Yo,
brothers and sisters! Eh eh…nuova ficci in arrivo!
Come al solito la vostra Selphie ha deciso di propinarvi una meravigliosa
shounen-ai e, per la felicità degli amanti di Kaori Yuki, il manga a cui mi
ispirerò è il bellissimo Angel Sanctuary (spero che qualcuno di voi lo
conosca!). Siccome però non volevo ambientare la storia durante il periodo
in cui si svolge la vicenda narrata dal manga, ho scelto di scrivere una
“alternative universe”. Mi spiego meglio: la fic che state per leggere è
ambientata due anni dopo che Setsuna ha sconfitto il Dio Creatore e il falso
Adam Kadamon. Inoltre tutto il racconto è scritto in prima persona, e ho
utilizzato il point of view di Setsuna.
Ovviamente i personaggi non sono miei (sigh!).
Dedico questa storia ai miei nuovi amici Nicola e Giacomo, a Jacopo (che me
li ha presentati), Bibi (my best friend), Yunie, Beatrix, Ai, Senpai
Zoro-chan (che mi fa sempre arrabbiare), Capitan Ema, Enry, e tutta la 2^ C
ITER dell’Istituto Tecnico Commerciale “G. Piovene”.
YYY VV1KDB!!!!!!YYY
Selphie
P.S= Mi scuso se la storia sarà completamente priva di lemon, ma non sono
capace di scriverle!!! Perdono!!! ^__^’’’
Two years
later
di Selphie
…ovvero: ecco a cosa servono i giochetti imparati al campo scuola!!!
Incredibile a dirsi! Sono già trascorsi due anni da quando io e gli altri
abbiamo sconfitto il Dio Creatore. Eppure a me sembra che siano passati
secoli interi.
Quando io e Sara siamo tornati dall’Atziluth, la mamma ci ha fatti cercare
e alla fine ci ha beccati. Ci ha sgridati e poi mi ha picchiato, mi ha
accusato di essere una creatura abominevole, mi ha imposto di dimenticare
mia sorella e, tanto per essere sicura che io non potessi rivederla, l’ha
mandata a studiare in Inghilterra, mentre io sono tornato a vivere nel mio
appartamento, freddo e vuoto.
Agli occhi degli altri posso sembrare un ragazzo felice: frequento
un’ottima scuola, vivo da solo, mantenuto da mio padre, in un appartamento
grande e lussuoso, e sono corteggiato da un mucchio di ragazze (peraltro,
tutte stupide ochette senza cervello, che fanno a gara tra loro per
strapparmi un appuntamento…illuse!). Eppure non sono per nulla sereno. Le
persone comuni non sanno quello che ho dovuto passare per salvarle, non
sanno degli orrori cui ho dovuto assistere, non immaginano minimamente che
ho perso, uno dopo l’altro, tutti i miei affetti. Ma tanto, a questo
mondo, contano soltanto le apparenze.
Comunque sia, recentemente Cry è venuta a trovarmi. Si è stabilita qui
sulla terra, ha trovato un appartamento nella palazzina di fianco a quella
in cui vivo io, e divide la sua casa con Noise. Mi ha detto che, dopo la
guerra che abbiamo combattuto, le porte del Regno Celeste sono aperte sia
ad angeli che a demoni, così le capita spesso di andare a trovare i nostri
amici. Mi ha riferito che Djibril è rinata, sempre come angelo, e che
Raphael si è risvegliato dopo essere stato messo in cold sleep. Non che
questo non mi faccia piacere, ma…pare che in tutto questo tempo nessuno si
sia occupato di Kira, il mio senpai, il mio migliore amico, il mio
amore…Beh, dopo la partenza di Sara mi sono reso conto che non era lei la
persona che amavo, per quanto bene le volessi. Mi sono accorto che era
Kira la persona che volevo accanto…ma Kira non c’è più, ed è come se mi
avessero tolto il sole. Pare che nessuno si sia curato di recuperare il
suo corpo, e di riportarlo in vita. Sicuramente avranno pensato che è una
cosa rischiosa, in fondo Kira nascondeva dentro di sé l’anima di
Lucifero…ma io senza lui non resisto, mi sento solo…
Oggi è mercoledì, le lezioni sono finite prima, per cui ho deciso di
andare a trovare i miei amici su nel Paradiso insieme a Cry, così potrò
chiedere a Raphael di fare qualcosa per Kira.
Ci siamo incontrati sul retro del mio giardino, da lì abbiamo spiccato il
volo e nel giro di pochi minuti ci siamo trovati davanti ai cancelli del
Regno Celeste. Un angelo maschile che montava la guardia chi ha chiesto
chi fossimo, è quando ha saputo la mia identità si è inginocchiato fino a
terra e, con mille salamelecchi, mi ha domandato cosa volevo lui facesse.
-Sai se Uriel e Raphael sono presenti?- gli ho domandato.
-Ma certo! Devo riferir loro qualcosa?-
-Digli che sono venuto a far loro visita!-
A questo punto la guardia ha spiccato il volo ed ha fatto ritorno dieci
minuti più tardi, facendomi segno di seguirlo. Così ci ha accompagnati
nella grande sala dove adesso li sto aspettando.
All’improvviso la porta si apre e vedo entrare i miei vecchi amici, che si
accomodano su alcuni divanetti come quello sul quale siamo seduti io e Cry.
-Ciao ragazzi! Tutto bene?- ci saluta Zafkiel.
Sono sorpreso di vederlo, ero convinto che fosse stato ucciso. Per fortuna
a illuminarmi arriva Rasiel.
-Sai, Raphael l’ha riportato in vita con i suoi poteri. Gliel’ho chiesto
io…- mormora il ragazzino, arrossendo un po’.
Sorrido: si vede che tra Rasiel e Zafkiel c’è del tenero, come del resto
anche tra Michael e Raphael, che non fanno altro che stare abbracciati e
baciarsi.
-E allora, Secchan? Come va sulla terra?- mi chiede Uriel, mentre Doll
entra portando tè e biscotti per tutti.
-Ah, abbastanza bene…- rispondo, tenendomi sul vago.
-E fra te e Sara?- salta su Michael, sempre attaccato al suo amico.
-Mh…lei è partita per l’Inghilterra, e penso che non la rivedrò per un bel
pezzo.- spiego-
-E lo dici così, come se niente fosse?- si scalda Raphael.
-Ehi! Non ti incavolare! Non ti basta Michael?- gli chiede Cry,
sorridendo.
-Avanti, smettetela di far cagnara!- cerca di calmarci Zafkiel, mentre
Uriel ci guarda e scuote la testa, con un’aria sconsolata.
-Beh, è il caso che ci tranquillizziamo! In fondo Secchan non è mica
venuto qua per niente, no?- domanda Michael.
-Ma proprio tu parli di calmarti!- lo rimprovera Rasiel.
-Ok, basta così! Effettivamente sono venuto qui per un motivo ben preciso!
Raphael, vorrei che tu riportassi in vita Kira. Per piacere!- supplico io.
-Non se ne parla! Ricordi che il suo corpo custodiva l’anima di Lucifero?
È troppo pericoloso!- sostiene Uriel.
-E poi, dovessi farlo per una bella donna, ma per un banale ragazzino come
te…- aggiunge il capo delle Virtù.
-Raphy! Non voglio più sentire certi discorsi!- si arrabbia Michael.
-Scherzavo, Michelino! Però resuscitare Kira è fuori discussione!-
asserisce Raphael, e capisco che con questo lui considera chiuso il
discorso.
Bene, ma bene…l’unico che potrebbe aiutarmi si rifiuta di farlo, e peggio
ancora gli altri lo sostengono…che depressione. Anche Cry si accorge che
sono giù di morale, ma non può fare niente per me, se non tentare di
consolarmi come può. Visto che non ho altro da dire, saluto i presenti, mi
alzo e mi allontano dal palazzo, seguito dalla mia amica.
*******
Sono passati due giorni da quando sono stato nel a trovare Raphael and
company, è venerdì, e fortunatamente è anche l’ultimo giorno di scuola
prima del weekend. Strano che i professori non ci abbiano assegnato
compiti…beh, meglio così, anche perché studiare non mi piace.
Come ogni giorno salgo le scale che conducono al mio appartamento,
estraggo le chiavi dalla tasca dei pantaloni e apro la pesante porta
blindata, entrando poi in casa: qualcuno ha attaccato il condizionatore, e
si sta veramente bene, anche se è giugno e fuori ci sono minimo trenta
gradi. Senza troppi complimenti butto la cartella sul sofà, mi dirigo
verso lo stereo e faccio partire la mia canzone preferita, “Stairway to
Heaven”, e imposto la modalità “ripeti”, così quando la musica finisce,
riparte automaticamente daccapo (viva la tecnologia!). Poi mi getto sul
divano ad angolo, proprio nel cantuccio dove solitamente prendeva posto
Kira, quando mi veniva a trovare.
Ridendo ripenso a ieri: sono andato a trovare Cry, che ha insistito per
farmi un giochetto che Noise le aveva appena insegnato. Mi ha fatto dire
un numero, poi sei nomi di persone che mi piacciono (nell’elenco ho
incluso Kira), sei mezzi di trasporto, sei numeri e sei tipi di
abitazione. Dopo una serie di operazioni astruse, chiare solo alla mia
amica, è risultato che sposerò Kira, ci muoveremo con una moto, non avremo
figli e vivremo in un appartamento…stupido, vero? E soprattutto
impossibile! Infatti quando ho saputo il responso mi è quasi venuto da
piangere…è più forte di me, non posso farci nulla…Kira mi manca! Io voglio
che lo resuscitino! Me ne sbatto se la sua anima è quella di Lucifero! Mi
assumerò io la responsabilità di qualunque cosa accada, ma ridatemi Kira!!!
Improvvisamente alle narici mi giunge un profumo fin troppo familiare, un
misto di fiori e tabacco, il suo profumo, di cui è rimasta qualche traccia
sul divano…oh no, ma perché tutto mi fa venire in mente lui? Senza nemmeno
rendermi conto di quello che faccio, mi rannicchio contro lo schienale del
sofà e comincio a piangere, singhiozzo senza controllo come un bambino
piccolo, dandomi dello scemo per essere così debole, ma non posso farci
niente…dai miei occhi stillano tutte le lacrime che ho trattenuto per due
anni…ho il respiro affannato, mi fa male la testa e gli occhi mi
bruciano…devo smetterla! Mi faccio coraggio: Setsuna Mudo non può farsi
abbattere per così poco! Mi alzo: cavoli, ho bagnato lo schienale…e adesso
chi la sente Reiko?
Non so se vi ho mai parlato di lei: Reiko è una studentessa universitaria,
e tre volte alla settimana viene a casa mia a fare le pulizie per
mantenersi. Siccome so che ha parecchio da studiare, faccio sempre in modo
che non sia costretta a fermarsi qui a lungo: tengo in ordine la mia
stanza e mi sforzo di pulire la casa. Tuttavia, visto che non sono io a
pagarla ma mio padre, ogni tanto la trattengo a chiacchierare, oppure le
chiedo di aiutarmi con i compiti, e poi segno questi “extra” come ore
lavorative…così almeno potrà proseguire negli studi e diventare maestra
elementare: è il suo sogno. Ah, beh…può darsi che sia stata lei ad
attaccare il climatizzatore: solitamente viene anche di venerdì, quindi…
Bah, chi se ne importa! Piuttosto, sono in condizioni pietose, è meglio
che vada a farmi una doccia! Svelto svelto entro in bagno, mi spoglio e mi
infilo nel box doccia, poi apro il rubinetto. Adoro l’acqua che mi scorre
sulla pelle, non c’è sensazione più bella. Finisco in fretta di lavarmi,
ed esco dalla stanza, con addosso solo un asciugamano arrotolato in vita,
quindi mi dirigo in cucina. Apro il frigorifero: caspita, c’è di tutto
qui! Reiko ha anche fatto la spesa…che gentile! Mi sforzo di non
assaggiare un po’ tutto, afferro il cartone del latte e ne verso una parte
del contenuto in un bicchiere.
Sto per mettermi a bere, quando improvvisamente sento il trillo del
campanello e, senza pensare che sono seminudo, urlo:
-Avanti, la porta è aperta!-
Sento il pesante battente spostarsi e un rumore di passi nell’ingresso.
Poi una voce…
-Hola Secchan! Ci sei?-
Per poco il latte che ho bevuto non mi va di traverso. Non è possibile,
devo aver avuto un’allucinazione uditiva. Non posso aver sentito la voce
di Kira!
-Ehi Secchan, sei morto? Vieni fuori, non mi va di giocare a nascondino!-
Il cuore prende a battermi ad un ritmo vertiginoso, tanto che ho paura che
salti fuori dal petto da un momento all’altro. E quel che è peggio, ho la
gola talmente secca che non riesco a pronunciare nemmeno mezza parola. Ma
non può essere stato Kira a parlare…lui è morto, dannazione! Qualcuno qui
si sta divertendo alle mie spalle! Mi vedo costretto a ricredermi quando
il visitatore misterioso, che poi tanto misterioso non è, si affaccia alla
porta della cucina. Il bicchiere mi scivola di mano, frantumandosi al
suolo in tante piccole schegge e allagando, con il suo contenuto, una
buona metà del pavimento.
-Secchan! Stupido come al solito, vedo!- sorride Kira.
Incredibile! È lui! Il mio cuore scoppia, sono troppo felice per parlare!
-Che c’è? Ti ha mangiato la lingua il gatto?- mi chiede lui.
-K…Kira…sei tu…- biascico io, con gli occhi fuori dalle orbite per la
sorpresa.
-Ehi, ti sei dimenticato delle buone maniere? Non mi fai accomodare?-
-Ah sì, scusa…beh…vai a sederti…di là c’è il divano…- riesco a dire,
ancora sconvolto per la sorpresa.
E mentre Kira si allontana, mi rendo conto che sono ancora mezzo svestito!
Ma allora sono proprio scemo! In quattro e quattr’otto raccatto i
frammenti di vetro più grossi e li getto nel cestino, poi con uno straccio
pulisco per terra e, per concludere in bellezza, do una bella ramazzata.
Poi pianto in un angolo la scopa e mi fiondo in camera, dove mi infilo la
biancheria, un paio di calzoncini scuri di cotone e una t-shirt bianca.
Adesso che sono pronto raggiungo Kira in salotto. Si è accomodato nel suo
solito cantuccio, e mi sta fissando con un’espressione indecifrabile.
Prima di sedermi accanto a lui gli chiedo:
-Vuoi qualcosa da bere?-
-No, grazie Secchan!-
Silenzio totale, se non fosse per il sottofondo musicale. Un po’
imbarazzato, mi lascio cadere sul divano, e comincio a fissare il vuoto.
Poi, all’improvviso, Kira allunga il braccio verso di me, e posa la mano
sulla mia guancia, facendomi scendere un brivido lungo la schiena.
-Non sei cambiato affatto in questi due anni, Setsuna…- mi dice.
-Nemmeno tu…- replico, col cuore che batte come un forsennato.
E a questo punto Kira fa una cosa che mi coglie completamente di sorpresa:
mi attira a sé e mi stringe forte al petto. Un buon profumo di fiori mi
giunge alle narici, inebetendomi un po’, e il mio senpai mi accarezza
piano la schiena, facendomi andare in estasi…più volte in questi due anni
ho provato a immaginare come sarebbe stato trovarmi tra le sue braccia, ma
mai avrei creduto che sarebbe stato così bello.
Forse dovrei chiedere al mio amico come ha fatto a tornare in vita, ma non
voglio farlo ora, non voglio sprecare questo momento meraviglioso. Non so
se lui mi ama, o se lo fa solo perché sono la reincarnazione di Alexiel…eh
no, questo devo saperlo!!! Sto per chiedere lumi, quando alle mie orecchie
giungono, appena sussurrate, due parole, due banalissime parole, parole
che, separate, non hanno alcun significato, ma che messe insieme sono
capaci di rendere felice una persona…parole che aspetto di sentirmi dire
da lui ormai da due anni, e forse ora…
-Ti amo…-
-C…cosa hai detto, Kira?-
-Ti amo, Setsuna…-
-Da…davvero?- sono incredulo.
-Sì, ma non pensare che sia perché sei la reincarnazione di Alexiel…ti amo
perché sei tu, perché sei Setsuna Mudo…-
Non posso credere alle mie orecchie. Kira mi ama! La rivelazione mi ha
completamente spiazzato, non avrei mai creduto che lui potesse innamorarsi
di me.
Cala nuovamente il silenzio; devo trovare il tempo per rimettere in
funzione il mio cervello, che è andato in corto circuito, e per cercare
qualcosa di sensato da dire.
Alla fine mi decido e mormoro piano…
-Kira?-
-Hn?-
-Anch’io ti amo, Kira.-
-Lo so, Secchan!-
-Cosa intendi?- gli chiedo, ma faccio appena in tempo a finire di parlare
che le sue labbra catturano le mie in un bacio passionale…vi prego, ditemi
che non sto sognando…Kira mi sta baciando! Quando mi accorgo che le mie
riserve di ossigeno si stanno esaurendo, anche se non vorrei mi separo da
lui, ma ho appena il tempo di respirare che si avventa di nuovo sulla mia
bocca, e non posso o forse non voglio fare altro se non ricambiare quel
bacio tanto inaspettato quanto desiderato.
-Kira…ti va di fermarti a dormire qui da me, stanotte?- gli domando,
separandomi da lui quel tanto che basta perché io possa guardarlo negli
occhi.
-Gentile da parte tua, Secchan…anche perché momentaneamente sono senza
abitazione!- mi risponde, con quel suo sorrisetto da pazzo scatenato.
Non so cosa dire…dunque non ha una casa. Potrei chiedergli di…rimanere a
vivere con me? Non è che sto correndo troppo? No, lo amo e voglio
condividere con lui ogni singolo istante della mia vita, ed è forse
proprio questo sentimento così forte che mi dà il coraggio di compiere
questo grande passo. Sarà impegnativo, in fondo ho sempre vissuto da solo,
ho le mie abitudini e i miei ritmi, ma sono certo che sarà un’esperienza
che ci permetterà di conoscerci a fondo, sarà una bella cosa per tutti e
due. Sono deciso, adesso glielo propongo!
-Hai detto che sei senza dimora, giusto Kira?-
-Sì ma…-
-Allora benvenuto nella tua nuova casa!-
-Secchan…ma cosa…?-
-Preferisci andare a vivere sotto i ponti come i barboni?-
-No, no…per carità!-
-E allora accetta la mia proposta!-
Kira è perplesso, non sa se acconsentire oppure no. Mh…forse sono stato un
po’ affrettato a offrirgli di vivere con me. Però lo amo troppo…e poi mi
piacerebbe trovare lui ad accogliermi, quando rientro dopo la scuola, mi
piacerebbe starmene sdraiato assieme a lui sul divano a guardare le
partite di calcio…mi piacerebbe non dover più sentire quella odiosa
sensazione di solitudine che mi attanaglia il cuore ogni volta che entro
in questa casa vuota e fredda.
Fortunatamente la voce del mio amore mi distoglie dai miei tristi
pensieri.
-Mostrami la mia camera, Secchan!-
-Ah! Allora rimani!!!-
-Certo! Altrimenti chi ti farà da balia?-
-Idiota! Non ho bisogno della balia!-
-Mpfh!-
-Vuoi morire di nuovo, Kira???-
-Beh, se vuoi uccidimi, ma voglio vedere come farai a resistere senza di
me!-
E detto questo, mi bacia ancora. Dio, quanto mi piace! Le sue labbra mi
fanno andare fuori di testa, il suo profumo inebriante mi offusca la
mente, le sue mani mi accarezzano dappertutto, facendomi rabbrividire…ha
ragione! Non potrei resistere per più di un secondo senza di lui, non ora
che ci siamo ritrovati…
-Ehi, Setsuna, ma non hai fame? Guarda che sono quasi le otto!-
-Cooosa?!? Che tardi! Spero che ti vada bene una pastasciutta, è la cosa
più veloce!-
-Perfetta, Secchan!-
Ci alziamo entrambi e ci dirigiamo in cucina. Mentre io armeggio con
pentole e mestoli, lui apparecchia la tavola, poi mi si avvicina, mentre
io tento di badare al sugo di pomodoro che sto riscaldando: dico tento,
perché Kira mi abbraccia da dietro e comincia a mordicchiarmi il collo,
distraendomi in modo delizioso, tant’è che perdo la cognizione del tempo,
almeno finchè non sento l’aria impregnarsi di un disgustoso odore di
bruciato. Allarmato guardo in direzione del pentolino contenente il sugo:
orrore! Ai miei occhi si presenta un grumo di ex-salsa di un colore
nerastro, parecchio rattrappita.
-Pazienza, Secchan! Vorrà dire che mangeremo pasta in bianco!- commenta
Kira, sempre avvinghiato a me come una piovra.
Sbuffo, un po’ irritato, e mi concentro sulla pentola che contiene la
pasta…uhm, dovrebbe essere cotta! Tanto per sincerarmene, l’assaggio. Che
schifo, per poco non svengo! Non solo manca completamente di sale, ma è
pure scotta! Assomiglia più che altro al Vinavil! Bleah! Ma che mi prende?
Eppure sono abituato a farmi da mangiare, è strano che mi sia venuta fuori
una tale schifezza! Tra l’altro Kira deve essersi accorto della mia faccia
disgustata, infatti…
-Ehi, Secchan! Qualcosa non va? Hai una faccia…-
-Ah ah ah! Che divertente! Ma certo che ho qualcosa che non va!!!! La
salsa non si può più definire tale, la pasta ha la consistenza della
colla…tutta colpa tua!-
-Mia???-
-Se tu non mi avessi distratto, forse…-
-Tanto ti è piaciuto, e non negare!-
-Effettivamente, è stata una distrazione veramente piacevole, ma rimane il
problema della cena!-
-Andiamo a mangiare fuori! Conosco un bel ristorantino cinese…-
-Va bene! Però prima dammi la tua roba, così la sistemiamo in camera!-
-Ehm, veramente non ho niente!-
-Come sarebbe a dire?!?-
-Non ho né biancheria né vestiti con me…-
-Per tua fortuna domani è sabato, così possiamo andare insieme al centro
commerciale e fare rifornimento, ok?-
-D’accordo, capo! Tu, piuttosto, hai intenzione di uscire conciato così?-
Cavolo, non ci avevo mica pensato! Intimo a Kira di non muoversi e corro a
vestirmi: niente di particolare, un paio di jeans e una camicia, col caldo
che fa voglio stare comodo. Torno in cucina, e la mia entrata è
accompagnata da un fischio di approvazione del mio compagno.
-Stai benissimo!-
-Grazie!- gli sorrido, non posso fare a meno di farlo, sono troppo felice.
-Sei proprio carino quando sorridi, lo sai?-
-Solo quando sorrido?- gli chiedo, piccato.
-Sei sempre bello, anche quando ti arrabbi.- mi dice, e io so che lo pensa
davvero.
In silenzio spegniamo le luci e usciamo di casa. Sul marciapiede ci
aspetta la mia moto, una Harley Davidson nera, che mio padre mi ha
comprato circa un mese fa. Adesso che ci penso, il responso del giochetto
che mi ha fatto Cry non diceva che mi sarei “sposato” con Kira, che
avremmo viaggiato in moto e che avremmo vissuto in un appartamento? Che
coincidenza stratosferica!
Comunque accantono questa stupida riflessione, mi avvicino alla moto e mi
siedo al posto di guida, quando sento Kira protestare…
-Secchan, non vorrai mica che mi riduca a fare il passeggero come un
poppante, vero? Lascia guidare me!-
-Ma non se ne parla! La moto è mia e guido io!!!-
-Poche storie! O così o vai a piedi!-
-Ma porco cane!-
-Dai, spostati da lì…non ti va di startene stretto al tuo amato senpai?-
mi chiede maliziosamente.
-Se proprio devo…- faccio io, fingendomi rassegnato.
*******
Stiamo sfrecciando per le strade di Tokyo, Kira che guida e io che me ne
sto abbracciato a lui, la testa posata sulla sua schiena, e mi godo il
tepore che il suo corpo mi trasmette, e il vento che mi scompiglia i
capelli. Non ci mettiamo molto ad arrivare a destinazione, così
parcheggiamo la motocicletta, scendiamo entrambi e facciamo il nostro
ingresso nel locale.
Il posto non è male, aleggia un buon profumo d’incenso e le note soavi di
alcune melodie cinesi si diffondono nell’aria. Tutto è illuminato dalla
luce di diverse lampade dipinte con motivi floreali. Una cameriera ci
invita ad accomodarci e ci porta il menù. Fortunatamente quello che ci ha
assegnato è un tavolino appartato: non ho voglia di stare in mezzo alla
confusione, voglio solo godermi la compagnia del mio amico.
-Setsuna?-
-Hn?-
-Volevo dirti…sarà meglio che telefoni a Cry per ringraziarla, quando
torniamo a casa.-
-Che vuoi dire?-
-Beh, solo che la tua amica si è data molto da fare per farmi tornare in
vita.-
-Ma come…-
-Adesso ti spiego, Rasiel mi ha raccontato tutto. Ieri Cry è tornata su
nel Regno Celeste, per tentare di convincere quei due bacchettoni di
Raphael e Uriel a farmi resuscitare. Ha spiegato loro che il tuo non era
un capriccio, ma solo l’amore che avevi scoperto di nutrire per me ti
aveva spinto a far loro quella richiesta. Grazie a questa commovente
storia è riuscita a toccare l’animo di Raphael, e poi…eccomi qua!-
Kira fa appena in tempo a finire di parlare che un’altra cameriera viene a
raccogliere le ordinazioni, e poco dopo ci serve la cena. È tutto
perfetto, e in questo posto si sta davvero bene, tuttavia voglio
andarmene, voglio Kira tutto per me (anche perché più di qualcuno gli ha
puntato gli occhi addosso!!!), sento un grandissimo bisogno di stare da
solo con lui…magari in silenzio, seduti l’uno accanto all’altro, ma pur
sempre soli…ho bisogno di recuperare tutto il tempo che abbiamo perso. Mi
limito a spiluccare il cibo che ho nel piatto, non ho fame…devo sembrare
molto strano al mio amico, che mi chiede preoccupato…
-Qualcosa non va?-
-Ah no, no…figurati! Solo non ho fame, tutto qui…e poi c’è troppa gente
qui!-
-Se è solo questo il problema…- e senza finire la frase si alza, facendomi
segno di seguirlo.
Ci avviciniamo alla cassa e paghiamo il conto anche se, in definitiva, di
quello che abbiamo ordinato non abbiamo mangiato niente. La ragazza che
sta al banco, sorridendo, ci chiede se vogliamo qualcosa da bere, e noi
rifiutiamo. L’unica cosa che desidero in questo momento è il divano di
casa mia, le labbra di Kira e una buona dose di coccole…
-Oi, Secchan! Ti sei addormentato in piedi? Vabbè che sono quasi le dieci,
ma non ti sembra un po’ presto?-
-Ah scusa…non so che mi prenda oggi…-
-Fa niente! Andiamo a casa, ok?-
Annuisco, poi usciamo dal ristorante. Saliamo nuovamente sulla moto e
partiamo. Ormai è buio, ma il cielo è rischiarato dalla luce della luna,
una stupenda luna piena, che manda bagliori argentati un po’ ovunque. È
proprio una bella serata…il cielo è terso, e si possono vedere benissimo
le stelle…chissà come stanno i miei amici lassù? Ah, sicuramente Raphy
sarà impegnato in qualche attività fisica molto faticosa con Michelino, e
credo che Rasiel e Zafkiel siano su qualche terrazza a godersi questa
meravigliosa notte stellata. In cuor mio sto benedicendo Cry:
probabilmente assistere ad un tale spettacolo da solo mi avrebbe depresso,
ma ora che siamo in due è diverso, è tutto più bello.
Kira ha frenato, siamo arrivati a casa finalmente. Ma non faccio a tempo a
scendere dalla sella che mi trovo avvinghiato al mio ragazzo, tutto preso
da un bacio infuocato. Entriamo nel condominio e ci baciamo, chiamiamo
l’ascensore e ci baciamo, arriviamo davanti alla porta di casa e ci
baciamo, e sempre senza staccarmi da lui frugo nelle tasche dei miei
pantaloni alla ricerca della chiave. Quando finalmente la trovo, a tentoni
la infilo nella toppa, apro l’uscio e trascino Kira dentro casa,
richiudendomi poi il battente alle spalle. Se non la smetto subito addio
telefonata a Cry, perciò mi vedo costretto ad allontanare il mio compagno,
anche se con un enorme sforzo.
-Vai, fila a chiamare la tua amichetta! Ma vedi di muoverti, o rischio di
addormentarmi!- mi dice, stendendosi languidamente sul sofà.
Io invece mi dirigo verso il telefono, compongo il numero e aspetto. Dopo
un paio di squilli, qualcuno si degna di rispondere.
-Pronto?-
-Pronto, sono Setsuna. Noise, sei tu?-
-Sì! Dimmi: vuoi parlare con Cry?-
-Sì, grazie!-
-Aspetta un momento, che la chiamo!-
-Ok!- faccio io, mentre in sottofondo si sentono urletti, risatine e altre
cose del genere…mi sa che quelle due non sono sole in casa…ma non ho tempo
di riflettere oltre, perché la voce di Cry mi perfora i timpani.
-SETSUNA! Che bello sentirti!!! Come va?-
-Benissimo…beh, immagino che anche per te valga lo stesso, visto il gran
casino che si sente!-
-Ah…ho organizzato una festa con alcune mie amiche…si sono eccitate molto
quando hanno saputo che al telefono eri tu…sanno tutto di te!-
-Mi hai fatto pubblicità?-
-No…ho solo raccontato loro un paio di cosucce…-
Ad un tratto sobbalzo: ero talmente preso dalla chiacchierata che non mi
sono accorto che Kira con passo felpato mi si stava avvicinando, e ora mi
sta abbracciando da dietro e sta tranquillamente infilando le sue mani
sotto la mia camicia…grrr, maledetto! Se fa così mi viene voglia di
sbattere il telefono in faccia a Cry, e di farmelo qui all’istante. Ma
sarebbe scortese nei confronti della mia amica!
-Scusami un momento, Crychan! E tu, Kira, brutto depravato, leva
immediatamente le mani da lì!- sbotto rivolgendomi al mio compagno, che mi
obbedisce subito.
-Setsuna…Kira è già arrivato?- mi chiede la mia amica.
-Questo pomeriggio! A proposito, grazie mille per...cacchio, Sakuya! Vuoi
finirla con quelle dannate manacce?!? Accidenti a te, non fare di queste
cose mentre sono al telefono: ti ho detto anche prima di togliere le
mani!- urlo arrabbiato: Kira infatti aveva ben pensato di insinuarle
dentro l’elastico dei miei boxer…ma che trovata splendida!
-Vero, mi avevi detto di toglierle da sotto la camicia…ma non mi avevi
detto dove metterle!- sogghigna maliziosamente quel pazzo del mio amore.
-Setsuna, ci sei ancora?- domanda Cry.
-Sì, sì…ci sono!- rispondo.
-Beh…forse è il caso che vi lasci un po’ da soli adesso…chissà quante cose
avrete da raccontarvi! ‘Notte Secchan!-
-‘Notte Cry!-
Riattacco il ricevitore. Per fortuna a questo mondo esistono persone
intelligenti che sanno quando è il caso di togliere il disturbo (se tale
si può definire!). Ma ora è il caso che mi occupi di un certo Sakuya, che
mi sta fissando con uno sguardo da assatanato. La ragione la capisco
subito, quando mi solleva di peso e mi porta in camera, adagiandomi poi
sul letto e stendendosi accanto a me.
-Cosa diamine hai intenzione di fare?- gli chiedo, anche se ho un certo
presentimento.
-Beh…ho solo pensato che adesso possiamo divertirci un po’…tanto non sei
più al telefono, caro mio!- mi sorride, prima di baciarmi con passione.
Ragazzi…penso proprio che questa sarà una lunga notte!
OWARI
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