La solita notina introduttiva, ovviamente i diritti su Slam Dunk non sono miei (purtroppo -.-, ), quindi niente azioni legali che sto senza un euro please! Naturalmente tutto in chiave HanaRu! W HanaRu!!!!
Tutto quel che voglio in questa vita di Shaka
Odio la mattina, l'ho sempre detto, e sempre continuerò dirlo!! Mi alzo, sbadigliando esageratamente, vado in bagno, devo lavarmi la faccia più volte, almeno per sembrare minimamente qualcosa simile all'essere sveglio, e dopo torno in camera mia a vestirmi. Mi dirigo all'armadio, apro i cassetti, rovisto un po' scegliendo una maglietta a caso da indossare sotto alla camicia dell'uniforme scolastica, poi mi avvio alla porta per scendere al piano di sotto, ma mentre sto varcando la soglia il mio sguardo cade sul comodino, dove vi è il cellulare, lo prendo, perchè dopo so che lo dimenticherei, mi dirigo al piano di sotto, nel frattempo vedo che ci sono degli sms, e anche se non devo nemmeno chiedermi chi sia stato a mandarli, quello è già scontato, li apro con una certa curiosità. Quel do'aho deve averli mandati dopo che è andato via ieri sera. Scorro il menù leggendo il testo, nel frattempo entro svogliatamente in cucina, sulla soglia sento un delizioso odorino, Kyoko- san deve aver sfornato le sue treccioline di sfoglia e uvetta! Sa che ne vado matto! Quando arrivo in cucina non la vedo però, deve essere già andata via, ma sul tavolo vi è un piatto coperto con un panno, ovviamente le treccioline ... Mi siedo gustandone una, e nel frattempo finisco di leggere gli sms di Hanamici, quel do'aho non la smette mai di sorprendermi, con questi suoi messaggi sdolcinati! Oggi lo prenderò in giro più del solito, e il sol pensare di farlo mi fa quasi sorridere. Mentre penso a lui lo sguardo cade sul dolce che ho in mano, io non sono un patito di dolci, mangio davvero pochissimo, e sono tremendamente difficile per il cibo, ma devo dire che, a volte, mi capita di avere preferenze anche in questo campo, e Kyoko- san ha saputo sfruttare questa cosa per costringermi a mangiucchiare qualcosa in più, visto che anche lei, come Hana, dice che sono troppo magro.
I miei pensieri vengono interrotti dall' udire un rumore alle mie spalle, mi giro sorpreso, e ancora di più lo sono mentre riconosco chi ho davanti a me.
- Buon giorno Kae-chan.- la guardo, rendendomi conto che se non fosse per la mia espressione ferma, e sempre impassibile, nasconde anche questa volta ciò che provo sarebbe difficile, davanti ai miei occhi infatti c'è mia madre, che mi guarda.
- ..ao...- le dico voltandole le spalle, lei mi si avvicina.
- Sono tornata ieri sera dall' Egitto, non mi dai un bacio...?- mi chiede tranquillamente sorridendo, sedendosi al tavolo vicino a me. Mi giro guardandola con l'espressione più gelida del mio repertorio, poi torno a fissare il cellulare.
- non c'è nessuno, quindi evita di fare la madre modello, ed evitiamo di sfociare nell' ipocrisia più totale – le rispondo senza scompormi o alterare il mio tono di voce.
- Kaede! Non rispondermi così...- mi grida contro lei, io mi alzo, recuperando la mia giacca dalla sedia.
- che sei venuta a fare qui?- le chiedo indossandola.
- volevo vederti, ero appena tornata dal mio viaggio di lavoro...-
- commovente...che discorsetto vuoi farmi questa volta? - dico io ironico- dove hai lasciato il porco?- continuo, lei mi guarda molto severamente.
- Basta ! Non permetterti più di parlare così di...- ma si blocca.
- di chi “mamma”? Di mio “padre”? O di tuo marito?- il mio tono è basso, ma ironico e tagliente, e lei ne sembra parecchio ferita, prendo la mia cartella ed mi avvio alla porta, - spero di non trovarti al mio ritorno..- dico, per poi uscire.
Pedalo velcemente verso scuola, oggi sono più nervoso del solito, la giornata è iniziata davvero male, sono stato duro con lei, lo so, ma non riesco a non esserlo, quando la rivedo mi ribolle il sangue di rabbia, i ricordi tornano a galla, e premono in modo doloroso. Io sono un ragazzo molto composto e non molto propenso a mostrare ciò che penso, ma non significa che anche io non abbia i miei malumori. Varco il cancello della scuola, e mi dirigo al solito posto, dove lascio la bici tutti i giorni, mi chino a chiudere il lucchetto, poi mi dirigo agli armadietti. Cambio velocemente le scarpe, giusto il tempo di svuotare, come sempre, il mio armadietto dalle solite decine di lettere profumate, poi mi incammiano lungo i corridoi, più assonnato che mai. Giro l' angolo, arrivando quasi alla mia classe, ma nel farlo sento dei vocii, tra esse spicca una forte risata, che non tardo a riconoscere come quella del do'aho. Lo vedo da lontano con i ragazzi del Guntai a scherzare, ride, e io, mentre lo fisso, sento il nervosismo che fin ora mi ha attanagliato, scivolare via. Lui si gira, come se avesse avvertito la mia presenza, e i nostri sguardi si incontrano. Restiamo un attimo incantati, Hana mi rivolge un flebile sorriso, mentre ascolta le chiacchere di Noma, e io lo fisso, ma dopo un istante mi rendo conto di essere arrivato di fronte alla mia classe, guardo la porta, poi mi rigiro verso Hanamici, sembra che anche loro stiano per entrare in classe, ci rivolgiamo un ultimo, fuggevole, sguardo poi ognuno entra a lezione nelle rispettive classi. Mi siedo al mio banco, e per un attimo, mentre sistemo la mia cartella ai piedi del banco, la mia mente fugge a ieri sera, al pomeriggio passato con il mio rossino, a come stavo bene con lui, e questo mi fa ritrovare una fragile serenità, aver visto una persona che mi vuole davvero bene ha l'effetto di far scivolare via la mia rabbia, e in questa il professore entra, e io mi preparo al solito sonnellino.
All' ora di pranzo salgo al solito terrazzo, dell'ala ovest, qui non viene mai nessuno, e io e Hanamici adoriamo passarci il tempo, è il nostro piccolo angolo, dove starcene tranquilli. Quando arrivo lui è già li, se ne sta seduto, schiena al muretto, con gli occhi chiusi, e la testa riversa all'indietro.
- oi do'aho...- gli dico, dopo aver chiuso la porta, e avvicinandomi,mi siedo vicino a lui, che apre gli occhi e mi sorride.
- pensavo fossi rimasto incollato al banco oggi!- mi dice ridacchiando.
- nh- mugolo aprendo il mio pranzo.
Rimaniamo in terrazzo per un bel po', infondo manca una buona mezzora alla fine della pausa . Dopo aver pranzato, io mi distendo, al solito, posando la mia testa sulle cosce di Hana, e chiudo gli occhi. A lui piace molto stare così, dice che coccolare le volpi è uno dei suoi passatempi preferiti, e passa quasi tutto il tempo accarezzandomi i capelli. Oggi si limita a questo, ha capito che c'è qualcosa in me che non va , ma non mi chiede nulla, sa che non sono un tipo che parla di ciò che gli passa per testa, e lui rispetta questo aspetto del mio carattere, anche se deve frenarsi parecchio, essendo una scimmietta davvero curiosa! Mi giro sulle sue gambe, accoccolandomi meglio contro la giacca della sua divisa, sul suo ventre, è davvero comodo come cuscino! Lui mi guarda ed arrossisce, vista la posizione un po' equivoca che abbiamo, e io mi stringo di più a lui, oggi ho proprio bisogno di sentirlo vicino. Il ritorno di mia madre a casa mi ha reso estremamente nervoso, io già la mattina lo sono sempre, ma oggi proprio è insopportabile questa sensazione di fastidio che sento dentro. Lei non viene quasi mai a trovarmi, dalla morte di mio padre si è allontanata quasi del tutto da me, nell'ultima nostra grossa discussione voleva convincermi ad andare a vivere con lei a Tokyo ed abbandonare Kanagawa, lo Shohoku, e il basket... proprio non sopporta questa mia passione, e quando le ho fatto presente che andare a vivere ovunque lei mi avesse imposto di fare, non mi avrebbe frenato dal giocare a basket, lei ha cominciato a farsi vedere sempre più raramente, e ogni volta che ci vediamo litighiamo, o meglio io la liquido con poche parole, e me ne vado, frustrato, a qualsiasi pensiero di fare una discussione con lei, perchè tanto si parla sempre delle solite cose, e le conclusioni sono sempre le stesse: io non smetto di giocare a basket, e lei non la smette di insistere. Credo che questo suo odio derivi dal fatto che lei ha sempre sostenuto che fosse per colpa del basket che mio padre si è allontanato da noi, e da lei in particolare. Lui giocava a questo sport come me, e io penso di aver ereditato da lui questa passione, e il mio talento innato. Mia madre dice sempre che sono tale e quale a lui, e non solo per aspetto fisico, infatti mia madre è bionda, con occhi scuri, invece io ho tratto tutti i lineamenti di papà, occhi azzurri, capelli scuri, e pelle chiara. I miei ricordi di lui non sono ben nitidi nella mia mente, con il tempo anche quelli, purtroppo, cominciano a sgretolarsi, per il normale evolversi della vita, la quale ti porta a dimenticare, e sostituire con ricordi imprecisi il passato, lasciando posto a quelli del presente. Mio padre mi ha insegnato a giocare, mi regalò il mio primo pallone da mini basket quando ero ancora piccolissimo, non riuscivo nemmeno a tenerlo in mano, tanto ero piccolo. Quando cominciai a crescere passavamo ore al campetto dietro casa, lui mi insegnava e io lo seguivo affascinato, e anche mia madre ci seguiva serena, felice di come anche io lo fossi. Poi, tutto è cambiato...un giorno all'altro tutta questa serenità è scomparsa, è stato come un uragano, che ha sconvolto le nostre vite, io ero piccolo, non ricordo molto, i miei unici ricordi sono di medicine, aghi, ospedali, mia madre che piangeva ... mio padre era malato, smise di curarsi, preferendo continuare a giocare, e così morì. Ho passato pomeriggi interi al campetto, dopo la morte di mio padre, non so perchè, forse solo per non impazzire, o forse perchè mi aspettavo un giorno di rivederlo con me, a giocare, ma non è mai successo...non ho mai pianto per la sua morte, lui diceva sempre che piangere era da uomini deboli, e io non ho pianto, nemmeno quando il dolore mi consumava dentro fino ad urlare, penso di aver dimenticato anche come si fa... Sono passati sette anni ormai, sette lunghi anni, ma a volte sembra ancora ieri. Forse dovrei odiarlo anche io il basket, ma tutti i ricordi di mio padre sono legati a questo sport, a volte penso sia l'unica cosa che mi permette di sentirlo ancora vicino, di riempire i vuoti dei miei ricordi, non rimpiango nulla, perchè ho imparato da tanto a fortificare il mio carattere e non rimpiangere nulla, la mia forza mi ha permesso di arrivare dove sono adesso, e io non voglio fare passi in dietro, gli unici che voglio percorrere sono quelli in avanti, verso quello che credo sarà il mio destino, lo stesso di mio padre, giocare nel professionismo, in America, lì, dove oltre l'Oceano, centinaia di giocatori stanno aspettando solo me. Dove mi aspetta la giusta soddisfazione al mio gioco, e al mio impegno. Dove potrò diventare il migliore! ...Il Tamigaoka, lo Shohoku, la squadra, mi ha dato proprio tanto questo sport, mi ha dato anche lui... Hanamici...fisso lo sguardo su di lui, che mi osservava curioso, visto il mio assentarmi mentalmente, che non gli è passato inosservato. Incontro i suoi occhi profondi, e scuri, dove leggo tutti i sentimenti che prova per me, in questo momento stupore, un po' di curiosità, per il mio atteggiamento, ma tanto affetto, incondizionato affetto. Hanamici è una persona limpida, sincera, incapace di mentire, e di nascondere le proprie emozioni. E nonostante siamo così diversi ( io introverso, taciturno, scontroso, e lui estroverso, chiaccherone e molto socievole), sembra che non riusciamo a stare l'uno senza l'altro, la sua voce è una musica di fondo che non sopporterei di perdere, per nulla al mondo, mi fa capire che sta bene, che è felice, e lo sono anche io ascoltando le sue chiacchere, a volte senza senso, ma piene di entusiasmo, la sua voce, pesante, ma con uno sfondo di bambino, mi rende sereno.
- volpe, cu-cùùùù!!- mi sussurra mentre con il dito mi picchetta sulla fronte, - oggi volpetta sei molto distratta, eh?- ride mentre mi accarezza.
- hn!- mi muovo io fintamente irritato, affondando il volto nella sua giacca, ancora di più.
- mi hai preso per un cuscino volpe?- la sua espressione è irritata e sdegnata allo stesso tempo,
- hn...sei comodo do'aho...- dico io in un soffio.
- volpaccia.. ti ho detto mille volte ...di... NON CHIAMARMI DO'AHOOO!!!!!- mamma mia quanto è rumoroso, non riesco a dormire. Alzo le braccia, e lo afferro per il bavero della camicia tirandolo a me e baciandolo, almeno così starà zitto! Lui sembra molto compiaciuto dalla cosa, risponde con un intensità incredibile e dopo che ci siamo separati comincia a riempirmi il viso di baci.
- volpe tenerona..- hn? Tenerone? Io? E' impazzito?? Mi rovinerà la reputazione!
- smettila do'aho, era solo per farti tacere!- ma in questa non resisto a baciarlo ancora, e ancora...e ancora!!! Le mie mani si intrufolano, tentatrici, sotto la sua camicia. Lui sussulta, ma io gli impedisco di allontanarsi, poi con una mano prendo una delle sue, portandola sotto la mia camicia, e così mentre le mie mani vagano sulla sua schiena le sue mi accarezzano i fianchi, infilandosi a tratti sotto la cintura, per sfiorarmi gli slip.
- Kaede...fer..mo...- mi sussurra, rosso in viso come un bambino.
- non ti piace?- gli chiedo, malizioso.
- si..però...ecco..mi sto ecc..itando..troppo...io ehm...- si blocca imbarazzato, il mio sguardo cade sui suoi pantaloni, all'altezza del suo basso ventre.
- hn...vedo- dico con il mio solito tono ironico nel notare la sue erezione, premente sotto la stoffa dei pantaloni. Lui arrossisce ancora di più. Mi rendo conto che non sono in condizioni migliori di lui. Sposto con la mano la camicia, lì dove il lembo aperto lascia intravvedere la sua pelle, e comincio a baciargli gli addominali, l'ombelico, lui sussulta leggermente, so che gli piace quando lo bacio li, lo eccita parecchio. Con la mano lo accarezzo, poi inizio a sbottonargli i pantaloni.
- ehi,che vuoi fare...??- ma non ha il tempo di dire altro perchè io apro i bottoni della chiusura , e comincio ad accarezzarlo, lo sento gemere, - volpe che intenzioni hai?- mi chiede nuovamente reclinando la testa all'indietro.
- non ti preoccupare do'aho, è una cosa che piace anche a te..- gli dico con tono divertito, mentre mi chino su di lui, iniziando una piacevole tortura, che so adora, infatti mi passa le mani sulla testa, spingendomi contro di lui, e io approfondisco ancora di più il nostro contatto.
Kaede prende la mia virilità in bocca, iniziando a torturarmi in un dolce modo che sa piacermi tanto. A volte penso che il basket non sia il suo unico talento naturale...ed ora lo penso ancora una volta di più, mentre non resisto più, ansimo pesantemente, muovo le mie mani nei suoi capelli, e lo incito a continuare, fino a sciogliermi nella sua bocca.
- Kae..de...mi farai...impazzire...così...- gli dico in un soffio di voce, quando lui rialza il volto, leccandosi le labbra. Mi chino a baciarlo ancora una volta, - sei proprio una volpetta hentai!- gli sussurro ridacchiando, lui non dice nulla, ma si muove, spostandosi e sedendosi a cavalcioni su di me.
- a me fai impazzire tu...mentre godi...- mi sussurra, e io divento paonazzo! E' sempre così tra di noi...nonostante stiamo insieme da tre mesi ormai e condividendo un rapporto intenso a tempo pieno, mi sento ancora imbarazzato a parlare di certe cose, cosa che invece non imbarazza lui. Ho scoperto che Kaede non ha il minimo senso del pudore, prima lo sospettavo, ma negli ultimi tempi ne ho avuto la certezza! Sento i suoi baci leggeri sul collo, tormentarmi con i denti, e la lingua.
- Sembri una volpetta in calore...- ridacchio io, ricevendo un morso sulla spalla, - ahi!- mi scappa, mentre passo le mani sulla sua schiena, la sua pelle è molto morbida, e al tatto liscia, senza il minimo difetto, e Kaede è così, è tutto così, perfetto. Non c'è muscolo che stoni su di lui. La carezza sul collo si fa più intensa, lo sento succhiarmi la pelle, con insistenza, mi eccita terribilmente questa cosa, lo stringo forte a me.
- mi soffochi do'aho!- si lamenta lui, sentendo la forza e la possessività delle mie braccia intorno al suo corpo.
- non ti lamentare sempre volpe...- dico io seccato, ma lui non continua a lamentarsi, si concentra sul mio collo... non ho detto già che sembra una volpetta in calore???
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ARGGGHHHHHHH!!!!
- Maledetto!- gli grido in contro. Siamo nello spogliatoio da dieci minuti, e stiamo già litigando, sono davanti allo specchio, arrabbiato come non mai!Agito il pugno davanti alla sua faccia di ghiaccio con la buona intenzione di rompergliela!
- non ti lamentare do'aho...- mi dice lui indifferente mentre indossa la canotta sopra la maglietta blu, e io qui ancora nel panico, mi guardo di nuovo allo specchio osservando l'enorme succhiotto che mi ha fatto sul collo oggi a pranzo, non me ne ero accorto finchè mi sono spogliato poco fa e Yasuda mi ha fatto notare che avevo “una macchia” sul collo...altro che macchia!!....Maledetto volpino! E adesso come faccio?? Lo vedranno tutti in palestra! Che casino...ma la cosa che mi da su i nervi è che pare che la volpe non risenta affatto di questa cosa, sembra che non gli importi proprio! Io invece non so come nasconderlo, visto che è proprio sul collo e anche la maglietta non lo copre...accidenti. Dirigo uno sguardo molto incazzato alla kitsune, la quale chiude l'armadietto, poi si avvia alla porta senza degnarmi della sua attenzione!
-BAUauhaUHAUHUHAuhAUHAUHAuhaUHAUHAHUAUHAUHAUHAAHUAHUAUHAUHUHAuhAuhauhauhaauh AUHauhUHAuhAuhaUHauhauhahuauhauhAUHAUHUHAuhaUHAuhAHUAuhauhauhaUHauhaUHauhaUHauhUHAuha HUAuhauhauhaUahuAHUUHAHUAHUAHUAUH-
Se non avete capito cosa sono, sono le risate dei miei compagni di squadra e della Sakuragi Gundai, che, dopo avermi visto, si stanno rotolando a terra dalle risate da dieci minuti buoni.
- Ah! No! Sakuragi devi dircelo!!!!- sbotta Mitsui tenendosi la pancia.
- Si,si Hanamici diccelo!!- ecco Takamiya.
- spunti qui con questo “coso” e non ci dici neanche quale disperata te lo abbia fatto!! Sei crudele!!!- ride Noma, ma io arrossisco e incomincio a prendere a testate tutti.
- insolenti...!- dico con tono soddisfatto dopo aver steso tutti, - il Tensai ha i suoi segreti! Non mi fate perdere tempo, che il tempo di un genio come me è d'oro!-
- do'aho...- la voce della volpetta si leva alle mie spalle, e mai come ora la ritengo davvero fuoriluogo!
- maledetto volpino...- mi giro fronteggiandolo.
- smettila di fare l'idiota...- mi dice lui guardandomi dalla coda dell'occhio, mentre prende un pallone.
- io farei l'idiota?- mi avvicino con fare minaccioso, poi con tono più basso – ti ricordo che sto in questa situazione per colpa tua!-.
- beh, se proprio vuoi sentire la coscienza più leggera digli chi te l'ha fatto e ti togli dall'impiccio...- ma come fa a essere così odioso?
- no!- sbotto istintivamente alla sua proposta.
- bene, do'aho se non vuoi dire nulla, allora taci e allenati!- mi sibila prima di andarsene verso il campo con un pallone in mano.
Ovviamente quei dementi non la smettono di prendermi in giro per tutto l'allenamento. Sono due ore davvero pesanti, e come se non bastasse Ayako mi costringe a restare oltre, per fare esercizi sui fondamentali.
- Ormai sono bravissimo a giocare, e tu insisti ancora con questi stramaledetti fondamentali!- le sbraito contro.
- Non sei ancora un giocatore formato, devi ancora imparare...- mi dice lei, con voce sostenuta e sventolandomi davanti quel maledetto ventaglio, che davvero le mangerei con un morso, se non sapessi che mi pesterebbe prima! Giro la testa verso il campo, Kaede è ancora li, quel maledetto volpino stakanovista è fermo davanti al canestro, che sta provando una serie di tiri da tre punti. Ultimamente non fa che provare i tiri fuori area, si è convinto di voler imparare a fare canestro da qualsiasi zona del campo, non che non ci riuscisse già, ma lui è un perfezionista, almeno per quello che riguarda il basket.
Quando finisco vado negli spogliatoi a cambiarmi, al ritorno Kaede è ancora in campo a tirare. Mi fermo un attimo, Ayako è già andata via, e mi siedo sulla panchina a guardarlo. Dopo qualche minuto lui si accorge di me. Si avvicina.
- stai già andando...?- mi chiede.
- non volevo disturbarti...- gli dico io sorridendo, e lui si siede vicino a me.
- io ho finito...che intenzioni hai per stasera?- mi chiede, e io son ben felice di rispondere.
- Beh...passarla con te...se ti va...- il mio tono è un po' incerto, oggi Kaede è stato davvero una furia, ed è molto strano, sembra più carico del solito, ma non della solita determinazione che lo contraddistingue, sembra un po' esasperazione, come se fosse preso da una strana inquietudine, non gli ho chiesto nulla, perchè so che non mi avrebbe detto niente, e avremmo finito per litigare.
- hn...aspettami...- mi dice alzandosi dalla panchina per scomparire all'imbocco del corridoio degli spogliatoi. Non ci sta molto a cambiarsi.
Siamo a casa sua da oltre un ora, ed è inutile dirvi che appena entrati dalla porta ci siamo dimenticati di tutto, studio, cena, tv, basket...tutto! E siamo finiti in camera da letto, e come sapete a me basta stare con Kaede per recuperare tutte le forze, e sentirmi invincibile, soprattutto mentre lo stringo tra le braccia come adesso, e lo sento gemere e ansimare di piacere, dalla sua bocca, sempre silenziosa, escono mugolii di piacere intensi, mi stringe forte a sè, mentre io mi spingo sempre più nel suo corpo, con una frenesia che solo lui può farmi provare.
- di più...!!- grida, e io lo accontento aumentando il ritmo delle spinte, addossandolo sui cuscini, lui mi stringe i fianchi con le sue gambe, e il collo con le braccia, si aggrappa del tutto a me, che quasi lo sollevo con le mie spinte dal materasso. Stasera Kaede sembra insaziabile, l'avrem fatto già almeno quattro volte, e sembra non essere mai stanco, non che io lo sia, eh! Quando si possiede Kaede una volta, non si può mai fare a meno di possederlo ancora, ed ancora,ed ancora...non si è mai stanchi di lui!!! E io adesso penso che man mano che continuo a possederlo il piacere che il suo corpo mi da' aumenta, ogni attimo di più. Non so se sia possibile tutto ciò, ma io mi sento totalmente rapito da lui, dalle sue grida, mentre mi chiede di più, anche adesso.
- più forte do'aho...di più! - grida ancora, conficcandomi le unghie nella pelle, e io non resisto, lo sollevo addossandolo alla testiera del letto, spingendomi nel suo corpo con forza, mentre lo bacio ossessivamente sul collo. Il tutto dura qualche altro minuto, mi muovo velocemente, affondando in lui, brevi momenti in cui temo di fargli male, ma il suo viso stravolto dal piacere mi incita a continuare, e io non resisto molto e dopo poco vengo nel suo corpo, sento un leggero tremito attraversarmi il corpo, spingo ancora altre volte il mio sesso in lui, per liberarmi del tutto, e per sentire il calore del suo orgasmo scivolarmi sulla pelle dell'addome, poi mi fermo, abbracciandolo, e gli deposito un bacio sulla fronte, dopo avergli scostato i capelli sudati che la ricoprivano, e lo guardo, mentre riprende fiato, con gli occhi chiusi, e il volto soddisfatto, noto le sue guance arrossate, le sfioro con il dorso della mano, anche io sono sfinito, ma mi concedo solo un minuto, dopo mi sposto, sollevandolo tra le mie braccia, e facendolo scivolare verso il basso, per poggiare la testa sui cuscini, lentamente esco dal suo corpo, e mi sdraio, adagiando parte del mio peso su di lui. La mia testa sul suo petto, che si alza ritmicamente, al passo del suo cuore che corre, almeno quanto il mio, per questo intenso amplesso appena vissuto. Abbasso lo sguardo sul mio basso ventre e noto delle macchie, porto la mano a sfiorarmi,e noto che è liquido, scuro, alzo gli occhi a guardarlo,
- Hai sanguinato...ho esagerato...Kae...-
- nh- sussurra lui, stringendomi forte,- te l'ho chiesto io...e poi non ho sentito male...- mi rassicura.
- stasera sei davvero una volpetta assetata di sesso!- sorrido baciandogli il torace, lui mi accarezza i capelli. Poi mi deposita un bacio leggero su gli stessi, e io inizio a sprizzare gioia da tutti i pori, la mia volpetta dolce!!!!!! Ah! Potere del Tensai! Sono riuscito a rendere più umana la fredda Kitsune !
- Oi, do'aho cos'è quella faccia da idiota che hai?- mi dice con un punto di disapprovazione alla mia espressione assorta e persa in sua contemplazione.
- no, no...niente...niente...- dico io sollevandomi, e lasciandomi scivolare di lato, a pancia in su,
- sono sfinito...- dico, e stavolta lo penso davvero! Mi metto le mani davanti agli occhi, stropicciandoli.
- hn!...Il mitico tensai non ha la resistenza che credeva?- scherza lui. Ma io mi altero subito.
- Stupida volpe non parlare troppo, dammi altri due minuti che poi ti sistemo io!- ma non ho il tempo di finire che Kaede si mette a calcioni su di me. Lo guardo sconvolto tentando di alzarmi ma lui mi spinge di nuovo sul materasso.
- Che ...vuoi fare?- gli chiedo con un punto di paura nella voce. Lui arcua un sopracciglio,
- forse non hai capito che stasera non esci da questo letto do'aho...- mi dice chinandosi a baciarmi il petto, io degludisco un paio di volte a vuoto, stasera mi sa che oltre che dal letto, non uscirò vivo nemmeno da questa casa se continua così! Anche se devo dire che non vorrei essere da nessun altra parte!
Abbiamo appena finito di lavarci, e siamo scesi al piano di sotto. Kaede sta finendo di cucinare e io di apparecchiare la tavola. Anche le più semplici cose della quotidianità condivisi con lui, per me, diventano speciali, e lo penso spesso, come adesso mentre lo guardo intento a preparare le pietanze che dobbiamo mangiare insieme. Si gira, e per un attimo mi scopre a fissarlo, mi guarda curioso ma non dice nulla. A volte sembra che capisca ciò che penso, e non mi chiedo nemmeno come faccia, infondo forse succede semplicemente perchè lo pensa anche lui. Gli sorrido, andandogli vicino per dargli una mano, e insieme ci sistemiamo al tavolo. Mentre mangiamo cala il silenzio, cosa insolita per noi, ma Kaede sembra più interessato a controllare la corrispondenza che ha preso poco fa nella cassettina esterna, che a mangiare. In questi giorni mangia sempre meno, ha perso ancora peso, anche perchè tra basket e “attività straordinarie” quel che mangia, quel poco(!)che mangia, non basta. Mentre penso a ciò lo guardo sottechi, oggi l'ho visto diverso...non è da Kaede mostrare le sue emozioni, ma io esse genio molto acuto ho avvertito questa tensione in lui. Ci mettiamo sul divano, dopo aver rigovernato la cucina, Kaede legge un numero di “Basket!!” seduto tra le mie gambe, io vedo tv e ogni tanto commento qualche articolo che lui mi fa notare, con le mani piano gli accarezzo la schiena massaggiandolo.
Hanamici mi stringe possessivamente a sé. Lo fa quasi sempre, ma oggi il suo abbraccio mi sembra molto più tenero e affettuoso. La mia testa rossa ha capito che oggi sono un po' teso e cerca di mettermi a mio agio. Mi massaggia la schiena. Nonostante io gli abbia detto che non mi fa male, lui ha capito che mentivo e che non volevo solo ammettere che non sono proprio la volpe d'acciaio che voglio che lui, e tutti, credano io sia. Ma dopo qualche battibecco ho deciso di desistere e di lasciarmi massaggiare da lui, e devo dire che dopo qualche minuto il dolore scema pian piano. Hanamici è molto bravo con i massaggi. Stasera ci siamo sfiniti davvero tanto, e anche lui è molto stanco. Ma avevo bisogno di sentire la sua presenza, avevo sempre voglia di lui, voglia di sentirlo sempre vicino, parte di me, ormai sembra che senza lui non riesco proprio a sentirmi in pace con me stesso. Questa mia singolare dipendenza da lui mi spaventa a volte, sembra che mi senta completo solo quando la mia unione con lui è totale, quando lo sento dentro di me, e quando succede è una sensazione inebriante e intensa, che mi fa perdere congnizione di tutto. Io, che non sono mai dipeso da niente e nessuno, mi sento spiazzato da questo nostro rapporto, ed a volte ho paura di tutto quello a cui ci porterà questo. Mi sdraio letteralmente su di lui,
-va meglio?- mi chiede baciandomi il collo.
- nh...- ovviamente non mi va di parlare, mi sento stanco, ma la sua domanda sembra avere una doppia implicazione. Mi accarezza la guancia con il palmo della mano, sento che vorrebbe chiedermi qualcosa ma si trattiene, ci penso ancora un po' su, poi sento che adesso sarebbe il momento giusto per parlarne con lui, anche se le parole, quelle maledette, così difficili da usare per me, sembrano stare li pronte ad uscire, ma non ci riescono.
- Ho litigato con mia madre...- gli dico ad un tratto, lui si irrigidisce un attimo, poi comprende il significato di ciò che ho detto e mi abbraccia ancora più stretto da dietro.
- per questo eri nervoso oggi?-
- si...- rispondo, - è tornata oggi...e l'ho incontrata stamattina-.
- è difficile andare d'accordo con te volpino...- mi dice prendendomi in giro.
- do'aho...- rispondo io dangogli un pizzico sul braccio con il quale mi stringe a sé e cercando di sciogliermi dal suo abbraccio possessivo.
- dove vai?- mi chiede lui. Io non rispondo. Ad un tratto mi sono sentito soffocare, lui capisce cosa mi passa per testa e mi blocca
- aspetta Kaede...scusami...- mi dice, - sono davvero un do'aho...per favore... parlami...perchè avete litigato?-io lo guardo, poi mi siedo vicino a lui, mi porto le mani in grembo.
- litighiamo sempre...- mi appoggio allo schienale del divano e butto la testa indietro, - vuole che lasci il basket.- segue un attimo di silenzio.
- Non può chiederti una cosa del genere!- lo so che non può, ma lo ha fatto, e non demorderà finchè non ci riuscirà.
- nh!- concordo con lui su questo punto, - vuole che mi trasferisca a Tokyo per stare con lei, e frequentare una scuola prestigiosa...-
- capito...ma tu non ci andrai volpaccia...il tuo posto è qui! - Hana mi guarda sorridendo, so che lui non ha il minimo dubbio su quel che voglio, come non c'è l'ho io, mi conosce abbastanza per sapere che quando mi metto in testa qualcosa, costi quel che costi, la faccio.
- non mi importa quel che vuole lei, io non rinuncerò ai miei progetti...- sopraggiungo, e lo penso davvero, il fatto che mia madre non voglia che io giochi a basket non cambierà nulla, appena compirò diciotto anni partirò per l'America...e li realizzerò il mio sogno! Mi giro a guardare Hana, non ha detto una parola, dopo la mia affermazione, e non è da lui.
- Andrai in America dopo il Liceo, vero?- mi chiede ad un tratto, nella sua voce c'è un inclinazione un po' triste.
- si...voglio giocare nell' NBA- dico io. Lui non chiede altro. Spegne la tv, poi guarda un attimo il suolo, rimuginando su qualcosa. Subito dopo si alza. Si stira i pantaloni della tuta passandoci sopra le mani, e mi guarda sorridendo, come sempre.
- volpino io vado, è tardi...Yohei mi aspettava in sala giochi stasera!-
- vai a fare le solite figuracce?- lo provoco io, lui mi fissa minaccioso.
- vorresti insinuare qualcosa Kitsune?-
- pfffffff- sbuffo io. Lui mi guarda ancora minaccioso. Poi la sua espressione si addolcisce, e mi chiede:
- senti volpe che ne diresti di venire con me?- la mia domanda è per Kaede, che subito dopo avergliela fatta mi guarda sorpreso, poi squote la testa.
- non mi va...-
- sicuro?- gli chiedo un attimo incerto, mi piacerebbe molto che anche lui uscisse con me a volte, insieme alla Sakuragi Gundai, ma lui sembra poco interessato alla cosa, - e dai! E dai!! E dai! Edaidaidaidaidaidaidaidaidaidaidaiiiiiii- piangucolo io, e lui dopo qualche attimo mi sbatte le mani in faccia irritato.
- prendo la giacca...- sbotta, - ma lo facco solo per farti tacere do'aho, sia chiaro!- conclude, infondo penso che Kaede sia un po' come un gatto: deve cadere sempre in piedi, in ogni situazione!
Dopo qualche minuto siamo per strada. Siamo diretti alla sala giochi, camminando fianco a fianco, senza dire nulla, infondo a noi basta sentirci vicini, e io finalmente comincio ad apprezzare il silenzio che piace tanto alla mia kitsune, sorrido mentre lo guardo sottecchi. Quando entriamo nella sala giochi trovo già i miei compagni a giocare, Yohei mi vede da lontano.
- Ehy Hanamici! Stasera ti ha accompagnato Rukawa!- io sorrido arrossendo come un idiota, dimenticavo di dire che Yohei ha detto tutto ai ragazzi della Gundai su me e Kaede, all'inizio non ci credevano tanto, soprattutto perchè pensavano fosse uno scherzo che Rukawa avesse deciso di stare con me, visto che per un anno ho sventolato al mondo il mio odio per lui, lo ritenevano impossibile...e poi perchè si meravigliavano del fatto che uno come Rukawa possa stare con uno come me....dicono che è troppo bello per me!! Maledetti, inutile dirvi che li ho presi a testate per le loro insinuazioni!!!
- Si Yo!- dico mettendomi una mano dietro la nuca, un po' imbarazzato.
- e bravo Hanamici, ti vedo proprio felice oggi!- commenta il mio amico strizzandomi un occhio. Kaede ci guarda senza dire nulla. Speriamo che riuscirà a sentirsi a suo agio. Ci terrei tanto che riuscisse a divertirsi un po', lui odia la confusione, ed odia stare in mezzo alla gente. Ma vorrei che riuscisse a distrarsi e pensare ad altro che ai suoi problemi per un a volta. Ci avviciniamo, gli altri ci vedono, smettono di giocare e ci salutano.
- Sakuragi come mai con Rukawa?- chiede Takamiya, - vuoi farti battere anche ai videogiochi?- mi prende in giro.
- come osi deficiente, io sono un Tensai, nessuna stupida volpe può mai battermi!!!!-
- si come no...- ecco Noma che condisce il tutto. Tutti ridono. Kaede mi guarda, il suo sguardo è divertito, ma mai che quella boccaccia prenda una curva da sorriso in pubblico! Accidenti alla sua faccia di marmo!! Lo vedo guardarsi intorno, fissare gli occhi sui videogames, la sua espressione è quella di sempre, distaccata e indifferente, ma osserva tutto. Non sembra interessato al posto dove siamo. E un po' la cosa mi dispiace, questo infondo rimane uno dei miei posti preferiti per svagarmi un po'. Ma adesso vediamo di animare un po' la serata. Io e Yohei ci sediamo al video gioco che preferiamo in assoluto, quello di lotta! Un magniico paladino della giustizia combatte contro i mostri in lotte all'ultimo sangue per portare la giustizia nel mondo! E ovviamente chi può essere il nobile paladino che vince se non io??? Dopo qualche partita però le cose non vanno proprio come mi aspetto, ho perso...miserevolmente. Kaede mi guarda un po' schernendomi. E io mi irrito.
- volpino spelacchiato vorrei vedere se fai meglio di me!!! Ti sfido!!- grido, vediamo che sa fare !
- nh?- mi guarda lui, io mi giro facendogli segno di mettersi alla consolle di un gioco al posto del mio amico.
- non so giocare...- mi dice lui,
- quindi ti arrendi?- provoco io. E lui, come da copione, si muove andando a sedersi alla consolle. Yohei mi guarda sorridendo. E io inserisco il coin nella macchina.
Si comincia!
Ma...
Dopo un ora la kitsune mi ha stracciato miserevolmente. Il maledetto è riuscito a battermi in quasi tutti i video giochi, e tutta la Sakuragi gundai mi sta prendendo in giro senza pietà. Abbandono la postazione di gioco davvero rassegnato, la sorte non è dalla mia oggi!
- Maledetto volpino! E' solo la fortuna dei principianti...- sbotto io irritatissimo.
- no, è che sei proprio negato...- dice Noma.
- cosa insinueresti??- salto su io.
- che Rukawa ti straccia in tutto...sei proprio un perdente...- dice Takamiya, e subito io infiammo, vendetta tremenda!!! Inizio a inseguire quei maledetti, li sistemo io!!!!!
La sera procede piacevomente, giochiamo per un altra ora, Kaede sembra tranquillo. Adesso siamo in un chiosco a mangiare. Io sto finendo la quinta scodella di ramen e tutti mi guardano un po' sconvolti. Anche Kaede.
- Ma ce l'hai un fondo...?- mi sussurra.
- zitto volpino anoressico!!- sbraito io bevendo un sorso di coca cola. Lui mi osserva, con sguardo divertito. Non ha parlato molto questa sera, ma pare si stia divertendo. Inizia uno dei nostri battibecchi. Quando usciamo ci accorgiamo che fuori è cominciato a piovere.
- accidenti...- dico io.
- Hana, qui vicino c'è casa mia, se ci arriviamo vi presto degli ombrelli!- ci dice Noma.
E cosi tutti corriamo verso casa sua. Dopo mezzora io e Kaede siamo per strada, diretti verso casa, sotto la pioggia, coperti da uno strano ombrello rosso carminio.
- ma si può sapere perchè devo portarlo io l'ombrello??- mi lamento,
- sei più alto...- mi risponde lui con tono da presa in giro, mentre sonnecchia camminando vicino a me.
- volpino sfruttatore!- sbuffo io. Dopo un attimo mi accorgo che Kaede si sta bagnando la spalla, ed effettivamente mi rendo conto che questo ombrello è davvero insufficiente a coprire entrambi. Curvo l'ombrello verso di lui, che ovviamente se ne accorge.
- oi, doa'ho che fai?- mi chiede sorpreso.
- Baka Kitsune ti stai bagnando...-
- e allora?-
-e allora è risaputo che sei deboluccio, se ti becchi un accidenti poi dai la colpa a me!- mi arriva una spallata, maledetto!
-non ho bisogno delle tue premure do'aho!-.
Vuole la guerra! Mi muovo spintonandolo di rimando, lui para e poi fa lo stesso con me. Continuiamo così per un po'. Alla fine mi stufo di questa cosa, ci penso un attimo e mi decido! All'ennesima spallata lo afferro, passandogli la mano intorno alle spalle e lo attiro a me. Lui è sorpreso.
- che fai?- mi chiede .
- non devi bagnarti...- gli sussurro stringendolo, e godendomi il calore dolce che il suo corpo mi trasmette.
- siamo per strada, potrebbero vederci...- mi dice, come per avvertirmi. Io ci penso un attimo, poi mi convinco che non è che me ne importi molto se ci vedano.
- Tu non ti muovi lo stesso! E' tra le mie braccia che devi stare!- dico con tono presuntuoso e sicuro. Lui mi passa un braccio intorno ai fianchi e si avvicina di più a me. Continuiamo a camminare. Ma dopo qualche attimo di silenzio il volpino fa qualcosa che non mi sarei mai aspettato, si muove appoggiando la testa sulla mia spalla. Sorrido...
Proseguiamo il nostro cammino, lo sento rilassarsi del tutto.
- Kaede...-, lui alza la testa guardandomi curioso,- ti sei divertito questa sera?- gli chiedo. Lui annuisce. Giro la testa perdendo il contatto con i suoi occhi, e rivolgendo i miei all'asfalto bagnato che stiamo calpestando, sorrido, e penso che ho fatto una cosa giusta, almeno oggi, sono felice...come mai avrei potuto pensare di esserlo. Muovo la mia mano, sulla sua spalla, sfiorandogliela, con una lenta carezza, sono felice che Kaede per un po' abbia dimenticato i suoi malumori, e soprattutto perchè so che è merito mio ...
Siamo davanti a casa sua. Entriamo dal cancello, fermandoci non appena lo attraversiamo, lo guardo e so che adesso lui deve andare a casa, e anche io...a casa mia, purtroppo! Un po' mi dispiace che questa serata sia finita, camminare abbracciati mi è piaciuto molto, e adesso vorrei tanto poter rimanere con lui. Il volpino mi guarda, e penso che capisca cosa mi passa per testa in questo momento, il suo sguardo si rilassa in un espressione dolce. Mi distraggo a sentire il rumore della pioggia che cade sulle mie scarpe, e penso ad una cosa. Ad un tratto abbasso l'ombrello, e alzo la testa verso il cielo, voglio vedere le goccioline di pioggia cadere. Il cielo è cupo e nero, questa pioggia fredda e leggera ci bagna, sento un brivido attraversarmi, poi avverto il calore del corpo di Kaede vicino al mio.
- che combini do'aho??- mi chiede sorpreso, io mi limito a girarmi verso di lui, e cingergli i fianchi stringerlo a me. Rido. Lui sembra non capirmi, mi starà prendendo per matto. Ma infondo io sono matto...totalmente matto! L'amore per lui mi sta facendo perdere la ragione, perchè mi ha reso dipendende dalla volpe più silenziosa, scorbutica e antipatica del mondo! Lo abbraccio, e mentre lo stringo sento i suoi capelli umidi contro il mio viso. E' magnifico vedere le goccioline di acqua infrangersi sulla sua pelle bianca e morbida. Mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro:
- Kaede...mi piaci così tanto...a volte mi fa male... capire quanto ti voglio bene...e avere sempre paura di perderti...- sento subito la sua stretta accentuarsi intorno alle mie spalle.
- Hanamici...anche io ti voglio bene...- risponde il mio volpacchiotto. Sono davvero emozionato, incornicio il suo volto con entrambe le mani, chinandomi a sfiorare le sue labbra, dolcemente. Kaede non mi dice spesso che mi vuole bene, non che io lo faccia spesso...ma è diverso. Io non lo faccio solo perchè non me la sento ancora, per me è davvero duro superare tutto quel che abbiamo vissuto insieme, so che un giorno dimenticherò, che tutto sarà più facile...che sentirò io stesso la necessità di dirgli “ti amo” senza aver paura di nulla e nessuno, quando troverò la mia pace... Lui invece non lo dice perchè ha paura che io lo ferisca ancora, e anche se mi dice che è solo è perchè è una persona riservata so benissimo che non è la sua riservatezza a spingerlo a questo silenzio riguardo i suoi sentimenti. Mi rendo conto che quando ero innamorato di tutte quelle ragazzine svolazzavo in giro dicendo di amarle, senza preoccuparmi di quanto fossero importanti queste parole, adesso invece con Kaede voglio usarle nel modo giusto, e pronunciarle quando il mio cuore sarà pronto ad accettare tutto quello che sto vivendo. Non voglio tradire di nuovo le sue aspettative...
Sento i suoi baci leggeri sul collo. Sorrido, mentre mi chino su di lui baciandolo ancora con tutta la passione che ho nel cuore. Lo stringo forte a me, e sento che stasera, sotto questa pioggia, così gelida che ci bagna, non ho bisogno di niente di più in questa vita, ho già tutto, e quel “tutto” è tra le mie braccia...il “mio” Kaede....
owari (or not??)
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