Disclaimers: SD è sempre del sommo Inoue... sigh! ;__; 
Note: Questa è la fic + lunga che abbia mai scritto! ^^ Per i primi capitoli sembra abbastanza "normale", ma poi cambia radicalmente genere... Altamente sconsigliata ai deboli di cuore e ai sani di mente!

Allora... 
*...* pensieri diretti del personaggio
-...- parlato 
<...> della "vocina interiore"
[...] presente nell'ultimo capitolo, indica le azioni che compie Hanamichi.

E' proprio tutto ora! C&C sono apprezzatissimi!



Tu sei solo mio

parte IX

di Eshty



- E così è scomparso?... - chiese Miyagi a Mitsui

- Già, ma devono passare almeno 24 ore prima di poter denunciare il fatto... quindi che vada bene la polizia potrebbe iniziare le ricerche solo a notte inoltrata... -

- E come mai Mito ci ha chiesto di incontrarci tutti qui? - domandò Kogure

- Non lo so... parlava a bassa voce, come se nelle vicinanze ci fosse qualcuno a cui non voleva far sapere di questo incontro. Non mi ha lasciato nemmeno il tempo di rispondergli! - disse Hisashi, visibilmente confuso.

- Magari ha sue notizie - cercò di confortarlo Ayako

- Giuro che se quell'idiota ci ha fatto preoccupare per niente.... - 

- Calmo Akagi... - disse Megane kun, tentando di placare l'ex capitano.

Nonostante stessero cercando di buttare la situazione sul ridere, erano tutti molto agitati. Hanamichi... che fine aveva fatto? Il gruppetto discuteva animatamente seduto intorno ad un tavolo, mentre aspettavano sia l'arrivo di Mito sia le pietanze che avevano ordinato.

- Ma per che ora sarà qui? - chiese Haruko

- Mi ha detto che sarebbe arrivato tra poco, nulla di più -

- Ehi, guardate! C'è Rukawa! - esclamò Miyagi.

Kaede, troppo impegnato a decidere se comprare altro oltre alle lasagne, non si era accorto dei suoi amici (amici? NdKaede) e quando si sentì chiamare dal playmaker sobbalzò spaventato. Cosa ci facevano lì? Fu tentato di far finta di nulla e di uscire, quando sentì che la manager stava parlando di Hanamichi. *Il MIO Hanamichi! Meglio controllare cosa dicono..*

- Rukawa! Mito ha avvertito anche te? - gli chiese Miyagi.

- Nh? - *Mito? Che c'entra lui?*

- Dai, sappiamo che anche tu sei preoccupato per l'improvvisa scomparsa di Sakuragi! Sai per caso cosa deve dirci Yohei? Ha notizie su di lui? - gli domandò Kogure.

- No - rispose freddamente. Che Mito avesse scoperto tutto? Eliminarlo sarebbe stato un problema in più e poi Hanamichi non lo avrebbe mai perdonato...

- Ehi, eccolo! Ma.. c'è anche Hana kun! - urlò Mitsui, sorridendo.

A Rukawa si bloccò il cuore. Hanamichi era lì? Era fuggito?! Ma come? Perché? E ora, cosa sarebbe successo? Visse la scena a rallentatore, come se riuscisse a vedersi dal di fuori.. Girò prima il volto, a cui seguì il resto del corpo, poi lo vide. Hanamichi. Lì, in piedi, che lo fissava con occhi sbarrati e la bocca leggermente aperta. Strinse le mani, conficcandosi le unghie nel palmo. Era scappato da lui.. ancora, di nuovo. 

Contemporaneamente anche il rossino credette di star per morire. Kaede, il suo persecutore, era davanti a lui, gli occhi stretti come due fessure, i lineamenti del viso contratti dalla rabbia a stento trattenuta, le mani strette a pugno... Un solo pensiero riuscì a riscuoterlo dal terrore che lo stava sopraffacendo: ora era libero, circondato dai suoi amici. Lì lui non poteva fargli nulla. Reso improvvisamente consapevole della sua momentanea superiorità numerica, Hanamichi per prima cosa posò una mano sulla spalla di Yohei, che stava già per saltare alla gola del volpino. 

- Yohei, no -

Gli altri, ancora seduti ai loro posti, guardavano un po' confusi la scena; che stava succedendo? C'era una così forte tensione che sembrava quasi che stessero per sprizzare scintille da tutte le parti. Poi udirono la voce di Rukawa, ma era così bassa e carica d'odio che era quasi irriconoscibile:

- Tu... tu mi hai mentito.... -

- Sì - gli rispose il rossino, con molta semplicità. 

- Bastardo! Tu sei mio.. mio... MIO! - gli disse il volpino, che non stava urlando, ma aveva raggiunto una tonalità spettrale. Tutto in lui aveva un che di "trapassato", pensò Yohei.

- Cosa cazzo stai dicendo!? Tu sei malato! - inveì contro di lui Mito.

- Ragazzi.. scusate.. ma cosa sta succedendo?... - chiese Kogure, che intuì la gravità della situazione. In quel momento poteva succedere qualsiasi cosa dato che Rukawa sembrava totalmente fuori di sé dalla rabbia. 

- Yohei.. andiamo - disse Hanamichi, spingendo l'amico verso la tavolata dove erano seduti gli altri. Voleva porre fine a tutto quello prima che le cose gli scivolassero di mano, degenerando. Sperava solo, con quel gesto, di far capire a Kaede che non intendeva dir nulla di ciò che gli aveva fatto, che voleva unicamente lasciar perdere tutto, dimenticare. 

Non sapeva però che Rukawa non voleva minimamente dimenticare.

Mentre Mito si sedeva, tenendo sempre d'occhio il volpino, per un attimo Hanamichi e Kaede si fissarono negli occhi. Tante sensazioni avvolsero il cuore del rossino... Odiava Rukawa per il suo tradimento, lo odiava per ciò che gli aveva fatto, per le violenze che aveva dovuto subire, per il suo trattarlo come un oggetto... ma nonostante questo lo amava. Amava la sua gelosia, amava la sua determinazione nel rivolerlo indietro ad ogni costo. Vide la sua nemesi girarsi e con gli occhi seguì la direzione che aveva preso lo sguardo di lui. 

Il tavolo. 

Un coltello.

Hanamichi era un istintivo e questo spesso era stata la fonte dei suoi guai, ma in quel momento, forse, gli salvò la vita. Rukawa afferrò senza pensare più a niente il coltello, protraendosi con la lama verso il petto del rossino. Si svolse tutto in un attimo, veloce come l'affannoso sbattere delle ali di una farfalla in punto di morte... Sakuragi, intuendo quello che stava per fare, schivò il colpo, afferrò la mano dell'altro e riuscì ad impadronirsi dell'arma. Ora erano uno addosso all'altro, i loro corpi a contatto, le loro menti in sintonia come mai prima d'allora.

- Vai - la voce di Hanamichi sembrava profonda come l'ululare del vento durante una tempesta.

Kaede si staccò brutalmente da lui, spingendolo. Poi, senza dire nulla, si diresse verso l'uscita e se ne andò. 

Era sceso il silenzio in tutto il locale, gli occhi di ogni persona presente incollate su di lui. Cercando di mantenere la calma, tutta apparente, disse con un sorriso:

- Scusate per la brutta scenata - e si andò a sedere tra Yohei e Hisashi, che erano ancora impietriti.

- Ma cosa.... - chiese il playmaker

- Dopo andiamo da me e vi spiego tutto, ora mangiamo - rispose Sakuragi, versandosi con una mano tremante dell'acqua in un bicchiere. 

Cenarono senza più parlare. 



- Immagino non foste lì per coincidenza - iniziò Hanamichi, dopo che tutti si erano accomodati nel salotto di casa sua.

- No, li ho avvertiti io - disse Yohei

- Ma perché?! Mi sembrava di averti spiegato che... -

- ... che doveva rimanere una cosa segreta. Invece no! Non dopo quello che ti ha fatto! E no dopo quello che ha cercato di fare stasera!!! - gridò Mito, ormai molto agitato.

- Sssh, non urlare! Ad ogni modo.. immagino vogliate sapere che cosa sta succedendo... - disse il rossino, rivolto ai ragazzi che seguivano in silenzio la discussione tra i due, cercando di carpire possibili indizi.

- Già - ribatté Akagi, ancora shockato dall'azione di Rukawa nel ristorante.

- Allora.... - e Sakuragi spiegò tutto quello che gli era capitato dopo che si era visto con Mitsui, evitando però di entrare nei particolari, almeno per riguardo alle due ragazze presenti (Haruko e Ayako).

Erano tutti allibiti. Sapevano però che Hanamichi non avrebbe mai mentito, tantomeno su una questione come quella....

- Devi denunciarlo! Andiamo subito alla polizia e... - 

- No Mitsui, io non intendo fare nulla di simile -

- Cosa?! - disse Miyagi, incredulo

- Senti Sakuragi, so che in fondo tu vuoi ancora bene a Rukawa e che per questo cerchi di dargli delle scusanti per il suo comportamento, ma dopo quello che è successo, e mi riferisco in particolar modo a stasera, rischi di non poter più nemmeno uscire di casa! - cercò di convincerlo la manager, spaventata all'idea che il volpino lo stesse aspettando in agguato dietro alla porta dell'ingresso.

- Ragazzi, sentite... Io ci voglio pensare ancora un po', ok? Concedetemi almeno questo! - chiese loro Hanamichi, in tono supplichevole.

- Ad una condizione... - 

- Quale Mitchy? -

- Che ti fai venire a prendere a casa e riaccompagnare all'uscita dagli allenamenti. Non dovrai MAI e poi MAI trovarti da solo.... -

- .... -

- O questo o chiamiamo noi la polizia, fai tu - concluse il n° 14 dello Shohoku.

- Hanamichi... Mitsui ha ragione, in fondo vogliamo solo aiutarti! - lo spalleggiò Kogure.

- Ok, ok... Ora però, tutti a casa. Ho un sonno che non ci vedo più -

- Aspetta, voglio sapere della mano! - esclamò il playmaker, che aveva fissato la parte lesa del rossino fino a quel momento.

- Vi dirà tutto Yohei per strada, ok? Buonanotte! - e così dicendo, con molta gentilezza, li fece uscire.

*Finalmente solo...*

<E ti fa sentire tranquillo?>

*No, affatto... Ho paura anch'io... So che Kaede non è il tipo da cedere così facilmente...*

<Infatti, vedi di seguire il consiglio di Mitchy. Sempre in compagnia, mai da solo. Ora chiudi porte e finestre, dai>

*Ok*



C'era qualcun'altro che si trovava da solo nella propria casa, ma le condizioni sia della persona che dell'abitazione erano molto differenti. 

Rukawa, inforcata la sua bicicletta dopo essere uscito dal locale, si era diretto rapidamente a casa. Lì, in preda ad un raptus di follia allo stato puro, aveva distrutto tutto ciò che gli era capitato tra le mani. Aveva strappato vestiti, buttato all'aria mobili, scardinato le porte (O__O NdA), ridotto in frantumi le stoviglie, stracciato libri e giornali. Infine, esausto, si era accasciato a terra, tremante. 

*Mi ha mentito... mi ha abbandonato di nuovo... Perché? Cosa ho fatto stavolta?!?*

<E te lo chiedi anche?!?>

*Nh?*

<Non chiedermi chi sono, è una lunga storia...> (^______^ NdA)

*Chi sei? Sono forse impazzito???*

<Togli il forse.. Comunque sono la tua coscienza, quella razionale almeno...>

*Lasciami in pace*

<Vuoi riconquistare Hanamichi? Vuoi evitare di finire in carcere?>

*E tu di certo hai la soluzione a tutti questi interrogativi, vero?*

<Oi, solo io posso fare del sarcasmo! Ad ogni modo ho più probabilità di te di toglierti dalla situazione in cui ti sei cacciato...>

*Non mi interessa, me la caverò da solo*

<Infatti questa sarà la mia prima e unica comparsa attiva nella tua mente, quindi potresti sempre farci un pensierino...>

*Solo se poi sparisci e per sempre!*

<Ok, abbassa la cresta però! Se vuoi riuscire nei due obbiettivi sopraccitati, devi fare una cosa tanto banale che non ci hai nemmeno pensato: dirgli la verità. Raccontagli di te. Del tuo passato....>

*SCORDATELO!*

<Ma è l'unico modo! Così lui potrebbe capire il perché di tante cose che ti riguardano!>

*No... si allontanerebbe ancora di più, mi disprezzerebbe, proverebbe pietà nei miei confronti...*

<Più di quanto non fa già ora? Ne dubito...>

*Nh*

<Non hai nulla da perdere. Pensaci su...>

*.....*

Seduto vicino alla porta della cucina, con la schiena appoggiata al muro, si addormentò, pensando che se mai si fosse ricordato come si facesse, si sarebbe messo a piangere. 

Ma non lo ricordava più. 

Non sapeva più piangere.

*Peccato...* fu il suo ultimo pensiero, prima di adagiarsi tra le confortanti braccia di Morfeo.

(evvai! Tolto il primo capitolo, sono riuscita a non fargli più versare nemmeno una lacrima! ^^ NdA)



Fine nona parte

(continua....)



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