Disclaimers: SD è sempre del sommo Inoue... sigh! ;__; 
Note: Questa è la fic + lunga che abbia mai scritto! ^^ Per i primi capitoli sembra abbastanza "normale", ma poi cambia radicalmente genere... Altamente sconsigliata ai deboli di cuore e ai sani di mente!

Allora... 
*...* pensieri diretti del personaggio
-...- parlato 
<...> della "vocina interiore"
[...] presente nell'ultimo capitolo, indica le azioni che compie Hanamichi.

E' proprio tutto ora! C&C sono apprezzatissimi!



Tu sei solo mio

parte IV

di Eshty


- Ah, il mare! Quanto mi sei mancato! - disse Hanamichi, respirando a pieni polmoni l'aria salmastra. Quel giorno iniziava il secondo anno al liceo Shohoku e lui era in perfetto orario. Da Yohei seppe che loro due erano nuovamente in classe insieme e ne fu contento; non gli sarebbe sembrato vero passare le ore di lezione in aule diverse! Come sempre il primo giorno fu abbastanza pieno e confuso, c'era un non so che di febbrile nell'aria. Ma lui era abbastanza estraneo a ciò che gli succedeva intorno, i suoi pensieri erano rivolti solo a ciò che sarebbe successo di lì a poco: la prima giornata di allenamenti. Rivedere tutti. Rivedere lui. Sospirando si diresse in palestra, tanto era inutile farsi delle paranoie. 

<Già, lui in questi mesi si sarà divertito con Sendo, mentre tu hai respinto uno schianto come Nicholas.. che idiota!> 

*Oh no, ancora tu! Ma com'è che ti "attivi" solo a Kanagawa?* 

Ma la vocina non rispose o forse fu lui a non sentirla, sconvolto com'era da ciò che aveva appena visto: Kaede Rukawa. Il quale avvertì la presenza del rossino, fu come se un fuoco fosse divampato sotto la sua pelle, e si girò. Rimasero a guardarsi senza parlare per quella che sembrò ad entrambi un'eternità. Il volpino sentì le gambe diventare improvvisamente molli e il cuore che accelerava i battiti, agitandosi furiosamente nel suo petto. Non riusciva quasi a respirare, incatenato com'era dalla visione di Hanamichi; rispetto ai 6 mesi precedenti era infatti notevolmente migliorato, era ancora più alto, il fisico era più asciutto, i capelli un po' più lunghi erano legati in un piccolo codino, tranne dei ciuffi ribelli che gli cadevano sul volto. Viceversa, a Sakuragi sembrò che il moro fosse un po' più sciupato, dimagrito, meno "preciso". Nessuno dei due parlava, in attesa di un qualcosa che rompesse quella strana tensione che si era creata tra loro. 

*Sono passati sei mesi eppure... è come se fosse ieri...* pensò mestamente il rossino.

*E' tornato... è qui... è mio...* pensava viceversa Rukawa.

Quando finalmente il moro fece un passo nella direzione dell'oggetto dei suoi desideri, arrivarono Mitsui e Miyagi.

- HANA KUN! - urlò il primo, felice di ritrovare il compagno di squadra. Il ritorno di Hanamichi rimase infatti in forse per tutti i sei mesi, poiché il rossino avrebbe anche potuto decidere di trasferirsi definitivamente nel nuovo istituto. 

- Oi, com'è che non ti sei nemmeno fatto sentire? E perché non ci hai lasciato neanche un recapito, eh scimmia rossa??? - 

- Scusa Mitchy, è che avevo voglia.. così, di staccare un po' da tutto e da tutti... - rispose il diretto interessato, in imbarazzo. 

Infatti Hisashi, senza tanti complimenti, lo aveva abbracciato e continuava a parlargli standogli avvinghiato addosso. Mentre Sakuragi era passato a discutere con il playmaker, scoprendo tra l'altro che era diventato il nuovo capitano (Akagi e Kogure erano andati all'università), Mitsui (che era stato bocciato e doveva ripetere il terzo anno) non perse l'occasione di girarsi a guardare Rukawa, stando sempre ben attento di tenere tra le sue braccia Hanamichi; durante i mesi di "esilio" di quest'ultimo gli altri due giocatori dello Shohoku erano entrati spesso in contrasto, provocando risse e scambiandosi insulti sempre peggiori e, cosa ancora più importante, Hisashi aveva capito di nutrire qualcosa di più che semplice simpatia per il rossino. Rukawa gli mostrò senza mezzi termini il suo profondo odio, folgorandolo con un'occhiataccia, ma Mitsui non mollò la presa. 

L'intera squadra (più le due manager, Ayako e Haruko) stavano parlando al centro della palestra, chiedendo ad Hanamichi come si fosse trovato nell'altra scuola e cose simili, quando entrò una persona sconosciuta a quasi tutti...

- Oi, Hana kun! -

- Eh? NICK CHAN! - urlò il rossino, e corse ad abbracciare l'amico - Come mai da ste parti? -

- Semplice, i nostri ruoli si sono invertiti... Ora sono io ad essermi trasferito nel tuo istituto! - rispose l'altro, sorridendogli - Spero non avrai dimenticato ciò che mi hai detto quando ci siamo salutati... -

Alché Sakuragi superò la tonalità dei suoi capelli e, in un grandissimo imbarazzo, presentò il nuovo arrivato.

- Lui è Nicholas Sunlight, un ragazzo americano che ho conosciuto nell'altra scuola - 

Dopo che tutti ebbero salutato il giovane biondino iniziarono a tempestarlo di domande, chiedendogli come si fosse comportato Hanamichi, che reagiva arrabbiandosi o ridendo insieme agli altri a seconda dell'aneddoto raccontato da Nick. Gli unici due che non parteciparono all'allegra riunione furono Mitsui e Rukawa, che fissavano astiosi l'americano.



- Allora Hana kun, che mi dici della tua promessa? - gli chiese Nick, quando terminò il primo giorno di allenamento. Hanamichi sorrise e intrecciò con dolcezza le sue dita con quelle del biondino, che si illuminò in viso. 

- Non l'ho dimenticata... - e dopo aver controllato che non ci fosse nessuno per la strada, gli depositò un leggero bacio sulle labbra.

- Vieni da me? - propose con malizia Nick.

- Volentieri - (da qui in poi usate la fantasia! ^___= NdA)



Il ritorno di Sakuragi (e la sua nuova relazione con Nicholas) ebbe degli effetti sconvolgenti sulla tranquilla vita dello Shohoku. Innanzitutto le ragazzine che fino all'anno precedente guardavano con ribrezzo il rossino, adesso seguivano adoranti ogni suo movimento, lanciandogli languidi sguardi. 

Nella squadra di basket chi stava peggio era decisamente Rukawa; nonostante Hanamichi si rifiutasse di compiere atti di tenerezza con Nicholas di fronte a lui per rispetto nei suoi confronti, il moretto soffriva tremendamente. Non c'era giorno che non si ripetesse che era stato veramente un baka e la sera, prima di addormentarsi, per ricaricarsi malediceva e inveiva contro Sendo, oppure immaginava tutte le possibili torture da attuare su Nicholas. (in teoria avevo messo che piangeva... ma poi convinta da una "certa" Nico ho cambiato il pezzo! ^^ NdA) 

Non era messo molto meglio Mitsui, che aveva atteso con ansia il ritorno della sua tempesta rossa solo per essere scaricato ancora prima di riuscire ad uscirci. Non tollerava la presenza di Nick, che assisteva a tutti gli allenamenti, aumentando tra l'altro il numero di ragazzine isteriche che passavano lo sguardo incantate da Rukawa ad Hanamichi e infine a lui, Nicholas. Non gli importava di essere guardato da loro, sapeva di avere anche lui il suo dignitoso fan club, ma voleva sentire gli occhi lucenti di una certa scimmia rossa fissarlo con altrettanto desiderio... Quel pomeriggio era entrato in palestra già di cattivo umore, poi quello stupido americano aveva pensato bene di fare delle battutine a doppio senso che lo avevano ulteriormente innervosito... e ora era arrivato l'altro idiota di turno: Akira Sendo.

- Scusa Miyagi, potrei rubarti per cinque minuti Sakuragi? - chiese il giocatore del Ryonan al neo capitano.

- Ehm, è che.... - Il playmaker non sapeva cosa rispondere. Hanamichi avrebbe voluto parlare con quel traditore? E Mitsui, di cui conosceva i sentimenti, non sarebbe certo stato felice di vederlo allontanarsi con "l'odiato porcospino". Ancora indeciso, venne salvato dal rossino stesso.

- Dai, torno al massimo tra cinque minuti, promesso! - e, sorridendo, si avviò con Sendo negli spogliatoi e da lì nel cortile.

- Allora Aki chan, come va? - gli chiese con tranquillità.

- Io? Bene... Anzi no. Mi sento un verme, sono un bastardo, ho fatto una grandissima cazzata e non riesco a fare più niente, sono schiacciato dai sensi di colpa! Ti prego, perdonami! - gli disse tutto d'un fiato, posandogli le mani sulle spalle e fissandolo disperato negli occhi.

Hanamichi, in risposta, posò le proprie mani sopra le sue e, seriamente, gli rispose:

- Ho sofferto molto, sia per il tuo tradimento come amico che per il tradimento di Kaede come ragazzo, ma sono passati mesi e ho imparato a convivere con questo dolore. Io non voglio che tu ti senta ancora in colpa, non sarebbe giusto. Come sono riuscito a superare questa storia io, vorrei che ci riusciste anche tu... e Kaede -

- Io.. io forse potrei riuscirci.. ma mi concederai di nuovo la tua amicizia? La tua fiducia? - gli chiese, affranto.

- Be', potremmo riniziare a frequentarci come amici, poi la fiducia tornerà col tempo, non credi? -

- Ne sarei più che felice! Però... non credo che per Rukawa sarà così facile.. Lui ti ama sinceramente, solo quando te ne sei andato lo ha capito! Intendi veramente rinunciare a lui, al tuo primo amore? -

- Ci ha già rinunciato - intervenne una voce alle loro spalle.

- Nick! Ah, Aki chan, lui è Nicholas... il mio ragazzo -

Sendo fissava con occhi sgranati quel ragazzo dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri come il cielo estivo. Hanamichi aveva un nuovo ragazzo, quindi per Rukawa non c'erano più speranze! Dopo la sua partenza, Sendo non aveva più avuto alcun contatto col n° 11 dello Shohoku, ma per caso un giorno si erano incontrati nel campetto da basket vicino al parco. (Le famose coincidenze delle ff ^___= NdA) Kaede aveva fatto subito dietro front, ma Akira lo aveva seguito e, con voce bassa, gli aveva detto:

- Mi dispiace. Per te. Per me. Per Hanamichi. Vorrei poter far tornare tutto come prima.... -

- Ormai ciò che è fatto è fatto, il passato non si può cambiare - era stata la fredda risposta del volpino, che girati i tacchi se ne era andato. 

Da quella volta non lo aveva più incontrato, ma quei pochi attimi in cui lo aveva guardato negli occhi... aveva letto tutto l'amore che provava per Hanamichi, tutta la disperazione per averlo perso, tutta la rabbia nei suoi confronti.... Per consolarsi Akira aveva pensato che in fondo "quelle cose" le avevano fatte in due e lui non lo aveva mai costretto, ma sapeva che non era una scusante valida. Aveva tradito un amico. Un ottimo amico. Aveva sperato che dopo il suo ritorno le cose sarebbero migliorate e che magari, dopo un po' di tempo, i due si potessero rimettere insieme, ma ora spuntava fuori questo Nicholas... 

- Hanamichi, puoi dirmi una cosa in tutta sincerità? - gli chiese, facendosi improvvisamente serio.

- Certo, dimmi Akira -

- Per Kaede non ci sono più speranze? - 

Nicholas, che conosceva tutta la storia e i profondi sentimenti che avevano legato il suo ragazzo a Rukawa, fece un passo avanti, pronto ad interrompere quella pericolosa discussione. 

- Non preoccuparti per me Aki chan! Se tu e Kaede volete tornare insieme... -

- Ma no, che hai capito! Non intendevo io e lui, ma TU e lui! -

- Io e... Non credo, ma mia madre mi ha insegnato il detto "mai dire mai"... Comunque per ora Nick è tutta la mia vita e quindi non penso ad un futuro ricongiungimento col volpino... -

Nella testa sia di Sendo che di Nicholas frullavano le stesse parole: "mai dire mai" e "per ora". Non era dunque da escludere nessuna eventualità... Soddisfatto della risposta, Akira posò amichevolmente la mano sul fianco del rossino, cingendogli la vita e riaccompagnandolo in palestra. Dietro di loro, un furente americano stava progettando un modo per eliminare il problema "volpe" prima che fosse troppo tardi.... 

Quando i giocatori dello Shohoku videro entrare Akira e Hanamichi ridendo e scherzando, rimasero ammutoliti. Il ragazzo che gli aveva fatto saltare la coppia ora camminava vicino a lui, abbracciandolo. Mitsui non ci vide più e piantandosi davanti ai due, urlò:

- Togligli subito le mani di dosso, bastardo! -

- Mitchy! Io e Aki chan siamo solo buoni amici e poi Nick era con noi quindi non devi farmi da cane da guardia! - disse il rossino ridendo.

Nick, che ormai aveva i nervi a fior di pelle, non riuscì a trattenersi dal dire:

- Guarda che lui stava parlando per se stesso... è geloso perché gli piaci! -

Sakuragi, incredulo, fissò l'amico che, dopo un attimo di imbarazzo, confermò quanto detto dal biondino.

- E' vero, mi piaci -

Fortunatamente l'arrivo dell'allenatore Anzai pose termine alla discussione, che sarebbe stata infinita se tutti avessero detto quello che pensavano sull'intricata situazione amorosa in cui si trovava lo sfortunato (mica tanto! Ci fossi io al posto suo! ^///^ NdA) Hanamichi. 



Fine quarta parte

(continua...)





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