*TY*

capitolo 2

di Assurda



- Jessy, questo è quello stronzo di Tyler. -.
- Cominciamo bene Jack.- disse Tyler stringendo la mano a Jessy.
- Perchè? Non è vero che sei stronzo? Dai scherzo e lo sai. Vado a prenderti quel dannatissimo stereo. Frate, te lo affido. Occhio che non cominci a fare lo scemo.-
Così dicendo Jack si allontanò.
- Scusalo, parla a sproposito.-
- Lo conosco bene.- Tyler gli sorrise. Lui non sorrideva mai.
- Scusami.- abbassò il capo imbarazzato
- Ma figurati. Tuo fratello è... tuo fratello. Non ti vergognare di lui.-
- Non mi vergogno solo che... –
“Questo ragazzo è strano.” pensò Jess.
Era più grande di lui eppure lo trattava alla pari. Come se fosse uno del suo gruppo. E non solo il fratellino minore del suo migliore amico.
Jack tornò.
- Bene Ty, noi che ne torniamo a casa prima che mamma sbotti.-
- Vai, vai...- Tyler li salutò con un cenno del capo
- Grazie dello stereo Jack.-
- Niente, stronzo.-
- Ciao Jess.-
- Ci...ciao.- Tyler gli aveva sorriso. Ancora.
Lui e suo fratello si incamminarono, fianco a fianco, le mani nascoste in profondità nelle tasche, la testa china e l’andatura ciondolante.
- Cazzo...-
- Che hai fra?-
- Tyler ti ha sorriso.-
- E allora?- Jess fece le spallucce. – Mi ha sorriso due volte perchè?-
- Due? Balle.-
- Due ti dico. E che c’è di così strano? Ha un più bel sorriso...-
- Non parlare come una femminuccia innamorata, cazzo... ti dico che non è possibile: Tyler non sorride mai.-
- A me ha sorriso.-
- Ti dico che l’hai immaginato.-
- Ti dico di no.-
- Smettila, io sono più grande, lo conosco da più tempo e ho ragione. Non ti ha sorriso due volte. Solo una. E magari sorrideva a me.-
- No!-
- Che ti ho detto? Stai zitto che ho ragione io.-
Jason trattenne le lacrime a stento.
Passarono i giorni e la voglia di rivedere Tyler aumentava allo scoccare di un nuovo secondo.
Cercava di nascondere il suo interesse quasi morboso nei confronti di quel ragazzo. Sapeva che se su fratello l’avesse saputo si sarebbe arrabbiato e l’avrebbe riempito di botte, così suo padre. Sua madre sarebbe scoppiata in lacrime. Più per la fine del whisky che per quella rivelazione.
Uscì dalla classe, come sempre trafilato, diretto a casa.
Con la testa fra le nuvole e il cappuccio calcato sugli occhi non vedeva la strada. Ma non se ne curava. I ragazzi si scansavano per lasciarlo passare, avevano paura di intralciare il fratello di Jack McKenzie. E di subirsi poi un pestaggio da quell’energumeno.
Ma Tyler non si spostò. Perchè doveva parlare con Jason.
- Ehi...- sorrise appena Jess lo guardò.
- Ehi... – rispose scostando gli occhi – Che fai qui? Jack esce fra due ore. Punizione.-
- Jack non mi interressa. Devo... parlare con te.-
- Me?- sorpreso, stupito e confuso. Felice. – Perchè con me?-
- Per... andiamo.- E si incamminarono.
Jess si accorse subito delle occhiate curiose che li spiavano.
Sentiva i commenti a mezza voce delle ragazze sulla bellezza di Ty.
E, per una misteriosa ragione, ne andava fiero.
Tyler sembrò più a suo agio in mezzo al parco. Sorrise inarcando la schiena, chiudendo gli occhi verso il sole.
- Bella giornata vero?-
- Odio la gente che parla del tempo.-
Tyler proruppe in un’allegra risata
- Scusa.- gli sorrise.
- Niente.- arrossì
- Era solo per intavolare un discorso ma se vuoi andare al sodo... credo che tuo fratello abbia un problema... con la droga...-.
- Non è una novità Tyler.-
- È una cosa seria Jason.-
- Lo so. Ma con una madre ed un padre alcolizzati dove se prendi un buon voto ti chiedono “Come sei riuscito a copiare così bene?” credo che Jack non si renda conto di quel che sta facendo.-
- Come mai allora tu parli come un buddha?-
- Forse, sono illuminato.-
- Forse sei presuntuoso.-
- Forse abbiamo ragione entrambi.-
Tyler gli sorrise.
- Forse... Sono preoccupato per tuo fratello. Dovresti fare qualcosa.-
- Tu hai già provato?-
Ty mugugnò un verso d’assenso
- E lui? Che ha detto?-
- Che era strafatto. Poi si è addormentato.-
- Che coglione.-
- Parecchio. Fatto sta che devi salvarlo.-
- Io?-
- Tu. Ti darà ascolto.-
- Non lo conosci mica tanto bene.- Jessy si sdraiò sull’erba.
- Ti stima.-
- Ti confondi con qualcun’altro. Ieri mi ha zittito perchè gli ho detto che mi avevi sorriso due volte. Mi ha detto che mi sbagliavo, che me l’ero immaginato e che tu non sorridi mai a nessuno.-
- Io sorrido a chi voglio. E non voglio sorridere a tutti. -
Tyler aveva parlato a pochi centimetri dal suo viso, sospeso in equilibrio precario.
Sfiorò appena le labbra di Jason con le proprie.
Poi gli sorrise.
Jason deglutì. Si passò la lingua sulle labbra. Sentì il leggero sapore di Tyler.
- Salva tuo fratello Jess.-
E se ne andò.

***

Di questo Tyler aveva parlato ai giornalisti. Di quel loro primo incontro, di quel loro primo bacio.
Ma ancora non aveva finito.