati, è vero, ma pur sempre allontanato.
Era raro che lui e Ty uscissero insieme. Se erano insieme era lampante il fatto che si amassero, anche perchè non riuscivano a stare lontani l’uno dall’altro.
Andavano a trovare Jack insieme.
Oggi l’avevano trovato addormentato e così, presi dalle loro basse pulsioni, presi dalla passione, si erano baciati.
E Jack si era svegliato.
Li aveva visti.
- La prendo così, perchè ci ho pensato un attimo; e mi sono detto: ’sti due mi hanno salvato la vita e anche se mi arrabbio faranno di testa loro, giusto?-
I due ragazzi, ancora allacciati annuirono.
- In più vi devo anche un favore, e così... A sgridarvi poi, ci ha pensato mia madre... ehi, Jess, Jessy.. non piangere...-
Con uno sforzo immane Jack si alzò dal letto e goffamente abbracciò il fratello, che lo strinse con forza.
- Frate, frate.. cristo, ma sei proprio una checca.-
La mano di Tyler calò impietosa sulla testa di Jack, in uno scappellotto coi fiocchi.
- Occhio jack.-
- Scusa.-
Rimasero in silenzio. Jack e Jess abbracciati, Ty che sembrava perso in un altro mondo.
Rimasero in silenzio, ascoltando i singhiozzi sempre più radi di Jess. Finchè non smisero del tutto.
- Noi dovremmo.. andare.-
- Oh, si certo... però vorrei parlare un attimo da solo con Jess.-
- Certo, aspetto fuori.-
Tyler uscì.
Jack e Jason rimasero soli.
- Jessy... mamma l’ha presa molto male?-
Jess annuì.
- Ma... lo sa?-
Jess scosse la testa.
- Allora? Perchè non è felice che tu abiti con Ty? Dopotutto così, non deve dar da mangiare anche a te...-
- Pensa che sia stato lui a farti entrare nel giro-
- Lui?- jack non riusciva a collegare tyler alla droga. – ma non è vero!-
- Credi che io non lo sappia? Ma mamma è convinta del contrario. Devo andare. Stammi bene.-
Un fugace bacio sulla guancia e jason se n’era già andato.
Tyler gli mise un braccio intorno alle spalle e insieme si avviarono verso l’uscita.
A passi sincronizzati senza neanche essersene resi conto.
Una dottoressa li fermò.
- Signor McKenzie? - Jason cercò di svincolarsi dalla stretta di Ty.
- Si.- Tyler non lo lasciò andare.
- Le devo parlare di suo fratello.-
Jessy si appoggiò Tyler.
- Mi dica...-
- Non posso farlo in presenza di persone estranee alla famiglia.-
- Lui...- iniziò jason a fatica – Mi risparmi, la prego, di sopportare un momento così difficile da solo e la pena di ripetergli quel che sta per dirmi. Lo saprà in ogni caso... la prego...-
La dottoressa fu persuasa dalle parole di Jason e dal modo possessivo in cui Tyler stringeva il suo ragazzo.
- Suo fratello...- consultò la cartella che aveva fra le mani – Suo fratello Jack McKenzie ha l’aids.-

Brutto giorno. Un girono di pioggia. Un giorno triste. Di pena. Al funerale di Jack anche il cielo pianse.
In quel giorno Tyler disse a Jason che dopo la morte c’era qualcosa. L’infinito, forse. E che li sarebbero rincontrati tutti.

***
Tyler continuava a parlare. Confessava la sua vita. Parlava di se stesso e Jason. E di tutto quello che gli era successo.
Tyler continuò a parlare.