Disclaimer: : I personaggi proprietà della Namco…Seyala e Sebastian Milton, però sono nostri ^_______^

Note: ALLOOOOORRRAAAA!!!!!! VI VOLETE DARE UNA MOSSAAAA!!??!>___< NdJin&Hwo

Uffaaaa….non lo sapete la pazienza è una virtù!!-_- NdMiyu

Si lo sappiamo e tra un po’ ci faranno santi da quanto siamo stati pazienti…..ora ci siamo stufati e vogliamo i fatti!! NdHwo-minaccioso

Su ragazzi buoni….vedrete che presto accadrà qualcosa….^^;; NdMiyu

Quanto presto!? NdJin in trasformazione demoniaca

Ehhhhmmmm…..prestissimooooo!!!!^^;;;;;;;;;;; NdMiyu

Sarà meglio per te e la tua collega!-_____- NdJin&Hwo

Aiutooo!^^;;;;;;;; NdMiyu&Aki

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Tutti i miei sbagli

parte VII

di Akira14 & Miyuki

 

Il viaggio in limousine passò abbastanza velocemente ed in maniera piacevole.

Seyala, che aveva sbollito la rabbia ed il disgusto per l’atteggiamento del padre e quello aggiunto per Gordo, era tornata di un umore sufficentemente sereno.

Era felice di potersi allontanare per un po’ da quella casa che mai avrebbe pensato di poter odiare tanto come gli era capitato in quegli ultimi tempi. Si sentiva sempre più soffocare tra quelle mura e la situazione era diventata insostenibile.

L’invito di Jin si era rivelato essere una vera ancora di salvezza e le avrebbe permesso di assaporare un po’ di sana libertà.

Se suo padre sperava di vederla tornare presto con la coda tra le gambe si sbagliava di grosso. Era molto più testarda e determinata di quello che appariva.

In oltre questa vacanza, vacanza perché ormai non doveva neppure tornare a scuola visto che era stata nuovamente sbattuta fuori, gli avrebbe permesso di conoscere meglio suo fratello e di scoprire quante cose avevano in comune oltre a quelle che aveva già potuto intuire.

 

Di certo non aveva perso tempo!

Sey e Hwoarang instaurarono una mini conversazione durante tutto il tragitto alla casa dei Kazama.

Nulla di ancora così personale ovviamente! Entrambi preferirono per il momento rimanere molto sul generico e sul vago con domande del genere:

Com’era la Corea?

Quando aveva incominciato a praticare Kick Boxing? Come se la cavava?

Da quanto tempo lui e Jin si conoscevano?

E simili.

 

Jin intanto li ascoltava a momenti, uno sì ed uno no.

Era perso in altri pensieri ed era ancora irritato dall’atteggiamento di Eddy. Quindi preferiva non intromettersi nella discussione, sia per non disturbare i due fratelli, sia per non iniziare ad insultare qualcuno a sproposito come aveva fatto in precedenza Hwoarang.

 

Ma come si permetteva quello sbruffone a parlargli in quel modo e ad insinuare che fosse interessato al coreano!? Che glielo volesse portar via!?

Figuriamoci!

Era lui il pervertito ed il porco che ci aveva provato spudoratamente con Hwoarang approfittando di un suo momento di confusione ed inventandosi scuse assurde per giustificare il tutto!

Solo Hwoarang avrebbe potuto credere a tutte quelle balle! Certe volte era davvero ingenuo il ragazzo!

 

A lui non importava assolutamente nulla del coreano….beh….non in QUEL senso almeno! Erano solo rivali…anche se adesso, ad essere sinceri, si era stufato di quella situazione e voleva cercare di farselo…amico. (guarda…..una sedia che volaaa!O_O NdMiyu -_______-|||| NdJin)

Era strano pronunciare quella parola…..specialmente riferita a loro due.

Così diversi eppure così simili.

Però, se fossero riusciti davvero a diventarlo la loro si sarebbe rivelata un grande amicizia….ne era certo.

 

Una mezz'ora dopo eccoli arrivati a destinazione.

La limousine della famiglia Milton parcheggiò di fronte ad un alto palazzo in uno dei quartieri più In di New York ed i ragazzi scesero, trasportando con loro i pochi bagagli che avevano.

Entrarono nella hall, dove Jin salutò cordialmente il custode, e presero l’ascensore per raggiungere il 5 piano.

 

Né Seyala ne Hwoarang si mostrarono sorpresi quando oltrepassarono la porta d’entrata di casa Kazama, anche se i motivi erano diversi. La prima perché ormai era abituata a vivere in case lussuose ed eleganti e non ci faceva più caso, l’altro perché sapeva più che bene che tipo era Jin e sapeva che gli piaceva trattarsi alla grande, visto che poteva.

 

Fu Kylie ad accoglierli con il sorriso sulle labbra.

 

“Bentornato Signorino Kazama! Oh! Vedo che abbiamo anche altri ospiti!” disse la ragazza felice, visto che non capitava spesso di avere ospiti ‘estranei’ in casa.

 

“Esatto….questi sono due miei amici…Seyala Milton e Hwoarang….si fermeranno a casa nostra per un po’ di tempo quindi potresti portare le loro cose nelle mie stanze per favore…almeno fino a quando non abbiamo deciso la loro sistemazione!”

 

“Certamente Signorino! Provvedo subito!” disse lei entusiasta, prendendo i borsoni dalle mani dei ragazzi.

 

“Un ultima cosa prima di andare Kylie….mia madre è in casa?”

 

“Sì, è nel soggiorno”

 

“Bene…grazie…ora puoi andare”

 

La ragazza si congedò e scomparve in un corridoio mentre Jin iniziò a camminare nella direzione opposta, seguito poco distante dagli altri due ragazzi.

Vedere sua madre era la cosa più importante al momento. Solo lei poteva sapere cosa stava succedendo e come avrebbero dovuto muoversi per risolvere quel casino.

Era una situazione troppo delicata per correre inutili rischi agendo avventatamente….e poi….doveva ammetterlo…….si sentiva un po’ in colpa per aver coinvolto Hwoarang in qualcosa che non lo riguardava affatto.

Non che Jin lo avesse fatto apposta. Lui stesso ne era rimasto sorpreso….però in fondo era lui che volevano….ed invece il bersaglio era diventato Hwoarang, che aveva già abbastanza problemi a cui pensare senza che si aggiungessero anche quelli degli altri.

 

Entrarono nel soggiorno e trovarono Jun seduta su uno dei divani a sorseggiare tranquillamente una tazza di té. Indossava un semplicissimo abito bianco ed aveva i lunghi capelli neri sciolti sulle spalle.

Sorrise dolcemente quando vide il figlio entrare nella stanza e non fu sorpresa di trovare con lui gli altri due ragazzi. Si alzò ed andò loro incontro per accoglierli.

 

“Buon giorno madre!” disse Jin con un sorriso sulle labbra mentre baciava la donna su una guancia.

 

“Buon giorno a te caro. Questa mattina sei uscito di casa così presto che non ho avuto neanche la possibilità di salutarti! Sono felice che tu sia riuscito a tornare per l’ora di pranzo….e che abbia portato degli amici!” disse Jun appoggiando una mano sulla spalla del figlio e spostando lo sguardo sui loro inaspettati ospiti “Lasciami indovinare…tu devi essere Hwoarang, non è vero?”

 

“Esattamente signora….è un piacere conoscerla!” disse il coreano con la massima educazione e rispetto, facendo un lieve inchino.

 

Non se lo sapeva spiegare ma di fronte allo sguardo dolce e gentile della madre di Jin non riusciva ad assumere la sua solita aria di superiorità e di indifferenza, per non dire quella da sbruffone. Quegli occhi scuri sembravano leggergli nell’anima

Era così simile al figlio nell’aspetto e allo stesso tempo così differente nel carattere.

Non aveva mai visto Jin con un espressione così serena sul volto come quella che aveva assunto la madre e non sapeva neppure se sarebbe mai stato possibile……eppure, un attimo fa lo aveva visto sorridere sul serio.

Ed inconsciamente si era ritrovato a desiderare di vederlo sorridere a quel modo più spesso….

 

“Ho sentito parlare molto di te da mio figlio….ero proprio curiosa di incontrarti!”

 

“Già….posso immaginare cosa le avrà detto….di sicuro nulla di buono! Comunque non mi lamento…tra di noi non scorre di certo buon sangue!”

 

“Lo avevo intuito!” disse Jun ridendo e guardando il figlio che sembrava essere imbarazzato “Ma, ad essere sinceri, le sue non sono state totalmente critiche! Tu invece saresti….”

 

“Seyala Milton, signora. Sono la sorella di Hwoarang.”

 

“Piacere di conoscerti! Ma prego…accomodatevi pure! Non restate lì in piedi! Volete una tazza di té?"disse la donna sedendosi sul divano ed afferrando la teiera, che giaceva quasi dimenticata su di un carrellino, per iniziare a servire la bevanda ai ragazzi. Essi però rifiutarono mentre si sedettero senza fare complimenti sul divano opposto al suo.

 

“Madre….noi ti dovremmo parlare di una cosa importante” intervenne Jin “Abbiamo bisogno del tuo aiuto”

 

“Si tratta della storia degli yakuza di cui ci aveva parlato Kazuya, vero? Immaginavo che ti saresti recato all’aeroporto per accertarti delle sue informazioni e il non averti trovato a casa questa mattina ha confermato le mie certezze!” sorrise portandosi la propria tazza alle labbra per assaggiarne il contenuto “Tu senza far nulla non ci sai stare…..spero solo che non ti sia cacciato nei guai!”

 

“State tranquilla signora, Jin non ha corso rischi!” disse Hwoarang ironico, ricevendo in cambio uno sguardo fulminante dall’altro ragazzo.

Continuarono a fissarsi per alcuni istanti, poi Jin sospirò e si apprestò a spiegare l’intera situazione alla madre.

 

“Hwoarang ha ragione…..di me non si sono neppure accorti….ed il motivo è che non ero io il loro bersaglio. Non so come ma gli assassini inviati qui per uccidermi sono convinti che Hwoarang sia il vero Jin Kazama….e quindi è lui che vogliono vedere morto, non me!”

 

“Sei sicuro di quello che dici?”

 

“Certo! Hwoarang è stato già aggredito da loro all’uscita dell’aeroporto e se non fosse stato per…l’intervento di Eddy Gordo…” disse con una nota di disgusto nella voce al solo nominare quell’individuo (uffiii….ma io che ho fatto di male!?-_- NdEddy- nulla ma ci serviva qualcuno a cui far fare la parte del rompiballe ed abbiamo scelto te!^_^ NdMiyu- sigh!ç__ç NdEddy) “..se la sarebbe vista brutta! Non ho la più pallida idea del motivo per cui siano così convinti che lui sia me….e non so neppure come abbiano saputo del suo arrivo….”

 

“Visto che questo viaggetto è stato improvvisato giusto ieri….” completò il coreano.

 

“Per questo abbiamo bisogno del tuo aiuto. Non riusciamo a capire cosa stia succedendo e la situazione non è certo delle migliori. Potrebbero cercare di ucciderlo in ogni momento!”

 

Jun fissò per alcuni istanti i tre ragazzi, con un’espressione tremendamente seria sul volto, e poi distolse da loro lo sguardo.

I suoi occhi si focalizzarono su un punto indefinito della stanza mentre, con non curanza, agitava lentamente la tazza che teneva ancora in mano, facendo vorticare il liquido al suo interno. La sua mente stava rielaborando le poche informazioni datele dal figlio alla ricerca di una qualche soluzione ma purtroppo, così su due piedi, non le veniva in mente nulla….se non il nome della mente diabolica che aveva progettato tutto quello.

Un brivido gelido percorse tutto il suo corpo.

 

“Questa situazione non mi piace per niente” disse più a sé stessa che ai tre ragazzi, che la fissavano silenziosi per non disturbare la sua riflessione.

 

Seyala era rimasta alquanto colpita da una simile rivelazione, fino a quel momento nessuno le aveva detto nulla.

Sembrava quasi che le sorprese quel giorno non dovessero mai finire. Prima aveva scoperto di avere un fratello e che sua madre le aveva mentito dicendole che era morto. Poi quello schifosissimo di Gordo ci aveva provato spudoratamente con Hworang davanti a tutti. (povero me…sempre maltrattato!ç_ç NdEddy- zitto tu e torna di là! NdMiyu- ç_ç NdEddy) In fine, come ciliegina sulla torta, aveva scoperto che qualche yakuza stava cercando di fargli la pelle avendolo scambiato, per chissà quale motivo, per Jin.

Di bene in meglio.

Forse quella non si sarebbe rivelata una vacanza tanto tranquilla in fondo.

 

Jun intanto aveva posato la sua tazza sul carrellino e si era alzata dal divano, dirigendosi verso l’enorme finestra che dava sulle strade affollate di New York senza dire una parola.

Un nome ed un volto le erano subito belenati di fronte agli occhi nel momento esatto in cui Jin aveva incominciato il suo racconto.

Possibile che ogni volta che sembravano vivere finalmente felici, sereni e liberi dal proprio passato….condividere la stessa vita di tutti i comuni mortali…..lui dovesse sempre rovinare tutto?!

Che cosa voleva ancora da loro? E perché coinvolgere anche Hwoarang questa volta? Lui era un estraneo in fondo!

Però quell’uomo non era di certo uno stupido. Non faceva mai nulla senza un motivo preciso e che gli procurasse un qualche vantaggio….anche se, al momento, il suo scopo non riusciva a comprenderlo. In oltre aveva deciso di scaricare l’incarico a qualcun altro organizzando una gran bella messa in scena.

Una trovata davvero geniale….avrebbero fatto tutto gli yakuza di quella banda rivale. Lui non avrebbe dovuto muovere un dito per portare a termine il suo progetto, qualunque esso fosse, e non si sarebbe sporcato le mani. Non credeva che avesse bisogno di attirare ulteriormente su di sé l’attenzione della polizia e delle altre forze dell’ordine.

Quelli non aspettavano altro che una scusante per arrestarlo e poter finalmente mettere fine alle sue azione illegali, che non erano mai riusciti a provare a causa della sua astuzia.

 

“Jin…Hwoarang…non potete darmi nessun’altra informazione? Niente che mi possa aiutare a capire meglio l’intera situazione?”

 

“Mi spiace madre…ma sia Hwoarang che io brancoliamo nel buio. E’ stato tutto troppo improvviso ed inatteso perché potessimo scoprire di più!”

 

“Signora….voi sapete chi ha organizzato tutto questo, non è vero?” chiese il coreano, avendo letto sul volto della donna e nel suo tono di voce una certa…confidenza.

 

“Purtroppo per te sì….so chi è e la cosa non è per nulla rassicurante.”sospirò “Pure tu Jin dovresti aver capito di chi sto parlando. Lo conosci fin troppo bene”

 

Jin si irrigidì lievemente sentendo su di se lo sguardo degli altri due ragazzi e della madre.

Effettivamente lo sapeva anzi…era più corretto dire che lo aveva sospettato fin dall’inizio, visto che non conosceva nessun’altra persona al mondo che lo odiasse così profondamente….anche se non capiva lo scopo di prendersela con Hwoarang.

Avrebbe voluto dire che era suo padre la mente di quel progetto ma per quanto lo odiasse sapeva bene che lui non aveva colpa. Kazuya Mishima non era un santo ma nemmeno così meschino e senza scrupoli da commettere un azione di tale bassezza morale. Lui sì che avrebbe voluto risolvere i problemi ‘in famiglia’ se avesse potuto.

E poi non si sarebbe scomodato a venirli ad avvisare, per non citare il fatto che sua madre nutriva una completa fiducia in lui.

Quindi rimaneva fuori una sola persona….

 

“Il nonno.”

 

“Esattamente. Heihachi Mishima. E’ lui il nemico, oserei dire, anche questa volta.” disse Jun con voce piena di odio ma poi si raddolcì un po’ quando si rivolse al coreano “Hwoarang, tu non hai idea del motivo che ha spinto Heihachi a tentare di ucciderti?”

 

“No. Praticamente non lo conosco neppure! L’ho incontrato solamente durante i tornei Tekken ma non ho mai avuto a che fare con lui. Quindi credo di non potervi essere d’aiuto.”

 

“Capisco. Quindi non mi resta altro da fare che cercare di mettermi in contatto con Kazuya, con mezzi possibilmente non rintracciabili da quel vecchio, e chiedere aiuto a lui. Odia il padre tanto quanto lo odiamo noi.” disse con una nota di soddisfazione “Se Heihachi sta tramando qualcosa e tu Hwoarang sei in qualche modo d’intralcio ai suoi piani, stai tranquillo che ti renderà la vita un inferno. Devi agire con molta prudenza…tutti voi dovete agire con prudenza! E mi raccomando Hwoarang, cerca di non andare in giro da solo! Non sappiamo quando potrebbero attaccare di nuovo quelli yakuza!”

 

“Magnifico! Oltre a non poter tornare in Corea dal mio maestro, senza correre il rischio di coinvolgerlo in questo casino, devo pure andare in giro con una bambinaia! Davvero magnifico!” sbuffò irritato il coreano mentre sua sorella ridacchiava sotto i baffi.

In qualsiasi situazione si trovasse non perdeva mai il suo sarcasmo.

 

“Quindi madre per te non è un problema se loro due si trasferiranno a casa nostra per un po’ di tempo?”

 

“Nessun disturbo! Anzi è meglio che rimangano qui perché in questo modo possiamo tenere sotto controllo la situazione! Per le sistemazioni è semplice. Anche se non abbiamo una camera degli ospiti lo spazio in questa casa non manca. Seyala dormirà assieme a Kylie nella sua stanza mentre Hwoarang starà con te al piano di sopra.”

 

“Cooosaaaaa??? Io dovrei dormire nella camera di questo essere!?” urlò Hwoarang indicando l’altro ragazzo col dito “Non ci penso proprio! Piuttosto mi stabilisco qui in soggiorno!!”

 

“Guarda che quello a non essere felice di questa sistemazione dovrei essere io! Comunque se ti piacciono tanto questi divani per me non c’è problema! Dormi pure qua! Non mi fai altro che un favore! Non ti ci voglio in camera mia!”

 

Eccoli. Avevano cominciato un’altra volta a litigare.

Possibile che non riuscissero proprio ad andare d’accordo? Decisamente no.

Sulla reazione di Hwoarang non c’era da stupirsi. Lui era fatto così. Era un tipo istintivo e arrogante….piuttosto che ammettere di essere in debito verso la famiglia Kazama per l’aiuto e l’ospitalità offertagli si sarebbe morso la lingua. Anche se, ad essere sinceri, non vedeva di cosa doveva ringraziarli visto che erano stati loro a ficcarlo in quel casino.

In oltre era già di pessimo umore per tutto un insieme di cose quindi, neanche volendo, avrebbe potuto contenere quello scatto d’ira….si doveva pur sfogare in qualche modo!

Jin invece si stava dando mentalmente dello stupido.

Non era stato lui, poco prima, a desiderare di diventare amico del coreano?

Se era così perché diavolo aveva reagito in quel modo? Con quel tono irritato?

Forza dell’abitudine. Non ci poteva fare nulla.

Sembrava quasi che tutte le volte che i due ragazzi si avvicinavano troppo l’uno all’altro, superando un invisibile limite di sicurezza, non potevano evitare di lanciarsi un insulto dietro l’altro. Quasi fosse un meccanismo di autodifesa.

Doveva cercare di contenere quegli impulsi altrimenti non sarebbe mai riuscito ad iniziare un amicizia con Hwoarang.

 

“L’orgoglio maschile….chi lo capisce!” disse Seyala tra l’esasperato e il divertito “Siete ridicoli!”

 

“Avanto ragazzi non fate i bambini! Non sarà poi così terribile condividere assieme una stanza per un po’ di tempo! E poi Jin, non ti sarai fatto fare quel mini appartamento per poi decidere di non invitarci mai nessuno!” aggiunse la donna con un tono conciliatore.

 

“Lei non capisce Signora Kazama! Io e suo figlio non andiamo proprio d’accordo! Se ci lascia chiusi in una stanza da soli rischia di non rivedere nessuno di noi due vivo!” (io non mi fiderei a lasciarvi da soli in una camera da letto…credo che l’uccidervi a vicenda sarebbe la vostra ultima intenzione!¬_¬ NdMiyu- mannaggia! ci è andata male!-___- NdJin- già…queste due ci vogliono far aspettare ancora!-_____- NdHwo- ^________^ NdMiyu&Aki perfide)

 

“Esagerato! Io invece sono convinta che ve la caverete splendidamente!” sorrise.

 

“Ma…”

 

“Lascia perdere Hwoarang! Quando mia madre si mette qualcosa in testa è difficile farle cambiare idea. Vieni…è meglio che ti faccia vedere la mia camera.”

 

Il coreano borbottò ancora qualche lamentela ma poi decise di seguire Jin.

La camera del ragazzo era al piano di sopra anzi, era più corretto dire che la sua camera era l’intero secondo piano! In pratica era come trovarsi in un altro appartamento.

Appena salite le scale ci si trovava in un mini soggiorno con divano, tavolito al centro, mobiletto per la TV e il registratore, un piccolo frigobar in un angolo ed uno stereo appeso al muro. Un vero lusso!

Sulla parete opposta si trovavano due porte, che avrebbero dovuto condurre rispettivamente alla camera da letto e al bagno.

Hwoarang afferrò il suo borsone ed il suo zaino, che giacevano appoggianti al muro e seguì Jin nella sua stanza. Era enorme, quasi la metà del soggiorno. Al centro era posizionato un letto a due piazze con due piccoli tavolini ai lati, usati come comodini. Sopra vi erano appoggiate due abajour.

Sul muro di sinistra, sotto la finestra, era stata posizionata una scrivania, sulla parete di destra c’era un grosso armadio a due ante ed una vetrinetta a scaffali contenente libri.

 

“Appoggia pure le tue cose dove vuoi.” disse Jin sedendosi a peso morto sul letto “Più tardi farò portare a Kylie dei cuscini e delle coperte così questa sera mi trasferirò di là in soggiorno”

 

“Hai intenzione di dormire sul divano mentre lasci a me la tua camera?” chiese Hwoarang sbalordito.

 

“Esattamente. Tu sei l’ospite in casa nostra e non posso permetterti di dormire sul divano o sul pavimento….è contro il mio concetto di educazione e ospitalità!”

 

“Ma che bravo padrone di casa! Non ti sforzare di essere gentile con me! Non ce né bisogno! Sono abituato a dormire in posti improvvisati e scomodi….per me non è mai stato un problema!”

 

“Ma per me lo è quindi stattene zitto e non protestare! Tu dormirai in quel letto!”

 

“E se io non volessi?”

 

Hwoarang si avvicinò minaccioso a Jin e lo sfidò con lo sguardo. L’altro ragazzo ne sostenne l’intensità senza problemi ma poi si lasciò andare un sospiro esasperato.

 

“Senti Hwoarang…per una volta non possiamo cercare di giungere ad un compromesso? Mettiamo da parte le nostre incomprensioni passate e cerchiamo di andare d’accordo almeno un po’! Siamo entrambi nella stessa barca e continuare a combatterci tra noi non ci aiuterà di certo ad uscire da questa situazione!”

 

Hwoarang stava già per ribattere con una delle sue solite frecciatine sprezzanti ma riuscì a controllare quell’impulso. Quel genere di battute gli uscivano dalla bocca istintivamente, senza che neppure le pensasse. Erano come un sistema di autoprotezione che lo aiutavano spesso ad uscire da situazioni indesiderate o particolarmente tese….lo mettevano in una posizione di vantaggio rispetto al suo avversario.

 

“Accetto la tregua” disse sospirando “Questa volta ti devo dare ragione Jin. E’ meglio smettere di cercare di farci la pelle a vicenda…tanto abbiamo già chi lo farà al posto nostro…anche se in questo modo mi viene a mancare uno dei miei passatempi preferiti!”

 

Jin sorrise.

“Sta tranquillo….non ti annioerai di certo!”

 

“Ne sono certo. Comunque sappi che anche io ho ricevuto una certa educazione….e non posso permettere che tu dorma sul divano o da qualsiasi altra parte. Non è cortese sbattere il padrone di casa fuori dal proprio letto!”

 

“Lasciamo perdere questa storia Hwoarang. Penseremo 'sta sera alla sistemazione.”

 

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I due ragazzi, dopo aver pranzato serenamente con Seyala e Jun, trascorsero un pomeriggio tranquillo davanti alla televisione visto che, almeno per quel giorno, avevano concordato che non era sicuro uscire.

Gli yakuza dovevano ancora essere sulle tracce di Hwoarang e di certo non dovevano aver apprezzato molto la piccola batosta che si erano presi quella mattina.

Se lo erano fatto scappare come dei poveri fessi. Sarebbe bastato davvero poco per farlo fuori ma avevano perso l’occasione giusta….ed ora dovevano trovarlo in una città grande come New York.

Un'ardua impresa.

In oltre la famiglia Kazama aveva compratto quell’appartamento  sotto un nome differente dal loro, così da non essere facilmente rintracciabili e più sicuri. Con la loro situazione famigliare erano certi che prima o poi questo piccolo stratagemma sarebbe tornato utile.

Hwoarang ovviamente aveva protestato non poco per quella decisione presa senza neppure tenere in considerazione la sua opinione.

Visto che si era trovato costretto a rimanere a New York per un tempo…indeterminato…avrebbe voluto per lo meno fare un giro turistico della città! Ma quella possibilità era stata stroncata in partenza.

Alla fine aveva accettato questa reclusione forzata e, a sua enorme sorpresa, l’aveva trovata pure piacevole…anche se non lo avrebbe mai ammesso per la sua solita questione di orgoglio.

Era stato bene con Jin. Si era divertito con lui.

Aveva scoperto piccole cose che non avrebbe creduto possibile e, se non fosse stato per ciò che era accaduto, forse non le avrebbe mai scoperte. Ascoltavano lo stesso genere di musica, rock e metal precisamente, e piacevano loro lo stesso genere di film.

Avevano parlato del più e del meno tutto il pomeriggio, cercando di conoscersi a vicenda….nascondendo in parte il proprio entusiasmo per non scoprirsi troppo l’uno con l’altro. (idioti!-___- NdMiyu- sarai furba tu!-__- NdJin- io mi reputo una persona intelligente e dalle infinite capacità….quindi se a voi non va bene come scrivo faccio presto a togliervi di mezzo tutti e due! Una bella strage di massa ed il gioco è fatto!^_^ NdMiyu- -____-;;;;;;; NdJ&H)

L’unica lite era stata generata da Jin e dal suo ‘presunto’ tentativo di barare ad una partita di Mortal Kombat. Per il resto erano andati fin troppo d’accordo.

 

Seyala era uscita a fare un giro ed un po’ di compere sia per lei che per Hwoarang, ciò di cui avrebbero avuto bisogno durante la loro permanenza a casa dei Kazama. Poi raggiunse i due ragazzi e si unì al divertimento anche lei.

Purtroppo il loro splendito umore fu terribilmente rovinato dall’arrivo di Eddy Gordo. Suonò al campanello del loro appartemento verso le sei passate.

I più irritati dall’arrivo di quel inaspettato ospite erano senza dubbio Seyala e Jin. Ora che avevano capito che tipo fosse non sopportavano neppure la sua presenza! (sigh!ç____ç NdEddy)

Entrambi sapevano fin troppo bene che era venuto fin lì per Hwoarang, nonostante avesse cercato di negare ogni possibile interesse nel ragazzo quella stessa mattinata.

Balle! Ma a chi pensava di darla a bere?

Erano palesi le sue intenzioni…ma purtroppo Hwoarang sembrava essere piuttosto cieco in quella direzione, anche se la visita del ragazzo gli era completamente indifferente….e questo era, in un certo senso, rassicurante.

Se fosse stato Jin ad aprire la porta non avrebbe esitato due volte a sbattergliela in faccia….e lo stesso avrebbe fatto più che volentieri Seyala. Purtroppo era stata Kylie a farlo ed ora si trovavano in casa un fin troppo ben vestito Eddy perché quella fosse semplicemente una pura e casuale visita di cortesia.

Indossava un paio di pantaloni bianchi ed una giacca dello stesso colore, sotto ad essa una camicia blu notte lasciata aperta di parecchi bottoni. Sembrava sul punto di uscire per andare a rimorchiare qualche ragazza….anche se quello che desiderava rimorchiare era qualcun altro, molto più a portata di mano.

 

Jin lo fulminò con lo sguardo l’istante esatto in cui mise piede nel suo appartamento e Gordo sembrò felice di ricambiare con altrettanto calore lo sguardo. Seyala, invece, cercò di mantenere un espressione ‘neutrale’.

 

“Posso sapere cosa ci fai TU qui e come diavolo hai scoperto il nostro indirizzo?”

 

“Non è stato un grosso problema per me. Sono un ragazzo pieno di risorse Kazama, non te lo dimenticare!” sorrise soddisfatto di fronte all’espressione irritata dell’altro ragazzo “Per quanto riguarda il motivo che mi ha spinto a venire qui…beh….mentre stavo uscendo per andare a cena fuori ho pensato che forse a Hwoarang avrebbe fatto piacere unirsi a me. In fondo lui è appena arrivato a New York e ho pensato che un piccolo giretto turistico notturno sarebbe potuto essere…interessante!”

 

“Lo posso immaginare” disse Jin con tono sempre più duro “Purtroppo per te temo che Hwoarang dovrà rifiutare il tuo invito! Ti devo ricordare in quale situazione ci troviamo al momento?”

 

“Non ce né bisogno, lo so perfettamente. Però non l’ho chiesto a te Kazama ma a Hwoarang! Quindi spetta a lui decidere cosa fare!”

 

“Non c’è nulla da decidere, questo è tutto!”

 

“Ehi Jin! Guarda che sono perfettamente in grado di rispondere da solo quindi piantala di parlare al posto mio!”

 

“Certo, fa pure! Tanto da questa casa tu non esci!”

 

“Come come? E chi me lo impedirebbe di grazia!?” chiese il coreano cominciando ad irritarsi.

 

“Io. Non è sicuro per te uscire in questo momento con tutti quei killer che ti stanno addosso. Mi sembrava di avere già chiarito questo punto qualche ora fa e tu sembravi avere capito, no? Non mi sembra oppurtuno perdere ancora tempo su questa cosa…e poi non vorrei mai far fare tardi a Eddy, ha una cena che lo aspetta!”

 

Il giapponese non potè fare a meno di accennare un sorriso divertito di fronte all’espressione furente del campione di Capoeira…..la stessa espressione che era presente anche sul volto di Hwoarang.

Nel tentativo di liquidare il più velocemente possibile Gordo, Jin non si era accorto di avere un tantino esagerato con il suo atteggiamento ‘iperprotettivo’ ed ora quest'ultimo rischiava di vedersela davvero brutta.

Hwoarang sapeva perfettamente che quello che aveva detto il ragazzo era vero. Era pericoloso per lui uscire e gironzolare per strada con quegli yakuza ancora in giro…ma al momento, questo piccolo particolare non aveva nessuna importanza.

Non poteva sopportare il fare autoritario di Jin.

Come osava dargli degli ordini? Nessuno aveva il diritto di decidere al posto suo. Era lui il padrone delle sue scelte!

Prima aveva acconsentito, senza eccessive lamentele, a rimanersene a casa solo perché la loro era stata una discussione civile dove non gli era stato imposto nulla con la forza….ma ora…..ora non poteva perdonare l’atteggiamento dittatoriale di Jin.

 

“Si dia il caso Kazama che io non abbia nessuna intenzione di rimanere in casa questa sera! Non con un padrone di casa odioso come te! Quindi penso che accetterò il tuo invito Gordo! Dammi solo il tempo di recuperare la mia giacca!”

 

Senza aspettare una risposta si diresse verso la camera da letto, passando accanto ad un incredulo Jin e ad un soddisfatto Eddy.

Seyala afferrò il fratello per un braccio e lo fermò, cercando di farlo in qualche modo ragionare. Non avrebbe permesso che suo fratello rischiasse la vita solo per una questione di ego maschile.

 

“Fermati Hwo! Non andare! E’ troppo pericoloso! Cosa faresti se dovessi incontrare ancora quei brutti ceffi? Ti prego rimani qui con noi!”

 

L’espressione dura sul volto del coreano si raddolcì subito di fronte alla preoccupazione della sorella ed accennò un sorriso dolce ma sicuro di sé.

 

“Non ti preoccupare Sey….non mi accadrà nulla….so badare a me stesso! L’ho sempre fatto e come vedi sono sopravvissuto ad ogni genere di situazione! Me la caverò anche questa volta!” poi oltrepassò anche la ragazza ed entrò nell’altra stanza.

 

“E poi ci sarò io con tuo fratello! Ci penserò io a tenerlo sotto controllo!”

 

Seyala si voltò inviperita contro Eddy e lo fulminò con lo sguardo ringhiandogli contro a voce bassa “Posso immaginare a che genere di ‘controllo’ sottoporrai mio fratello. Osa toccarlo con un dito e sei un uomo morto!”

 

Il ragazzo non ebbe il tempo di rispondere perché Hwoarang ricomparve subito nella stanza, con indosso un giubbino in pelle nera.

 

“Andiamo!” disse senza guardare in faccia nessuno e senza fermarsi, dirigendosi subito verso la porta. Eddy si lasciò sfuggire un piccolo sorriso di soddisfazione prima di seguire l’altro ragazzo ed uscire dalla casa.

 

Jin e Seyala erano rimasti da soli.

Nessuno dei due aveva ancora aperto bocca ma ben presto fu la ragazza a scoppiare, vedendo la mancanza di reazione nel giapponese.

 

“Tu! Brutto idiota! Perché diavolo hai reagito in quel modo!? Tu più di tutti avresti dovuto capire che a Hwo non piacciono le imposizioni! Lui è uno spirito libero!” urlò esasperata “Già che c’eri avresti almeno potuto cercare di fermalo!? Ma no…te ne sei stato zitto ed ora mio fratello è fuori, in giro per New York di notte con quell’essere viscido! Come puoi permettere una cosa del genere!? Sappiamo entrambi che appena ne avrà l’occasione ci proverà con lui!”

 

“E che cosa avrei potuto fare io? Tanto non mi avrebbe dato retta lo stesso! Hwoarang è dannatamente testardo!” disse Jin, riacquistando improvvisamente la parola. Solo che la sua voce sembrava in qualche modo vuota, forse un po’ amareggiata.

 

“Avresti potuto chiedergli scusa! Ma il vostro orgoglio maschile vi impedisce di fare le cose più semplici ma vi spinge alle azioni più assurde! Beh…io non ho intenzione di lasciare mio fratello in mano a quel maniaco!” detto questo si voltò per andare nell’altra stanza a recuperare la propria giacca e borsa.

 

“Cos’hai intenzione di fare?”

 

“Li seguo! Da sola visto che tu non hai intenzione di muoverti!”

 

Jin osservò la ragazza scomparire oltre la porta della stanza ed iniziò a pensare velocemente all’assurda situazione in cui si era cacciato.

Seyala aveva ragione, non poteva di certo negarlo. Era stato uno stupido a comportarsi a quel modo ma…era stato più forte di lui. Si era trovato istintivamente ad assalire Eddy, che aveva incominciato ad odiare davvero profondamente, e ad assumere un atteggiamento da vero stronzo.

Doveva prevedere che Hwoarang si sarebbe infuriato….era sempre stato il più orgoglioso dei due.

Con questo suo gesto aveva rovinato tutto. Il suo tentativo di stringere un amicizia con il coreano, il loro pomeriggio passato in allegria e serenità….era andato tutto in malora per colpa di Eddy.

Ricordava chiaramente il sorriso che aveva sulle labbra prima di uscire da casa sua, anticipato da Hwoarang. Quanto avrebbe voluto afferrare quel maledetto per la giacca e riempirlo di pugni tanto da costringerlo a farsi ricoverare in ospedale per un mese! Così se lo sarebbe tolto dai piedi per un po’.

Invece era stato troppo colpito dalla rezione del coreano per poter fare qualsiasi cosa…però Sey aveva ragione, di nuovo….non poteva darla vinta a Gordo, non poteva lasciare Hwoarang nelle sue mani.

Chissà cosa avrebbe potuto fargli quel maniaco.

Un improvviso senso di rabbia mista a gelosia si era impadronito di lui e senza pensarci afferrò la giacca che era appesa accanto alla porta.

Quando Seyala tornò, pronta per uscire disse

 

“Vengo con te!”

 

La ragazza sorrise soddisfatta.

Jin era un tipo in gamba, sapeva quando era il momento di mettere da parte il proprio orgoglio ed agire per il meglio. Gli piaceva e lo stimava, anche se non lo conosceva da molto.

I due scesero nella hall del palazzo, si fecero dire qual’era la destinazione dei due ragazzi che erano appena usciti e si fecero chiamare subito un taxi per seguirli.

 

*******************************

 

Durante tutto il viaggio dalla casa dei Kazama fino al “La Saliere” (ignoro se un posto del genere esista a NY ma è cmq un locale esistente dove sono stata e dove cucinano da dio!*__* NdMiyu), il ristorante che era stato scelto da Eddy per la loro cena, Hwoarang era rimasto praticamente sempre in silenzio.

Era ancora un po’ irritato per il comportamento di Jin, ma più che altro stava cominciando ad essere irritato per la sua stessa reazione.

Forse aveva esagerato un pochino. In fondo sia Jin sia sua sorella non volevano fare altro che proteggerlo, impedendogli di andare fuori a fare liberamente da bersaglio per gli yakuza che lo volevano morto.

Solo che anche questa volta era stato il suo orgoglio a prendere il sopravvento….e la situazione era velocemente degenerata. Lui era un tipo impulsivo, che ci poteva fare?

E poi la colpa non era stata interamente sua e del suo carattere! Una buona dose di responsabilità ce l’aveva anche Jin. Quello stupido pensava sempre di poterlo governare a bacchetta pensandosi chissà quale essere eletto o superiore….ma non era così!

Solo perché era stato più fortunato di lui nella sua vita non si poteva permettere tutte queste libertà….visto che poi non erano neppure amiconi ma erano ancora alla fase iniziale della loro possibile amicizia, quella dell’approfondimento della conoscenza.

Però non poteva evitare di sentirsi un po’ in colpa per aver piantato a casa Jin e Seyala in quel modo….

Sospirò rassegnato. Che ci poteva fare? Ormai era fuori, tanto valeva approfittarne!

E poi una cena gratis in uno dei migliori ristoranti di New York non si poteva di certo rifiutare no? Sarebbe stato da pazzi! In oltre non aveva mai provato la cucina francese!

 

Eddy da parte sua aveva rispettato il silenzio dell’altro ragazzo.

Sapeva più che bene, ormai, che disturbare un Hwoarang di cattivo umore era un suicidio in piena regola.

Avrebbe avuto la possibilità di parlare più tardi….avrebbe avuto modo approfondire la sua conoscenza del rossino una volta giunti a destinazione.

Un sorriso soddisfatto passò sulle labbra del ragazzo mentre pensava alla sua fortuna sfacciata. Se non fosse stato per l’atteggiamento di Jin. Hwoarang non si sarebbe mai deciso ad uscire con lui.

Per colpa di quel cretino di un giapponese aveva cominciato a temere che il suo piano di seduzione sarebbe andato in fumo….ed invece tutto era andato come aveva programmato.

Perfetto!

 

Il coreano era ovviamente ignaro di quello che stava programmando l’altro ragazzo.

Era talmente immerso nei propri pensieri che non si accorse delle frequenti occhiate che gli rivolgeva Eddy ad ogni semaforo, grazie al quale poteva staccare liberamente gli occhi dalla strada senza rischiare incidenti.

Hwoarang era davvero uno spettacolo. Lo aveva desiderato fin dal primo momento che l’aveva visto al torneo Tekken, così freddo, calcolatore e sicuro di sé. Ne era rimasto ammaliato e fin da subito si era ripromesso di conquistarlo, anche se la cosa non si sarebbe rivelata affatto facile.

Ora però aveva buone possibilità di riuscita…doveva solo impegnarsi e tener duro e ben presto sarebbe caduto ai suoi piedi. (ggrrrr……-__- NdJin- ehm….buono Jinnuccio respira a fondo..^^;;; NdMiyu)

 

Alla fine giunsero al ristorante e scesero dall’auto per entrare nel locale. Già da fuori si poteva capire che era di super-lusso.

Eddy scrutò attentamente Hwoarang che avanzava lentamente verso l’entrata. Il suo abbigliamento non era di certo consono ad un luogo del genere ma per lui avrebbero fatto un eccezione.

In fondo a lui quell’abbigliamento piaceva….era una caratteristica dell’immagine del coreano.

Giubbotto in pelle nera e maglietta attillata a dolcevita dello stesso colore, jeans strappati in più punti, alcuni in posizioni strategiche come quello sotto la natica sinistra, ed anfibi.

Di fronte ad una simile visione il corpo del brasiliano fu attraversato da un forte brivido di piacere tanto che tutti i suoi buoni propositi (buoni eh?-_- NdMiyu) di aspettare e sedurlo con calma andarono a farsi friggere.

 

“Certo che anche tu non badi a spese Gordo. Ti tratti davvero bene, non c’è che dire!” disse Hwoarang osservando attentamente il locale, fermandosi a qualche metro dalla porta e scrutandovi dentro.

 

Quando il ragazzo non sentì nessuna risposta da parte dell’altro ragazzo si voltò in dietro con sguardo interrogativo.

 

“Ehi! Cosa stai aspettando? Entriamo o…”

 

Le parole gli morirono in gola quando, voltandosi, trovò Eddy ad un passo da lui.

Il brasiliano lo aveva raggiunto precedentemente con rapide falciate ed ora lo stava fissando con uno sguardo famelico negli occhi.

Hwoarang rimase un attimo sorpreso e quasi non fece resistenza quando Eddy lo afferrò per un braccio e lo trascino nel vicoletto che portava al retro del locale. Solo alla fine si accorse di quello che stava succedendo e si allontanò bruscamente dal ragazzo, dando uno strattone alla mano che lo teneva saldamente nella sua presa.

 

“Che cazzo fai Gordo? Cosa ti è preso? Perché mi hai portato qu…mpfff……”

 

Senza avere il tempo di reagire, senza nemmeno aspettarsi una cosa del genere, Hwoarang si trovò sbattuto contro il muro, con il corpo di Eddy premuto contro il suo impedendogli qualsiasi movimento e le loro labbra unite in un bacio. (GRRRRR!!!……-____- NdJin- oh-oh!^^;;;;;;;; NdMiyu)

Quasi non poteva credere a quello che stava succedendo.

All’inizio Hwo non riuscì a fare altro che starsene immobile, con gli occhi spalancati dalla sorpresa mentre l’altro ragazzo continuava a baciarlo. Poi si riscosse dal suo torpore e cercò di allontanare Eddy da lui…ma, sia a causa della posizione che gli impediva di muoversi liberamente, sia per l’incredulità che era ancora presente in lui, non riuscì nel suo intento. Peggiorò solamente la situazione. Ora le sue braccia erano bloccate sopra la sua testa dalla presa d’acciaio di una delle mani del brasiliano. L’altra lo stava accarezzando mentre cercava di approfondire il loro bacio.

Hwoarang si contorceva pericolosamente sotto il corpo di Eddy ed era pronto a sferrargli una ginocchiata per toglierselo di torno una volta per tutte però…..prima che potesse fare qualunque cosa si sentì improvvisamente libero.

Aprì lentamente gli occhi per vedere che fine avesse fatto quel maledetto e si trovò davanti un Jin a dir poco furibondo. Sembrava quasi emanare un’aura maligna mentre fissava con due occhi ardenti di rabbia il povero Gordo, che giaceva a terra con sguardo sorpreso ed un labbro sanguinante.

Lui stesso era sorpreso.

Che cosa diavolo ci faceva lui lì? E c’era pure sua sorella! Lo avevano seguito? Per assicurarsi che non gli succedesse nulla di male?

 

“Jin…?”

 

Il coreano provò ad attirare la sua attenzione ma fallì miseramente.

Jin non vedeva altro che Eddy e non sentiva altro che una grande voglia di spaccargli la faccia. Così, senza neanche pensare a quello che stava facendo, si avvicinò al ragazzo stesso a terra e lo aiutò a rimettersi in piedi….solo per sferrargli poi una serie di pugni nello stomaco ed una ginocchiata che lo fecero piegare in due dal dolore. Jin non si era di certo scomodato a trattenere la propria forza anzi il suo scopo era proprio quello di farlo soffrire il più possibile per quello che aveva fatto. (posso Miyu…posso ammazzarlo vero?è___é NdJin- no fermo aspetta!! ci serve ancora per delle scene!! se lo fai fuori prima chi usiamo! Aki heeelppp!!! NdMiyu che cerca di trattenere Jin- eccoomiiii!!!!! NdAki accorsa in aiuto e blocca Jin per i piedi- nooo!! lasciatemi maledette!!! devo ucciderlo devo ucciderlo!! lui ha osato toccare il mio Hwo! roooaaarrr!!!!!>o< NdJin)

Hwoarang si limitava a fissare la scena allibito mentre la sorella, che gli era corsa subito accanto, lo sommergeva di domande ed incitava allo stesso tempo il giapponese di continuare a pestare Eddy.

 

“Tu, lurido verme! Come hai osato toccare con quelle schifosissime mani Hwoarang!? Ti sei scavato la tomba con le tue stesse mani! Ti avevo avvertito che non ti avrei permesso di continuare a fare i tuoi comodi!”

 

“V-vai..al…divolo!”

 

“Volentieri! Ma prima permettimi di mandare te in avanscoperta! Non posso perdonarti per quello che hai fatto a Hwoarang!”

 

Il coreano assisteva a tutta la scena ancora allibito, incapace di muoversi e reagire. Non avrebbe mai pensato che Jin potesse arrabbiarsi tanto per qualcosa che era stato fatto a lui….in fondo fino a poco tempo fa erano acerrimi nemici e prima di allora il giapponese non aveva mai mostrato interesse nei suoi confronti, ne tanto meno lo aveva mai aiutato.

Ora, però, vedere che Jin stava lottando per prendere le sue difese, che era pronto quasi ad ammazzare (togli il quasi….lo uccido e basta!!!!è___é NdJin- fermoooo!!!!!!!!!!>___< NdMiyu&Aki) Eddy per quello che aveva fatto…..beh…..lo aveva reso stranamente felice e soddisfatto.

Non si era neppure sentito colpito nell’orgoglio da quel gesto……in fondo stava combattendo al posto suo ed in condizioni diverse non lo avrebbe mai permesso.

Però non gli sembrava comunque giusto che Jin si sporcasse le mani per qualcosa del genere così decise di intervenire e placare l’ira del giapponese.

 

“Kazama….smettila ti prego….basta così…” disse afferrandolo per un braccio prima che potesse colpire di nuovo Eddy, già ridotto piuttosto male.

 

“Non ho intenzione di fermarmi qui! Con lui non ho ancora finito! La deve pagare molto cara! Non dirmi che hai intenzione di difenderlo, vero?”

 

“Affatto…anzi….se non fossi intervenuto tu ci avrei pensato io a farlo nero! Nessuno si può permettere certe libertà con me senza il mio permesso! E’ solo che non vale la pena perdere ancora tempo con lui…lasciamolo qui e torniamocene a casa!”

 

Jin, che fino a quel momento aveva tenuto lo sguardo puntato su Eddy, si era finalmente deciso a voltarsi verso Hwoarang, facendo entrare in contatto i loro occhi.

Il ragazzo sentì qualcosa agitarsi incontrollabile dentro di lui, qualcosa che non riusciva ancora bene a definire…o che forse non voleva ancora comprendere. L’unica cosa che tutti notarono fu l’improvviso addolcirsi del suo volto ed un piccolo sorriso che gli comparve sulle labbra.

Seyala, lasciata in disparte fino ad allora, fissava attentamente la strano atmosfera che circondava i due ragazzi ed il loro scambio di sguardi. Alla fine, ebbe un’illuminazione mentre un idea si faceva strada nella sua mente. Non riuscì a trattenere un sorriso saccente.

 

“Allora andiamo. Il taxi ci sta ancora aspettando davanti al locale!” disse Jin, riprendendosi dal suo stato di semi-torpore ed iniziando a camminare fuori dal vicolo, lasciandosi dietro un Eddy svenuto. Gli altri due ragazzi lo seguirono.

 

“Uffa….però è un peccato….mi è saltata una cena che si preannunciava deliziosa!” borbottò indignato Hwoarang.

 

“Se a te va bene ti ci porto io a cena domani sera. In questo modo il tuo appetito sarà saziato.” disse l’altro ragazzo senza pensarci troppo, con un sorriso divertito sulle labbra.

 

“Mmmm….ci sto! Aggiudicato come risarcimente per quello che è successo sta sera! Mi aspetto una cena coi fiocchi, intesi?”

 

*********************

 

Il giorno seguente, la prima cosa che Seyala fece appena sveglia fu trascinare il fratello in giro per New York a fare shopping, cercando di attirare il meno possibile l’attenzione. Quella sera Hwoarang sarebbe uscito a cena con Jin e lei era fermamente intenzionata a far rimanere di sasso il giapponese.

Avrebbe aiutato il fratello a scegliere un abbigliamento adatto ad un ristorante di lusso ma allo stesso tempo seducente ed in grado di far cadere chiunque lui volesse ai suoi piedi….meglio se era un certo Kazama di sua conoscenza.

I due ragazzi non se n’erano ancora accorti ma tra di loro si era creata una strana intesa, uno strano tipo di rapporto che sembrava aver notato solo Seyala, almeno per il momento….e lei era intenzionata ad aiutarli a comprendere questa ‘evoluzione’.

Era strano a dirsi, visto il suo comportamento nei confronti di Eddy, ma l’idea che Jin e Hwoarang potessero diventare qualcosa di più che semplici amici….beh…non la turbava affatto. Non era una persona che badava a certe cose o che si lasciava guidare dai pregiudizi.

Solo Gordo faceva eccezione. Era un tipo di persona che odiava. Credeva di poter conquistare le persone con i soldi ma lei stessa sapeva bene che una cosa del genere era impossibile….e se anche fosse successo sarebbe stato tutto una finzione…..l’amicizia o l’amore ottenuti si sarebbero rivelati falsi.

Il suo era un atteggiamento da ipocriti e Seyala odiava quel tipo di gente, quelle persone di cui lei era spesso circondata.

Jin invece era un tipo a posto e gli era piaciuto fin dal primo momento che l’aveva visto. Nonostante fosse ricco, nonostante potesse avere tutto ciò che desiderava con una sola parola, non si vantava della propria fortuna anzi, era un tipo piuttosto semplice.

In oltre era carino e simpatico….nulla a che vedere con quel bastardo! Quasi quasi Seyala era invidiosa di suo fratello.

Quei due sembravano fatti l’uno per l’altro….quindi perché non aiutarli un po’?

La ragazza non riuscì a trattenere una risatina.

 

“Che hai da sghignazzare tutto d’un tratto?” chiese Hwoarang perplesso mentre fissava la sorella che camminava al suo fianco.

 

“Eh? Oh…nulla! Mi è solo venuta in mente una cosa divertente! E dai, non guardarmi con quella faccia! Non sono mica un’aliena!”

 

“Aliena forse no, ma un po’ matta di certo! Allora signorina, visto che mi hai trascinato fuori di casa, a quest’ora, con la forza per fare shopping….iniziamo? Anche se non capisco cos’hanno i miei vestiti di male!”

 

“I tuoi vestiti sono perfetti…per la vita di tutti i giorni….ma per una serata in un ristorante di classe non sono adatti! Ti ci vuole qualcosa di più raffinato!”

 

“Tzè! Già non mi va a genio che me li voglia pagare tu ma se pretendi che io indossi un completo in giacca e cravatta, beh, te lo puoi scordare!”

 

“Quanto sei polemicone! Voglio solo fare un regalino a mio fratello, non si può? E poi tranquillo, gli abiti di taglio classico non sono il tuo genere.”

 

Alla fine Seyala portò Hwoarang in uno dei più famosi negozi di moda giovanile di New York e, dopo più di un’ora di ricerche e di prove in camerino, riuscirono finalmente a trovare gli abiti adatti all’occasione.

Il resto della giornata i tre ragazzi la trascorsero tranquillamente in casa. Cominciarono a muoversi solamente a tardo pomeriggio per prepararsi al grande evento.

Hwoarang, essendo l’ospite, insistette per andare a cambiarsi in bagno, in modo da lasciare a Jin un po’ di privacy. Il giapponese fu leggermente contrariato perché gli sembrava scortese che l’altro ragazzo si dovesse cambiare in un posto così scomodo (di la verità che lo volevi spiare, guardone! NdMiyu-  -_-;;;;;; NdJin) ma subito dopo ne fu estremamento contento.

Hwoarang avrebbe riso di lui se lo avesse visto in quello stato.

Per la prima volta in vita sua era in crisi. Una crisi d’abbigliamento per essere precisi. Non riusciva a trovare nulla di decente da indossare.

Era ridicolo! Lui non si era mai fatto troppi problemi per i vestiti, certo, ci teneva alla sua apparenza ma mai fino a questo punto! Non ci aveva mai messo venti minuti per scegliere un paio di pantaloni ed una maglia!

Jin non si era mai sentito così ansioso e nervoso….perché doveva capitargli proprio ora?

 

“Dannazione! Ma che cavolo sto combinando!? Sembro una ragazza al suo primo appuntamento! Devo darmi una calmata….è con Hwoarang che devo uscire sta sera!”

 

Si fermò di colpo e guardò l’immenso casino di abiti che si erano accumulati sul letto. Sospirò cercando di darsi una calmata poi passò lentamente con lo sguardo la massa d’indumenti.

Alla fine riuscì a scegliere….un paio di pantaloni in velluto nero, una camicia azzurra e sopra un lungo cappotto dello stesso colore. Si sistemò rapidamente i capelli con un po’ di gel e si guardò allo specchio per vedere il risultato.

 

“Perfetto!” disse con una nota di soddisfazione prima di voltarsi ed uscire dalla camera.

 

Il salotto era vuoto. Probabilmente Hwoarang non aveva ancora finito di prepararsi. Jin tirò un sospirò di solievo. Non gli sarebbe piaciuto averlo fatto aspettare….non mentre lui era in completa crisi mistica per dei semplici vestiti.

Pochi attimi dopo sentì la porta del bagno aprirsi. Si voltò per accogliere Hwoarang….ma le parole gli morirono in gola.

Era rimasto folgorato dalla visione che gli si era presentata davanti agli occhi. Il coreano indossava un paio di attillati pantaloni in pelle nera, una maglia a dolcevita dello stesso colore e un lungo cappotto in micro-pelle pitonata beige. Tocco finale….i lunghi capelli rossi raccolti in un codino.

Sembrava un fotomodello uscito da una qualche rivista di alta moda.

Jin continuava a fissarlo ammaliato, incapace di riprendere il controllo di sé e di parlare. Hwoarang, vedendo una simile reazione da parte dell’altro ragazzo, non potè fare a meno di sentirsi lievemente imbarazzato.

Maledetta sua sorella che lo aveva convinto a comprare quei vestiti! Forse aveva un po’ esagerato. In confronto ad un completo giacca e cravatta, quell’abbigliamento era decisamente più comodo e nel suo stile, ma forse era troppo vistoso.

Jin, invece, era vestito in maniera più sobria…..e, doveva ammetterlo, stava dannatamente bene! Non aveva mai notato che il giapponese potesse essere così…affascinante. Forse perché, fino a quel momento, non aveva fatto altro che guardarlo con odio e disprezzo mentre ora riusciva a vederlo per quello che era veramente. (uno strafigooo!!*_* NdMiyu- assatanata!¬.¬ NdHwo- geloso?^^ NdMiyu- per nulla!è_é NHwo)

Alla fine Hwoarang, non riuscendo più a sopportare quel teso silenzio, decise di parlare.

 

“Beh? Che hai da fissare?” disse con voce meno ferma di quello che avrebbe voluto.

 

“N-Niente….è solo che stavo pensando. Quei vestiti ti stanno davvero bene!” disse senza accorgersi di essersi lasciato sfuggire quel complimento.

 

“Sul serio?” chiese un po’ sorpreso “Non sono un po’ esagerati, vero?”

 

“No, sono perfetti” disse accennando un sorriso poi, però, si riscosse e ricompose “Ehmm…beh. Visto che siamo pronti, che ne dici di andare?”

 

“Sono d’accordo. Sto cominciando ad avere fame!”

 

I due ragazzi salutarono Seyala, che li fissava entrambi con un mega sorrisone sulle labbra ed uno sguardo soddisfatto. Poi presero un taxi, per non dare troppo nell’occhio, e si diressero verso il ristorante scelto da Jin.

Al contrario del locale francese scelto da Eddy, quello sembrava molto più…intimo. Si vedeva chiaramente che era un ristorante di lusso però il fatto non era messo in mostra in maniera eccessiva. Aveva anche un certo tocco familiare….una strana atmosfera di calma e tranquillità che metteva subito a proprio agio.

Entrarono e furono subito accolti dal maitre che li accompagnò al loro tavolo, posizionato non molto lontano dalla vetrata che dava sulla strada. Sembrava conoscere Jin molto bene, probabilmente era un cliente abituale.

Al loro ingresso le persone presenti nel ristorante, in particolar modo le donne, si voltavano a fissarli ammaliate. (sbaaaaaavvvv!!!*ççç* NdAki&Miyu) La stanza brillava di una luca soffusa a causa delle candele presenti su ogni tavolo.

 

“Allora….che te ne pare?”

 

“Non male davvero. Mi piace questo posto. Non è troppo grande e neppure troppo affollato.”

 

“Io ci vengo spesso con mia madre. Lei adora la cucina di questo ristorante e la gente che lavora qui è meravigliosa, te ne accorgerai anche tu.” disse Jin sorridendo.

 

“Le sei molto affezionato, non è vero?”

 

“Certo. Da piccolo mi ha salvato molte volte dagli strani progetti che mio nonno aveva in serbo per me. Senza il suo aiuto non so proprio dove sarei a quest’ora.” sospirò “Quando ho creduto di averla persa per sempre mi sono sentito svuotato, ma ora che è tornata ho intenzione di proteggerla a qualsiasi costo. Nessuno farà più del male a mia madre.”

 

“Sai Jin, t’invidio.” disse Hwoarang con un’espressione leggermente triste “Ci sono molte cose di te che invidio.”

 

Il giapponese lo fissò un attimo sorpreso. Credeva di aver capito male. Poi si accorse di quanto stupido fosse stato a parlare in quel modo.

Si era completamente dimenticato della madre di Hwoarang e di quello che aveva fatto al proprio figlio. Doveva aver rievocato ricordi per nulla piacevoli. Era fortemente tentato di prendersi a pugni da solo.

Fortunatamente arrivò il cameriere a salvare la situazione. Aveva portato loro i menù e Jin colse l’occasione per ordinare subito un ottimo vino rosso, con il quale fecero un brindisi in onore di quella serata e cercò di distrarre il coerano dal suo passato.

Dopo quel piccolo incidente tutto proseguì senza altre complicazioni. Mangiarono con gusto gli antipasti ed i primi che avevano ordinato, chiaccherando tranquillamente  di vari argomenti, tra cui i loro progressi nelle arti marziali. Si ripromisero di fare presto un incontro amichevole per testare le proprie capacità.

Entrambi i ragazzi, anche se non lo avevano ammesso apertamente, si stavano divertendo più del previsto. Era piacevole stare in compagni dell’altro ragazzo. Quell’atmosfera quasi romantica, in oltre, rendeva la loro cena ancora più…particolare.

 

Intanto, fuori dal locale, due macchine nere avevano parcheggiato sul lato opposto della strada.

 

 

Fine Settima Parte

 

Miyu- anche questo capitolo è andato!^_^

Jin- e tu sei morta!!!!

Miyu- ehm…perché di grazia?^^;;;;

Jin- dove sarebbero le cose interessanti che ci avevi promesso!?è___é

Miyu- ma come, non le vedi? ho fatto l’incontro tra voi e Jun, ho organizzato due cene, una giornata di shopping ed ho fatto pure baciare Hwo da Eddy…quanta roba volete in un solo capitolo!?

Hwo- non ricordarmi quell’ultima parte per favore….mi sento ancora male!-___-||||||

Jin- io dovevo ammazzarlo quel verme! ma voi mi avete fermato…grrrrr!!!!!!è__é

Miyu- ehm…tranquillo….con tutte le botte che gli hai dato non penso che si farà vivo troppo presto….noi intanto lo abbiamo fatto mettere, per sicurezza, sotto protezione! non si sa mai!^^;;;

Jin- dann….-____-


 


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