Disclaimer:
I personaggi purtroppo non appartengono a noi ma alla Namco…a parte alcuni
personaggi originali come la famiglia Milton, Sauzer ecc.
Nota:
allorraaaa!!!! comincia si o no la parte interessante!? noi ci stiamo annoiando!
>__< NdJ&H
Uffa
quanto siete insistenti! Con calma si fa tutto…vero Akiruccia!?^^ NdMiyu
Esatto!
Quindi zitti ed aspettate!^_^ NdAki
siiiiggghhhh
ç______ç NdJ&H
Tutti i
miei sbagli parte
V
di Akira14 &
Miyuki
“Ma dove cavolo si è
cacciato quel tipo!? Non può essersi volatizzato nel nulla!!”
Eddy si era fiondato
fuori dalla casa appena un paio di minuti dopo l’uscita tempestosa di
Hwoarang e già lo aveva perso di vista.
Si guardò a destra e a
sinistra lungo i marciapiedi che costeggiavano la strada di fronte
all’enorme villa dei Milton nella vaga speranza di vedere il suo amico…..ma
di vistosi capelli color del fuoco non ce n’era neppure l’ombra.
Si fece prendere
momentaneamente dal panico.
Come avrebbe fatto a
trovarlo se non aveva la più pallida idea di dove fosse andato?
In questo modo tutto il
suo bel progettino di consolare Hwoarang e persuaderlo con le sue saggie
parole a tornare indietro sarebbe andato in fumo! (ma tu doppi fini no
vero?-___- NdMiyu)
Diede ancora due occhiate
figaci alla strada e poi decise di seguire il suo istinto dirigendosi verso
sinitra.
Con tutta probabilità ci
avrebbe azzeccato visto che quella era la direzioni da cui erano venuti in
taxi e Hwoarang, non conoscendo bene la zona, avrebbe potuto ripercorrerla a
ritroso nella vaga speranza di trovare un luogo di suo gradimento dove
fermarsi.
Non poteva di certo aver
preso un taxi…..non ce n’era stato il tempo. In oltre sapeva con certezza
che non sarebbe mai tornato all’aeroporto visto che per lui tornare in Corea
era troppo pericoloso con quegli scagnozzi in giro.
Eh già! Oltre che al
problema Seyala bisognava porre rimedio anche a quello…….e alla svelta direi
prima che ci scappi un morto di toppo e qualche ferito.
Gran bella
situazione….non c’è che dire!
Eddy continuò la sua
ricerca a passo spedito, ispezionando attentamente con lo sguardo la folla
di persone che si aggiravano per le strade a quell’ora del mattino.
Non sarebbe stato facile
trovarlo….specialmente se lui non voleva essere trovato.
E poi New York era una
città dannatamente grande! Poteva essere ovunque!
Possibile che dovesse
sempre essere così impulsivo?
D’accordo, Seyala non si
era di certo comportata nel migliore dei modi andando a rifugiarsi in bagno
ma in fondo poteva anche comprenderla. Non era certo da tutti i giorni
trovarsi in casa un fratello che hai creduto morto per tutta la tua vita.
Come minimo avrebbe
dovuto riflettere attentamente sulla situazione e riprendersi un po’ dallo
shock.
Ora non restava da fare
altro che trovarlo.
Fosse facile…….
“Dannazione! Dove sei
finito Hwoarang!?” boffonchiò nervosamente con un filo di voce.
Orami era una buona
mezz’oretta che girava per le strade a caso senza trovare una sola traccia
di dove potesse essersi nascosto Hwoarang.
Avrebbe dovuto
incrociarlo da tempo vista l’andatura rapida con cui aveva camminato…eppure
niente.
Eddy stava cominciando a
spazientirsi. Non era di certo il suo passatempo preferito camminare per New
York senza meta come uno stupido.
In oltre era scoraggiato.
Stava quasi per gettare la spugna e tornare alla villa dei Milton sperando
che prima o poi si sarebbe rifatto vivo quando qualcosa attirò la sua
attenzione.
Era la vetrata di un bar
piuttosto piccolo e all’apparenza mal frequentato. Era il tipico locale dove
si andavano a divertire i camionisti, i motociclisti ed i teppisti durante
il loro numeroso tempo libero….giocando una partitella a biliardo, fumandosi
una sigaretta e bevendo birra.
Sembrava proprio il tipo
di bar che era solito frequentare Hwoarang. Degno della sua fama di Blood
Talon.
Tanto più che il suo
sesto senso sembrava dirgli che era sulla strada giusta.
Attraversò rapidamente la
strada ed entrò nel locale sperando proprio di non sbagliarsi…….e
fortunatamente non rimase deluso.
Non molto distante da lui
vide Hwoarang seduto su uno sgabello davanti al bancone che sorseggiava un
boccale di birra, mentre due tizi stavano cercando di abordarlo per una
partitella a biliardo. Purtoppo per loro il coreano sembrava tutt’altro che
interessato e li stava spudoratamente ignorando.
Sulle labbra di Eddy
affiorò un sorriso soddisfatto e divertito allo stesso tempo.
A quanto sembrava
Hwoarang era peggio di una calamita. Attirava le persone con una facilità
estrema….sia in senso positivo sia in quello negativo. Uno che si cacciava
più nei guai di lui non esisteva.
“Finalmente ti ho
trovato! Mi hai fatto faticare un bel po’ sai?” disse avvicinandosi con
passo lento ma deciso.
Il rossino alzò
lentamente lo sguardo dal boccale che teneva in mano e lo fisso con due
occhi impenetrabili e strafottenti. Poi tornò a fissare altro ignorando
anche il suo arrivo.
Eddy invece scoccò un
occhiata molto significativa ai due intrusi, che dopo qualche protesta se ne
andarono al tavolo da biliardo un po’ delusi per non aver convinto quel
ragazzo ad unirsi a loro.
In fondo era meglio
così….se si fossero messi a giocare ci avrebbero rimesso un patrimonio.
Hwoarang era abile con la stecca….e conoscendo il suo bel caratterino non
era solito lasciarsi sconfiggere, neppure a biliardo.
“Allora Hwoarang, dimmi
un po’….la tua uscità di scena la si può intendere come una ritirata o come
una pausa riflessiva?” chiese Eddy buttandola un po’ sul ridere ma senza
girare attorno all’argomento. A lui piaceva essere deciso e conciso.
Il ragazzo voltò appena
lo sguardo con fare irritato mentre Gordo si sedeva sullo sgabello lasciato
libero da uno dei due tizi di prima.
Il maestro di Capoeira
appoggiò i gomiti sul tavolo e si mise in attesa di una risposta.
Tanto, ora che lo aveva
trovato, non aveva più nessuna fretta di andarsene….e se proprio non avrebbe
voluto rispondergli lo avrebbe costretto con la forza. Intanto però si
accontentava, felice, di fissarlo…..forse un pochino troppo interessato.
Ben presto però fu
Hwoarang a stancarsi di quell’atteggiamento.
“Senti Gordo, ma tu non
hai di meglio da fare che stare qui a fissarmi come un fesso!? Se non l’hai
capito non voglio compagnia quindi smamma chiaro?!”
“Te lo puoi scordare. Io
da qui non me ne vado se prima non hai risposto alla mia domanda e non
abbiamo chiarito un po’ la situazione! Non te ne puoi andare via così dopo
aver lanciato una bomba simile all’interno della famiglia Milton! Cerca di
capirli, li ha lasciato parecchio scossi…..”
“Scusami tanto se non
riesco a pensare ai loro sentimenti e a come quella notizia li abbia feriti!
Di certo nessuno si è mai domandato come mi devo essere sentito io ad essere
abbandonato come un animale per strada dalla propria madre!! Loro pensano
soltanto a come tutto ciò rovina l’immagine di donna perfetta e santa di mia
madre!!” disse voltandosì di scatto a fissarlo con occhi di fuoco, sbattendo
bruscamente il boccale di birra sul bancone “Se proprio devi fare la
ramanzina a qualcuno perché non la vai a fare a loro! Specialmente a mia
sorella! E’ troppo comodo fuggire dalla realtà!”
“Questo è vero…ma non ti
sembra di stare facendo la stessa cosa? Non stai fuggendo anche tu dai tuoi
problemi?” rispose calmo Eddy reggendo il suoi sguardo.
“Io non sto affatto
fuggendo! E’ solo che non resistevo più in quella stanza….dovevo uscire
altrimenti sarei impazzito!”
“Senti Hwoarang…..io non
posso di certo dire di poter comprendere quello che hai provato o quello che
stai provando in questo momento….ma conosco abbastanza bene la famiglia
Milton e posso dirti che sono delle brave persone! Sebastian sarebbe
disposto a farti entrare, come sarebbe tuo diritto, nella sua famiglia vista
la parentela ma so per certo che tu non rinuncieresti mai al tuo stile di
vita per una vita più comoda e lussuosa. In oltre Seyala è una ragazza
davvero stupenda se non la si becca nei momenti no….tra te e lei posso
notare molte somiglianze sai?”
“Si certo…guarda che
questa cosa la posso prendere come un’offesa! Io…paragonato a quella
mocciosa!? Ma fammi il favore!” disse trangugiando l’ultimo goccio di birra
rimasto.
“Invece è così!
Siete entrambi arroganti e sicuri di voi….siete pure impulsivi, basti vedere
le vostre reazioni di oggi…..in oltre avete entrambi una passione per i
combattimenti. Seyala pratica Kick
Boxing sai? Ovviamente non è di certo al nostro
livello e non credo sia sua intenzione diventarlo però lo pratica con
passione.....è portata per questo genere di cose!”
A quella notizia Hwoarang
rimase particolarmente colpito.
Non in maniera vistosa
ovviamente…..uno che non lo conosceva avrebbe letto sul suo volto solo
indifferenza ma Eddy, che ormai aveva fatto del rossino il suo passatempo
preferito ed aveva imparato ad andare oltre l’apparenza, aveva notato una
nota di stupore mista a soddisfazione.
“Senti Hwoarang…..torniamo
indietro. Dai alla famiglia Milton almeno una possibilità! Come ho detto
prima non ti obbligo mica a trasferirti da loro….ma se fossi al tuo
posto…beh….mi farebbe piacere avere ritrovato almeno una piccola parte della
mia famiglia! Mi farebbe sentire meglio sapere di non essere solo.” disse
Eddy posando delicatamente una mano sulla sua spalla.
Al coreano tornarono in
mente le parole del suo maestro.
Eddy aveva ragione.
Era strano come tutti in
quel periodo avessero ragione mentre lui tendeva sempre a commettee delle
cazzate. Non che lui lo avrebbe mai ammesso sia chiaro.
Era impulsivo, lo sapeva,
ma ne andava fiero! (gran bella qualità, non c’è che dire!-__- NdM)
La cosa che gli aveva
dato davvero fastidio era stata la presenza di Jin.
Ora anche il suo peggiore
nemico era a conoscenza del suo segreto e la cosa non gli piaceva per
niente.
Non sopportava che la
gente provasse pietà e compassione nei suoi confronti….e tanto meno
l’avrebbe voluta da quel maledetto Kazama.
Gli era quasi sembrato di
notare una nota di stupore negli occhi di Jin dopo che aveva finito
raccontare la sua storia.
E come poteva non essere
sorpreso?
Nessuno si sarebbe
aspettato che dietro il grande ed intoccabile Hwoarang, dietro il
temutissimo Blood Talon, si nascondesse un passato tanto doloroso.
Chissà cosa avrebbe
pensato ora che sapeva tutta la verità sul suo conto?
Non voleva pensarci…..se
fosse stato possibile si sarebbe volentieri buttato tutto alle spalle….ma
per colpa di quel damerino non se ne poteva neppure tornare in corea!!
Dannazione!!
Sospirò rassegnato.
Sapeva che da New York
non se ne sarebbe andato tanto facilmente….non prima di aver sistemato tutto
quel casino. Tanto valeva tornare dai Milton!
Almeno una volta chiarita
la faccenda con loro si sarebbe potuto dedicare interamente a quel braco di
assassini che volevano la sua testa al posto di quella di Jin.
“E va bene Gordo. Hai
vinto tu per questa volta….torniamo in quella casa…..” disse scansando
bruscamente la mano dell’altro ragazzo dalla sua spalla “…ma soltanto perché
non mi piace lasciare le cose in sospeso….e perché là c’è Jin, che è l’unico
che può spiegarmi quest’assurda situazione in cui mi trovo coinvolto!” (se
se come no! di la verità che tu vuoi vedere Jin per altri motivi!^_- NdM
veroooo!^^ NdA)
Eddy sorrise soddisfatto.
Era riuscito a
convincerlo per fortuna. Certo che aveva davvero una testaccia dura!
Però in fondo non lo si
poteva biasimare….chissà quanto doveva aver sofferto.
Era strano…..ora che era
venuto a conoscenza del suo passato…..sembrava quasi che il suo amore nei
suoi confronti si fosse rinvigorito.
Ora lo stimava molto più
più di prima.
“Allora andiamo testa
calda! Altrimenti gli altri ci daranno per dispersi!”
Hwoarang sbuffò
infastidito ma non disse nulla.
Si alzò con calma dallo
sgabello, appoggiò una banconota da cinque dollari sul bancone e si diresse
senza guardarsi indietro verso l’uscita….sapendo con certezza che Eddy lo
avrebbe seguito.
***************************************************
Jin aveva osservato tutta
la scena in silenzio: la sfuriata di Hwoarang un attimo prima che uscisse
sbattendo la porta, le scuse affrettate di Gordo prima che questi lo
seguisse fuori dalla stanza….era avvenuto tutto così in fretta che era stato
preso in contropiede.
Un attimo prima tutta la
stanza era nel silenzio più totale, l’attimo dopo era invasa dalle urla del
coreano.
Già, ma cosa avrebbe mai
potuto fare se non si fosse lasciato cogliere di sorpresa? O meglio….avrebbe
mai voluto fare qualcosa?
In fondo non erano fatti
suoi. Lui si trovava lì solo perché le circostanze ce lo avevano portato.
Per questo non si era
mosso di un centimetro dal divano su cui era seduto ma si era limitato ad
osservare.
Ed a distanza di quindici
minuti buoni era ancora lì….con la mente persa in chissà quali pensieri.
Strano a dirlo ma non lo
sapeva neppure lui a cosa stava pensando…..ovvero non riusciva a spiegarsi
perché ogni cinque secondi gli venisse in mente il volto di Hwoarang.
Sospirò e si alzò dal
divano, dirigendosi verso una dlle finestre che dava sul cortile interno.
Certo che quella era
stava davvero una mattinata ricca di sorprese.
L’arrivo di Hwoarang
all’aeroporto, gli yakuza che, non si sa come, lo avevano scambiato per lui
ed ora volevano farlo fuori….ed infine la grande scoperta sul passato del
coreano.
Doveva ammettere che ne
era rimasto perticolarmente colpito….per non dire sconvolto.
Jin aveva sempre creduto
che Hwoarang facesse parte di una piccola ma benestante famigliola della
Corea….dalla quala, con tutta probabilità, il rossino era scappato per
soddisfare la sua indole ribelle ed andare ad imparare chissà dove il Tai
Kown Do.
Però, ora che ci pensava,
le sue erano sempre state delle sue semplici convinzioni, delle
supposizioni…non si era mai preso la briga di andare ad informarsi sul
passato del suo rivale.
Solo ora si rendeva conto
di quanto poco sapesse realmente di lui….e la cosa gli dava stranamente
fastidio.
Mentre Hwoarang stava
raccontando la sua storia, con la rabbia ed il dolore neglio occhi…beh….gli
si era stretto il cuore a quella vista.
Jin aveva cominciato a
capire che Hwoarang era molto diverso da come si voleva mostrare agli altri
e che loro due erano molto più simili di quello che entrambi avrebbero mai
potuto immaginare.
E pensare che lui si era
sempre creduto l’unico ad avere un passato doloroso alle spalle mentre in
realtà c’era qualcun altro che soffriva come lui….se non di più….e non lo
dava a vedere.
Jin, in fondo, per quanto
si credesse sfortunato…..una famiglia su cui fare appoggio l’aveva sempre
avuta, anche se l’odiava a tal punto che si sarebbe morso la lingua
piuttosto che considerarla tale.
Ciò lo aveva spinto
inconsciamente a rivalutare il coreano.
Era cresciuto il rispetto
che nutriva nei suoi confronti, che se all’inizio riguardava solamente la
sua abilità di lottatore ora comprendeva anche la sua persona.
Solo che adesso era
confuso….non sapeva più come comportarsi con lui.
Erano ancora
rivali….oppure la cosa era cambiata?
Qualcosa dentro Jin gli
diceva che qualcosa di diverso c’era…..ma non riusciva ancora a capire cosa.
Era avvenuto tutto troppo
in fretta.
Ma non poteva pensarci
troppo al momento.
C’era anche un'altra
questione da sistemare.
Gli Yakuza.
Come potevano aver
creduto che Hwoarang fosse lui?
Chiunque che avesse
seguito un minimo i tornei Tekken avrebbe dovuto riconoscerlo.
Quindi o loro non erano
fan dei combattimenti, cosa improbabile vista la loro abilità di lottatori,
o le informazioni, false, che avevano ricevuto erano dannatamente credibili.
Ma chi le aveva messe in
giro? E perché tra tutti scegliere proprio Hwoarang?
Purtroppo il suo cervello
portava ad un'unica e non troppo piacevole conclusione.
Suo padre non poteva di
certo essere stato, altrimenti non si sarebbe scomodato a venirlo ad
avvisare del pericolo se sapeva che comunque sarebbe stato al sicuro….visto
che la vittima era un altro.
Per quanto lo odiasse non
ce lo vedeva a faticare per mettere su quella messa in scena del paparino
preoccupato per nulla.
I nemici di Hwoarang
erano da scartare in partenza.
Per quanti fossero o per
quanto denaro avessero non sarebbero mai stati in grado di imbrogliare
quegli Yakuza con delle notizie false così ben preparate….e poi non avevano
nessunmotivo per dovergli salvare la vita facendo ammazzare Hwoarang al suo
posto.
L’unica persona che
rimaneva fuori ed aveva tutte le risorse necessarie per organizzare quel
piano super elaborato era suo nonno….Heihachi.
Ma qual’era il suo scopo?
Cosa ci guadagnava lui a
far fuori il coreano per salvare lui?
Non era sempre stato
Heihachi a volerlo vedere morto?
Non ci capiva più niente.
Non sapeva che pensare.
Avrebbe dovuto parlarne
con qualcuno che potesse avre anche solo una vaga idea di quello che stava
succedendo.
E a Jin venivano in mente
soltanto sua madre e suo padre.
Alle sue spalle sentiva
chiaramente Tiger ed il Signor Milton discutere su quell’assurda situazione
e chiedersi se Eddy sarebbe mai riuscito a convincere Hwoarang a tornare in
dietro.
La sorella del coreano,
intanto, non er più barricata in bagno ma si era spostata nella sua camera
chiudendosi la porta alla spalle a doppia mandata….in modo da non essere
ASSOLUTAMENTE disturbata.
/Che tipa….speriamo che
giunga presto ad una conclusione altrimenti da qui non ci sblocchiamo e
Hwoarang diventarà di certo più rompiscatole che mai!/
Una volta chiarita questa
situazione Jin aveva deciso di portare il coreano a casa sua, da sua madre.
Era l’unica cosa sensata
da fare visto che Jun Kazama poteva essere l’unica in grado di rispondere
alle sue domande…..ed era di certo la persona di cui si fidava di più.
Andare da suo padre era
fuori discussione….vista la sua vicinanza a Heihachi….non voleva correre il
rischio di venire scoperto.
In quel momento il rumore
della porta che veniva aperta attirò la sua attenzione.
Si voltò e vide Eddy che
trascinava nella stanza un malcontento Hwoarang, tendendo saldamente un
braccio attorno alle spalle del rossino.
“Missione compiuta!”
disse Gordo facendo segno di vittoria.
Fine quinto capitolo
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