Allora questa fic necessita una bella introduzione! Ovviamente è un HanaRu, ma temo che questo già lo sospettavate ;-) Allora diciamo che è una AU molto ma moltoooooooo AU, diciamo in un futuro molto improbabile, ma mi passava da tempo questa idea in testa ed ho deciso di metterla su carta. So che dopo che l'avrete letta mi lincerete e piccherete come minimo, ma spero che a qualcuno piaccia ^___^ . Ovviamente non esitate a farmi sapere i commenti alla mia email !!! Mi raccomando niente bombe telematiche hihihhiihih..... Il titolo che ho scelto per la fic è il primo titolo con cui l'avevo battezzata in attesa di deciderne uno più appropriato alla fine della stesura, ma quando è arrivato il momento di deciderne uno ho preferito lasciare questo, infondo mi sembra il più adeguato! Buona lettura! ShaKa
Two parts in one di Shaka
Io e Kaede stiamo insieme da più di dodici anni ormai. Conviviamo da dieci, e siamo sposati da 7. Inizialmente non fu un matrimonio ufficiale, lo ricordo ancora... una semplice cerimonia, celebrata in una chiesa in California, per voce di un giovane prete, che sposava quelli come noi, per darci la possibilità di credere a un vincolo indissolubile, aldilà dove la legge non lo concedeva, dieci anni fa. Oggi, in un futuro più moderno, non siamo più visti come bestie rare, i matrimoni tra omosessuali sono ormai concessi, ed è concesso loro anche di avere figli, adottarli, oppure procrearli, si perché in questo futuro, ormai avanzato si è scoperto come permettere anche ad un uomo di avere figli. Ed è per questo che io e Kaede oggi siamo andati da uno dei più famosi medici americani, qui a Los Angeles, che sperimenta questa pratica medica. In poche parole: noi vogliamo avere un figlio! Ma non adottandolo, noi vogliamo qualcosa di nostro, qualcosa che porti dentro un po' di me e un po' di lui, che quando saremo vecchi ci dia il conforto che qualcosa del nostro amore sia sopravvissuto .. a noi, alla vita, oltre tutto...
Il dottore Katamura è uno degli specialisti a livello mondiale che sperimenta questo nuovo traguardo medico: trapiantare un utero ad un uomo, e permettere ciò che Madre Natura stessa ha sempre reso impossibile ad un essere non di sesso femminile: la procreazione. La vita.
Quando la sua segretaria ci dice che possiamo entrare, io mi alzo, mi guardo intorno, questa stanza fa odore di disinfettante, è bianca, è desolante. Kaede è vicino a me, la sua espressione è tranquilla, come è sempre ...e io invece temo di essere un po' agitato.(Come sempre!). Il dottor Katamura è giovane, penso non abbia più di quarant'anni, ci sorride quando entriamo.
- Accomodatevi signori Sakuragi.- ci invita. Io e Kaede ci sediamo sulle poltrone davanti al suo tavolo. Dopo un attimo di silenzio l'uomo prende la nostra pratica e la legge. Dopo sorride e commenta:
- sono meravigliato nel vedere che avete fatto richiesta di poter usufruire del nostro trattamento clinico, e scusate se mi permetto, siete sicuri della vostra scelta? L'adozione o altre vie vi sono state concesse per poter avere un figlio...questa in genere è sempre sconsigliata da chiunque...- ci comunica il dottore, - tuttora abbiamo appurato che dà risultati eccellenti, ma generalmente non è una via facile- noi annuiamo, sapevamo già quello che ci sta dicendo, il dottore ci spiega le modalità dell'impianto, che consiste nell'inserimento di un utero sintetico nell'addome maschile, dove sarà fecondato un ovulo femminile modificato geneticamente secondo il DNA di uno di noi due, e poi verrà fecondato con quello dell'altro; il tutto per mescolare il DNA di entrambi i genitori naturali, tutto monitorato per non permettere incidenti a livello genetico nei figli, essendo i geni donatori entrambi maschili. Ci spiega che non è una via facile, in quanto i sintomi da gravidanza maschile sono accentuati e spesso peggio di quelli di una normale gravidanza femminile, verranno somministrati ormoni di vario genere per permettere al corpo maschile di donare il giusto nutrimento al feto e varie... Sembra volerci scoraggiare, e per un attimo ci riesce quasi.
- potreste chiedere a una donna di portare un vostro figlio in grembo e poi adottarlo, anche se poco ortodosso è un metodo che usano molte coppie omosessuali...- conclude infine.
Kaede gli porge qualche domanda, è strano sentirlo prendere parola, lo fa poco, soprattutto con persone estranee, ma quando lo fa è segno di suo interesse.
Siamo usciti da mezzora dallo studio del dottore Katamura. Ci ha detto di prenderci del tempo, per riflettere dopo aver saputo in cosa consisteva il trattamento, e se avessimo deciso di accettare di ricontattarlo. Ha detto che ci avrebbe seguito per tutto il trattamento e la gravidanza, fino al parto. Ma ora, mentre camminiamo, penso che forse non sia il caso di ricorrere a tutto ciò, non penso sopporterei di farlo io, ma non voglio nemmeno che sia Kaede a sottoporsi a questa cosa. Il nostro desiderio di avere un figlio è grande, è vero, ma non so fino a che punto il gioco valga la candela.
Abbiamo cenato in silenzio, poi siamo saliti in camera, appena steso sul letto abbraccio Kaede stringendolo al mio petto. E' silenzioso, più del solito, e so che sta pensando a ciò che il medico ci ha detto oggi.
- Cosa pensi volpacchiotto...?- gli chiedo. Lui nasconde il volto ancora di più sul mio petto.
- penso che tu vuoi un figlio...e io non posso dartelo...- è un sussurro triste.
- Kaede...- con le dita sotto al mento lo costringo ad alzare il volto e guardarmi, - io ho te...e tu mi sei bastato per dodici lunghi anni...e mi basterai per tutti quelli che vivremo ancora insieme...abbiamo coronato tutti i nostri sogni, nel basket, nella vita, nell'amore...non potere avere un figlio non mi porterà ad amarti di meno di quanto io ti ami già...- e lo dico davvero. Io e lui ci siamo sempre bastati, qualsiasi cosa sia successo. Quando siamo arrivati in America, anni fa, non conoscevamo nessuno, tutti ci evitavano, non riuscivamo a sfondare nel basket...ma a noi bastava essere insieme per sentirci felici, invincibili e non arrenderci mai. E tutto è successo da sé...giochiamo da molti anni nell' NBA, ci siamo ambientati, abbiamo fatto faville, e ci siamo realizzati nel mondo sportivo e personale. Ma solo perché ognuno di noi sapeva che l'altro c'era, che insieme nessuno ci avrebbe fermato. Non ci importava di vivere in una villa o in un garage, ci bastava vivere, e amarci. Ed adesso, che possiamo camminare per strada senza più paura di stringerci la mano, o di baciarci senza che la gente ci vomiti addosso il suo disprezzo, so che non voglio altro dalla vita. Ed oggi è ancora così, e voglio che rimanga così. E so che lui, che adesso mi guarda con quelle gemme brillanti che sono i suoi occhi blu, la pensa come me.
- Lo so Hana...ma anche io lo voglio questo bambino, lo voglio per me, per te, per noi...- la sua voce si esaurisce in un sospiro, e io capisco, lo stringo ancora di più a me.
- Kae...io non credo che ...- vorrei solo dirgli che non me la sento, ma lui mi spiazza.
- voglio farlo io Hana...- avevo deciso che non lo avrei mai fatto, ma sentire Kaede offrirsi mi fa sentire un verme, un vigliacco.
- Non voglio Kaede...hai sentito quel che ha detto il dottore....-.
- Lo so, ma io non ho paura- lo so, lui non ha paura di niente e quando vuole fare qualcosa nessuno può impedirglielo. Mi stringe forte a sé. Sento che oggi qualcosa in noi è cambiato. Appoggio la mia fronte sulla sua, strofinando il mio naso al suo, e i nostri sguardi si incrociano.
- Non sai quanto ti amo Hanamici....- mi sussurra, lo so Kaede, me lo hai sempre dimostrato, e mai più che adesso lo sento.
- ..almeno quanto ti amo io Kaede...- e lo bacio dolcemente.
Sono appena le otto del mattino quando richiamo il dottor Katamura comunicandogli che accettiamo di sottoporci al trattamento, e lui ci da appuntamento al pomeriggio per effettuare test ed analisi, farci anche firmare alcuni documenti, e fissare l'appuntamento per l' operazione con cui avverrà l'impianto. Insieme io e Kaede andiamo alla clinica nel pomeriggio. Ci vengono fatte delle analisi e dei test, prelievi di liquido seminale, di sangue, urine. Questa clinica è molto conosciuta per la sua precisione, e so che non potevamo desiderare di meglio.
Finiamo di firmare le documentazioni con le autorizzazioni necessarie, ed altre per delle richieste, che dovremo sbrigare in questi giorni.
Comunichiamo al dottore che sarà Kaede a subire l'impianto. Dopo averlo guardato un po' stupito, si è complimentato con lui per il suo coraggio, e gli ha detto che tra tre giorni dovrà ricoverarsi in day hospital per l'impianto.
Quando torniamo a casa siamo stanchi e sfiniti, non abbiamo molta fame, e saliamo subito in camera. Kaede posa la maglia su una sedia e inizia a spogliarsi, io mi avvicino a lui, gli fermo le mani.
- posso spogliarti...io?- gli chiedo dolcemente. Lui lascia andare il bottone della camicia che stava slacciando, lasciando che le sue braccia ricadano lungo i fianchi. Mi piace molto spogliarlo, quando facciamo l'amore o semplicemente quando siamo troppo stanchi e cerchiamo un modo per sentirci vicini. La giornata oggi è stata molto pesante, Kaede è davvero stanco, ma io sento una strana sensazione, come un groppo al cuore, che mi stringe, mentre penso al mio Kaede, che sta facendo tutto questo per me. Gli slaccio la camicia, facendola scivolare leggera lungo le sue spalle, banche, lisce, e morbide. La tiro su una sedia, poi mi abbasso a gli bacio una spalla, con le mani vago sulla sua schiena, continuando a depositare piccoli baci lungo la sua pelle. Poi le mie dita scendono a slacciargli la cintura dei pantaloni, e i pantaloni. Quando rimane nudo di fronte a me lo guardo estasiato. Avrò visto il corpo di Kaede miliardi di volte in questi anni, ma ogni volta, come la prima, il cuore mi batte forte, e mi fa capire che il mio amore per lui è qualcosa di incomprensibile e infinito, e che non si spegnerà mai, nemmeno tra mille anni.
- Kaede...non sei obbligato a farlo...- glielo dico incorniciandogli il volto con le mani. Lui non risponde, mi guarda, poi si sporge a baciarmi.
- Amami Hana...- mi chiede, e io come sempre non posso resistere, sorrido, mentre lo spingo sul letto, chinandomi su di lui per sfilargli anche gli slip aderenti. Il tempo di togliermi i vestiti e lo raggiungo, sdraiandomi vicino a lui. Sfioro la sua pelle bianco latte... dal sapore dolce ed amaro... il suo sguardo intenso, le iridi blu, come il mare... I miei occhi vagano su di lui, come le mie mani, come se non volessi dimenticare nemmeno un millimetro di quel corpo che conosco perfettamente, in ogni sua dolce piega.
- io ti amerò sempre Kaede...- trovo il fiato per dirgli, mentre entro dentro il suo corpo.
Lo posseggo, con spinte forti, lente e profonde. Mi bacia, e io so che è il suo modo di dirmi che anche lui mi amerà sempre. E questa promessa la leggo nel suo sguardo, che non si stacca dal mio, mentre mi approprio di ogni centimetro del suo corpo, e il suo calore mi abbraccia incendiandomi i sensi e l'anima. Il nostro rapporto è lento, dolce, e quando raggiungiamo l'estasi non esco subito dal suo tepore, ricado su di lui, abbracciandolo, ma non smettendo di baciare la sua pelle, il suo viso, le sue labbra, piccole e piene. Alla fine però, mi lascio scivolare al suo fianco, sdraiandomi supino, lui muove la sua mano, ne posa il palmo sulla mia, e poi intreccia le nostre dita. Chiudo gli occhi, godendomi il riposo che il mio corpo pretende, e il calore di questa stretta dolce, la nostra notte non è ancora finita...e stasera sento che non smetterei mai di fare l'amore con lui.
I tre giorni passano veloci. Il tempo di sbrigare le formalità. Abbiamo comunicato alla squadra che Kaede si prenderà un anno di riposo dall'attività agonistica. La società è sorpresa da questa sua richiesta, quest'anno avrebbero dovuto rinnovargli il contratto quinquennale. Ne abbiamo discusso con i dirigenti, alla fine siamo giunti all'accordo che gli rinnoveranno il contratto comunque, nonostante questa pausa di un anno, ottenuta con la scusa di un infortunio fisico, e anche se perderà un anno sarà ugualmente retribuito, basta che quando tornerà a giocare lo faccia per loro. Kaede è molto conteso tra le squadre NBA, e chi ha il contratto con sopra la sua firma sa che non deve farlo scappare. Io continuerò a giocare. Ovviamente rinnoveranno il contratto anche a me, giochiamo nella stessa squadra. Abbiamo anche ottenuto le varie autorizzazioni.
Siamo in cucina, a rivedere un po' tutto. Io sfoglio dei fascicoli leggendoli, poi, mentre firmo un documento leggo la dicitura dove vi è la mia dichiarazione che rimuove da ogni responsabilità la clinica, mi trema un po' la mano. Kaede poggia la sua sulla mia, e come sempre mi guarda con i suoi occhi forti, dando coraggio anche a me. Kaede è sempre stata la mia forza, ed anche adesso lo è.
Oggi è il giorno dell'operazione. Entriamo nella camera che ci è stata data, sono appena le nove. Kaede indossa il camice e si siede sul letto.
- ti dona il camice Kitsune!- gli dico prendendolo in giro, tirandogli un po' la “gonnellina”
- do'aho...- risponde lui versandosi un bicchiere d'acqua: gli è concesso di assumere solo quella oggi, non ha nemmeno potuto mangiare nulla, visto che lo sottoporranno ad anestesia totale. L'infermiera entra, consegnandogli un bracciale di plastica con su il suo cognome, Sakuragi, Kaede Sakuragi (come mi piace sentirlo!) e lui se lo lega al polso.
- ti immagino col pancione Kitsune, sarai uno spasso...- rido io. Lui si gira, mi sorride lievemente.
- Avrei voluto vedere te...- mi dice, - una scimmia rossa con il pancione- io scoppio a ridere.
- sarei stata una bella scimmia col pancione!-
- una scimmia do'aho...- mi prende in giro.
- non chiamarmi Idiota!!!!- sbraito io!
E' il nostro modo di passare gli ultimi minuti tranquilli. Mi siedo sul letto vicino a lui, passo un braccio intorno alle sue spalle e lo stringo a me, rubandogli un bacio lungo e profondo. Quando ci separiamo sento una lieve sensazione di malinconia ed inquietudine pervadermi. L'infermiera entra a chiamarlo e Kaede la segue, sdraiandosi sul lettino e lasciandosi trasportare verso la sala, io lo seguo finché non mi sbattono fuori, e solo attraverso un piccolo vetro sulla porta posso vedere i suoi occhi cercarmi mentre lo portano in sala operatoria.
Seguo tutto l'impianto da quel vetro sulla porta della sala operatoria. Kaede è addormentato dall'anestesia, e anche se da lontano, scorgo a tratti il suo viso, è dolce, e rilassato nel sonno.
Quando lo riportano in camera io sono lì. Gli hanno messo una flebo, e una piccola fasciatura sull'addome. Dorme parecchie ore ancora. Sembra un angelo. Io non mi muovo dalla stanza se non per prendere qualche caffè al distributore vicino. Quando la mia volpe riapre gli occhi io sono seduto vicino al letto, che gli stringo la mano. Lui sussurra qualcosa di incomprensibile, non riesce ancora a parlare.
- Ben svegliata Kitsune...pensavo non uscissi più dal letargo ...- gli sorrido e lui flebilmente sorride a me, mentre stringe piano la mia mano.
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................. Sono felice..............
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Poche ore dopo il dottore Katamura passa da noi. Controlla Kaede.
- perfetto...- esordisce, - l'operazione è riuscita perfettamente, non ci resta che aspettare che l'ovulo attecchisca e sperare nel meglio. Ovviamente signor Sakuragi, per le prossime due settimane niente sforzi, massimo riposo, non le è concesso di fare nulla di straordinario, niente sport, urti, niente rapporti sessuali, o emozioni forti...si ricordi che lei aspetta un bambino...- e nel dirlo mi sorride, e io sento un emozione incredibile scoppiarmi in petto, quando poso lo sguardo su Kaede, che mi guarda, con i suoi occhi pieni di quella luce di felicità che, dopo tanti anni, conosco ormai bene, quella dei momenti felici, solo nostri. Lo bacio dolcemente.
- bene ragazzi, io tolgo il disturbo. Signor Sakuragi, rimanga in osservazione questa notte, domani rivolgetevi all'infermiera per firmare il documento di dimissione, ci vediamo per un controllo tra una settimana, per vedere se il feto cresce bene. Le dosi delle medicine ve le ho già date, quindi è tutto ok! Io continuo il mio turno!- ci strizza un occhio ed esce. Io e Kaede ci abbracciamo, e mentre lo faccio sento le lacrime prepotentemente pungermi gli occhi, e non riesco a trattenerle... piango... Kaede mi stringe forte, come a volermi trasmettere tutte le sue emozioni, le sue mani, grandi e forti mi accarezzano la schiena, e io mi sento fortunato a condividere con lui ogni attimo della mia vita, non ringrazierò mai abbastanza per aver avuto la possibilità di essere il compagno di una persona simile. Le mie sono lacrime di gioia...
Sono già le dieci, dopo la dimissione io e il volpacchiotto siamo tornati a casa, appena arrivati Kaede si sentiva stanco, ed è andato a riposare in camera nostra. Io ho finito di organizzarmi la giornata di domani, dovrò sbrigare molte cose, contando che adesso lui non dovrà subire stress dovrò caricarmi io di tutto, almeno per un po'. Ma non sento tutto ciò come un peso insopportabile, sorrido a pensare al mio volpacchiotto. Il fiero e orgoglioso Kaede Rukawa aspetta un bambino...si, posso solo sorridere a questo pensiero. Sono papà!!! (oddio sto ridendo da solo!!!) E' tutto così strano, è come se da un giorno all'altro tutto fosse cambiato, anche se infondo, materialmente, non è ancora cambiato niente. E' strano sentirsi delle responsabilità nuove, che non riguardano solo noi stessi. E' come crescere di nuovo.
Entro nella nostra camera, Kaede se ne sta rannicchiato sul plaid, lo sciocco non si è nemmeno coperto. Apro l'armadio a muro prendendo una coperta pesante, e la stendo su di lui, che ad un tratto si muove nel sonno, mugolando qualcosa, che poi capisco essere il mio nome.
- Ha.na..- socchiude gli occhi.
- dormi volpacchiotto...- gli sussurro abbracciandolo e stendendomi vicino a lui. E' bello poterlo vedere così, quando dorme sembra così fragile, non sembra nemmeno la persona forte e risoluta che è nella vita di tutti i giorni. Quando lo stringo penso che solo in questi momenti posso concedermi di vegliarlo e proteggerlo, da tutto e tutti, e anche se lui non ha bisogno della mia protezione, mi piace poterlo pensare, perché so che il forte e determinato Kaede infondo ha bisogno del mio amore, almeno quanto io ho bisogno del suo.
- mi sento stanco...- mi sussurra.
- lo so, il medico ha detto che poteva succedere che ti sentissi così... riposa, non devi pensare a nulla, solo a riposare...- gli dico stringendolo a me.
I giorni passano tranquilli. Io purtroppo tra allenamenti e questioni da sbrigare mi trovo quasi sempre fuori. Kaede è quasi sempre a casa, a volte lo va a trovare qualche amico, ma lui non è tipo da amare troppo la compagnia e preferisce stare solo. Magari a leggere qualche libro o manuale di basket, vedere tv, e ovviamente seguire le partite del campionato. Oggi ho avuto proprio tante cose da fare, ho chiamato anche mia madre per comunicarle che abbiamo deciso di affrontare l'impianto. Lei è stata molto sorpresa della cosa. Ma è felice per noi. Infondo è da tanto che voleva essere nonna. Ho chiamato anche Yohei, era da molto che non lo sentivo. L'anno scorso è venuto qui negli States a trovarci, ha passato un mese intero a casa nostra. Quest'anno ha detto che proverà a venire di nuovo con l'intera ex Sakuragi Gundai.
Quando finalmente torno a casa è già sera. Le luci del soggiorno sono accese, mi tolgo la giacca, guardandomi in torno, poi entro in cucina. Kaede sta cucinando per la cena.
- Ehy! Che ci fai qui! Dovresti essere a riposo!- protesto avanzando a passi ampi fino a trovarmi di fronte a lui, gli tolgo una scatola che tiene in mano. Lui mi guarda sorpreso, poi mi squadra gelido.
- do'aho vedi che aspetto un bambino, non sono né malato, né handicappato...- mi rimprovera riprendendosi la scatola che gli ho strappato, ma io reagisco e la riprendo di nuovo.
- vattene a riposare!-
-no.- e la sua risposta categorica. E io mi inca****
- sei un irresponsabile!- mi altero io. Lui sbuffa spazientito. E io so che è inutile lottare con lui, tanto non mi ascolterà mai. E questo mi fa arrabbiare ancora di più! Lui lo nota, e dopo qualche attimo vedo che la sua espressione si rilassa, divenendo più conciliante.
- senti, sta tranquillo Hanamici, se mi sento stanco prometto che vado a riposare, non posso stare tutto il giorno a letto. Vabbè che dormo sempre, ma non ci riesco...- Kaede che non riesce a dormire ? Oddio i segni della gravidanza cominciano a manifestarsi! Comunque non se ne parla di vincere contro di lui, ma accetto anche la tregua alle sue condizioni, importante che si riguardi. Tolgo il maglione, appoggiandolo a una sedia, e mi metto a cucinare con lui. E' sempre divertente stare insieme ai fornelli, ed è una cosa che facciamo sempre, il suo sano modo di mangiare contro il mio, fatto solo di porcherie, anche se adesso dovremmo controllarci, voglio che mangi tutto il meglio, genuino e buono! Sono deciso! Finisco di preparare l'insalata, mi giro e guardo Kaede che sta sciquando delle posate nel lavello.
Senza volerlo lo sguardo mi cade sul suo addome, è piatto e muscoloso, come sempre, ma adesso è diverso, perché so che dentro di lui c'è nostro figlio. Lui mi guarda, stupendosi del mio fissarlo. Io d'istinto mi avvicino, e poggio il palmo della mia mano sulla sua pancia.
- do'aho che fai?..- mi chiede lui divertito. Io alzo le spalle un po' imbarazzato. Gli do un bacio sulla guancia.
Ci sediamo cenando e parlicchiando. A fine serata finiamo sul divano a vedere tv. Una partita di basket delle Olimpiadi dello scorso anno che il mio volpacchiotto aveva registrato. Kaede guarda attento le azioni di gioco. Siamo seduti vicini, coperti da un plaid. Lo vedo molto concentrato, infondo sente molto la mancanza del campo da gioco, non è mai stato un giorno senza giocare, e adesso che dovrà starci lontano per quasi un anno temo le sue crisi di astinenza!! Quando la partita finisce ci alziamo e andiamo in camera. Kaede finisce di farsi la doccia, poi mi raggiunge a letto. Appoggia la testa sulla mia spalla, e io lo attiro possessivamente a me. Non diciamo una parola, ci limitiamo a stringerci l'uno all'altro e sentire la nostra presenza. Il sonno fa il resto...
La visita di controllo la settimana dopo dura poco. Il dottore ci comunica con aria soddisfatta che il feto procede bene, se continua così in poche settimane Kaede potrebbe permettersi anche di muoversi un po' e tornare a una vita quasi normale. Ovviamente lo sport è categoricamente bandito dal suo progetto futuro.
Ma è dopo i primi dieci giorni che comincia a farsi sentire qualche piccolo problema. Torno a casa, ormai è sera, trovo Kaede rannicchiato sul divano a dormire, mi avvicino, e noto che ha il sonno agitato.
- Ehy volpacchiotto....- lo chiamo piano, lui si sveglia di soprassalto. E' sudato, non riesce quasi ad aprire gli occhi. - tutto bene...?-
- nh- risponde, ma noto che c'è qualcosa che non va. Il suo viso è più pallido del solito, un pallore che non mi piace, innaturale, anche per la sua pelle chiara. Ad un tratto con un leggero spasmo Kaede si piega su se stesso. E io sono attraversato da un lampo di paura.
- tranquillo do'aho...mi fa solo un po' male lo stomaco...- mi rassicura lui. Piano si alza, e lo accompagno in bagno, non so perché ma sono un po' in apprensione. Ci fermiamo davanti al lavello, e io piano gli sciacquo il viso con dell'acqua fresca. Kaede sembra sentirsi meglio, ma solo per pochi attimi, dopodiché si piega sul lavello vomitando. Io inizialmente rimango paralizzato, e un po' impaurito, poi subito reagisco sostenendolo. Passa più di mezzora prima che riesca a sentirsi meglio. Lo faccio sedere nella vasca da bagno, e lo aiuto a lavarsi. Poi dopo che si è cambiato per intero mettendo il pigiama pesante lo aiuto a salire al piano di sopra. Appena tocca il cuscino si addormenta subito. Era sfinito. Ha sbraitato di continuo che poteva anche fare da sé, che non era un bambino da necessitare tutte queste attenzioni, ma si vedeva da un chilometro che quasi non riusciva a reggersi nemmeno in piedi. Maledetta testaccia di marmo che si ritrova! Eppure mentre dorme, adesso, non sembrerebbe così testardo. Rimango a guardarlo, dopo essermi messo a letto. Mi avvicino, e lui, come se avesse percepito la mia vicinanza, si gira verso di me accoccolandosi tra le mie braccia. E io sorrido.
Anche nei giorni successivi si ripetono gli stessi sintomi. Kaede vomita spesso, ed è pallido da far paura. Ho chiamato il dottore, mi ha detto che è normale, e che con il tempo pian piano si stabilizzerà. Adesso il volpacchiotto dorme sul letto. Sistemo il piumone, coprendolo meglio, e gli accarezzo i capelli, sempre morbidissimi e setosi. Noto che ha il viso un po' sciupato, deve aver perso peso, ed è anche normale, vomita tutto quel che mangia. Scendo al piano di sotto, e gli preparo una cena nutriente e leggera, sperando che almeno questa non la vomiti. Qualche ora più tardi, quando si sveglia, gli porto la cena in camera, e mangiamo insieme. Almeno una cosa buona questa gravidanza l'ha portata, Kaede mangia un pochino in più di prima, e ora non devo pregarlo di mangiare, come ho sempre fatto. Sa che deve mangiare per due adesso, e quindi non farà sciocchezze, come saltare i pasti o mangiare pochissimo, come faceva a volte fino a poche settimane fa (ovviamente sfuggendo alla mia stretta sorveglianza!!!).
La seconda visita di controllo ci aspetta lunedì. Kaede si sta rivestendo nell'altra stanza e io sono qui a parlare con il dottore.
- allora dottore?- gli chiedo con una certa ansia.
- va benissimo...adesso possiamo procedere quasi tranquillamente, alla 7° settimana faremo la prima ecografia- mi dice sorridendo, e io sorrido di rimando. Poi continua:
- Hanamici mi raccomando...- il suo chiamarmi per nome mi fa sussultare, - fino al terzo mese c'è la possibilità di aborto, quindi cerca di non farlo strafare, ho capito il caratterino che ha, sarà dura, ma devi averne cura- io annuisco, vorrei chiedergli anche alcune cose, ma non trovo il coraggio, perché riguardano un po' la sfera sessuale, e io sono un po' negato per parlare di queste cose. Il dottore comunque continua:
- adesso può fare quasi tutto, ma è assolutamente proibito fare attività sportive, niente pesi, o sforzi straordinari. Potete riprendere i rapporti sessuali, se lui vuole.-
- dottore ma i rapporti potrebbero nuocere al bambino...?- gli chiedo.
- no no, potete averli, anzi con gli ormoni che gli somministreremo possibilmente il suo desiderio sessuale aumenterà, importante che a lui non faccia male, o senta dolore.- conclude rassicurandomi, nel frattempo è entrato anche Kaede, che ha ascoltato l'ultima parte della conversazione. Il dottore ci fa le ultime raccomandazioni e prescrive le nuove dosi di ormoni a Kaede, che prende atto di tutto silenziosamente. Torniamo a casa quasi subito. Prima passiamo dal supermercato a fare la spesa, quando usciamo mi ritrovo a dover trasportare delle buste pesantissime, Kaede vorrebbe darmi una mano, ma gli ho detto che se ci prova lo mordo! Non deve portare pesi, ma sembra che lui questo non voglia accettarlo perché quasi mi costringe a dargli una busta, e io ovviamente gli do quella più leggera! (Alla fine in un modo o nell'altro vinco io!). Sistemo tutto in frigo quando arriviamo, Kaede si è seduto in salotto a vedere della tv e riposare, il testone è arrivato col fiatone a casa, glielo avevo detto! Nonostante la sua forza fisica, e la sua resistenza (sempre più scarsa di quella del mitico Tensai, ma comunque notevole...) adesso in queste condizioni non può pretendere di fare le capriole senza stancarsi! Mi sa che ci vorrà un po' per farlo ragionare. Stupido volpino... Ceniamo tranquillamente, Kaede mi sembra felice. Sarà che le buone notizie di oggi lo han reso sereno. Mentre lui finisce di lavarsi, io mi stendo sul letto leggendo l'ultimo manga che ho comprato oggi. Kaede esce dal bagno sedendosi al bordo del letto con i capelli bagnati, e inizia ad asciugarseli. Ovviamente io non posso resistere alla meravigliosa visione che ho di fronte a me, e mi avvicino, gattonando sul letto, fino a lui. Mi butto di schiena vicino, il volpino si gira a guardarmi, gli sorrido, guardandolo dal basso verso l'alto.
- preso le medicine Kitsune?-
- nh-
- “nh” sta per si...o per no?- insisto, e lui mi guarda senza fare una piega, ma non risponde, odio quando fa il volpino silenzioso e ostinato. Mi alzo su un gomito e con l'altro braccio gli circondo il collo tirandolo sopra di me, lui si china e mi bacia.
- mmmmm...sai di buono..- gli dico ridacchiando. Lui mi bacia di nuovo, mi succhia le labbra prepotentemente, leccandomele sensualmente, il suo sguardo è provocante.
- do'aho cosa diceva oggi il dottore...a proposito dei rapporti sessuali...e desiderio sessuale?- mi chiede con tono malizioso.
- mmmm non saprei baka, tu cosa hai sentito?-
- uhm...non saprei, vediamo se ho sentito bene...- mi dice stendendosi su di me, e baciandomi ancora. Finalmente dopo più di tre settimane sento di nuovo il sangue scorrermi velocemente nelle vene, la passione, il desiderio, riaffiorare in me, il poter toccare la sua pelle, calda e perfetta, che adoro. Le mie mani scivolano sotto l' accappatoio, comincio a carezzargli la schiena, con i palmi ripercorrere ogni centimetro del suo corpo.
- Kaede...sei sicuro...? Se vuoi possiamo aspettare ancora qualche giorno...- la mia voce è incerta, ho un po' paura viste le sue condizioni. Ma Kaede è sempre stato molto esuberante sul campo sessuale e non delude le mie aspettative.
- do'aho non dire stronzate, datti da fare, che sono tre settimane che non aspetto altro!!- mi dice mordicchiandomi le labbra e tormentandomi il collo di baci. Io lo spoglio, velocemente, con urgenza, si...urgenza, di sentire i nostri due corpi uniti, preda dello stesso piacere appagante e inebriante, ho bisogno di lui...io ho sempre bisogno di lui, perché è la mia linfa vitale...i suoi respiri, il suo calore, la sua pelle...sono ciò di cui vivo. Kaede mi spoglia impazientemente, sento le sue mani non staccarsi da me, mentre mi sfiora i fianchi, e con una carezza mi incita ad aprire le gambe per potermi accarezzare internamente le cosce, e riempirmi la pelle di piccoli baci focosi. Gemo, ormai Kaede conosce il mio corpo così bene che sa perfettamente cosa mi fa impazzire e cosa no. E soprattutto sa che di lui TUTTO mi fa impazzire. Si china su di me, e la sua bocca inizia a torturarmi, calda e umida, avvolgendo la mia virilità. La sua dolce tortura continua per un tempo indefinito, io non capisco più niente, ansimo e grido, in preda al piacere più convulso, fino a sciogliermi nella sua bocca. Ricado sfinito sulle lenzuola. Lui inizia a baciarmi il corpo. Si siede a cavalcioni su di me, e con le mani mi accarezza il petto, lentamente. Si china su di me per baciarmi.
- mi mancavi...- mi sussurra ad un orecchio mentre io passo le mie mani intorno alle sue spalle abbracciandolo.
- anche tu Kae...- gli sussurro io. Ci baciamo ancora. Alternando il piacere a questi attimi di dolce tenerezza. La mia eccitazione torna prepotente, sotto i suoi tocchi, e sento che non voglio altro che unirmi a lui adesso. E anche lui lo vuole, lo leggo nei suoi bellissimi occhi blu.
- rimaniamo così?- mi chiede piano, e io annuisco. Kaede si muove su di me, unendo i nostri corpi. Io lo accompagno lentamente, rimanendo il più fermo possibile, ricordando le parole del medico, tentando di non fargli male.
- Kaede ...se..ti...fa male, dimmelo ti prego...- riesco a sussurrargli, ormai perso nei suoi gemiti e sospiri. Sono più di tre settimane che non facciamo l'amore, e credo che sia normale che gli faccia male, almeno un po'. Ma lui non tradisce sofferenza, si muove su di me, prima lentamente, e poi sempre più velocemente. Finchè rimanere immobile per me diventa insopportabile e devo muovermi, e lo faccio lentamente, andandogli in contro. Per qualche minuto la mia parte vigile mi permette di gestire il tutto, poi la mia volontà si sopisce lasciando solo il desiderio di fondersi con lui, e insieme ci muoviamo velocemente, in preda all'eccitazione, e la frenesia. Mi sembra che duri un eternità...ed è bellissimo...i movimenti di Kaede su di me mi fanno impazzire, poter vedere il suo viso piegato dalla passione, dal desiderio mi fa girare la testa, all'ennesima spinta viene su di me, e io lo seguo poco dopo. Dopo, rimaniamo qualche minuto così, lui si sposta facendomi scivolare fuori dal suo corpo, poi si sdraia su di me, e io lo abbraccio.
- è stato inutile farsi la doccia...!- sussurra esausto. E io ridacchio.
Passano ancora quattro settimane, siamo di nuovo in clinica per un controllo, il dottore oggi deve fare la prima ecografia a Kaede, e io non sto nella pelle!! Kaede si sta spogliando, io gli faccio compagnia, anche perchè mi ha minacciato che se provo ad aiutarlo mi squarta, visto che ritiene di poter fare da solo ancora tutto! Quando il dottore entra ci saluta, Kaede si stende sul lettino. Il dottore chiacchiera allegramente con me, e ogni tanto anche con Kaede, mentre lo prepara, stendendogli del gel sullo stomaco. Il medico comincia a passare uno strumento strano sullo stomaco della mia volpe, e poi si sposta per sistemare lo schermo, e dopo qualche minuto ci sorride:
- vedete...eccolo...- ci dice, indicandoci un punto nello schermo, che pian piano prende forma, e ci fa intravedere la figura di qualcosa di immensamente piccolo. Io guardo lo schermo, stupito, emozionato e totalmente felice, è così piccolo...abbasso lo sguardo a guardare Kaede, anche lui non riesce a staccare lo sguardo dallo schermo. Il cuore mi batte forte. Kaede cerca, e trova la mia mano e la stringe. E per un attimo penso che raramente sono stato così felice in tutta la mia vita!! Il medico aumenta il volume della strumentazione e sentiamo un flebile rumore, - il battito è ancora troppo piccolo per udirlo bene..- ci dice, ma a noi basta sentire quei piccoli palpiti che riecheggiano nell'aria confondendosi con quelli di Kaede, per sconvolgerci di gioia, mi vengono le lacrime agli occhi...e so che Kaede è emozionato almeno quanto me. In appena qualche minuto, il dottore controlla tutto.
- tutto ok, sta procedendo bene!- ci dice. Dopo stacca la macchina, e Kaede si rialza. La sua espressione è sempre seria, sembra impassibile, ma leggo nei suoi occhi quel che prova, lui mi guarda, e lo sa. Ormai ci basta anche solo uno sguardo per capirci, non servono le parole, quando si ama qualcuno, per capire ciò che sente.
Dopo un ora siamo di nuovo per strada, propongo a Kaede di andare a mangiare al Mc Donald vicino casa nostra, mi aspetto un sonoro rifiuto, ma stranamente la volpe se ne esce con un tranquillo:
- ok... Hana, mi va bene!- mi giro a guardarlo sorpreso.
- mi stai dicendo che stasera anche tu mangerai quelle porcherie che mi dici sempre devo smettere di mangiare???- indago curioso.
- nh – risponde lui, al solito non vuole darmi soddisfazione. Ma è meglio non insistere, per una volta che riesco a trascinarlo con me senza polemiche!
Quando andiamo al bancone gli dico di andare a prendere posto che prendo io da mangiare per entrambi. Lui annuisce e si dedica alla ricerca di un tavolo, trovandolo poco vicino. Io, dopo aver annotato la sua ordinazione, prendo il tutto e lo raggiungo. Cominciamo a mangiare i nostri panini, e parlicchiamo un po', Kaede ancora oggi non mi aveva chiesto come era andato l'allenamento questa mattina. Mentre gli racconto il tutto noto che ha già mangiato il suo panino e sta mangiando le patatine, lo vedo tranquillo. Ad un tratto vedo che si alza.
- dove vai?- gli chiedo curioso mentre bevo della coca cola.
- vado a prendere delle altre patatine...- sul momento rimango sorpreso, poi mi alzo, solitamente non mangia mai le patatine.
- aspè vado io! Tanto devo prendere delle altre cose!- lui annuisce sedendosi di nuovo. E io mi dirigo al bancone.
Vi chiedete come finisce la serata? Kaede e io rimaniamo ancora un ora seduti a quel tavolo, la mia Kitsune posso dirlo tranquillamente....mi ha sconcertato! Ha mandato giù due panini e quattro (DICO QUATTRO!!!!!!) porzioni di patatine, più coca cola e varie...adesso sto tornando al tavolo con un ennesima fetta di torta di mele, perchè si, ha voluto anche quella, oltre al gelato con cioccolato!! Oddio, mi sembra di star sognando, penso che Kaede non abbia mangiato mai tanto in vita sua!! Sono sconvolto. Solitamente si limita a mangiare il suo panino, e non tocca altro. Le patatine le ha sempre odiate, dice che gli sembrano appena uscite da un barattolo di olio, ma stasera invece ne ha ingurgitate una quantità inimmaginabile. Sorrido pensando che tutto questo derivi dal suo stato di attesa. Sono così sconvolto invece che ad aver mangiato pochissimo stasera sono IO! Torniamo a casa tenendoci per mano lungo il cammino. Mi sento proprio di buon umore.
Appena entriamo in casa, chiudo la porta , mi giro per salire lo scalino per raggiungere il soggiorno, ma ad un tratto mi sento travolgere e sbattere contro la porta, inutile dire che è Kaede, che mi ha baciato di sorpresa premendomi sul legno freddo della porta. Mi piacciono queste iniziative della Kitsune, tanto è risaputo che lui è sempre stato un vero volpino hentai, fin dagli inizi della nostra storia! E come un Tensai come me non si fa certo pregare, lascio cadere la borsa con le cose che abbiamo comprato per strada, e lo stringo a me, ricambiando il suo bacio con tutta la passione che posso, lo stringo possessivamente, e le mie mani scorrono lungo la sua schiena, fino ai glutei, sento la ruvida stoffa dei Jeans sotto le mani, lo afferro, e lui alza le gambe cingendomi i fianchi con esse, io rafforzo la presa sul suo fondo schiena da favola, e mi muovo, portandolo in soggiorno, lo adagio sul divano, e lui mi tira su di sé.
- Sei in calore volpino??- chiedo in un soffio, lui mi mordicchia la spalla.
- Prendimi Hana....- e come si può resistere a una richiesta del genere??? Resistere??? ( che parola bruttissima!!!!!!!!!!!!!!) Non sono mai stato capace!!!!!!
E' lunedì sera, non vedo l'ora di tornare a casa per stare con Kaede, l'allenamento si è prolungato più del solito, il coach non ne voleva sapere di mandarci a casa, come se non bastasse che oggi ci siamo allenati 8 ore! Arrivato davanti casa noto che una macchina nera è posteggiata davanti al nostro cancello. Vi riconosco la macchina del padre di Kaede. Per un attimo mi sento un po' inquieto. Entro appena in tempo a sentire le loro discussioni.
- vattene da qui!!!- è Kaede, e sta gridando, cosa insolita per lui, che non alza mai la voce, e questa consapevolezza mi mette in allarme, rimango nel soggiorno, le urla vengono dalla cucina, ascolto ciò che si dicono.
- ma ti rendi conto di quello che stai facendo???? Tu sei un uomo!!! Gli uomini non sono fatti per avere figli, se volevi un figlio dovevi sposare una donna!!! Non quel coso....vomitevole dai capelli rossi!!!- ma tu guarda questo maledetto che mi dice alle spalle!
- sono affari miei quel che faccio della mia vita! E no, sappi che non mi sento un finocchio fallito solo perchè aspetto un bambino!!-
- Ma ti rendi conto di quello che state facendo??- grida ancora il padre, sento uno stridulare di sedie sbattute a terra, e credo sia ora che io intervenga. Trovo suo padre che lo sto scollando per le spalle, e Kaede che non si decide a reagire, e so benissimo che non alzerebbe mai una mano su suo padre, nemmeno fosse per difendersi.
- Lo lasci andare!- intervengo io allontanandolo.
- Ci volevi pure tu...- mi sputa addosso con disgusto il padre di Kaede, - è colpa tua se Kaede sta facendo questa follia! Tu lo hai rovinato!!!- rimango ferito da quelle parole, ma mai come adesso so che non sono vere.
- lei pensa solo a sè stesso signor Rukawa, perchè non pensa un attimo anche a Kaede...- gli dico cercando di convincermi che quest'uomo non ci odia come dice, ma è solo la sua mentalità a rifiutare ciò che siamo. Lui non risponde alla mia domanda, si gira e se ne va da casa nostra. Io rimango a guardare il punto dove è uscito. Mi risveglio dai miei pensieri sentendo la porta del bagno che sbatte, Kaede è scappato dentro. Lo raggiungo, quando apro la porta lo trovo a vomitare nel water, subito mi butto sul pavimento a cercare di sostenerlo.
- lui...non capisce...un.cazzo...- dice tra un malore e l'altro, io lo stringo a me.
- non ci pensare Kaede, non ascoltare nulla di quello che ha detto!- , Kae si butta a sedere sul pavimento, appoggiandosi con la schiena al muro, respira affannosamente, le parole del padre gli hann fatto davvero male, purtroppo il Signor Rukawa è uno di quei uomini di vecchio stampo, che pensano ancora che i gay siano qualcosa di rivoltante e innaturale, e che sarebbe meglio avere un figlio morto, che gay... E' tutto davvero triste. Kaede continua a vomitare, temo sia una reazione nervosa. Tutti quei ormoni che sta assumento gli stanno sconvolgendo l'organismo, è diventato molto più sensibile. Quando finisco di aiutarlo a pulirsi lui si sente un po' meglio, ma proprio mentre stiamo per uscire dalla porta ha un capogiro e sviene. Spaventatissimo lo sostengo, e caricandomelo in braccio lo porto fino al divano.
- Kaede! Kaede svegliati!!!- grido spaventato a morte. Prendo subito il cordless vicino al divano e chiamo il dottore Katamura. Dopo avergli raccontato tutto mi dice di portare subito Kaede in clinica, anche perchè dopo lo svenimento ha cominciato a lamentarsi di forti fitte all'addome.
...Ho paura...
In pochi minuti arriviamo alla clinica, ho guidato come un pazzo, Kaede è sul sedile vicino a me che si lamenta, ma non riesce a rimanere cosciente. Me lo carico in braccio portandolo subito dentro, dove il dottore ci attende, lo portano subito in ambulatorio, e dopo qualche istante vedo un tremendo agitarsi di infermieri. Riesco a fermare uno di loro, che mi dice che stanno preparando la sala operatoria, Kaede sta rischiando un aborto, e non solo...
Sono agitatissimo e preoccupato, è come se un gigantesco macigno mi fosse caduto addosso, e mi abbia reso consapevole di tutta questa follia. Per il mio cieco egoismo, la mia volontà di avere un figlio Kaede adesso è là dentro, ed è tutta colpa mia! Quando dopo più di un ora comincio a vedere gli infermieri che escono chiedo informazioni, ma mi dicono che a momenti il dottore uscirà per darmi notizie. Attendo camminando come un matto su e giù per la stanza. Finchè non vedo il dottore.
- dottore....Kaede??- chiedo terrorizzato.
- sta bene- mi rassicura lui subito, - ha rischiato l'aborto...ha avuto un fortissimo shock emotivo, delle perdite di sangue, e quindi emorragie interne. Abbiamo provveduto a tamponarle, e poi abbiamo provveduto al sangue perso. Adesso lo porteranno in camera. Lo teniamo qui qualche giorno in osservazione, adesso ha bisogno solo di tranquillità...- mi dice.
- E..il ..bambino...?- chiedo incerto.
- sta bene...- mi dice , e le sue parole sono il mio conforto.
Io non rispondo. Mi dirigo alla camera che mi è stata indicata e aspetto che lo portino in camera. Come detto dal dottore non devo aspettare molto. Quando lo poggiano sul lettino è ancora sotto anestesia. Il dottore Katamura entra poco dopo, si avvicina al letto a controllare che la flebo sia dosata bene, poi controlla Kaede. Io rimango in silenzio a guardare. Quando si gira incontra il mio sguardo, mi fa cenno di uscire dalla stanza.
- dottore...- esordisco io nella speranza di trovare le parole.
- Signor Sakuragi...è entrato in coma, uno stato leggero, ma pare duraturo, di coma.- queste parole sono delle lame che mi si conficcano nel cuore.
- quando si sv..- il dottore mi precede.
- si...ma non le so dire quanto tempo passerà...lo shock emotivo è stato forte...il suo corpo deve riposare...- conclude lui. Poi si gira, - mi scusi se la lascio, ma ho il mio giro tra i pazienti...ripasso tra qualche ora...-. Il dottore va via, e io dopo aver assimilato le parole che mi ha detto rientro nella camera di Kaede, mi avvicino al letto, guardandolo. Prendo la sedia , l'avvicino, e mi siedo al suo fianco. I miei occhi scorrono su di lui, sul suo corpo abbandonato su queste lenzuola bianche, che odorano di disinfettante, il suo volto rilassato, appoggiato al cuscino. Tendo la mano ad accarezzare il suo viso, con il palmo accarezzo le sue guance, pallide come sempre, ma tanto calde. Rimango con lui tutta la notte, a vegliarlo. Quando i primi raggi del sole mattutino irrompono nella stanza io sono ancora sveglio, appoggiato alla finestra a guarare fuori. Ogni tanto osservo Kaede, non da segno di volersi svegliare, in me cresce una sensazione di inquietudine che non so descrivere. Passo tutto il tempo seduto al suo fianco, nonostante è da ieri che non mangio non ne sento nemmeno il bisogno, mi alzo di tanto in tanto per prendere del caffè alla macchinetta appena fuori dalla stanza, per poi rientrare, e tornare al suo fianco. Ho chiamato la squadra dicendo che mi prendevo una settimana di assenze per motivi personali. Il presidente della società non mi ha fatto problemi. Adesso sto di nuovo qui, al suo fianco. Tengo la sua mano tra le mie, bacio le sue dita. Mentre gli guardo la mano penso che mi sono sempre piaciute le sue dita lunghe, affusolate, bianche. La stringo al viso, come nel tentativo di ritrovare il calore di una sua carezza.
....... Kaede......................
......................................................Keade....................................
.............................................................................................torna...da me..........
Oggi è giovedì, sono tre giorni che non mi muovo dal capezzale del mio volpacchiotto. Il dottore lo sta controllando. Finisce e mi spiega che sta bene, ma non è cambiato nulla nel suo stato.
- Signor Sakuragi, perchè non va a casa?- mi chiede evidentemente preoccupato, non devo essere uno spettacolo molto bello, sono giorni che non torno a casa.
- Non mi muovo finchè non si sveglia..- sussurro guardandolo.
- non può fare molto per lui, vada a casa a riposarsi, anche solo qualche ora...- si ferma un attimo notando che io non bado alle sue parole, - Hanamici... se si sveglia ti chiameremo subito! Te lo prometto...- mi dice, io lo guardo, e vedo che ci tiene davvero che vada a riposarmi. Annuisco. Anche se non vorrei lasciarlo. Il dottore esce, e io mi avvicino al letto, mi chino su di lui,
- Kae...vado a casa qualche ora...non preoccuparti volpacchiotto, il tuo tensai torna... presto.. da te...- gli sfioro le labbra con le mie, sono tiepide e secche. Poi gli bacio il naso, la fronte...so che, anche se starò via solo poche ore, mi mancherà tantissimo. Non sono abituato a stargli lontano. Quando dopo mezzora arrivo a casa, la nostra villa sembra davvero deserta e cupa. Senza il mio volpacchiotto percepisco il grande vuoto che ho intorno. Kaede è sempre stato silenzioso e introverso, ma nonostante i suoi silenzi ha colmato sempre i vuoti della mia vita, e del mio cuore. Adesso non so cosa fare....e se non tornasse da me?? Mi siedo sul divano, prendo il viso tra le mani, e finalmente dopo tre giorni mi condedo di piangere...
Dopo alcune ore, in cui mi sono dato una lavata, e ho tentato di riposare, decido di voler tornare in clinica, mentre guido passo davanti a un negozio di fiori, mi fermo, e compro una bellissima rosa rossa con stelo lungo, Kaede le adora, e io da buon romanticone che sono ne compro una con un bellissimo fiocco rosso. Posteggio dietro la clinica, e mi avvio poi lungo le corsie, verso la stanza di Kae. Quando entro lo trovo nello stesso stato in cui lo avevo lasciato, le mie flebili speranze si infrangono. Rimango a fissarlo per alcuni minuti, tentando di farmi coraggio, un infermiera finisce di cambiargli la flebo, e poi nell'uscire mi guarda e mi poggia una mano sulla spalla nel tentativo di farmi forza. E' un gesto banale, ma che mi da coraggio. Mi avvicino. Sedendomi sul materasso, ed abbassandomi a baciarlo. Ma nel farlo però, lo sento mugolare, resto paralizzato dalla sorpresa, e subito dopo dalla gioia, mi alzo a chiamare l'infermiera, che subito parte alla ricerca del dottore. Dopo qualche attimo il mio volpacchiotto socchiude gli occhi....quando lo fa mi vede al suo fianco. Inizialmente fa un po' fatica a riconoscermi....sussurra piano il mio nome. Mi chino su di lui, sorridendo, e gli do un bacio dolce e casto sulle labbra, poggiandogli sulle lenzuola la rosa rossa.
- Come.. mai co.sì ro..ma.ntico do'aho?- mi chiede con voce debole.
- Le mie due volpi meritano questo e altro...- rispondo io sorridendo. Lui a fatica alza le braccia verso di me, e io mi avvicino e lo abbraccio dolcemente. Mentre lo stringo tra le braccia sento tutto il dolore che ho dentro scivolare via. Il dottore arriva poco dopo, e io sono costretto ad allontanarmi per permettergli di controllare la mia volpaccia. Quando va via, torno da lui, e dopo essermi seduto vicino a lui comincio a riempirlo di coccole, ed accarezzarlo. Lui mi guarda e io non riesco quasi a trattenermi dal piagere. Lo abbraccio,
- non farlo più Kaede...non farlo più...non mi lasciare solo...- sussurro terrorizzato mentre le mie mani scorrono sulla sua schiena tremanti. Lui scosta il mio viso dal suo, poi mi bacia, ripetutamente sulle labbra, tocchi leggeri e casti ma pieni di amore, quell'amore infinito che scorre tra di noi da sempre. Lo stringo ancora a me, il suo volto nell'incavo della mia spalla.
- Hana, noi ...non siamo sbagliati...- mi sussurra, lo penso anche io Kae. Ad un tratto mentre lo tengo tra le braccia lo sento leggermente irrigidirsi, e poi odo dei suoni che raramente ho potuto ascoltare dalle sue labbra. Singhiozzi. Lenti, silenziosi, singhiozzi. Kaede sta piangendo...
- Kaede...io ti amo...- gli sussurro, spostandomi nel tentativo di incontrare i suoi occhi, lui cerca di evitarlo, poggio il mio palmo sulla sua guancia, in una muta richiesta di volermi perdere nel suo sguardo. Alza il volto, e come sempre mi concede tutto di sé, anche le sue lacrime, e la sua momentanea debolezza, eppure in questo momento sento che Kaede non è un debole, ma è la persona più forte del mondo, perchè sopporta tutto questo per me, per noi...e nonostante debba essere io a fargli forza, è lui a farne a me.
- Io ti amo davvero Kaede...- gli sussurro sulle labbra prima di baciargliele.
- Anche io Hanamici...- mi dice fissando il mio sguardo mentre le nostre fronti si sfiorano.
- lo so volpaccia...lo so...- .
Riporto Kaede a casa dopo otto giorni di ricovero. Adesso sta molto meglio, e sembra non risentire più dello shock che ha avuto. Passa molto tempo in camera a dormire. La cosa non mi stupisce molto, considerando il dormiglione che è sempre stato. Cerco di passare con lui più tempo possibile. Il padre di Kaede non si è fatto più rivedere dopo quella sera, e forse è meglio così, se si avvicina ancora a lui potrei dare di matto! Voglio solo che gli stia lontano, Kaede ha sempre sofferto tantissimo a causa sua, non voglio che tutto questo si ripercuota su di noi.
Non accetta che ci amiamo ok.
Non accetta il nostro bambino ok.
Ma non pensi di distruggere le nostre vite perchè non glielo permetterò mai!!!
Ormai luglio è arrivato, l'aria è calda, e io e Kaede ne approfittiamo per fare il bagno in piscina quasi ogni pomeriggio. Lo guardo in costume divertito. Inizia a vedersi il pancino, e mi sembra strano vedere il suo corpo perfetto assumere una forma diversa, anche se non meno bella di quella di sempre. La squadra nel periodo estivo si allena due volte a settimana, ormai c'è troppo caldo per sfinirci in palestra, e quindi io posso dedicarmi di più al mio volpacchiotto. Dopo averlo convinto che non può assolutamente giocare a basket, nemmeno 5 minuti ( e vi assicuro che è stata l'impresa più dura della mia vita!!!) il mio volpino, per occupare il tempo in modo “alternativo”, dice lui, mi tiene occupato in lunghe, anzi ...lunghissime sedute di piacevolissime attività di coppia! Parlando tra noi Kaede ha sempre avuto un desiderio sessuale al disopra dal comune, e sarà per colpa degli ormoni della gioventù o del fatto che siamo sempre stati molto attratti l'uno dall'altro, abbiamo avuto sempre una vita sessuale molto intensa, ma parlando tra di noi : questa volta non so fino a che punto potrò rimanergli dietro, va oltre ogni controllo!!! Spero di reggere ai suoi ritmi!
Adesso siamo sul letto, nudi. Kaede è sdraiato supino, di fronte a me. Allungo la mano accarezzandogli l'addome.
- si comincia a vedere bene il pancino...- dico. Lui mi guarda strano.
- do'aho smettila di dire scemenze...cos'è questa uscita del “pancino”???- io mi sporgo su di lui e comincio a baciarglielo. E lui ride leggermente girando il volto e affondandolo nel cuscino.
- mi fai il solletico...- si lamenta. Con la mano lo accarezzo, ma lui si gira a pancia in giù. Continuiamo a baciarci e toccarci. Le mie mani vagano sulla sua pelle, bella, bianca, liscia, di cui conosco ogni piega e il cui odore mi fa andare fuori di testa. Gli sfioro la schiena, scendendo lentamente lungo la spina dorsale. Non stacco i miei occhi da lui, che sembrano sorridermi. Quando arrivo al suo fondo schiena mi soffermo ad accarezzarlo. Ma dopo appena pochi secondi la mia carezza diventa insinuante e profonda, e Kaede geme di piacere, il suono della sua voce ha il potere di farmi perdere ogni pudore, quando lo vedo eccitato vorrei solo possederlo, senza sosta! Sento che di nuovo ci desideriamo, tra di noi è come se vi fosse un attrazione che non si esaurisce mai. La sua mano mi accarezza un braccio. Si sporge a baciarmi, per poi soffiarmi sulle labbra:
- Hana, prendimi...- sorrido mentre cerco di spostarlo, ma lui non si muove, e capisco che vuole che lo faccia così.
- Kaede così ti schiaccerò, potrei comprimerti troppo lo stomaco e...- ma lui mi interrompe.
- non preoccuparti...forza...- mi dice tirandomi per la mano. Io mi stendo su di lui, baciandogli la schiena, la nuca, le spalle. Gli succhio la pelle sulla nuca, continuando a far vagare le mie mani su di lui, i suoi gemiti aumentano. Lo penetro all'improvviso, sentendo il suo corpo irrigidirsi un attimo sotto di me, non se l'aspettava. Continuo a baciargli il collo, sussurrandogli parole dolci all'orecchio, poi, inizio a muovermi, piano, e lui si rilassa. Mi poggio su un gomito, e con l'altra mano gli accarezzo un fianco, spingendomi più profondamente possibile in lui. La sua voce alza i toni, grida, mi chiede di più...e io non riesco a non accontentarlo. Spingersi nel suo corpo è quanto di più meraviglioso possa desiderare. Quando raggiungiamo il piacere, dopo lunghi ed interminabili minuti di passione assoluta, scivolo al suo fianco, e lo attiro a me, premendogli il volto sul mio petto e stringendolo forte.....
Il quinto mese si apre, e all'ennesima ecografia il dottore ci comunica che il bimbo è davvero un gigante, degno di noi!! A quanto dice il medico si vede anche il sesso del bambino che comincia a formarsi, ma noi gli abbiamo detto che non vogliamo saperlo, non ci importa che sia un maschietto o una femminuccia, a noi importa solo che sia nostro, e che stia bene. Oh, beh! Per la verità, io ero parecchio curioso, ma la volpe mi ha minacciato di violentarmi per tutta la serata se osavo chiedere al medico il sesso del bambino. E sapete: ci tengo alla salute!!!
Kaede assume dosi di ormoni sempre più alte, e temo che fino alla fine della gravidanza sarà sempre peggio. Purtroppo è vero, il corpo maschile non è stato designato per procreare, e compensare le diversità a volte è difficile. L'appetito di Kaede è sorprendente, chissà, potrei chiedere al dottore se si può fare qualcosa anche dopo il parto per farlo mangiare sempre così!! Purtroppo non passano le nausee mattutine, le ore passate in bagno a vomitare più volte a settimana e i capogiri. Mia madre mi ha chiamato ieri, mi ha detto che in inverno verrà da noi, anche per rendersi un po' utile, voleva venire prima, ma le ho detto che ce la caviamo bene e non era necessario che lasciasse il lavoro per noi. Verranno anche alcuni nostri vecchi amici: Yohei, i pazzi della Sakuragi Gundai, ed alcuni della vecchia squadra di basket di Kanagawa. Mi ha chimato Ayako questa mattina, verranno anche lei, Ryota e i bambini. Dovrò darmi da fare per sistemare l'altra casa per accogliere tutti gli ospiti, preferisco che qui in casa io e Kaede rimaniamo soli, loro li sistemerò nella nostra seconda casa. Passeranno il Natale con noi, e molto probabilmente saranno qui anche alla nascita del piccolo. Kaede raggiungerà l'ultima settimana di gestazione nel periodo di Capodanno.
Stasera dopo cena ho deciso di fare il bagno con Kaede, e mentre lui finisce di riordinare la cucina io penso a sistemare la vasca, la riempio di acqua tiepida, con un buon bagnoschiuma alle fragole, e tanta schiuma. Incenso nella stanza, e una lieve musica di sottofondo. La volpaccia così non potrà dirmi di no!!! Quando trascino Kaede in bagno lui al solito si sta lamenta, visto che non gli ho detto nulla. Ma quando entra e vede la luce soffusa delle candele, sente il buon odore di incenso, che so piacergli molto, mi sorride abbracciandomi. Ci spogliamo a vicenda, e baciandoci entriamo in acqua. Io entro per primo, e Kaede si siede tra le mie gambe, appoggiando la sua schiena al mio petto. Passo le mie mani intorno ai suoi fianchi, e lo stringo a me piano, le mie mani vagano sul suo stomaco, e così i miei occhi, estasiati e felici. Lui intreccia le nostre dita e insieme tocchiamo la sua pelle, percorrendone i contorni.
- ti piace molto toccarmi, vero?- mi chiede con tono basso.
- e che a volte non ci credo...che lui ci sia...- lo sfioro, - mi piace accarezzarlo, non vedo l'ora di poterlo stringere!-
- ehy! Do'aho vedi che non è un peluche!- mi rimprovera lui.
- lo so baka kitsune!! Non insultare l'intelligenza del genio!!!- declamo indignato.
- e chi la insulta...- sussurra ridendo sommessamente, poi d'un tratto mi chiede: - pensi che il mio corpo sia brutto così?- io rimango sorpreso dalla sua domanda, Kaede non ha mai badato al suo aspetto, anzi, spesso ha odiato la sua bellezza, che non poche noie ci ha dato in passato (Alias chiunque lo vedeva gli andava dietro!!!! ). Ma voglio dirgli come la penso.
- il tuo corpo è bellissimo, ora anche più di prima Kae...- gli dico baciandogli l'orecchio.
L'acqua dopo un po' si raffredda e noi decidiamo di uscire. Ci spostiamo in camera. Dalla porta del terrazzo entra una leggera brezza che ci da sollievo. Facciamo l'amore tutta la notte. E' l'alba quando Kaede mi scivola al fianco addormentato e sfinito. Io l'abbraccio e mi addormento stretto a lui.
Ci svegliamo all'ora che già il sole è alto, Kaede non ha intenzione di alzarsi dal letto, mugola e si accoccola a me, e così decidiamo di rimanere a letto, abbracciati tutto il tempo. Lui a tratti dorme, a tratti dice qualche piccola frase, io lo accarezzo tutto il tempo. Mi piace molto lasciar scivolare le mie mani sulla sua pelle, diafana e liscia. Adoro i suoi fianchi e il suo fondo schiena, ed infatti li accarezzo spesso. Anche a lui piace accarezzarmi, e mi fa eccitare da morire sentire le sue mani su di me. Ogni volta che lo stringo a me e sento il suo pancione premere sul mio addome sento una forte emozione. Mi soffermo spesso a guardarlo, e quando penso che dentro c'è mio figlio sento che il mio amore per Kaede è davvero infinito, perché è per il suo coraggio che oggi siamo quel che siamo, ed è sempre per il suo coraggio se adesso si sta avverando il mio, il nostro.. sogno più grande. Quando mi sono sentito debole, è sempre stata la sua mano a darmi forza, a indicarmi la giusta via. E anche adesso credo che tutto questo senza di lui non sarebbe stato possibile.
Dalla finestra intravedo la luce rossastra del tramonto. Kaede è ancora stretto tra le mie braccia, tiene gli occhi chiusi, ma so che non dorme. Non capita spesso di ritagliarci un giorno simile, per stare solo abbracciati, a letto tutto il giorno, a scambiarci carezze, e parole...bacio le sue palpebre, mentre mi chino a chiedergli:
- ehy volpaccchiotto...ti preparo qualcosa da mangiare...?- glielo sussurro piano all'orecchio.
- nh...ora mi alzo...- mugola lui sbadigliando mentre si accoccola meglio a me, strofinando il corpo al mio.
- se vuoi scendo solo io...tu resta qui...- gli dico carezzandogli i capelli.
- no...ti faccio compagnia...il tempo di vestirmi...- mi dice stiracchiandosi sensualmente...una visione che farebbe impazzire gli ormoni di chiunque!!!!!. Si ferma un attimo, rimanendo supino, e mentre volge lo sguardo al tetto, si accarezza la pancia chiudendo gli occhi. Gliel'ho visto fare spesso in questi tempi. Mi ha detto che riesce a sentire il bambino, a volte gli capita di sentire un piccolo battito appena sotto la sua pelle. L'altra sera ha anche poggiato le cuffie del suo walkman sulla pancia, dice che il bambino può ascoltare la musica, e che gli fa bene. Questa cosa mi ha fatto sorridere, ogni sera lo vedo cercare tra i suoi tanti cd, sempre musica americana leggera, poi si sdraia a letto e poggia le cuffie sulla pancia e dopo si distrae leggendo le sue riviste di basket lasciando che il bambino ascolti.
Mi alzo, e mettendomi i boxer e i pantaloni della tuta, scendo al piano di sotto per cominciare a preparargli una buona merenda. Appena arrivo al piano di sotto suona il campanello. Mi stiracchio sbadigliando, poi mi giro a guardare l'orologio, che segna ormai le prime ore serali. Vado ad aprire.
- Ehy! Scimmia!!!- mi sorride Sendo davanti alla nostra porta.
Dimenticavo di dire che Sendo si è trasferito negli States anche lui qualche anno fa insieme a Koshino, anche loro si sono sposati ed hanno adottato un bambino. Rimango sorpreso nel trovarmelo davanti, Akira infatti si trovava all'estero a causa di un prestito del suo cartellino di gioco, erano oltre 6 mesi che era via dagli Stati Uniti. Ma dopo la momentanea sorpresa ci stringiamo la mano contenti, abbracciandoci.
- Wewwewewe!!! Non ci avevi avvertito che tornavi!!!- gli dico felice di vederlo.
- Sono tornato ieri notte, scusate dell' improvvisata ma volevo farvi una sorpresa! - ci dice. Lo invito ad accomodarsi. Akira ci ha seguito in America dopo pochi anni, anche lui ha giocato per una squadra famosa dell' NBA, ci siamo trovati a vivere vicino, e siamo divenuti amici, uno dei pochi che Kaede apprezza incontrare, infondo Sendo è sempre stato il suo avversario preferito, fin dalle superiori, e una volta superata la mia ostinata gelosia per lui siamo diventati amici, conoscendoci e stimandoci.
- Dov'è Mr. Musone di Ghiaccio??- mi chiede con un bel sorriso. Ed ecco che forse dovrei dirgli di Kaede.
- E' sopra...- inizio, ma non ho il tempo di dire nulla che Kaede scende dalle scale.
- Hana, chi è alla porta?- mi chiede. Ha indossato dei Jeans blu chiarissimo, e una semplice T- shirt bianca molto larga, ma che comunque fa trasparire bene il suo stato di attesa. Quando Sendo lo vede rimane a dir poco sbalordito e senza parole. Guarda il suo pancione e direi che a momenti per poco non sviene!
- Ma...ma...- riesce a dire, io mi porto una mano dietro alla nuca imbarazzato, - è quel che penso?- mi chiede, e io annuisco. Lui sorride felice, poi va in contro a Kaede e lo abbraccia. Vedo il mio volpacchiotto irrigidirsi un attimo, non ha mai amato essere toccato da altre persone, ma non respinge l'abbraccio, anzi, ne è felice.
- E bravo il mio campione!!- esclama Akira ridendo felice. Io mi avvicino, - a quando il lieto evento?- ci chiede.
- Fine dicembre...- dico io. Akira sapeva della nostra intenzione di voler provare ad avere un figlio, ma non credeva l'avremo mai fatto. Ci sediamo sul divano e parliamo, o meglio siamo io e lui a chiacchierare, ogni tanto Kaede partecipa. Tengo il mio braccio intorno alle spalle di Kaede, e mentre parliamo le mie dita giocano con i ciuffi di capelli che gli ricadono sulla nuca, si sono allungati ultimamente. Akira è davvero entusiasta, ci chiede di raccontargli tutto sulla nostra decisione, e poi dopo lui ci racconta di essere tornato ieri dal Brasile, e che il suo cartellino tornerà in mani statunitensi tra pochi giorni. Hiroaki non è venuto perchè stava disfando le ultime cose dalle valigie, ma provvederà presto a farci visita, soprattutto dopo la novità!!! E' felicissimo al pensiero che sarà “zio” tra poco. Come infondo anche io non sto nella pelle immaginando di divenire papà!!! Mi sciolgo al sol pensiero !!!
Dopo qualche minuto il volpacchiotto mi si avvina e mi sussurra:
- ho voglia di gelato...vado in cucina...- e fa per alzarsi, ma io lo fermo.
- fermo li! Vado io!!!- e subito scappo in cucina a fare scorta di gelato per mia volpe!! Ogni suo desiderio è subito da eseguire!!! Quando torno trovo i due che parlicchiano. Kaede prende il gelato che gli porgo, chiedo a Sendo se vuole favorire anche lui, ma rifiuta, e poi ci dice che deve comunque andare via, o Koshino lo ucciderà se non torna a casa ad aiutarlo con i bagagli!! Ci promette di farsi vedere nei prossimi giorni. Appena va via torno in salotto, dove Kaede ha acceso la tv e sta cercando qualcosa da vedere, nel frattempo gusta la maxi coppa di gelato al cioccolato (ricoperto di noccioline, biscottini e sciroppo al cioccolato) che da vero Tensai gli ho preparato. Mi fermo a guardarlo, poi mi dirigo in cucina, comincio a pensare alla cena.
La mattina dopo ci viene recapitato un mazzo di rose rosse, a nome di Akira e Hiroaki. Kaede le guarda un po' stupito, e io un po' geloso...
- Accidenti a Sendo...non cambia mai...- borbotto geloso marcio.
- geloso Tensai?- mi prende in giro la mia volpe, ovviamente centrando il problema. Ma io lo abbraccio da dietro mentre sistema i fiori nel vaso.
- il Tensai non è geloso di una stupida volpe...tanto ormai sei mio, e nessuno ti porta via da me!!!- proclamo glorioso accarezzandogli la pancia (mi piace tanto farlo!!).
- sono tuo ormai da tanto tempo do'aho...- continua lui girandosi nel mio abbraccio.
- Sai Kaede...mi meraviglio del tuo innato romanticismo...saranno gli ormoni femminili che assumi a farti diventare più docile, eh?- mi arriva un pugno in faccia, e stavolta devo ammettere che me la sono cercata.
- do'aho!- e stavolta stava proprio per IDIOTA.
- stupida volpe manesca...- borbotto toccandomi il segno rosso che mi ha lasciato in faccia.
- sono docile, no?- mi dice con tono basso e ironico.
- sei privo di sense of humor...- dico io offeso. Ma lui non raccoglie e torna in cucina a preparare per il pranzo.
Dopo pranzo andiamo a fare una passeggiata al parco. Porto delle tovaglie e le stendiamo sul prato, poi ci sediamo sopra, riposando. Kaede è vicino a me, sdraiato lateralmente, non riesce a dormire in altra posizione ormai, la pancia diventa pesante. Riposiamo a lungo, la kitsune è serena e rilassata, l'aria aperta gli piace, e questo parco è uno dei suoi preferiti. Facciamo merenda lì. E lui si distrae leggendo un po' e facendo qualche sonnellino. Io rimango con lui a coccolarlo un po', poi mi do a una piccola partita di street basket con alcuni ragazzi della zona. Gioco per oltre un ora sotto lo sguardo attento di Kaede. Mi rende felice sapere che mi osserva. L'incontro finisce ovviamente a favore mio (mostemente il genio non si smentisce mai!!) Quando finisco torno da Kaede, lo guardo, poi mi lascio cadere al suo fianco, sospirando ancora con il fiato corto. Fa un bel fresco qui, la città è decisamente troppo calda. Kaede mi guarda e mi sorride lievemente:
- ti piace prendere in giro quei ragazzi...do'aho...- mi prende in giro, io mi protendo verso di lui scompigliandogli con la mano i capelli in modo affettuoso, lui si tira indietro falsamente irritato.
- invidiosa volpe?- lui sbuffa
- io avrei fatto di meglio...- non ho dubbi su questo, nonostante io sia ormai un giocatore molto bravo Kaede rimane sempre il migliore tra noi due, ma al solito non gliela do vinta
- stupida volpe il Tensai è unico e inimitabile...-
- si, come no...- mi prende in giro lui tornando a sdraiarsi e poggiando la testa sulle mie gambe. Sposto la mano per accarezzargli il viso.
- sei una volpe prepotente, la vuoi sempre vinta...- rido io chinandomi a baciarlo. Le sue labbra sono davvero morbide e calde, non so cosa farei se non potessi più baciarlo, impazzirei credo!
Quando le prime luci del tramonto si fanno largo ci avviamo verso casa. Vedo qualche persona che ci guarda sorpresa, ma io invece cammino fiero al fianco di Kaede, gli tengo la mano, e ogni tanto la guardo, e vedo la sua fede di oro giallo che brilla al suo anulare, e mi ricorda tante cose belle. Quando rientriamo Kaede si stende sul divano, io vado in cucina a spegnere la lavastoviglie che avevamo lasciato accesa prima di andare al parco. Quando torno Kaede è addormentato profondamente. Sorrido...e quando mai! Spengo tutto, chiudo le porte di casa e poi mi avvicino al divano, gli passo un braccio intorno alle spalle , e una sotto le ginocchia e lo prendo in braccio, con un po' di fatica salgo su in camera, mentre cammino tenendolo stretto a me, osservo il suo viso rilassato, che preme e si accoccola al mio petto. Lo deposito sul letto. Piano lo spoglio e lo copro con il lenzuolo. Dopodiché mi spoglio anche io e mi sdraio al suo fianco. Lo prendo tra le braccia, osservandolo mentre riposa. Rimango a guardarlo per un tempo indefinito, pensando, poi mi addormento stringendomi a lui.
L'autunno ormai è arrivato. Gli allenamenti con la squadra sono ripresi a pieni regimi, dopo Natale riprenderà il campionato e quindi il coach pretende di massacrarci per bene prima . Kaede mi aspetta tutti i giorni dopo gli allenamenti e torniamo a casa insieme. Sendo e Koshino passano molto tempo con lui quando non ci sono, gli tengono buona compagnia e non lo lasciano solo, anche perchè ormai siamo quasi al settimo mese di gravidanza e un po' mi spaventa saperlo solo quando non ci sono. L'altra sera ha chiamato suo padre, voleva sapere di Kaede, gli hanno raccontato cosa è successo mesi fa dopo la sua ultima visita, e si è finto anche preoccupato, gli ho detto chiaramente che non deve più cercarci. Kaede non mi ha detto nulla, nemmeno dopo aver ascoltato le parole dure che gli ho rivolto. Si è solo limitato ad abbracciarmi. Il volpacchiotto mangia molto come al solito, e io son ben felice di esaudire ogni sua voglia alimentare, penso non mi capiterà più una cosa del genere nella vita, e dopo che questa gravidanza finirà dovrò tornare a supplicarlo ogni giorno di mangiare. E' ingrassato sette chili, ma li ha messi tutti in pancia, perchè il suo fisico rimane esile come sempre, anche se devo dire che il suo volto è leggermente più pieno, ed è davvero stupendo.
Mi trovo in camera, mi sto preparando per la notte, quando sento Kaede chiamarmi dal bagno. Corro un po' allarmato, quando entro lo trovo nella vasca , stava ovviamente facendo il bagno.
- che succede Kae?- chiedo con un lampo di sorpresa. Lui non dice nulla all'inizio, sembra imbarazzato, poi flebilmente:
- non riesco ad alzarmi...- mi dice in soffio. All'inizio mi sembra di non aver capito bene, poi capisco che non riesce a tirarsi su, ormai fa molta fatica nei movimenti. Mi avvicino senza dire niente.
- mettimi le mani intorno al collo...- gli dico poi appoggiandomi al bordo, lui fa come dico e io cingendogli i fianchi lo tiro su, sostenendolo con le mie braccia. Esce dalla vasca e rimane a gocciolare sul tappeto.
- aspè...- dico prendendo l'accappatoio appoggiato vicino.
- non c'è bisogno, adesso posso fare da solo...- dice lui, ma io comincio ad asciugarlo nonostante i suoi lamenti. Ma dopo qualche secondo lui mi toglie l'accappatoio dalle mani.
- Hana basta! Non...- ma io lo interrompo ferito, basta! Non reggo più, lo so che è molto orgoglioso e non vuole il mio aiuto, ma adesso ne ha bisogno!
- Basta tu Kaede! Non chiedo molto...- lo afferro per le spalle guardandolo negli occhi- ma per una volta...non sempre, una volta (!) nella tua vita, non puoi ammettere che hai bisogno di me? Non parlo di una persona qualunque...di me! Non riesci quasi a muoverti..e ti ostini a rifiutare il mio aiuto! Io non ti vedo come un debole, e tu lo sai quanto sia vero...e mai più di chiunque io ti conosco...per una volta...lasciati aiutare...fallo per me...non è solo tuo questo bambino... - la mia voce ha parlato con lentezza, schiarendo bene le parole, perchè non voglio che fraintenda, con Kaede non posso permettermelo ( non in questa situazione), e poi si è esaurita in un soffio. Lui mi guarda, come se stesse riflettendo su ciò che gli dico, poi inaspettatamente mi porge l'accappatoio. Il mio cuore inizia a battere forte forte... Un po' incerto lo prendo, glielo faccio indossare, poi prendo una tovaglia pulita e comincio ad asciugargli i capelli, lui si asciuga con l'accappatoio, e io provvedo alle zone in cui non riesce ad arrivare da solo con la tovaglia. Lo aiuto a mettere il pigiama. Quando si mette a letto io scendo in cucina a prendergli del gelato, il volpacchiotto sembra esserne ghiotto, anche se ormai siamo praticamente in autunno mi ha costretto a farne una generosa scorta!! Quando sto per entrare in camera sento Kaede che emette un piccolo lamento, lo guardo preoccupato. Lui è sul letto, con la mano sulla pancia e geme.
- Che succede Kae? Stai male?????- dico con una punta di allarmismo nella voce. Lui mi guarda.
- Mi hanno preso a calci...- dice con la sua voce bassa e morbida, e io al momento non capisco, ma un tensai non può avere un intuito acuto, e sorrido notando la sfumatura divertita del suo tono.
-lui??- chiedo emozionato come un bambino, e lui annuisce, e poi si fa scappare un altro “ahi!”, un altro calcio immagino.... Poso la coppa di gelato sul comodino e mi siedo sul bordo del letto, accanto a lui, che mi invita ad avvicinarmi, poi mi chiede di dargli la mano, io la tendo e lui la posa sulla pancia, nella zona bassa, ad un tratto sento una lieve contrazione. Il mio cuore perde un battito...voi mi direte che sia impossibile, ma io vi dico che è così, lo ha perso davvero...per l'emozione!
- volpacchiotto, questo bambino sarà sicuramente un tensai...- ridacchio e lui mi guarda arcuando un sopracciglio, e io non tardo a spiegarmi – anche lui ha capito che le volpi come te vanno prese a calci!!!- ovviamente mi arriva un pugno, ma lo schivo, afferro le sue mani e lo abbraccio affettuosamente.
- quanto lo adoro...Kae...il tuo musetto da volpe...- gli dico baciandolo. Mi metto a letto, lui si sistema tra le mie braccia, appoggiando la schiena al mio torace e mangia il suo gelato, io lo stringo a me e gli accarezzo la pancia, sentendo a tratti il bambino che si muove e scalcia. Stasera sembra proprio irrequieto!! Sono felice di sentirlo, è un emozione grandissima, e mi fa capire che tutto va bene. Dopo un po' il volpacchiotto si addormenta appoggiato a me, io mi sposto, e dopo averlo fatto sdraiare, insieme cadiamo tra le braccia di Morfeo.
Tra venti giorni arriveranno i nostri ospiti, e io quindi per non fare tutto all'ultimo momento passo un ora a sera a ripulire l'altra casa, non che ci sia molto da pulire, ma devo spolverare e aprire un po' la casa per cacciare quella puzza di chiuso. Questa casa, io e Kaede, l'abbiamo comprata anni fa, qualche volta abbiamo pensato di venderla, ma non lo abbiamo mai fatto, infondo è comoda. Mia madre arriva la settimana prossima, non vedo l'ora, così almeno quando io sarò fuori casa ci sarà lei col volpacchiotto, ed è sicuramente una garanzia per me, infondo è una donna e di queste cose ne capisce di più, lo farà stare tranquillo. Io e Kaede non abbiamo parlato del parto, lui credo ci pensi ogni tanto, e anche se sicuramente direbbe di non avere paura, chissà come la pensa veramente. Il dottore ha detto che gli faranno un taglio cesareo, appena entrarà nella prima settimana dei nove mesi, tranne ovvie sorprese. Katamura ci chiama spesso per sapere come sta Kaede, è una persona molto buona, e penso ci abbia preso a cuore. Infondo nessuno riesce a non volere bene al volpacchiotto, nonostante sia una volpe silenziosa e poco socievole, fa sempre il suo effetto per chi sa leggere oltre. Katamura ha visto le sue debolezze, e ha visto la forza con cui le ha superate. E nessuno più di me sa che non si può non ammirare Kaede.
Per oggi ho finito di sistemare tutto. Torno a casa. Cerco Kaede, e lo trovo sopra, in bagno, a vomitare. Entro e come sempre mi affretto ad aiutarlo a reggersi. Si tiene faticosamente sul lavello, sembra sfinito.
- Ma Akira?- chiedo appena lui si accorge di me.
- E' andato poco fa...- mi dice singhiozzando. Io annuisco, poi rimango con lui finché si sente meglio. Adesso è seduto su una sedia in cucina. Gli sto preparando una tisana, gli farà bene per lo stomaco. Mi siedo vicino a lui, e lui si piega posando la testa sulla mia spalla. Io sono stupito, non è da lui un gesto del genere. Rimango fermo.
- Come ti senti?- chiedo lievemente. Lui mi stringe la mano.
- meglio...- sussurra. Alzo la mano ad accarezzargli il viso, lui strofina la guancia contro il mio palmo. Per qualche attimo ci godiamo questo piccolo angolo di mondo che ci siamo ritagliati. Sento solo tanto amore adesso tra di noi...era da tanto che non ci lasciavamo andare ad un moto di affetto simile...
Il giorno dopo spedisco Kaede da Akira e Hiroaki, con la scusa di distrarsi un po' e uscire da casa. In realtà ho idea di preparare una serata tutta per noi. Compro del buon sushi al salmone (che piace tanto alla mia volpe!) e lo sistemo per stasera, una buona torta al cioccolato, ovviamente gelato e tante tortine alle fragole. In camera accendo un bastoncino di incenso, e anche in bagno. Voglio che la mia volpe passi una notte indimenticabile!!!
Sono le otto quando Kaede ritorna. Appena entrato gli vado in contro. Ci scambiamo un bacio dolce e casto, poi gli prendo la mano trascinandolo in salotto. Rimane sorpreso nel vedere il tavolo apparecchiato per due, candele e fiori.
- e questo...?- mi chiede sorpreso.
- per il mio volpacchiotto..- sorrido io tirandogli la mano per incitarlo a muoversi.
Ceniamo tranquillamente, Kaede mi racconta a brevi linee cosa ha fatto a casa di Sendo, sembra sia stata una buona idea farlo andare. Sposto la mia sedia sedendomi vicino a lui, e lo guardo mentre mangia il gelato.
- sei una volpe strana...ti piace il gelato a novembre...- gli dico ridendo, lui non dice nulla, ma abbozza un sorrisino. Tolgo velocemente i piatti e li metto in cucina, poi salgo su e apro l' acqua della vasca.
- ti va un bagno caldo con me?- gli chiedo quando scendo di nuovo giù. Lui annuisce. Lo aiuto a salire al piano di sopra, Kaede cammina piano, a fatica a volte , tiene stretta la mia mano e si aiuta con quella. Quando arriviamo in bagno sorride vedendo quello che ho preparato, l'incenso impregna l'aria, e la vasca è piena di bagnoschiuma alla fragola, sopra l'acqua galleggiano petali di rosa rossa. Lo imprigiono tra le mie braccia, e inizio a spogliarlo piano, mentre lo bacio dolcemente, voglio fare tutto con lentezza questa sera, voglio fargli capire che è la cosa più importante della mia vita. E' sempre stato così, è così, e sarà sempre così...
Ci rilassiamo nella vasca, lo stringo tra le braccia e lui appoggia la testa nell'incavo della mia spalla, mentre le mie mani lo accarezzano dolcemente sotto l'acqua. Rimaniamo immersi finchè l'acqua diventa quasi fredda. Quando lo aiuto ad uscire vedo che ha le guance leggermente arrossate, e mi avvicino per poi baciargliele. Lo aiuto a vestirsi, con il pigiama pesante. Poi ci avviamo in camera. Quando arriviamo io mi avvicino allo stereo armeggiando con un cd, e faccio partire una canzone che mi piace molto, e che mai come adesso sento di voler dedicare al mio volpacchiotto. Lui sente le prime note, e mi guarda divertito.
- Volpino, mi concedi questo ballo?- gli chiedo tendendogli la mano. Lui è un po' incerto, ma poi si avvicina, circondandomi il collo con le braccia, e stringendosi a me...le note si diffondono nell'aria, ci guardiamo negli occhi, muovendoci lentamente...
Look into my eyes - you will see What you mean to me Search your heart - search your soul And when you find me there you'll search no more
Giardami Kaede...guarda i miei occhi...puoi leggere tutto l'amore che provo per te? Puoi leggere nella mia anima??
Don't tell me it's not worth tryin' for You can't tell me it's not worth dyin' for You know it's true Everything I do - I do it for you
E' questa la felicità di cui mi hai sempre parlato? Quella che provi nel rendermi padre...nel rischiare la tua vita per me...hai sempre detto che ne valeva la pena, che tutto quel che fai lo hai sempre fatto per me...e ne è sempre valsa la pena...
Look into my heart - you will find There's nothin' there to hide Take me as I am - take my life I would give it all - I would sacrifice
Guarda nel mio cuore Kaede, adesso mentre ti stringo, e anche le nostre anime sono unite...il mio cuore e il mio amore per te sono limpidi e sinceri...sono infiniti...
Don't tell me it's not worth fightin' for I can't help it - there's nothin' I want more Ya know it's true Everything I do - I do it for you
Ti bacio, e voglio farti capire quanto ti amo... tu che sei così forte, tu che sai donarti in quel modo speciale e totale...sai dare tutto te stesso, e lo hai dato a me...non mi sentirò mai abbastanza degno di te...tu che con le tue mani forti mi hai indicato la via giusta in questa vita, la via del nostro amore....
There's no love - like your love And no other - could give more love There's nowhere - unless you're there All the time - all the way
Credo non esiste una persona che ami con la tua stessa intensità, con la nostra stessa intensità...noi siamo speciali...e ci siamo trovati...decidendo di star insieme, per sempre...per tutto il cammino della nostra vita....
Oh - you can't tell me it's not worth tryin' for I can't help it - there's nothin' I want more I would fight for you - I'd lie for you Walk the wire for you - ya I'd die for you
.... in questa vita sarò sempre al tuo fianco, combatterò per te...ma nessuno mai ci dividerà, nemmeno la morte...
Ya know it's true Everything I do - I do it for you
... Noi siamo due le metà di un cuore che non possono battere separate...due corpi distinti nati per essere uniti...e la nostra unione vive in te, in quel piccolo corpo che cresce dentro al tuo...frutto del nostro amore, e della nostra promessa....
- Ti amo Kaede... -
- Anche io ti amo, Hana...- credevo di averlo solo pensato, invece l'ho sussurrato, e Ede ha risposto con le parole più semplici del mondo, le uniche che non mi stancherei mai di sentire. Lo stringo forte a me, mentre le note della canzone scompaiono lasciando solo il silenzio in questa stanza. Kaede mi bacia, e io ricambio con tutto l'ardore e la passione di cui sono capace. Facciamo l'amore, dolcemente, preoccupandoci solo di amarci, di condividere le sensazioni e la dolcezza di questo atto che ci fa sentire vivi. Kaede si muove su di me, piano, e io affondo in lui, muovendomi e andando in contro al suo corpo, sentendo il calore che solo il suo corpo sa trasmettermi....calore, amore...emozioni...solo lui sa darmele...solo lui... E' un amplesso lungo, intenso, che ci strappa alla realtà con una passione simile a violenza. Quando veniamo, Kaede grida, un grido che si esaurisce in pochi attimi, rimaniamo un attimo così, a riprendere fiato, poi io mi alzo sui gomiti, e cerco le sue labbra, lui si abbassa e mi incornicia il volto, baciandomelo, fino a sfiorare le labbra, e regalarmi un bacio dolcissimo, non passione, non desiderio bruciante...solo... “amore”...infinito, intenso, tenero, complice...amore... Quando ci lasciamo cadere sulle lenzuola sfiniti Kaede si accoccola vicino a me ansante, mi da le spalle, appoggiando la schiena al mio petto, e poggia la testa su un mio braccio disteso, chiude gli occhi, io gli cingo i fianchi da dietro, coprendoci con il piumone del nostro letto matrimoniale, e stringendolo a me, sento il suo respiro sulla pelle del mio braccio, la sua mano che sfiora la mia, vicino al suo volto. Io sospiro pensantemente, per recuperare fiato.
- Mi fa impazzire il tuo corpo Kaede...è così caldo...mi fai impazzire tu...è così bello vedere il tuo musetto di volpe appagata....- gli sussurro strofinando la mia guancia con la sua. Lui mi sfiora il braccio che ho intorno ai suoi fianchi, percorrendolo con la punta delle dita. Mi accarezza. Io porto la mia mano a sfiorare la sua pelle. Gli accarezzo la pancia e sento il bambino muoversi, ogni tanto Kaede geme per i calci che gli da.
- volpetta...-
- nh?- mugola lui.
- secondo te il bambino è così agitato stasera perchè ha sentito tutto??- gli chiedo con tono allusivo, ridacchiando.
- Non saprei...lui sente le sensazioni attraverso me...- prende la mia mano tra la sua, e intrecciando le nostre dita, le fa scorrere sulla pelle sensibile che cela nostro figlio. Mi piace tanto quando lo fa...
- mmmm...capito, quindi anche lui è un volpino soddisfatto adesso...dici che gli è piaciuta la mia performance?- chiedo sfacciatamente arrossendo lievemente. Sento Kaede soffocare una risatina.
- Penso di si...do'aho...in questi mesi infondo ti ho fatto faticare parecchio mi pare... magari ti chiederò il bis...- a questa entro in panico.
- no!no! Che bis...ora dormiamo volpino!- dico con tono poco fermo.
- Stanco Hanamici? Perdi colpi...sarà la “vecchiaia”...- mi prende in giro.
- Stupido volpino!!! Prendi pure in giro!!?!?!? Sono 8 mesi che mi massacri! Se non fossi un Tensai come amante mi avresti già ucciso!!! - esclamo indignato e con falso sgomento. Kaede sorride e si rilassa totalmente contro di me.
-dormiamo Hana? Sono stanco...- mi dice, ma la sua domanda è retorica, perchè lui ha già chiuso gli occhi...e sta scivolando nel sonno.
-si Kae...dormiamo...fin quando tu vuoi...- gli dico dandogli un bacio sulla tempia e stringendolo più che posso a me. Ma dopo un attimo.
- Kaede...?- lui muove un po' la testa.
- nh?...- mi chiede con voce appena sussurrata.
- Ti prego...non mi lasciare mai...lo so...che tutto quel che fai, lo fai per me...ma non dimenticare che l'unica cosa di cui ho bisogno..in questa vita, sei tu, TU e nessun altro...nient'altro...nulla vale più di te.- La mia voce non dice altro. Spero di aver detto le parole giuste.
- Hana, più sto con te e più vorrei convincermi che tu non sia un idiota, ma ogni volta tu me lo confermi puntualmente!!- ecco lo sapevo! Adesso mi tocca sorbirmi la sua predica! Vedo che tenta di girarsi, a fatica, lo aiuto, mi passa le braccia intorno al collo, e mi bacia, - io non voglio stare con nessuno se non con con te, dopo tutti questi anni dovresti saperlo, e penso che questo – indica il pancione- dovrebbe confermartelo...nulla potrebbe separarmi da te...e quando io dico una cosa...-
- ..non c'è nulla che tenga...- concludo io baciandolo. Non credevo che dopo dodici anni il nostro rapporto potesse rafforzarsi più di quanto lo era già, invece questo bambino ha avuto questo effetto su di noi, rinnovare di nuovo quell'amore profondo che ci ha sempre unito.
Dicembre è arrivato finalmente, fuori nevica da parecchio, le sere sono davvero fredde, e io e Kaede usciamo poco, anche perchè lui non riesce a muoversi tanto facilmente. Io torno abbastanza presto dagli allenamenti, e dopo mi dedico ai due tesori della mia vita. Passiamo i pomeriggi a casa, coccolandoci. Abbiamo anche cominciato a parlare del nome da dare al bambino, se è maschio a me piacerebbe chiamarlo Yohei, come il mio migliore amico... se è una femminuccia non abbiamo ancora deciso. Kaede non è ancora certo, ed infatti passiamo parecchio tempo vedendo manuali pieni di nomi...magari troveremo qualcosa che ci piace...
Mia madre ed i miei amici arrivano la settimana prima di Natale. Vado a prenderli all' aereo porto di Los Angeles. Mia madre appena mi vede mi si butta al collo felice. Dice che mi vede strano, cambiato, forse solo più maturo, essere padre a ventinove anni è un esperienza che ti fa crescere, e anche tanto, ormai l'ho capito da solo. Li accompagno alla casa dove dormiranno, per lasciare le valigie, e dopo andiamo a casa mia. Appena entrano vedono Kaede sul divano e subito si apre il festino...tutti che lo salutano affettuosamente. Yohei mi da una pacca sulla spalla, e ci scambiamo un sorriso complice mentre poi il nostro sguardo cade su Kaede, che un po' a disagio, sta al centro dell' attenzione di tutti. A me fa piacere sentire la nostra casa piena di voci, a volte qui negli Stati Uniti ho sentito tanto la nostalgia di casa, dei miei amici, nostalgia...e forse un po' di solitudine, nonostante i molti amici che abbiamo qui, penso sia inevitabile, quando vivi a migliaia di chilometri da quella che consideri la tua unica casa. Le donne si organizzano e iniziano a preparare la cena, noi ragazzi invece ce ne stiamo sul divano, io sono vicino a Kaede, lo stringo dalle spalle con un braccio e tranquillamente chiaccheriamo. Resto molto colpito nel vedere Ryota che gioca con i suoi figli. Lui e Ayako si sono sposati dopo qualche anno che noi eravamo negli States, dopo la laurea di entrambi. Dopo qualche anno han deciso di mettere su famiglia e Ayako si è decisa ad avere due bimbi. Un maschietto e una femminuccia, e quest'ultima somiglia tantissimo alla madre. Sono due bimbi molto affettuosi, e mentre li guardo mi chiedo come sarà nostro figlio. Ma mi basta guardare Kaede per pensare che vorrei fossero tanto simili a lui. Nonostante il suo porsi, silenzioso e scostante, è la persona che amo di più perchè è quella che mi ha dato di più; Kaede è capace di amare con un intensità incredibile e partecipe, una passione che pochi conoscono, una devozione totale, e un darsi oltre ogni altra cosa...mi ha dato il suo amore, i suoi pensieri, la sua anima, il suo corpo...mi sta dando un figlio...accentuo la mia stretta alle sue spalle, e lui gira la testa guardandomi curioso. Io sorrido timidamente, i suoi occhi felici mi fanno emozionare. La mia fiera ed orgogliosa volpe...”la mia”...
Natale sta arrivando, domani è la vigilia, in questi giorni ho faticato tanto per trovare un regalo per tutti, e poi quello per Kaede, quest'anno sono uscito solo, visto che Kaede non può farmi compagnia viste le sue condizioni fisiche. Quando torno a casa entro tranquillamente, sento dei mormorii provenire dalla stanza da bagno, e mi affaccio. Vedo mia madre che aiuta Kaede, ha avuto di nuovo la nausea, e il vomito immagino. Entro, e mi avvicino per poi inginocchiarmi davanti a lui, seduto su una sedia, mia madre va a prendergli il pigiama.
- Ehy, volpacchiotto...come ti senti?- gli chiedo sfiorandogli una guancia. Lui non dice nulla, mi mette le mani intorno al collo e mi stringe. Io rispondo alla sua stretta. Mia madre ci trova ancora così, sorride nel guardarci. Ci stacchiamo.
- mamma...se vuoi va a casa, adesso ci sono io con lui...- la rassicuro. Lei annuisce.
- se avete bisogno chiamami, che vengo subito...adesso è all'ultimo mese, non devi distrarti nemmeno un po' Hana...- io le sorrido, facendole intuire che ho capito. La accompagno alla porta, poi torno in bagno dove Kaede si sta già vestendo.
- tutto bene?- chiedo aiutandolo.
- nh...- fa lui, e io lo fisso. Si vede che è stanco, ha le occhiaie, parla pochissimo, meno del solito. Si appoggia a me e io lo abbraccio, incorniciandogli il volto con le mani, e silenziosamente gli sfioro le guance e le labbra con piccoli baci, poi gli sorrido, e insieme saliamo in camera da letto. Rimaniamo nel letto svegli per un po', la volpe mi racconta tutti i consigli di mia madre sulla gravidanza. Ho capito che è felice del fatto che lei sia qui. Kaede non ha più una madre da tanto, e la mia è stata come un amica per lui. Lo ha accettato ed amato come un figlio... Il mio volpacchiotto si addormenta con la testa sul mio torace, io rimango a guardarlo un po' accarezzandogli le spalle, coperte dal pigiama, poi copro bene entrambi e mi decido a dormire, anche se in testa rimbimbano le parole dette da mia madre.
Oggi è la vigilia di Natale, stamattina mi sono sentito con il dottore Katamura, mi ha lasciato il numero del suo cellulare privato, e mi ha chiesto di chiamarlo a qualsiasi ora del giorno e della notte se Kaede desse segni di entrare in parto. Il nostro appuntamento rimane comunque per il due di gennaio, quando il mio volpacchiotto verrebbe comunque ricoverato per il parto indotto. Mentre lo guardo vestirsi mi sembra che lui stia bene, a parte il bambino che scalcia di continuo, e che quindi lo costringe a sedersi per manciate di minuti per riprendersi. Anche questa mattina abbiamo fatto l'amore. Ci stiamo alzando ora dal letto. Stasera faremo un piccolo festino nell'altra casa, il Natale lo passeremo tutti insieme, il volpacchiotto sembra contento, non salta su un piede o cose simili, ma è entusiasto, ne sono sicuro, non passavamo un Natale in mezzo alla confusione più totale da tanto tempo.
Arriviamo nel tardo pomeriggio, mamma e Ayako stanno cucinando già per questa sera. Kaede vorrebbe andare ad aiutare ma io lo costringo a mettersi comodo sul divano con gli altri, alla promessa però di andare io ad aiutare in cucina. E così faccio. Mentre mia mamma mi fa impazzire nell'aiutarla sento i vocii provenire dal salotto, dove tutti gli altri parlano di basket, e scherzano tranquillamente. Mi sporgo dalla porta della cucina vedendo Kaede parlare con loro, e sono contento perchè ha un ottimo rapporto con i nostri amici, se ripenso ai primi anni in cui non riusciva nemmeno a parlare con la gente, sono felice, perchè anche se poco, ha imparato a condividere parte di sé con il mondo che lo circonda. La festa inizia, ci divertiamo tutti a mangiare, le nostre donne di casa ci hanno preparato tanti manicaretti, e tutti ci abbuffiamo felicemente. Prendo un piattino riempendolo di cose buone e lo porto a Kaede, lui è seduto sul divano, mentre mi avvicino rimango incantato a guardarlo: i suoi capelli si sono allungati molto, e adesso gli cadono sul viso in lunghe ciocche scomposte, il viso leggermente arrotondato sembra emanare una luce propria e bella. Mi accosto a lui, che alza il volto fissandomi.
- Hana...- sussurra , io mi chino e gli do un dolce bacio sulle labbra.
- come stanno i miei due amori?- chiedo dolcemente baciandolo di nuovo, e poi chinandomi a dare due baci sulla sua pancia. Quando mi rialzo vedo il suo volto luminoso, e le sue labbra piegate in un dolce sorriso.
- stanno bene...- mi rassicura.
- se ti senti stanco dimmelo che torniamo a casa, ok?- gli dico io con tono premuroso e dolce. Lui annuisce, poi prende il piatto che gli porgo.
La serata procede benissimo, ci divertiamo molto. Sendo a mezzanotte fa la sua entrata con un abitone da Babbo Natale, e tutti giù a risate... Koshino nega anche di conoscerlo...hahahahahaha!! Ognuno di noi si scambia i regali, Babbo Natale porta il suo regalo personale a Kaede, maledetto Sendo...sapevo che avrei dovuto ucciderlo ai tempi del liceo!!! Grrrrrrr!! Regala a Kaede un peluche per il suo futuro nipotino, Kaede lo guarda un po' perplesso, ma so che apprezza, Sendo infondo ha avuto un grande affetto per lui, da sempre. La serata prosegue magnificamente!
Dopo un po' vedo Kaede alzarsi, e andare alla finestra, vicino all'albero di Natale. Mi avvicino a lui, e lo stringo da dietro a me,
- sei felice?- gli chiedo affondando il mio volto nell'incavo della sua spalla, inondandomi le narici del suo profumo forte e inebriante, lui posa le sue mani sulle mie.
- nh..tu?-mi chiede guardandomi dalla coda dell'occhio.
- tantissimo...- gli rispondo sentendo i suoi magnifici capelli neri come la notte sfiorarmi il viso.
Dopo un po', vedendo che il volpacchiotto ciondala morto di sonno, gli propongo di andare a casa, e lui annuisce. Salutiamo tutti e torniamo a casa, sono solo due isolati, e li percorriamo piano, tenendoci la mano. In silenzio. Quando entriamo in casa saliamo in camera da letto a prepararci. Ci stendiamo uno vicino all'altro...io vorrei parlargli, ma non so cosa mi trattiene, lui si gira verso di me e mi guarda. E capisco che non c'è altro momento migliore di ora. Estraggo dal cassetto del mio comodino un pacchettino. E glielo porgo.
- per me...?- chiede lui sorpreso. Io annuisco. - io non ti ho preso nulla Hana...- mi dice con voce bassa. Ma io gli do un bacio leggero, poi:
- non ti preoccupare, il regalo più bello sei tu, questo è solo un oggetto, che vale molto per me, ma è solo un oggetto, tu sei tutto...tranne un oggetto Kae...- gli sorrido, poi gli faccio cenno di aprire il pacchettino, e lui lo fa. All'interno due catenine, e un cuore in oro bianco, lo guarda sorpreso, girandolo tra le mani, e notando le incisioni dietro...”Kaede Hanamici” mi guarda curioso.
- prendi da un lato, e io prendo l'altro, dobbiamo spezzarlo, e ognuno conserverà la metà con il nome dell'altro...- gli spiego. E così facciamo, prendo la parte di Kaede e la inserisco nella catenina, allaciandogliela al collo.
- Questa è una promessa Kaede...- gli sussurro baciandolo,... lui capisce a quale promessa mi riferisco, la stessa che gli ho fatto quando gli ho messo la fede nuziale al dito, e la stessa che ogni giorno mi ripropongo: quella di amarlo per tutta la vita... Kaede chiude la catenina che reggeva tra le sue mani al mio collo.
-...sempre...- ci abbracciamo. Infondo è quel che volevo sentire adesso, il calore del suo corpo premuto al mio.
Non posso non amarti Kaede...
Finalmente è la vigilia di capodanno, i giorni dopo Natale sono passati velocissimi. La squadra non si allena questa settimana. E io ho passato tutto il tempo possibile a cercare un regalo di compleanno adatto alla mia volpe. I nostri amici si stanno organizzando per passare questo Capodanno al meglio. Questa sera siamo di nuovo nell'altra casa a festeggiare, io e il volpacchiotto andremo però via un po' prima, vogliamo rimanere soli, almeno un po'. Kaede si sta preparando, si sta vestendo seduto sul letto. Oggi l'ho visto un po' più pallido del solito. Sembra anche molto stanco. Mi siedo vicino a lui, accarezzandolo. Ed ovviamente la volpe non resiste al fascino del suo tensai...
- tutto bene Kitsune?- chiedo, lui non risponde, sensualmente si muove e si protende verso di me, le nostre labbra si uniscono in un dolce bacio, che man mano si trasforma in un gesto appassionato e carico di desiderio.
- Kaede...ci aspettano...faremo tardi...- dico cercando di allontanarlo prima di perdere il controllo.
- Non mi importa di essere puntuale do'aho..- mi sussurra spingendomi disteso sul letto e sedendosi a cavalcioni su di me. Le sue mani mi accarezzano, lente, insinuanti, ed eccitanti. Mi provocano un piacere incontrollabile. E dopo poco è inevitabile...spoglio Kaede, poi anche io mi spoglio, e insieme torniamo sul letto, lui si siede nuovamente su di me, io mi alzo sui gomiti baciandogli la pelle intorno ai capezzoli, baciandola, leccandola...succhiandola...i suoi gemiti si fanno intensi e bassi, lo tocco, percorrendo la spina dorsale con le mie mani, in modo lento, godendomi ogni centimetro del suo corpo da favola. Ci baciamo con passione.
- Kaede sei bellissimo...- gli sussurro rubando di nuovo le sue labbra mentre lui con la mano mi accarezza intimamente, eccitandomi da morire! Poi lo vedo spostarsi, sempre su di me, lasciandosi possedere, avvolge il mio sesso con il suo corpo, e inizia a muoversi in modo lento e sensuale. Penso che impazzirò se continua così, inizio a spingermi in lui, assecondando i suoi movimenti,i suoi gemiti mi riempiono la mente, e il cuore.
- Hana...!-
Mentre lo penetro lo sento leggermente irrigidirsi, e dopo un istante rallenta i suoi movimenti, inizialmente penso voglio solo rallentare il nostro rapporto, ma ad un tratto lo sento gridare
- Hana!...Basta...- mi blocco di colpo, lui resta su di me, fermo, con il volto piegato in una smorfia di dolore. Dopo qualche attimo recupero un briciolo di lucidità per chiedergli:
- Kaede, cosa hai ?-
- fa male...- mi risponde con voce stridula, tagliata dal dolore.
- d...dove?- gli chiedo allarmato, - ti ho fatto male mentre ti penetravo???- chiedo. Lui scuote la testa, lasciandosi scivolare al mio fianco e sdraiandosi . Si tocca lo stomaco.
- Hana...è il momento...!- dice, e io entro nel panico.
- Cos...cosa??? Il momento di cosa???- oddio sono nel panico più assoluto!!
- do'aho...sta nascendo!!!!- mi dice lui gridando ancora. ODDIO ODDIO ODDIO!!!!
- che devo fare???- chiedo.
- Katamura...chiamalo!!- dice lui a fatica.
Salto giù dal letto, e subito prendo il telefono chiamando il dottore , che risponde quasi subito. Gli spiego di Kaede, e lui mi dice che manderà subito un ambulanza a casa nostra, e di tenerci pronti. Chiudo la chiamata e chiamo mia madre, per avvertirla. Sono agitatissimo. Aiuto Kaede a vestirsi, e lo prendo in braccio (nonostante le sue lamentele) per portarlo al piano di sotto. Come detto dal dottore l'ambulanza non tarda ad arrivare, e io salgo con lui, mentre si dirige alla clinica. Durante il tragitto Kaede perde conoscenza diverse volte per le fitte di dolore. A tratti si sveglia cercandomi e io gli sono al fianco, gli tengo la mano, ed ho intenzione di farlo per tutto il tempo, finchè mi sarà possibile.
Dopo poco siamo in una camera della clinica. Il dottore Katamura sta controllando Kaede. Appena finisce dà disposizioni agli infermieri e si avvicina a me che aspetto fuori dalla stanza. Vede con chiarezza la mia impazienza di sapere.
- Stiamo preparando la sala operatoria...-
- va tutto bene vero?- gli chiedo, lui annusce.
- Tranquillo, deve andare tutto bene, infondo la gravidanza fin ora è proceduta abbastanza bene, non dovremmo avere sorprese...veniamo a prenderlo tra poco, non lo faccia alzare dal letto, il bambino si sta muovendo come è naturale che faccia, cercando il parto naturale, ma lui non può darglielo, quindi eviti che cammini o si alzi o il bambino scenderà ulteriormente e potrem avere problemi...- io annuisco, poi torno in camera mentre lui si allontana. Kaede è sveglio. Mi guarda entrare e fa per sedersi sul letto, ma io corro subito a bloccarlo.
- Fermo...il medico dice di rimanere disteso...- gli dico, lui sbuffa poi fa come gli ho detto.
- Tra quanto mi operano...?- mi chiede, con il suo solito tono impassibile e calmo.
- Tra poco verranno a prenderti...- lui mi guarda, poi mi stringe la mano.
- sarà una cosa veloce, vedrai...- in questa mi vien da ridere. Kaede è sempre il solito, stanno per operare lui, e invece di essere io a tranquillizzarlo e lui a farlo con me. Stupida volpaccia...
- Kaede...- dico io all'improvviso, mi ha sfiorato un pensiero, e vorrei dirglielo.
- nh?- mi guarda.
- Mi devi promettere che tu starai bene, che torni da me...- ecco, finalmente l'ho detto! Lui mi guarda, il suo volto non fa una piega.
- do'aho sto avendo un bambino, non andando in contro alla morte, che vuoi che succeda...?- il suo tono è tranquillo, e io mi rendo conto che sono troppo preoccupato, forse saranno tutte le chiacchiere che ho sentito in questi mesi, o la palese paura che ho sempre avuto di perderlo a rendermi così nervoso e insicuro. Il volpacchiotto geme, ha avuto un altra forte fitta, io gli tengo la mano, e non riesco più a dire altro. Poi quando vedo l'infermiera che entra per avvertirci che è ora mi avvicino a lui, e gli sussurro:
- Kae...dammi un bacio...- lui mi guarda sorpreso, ma non lo fa, mi sorride.
- No, te lo darò quando uscirò....- mi guarda dolcemente, poi continua, - ..e grande Tensai...prometto che verrò a prendermelo al più presto...questo bacio...- lo so che non hai paura, e questo è il tuo modo di rendermi tranquillo. So già che tutto andrà al meglio, quando Kaede Rukawa promette qualcosa la mantiene sempre! Poco dopo Kaede viene portato in sala operatoria. Io esco, unendomi a tutti gli altri miei amici, giunti subito dopo la mia chiamata, in sala d'aspetto. Quando esco mia madre mi guarda, anche lei in leggera apprensione. Mi siedo al suo fianco e lei mi passa una mano sulle spalle. Mi sorride. Io mi rilasso, ma senza volerlo mi ritrovo a pensare a tutti gli anni che ho vissuto con Kaede, tutto quel che abbiamo passato, le nostre vittorie, le nostre sconfitte...
Siamo sempre stati indivisibili, uguali ma diversi...mi sembra di intravvedere i suoi occhi, nei miei ricordi, blu...blu come il mare...
...sembra che il tempo non passi mai...sono già trascorse più di due ore e siamo tutti qui ad attendere sue notizie... Ma ad un tratto la porta si apre, la luce della sala operatoria si spegne, intravedo il dottore Katamura che sta uscendo.
Mi dirigo alla porta, lui si ferma d'avanti a me. Un attimo di silenzio, poi mi sorride. E a me non basta altro...
Corro come un matto alla stanza dove con tutto il cuore spero di vedere il mio volpino, ma quando entro il letto è vuoto. Un immenso freddo mi gela la mente... Mi giro incontrando lo sguardo di un infermiera che mi viene incontro con in braccio un bambino avvolto in una copertina bianca. Ma di Kaede nemmeno l'ombra.
- Kae..de?- la mia voce barcolla nel formulare questa domanda, l'infermiera mi sorride.
- Lo stanno portando qui...- non riesce nemmeno a finire la sua risposta che gli infermieri entrano con Kaede ancora addormentato, sulla barella , lo depongono poi sul letto. Il mio primo pensiero va a lui. L'infermiera mi si avvicina, e mi porge il bambino. Io lo guardo un po' spaventato, in verità non ho mai preso un bambino appena nato in braccio, l'infermiera sorride e poi mi spiega come tenerlo.
- è un maschio...- mi dice. Io lo stringo a me e finalmente riesco a guardarlo, è piccolissimo, gli occhiettini aperti che scrutano intorno, e le manine aperte che si muovono. Il mio cuore accelera solo guardandolo...è stupendo. Noto un piccolo ciuffettino di peluria rossiccio castano che gli ricopre la testolina, e poi i suoi occhi, uguali a quello del mio volpacchiotto...è bellissimo!! Esco dalla stanza, trovando tutti i miei amici che mi guardano. Io guardo loro e poi il bambino, mi sento emozionato come un idiota, ma non riesco a dire nulla, sento solo che vorrei piangere. Faccio qualche passo avanti, poi lo abbasso avvicinandomi a tutti, per farlo vedere. Tutti sono felicissimi, e commentano allegramente. Mia madre mi da un bacio sulla guancia, congratulandosi...da oggi sono padre! Il mio migliore amico mi sorride dandomi una pacca sulla spalla e un abbraccio gentile. Mitsui lo guarda, e poi al solito suo commenta:
- Ehy scimmia meno male assomiglia più a Rukawa che a te!- mi dice prendendomi in giro.
- Maledetto baciapiselli, non vedi ha preso la splendida chioma del Tensai!!!- mi vanto io facendola vedere.
- Fantastica chioma? Quel colore arancio carota che hai sarebbe fantastica? - e tutti a ridere. Maledetto Mitsui!! Mi chiedo come faccia il senpai Kogure a sopportarlo!! Ma dopo qualche attimo, porgo il bambino a mia madre che muore dalla voglia di tenerlo, e le dico che vado da Kaede, è ancora addormentato, e io non voglio che nessuno lo veda così, lei annuisce, e dice che penserà lei al bambino, io mi allontano rientrando in camera. So che forse dovrei pensare al bambino, ma sono sicuro che sia in ottime mani, adesso devo pensare alla persona più importamente per me. La persona senza cui questo irraggiungibile sogno non si sarebbe mai avverato. Mi siedo vicino al letto, e gli stringo la mano. Gli accarezzo il viso. Mentre dorme sembra così innocente, e indifeso. Credo che anche lui non avrebbe voluto che gli altri lo vedessero così, in questo attimo in cui può concedersi al mondo così com'è, senza maschere. Voglio per me quest'attimo. Rimango a guardarlo e accarezzarlo per molto. Dopo alcune ore finalmente il volpacchiotto comincia a svegliarsi. Apre gli occhi lentamente. Geme, sicuramente sarà parecchio indolenzito. Si irrigidisce un attimo, rendendosi conto di dove sia, ma io gli stringo la mano, e lui si volta a guardarmi, gli faccio cenno di stare tranquillo e lui si rilassa di nuovo.
- Ciao...- gli sussurro avvicinandomi e sedendomi sul bordo del letto.
- ...'ao...- pronuncia appena lui. Ci guardiamo, uno sguardo intenso, in cui spero di comunicargli tutto l'amore che sento adesso, per lui...Vedo che mi tira la manica del maglione, e io mi avvicino, le sue labbra si curvano in un lieve sorriso, mentre le appoggia sulle mie. Sorrido...
- Te..lo ave.vo.. prome..sso...- mi sussurra.
- E Kaede Rukawa mantiene sempre le sue promesse...- continuo io in falso tono solenne ridendo.
- Il bam..bino?- mi chiede dopo un attimo, al che io sorrido, mi alzo, facendogli cenno di aspettare un attimo, e uscendo dalla stanza dopo qualche minuto rientro con il bambino in braccio. Glielo porto vicino, adagiandolo sul cuscino vicino a lui, che sposta un braccio avvolgendolo.
- Ha i tuoi stessi occhi... belli come i tuoi...- gli sussurro.
- Già...ma anche i tuoi capelli a “pel di carota”- mi prende in giro.
- volpaccia, anche in un letto da ospedale non risparmi il tuo repertorio!!- sbraito io, ma per poco, dopo torno subito a dedicarmi al mio volpacchiotto. Riempiendolo di dolci baci, e godendoci questo momento, tutto nostro, vederlo mentre guarda nostro figlio mi tocca il cuore, e piango...finalmente, cancellando così tutta questo malessere e paura che mi ero tenuto dentro in queste ore. ..tutto questo scompare e adesso rimane solo la consapevolezza del nostro amore, del nostro futuro...la nostra vita sta subendo una svolta significativa, e mentre guardo il mio volpacchiotto negli occhi sento di essere la persona più felice del mondo...e non potrebbe mai essere diversamente...
- volpino...- lui mi guarda curioso,
- nh?-
- ti ho mai detto che ti amo?- le sue labbra si piegano in un sorriso radioso, di quelli rari e luminosi,
- ...mai abbastanza Hanamici...- anche per me non sono mai abbastanza ...
...............ti amo Kaede..........
Two parts in one -The End-
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