Disclaimer: : I
personaggi proprietà della Namco…Seyala e Sebastian Milton, però sono nostri
^_______^
Note: ALLOOOOORRRAAAA!!!!!!
VI VOLETE DARE UNA MOSSAAAA!!??!>___< NdJin&Hwo
Uffaaaa….non lo sapete la
pazienza è una virtù!!-_- NdMiyu
Si lo sappiamo e tra un
po’ ci faranno santi da quanto siamo stati pazienti…..ora ci siamo stufati e
vogliamo i fatti!! NdHwo-minaccioso
Su ragazzi buoni….vedrete
che presto accadrà qualcosa….^^;; NdMiyu
Quanto presto!? NdJin in
trasformazione demoniaca
Ehhhhmmmm…..prestissimooooo!!!!^^;;;;;;;;;;;
NdMiyu
Sarà meglio per te e la
tua collega!-_____- NdJin&Hwo
Aiutooo!^^;;;;;;;; NdMiyu&Aki
________________________________
Tutti i
miei sbagli parte
VII
di Akira14 &
Miyuki
Il viaggio in limousine
passò abbastanza velocemente ed in maniera piacevole.
Seyala, che aveva
sbollito la rabbia ed il disgusto per l’atteggiamento del padre e quello
aggiunto per Gordo, era tornata di un umore sufficentemente sereno.
Era felice di potersi
allontanare per un po’ da quella casa che mai avrebbe pensato di poter
odiare tanto come gli era capitato in quegli ultimi tempi. Si sentiva sempre
più soffocare tra quelle mura e la situazione era diventata insostenibile.
L’invito di Jin si era
rivelato essere una vera ancora di salvezza e le avrebbe permesso di
assaporare un po’ di sana libertà.
Se suo padre sperava di
vederla tornare presto con la coda tra le gambe si sbagliava di grosso. Era
molto più testarda e determinata di quello che appariva.
In oltre questa vacanza,
vacanza perché ormai non doveva neppure tornare a scuola visto che era stata
nuovamente sbattuta fuori, gli avrebbe permesso di conoscere meglio suo
fratello e di scoprire quante cose avevano in comune oltre a quelle che
aveva già potuto intuire.
Di certo non aveva perso
tempo!
Sey e Hwoarang
instaurarono una mini conversazione durante tutto il tragitto alla casa dei
Kazama.
Nulla di ancora così
personale ovviamente! Entrambi preferirono per il momento rimanere molto sul
generico e sul vago con domande del genere:
Com’era la Corea?
Quando aveva incominciato
a praticare Kick Boxing? Come se la cavava?
Da quanto tempo lui e Jin
si conoscevano?
E simili.
Jin intanto li ascoltava
a momenti, uno sì ed uno no.
Era perso in altri
pensieri ed era ancora irritato dall’atteggiamento di Eddy. Quindi preferiva
non intromettersi nella discussione, sia per non disturbare i due fratelli,
sia per non iniziare ad insultare qualcuno a sproposito come aveva fatto in
precedenza Hwoarang.
Ma come si permetteva
quello sbruffone a parlargli in quel modo e ad insinuare che fosse
interessato al coreano!? Che glielo volesse portar via!?
Figuriamoci!
Era lui il pervertito ed
il porco che ci aveva provato spudoratamente con Hwoarang approfittando di
un suo momento di confusione ed inventandosi scuse assurde per giustificare
il tutto!
Solo Hwoarang avrebbe
potuto credere a tutte quelle balle! Certe volte era davvero ingenuo il
ragazzo!
A lui non importava
assolutamente nulla del coreano….beh….non in QUEL senso almeno! Erano solo
rivali…anche se adesso, ad essere sinceri, si era stufato di quella
situazione e voleva cercare di farselo…amico. (guarda…..una sedia che volaaa!O_O
NdMiyu -_______-|||| NdJin)
Era strano pronunciare
quella parola…..specialmente riferita a loro due.
Così diversi eppure così
simili.
Però, se fossero riusciti
davvero a diventarlo la loro si sarebbe rivelata un grande amicizia….ne era
certo.
Una mezz'ora dopo eccoli
arrivati a destinazione.
La limousine della
famiglia Milton parcheggiò di fronte ad un alto palazzo in uno dei quartieri
più In di New York ed i ragazzi scesero, trasportando con loro i pochi
bagagli che avevano.
Entrarono nella hall,
dove Jin salutò cordialmente il custode, e presero l’ascensore per
raggiungere il 5 piano.
Né Seyala ne Hwoarang si
mostrarono sorpresi quando oltrepassarono la porta d’entrata di casa Kazama,
anche se i motivi erano diversi. La prima perché ormai era abituata a vivere
in case lussuose ed eleganti e non ci faceva più caso, l’altro perché sapeva
più che bene che tipo era Jin e sapeva che gli piaceva trattarsi alla
grande, visto che poteva.
Fu Kylie ad accoglierli
con il sorriso sulle labbra.
“Bentornato Signorino
Kazama! Oh! Vedo che abbiamo anche altri ospiti!” disse la ragazza felice,
visto che non capitava spesso di avere ospiti ‘estranei’ in casa.
“Esatto….questi sono due
miei amici…Seyala Milton e Hwoarang….si fermeranno a casa nostra per un po’
di tempo quindi potresti portare le loro cose nelle mie stanze per
favore…almeno fino a quando non abbiamo deciso la loro sistemazione!”
“Certamente Signorino!
Provvedo subito!” disse lei entusiasta, prendendo i borsoni dalle mani dei
ragazzi.
“Un ultima cosa prima di
andare Kylie….mia madre è in casa?”
“Sì, è nel soggiorno”
“Bene…grazie…ora puoi
andare”
La ragazza si congedò e
scomparve in un corridoio mentre Jin iniziò a camminare nella direzione
opposta, seguito poco distante dagli altri due ragazzi.
Vedere sua madre era la
cosa più importante al momento. Solo lei poteva sapere cosa stava succedendo
e come avrebbero dovuto muoversi per risolvere quel casino.
Era una situazione troppo
delicata per correre inutili rischi agendo avventatamente….e poi….doveva
ammetterlo…….si sentiva un po’ in colpa per aver coinvolto Hwoarang in
qualcosa che non lo riguardava affatto.
Non che Jin lo avesse
fatto apposta. Lui stesso ne era rimasto sorpreso….però in fondo era lui che
volevano….ed invece il bersaglio era diventato Hwoarang, che aveva già
abbastanza problemi a cui pensare senza che si aggiungessero anche quelli
degli altri.
Entrarono nel soggiorno e
trovarono Jun seduta su uno dei divani a sorseggiare tranquillamente una
tazza di té. Indossava un semplicissimo abito bianco ed aveva i lunghi
capelli neri sciolti sulle spalle.
Sorrise dolcemente quando
vide il figlio entrare nella stanza e non fu sorpresa di trovare con lui gli
altri due ragazzi. Si alzò ed andò loro incontro per accoglierli.
“Buon giorno madre!”
disse Jin con un sorriso sulle labbra mentre baciava la donna su una
guancia.
“Buon giorno a te caro.
Questa mattina sei uscito di casa così presto che non ho avuto neanche la
possibilità di salutarti! Sono felice che tu sia riuscito a tornare per
l’ora di pranzo….e che abbia portato degli amici!” disse Jun appoggiando una
mano sulla spalla del figlio e spostando lo sguardo sui loro inaspettati
ospiti “Lasciami indovinare…tu devi essere Hwoarang, non è vero?”
“Esattamente signora….è
un piacere conoscerla!” disse il coreano con la massima educazione e
rispetto, facendo un lieve inchino.
Non se lo sapeva spiegare
ma di fronte allo sguardo dolce e gentile della madre di Jin non riusciva ad
assumere la sua solita aria di superiorità e di indifferenza, per non dire
quella da sbruffone. Quegli occhi scuri sembravano leggergli nell’anima
Era così simile al figlio
nell’aspetto e allo stesso tempo così differente nel carattere.
Non aveva mai visto Jin
con un espressione così serena sul volto come quella che aveva assunto la
madre e non sapeva neppure se sarebbe mai stato possibile……eppure, un attimo
fa lo aveva visto sorridere sul serio.
Ed inconsciamente si era
ritrovato a desiderare di vederlo sorridere a quel modo più spesso….
“Ho sentito parlare molto
di te da mio figlio….ero proprio curiosa di incontrarti!”
“Già….posso immaginare
cosa le avrà detto….di sicuro nulla di buono! Comunque non mi lamento…tra di
noi non scorre di certo buon sangue!”
“Lo avevo intuito!” disse
Jun ridendo e guardando il figlio che sembrava essere imbarazzato “Ma, ad
essere sinceri, le sue non sono state totalmente critiche! Tu invece
saresti….”
“Seyala Milton, signora.
Sono la sorella di Hwoarang.”
“Piacere di conoscerti!
Ma prego…accomodatevi pure! Non restate lì in piedi! Volete una tazza di té?"disse
la donna sedendosi sul divano ed afferrando la teiera, che giaceva quasi
dimenticata su di un carrellino, per iniziare a servire la bevanda ai
ragazzi. Essi però rifiutarono mentre si sedettero senza fare complimenti
sul divano opposto al suo.
“Madre….noi ti dovremmo
parlare di una cosa importante” intervenne Jin “Abbiamo bisogno del tuo
aiuto”
“Si tratta della storia
degli yakuza di cui ci aveva parlato Kazuya, vero? Immaginavo che ti saresti
recato all’aeroporto per accertarti delle sue informazioni e il non averti
trovato a casa questa mattina ha confermato le mie certezze!” sorrise
portandosi la propria tazza alle labbra per assaggiarne il contenuto “Tu
senza far nulla non ci sai stare…..spero solo che non ti sia cacciato nei
guai!”
“State tranquilla
signora, Jin non ha corso rischi!” disse Hwoarang ironico, ricevendo in
cambio uno sguardo fulminante dall’altro ragazzo.
Continuarono a fissarsi
per alcuni istanti, poi Jin sospirò e si apprestò a spiegare l’intera
situazione alla madre.
“Hwoarang ha ragione…..di
me non si sono neppure accorti….ed il motivo è che non ero io il loro
bersaglio. Non so come ma gli assassini inviati qui per uccidermi sono
convinti che Hwoarang sia il vero Jin Kazama….e quindi è lui che vogliono
vedere morto, non me!”
“Sei sicuro di quello che
dici?”
“Certo! Hwoarang è stato
già aggredito da loro all’uscita dell’aeroporto e se non fosse stato
per…l’intervento di Eddy Gordo…” disse con una nota di disgusto nella voce
al solo nominare quell’individuo (uffiii….ma io che ho fatto di male!?-_-
NdEddy- nulla ma ci serviva qualcuno a cui far fare la parte del rompiballe
ed abbiamo scelto te!^_^ NdMiyu- sigh!ç__ç NdEddy) “..se la sarebbe vista
brutta! Non ho la più pallida idea del motivo per cui siano così convinti
che lui sia me….e non so neppure come abbiano saputo del suo arrivo….”
“Visto che questo
viaggetto è stato improvvisato giusto ieri….” completò il coreano.
“Per questo abbiamo
bisogno del tuo aiuto. Non riusciamo a capire cosa stia succedendo e la
situazione non è certo delle migliori. Potrebbero cercare di ucciderlo in
ogni momento!”
Jun fissò per alcuni
istanti i tre ragazzi, con un’espressione tremendamente seria sul volto, e
poi distolse da loro lo sguardo.
I suoi occhi si
focalizzarono su un punto indefinito della stanza mentre, con non curanza,
agitava lentamente la tazza che teneva ancora in mano, facendo vorticare il
liquido al suo interno. La sua mente stava rielaborando le poche
informazioni datele dal figlio alla ricerca di una qualche soluzione ma
purtroppo, così su due piedi, non le veniva in mente nulla….se non il nome
della mente diabolica che aveva progettato tutto quello.
Un brivido gelido
percorse tutto il suo corpo.
“Questa situazione non mi
piace per niente” disse più a sé stessa che ai tre ragazzi, che la fissavano
silenziosi per non disturbare la sua riflessione.
Seyala era rimasta
alquanto colpita da una simile rivelazione, fino a quel momento nessuno le
aveva detto nulla.
Sembrava quasi che le
sorprese quel giorno non dovessero mai finire. Prima aveva scoperto di avere
un fratello e che sua madre le aveva mentito dicendole che era morto. Poi
quello schifosissimo di Gordo ci aveva provato spudoratamente con Hworang
davanti a tutti. (povero me…sempre maltrattato!ç_ç NdEddy- zitto tu e torna
di là! NdMiyu- ç_ç NdEddy) In fine, come ciliegina sulla torta, aveva
scoperto che qualche yakuza stava cercando di fargli la pelle avendolo
scambiato, per chissà quale motivo, per Jin.
Di bene in meglio.
Forse quella non si
sarebbe rivelata una vacanza tanto tranquilla in fondo.
Jun intanto aveva posato
la sua tazza sul carrellino e si era alzata dal divano, dirigendosi verso
l’enorme finestra che dava sulle strade affollate di New York senza dire una
parola.
Un nome ed un volto le
erano subito belenati di fronte agli occhi nel momento esatto in cui Jin
aveva incominciato il suo racconto.
Possibile che ogni volta
che sembravano vivere finalmente felici, sereni e liberi dal proprio
passato….condividere la stessa vita di tutti i comuni mortali…..lui dovesse
sempre rovinare tutto?!
Che cosa voleva ancora da
loro? E perché coinvolgere anche Hwoarang questa volta? Lui era un estraneo
in fondo!
Però quell’uomo non era
di certo uno stupido. Non faceva mai nulla senza un motivo preciso e che gli
procurasse un qualche vantaggio….anche se, al momento, il suo scopo non
riusciva a comprenderlo. In oltre aveva deciso di scaricare l’incarico a
qualcun altro organizzando una gran bella messa in scena.
Una trovata davvero
geniale….avrebbero fatto tutto gli yakuza di quella banda rivale. Lui non
avrebbe dovuto muovere un dito per portare a termine il suo progetto,
qualunque esso fosse, e non si sarebbe sporcato le mani. Non credeva che
avesse bisogno di attirare ulteriormente su di sé l’attenzione della polizia
e delle altre forze dell’ordine.
Quelli non aspettavano
altro che una scusante per arrestarlo e poter finalmente mettere fine alle
sue azione illegali, che non erano mai riusciti a provare a causa della sua
astuzia.
“Jin…Hwoarang…non potete
darmi nessun’altra informazione? Niente che mi possa aiutare a capire meglio
l’intera situazione?”
“Mi spiace madre…ma sia
Hwoarang che io brancoliamo nel buio. E’ stato tutto troppo improvviso ed
inatteso perché potessimo scoprire di più!”
“Signora….voi sapete chi
ha organizzato tutto questo, non è vero?” chiese il coreano, avendo letto
sul volto della donna e nel suo tono di voce una certa…confidenza.
“Purtroppo per te sì….so
chi è e la cosa non è per nulla rassicurante.”sospirò “Pure tu Jin dovresti
aver capito di chi sto parlando. Lo conosci fin troppo bene”
Jin si irrigidì
lievemente sentendo su di se lo sguardo degli altri due ragazzi e della
madre.
Effettivamente lo sapeva
anzi…era più corretto dire che lo aveva sospettato fin dall’inizio, visto
che non conosceva nessun’altra persona al mondo che lo odiasse così
profondamente….anche se non capiva lo scopo di prendersela con Hwoarang.
Avrebbe voluto dire che
era suo padre la mente di quel progetto ma per quanto lo odiasse sapeva bene
che lui non aveva colpa. Kazuya Mishima non era un santo ma nemmeno così
meschino e senza scrupoli da commettere un azione di tale bassezza morale.
Lui sì che avrebbe voluto risolvere i problemi ‘in famiglia’ se avesse
potuto.
E poi non si sarebbe
scomodato a venirli ad avvisare, per non citare il fatto che sua madre
nutriva una completa fiducia in lui.
Quindi rimaneva fuori una
sola persona….
“Il nonno.”
“Esattamente. Heihachi
Mishima. E’ lui il nemico, oserei dire, anche questa volta.” disse Jun con
voce piena di odio ma poi si raddolcì un po’ quando si rivolse al coreano
“Hwoarang, tu non hai idea del motivo che ha spinto Heihachi a tentare di
ucciderti?”
“No. Praticamente non lo
conosco neppure! L’ho incontrato solamente durante i tornei Tekken ma non ho
mai avuto a che fare con lui. Quindi credo di non potervi essere d’aiuto.”
“Capisco. Quindi non mi
resta altro da fare che cercare di mettermi in contatto con Kazuya, con
mezzi possibilmente non rintracciabili da quel vecchio, e chiedere aiuto a
lui. Odia il padre tanto quanto lo odiamo noi.” disse con una nota di
soddisfazione “Se Heihachi sta tramando qualcosa e tu Hwoarang sei in
qualche modo d’intralcio ai suoi piani, stai tranquillo che ti renderà la
vita un inferno. Devi agire con molta prudenza…tutti voi dovete agire con
prudenza! E mi raccomando Hwoarang, cerca di non andare in giro da solo! Non
sappiamo quando potrebbero attaccare di nuovo quelli yakuza!”
“Magnifico! Oltre a non
poter tornare in Corea dal mio maestro, senza correre il rischio di
coinvolgerlo in questo casino, devo pure andare in giro con una bambinaia!
Davvero magnifico!” sbuffò irritato il coreano mentre sua sorella
ridacchiava sotto i baffi.
In qualsiasi situazione
si trovasse non perdeva mai il suo sarcasmo.
“Quindi madre per te non
è un problema se loro due si trasferiranno a casa nostra per un po’ di
tempo?”
“Nessun disturbo! Anzi è
meglio che rimangano qui perché in questo modo possiamo tenere sotto
controllo la situazione! Per le sistemazioni è semplice. Anche se non
abbiamo una camera degli ospiti lo spazio in questa casa non manca. Seyala
dormirà assieme a Kylie nella sua stanza mentre Hwoarang starà con te al
piano di sopra.”
“Cooosaaaaa??? Io dovrei
dormire nella camera di questo essere!?” urlò Hwoarang indicando l’altro
ragazzo col dito “Non ci penso proprio! Piuttosto mi stabilisco qui in
soggiorno!!”
“Guarda che quello a non
essere felice di questa sistemazione dovrei essere io! Comunque se ti
piacciono tanto questi divani per me non c’è problema! Dormi pure qua! Non
mi fai altro che un favore! Non ti ci voglio in camera mia!”
Eccoli. Avevano
cominciato un’altra volta a litigare.
Possibile che non
riuscissero proprio ad andare d’accordo? Decisamente no.
Sulla reazione di
Hwoarang non c’era da stupirsi. Lui era fatto così. Era un tipo istintivo e
arrogante….piuttosto che ammettere di essere in debito verso la famiglia
Kazama per l’aiuto e l’ospitalità offertagli si sarebbe morso la lingua.
Anche se, ad essere sinceri, non vedeva di cosa doveva ringraziarli visto
che erano stati loro a ficcarlo in quel casino.
In oltre era già di
pessimo umore per tutto un insieme di cose quindi, neanche volendo, avrebbe
potuto contenere quello scatto d’ira….si doveva pur sfogare in qualche modo!
Jin invece si stava dando
mentalmente dello stupido.
Non era stato lui, poco
prima, a desiderare di diventare amico del coreano?
Se era così perché
diavolo aveva reagito in quel modo? Con quel tono irritato?
Forza dell’abitudine. Non
ci poteva fare nulla.
Sembrava quasi che tutte
le volte che i due ragazzi si avvicinavano troppo l’uno all’altro, superando
un invisibile limite di sicurezza, non potevano evitare di lanciarsi un
insulto dietro l’altro. Quasi fosse un meccanismo di autodifesa.
Doveva cercare di
contenere quegli impulsi altrimenti non sarebbe mai riuscito ad iniziare un
amicizia con Hwoarang.
“L’orgoglio maschile….chi
lo capisce!” disse Seyala tra l’esasperato e il divertito “Siete ridicoli!”
“Avanto ragazzi non fate
i bambini! Non sarà poi così terribile condividere assieme una stanza per un
po’ di tempo! E poi Jin, non ti sarai fatto fare quel mini appartamento per
poi decidere di non invitarci mai nessuno!” aggiunse la donna con un tono
conciliatore.
“Lei non capisce Signora
Kazama! Io e suo figlio non andiamo proprio d’accordo! Se ci lascia chiusi
in una stanza da soli rischia di non rivedere nessuno di noi due vivo!” (io
non mi fiderei a lasciarvi da soli in una camera da letto…credo che
l’uccidervi a vicenda sarebbe la vostra ultima intenzione!¬_¬ NdMiyu-
mannaggia! ci è andata male!-___- NdJin- già…queste due ci vogliono far
aspettare ancora!-_____- NdHwo- ^________^ NdMiyu&Aki perfide)
“Esagerato! Io invece
sono convinta che ve la caverete splendidamente!” sorrise.
“Ma…”
“Lascia perdere Hwoarang!
Quando mia madre si mette qualcosa in testa è difficile farle cambiare idea.
Vieni…è meglio che ti faccia vedere la mia camera.”
Il coreano borbottò
ancora qualche lamentela ma poi decise di seguire Jin.
La camera del ragazzo era
al piano di sopra anzi, era più corretto dire che la sua camera era l’intero
secondo piano! In pratica era come trovarsi in un altro appartamento.
Appena salite le scale ci
si trovava in un mini soggiorno con divano, tavolito al centro, mobiletto
per la TV e il registratore, un piccolo frigobar in un angolo ed uno stereo
appeso al muro. Un vero lusso!
Sulla parete opposta si
trovavano due porte, che avrebbero dovuto condurre rispettivamente alla
camera da letto e al bagno.
Hwoarang afferrò il suo
borsone ed il suo zaino, che giacevano appoggianti al muro e seguì Jin nella
sua stanza. Era enorme, quasi la metà del soggiorno. Al centro era
posizionato un letto a due piazze con due piccoli tavolini ai lati, usati
come comodini. Sopra vi erano appoggiate due abajour.
Sul muro di sinistra,
sotto la finestra, era stata posizionata una scrivania, sulla parete di
destra c’era un grosso armadio a due ante ed una vetrinetta a scaffali
contenente libri.
“Appoggia pure le tue
cose dove vuoi.” disse Jin sedendosi a peso morto sul letto “Più tardi farò
portare a Kylie dei cuscini e delle coperte così questa sera mi trasferirò
di là in soggiorno”
“Hai intenzione di
dormire sul divano mentre lasci a me la tua camera?” chiese Hwoarang
sbalordito.
“Esattamente. Tu sei
l’ospite in casa nostra e non posso permetterti di dormire sul divano o sul
pavimento….è contro il mio concetto di educazione e ospitalità!”
“Ma che bravo padrone di
casa! Non ti sforzare di essere gentile con me! Non ce né bisogno! Sono
abituato a dormire in posti improvvisati e scomodi….per me non è mai stato
un problema!”
“Ma per me lo è quindi
stattene zitto e non protestare! Tu dormirai in quel letto!”
“E se io non volessi?”
Hwoarang si avvicinò
minaccioso a Jin e lo sfidò con lo sguardo. L’altro ragazzo ne sostenne
l’intensità senza problemi ma poi si lasciò andare un sospiro esasperato.
“Senti Hwoarang…per una
volta non possiamo cercare di giungere ad un compromesso? Mettiamo da parte
le nostre incomprensioni passate e cerchiamo di andare d’accordo almeno un
po’! Siamo entrambi nella stessa barca e continuare a combatterci tra noi
non ci aiuterà di certo ad uscire da questa situazione!”
Hwoarang stava già per
ribattere con una delle sue solite frecciatine sprezzanti ma riuscì a
controllare quell’impulso. Quel genere di battute gli uscivano dalla bocca
istintivamente, senza che neppure le pensasse. Erano come un sistema di
autoprotezione che lo aiutavano spesso ad uscire da situazioni indesiderate
o particolarmente tese….lo mettevano in una posizione di vantaggio rispetto
al suo avversario.
“Accetto la tregua” disse
sospirando “Questa volta ti devo dare ragione Jin. E’ meglio smettere di
cercare di farci la pelle a vicenda…tanto abbiamo già chi lo farà al posto
nostro…anche se in questo modo mi viene a mancare uno dei miei passatempi
preferiti!”
Jin sorrise.
“Sta tranquillo….non ti
annioerai di certo!”
“Ne sono certo. Comunque
sappi che anche io ho ricevuto una certa educazione….e non posso permettere
che tu dorma sul divano o da qualsiasi altra parte. Non è cortese sbattere
il padrone di casa fuori dal proprio letto!”
“Lasciamo perdere questa
storia Hwoarang. Penseremo 'sta sera alla sistemazione.”
################################
I due ragazzi, dopo aver
pranzato serenamente con Seyala e Jun, trascorsero un pomeriggio tranquillo
davanti alla televisione visto che, almeno per quel giorno, avevano
concordato che non era sicuro uscire.
Gli yakuza dovevano
ancora essere sulle tracce di Hwoarang e di certo non dovevano aver
apprezzato molto la piccola batosta che si erano presi quella mattina.
Se lo erano fatto
scappare come dei poveri fessi. Sarebbe bastato davvero poco per farlo fuori
ma avevano perso l’occasione giusta….ed ora dovevano trovarlo in una città
grande come New York.
Un'ardua impresa.
In oltre la famiglia
Kazama aveva compratto quell’appartamento sotto un nome differente dal
loro, così da non essere facilmente rintracciabili e più sicuri. Con la loro
situazione famigliare erano certi che prima o poi questo piccolo stratagemma
sarebbe tornato utile.
Hwoarang ovviamente aveva
protestato non poco per quella decisione presa senza neppure tenere in
considerazione la sua opinione.
Visto che si era trovato
costretto a rimanere a New York per un tempo…indeterminato…avrebbe voluto
per lo meno fare un giro turistico della città! Ma quella possibilità era
stata stroncata in partenza.
Alla fine aveva accettato
questa reclusione forzata e, a sua enorme sorpresa, l’aveva trovata pure
piacevole…anche se non lo avrebbe mai ammesso per la sua solita questione di
orgoglio.
Era stato bene con Jin.
Si era divertito con lui.
Aveva scoperto piccole
cose che non avrebbe creduto possibile e, se non fosse stato per ciò che era
accaduto, forse non le avrebbe mai scoperte. Ascoltavano lo stesso genere di
musica, rock e metal precisamente, e piacevano loro lo stesso genere di
film.
Avevano parlato del
più e del meno tutto il pomeriggio, cercando di conoscersi a
vicenda….nascondendo in parte il proprio entusiasmo per non scoprirsi troppo
l’uno con l’altro. (idioti!-___- NdMiyu- sarai furba tu!-__- NdJin- io mi
reputo una persona intelligente e dalle infinite capacità….quindi se a voi
non va bene come scrivo faccio presto a togliervi di mezzo tutti e due! Una
bella strage di massa ed il gioco è fatto!^_^
NdMiyu- -____-;;;;;;; NdJ&H)
L’unica lite era stata
generata da Jin e dal suo ‘presunto’ tentativo di barare ad una partita di
Mortal Kombat. Per il resto erano andati fin troppo d’accordo.
Seyala era uscita a fare
un giro ed un po’ di compere sia per lei che per Hwoarang, ciò di cui
avrebbero avuto bisogno durante la loro permanenza a casa dei Kazama. Poi
raggiunse i due ragazzi e si unì al divertimento anche lei.
Purtroppo il loro
splendito umore fu terribilmente rovinato dall’arrivo di Eddy Gordo. Suonò
al campanello del loro appartemento verso le sei passate.
I più irritati
dall’arrivo di quel inaspettato ospite erano senza dubbio Seyala e Jin. Ora
che avevano capito che tipo fosse non sopportavano neppure la sua presenza!
(sigh!ç____ç NdEddy)
Entrambi sapevano fin
troppo bene che era venuto fin lì per Hwoarang, nonostante avesse cercato di
negare ogni possibile interesse nel ragazzo quella stessa mattinata.
Balle! Ma a chi pensava
di darla a bere?
Erano palesi le sue
intenzioni…ma purtroppo Hwoarang sembrava essere piuttosto cieco in quella
direzione, anche se la visita del ragazzo gli era completamente
indifferente….e questo era, in un certo senso, rassicurante.
Se fosse stato Jin ad
aprire la porta non avrebbe esitato due volte a sbattergliela in faccia….e
lo stesso avrebbe fatto più che volentieri Seyala. Purtroppo era stata Kylie
a farlo ed ora si trovavano in casa un fin troppo ben vestito Eddy perché
quella fosse semplicemente una pura e casuale visita di cortesia.
Indossava un paio di
pantaloni bianchi ed una giacca dello stesso colore, sotto ad essa una
camicia blu notte lasciata aperta di parecchi bottoni. Sembrava sul punto di
uscire per andare a rimorchiare qualche ragazza….anche se quello che
desiderava rimorchiare era qualcun altro, molto più a portata di mano.
Jin lo fulminò con lo
sguardo l’istante esatto in cui mise piede nel suo appartamento e Gordo
sembrò felice di ricambiare con altrettanto calore lo sguardo. Seyala,
invece, cercò di mantenere un espressione ‘neutrale’.
“Posso sapere cosa ci fai
TU qui e come diavolo hai scoperto il nostro indirizzo?”
“Non è stato un grosso
problema per me. Sono un ragazzo pieno di risorse Kazama, non te lo
dimenticare!” sorrise soddisfatto di fronte all’espressione irritata
dell’altro ragazzo “Per quanto riguarda il motivo che mi ha spinto a venire
qui…beh….mentre stavo uscendo per andare a cena fuori ho pensato che forse a
Hwoarang avrebbe fatto piacere unirsi a me. In fondo lui è appena arrivato a
New York e ho pensato che un piccolo giretto turistico notturno sarebbe
potuto essere…interessante!”
“Lo posso immaginare”
disse Jin con tono sempre più duro “Purtroppo per te temo che Hwoarang dovrà
rifiutare il tuo invito! Ti devo ricordare in quale situazione ci troviamo
al momento?”
“Non ce né bisogno, lo so
perfettamente. Però non l’ho chiesto a te Kazama ma a Hwoarang! Quindi
spetta a lui decidere cosa fare!”
“Non c’è nulla da
decidere, questo è tutto!”
“Ehi Jin! Guarda che sono
perfettamente in grado di rispondere da solo quindi piantala di parlare al
posto mio!”
“Certo, fa pure! Tanto da
questa casa tu non esci!”
“Come come? E chi me lo
impedirebbe di grazia!?” chiese il coreano cominciando ad irritarsi.
“Io. Non è sicuro per te
uscire in questo momento con tutti quei killer che ti stanno addosso. Mi
sembrava di avere già chiarito questo punto qualche ora fa e tu sembravi
avere capito, no? Non mi sembra oppurtuno perdere ancora tempo su questa
cosa…e poi non vorrei mai far fare tardi a Eddy, ha una cena che lo
aspetta!”
Il giapponese non potè
fare a meno di accennare un sorriso divertito di fronte all’espressione
furente del campione di Capoeira…..la stessa espressione che era presente
anche sul volto di Hwoarang.
Nel tentativo di
liquidare il più velocemente possibile Gordo, Jin non si era accorto di
avere un tantino esagerato con il suo atteggiamento ‘iperprotettivo’ ed ora
quest'ultimo rischiava di vedersela davvero brutta.
Hwoarang sapeva
perfettamente che quello che aveva detto il ragazzo era vero. Era pericoloso
per lui uscire e gironzolare per strada con quegli yakuza ancora in giro…ma
al momento, questo piccolo particolare non aveva nessuna importanza.
Non poteva sopportare il
fare autoritario di Jin.
Come osava dargli degli
ordini? Nessuno aveva il diritto di decidere al posto suo. Era lui il
padrone delle sue scelte!
Prima aveva acconsentito,
senza eccessive lamentele, a rimanersene a casa solo perché la loro era
stata una discussione civile dove non gli era stato imposto nulla con la
forza….ma ora…..ora non poteva perdonare l’atteggiamento dittatoriale di Jin.
“Si dia il caso Kazama
che io non abbia nessuna intenzione di rimanere in casa questa sera! Non con
un padrone di casa odioso come te! Quindi penso che accetterò il tuo invito
Gordo! Dammi solo il tempo di recuperare la mia giacca!”
Senza aspettare una
risposta si diresse verso la camera da letto, passando accanto ad un
incredulo Jin e ad un soddisfatto Eddy.
Seyala afferrò il
fratello per un braccio e lo fermò, cercando di farlo in qualche modo
ragionare. Non avrebbe permesso che suo fratello rischiasse la vita solo per
una questione di ego maschile.
“Fermati Hwo! Non andare!
E’ troppo pericoloso! Cosa faresti se dovessi incontrare ancora quei brutti
ceffi? Ti prego rimani qui con noi!”
L’espressione dura sul
volto del coreano si raddolcì subito di fronte alla preoccupazione della
sorella ed accennò un sorriso dolce ma sicuro di sé.
“Non ti preoccupare Sey….non
mi accadrà nulla….so badare a me stesso! L’ho sempre fatto e come vedi sono
sopravvissuto ad ogni genere di situazione! Me la caverò anche questa
volta!” poi oltrepassò anche la ragazza ed entrò nell’altra stanza.
“E poi ci sarò io con tuo
fratello! Ci penserò io a tenerlo sotto controllo!”
Seyala si voltò
inviperita contro Eddy e lo fulminò con lo sguardo ringhiandogli contro a
voce bassa “Posso immaginare a che genere di ‘controllo’ sottoporrai mio
fratello. Osa toccarlo con un dito e sei un uomo morto!”
Il ragazzo non ebbe il
tempo di rispondere perché Hwoarang ricomparve subito nella stanza, con
indosso un giubbino in pelle nera.
“Andiamo!” disse senza
guardare in faccia nessuno e senza fermarsi, dirigendosi subito verso la
porta. Eddy si lasciò sfuggire un piccolo sorriso di soddisfazione prima di
seguire l’altro ragazzo ed uscire dalla casa.
Jin e Seyala erano
rimasti da soli.
Nessuno dei due aveva
ancora aperto bocca ma ben presto fu la ragazza a scoppiare, vedendo la
mancanza di reazione nel giapponese.
“Tu! Brutto idiota!
Perché diavolo hai reagito in quel modo!? Tu più di tutti avresti dovuto
capire che a Hwo non piacciono le imposizioni! Lui è uno spirito libero!”
urlò esasperata “Già che c’eri avresti almeno potuto cercare di fermalo!? Ma
no…te ne sei stato zitto ed ora mio fratello è fuori, in giro per New York
di notte con quell’essere viscido! Come puoi permettere una cosa del
genere!? Sappiamo entrambi che appena ne avrà l’occasione ci proverà con
lui!”
“E che cosa avrei potuto
fare io? Tanto non mi avrebbe dato retta lo stesso! Hwoarang è dannatamente
testardo!” disse Jin, riacquistando improvvisamente la parola. Solo che la
sua voce sembrava in qualche modo vuota, forse un po’ amareggiata.
“Avresti potuto
chiedergli scusa! Ma il vostro orgoglio maschile vi impedisce di fare le
cose più semplici ma vi spinge alle azioni più assurde! Beh…io non ho
intenzione di lasciare mio fratello in mano a quel maniaco!” detto questo si
voltò per andare nell’altra stanza a recuperare la propria giacca e borsa.
“Cos’hai intenzione di
fare?”
“Li seguo! Da sola visto
che tu non hai intenzione di muoverti!”
Jin osservò la ragazza
scomparire oltre la porta della stanza ed iniziò a pensare velocemente
all’assurda situazione in cui si era cacciato.
Seyala aveva ragione, non
poteva di certo negarlo. Era stato uno stupido a comportarsi a quel modo
ma…era stato più forte di lui. Si era trovato istintivamente ad assalire
Eddy, che aveva incominciato ad odiare davvero profondamente, e ad assumere
un atteggiamento da vero stronzo.
Doveva prevedere che
Hwoarang si sarebbe infuriato….era sempre stato il più orgoglioso dei due.
Con questo suo gesto
aveva rovinato tutto. Il suo tentativo di stringere un amicizia con il
coreano, il loro pomeriggio passato in allegria e serenità….era andato tutto
in malora per colpa di Eddy.
Ricordava chiaramente il
sorriso che aveva sulle labbra prima di uscire da casa sua, anticipato da
Hwoarang. Quanto avrebbe voluto afferrare quel maledetto per la giacca e
riempirlo di pugni tanto da costringerlo a farsi ricoverare in ospedale per
un mese! Così se lo sarebbe tolto dai piedi per un po’.
Invece era stato troppo
colpito dalla rezione del coreano per poter fare qualsiasi cosa…però Sey
aveva ragione, di nuovo….non poteva darla vinta a Gordo, non poteva lasciare
Hwoarang nelle sue mani.
Chissà cosa avrebbe
potuto fargli quel maniaco.
Un improvviso senso di
rabbia mista a gelosia si era impadronito di lui e senza pensarci afferrò la
giacca che era appesa accanto alla porta.
Quando Seyala tornò,
pronta per uscire disse
“Vengo con te!”
La ragazza sorrise
soddisfatta.
Jin era un tipo in gamba,
sapeva quando era il momento di mettere da parte il proprio orgoglio ed
agire per il meglio. Gli piaceva e lo stimava, anche se non lo conosceva da
molto.
I due scesero nella hall
del palazzo, si fecero dire qual’era la destinazione dei due ragazzi che
erano appena usciti e si fecero chiamare subito un taxi per seguirli.
*******************************
Durante tutto il viaggio
dalla casa dei Kazama fino al “La Saliere” (ignoro se un posto del genere
esista a NY ma è cmq un locale esistente dove sono stata e dove cucinano da
dio!*__* NdMiyu), il ristorante che era stato scelto da Eddy per la loro
cena, Hwoarang era rimasto praticamente sempre in silenzio.
Era ancora un po’
irritato per il comportamento di Jin, ma più che altro stava cominciando ad
essere irritato per la sua stessa reazione.
Forse aveva esagerato un
pochino. In fondo sia Jin sia sua sorella non volevano fare altro che
proteggerlo, impedendogli di andare fuori a fare liberamente da bersaglio
per gli yakuza che lo volevano morto.
Solo che anche questa
volta era stato il suo orgoglio a prendere il sopravvento….e la situazione
era velocemente degenerata. Lui era un tipo impulsivo, che ci poteva fare?
E poi la colpa non era
stata interamente sua e del suo carattere! Una buona dose di responsabilità
ce l’aveva anche Jin. Quello stupido pensava sempre di poterlo governare a
bacchetta pensandosi chissà quale essere eletto o superiore….ma non era
così!
Solo perché era stato più
fortunato di lui nella sua vita non si poteva permettere tutte queste
libertà….visto che poi non erano neppure amiconi ma erano ancora alla fase
iniziale della loro possibile amicizia, quella dell’approfondimento della
conoscenza.
Però non poteva evitare
di sentirsi un po’ in colpa per aver piantato a casa Jin e Seyala in quel
modo….
Sospirò rassegnato. Che
ci poteva fare? Ormai era fuori, tanto valeva approfittarne!
E poi una cena gratis in
uno dei migliori ristoranti di New York non si poteva di certo rifiutare no?
Sarebbe stato da pazzi! In oltre non aveva mai provato la cucina francese!
Eddy da parte sua aveva
rispettato il silenzio dell’altro ragazzo.
Sapeva più che bene,
ormai, che disturbare un Hwoarang di cattivo umore era un suicidio in piena
regola.
Avrebbe avuto la
possibilità di parlare più tardi….avrebbe avuto modo approfondire la sua
conoscenza del rossino una volta giunti a destinazione.
Un sorriso soddisfatto
passò sulle labbra del ragazzo mentre pensava alla sua fortuna sfacciata. Se
non fosse stato per l’atteggiamento di Jin. Hwoarang non si sarebbe mai
deciso ad uscire con lui.
Per colpa di quel cretino
di un giapponese aveva cominciato a temere che il suo piano di seduzione
sarebbe andato in fumo….ed invece tutto era andato come aveva programmato.
Perfetto!
Il coreano era ovviamente
ignaro di quello che stava programmando l’altro ragazzo.
Era talmente immerso nei
propri pensieri che non si accorse delle frequenti occhiate che gli
rivolgeva Eddy ad ogni semaforo, grazie al quale poteva staccare liberamente
gli occhi dalla strada senza rischiare incidenti.
Hwoarang era davvero uno
spettacolo. Lo aveva desiderato fin dal primo momento che l’aveva visto al
torneo Tekken, così freddo, calcolatore e sicuro di sé. Ne era rimasto
ammaliato e fin da subito si era ripromesso di conquistarlo, anche se la
cosa non si sarebbe rivelata affatto facile.
Ora però aveva buone
possibilità di riuscita…doveva solo impegnarsi e tener duro e ben presto
sarebbe caduto ai suoi piedi. (ggrrrr……-__- NdJin- ehm….buono Jinnuccio
respira a fondo..^^;;; NdMiyu)
Alla fine giunsero al
ristorante e scesero dall’auto per entrare nel locale. Già da fuori si
poteva capire che era di super-lusso.
Eddy scrutò attentamente
Hwoarang che avanzava lentamente verso l’entrata. Il suo abbigliamento non
era di certo consono ad un luogo del genere ma per lui avrebbero fatto un
eccezione.
In fondo a lui quell’abbigliamento
piaceva….era una caratteristica dell’immagine del coreano.
Giubbotto in pelle nera e
maglietta attillata a dolcevita dello stesso colore, jeans strappati in più
punti, alcuni in posizioni strategiche come quello sotto la natica sinistra,
ed anfibi.
Di fronte ad una simile
visione il corpo del brasiliano fu attraversato da un forte brivido di
piacere tanto che tutti i suoi buoni propositi (buoni eh?-_- NdMiyu) di
aspettare e sedurlo con calma andarono a farsi friggere.
“Certo che anche tu non
badi a spese Gordo. Ti tratti davvero bene, non c’è che dire!” disse
Hwoarang osservando attentamente il locale, fermandosi a qualche metro dalla
porta e scrutandovi dentro.
Quando il ragazzo non
sentì nessuna risposta da parte dell’altro ragazzo si voltò in dietro con
sguardo interrogativo.
“Ehi! Cosa stai
aspettando? Entriamo o…”
Le parole gli morirono in
gola quando, voltandosi, trovò Eddy ad un passo da lui.
Il brasiliano lo aveva
raggiunto precedentemente con rapide falciate ed ora lo stava fissando con
uno sguardo famelico negli occhi.
Hwoarang rimase un attimo
sorpreso e quasi non fece resistenza quando Eddy lo afferrò per un braccio e
lo trascino nel vicoletto che portava al retro del locale. Solo alla fine si
accorse di quello che stava succedendo e si allontanò bruscamente dal
ragazzo, dando uno strattone alla mano che lo teneva saldamente nella sua
presa.
“Che cazzo fai Gordo?
Cosa ti è preso? Perché mi hai portato qu…mpfff……”
Senza avere il tempo di
reagire, senza nemmeno aspettarsi una cosa del genere, Hwoarang si trovò
sbattuto contro il muro, con il corpo di Eddy premuto contro il suo
impedendogli qualsiasi movimento e le loro labbra unite in un bacio. (GRRRRR!!!……-____-
NdJin- oh-oh!^^;;;;;;;; NdMiyu)
Quasi non poteva credere
a quello che stava succedendo.
All’inizio Hwo non riuscì
a fare altro che starsene immobile, con gli occhi spalancati dalla sorpresa
mentre l’altro ragazzo continuava a baciarlo. Poi si riscosse dal suo
torpore e cercò di allontanare Eddy da lui…ma, sia a causa della posizione
che gli impediva di muoversi liberamente, sia per l’incredulità che era
ancora presente in lui, non riuscì nel suo intento. Peggiorò solamente la
situazione. Ora le sue braccia erano bloccate sopra la sua testa dalla presa
d’acciaio di una delle mani del brasiliano. L’altra lo stava accarezzando
mentre cercava di approfondire il loro bacio.
Hwoarang si contorceva
pericolosamente sotto il corpo di Eddy ed era pronto a sferrargli una
ginocchiata per toglierselo di torno una volta per tutte però…..prima che
potesse fare qualunque cosa si sentì improvvisamente libero.
Aprì lentamente gli occhi
per vedere che fine avesse fatto quel maledetto e si trovò davanti un Jin a
dir poco furibondo. Sembrava quasi emanare un’aura maligna mentre fissava
con due occhi ardenti di rabbia il povero Gordo, che giaceva a terra con
sguardo sorpreso ed un labbro sanguinante.
Lui stesso era sorpreso.
Che cosa diavolo ci
faceva lui lì? E c’era pure sua sorella! Lo avevano seguito? Per assicurarsi
che non gli succedesse nulla di male?
“Jin…?”
Il coreano provò ad
attirare la sua attenzione ma fallì miseramente.
Jin non vedeva altro che
Eddy e non sentiva altro che una grande voglia di spaccargli la faccia.
Così, senza neanche pensare a quello che stava facendo, si avvicinò al
ragazzo stesso a terra e lo aiutò a rimettersi in piedi….solo per sferrargli
poi una serie di pugni nello stomaco ed una ginocchiata che lo fecero
piegare in due dal dolore. Jin non si era di certo scomodato a trattenere la
propria forza anzi il suo scopo era proprio quello di farlo soffrire il più
possibile per quello che aveva fatto. (posso Miyu…posso ammazzarlo
vero?è___é NdJin- no fermo aspetta!! ci serve ancora per delle scene!! se lo
fai fuori prima chi usiamo! Aki heeelppp!!! NdMiyu che cerca di trattenere
Jin- eccoomiiii!!!!! NdAki accorsa in aiuto e blocca Jin per i piedi- nooo!!
lasciatemi maledette!!! devo ucciderlo devo ucciderlo!! lui ha osato toccare
il mio Hwo! roooaaarrr!!!!!>o< NdJin)
Hwoarang si limitava a
fissare la scena allibito mentre la sorella, che gli era corsa subito
accanto, lo sommergeva di domande ed incitava allo stesso tempo il
giapponese di continuare a pestare Eddy.
“Tu, lurido verme! Come
hai osato toccare con quelle schifosissime mani Hwoarang!? Ti sei scavato la
tomba con le tue stesse mani! Ti avevo avvertito che non ti avrei permesso
di continuare a fare i tuoi comodi!”
“V-vai..al…divolo!”
“Volentieri! Ma prima
permettimi di mandare te in avanscoperta! Non posso perdonarti per quello
che hai fatto a Hwoarang!”
Il coreano assisteva a
tutta la scena ancora allibito, incapace di muoversi e reagire. Non avrebbe
mai pensato che Jin potesse arrabbiarsi tanto per qualcosa che era stato
fatto a lui….in fondo fino a poco tempo fa erano acerrimi nemici e prima di
allora il giapponese non aveva mai mostrato interesse nei suoi confronti, ne
tanto meno lo aveva mai aiutato.
Ora, però, vedere che Jin
stava lottando per prendere le sue difese, che era pronto quasi ad ammazzare
(togli il quasi….lo uccido e basta!!!!è___é NdJin- fermoooo!!!!!!!!!!>___<
NdMiyu&Aki) Eddy per quello che aveva fatto…..beh…..lo aveva reso
stranamente felice e soddisfatto.
Non si era neppure
sentito colpito nell’orgoglio da quel gesto……in fondo stava combattendo al
posto suo ed in condizioni diverse non lo avrebbe mai permesso.
Però non gli sembrava
comunque giusto che Jin si sporcasse le mani per qualcosa del genere così
decise di intervenire e placare l’ira del giapponese.
“Kazama….smettila ti
prego….basta così…” disse afferrandolo per un braccio prima che potesse
colpire di nuovo Eddy, già ridotto piuttosto male.
“Non ho intenzione di
fermarmi qui! Con lui non ho ancora finito! La deve pagare molto cara! Non
dirmi che hai intenzione di difenderlo, vero?”
“Affatto…anzi….se non
fossi intervenuto tu ci avrei pensato io a farlo nero! Nessuno si può
permettere certe libertà con me senza il mio permesso! E’ solo che non vale
la pena perdere ancora tempo con lui…lasciamolo qui e torniamocene a casa!”
Jin, che fino a quel
momento aveva tenuto lo sguardo puntato su Eddy, si era finalmente deciso a
voltarsi verso Hwoarang, facendo entrare in contatto i loro occhi.
Il ragazzo sentì qualcosa
agitarsi incontrollabile dentro di lui, qualcosa che non riusciva ancora
bene a definire…o che forse non voleva ancora comprendere. L’unica cosa che
tutti notarono fu l’improvviso addolcirsi del suo volto ed un piccolo
sorriso che gli comparve sulle labbra.
Seyala, lasciata in
disparte fino ad allora, fissava attentamente la strano atmosfera che
circondava i due ragazzi ed il loro scambio di sguardi. Alla fine, ebbe
un’illuminazione mentre un idea si faceva strada nella sua mente. Non riuscì
a trattenere un sorriso saccente.
“Allora andiamo. Il taxi
ci sta ancora aspettando davanti al locale!” disse Jin, riprendendosi dal
suo stato di semi-torpore ed iniziando a camminare fuori dal vicolo,
lasciandosi dietro un Eddy svenuto. Gli altri due ragazzi lo seguirono.
“Uffa….però è un
peccato….mi è saltata una cena che si preannunciava deliziosa!” borbottò
indignato Hwoarang.
“Se a te va bene ti ci
porto io a cena domani sera. In questo modo il tuo appetito sarà saziato.”
disse l’altro ragazzo senza pensarci troppo, con un sorriso divertito sulle
labbra.
“Mmmm….ci sto!
Aggiudicato come risarcimente per quello che è successo sta sera! Mi aspetto
una cena coi fiocchi, intesi?”
*********************
Il giorno seguente, la
prima cosa che Seyala fece appena sveglia fu trascinare il fratello in giro
per New York a fare shopping, cercando di attirare il meno possibile
l’attenzione. Quella sera Hwoarang sarebbe uscito a cena con Jin e lei era
fermamente intenzionata a far rimanere di sasso il giapponese.
Avrebbe aiutato il
fratello a scegliere un abbigliamento adatto ad un ristorante di lusso ma
allo stesso tempo seducente ed in grado di far cadere chiunque lui volesse
ai suoi piedi….meglio se era un certo Kazama di sua conoscenza.
I due ragazzi non se
n’erano ancora accorti ma tra di loro si era creata una strana intesa, uno
strano tipo di rapporto che sembrava aver notato solo Seyala, almeno per il
momento….e lei era intenzionata ad aiutarli a comprendere questa ‘evoluzione’.
Era strano a dirsi, visto
il suo comportamento nei confronti di Eddy, ma l’idea che Jin e Hwoarang
potessero diventare qualcosa di più che semplici amici….beh…non la turbava
affatto. Non era una persona che badava a certe cose o che si lasciava
guidare dai pregiudizi.
Solo Gordo faceva
eccezione. Era un tipo di persona che odiava. Credeva di poter conquistare
le persone con i soldi ma lei stessa sapeva bene che una cosa del genere era
impossibile….e se anche fosse successo sarebbe stato tutto una finzione…..l’amicizia
o l’amore ottenuti si sarebbero rivelati falsi.
Il suo era un
atteggiamento da ipocriti e Seyala odiava quel tipo di gente, quelle persone
di cui lei era spesso circondata.
Jin invece era un tipo a
posto e gli era piaciuto fin dal primo momento che l’aveva visto. Nonostante
fosse ricco, nonostante potesse avere tutto ciò che desiderava con una sola
parola, non si vantava della propria fortuna anzi, era un tipo piuttosto
semplice.
In oltre era carino e
simpatico….nulla a che vedere con quel bastardo! Quasi quasi Seyala era
invidiosa di suo fratello.
Quei due sembravano fatti
l’uno per l’altro….quindi perché non aiutarli un po’?
La ragazza non riuscì a
trattenere una risatina.
“Che hai da sghignazzare
tutto d’un tratto?” chiese Hwoarang perplesso mentre fissava la sorella che
camminava al suo fianco.
“Eh? Oh…nulla! Mi è solo
venuta in mente una cosa divertente! E dai, non guardarmi con quella faccia!
Non sono mica un’aliena!”
“Aliena forse no, ma un
po’ matta di certo! Allora signorina, visto che mi hai trascinato fuori di
casa, a quest’ora, con la forza per fare shopping….iniziamo? Anche se non
capisco cos’hanno i miei vestiti di male!”
“I tuoi vestiti sono
perfetti…per la vita di tutti i giorni….ma per una serata in un ristorante
di classe non sono adatti! Ti ci vuole qualcosa di più raffinato!”
“Tzè! Già non mi va a
genio che me li voglia pagare tu ma se pretendi che io indossi un completo
in giacca e cravatta, beh, te lo puoi scordare!”
“Quanto sei polemicone!
Voglio solo fare un regalino a mio fratello, non si può? E poi tranquillo,
gli abiti di taglio classico non sono il tuo genere.”
Alla fine Seyala portò
Hwoarang in uno dei più famosi negozi di moda giovanile di New York e, dopo
più di un’ora di ricerche e di prove in camerino, riuscirono finalmente a
trovare gli abiti adatti all’occasione.
Il resto della giornata i
tre ragazzi la trascorsero tranquillamente in casa. Cominciarono a muoversi
solamente a tardo pomeriggio per prepararsi al grande evento.
Hwoarang, essendo
l’ospite, insistette per andare a cambiarsi in bagno, in modo da lasciare a
Jin un po’ di privacy. Il giapponese fu leggermente contrariato perché gli
sembrava scortese che l’altro ragazzo si dovesse cambiare in un posto così
scomodo (di la verità che lo volevi spiare, guardone! NdMiyu- -_-;;;;;;
NdJin) ma subito dopo ne fu estremamento contento.
Hwoarang avrebbe riso di
lui se lo avesse visto in quello stato.
Per la prima volta in
vita sua era in crisi. Una crisi d’abbigliamento per essere precisi. Non
riusciva a trovare nulla di decente da indossare.
Era ridicolo! Lui non si
era mai fatto troppi problemi per i vestiti, certo, ci teneva alla sua
apparenza ma mai fino a questo punto! Non ci aveva mai messo venti minuti
per scegliere un paio di pantaloni ed una maglia!
Jin non si era mai
sentito così ansioso e nervoso….perché doveva capitargli proprio ora?
“Dannazione! Ma che
cavolo sto combinando!? Sembro una ragazza al suo primo appuntamento! Devo
darmi una calmata….è con Hwoarang che devo uscire sta sera!”
Si fermò di colpo e
guardò l’immenso casino di abiti che si erano accumulati sul letto. Sospirò
cercando di darsi una calmata poi passò lentamente con lo sguardo la massa
d’indumenti.
Alla fine riuscì a
scegliere….un paio di pantaloni in velluto nero, una camicia azzurra e sopra
un lungo cappotto dello stesso colore. Si sistemò rapidamente i capelli con
un po’ di gel e si guardò allo specchio per vedere il risultato.
“Perfetto!” disse con una
nota di soddisfazione prima di voltarsi ed uscire dalla camera.
Il salotto era vuoto.
Probabilmente Hwoarang non aveva ancora finito di prepararsi. Jin tirò un
sospirò di solievo. Non gli sarebbe piaciuto averlo fatto aspettare….non
mentre lui era in completa crisi mistica per dei semplici vestiti.
Pochi attimi dopo sentì
la porta del bagno aprirsi. Si voltò per accogliere Hwoarang….ma le parole
gli morirono in gola.
Era rimasto folgorato
dalla visione che gli si era presentata davanti agli occhi. Il coreano
indossava un paio di attillati pantaloni in pelle nera, una maglia a
dolcevita dello stesso colore e un lungo cappotto in micro-pelle pitonata
beige. Tocco finale….i lunghi capelli rossi raccolti in un codino.
Sembrava un fotomodello
uscito da una qualche rivista di alta moda.
Jin continuava a fissarlo
ammaliato, incapace di riprendere il controllo di sé e di parlare. Hwoarang,
vedendo una simile reazione da parte dell’altro ragazzo, non potè fare a
meno di sentirsi lievemente imbarazzato.
Maledetta sua sorella che
lo aveva convinto a comprare quei vestiti! Forse aveva un po’ esagerato. In
confronto ad un completo giacca e cravatta, quell’abbigliamento era
decisamente più comodo e nel suo stile, ma forse era troppo vistoso.
Jin, invece, era vestito
in maniera più sobria…..e, doveva ammetterlo, stava dannatamente bene! Non
aveva mai notato che il giapponese potesse essere così…affascinante. Forse
perché, fino a quel momento, non aveva fatto altro che guardarlo con odio e
disprezzo mentre ora riusciva a vederlo per quello che era veramente. (uno
strafigooo!!*_* NdMiyu- assatanata!¬.¬ NdHwo- geloso?^^ NdMiyu- per nulla!è_é
NHwo)
Alla fine Hwoarang, non
riuscendo più a sopportare quel teso silenzio, decise di parlare.
“Beh? Che hai da
fissare?” disse con voce meno ferma di quello che avrebbe voluto.
“N-Niente….è solo che
stavo pensando. Quei vestiti ti stanno davvero bene!” disse senza accorgersi
di essersi lasciato sfuggire quel complimento.
“Sul serio?” chiese un
po’ sorpreso “Non sono un po’ esagerati, vero?”
“No, sono perfetti” disse
accennando un sorriso poi, però, si riscosse e ricompose “Ehmm…beh. Visto
che siamo pronti, che ne dici di andare?”
“Sono d’accordo. Sto
cominciando ad avere fame!”
I due ragazzi salutarono
Seyala, che li fissava entrambi con un mega sorrisone sulle labbra ed uno
sguardo soddisfatto. Poi presero un taxi, per non dare troppo nell’occhio, e
si diressero verso il ristorante scelto da Jin.
Al contrario del locale
francese scelto da Eddy, quello sembrava molto più…intimo. Si vedeva
chiaramente che era un ristorante di lusso però il fatto non era messo in
mostra in maniera eccessiva. Aveva anche un certo tocco familiare….una
strana atmosfera di calma e tranquillità che metteva subito a proprio agio.
Entrarono e furono subito
accolti dal maitre che li accompagnò al loro tavolo, posizionato non molto
lontano dalla vetrata che dava sulla strada. Sembrava conoscere Jin molto
bene, probabilmente era un cliente abituale.
Al loro ingresso le
persone presenti nel ristorante, in particolar modo le donne, si voltavano a
fissarli ammaliate. (sbaaaaaavvvv!!!*ççç* NdAki&Miyu) La stanza brillava di
una luca soffusa a causa delle candele presenti su ogni tavolo.
“Allora….che te ne pare?”
“Non male davvero. Mi
piace questo posto. Non è troppo grande e neppure troppo affollato.”
“Io ci vengo spesso con
mia madre. Lei adora la cucina di questo ristorante e la gente che lavora
qui è meravigliosa, te ne accorgerai anche tu.” disse Jin sorridendo.
“Le sei molto
affezionato, non è vero?”
“Certo. Da piccolo mi ha
salvato molte volte dagli strani progetti che mio nonno aveva in serbo per
me. Senza il suo aiuto non so proprio dove sarei a quest’ora.” sospirò
“Quando ho creduto di averla persa per sempre mi sono sentito svuotato, ma
ora che è tornata ho intenzione di proteggerla a qualsiasi costo. Nessuno
farà più del male a mia madre.”
“Sai Jin, t’invidio.”
disse Hwoarang con un’espressione leggermente triste “Ci sono molte cose di
te che invidio.”
Il giapponese lo fissò un
attimo sorpreso. Credeva di aver capito male. Poi si accorse di quanto
stupido fosse stato a parlare in quel modo.
Si era completamente
dimenticato della madre di Hwoarang e di quello che aveva fatto al proprio
figlio. Doveva aver rievocato ricordi per nulla piacevoli. Era fortemente
tentato di prendersi a pugni da solo.
Fortunatamente arrivò il
cameriere a salvare la situazione. Aveva portato loro i menù e Jin colse
l’occasione per ordinare subito un ottimo vino rosso, con il quale fecero un
brindisi in onore di quella serata e cercò di distrarre il coerano dal suo
passato.
Dopo quel piccolo
incidente tutto proseguì senza altre complicazioni. Mangiarono con gusto gli
antipasti ed i primi che avevano ordinato, chiaccherando tranquillamente di
vari argomenti, tra cui i loro progressi nelle arti marziali. Si ripromisero
di fare presto un incontro amichevole per testare le proprie capacità.
Entrambi i ragazzi, anche
se non lo avevano ammesso apertamente, si stavano divertendo più del
previsto. Era piacevole stare in compagni dell’altro ragazzo. Quell’atmosfera
quasi romantica, in oltre, rendeva la loro cena ancora più…particolare.
Intanto, fuori dal
locale, due macchine nere avevano parcheggiato sul lato opposto della
strada.
Fine Settima Parte
Miyu- anche questo
capitolo è andato!^_^
Jin- e tu sei morta!!!!
Miyu- ehm…perché di
grazia?^^;;;;
Jin- dove sarebbero le
cose interessanti che ci avevi promesso!?è___é
Miyu- ma come, non le
vedi? ho fatto l’incontro tra voi e Jun, ho organizzato due cene, una
giornata di shopping ed ho fatto pure baciare Hwo da Eddy…quanta roba volete
in un solo capitolo!?
Hwo- non ricordarmi
quell’ultima parte per favore….mi sento ancora male!-___-||||||
Jin- io dovevo ammazzarlo
quel verme! ma voi mi avete fermato…grrrrr!!!!!!è__é
Miyu- ehm…tranquillo….con
tutte le botte che gli hai dato non penso che si farà vivo troppo
presto….noi intanto lo abbiamo fatto mettere, per sicurezza, sotto
protezione! non si sa mai!^^;;;
Jin- dann….-____-
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