Disclaimers: SD è sempre del sommo Inoue... sigh! ;__;
Note: Questa è la fic + lunga che abbia mai scritto! ^^ Per i primi capitoli sembra abbastanza "normale", ma poi cambia radicalmente genere... Altamente sconsigliata ai deboli di cuore e ai sani di mente!
Allora...
*...* pensieri diretti del personaggio
-...- parlato
<...> della "vocina interiore"
[...] presente nell'ultimo capitolo, indica le azioni che compie Hanamichi.
E' proprio tutto ora! C&C sono apprezzatissimi!
Tu sei solo
mio parte
VIII
di Eshty
<Chissà, magari ti ammazzerà e poi si toglierà la vita... come Romeo e Giulietta, più o meno..>
*Ma che stai blaterando! La trama non era mica così! E poi io NON voglio morire per lui!*
<E' uscito da poco e tornerà tra tre ore... non ti resta granché da vivere...>
*Smettila!*
<E allora datti una mossa a pensare qualcosa, idiota!>
Come unico atto di clemenza, Rukawa gli aveva lasciato libero un braccio, almeno per permettergli di espletare le sue funzioni corporali. Stava per essere travolto dal panico, quando la sua vocina interiore decise di andargli in aiuto.
<Non è il momento per uscire di testa! Mantieni il sangue freddo e vedi di calmarti!>
*O-ok...*
<Allora.. guarda intorno a te... c'è nulla che possa esserti d'aiuto?>
Hanamichi si mise a studiare attentamente il luogo dove era imprigionato. Sempre per "gentilezza", Rukawa aveva lasciato la luce accesa, così poté dare un'occhiata intorno. Era un bagno in stile occidentale, un po' come il resto della casa. Alla sua destra c'era il water e alla sua sinistra un mobiletto bianco, con due ante e un cassettino. Ad un paio di metri dall'armadietto c'era la doccia, abbastanza grande da contenere due persone. Di fronte a lui, a lato della porta, c'era una cesta, probabilmente per la biancheria sporca. Scostò con disgusto lo sguardo dal pavimento, impiastricciato dal loro sperma e dal suo sangue. Si posò con forza una mano sulla bocca, cercando di non vomitare.
<Ecco, bravo, evita. NON è il momento adatto per dare di stomaco, quindi cerca di trattenerti. C'è qualcosa dentro al mobile?>
Sakuragi, ancora pallido, aprì le ante: niente. Disilluso tirò via totalmente il cassettino dalle sue guide e ne guardò il contenuto, buttando poi il contenitore di legno sopra il suo sangue ormai seccato, che spiccava enormemente sul bianco pavimento.
*No, dentro l'armadietto ha lasciato solo un tubo di... vaselina... sai che me ne faccio...* disse, guardando storto il vasetto.
<Un utilizzo c'è...>
*Senti, ora te lo dico a chiare lettere: non è il momento di pensare al...*
<Ma piantala! Non stavo mica pensando al sesso! Puoi utilizzarla in un altro modo!>
*E quale?*
<Ti farai molto male...>
*Se resto qui quello mi ammazza... e tu pensi che io mi preoccupi per del dolore?!*
<Potresti passartela sul polso e cercare di far sgusciare via la mano dalla manetta...>
Hanamichi ci rifletté. Le manette erano tenute abbastanza larghe ma la sua mano avrebbe di certo sofferto le pene dell'inferno... Ad ogni modo l'altra eventualità era rischiare di essere ucciso, quindi... Con la mano libera svitò il tappo del tubetto e, premendolo, fece uscire un po' del contenuto mettendolo sul polso del braccio legato. Infine lo spalmò diligentemente.
Diede una tirata iniziale molto leggera, solo per vedere quanto poco spazio aveva la mano a disposizione. Poi fece più pressione, incitando mentalmente la manetta a scivolare, anche se dubitava che quello stupido oggetto di ferro potesse capirlo. Infine ci mise tutta la sua forza; il viso assunse un colorito rossastro per lo sforzo, i muscoli del braccio si gonfiarono e il sudore iniziò a scendere copioso... Avvertì un dolore lancinante ed ebbe la certezza di aver sentito anche il rumore di qualcosa che si rompeva, ma ciò che più lo sconvolse fu la sensazione della mano che finalmente scivolava fuori dal cerchio metallico. Urlò, urlò con tutto il fiato che aveva in gola un po’ per il dolore e un po’ per la gioia... era libero! Era di nuovo libero! La pelle era escoriata, sanguinava, probabilmente aveva anche delle microfratture alle ossa e si doveva essere quasi strappato dei legamenti.... ma era libero.
<Ora vai, scappa!>
*Nudo?!*
<Ehm... stavolta hai ragione.. cerca un orologio e controlla quanto tempo ti resta, forza!>
Barcollando leggermente, uscì. La casa era silenziosa, buia. Entrò nella stanza di fronte al bagno, presumibilmente la camera degli ospiti.
*Non sono mai entrato qui...* Si guardò intorno con circospezione; le tende erano chiuse e la poca luce che filtrava creava delle minacciose ombre intorno a lui.
<Avanti, è solo la tua immaginazione! Ok, senti.. So che sei sotto shock, e chiunque ti darebbe ragione, ma ora cerca di capire... DEVI DARTI UNA MOSSA , SE NO QUELLO TORNA E TI ACCOPPA SE VEDE CHE CERCHI DI FUGGIRE!>
*Ok, ok!*
Trovò una sveglia e controllò l'ora: 17.45.
<Hai ancora tre quarti d'ora circa...>
Era indeciso sul dafarsi: telefonare a qualcuno, magari Yohei, e farsi portare dei vestiti oppure indossare quelli di Rukawa?
*No... non ce la faccio a metterli...*
<Fai così: corri, telefona a Yohei, torna in bagno, lavati la mano e avvolgila in delle bende. Poi prega che Mito faccia presto... >
E così fece. Ora attendeva l'arrivo dell'amico, che non aveva neanche preteso spiegazioni; sentito il tono sconvolto e isterico del rossino, aveva iniziato a correre mentre era ancora al cellulare con lui.
Considerato che da scuola dovette andare a casa di Hanamichi e che da lì dovette andare a quella di Rukawa, si può dire che fece un tempo record: mezz'ora.
Suonò al campanello diverse volte, poi vide Sakuragi affacciarsi da dietro una tenda per controllare chi fosse e infine sentì la porta aprirsi.
- Entra, presto! -
Quando si richiuse la porta alle spalle e si girò a guardare il rossino, pensò di essere finito sulla scena di un film apocalittico: Hanamichi nudo, tremante, ferito, con una mano sanguinante fasciata, il viso pallidissimo e tirato da evidenti segni di stanchezza.
- Cosa?... -
- I vestiti, presto! -
Glieli porse e lo vide vestirsi alla velocità della luce.
- Fuori ora, muoviamoci! Presto presto! -
Appena furono in usciti, il rossino prese a correre verso la strada opposta rispetto a quella che il volpino avrebbe dovuto fare per tornare da scuola.
- Senti, adesso devi raccontarmi tutto! - gli disse Yohei, quando finalmente l'amico si era calmato e seduto su una panchina.
Con voce spezzata dalle lacrime, Sakuragi gli spiegò come erano andate le cose dalla sera precedente.
- Ma.. ma... è impazzito?! Gli ha dato completamente di volta il cervello?! - urlò Yohei esterrefatto.
- Mi sa tanto di sì.... -
- Io quello lo ammazzo... - ribatté Mito, con un tono minaccioso. Non accettava che si facesse del male ad un suo amico, soprattutto se questi era Hanamichi.
- No senti.. lascia perdere... io.. voglio solo dimenticare... -
- Coooosa?! Dopo tutto quello che ti ha fatto?! E se ci tentasse di nuovo?! -
- ... Ora voglio andare al pronto soccorso e farmi medicare decentemente la mano, poi voglio andare a mangiare, infine voglio infilarmi nel mio futon e dormire. Ci penserò con calma domani, ok? -
- Uhm... ok, andiamo - gli rispose l'amico, che intendeva stargli accanto per tutto il tempo.
Fortunatamente la coda all'ospedale durò poco e i dottori gli dissero che non erano presenti gravi fratture nella mano. Comunque, per sicurezza, gli misero una benda elastica e dopo qualche giorno sarebbe dovuto tornare lì per essere nuovamente medicato.
- Dove andiamo a mangiare? - gli chiese Yohei
- Non so.. che ne dici del ristorante italiano in centro? Ho voglia di coccolarmi un po'! -
- Ok! - e insieme, un po' più tranquilli, si avviavano al loro incontro con il destino...
(bwahahah! NdA
Questa è andata... NdKaede
Perché, tu in questa fic sei normale?!? NdHana
Nh! NdKaede)
Fine ottava parte
(continua...)
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