Titolo: tu sei, tu sai
Autrice:
Aimi_fantasy
Genere:
yaoi, song fic
Rating: Nc-17<-l’unica cosa
decente di questa fic è la lemon…
Pairing: ruhana
Disclaimers: tutti i personaggi
appartengono a Takehiko Inoue e agli aventi diritto, non ci sono scopi di
lucro, la canzone è di Nek…
Note1: è la seconda song fic su
una canzone di nek, il fatto è che non mette ritornelli, così scrivere
risulta più semplice…cmq i riferimenti nella canzone sono tutti al
femminile… non fateci troppo caso…
Note2: è una schifezza… non
ha esattamente una trama, diciamo che sono un insieme di riflessioni….
In pratica sono in crisi mistica da ispirazione, non riesco a scrivere
niente di meglio, chiedo perdono, ma cercate di comprendere… sono anche
stata operata!!!!!!
Dediche: a Ria…auguroni e
grazie per tutto quello che fai ^_______^.. so che ti meriti molto di
meglio, ma ho fatto il possibile…
Warning:
è la prima volta che scrivo in POV di Ru… data la mia poca affinità
con questo pers è quasi sicuro che risulti OOC… chiedo venia…
Tu
sei, tu sai
di
Aimi_fantasy
Le mie labbra sulla sua
pelle dorata….
I suoi gemiti mescolati
ai miei che si perdono nella stanza…
Il corpo che brucia
sotto le sue dita e le sue dolci carezze…
Il suo profumo su di
me…
Io che scivolo
lentamente in lui, mentre i suoi gemiti si fanno più forti…
L’annullamento di
ogni barriera, mentre io divento lui e lui diventa me, mentre finalmente
mi sento felice,
Mi sento a casa…
/già le tre, tu ti
scopri un po', stai dormendo attaccata a me, e sorridi però non so, ora
dove sei,/
Emetto un leggero
sospiro e guardo distrattamente la sveglia accanto al comodino; sono le
tre e non riesco a dormire… ridicolo se detto da una persona che passa
tutta la giornata appollaiato da qualche parte a riposare… tu ti è
pacificamente addormentato, qui accanto a me, mentre io non riesco a fare
nient’altro se non star qui, a vegliare il tuo sonno… eppure non mi
sento stanco, non mi annoio… potrei passare l’eternità ad osservare,
ad osservarti…
Emetti un leggero
gemito e ti giri tra le coperte variopinte, facendo scivolare via il
lenzuolo, scoprendo il tuo petto scolpito, mentre un dolce sorriso ti
incurva le labbra disegnate…
Chissà cosa stai
sognando, do’hao… chissà cosa stanno vedendo in questo momento i tuoi
occhi….
/pur vicina e così
distante, il cuore ti batte, ma, per chi batte non ne so niente, chissà,
chissà... fantasie che l'insonnia da, magari adesso un altro sta con te,/
Il più delicatamente
possibile, per non disturbarti, appoggio il palmo della mano sulla parte
destra del tuo petto e mi lascio cullare dal tuo cuore, dal battito
leggermente accelerato, chissà cos’è che ti fa battere così il
cuore… chissà chi è… chi nei tuoi sogni ti rende felice? Non spero
nemmeno di essere io… so bene che non è possibile… io non riuscirò
mai renderti completamente felice, con il mio carattere, con la mia
maschera di ghiaccio… e non sai quanto questo mi faccia male… perché
nonostante io cerchi di essere il più dolce possibile, non riesco poi a
far molto, o comunque non abbastanza…
Quante volte ti ho
fatto piangere? E nonostante ogni tua lacrima era una stilla di sangue del
mio cuore, non riuscivo a consolarti adeguatamente… e ogni volta, ecco
che interveniva il tuo angelo custode, Yohei… magari è lui che nei tuoi
sogni ti tiene fra le braccia, lui che ti capisce così a fondo, lui che
sa mostrarti la sua amicizia anche in pubblico, al contrario mio…
Non sono mai stato
sicuro che tu avessi fatto la scelta giusta, preferendo me ad Akira
Sendoh… per quanto mi costi ammetterlo, ho il timore che tu, proprio
ora, nel mondo dei sogni, stia correndo da lui, che mai ti ha negato il
suo amore, che mai si è mostrato distante, che mai ti ha nascosto i suoi
sentimenti…
Sentendo questi miei
pensieri si stenterebbe a riconoscermi, io, Kaede Rukawa, non ho mai
dubbi, mai incertezze… tranne che su di te, Hanamichi Sakuragi… e so
bene il motivo di queste continue ansie, dei miei continui rimorsi su
questa relazione… io ti AMO, Hanamichi… e questo amore mi rende
vulnerabile, fragile, così debole che se mi lasciassi mi spezzerei, ma
non è questo il mio problema, non m’importa di me stesso, la cosa più
importante è la tua felicità, perché per me non conta altro…
Sarei disposto a
spezzarmi per un tuo sorriso…
/se potessi li
ucciderei, tutti i sogni tuoi, piano piano vorrei svegliarti, per
rassicurarmi e per parlare un po', e invece no, forse ho paura di capire
con chi stai.../
Ma nonostante tutti
questi discorsi, sento i morsi cattivi della gelosia azzannarmi la bocca
dello stomaco… perché anche se io voglio la tua felicità… non
accetterei l’idea del MIO rossino assieme ad un altro… perché se
adesso ipotizzo che tu possa tradirmi e che accetterei la situazione, non
sono certo di come reagirei in realtà, probabilmente sui miei propositi
prevarrebbe l’istinto di sopravvivenza… come potrei vivere senza
ossigeno? Dev’essere la stanchezza a giocarmi dei brutti tiri…
continuo a contraddirmi, ad accampare congetture, senza avere conferme…
vorrei tanto richiamarti a me, parlarti e tranquillizzarmi… ma non lo
faccio… perché in realtà ho solo paura di scoprire che tutte le mie
teorie siano realtà…
/tu sei, tu sai, nel
sogno da chi vai, tu sei con me, ma la mente dov'è... seguo il ritmo del
respiro, movimenti leggeri della fronte tua, quando sogni non sei mia... /
Tu, che sei tutto
quello che ho di più caro a questo mondo, solo tu, sapresti dar risposta
a questi miei dubbi… potresti dirmi dove sei in questo momento, dove
t’ha portato la tua mentre, mentre sei qua accanto a me, mentre ti
veglio….
/già le sei ed è
l'alba ormai, il tuo cuscino e scivolato giù, muovi i piedi cercando i
miei, e ritorni tu,/
L’orologio a pendolo
del salotto batte dolcemente sei rintocchi… e mentre i primi raggi del
sole nascente scacciano le ombre di questa notte di dubbi, mi rendo conto
che sono davvero uno stupido… e le tenebre della gelosia si schiariscono
finalmente, lasciandomi godere, con il cuore sereno, l’immagine di te,
Hana, che ti svegli… ti muovi leggermente facendo scivolare a terra il
cuscino, mentre stendi le braccia dorate cercando il mio calore accanto a
te, intrecciando le tue gambe lunghe con le mie e finalmente rifuggi quel
mondo di sogni per tornare da me…
/quella che io potrei
perdere un giorno o l'altro, devo ammetterlo sai, non c'ho pensato mai,
convinto che se le altre storie finiscono, quella nostra no... /
Mi abbracci strusciando
la guancia sul mio torace, non ancora intenzionato a svegliarti
completamente, sorrido divertito, mentre accarezzo i tuoi capelli di
fuoco… però questa notte a qualcosa è servita, in realtà… non avevo
mai pensato alla possibilità di vivere senza il mio tornado personale,
senza la tua scorta illimitata d’energia… ci completiamo così
perfettamente che non ho mai pensato alla possibilità di separarmi dalla
mia metà esatta…
E nonostante sappia che
spesso il mio distacco ti fa soffrire, e che sto male per questo, so che
tu mi perdonerai, e invece d’arrabbiarti t’impegni ad aiutarmi ad
aprirmi…
Per questo so che la
nostra storia non finirà, perché non rifuggiamo i problemi, non li
accantoniamo in cantina, sperando scompaiano, noi li affrontiamo uno ad
uno, dal più semplice al più impossibile, ma sappiamo che li superermo,
perché non siamo soli, siamo sempre insieme, siamo NOI…
E malgrado i miei
silenzi, la mia difficoltà nell’esprimere i miei sentimenti, la mia
testardaggine e gelosia, posso sempre fare affidamento nel tuo perdono,
perché mi accetti per ciò che sono, per ciò che siamo…
/tu sei, tu sai, nel
sogno da chi vai, tu sei tu sai, stai svegliandoti ormai, mi sorprendono i
tuoi occhi, quasi chiusi poi accesi, spalancati in me, dici sorridendo,
sognavo di te.../
Anche se non posso
essere con te nei sogni, non m’importa, Hanamichi… perché so che
nella realtà posso contare sulla tua presenza al mio fianco…
-ti amo…- mormoro,
posandoti un bacio sulla fronte, tu sorridi compiaciuto, socchiudendo gli
occhi…
La cosa che mi
sorprende più di te, Hana, sono proprio i tuoi occhi… e se magari la
tua bellezza nel tempo svanirà, so che quelli rimarranno sempre uguali,
così vivi, così intensi… un momento prima sono un color nocciola
chiaro, un istante dopo s’accendono di mille sfaccettature dorate, li
adoro
-anch’io…- sussurri
leggero –ho fatto un sogno stupendo stanotte… c’eri tu….- concludi
con un sorriso birichino, allungandosi per baciarmi le labbra…
/fino su alla gola,
tiri le lenzuola, con un calcio mi spingi via, se ti tocco gridi, poi ti
giri e ridi, ma alla fine ci cadi in un sì.../
Ti guardo sorpreso e
poi scoppio a ridere, così forte che tu mi guardi confuso
-niente… niente…-
mormore, per rispondere alla tua muta domanda, mentre continuo a
sghignazzare, pensando alle ore di sonno perse questa notte, tormentato
dai dubbi, solo perché sorridevi nel sonno…
-sai… do’hao?-
chiedo divertito –mi sa che fra noi, il vero do’hao sono io!- ed
esplodo nuovamente in una fragorosa risata
-oh! Bè… su questo
non ho mai avuto dubbi!- commenti tu, ancora incredulo, incrociando le
braccia al petto con aria superiore. Sorrido e lo abbraccio
-lo sai quanto ti amo?-
gli domando all’orecchio
-non lo so, quanto?-
chiedi innocente, socchiudendo gli occhi con aria sorniona
-più o meno così…-
bisbiglio, avvicinando il più possibile l’indice il pollice fra loro…
questa te la sei proprio cercata!
-oh! D’accordo! Vorrà
dire che ne terrò conto!- sbotti con aria da verginella offesa, tirandoti
il lenzuolo fino al mento e scaraventandomi giù dal letto con un calcio,
non troppo delicato
-ite!!!!! Che male!-
grido una volta a terra, mentre tu ti precipiti preoccupato, guardandomi
dalla sponda del letto
-ti sei fatto male?- mi
domandi incerto, ben ricordandoti quella volta che con un giochino simile
mi hai distorto un polso; approfitto della tua bassa guardia e
m’approprio delle tue labbra invitanti, ma tu ti togli da questo
contatto
-no, mi dispiace signor
Rukawa, ma dobbiamo accertarci delle sue condizioni di salute, questa
caduta avrebbe potuto lederle quel poco di tessuto celebrale, che le è
rimasto!!!-
-mmm… e mi dica
signor Dottore… come faccio ad essere certo che non ci saranno danni
premaneti?- domando, fintamente preoccupato, reggendoti il gioco
-oh,oh,oh… c’è
bisogno di un check-up completo… si sdrai sul letto e si tolga il
pigiama, grazie…- spiattelli con aria professionale, spogliandoti anche
tu -per prima cosa controlliamo riflessi…- e con una mano scendi ad
accarezzarmi l’erezione, provocandomi un gemito leggere
-ummm…. Mi sembra che
siano a posto, ma meglio fare qualche altro esame per esserne certi, no?-
mi guardi malizioso, mentre ti chini a leccare la punta del mio membro,
mentre io gemo più forte
-okkei, è tutto a
posto, niente danni.. fortunatamente…- concludi alzandoti di scatto e
battendoti una mano con l’altra, per sbatter via della polvere
inesistente –la nostra visita si conclude qu…- ma non concludi la
frase, perché con un ringhio animalesco mi avvento su di te, sbattendoti
sul letto sotto di me
-no.. mi scusi dottore
ma sono veramente preoccupato… sa, io sono un giocatore di basket e non
vorrei rischiare la mia carriera cestistica… capirà di certo..-
-la capisco signor
Rukawa… in questo caso necessita di esami approfonditi, molto, molto
approfonditihhhh…- le parole ti muoiono in gola, mentre mi avvento sui
tuoi capezzoli bronzei, strusciando il mio membro con il tuo
-va bene così,
dottore? O è meglio così?- detto ciò mi abbasso all’altezza della tua
virilità, iniziando a baciarla riverente, mentre con una mano massaggio
il tuo capezzolo destro e con l’altra stuzzico la tua apertura
-oh, sì… sign…signor…
Ru…kawa…- riesci a biascicare tra i gemiti.
All’improvviso mi
stacco da te, mettendomi seduto sulle coperte, anche se riluttante, ma ho
ancora voglia di giocare…
-forse è meglio
smettere qui… è poco professionale, non trova?!- chiedo innocentemente,
puntando i miei occhi nei tuoi; tu ti alzi improvvisamente dal letto,
buttando le braccia attorno al mio collo e facendo aderire le nostre
bocche in un bacio mozzafiato
-sono solo esami,
signor Rukawa… ha forse paura del prelievo?!- ansimi facendo di nuovo
combaciare le nostre labbra
-io. Non. Ho. Paura.
Di. Niente.- scandisco scendendo a baciarti il collo con passione
crescente
-signor Ru!!!! Niente
lividi sul collo…- emetto un borbottio contrariato, correndo giù a
riprendere l’operazione sugli addominali scolpiti… Hana non vuole
segni sul collo, perché altrimenti i professori e i compagni
inizierebbero a tempestarlo di domande e ad infastidirlo, non che la
nostra sia una storia segreta, ma tendiamo a non sbandierarla ai quattro
venti…
Dopo aver lasciato una
scia di bolli rossi accanto all’ombelico, scendo a mordicchiare
l’interno coscia, mentre ti penetro con il primo dito e con lentezza
esasperante mi avvicino al mio obbiettivo con le labbra
-mmm… signor Rukawa,
cos’è… la…mmmh… botta l’ha…mmmh…intontita così tant…mmmh..o
da rallentare le sue..mmmh… azioni?!- cerchi di sbottare evidentemente
seccato; in risposta prendo completamente in bocca la tua virilità
fremente, iniziando subito a pompare a velocità vertiginosa e inizi a
gemere così forte che ho paura che i vicini chiamino la polizia,
accusandomi di omicidio e tortura… mentre aggiungo anche il terzo dito
tu ti svuoti in me, mentre io ingoio avido…
-pronto, signor dottore
per l’ultimo esame?- domando ironico, sostituendo il mio membro teso
alle mie dita, tu gridi e t’inarchi; io salgo fino alle tue labbra
mentre inizio a spingere in te, a breve mi svuoto in te, mentre tu macchi
le lenzuola con il frutto del nostro amplesso…
Esco da te il più
lentamente possibile per non procurarti male e ci sdraiamo l’uno accanto
all’altro ansanti
/tu sei, tu sai,
sorpresi insieme dal mattino, tu sei, tu sai,tu sei, tu sai, e adesso il
sogno è già lontano.../
Così ci trova il
mattino, uno vicino all’altro, mentre i miei dubbi svaniscono come neve
al sole, cancellati dall’amore che leggo nello sguardo dorato del mio
compagno, dall’amore che leggo nel tuo sguardo…
-signor dottore?-
domando serio, voltandomi a guardarti
-sì?-
-qual è l’esito
degli esami?- chiedo falsamente apprensivo
-mmm…- fingi di
pensarci un attimo, prima di guardarmi raggiante –lei è sano come un
pesciolino rosso, ma lei ha alcuni problemi a proposito della
resistenza… la durata, diciamo…- mormori sibillino, con un sorriso
furbo
-lei dice?- ringhio,
decisamente offeso, nonostante sappia sia solo una battuta –bè…in
passato non ho mai avuto problemi di questo genere… credo proprio che
sia un effetto della caduta di prima!- esclamo terribilmente realistico
–credo sarò costretto a denunciare per danni il fautore di questo
dannatissimo incidente, ha stroncato sul nascere la mia carriera!!!!- tu
non riesci a soffocare delle risa, pensando a che razza di carriera possa
essere collegata alla durata di certe “prestazioni”
-oh… ma… io non ho
i soldi per ripagarla!!!!!!- scatti con gli occhi sgranati –ci sarà
un’altra soluzione, signor Rukawa…-
-bè, credo di sì…-
dico meditabondo grattandomi il mento –credo che lei possa ripagarmi in
natura…-
-in natura?- ripeti
facendo il finto tonto
-ecco… lascia che le
spieghi…- affermo, poggiando le mie labbra sulle tue…
THE END
Ai:omiodiocheschifo!!!!!!!!
Hana:^^ a me è
piaciuta tanto tanto!!!!!
Ai:è la prima volta
che mi dici una cosa simile… e ho il sospetto di sapere anche perché…
Ru:ovvio, perché c’è
la lemon, la prima parte potevi anche evitarla!!!!!
Ai:è vero, la prima
parte fa proprio pena… Ria si merita molto di più…V_V con tutto
quello che fa per noi il minimo era uno spettacolo di fic… e invece….siiiiiiiiiiiiiiiigh….
Ru:su… avanti, in
fondo non è colpa tua…
Ai:grazie RU!!!! È la
prima volta che mi consoli…
Ru:non è certo colpa
tua se non hai il minimo talento^_______^
Ai:
okkei, mi sembrava strano… auguri ancora, Ria, scusa per
l’obbrobrio….^_-
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