Disclaimers: SD è sempre del sommo Inoue... sigh! ;__;
Note: Questa è la fic + lunga che abbia mai scritto! ^^ Per i primi capitoli sembra abbastanza "normale", ma poi cambia radicalmente genere... Altamente sconsigliata ai deboli di cuore e ai sani di mente!
Allora...
*...* pensieri diretti del personaggio
-...- parlato
<...> della "vocina interiore"
[...] presente nell'ultimo capitolo, indica le azioni che compie Hanamichi.
E' proprio tutto ora! C&C sono apprezzatissimi!
Tu sei solo
mio parte
VI
di Eshty
Le strade erano ormai completamente deserte e la luce dei lampioni non era sufficiente ad illuminarle, comunque Sakuragi passeggiava fischiettando allegramente, la mente sgombra da tristi ricordi o pensieri preoccupanti.
- Hana kun - disse una voce alle sue spalle, quando ormai Mitsui era parecchio lontano.
- Eh? Kitsune! -
- Già... ti va di fare quattro passi? -
- Ah... ok - gli rispose con una leggera scrollatina di spalle. In quel momento la sua capacità di reazione era pari allo zero assoluto.
Camminarono l'uno vicino all'altro, in silenzio. Ogni tanto si sfioravano involontariamente e bastavano quei fugaci contatti a scatenare nei loro corpi delle reazioni evidenti... Il rossino era forse quello meno preso dalle sensazioni del proprio corpo, un po' perché la rabbia nei confronti di Rukawa non era diminuita e un po' perché aveva i sensi annebbiati dall'alcol.
<Bene bene bene... si torna punto a capo, eh?>
*Ma smettila! Stiamo solo camminando... e io sono troppo stordito per fare qualsiasi cosa stasera!*
<Sé, come no.. E le inesauribili energie del Tensai che fine hanno fatto?>
*Non intendono risvegliarsi per lo stronzo che è alla mia destra, ecco che fine hanno fatto!*
<Senti, ma non potresti passarci la notte? In fondo ti mancano i suoi baci, le sue mani sul tuo corpo...>
*Yamete! Non voglio dargli questa soddisfazione! E poi non mi passa neanche per l'anticamera del cervello di andare con uno solo per una notte!*
<Tu dici? Ma se io sono te, e lo sono, e a me questa cosa è venuta in mente, vuol dire che un pensierino lo hai fatto pure tu, no?>
*Aaaargh, non iniziare con sti pensieri contorti! Ho già mal di testa per conto mio!*
Immerso in questa entusiasmante discussione (o__O; NdA) non si era reso conto di dove erano finiti: davanti alla casa di Rukawa.
- B-bé, io ti saluto... ci si vede! - disse, improvvisamente in agitazione.
- Non così in fretta.... - rispose il volpino che, dopo aver aperto la porta, scaraventò il rossino all'interno con ben poca delicatezza.
- Ka-Kaede, no... - protestò Hanamichi, quando il moretto gli montò sopra e prese a baciarlo con foga.
- Oh sì invece... -
Rukawa riuscì con enorme fatica a trascinarlo fino al piano superiore, ma quando giunsero a pochi metri dalla porta di camera sua Sakuragi riuscì ad opporre una certa resistenza, che fece andare in posizione di stallo la loro lotta. Con un gesto rapido il volpino gli fu nuovamente addosso e, riuscendo a spingerlo in bagno, gli sfilò la cintura dei pantaloni, con cui legò i polsi del ragazzo al tubo dell'acqua.
- E ora? Cosa pensi di fare?... - gli chiese, mentre una crudele luce divertita gli animava i profondi occhi blu.
- Lasciami andare... - mugolò Hanamichi, disperato. La situazione stava prendendo una piega che non gli piaceva affatto...
*Cosa vuole farmi?!?!*
<Devo rispondere?!? Cerca di mantenere la calma e gli occhi chiusi... non ti piacerà...> disse la sua vocina interiore, perdendo totalmente il tono ironico e acquistandone uno preoccupato e triste.
Kaede parve non sentirlo o forse lo stava solo volutamente ignorando.
- Kaede! - urlò con un gemito strozzato. Il moro gli aveva appena strappato la camicia, lanciandosi poi con foga sui suoi pettorali scolpiti. Mordeva, leccava e succhiava ogni centimetro della sua pelle, provocandogli brividi di intenso piacere lungo la schiena. Nonostante questo però, la rabbia e la frustrazione che il rossino stava provando gli impedivano di trarre il massimo godimento da tutte quelle attenzioni.
- N-no... no! -
Rukawa torturava con esasperante lentezza i suoi capezzoli, già dolorosamente turgidi.
- A-ah... basta... -
- No, tu sei mio.... continueremo finché ne ho voglia.... - gli sussurrò con voce roca il suo aguzzino. Poi concluse dicendogli: - E non mi sembra che ti spiaccia.... -
Improvvisamente fece scivolare la mano sul membro pulsante di Hanamichi e prese ad accarezzarlo con vigore; sotto il suo tocco il rossino continuava ad invocare il suo nome, supplicando di smetterla. Aveva paura; Rukawa sembrava completamente fuori di sé. Cosa avrebbe potuto fargli in quello stato?
Con rapidi gesti, in risposta ai suoi pensieri, Kaede gli tolse con uno strattone i pantaloni ed i boxer, fermandosi poi ad ammirare il suo corpo nudo.
- Sei nelle mie mani.... - mormorò, mentre un inquietante sorriso faceva capolino sul suo pallido viso. Gli occhi erano scintillanti, sembravano brillare di luce propria, e con sensualità si passò la lingua sulle labbra, come un lupo che si appresta a sbranare la sua preda.
- C-cosa.. vuoi... fa... - ma non fece nemmeno in tempo a terminare la frase, che la testa della kitsune affondò tra le sue gambe. Il moro lo aveva preso completamente in bocca, mentre con una mano continuò a stuzzicargli un capezzolo e con tre dita dell'altra lo stava penetrando con frenesia.
Hanamichi gemette. Se da un lato il suo orgoglio stava andando in frantumi, dall'altro doveva ammettere di non aver mai provato un piacere così assoluto e stordente. Venne, inarcando la schiena e cercando di trattenere l'urlo che gli aleggiava in gola. Senza forze, stremato, continuò ad essere oggetto delle cure di Rukawa, che voleva ottenere una nuova erezione dal compagno, cosa che gli riuscì molto facilmente.
- Bastardo! - ringhiò Sakuragi tra i denti, insultando sia la kitsune sia se stesso, dato che non era riuscito a resistere nemmeno 10 minuti senza ritrovarsi di nuovo eccitato.
Lentamente, continuando a fissarlo negli occhi, il moro si spogliò.
- Ti voglio - si limitò a dire. L'aria si era fatta rovente nella stanza, o almeno così parve ad Hanamichi, che sentiva il panico aumentare sempre più velocemente. Quello davanti a lui non era Kaede, non il Kaede di cui si era innamorato. Sembrava impazzito, non riusciva a capire cosa avrebbe potuto fargli e questo lo terrorizzava. Cercò di calmarsi, di riprendere il controllo della situazione e quasi ci riuscì... prima che il volpino gli allargasse le gambe per penetrarlo con un'unica spinta.
- Aaaah!!! -
Sakuragi era sconvolto dal dolore. Rukawa continuava a sbattere con violenza i propri fianchi contro i suoi, dilaniandolo, ignorando sia le sue urla che le sue lacrime. Mentre lo violentava cominciò a masturbarlo, muovendoglielo ritmicamente con una mano, in un'altalena fatta di lunghe fitte di dolore e di fugaci attimi di piacere.
- Basta.. basta, ti prego! -
Il rossino continuava a gemere, contorcersi, piangere. Voleva che quella tortura finisse, che il dolore finisse, che il sangue smettesse di uscire dal suo corpo. Era esausto, coperto di sudore, ferito nel corpo e nell'anima e il suo persecutore sembrava non averne ancora abbastanza. Sopra di lui continuava a mugolare di piacere, ma i suoi occhi avevano mantenuto quella fredda luce di follia che li aveva animati da quando erano entrati in casa. Il dolore si fece insopportabile e sentì qualcosa rompersi in lui; il ricordo dell'amore che lo legava alla kitsune, il suo più dolce sentimento... non esisteva più, tanti mesi passati insieme cancellati dalla violenza di una sera.
Con un urlo il moro raggiunse l'orgasmo, svuotandosi dentro Sakuragi e cadendogli addosso. Il silenzio era rotto unicamente dal respiro affannoso di Rukawa e dai singhiozzi soffocati di Hanamichi.
- Sai.. quante volte.. ti ho sognato?... - chiese il volpino, cercando di far tornare normale il battito del suo cuore.
- Me ne fotto! Vai a fanculo, stronzo! - ringhiò il numero 10 dello Shohoku.
- Nh. Resterai qui finché non cambi idea - e, dopo un'ultima gelida occhiata, si alzò, uscendo dal bagno e chiudendosi la porta alle spalle.
- Ma... Ehi! Non vorrai veramente tenermi legato qui?!? EHHIIIIIIIIIII!!!!! - urlò il rossino, spaventato.
*Quello è impazzito del tutto, kami sama....*
Poi riprese la sua disperata richiesta di soccorso:
- EHIIIIIII! AIUTOOOOO! AIUTATEMIIIIIIIIII!!! BRUTTO BASTARDO, LIBERAMI IMMEDIATAMENTEEEEEE !!!!!- gridò, con tutto il fiato che aveva in gola.
Quando vide riaprirsi la porta tirò un sospiro di sollievo.
*Forse è tornato in sé e ha cambiato idea... *.
Ma purtroppo le sue aspettative furono deluse; Kaede si chinò sì su di lui, ma non per liberarlo, ma bensì per legargli un foulard sulla bocca e gettargli addosso una coperta. Poi, sempre senza proferir parola, si eclissò nuovamente.
*Cosa posso fare.. cosa?!*
<Sei in un bel guaio, amico... >
*Grazie tante! Che ne diresti di suggerire qualcosa di sensato una buona volta?!*
<Be', io ti avevo consigliato Mitsui, no?>
*Aaaargh! Aiutami a pensare a come uscire di qui! Non è il momento di pensare a Mitchy!*
<Appena mi viene in mente qualcosa ti faccio sapere!>
*Aiuto, sono in balìa di un pazzo psicopatico maniaco sessuale....*.
Dopo parecchie ore di agitazione, si addormentò.
- Tu oggi rimani qui - disse Rukawa, togliendogli il bavaglio.
- Eh? Ma.. dove.. cosa?... - chiese il rossino, ancora intontito dal sonno.
- Ho detto che tu rimani qui - ripeté spazientito Kaede.
- Ru-Rukawa! -
Ora ricordava. La scorsa notte, l'uscita con Mitchy, l'incontro con Kaede, la violenza subita, il suo semi-sequestro. Fu riassalito dal panico.
- Lasciami andare Kaede. Non dirò nulla di ciò che è successo, ma liberami! - gli disse, cercando di non far sembrare troppo supplichevole quella richiesta. Era pur sempre il Tensai e non si sarebbe abbassato a pregare qualcuno!
<Ti ricordo che però la scorsa notte l'hai fatto...>
*Fottiti anche tu, va!*
- No. A dopo.... - e dopo avergli rubato un bacio gli rimise il foulard - Ti farò capire a chi appartieni.... -
Con le lacrime agli occhi, il rossino non poté far altro che guardare il suo aguzzino uscire.
Fine sesta parte
(continua...)
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions |
|