I diritti di Slam Dunk sono del maestro T. Inoue e chi di diritto. Questa storia non è scritta a fini di lucro.

La storia è una AU, piazzata in una fascia temporale non definita (anche se piazzarla in un fine medioevo inglese potrebbe andare bene). I personaggi potrebbero essere O.O.C. In alcune parti. (Non dite che non vi ho avvertito !! ^^ ). Scusate la degenerazione. Amen!




True Blue



di

`ShaKa`





Capitolo 5









Ti amerò per sempre Kaede.......







                .........................amerò tutto di te............








                                                                                 ........i tuoi sorrisi.................





................... i tuoi silenzi......... le tue mille parole................









                                               .............i tuoi occhi.... i tuoi sogni...........










                                                                                                     ............ le tue paure...................









                                      ............... amerò tutto ciò che è la tua essenza..........









............ perché io vivo di te...”




































                                                                               “Akira mi ami?”
























La voce sconvolta e straziata di Kaede si levò tra i tumulti.







“AKIRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA”



Gettandosi tra i due il giovane Kaede non era riuscito ad evitarlo...........


Non era riuscito ad evitare il peggio.




Akira scivolò di peso tra le sue braccia, cosciente. Ma paralizzato.


Il moro si ritrovò in ginocchio, il corpo del giovane giardiniere abbracciato al suo.


Il suo respiro affannoso.


La sua stretta debole.





Ad un tratto avvertì un umido calore sulle gambe ed il ventre, ed abbassando gli occhi................. lo vide...........




........... denso cremisi............




........ sangue caldo..... scorreva sulle sue vesti..............






Ma lui non avvertiva dolore. Non era stato ferito.


Non era stato ferito... lui..............





“Ka.ed.e...” sussurrò Akira socchiudendo gli occhi verdi e limpidi, intorno a sé solo suoni ovattati...e il dolce profumo della pelle del suo angelo... “ho...fre.d.d.o....”



“Akira.!....” tentò di allontanarlo, per rendersi conto della gravità della ferita, ma il giovane si strinse a lui,


“Non..mi.. lasci.are.........ti pre..go.........”


“Non ti lascio..........” sussurrò il conte, trattenendo appena le lacrime, nel tentativo di donargli conforto.


“Ho..pa.u.ra....”


“Non averne... sono qui con te amore.....” i singhiozzi scossero le sue membra, avvinte in quel disperato abbraccio.





“E' la giusta punizione per un seguace della perversione.... “ disse il Conte Rukawa, ponendosi di fronte ai due giovani.


“Kaede allontanati da lui!!” ordinò.


Kaede fissò il padre. Nel cuore la morte ed un immenso odio.... ma il respiro di Akira, ormai agonizzante tra le sue braccia........ in quel momento era tutto ciò che aveva importanza...


Ignorò il suo ordine stringendosi al suo corpo esanime.


“Mi dis.pia.ce Kaede.... am.or.....e.........”


“Non parlare Akira..... ti prego.. non affaticarti....”lo strinse a sé, accarezzandogli i capelli. Affondò il capo nell'incavo della sua spalla.


Il corpo del giovane giardiniere tremava. Kaede lo stringeva forte a sé..


“Ti prego... resta con me Akira.............. resta con me......... resta con me......................” lo ripeteva incessantemente, mentre piangendo avvertiva le forze del suo amore scivolare via........e il suo respiro farsi più rado......... fino a fermarsi......................




“Resta con me...........


                     .. ti prego... ti prego....





                                   ........ ti prego.......... resta con me..........




                                                                            ...........resta con me.......................


                                                                                                                           ... resta con me...........”







Ma seguì solo il silenzio e il calore straziante di una sola, unica, lacrima...

Pazzo di dolore e disperazione il giovane Rukawa strinse a sé il corpo senza vita di Akira, mentre questo scivolava, lasciando ai suoi occhi la visione di quell'unico colpo che gli aveva rubato la vita... All'addome........ dove il sangue ormai purpureo si perdeva .... in larghe pozze.............




Il viso di Akira, macchiato di sangue....premette al suo petto...........


Gli occhi verdi socchiusi....... in tutta la loro dolcezza.......e profondità.........




Desiderò in quel momento la morte il giovane Rukawa.



Desiderò terminare i proprio giorni e pagare con la vita il suo grande errore.... il suo peccato........



Desiderò che le sue lacrime fossero fuoco per infliggergli lo stesso dolore che aveva dato alla persona che amava.....................




Desiderò la dannazione... per la sua anima........... mentre per l'ultima volta sfiorava le sue labbra... ormai tiepide.............






Guardò le proprie mani........ imbrattate di sangue e lacrime............. e la sua ragione vacillò..........


Ad un tratto si sentì stringere e trascinare via.


“NOOOOOOOOOO!!!! Fermatevi!!” gridò nel tentativo di non abbandonare il corpo del suo uomo su quel freddo pavimento di terra e polvere...


Ma a nulla servì la sua resistenza.... fu condotto via con la forza.


Uno degli uomini lo colpì alla nuca, e dopo fu tutto buio...












*********************










“Conte, Ser Sakuragi è giunto a palazzo, come da vostra richiesta”



Mito annunciò l'arrivo del nipote della Regina, Ser Hanamichi Sakuragi. Il Conte Rukawa aveva mandato al giovane parente della Regina una comunicazione in cui lo invitava urgentemente ad andarlo a trovare.


Mentre osservava il rosso scendere dalla carrozza, pensò che in quella situazione che si era venuta a creare l'unica via di salvezza era manipolare i fatti e tentare di non incorrere nelle ire della famiglia reale.


Molte voci dopo la morte del giovane giardiniere di casa Rukawa, si erano sparse per il paese.

E pensare che erano appena passati solo due giorni... solo due... da quella maledetta notte....


Un lieve bussare distrasse l'anziano uomo dalle sue trame,


“Il Conte Sakuragi, mio signore” annunciò il giovane maggiordomo.


Il giovane dai lucenti occhi nocciola fece il suo ingresso, e inchinandosi con estremo portamento salutò il padrone di casa.


“Ser, sono felice che abbiate accettato così prontamente il mio invito...”


“Conte Rukawa, ignoro il motivo della vostra convocazione, ma se i miei servigi possono giovare ad un fervente servitore della Regina, sappiate che è mio obbligo pormi a vostra disposizione” dichiarò il ragazzo.


“Immagino vi siano giunte voci... riguardo la morte di un giovane uomo al mio servizio, due giorni fa...”


il giovane annuì.

Il Conte gli fece cenno di sedersi, e dopo averlo visto prendere posto sulla poltrona morbida di velluto, iniziò il suo racconto,


“Ho sorpreso il giovane ad ornare canti del diavolo... nelle mie proprietà... è stato tentato l'arresto... ma ha reagito con violenza... costringendo i miei uomini alle armi......” spiegò il Conte Rukawa,


Hanamichi osservò l'uomo senza proferir parola. Questi si voltò, fissandolo:


“Vi chiederete perché vi abbia chiamato...” a questa domanda il rossino annuì, “conoscete il mio ardore religioso, e la mia fedeltà alla famiglia reale... molti stolti, nel tentativo di nuocere alla mia famiglia... ha messo in giro infauste voci su sodomie consumate nella mia tenuta...”


“... Volete che garantisca con mia zia che siano solo falsità?”


“Voglio di più...”


Ser Sakuragi fu colto da un lampo di sorpresa.


“Bene, parlate..” lo incitò, rendendo i suoi sensi acuti.






*********







Kaede aprì gli occhi. Con fatica.

Una grave spossatezza pesava sui suoi arti, ed un denso malore sul suo animo.


Da ormai due giorni era rinchiuso in quella stanza. La sua.

Dopo quella notte aveva sperato di seguire la stessa sorte del suo Akira. Ma aveva presto intuito che il padre non aveva intenzione di ucciderlo.


Era stato rinchiuso in quella stanza, e da allora non gli era stato più concesso uscire.


Ayako si era presa cura di lui. Delle sue ferite, inferte dai colpi che lo avevano investito nelle colluttazioni di quella notte.

Ma a lui non importava dei suoi lividi. Del suo dolore.

La sua mente da due lunghi giorni pensava incessantemente ad Akira, al suo corpo privo di vita, che certamente il padre aveva provveduto a far scomparire...


E la consapevolezza di non poter rivedere mai più quegli occhi verde mare lo straziava........ lo feriva profondamente...



La consapevolezza di non aver alcun luogo ove poter piangere la sua dipartita....... rendeva il fardello che gravava sulla sua anima pesante ed insopportabile come le fiamme dell'inferno.......


Quell'inferno per cui pregava, desiderando la morte. Desiderando la liberazione dalla pozza di oscura disperazione in cui era caduto.



I rumori provenienti dall'esterno della casa attrassero la sua attenzione. Faticosamente si alzò dal letto, avvicinandosi alla finestra.


Una carrozza molto ricca attendeva nel vialetto. Dopo pochi attimi i suoi occhi riconobbero la figura di un uomo.


Questi si fermò davanti alla carrozza salutando il Conte Rukawa. Nell'atto di voltarsi improvvisamente incontrò la figura di Kaede, oltre i vetri della finestra.


I due si fissarono un attimo...

E fu in quell'attimo che Sakuragi fu stranamente colpito dal suo sguardo.


Era spento. Vuoto.


Diverso da quello che ricordava. Diverso dall'orgoglio che ricordava bruciare in quelle iridi, e con cui si era scontrato nel loro primo incontro.



Con lentezza prese posto nella carrozza, e poi partì.




Kaede rimase alcuni attimi a fissare la carrozza. Era certo che Ser Sakuragi lo avesse visto. I suoi occhi erano troppo fissi nella sua direzione per illudersi che così non fosse stato.


Si staccò dal vetro, raggiungendo il letto. Si sentiva debole. La testa confusa.


Si lasciò andare sulle coperte, portandosi le mani al volto.

Gli sembrava di impazzire tra quelle quattro mura.


Quanto sarebbe durata quella prigionia? Quanto la sua agonia......?


I suoi occhi rivedevano continuamente il rosso scuro del sangue marchiare la sua pelle....

Rivedevano gli occhi socchiusi di Akira.........


Socchiudendo le palpebre Kaede immaginò che le sue mani fossero lì, ad accarezzarlo......... a sfiorarlo.....


Ma quando quelle iridi blue si aprirono nuovamente, velate di lacrime, scorsero il vuoto di fronte a loro........ un vuoto freddo e pungente....


Si strinse al cuscino piangendo. Il dolore profondo che avvertiva era sfibrante... sconosciuto...


Non credeva che un uomo potesse desiderare la morte con tanto ardore... tanto da crederla una liberazione............


Ebbene lui la desiderava.


Desiderava la liberazione.... desiderava scontare le sue colpe... scontare il male che aveva inferto a l'unica persona che aveva mai amato nella sua giovane vita.


L'unica soluzione era la morte........




E lui la scelse.







*****



E così fermo nella sua decisione, lasciò che il suo spirito inseguisse la fine e il suo corpo giacesse inerme tra quelle lenzuola.

L'abbandono, come una suadente voce di pace lo attrasse.... spingendolo a cercare una morte lenta e sofferente.


E mentre i giorni passavano... innumerabili....


Il suo corpo patì la fame... la sete.....

La sua coscienza sempre più nascosta e distrutta aveva abbandonato ogni lotta.... rifugiandosi in un sonno malato.... in un rifiuto a reagire.... in un rifiuto a vivere...





******



“Forza... Kae...” Ayako lo scosse tra le braccia, “bevi...ti prego...” la giovane donna tentava di dargli da bere, ma il fratello rifiutava di reagire, incapace pure di socchiudere le labbra. Abbandonato tra le sue braccia non dava più segni di reazione... da settimane giaceva in quel letto, senza alzarsi.. senza cibarsi... ne bere....

Il suo corpo si era indebolito, inghiottendolo in un sonno profondo...


La contessa osservava Ayako, impassibile davanti al corpo del figlio, quasi esanime.


“Gli hai dato la medicina che il dottore gli ha prescritto?”


La contessina annuì,


“Poco fa Mito gli ha somministrato... la cura...”


“Bene” disse la donna girandosi per uscire.


“Madre!” ella si fermò, voltandosi, “la cura non sortisce effetti... sembra anzi che Kaede peggiori di giorno in giorno....” la donna contrasse il volto, pensierosa, poi rispose


“Non darti pena Ayako, nostro Signore decide per ognuno di noi la propria sorte...” detto questo lasciò la figlia sorpresa e sconvolta.


“Come può dire così...” gemette di disperazione stringendo al petto il corpo di Kaede,




“Kaede... ti prego....reagisci.....”













Kaede....





... Kaede.............”










L'oblio pareva chiamarlo.....






Kaede...”







L'oblio aveva la “sua” voce. ....


Ed i suoi occhi........ pozzi di acqua marina.... profonda e cristallina..........



L'immagine di Akira, al suo fianco scosse la sua anima....

Le carezze delle sue mani, il suo cuore....


Kaede.... va tutto bene........” la mano di Akira si fermò sulla pelle nivea del volto del giovane conte, esanime tra quelle coltri.


Va tutto bene amore....”


Mi man.chi...” sussurrò tra le lacrime Rukawa, tentando di avvertire il calore di quella pelle premuta alla sua guancia.....


Ma non avvertì nulla. Solo gelo. Solo abbandono.


Gli occhi di Akira fissi nei suoi sembravano tristi e pieni di un dolce abbandono ...


Por.tami...con te...”


Lo supplicò, conscio di voler solo la morte. Ma Akira non parlava.... lo fissava, con occhi lucidi... e le labbra piegate in un sorriso ....










“Ak.i...” Kaede mormorò il suo nome, tra gli spasmi.


“Kaede...” Ayako, intenta poco più in là a riporre dei panni, corse al suo fianco, alzandogli la testa e permettendogli di respirare. Il fratello tremava convulsamente. La ragazza lo strinse coprendolo con la pesante coperta del letto.


Gli accarezzò i capelli, come una madre affettuosa, poi allungando il braccio sul mobiletto in noce scura, posto vicino al letto, prese il bicchiere colmo d'acqua che vi era adagiato e lo portò alle sue labbra, ormai secche.


Lasciò scivolare alcune gocce nella sua bocca, ma quasi tutte colarono dalla bocca, imbrattandogli i vestiti. Ayako gli scosse il capo, forzandolo a bere, aprendogli la bocca,


“Forza Kaede... non puoi lasciarti morire così...” disse colma di rabbia, per quella situazione senza via di uscite.


Il tremore del suo corpo si fermò poco dopo, i medicamenti presenti nel liquido che era riuscita a fargli bere sembrava aiutare le sue crisi.... anche se per poco.


Ayako ripose il giovane tra le coperte.

Lo fissò, rendendosi conto di come il suo corpo fosse dimagrito... di come si fosse indebolito... privandosi di ogni sostentamento.......



Rimase al suo fianco come sempre. Da molte settimane ormai si curava di lui... da molte notti ormai vegliava sul suo sonno, impaurita dalla disperazione che gli leggeva dentro... temendo qualche follia ...


Ma nonostante i suoi sforzi Kaede non migliorava.... sembrava che qualcosa lo divorasse dentro.. impedendogli di reagire.... come se il suo voluto abbandono fosse destinato a condurlo ove egli desiderava.


Alla morte.


Meta che la sua disperata lotta agognava.



E il suo corpo debole sembrava spirare ogni giorno sempre più.....









Continua...



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Grazie a tutte per i bellissimi commenti, e per le email ^____________^ Me feliZe!!


Un abbraccio forte a:

neikos: grazie bella per le tue correzioni,sempre preziose!!

pekai :son felice che ti sia piaciuto il mio modo di scrivere questa SenRu. Non mancheranno sorprese,promesso!

Brinarap:eh si,mi piacciono le fic ambientate nel passato... ma spero di non farci un vizio XD!

Silvi76:mia dolce pulzella,il tuo commento mi ha donato un sorriso come sempre. Kiss

Venus87:Non mi piace affibbiare il ruolo di cattivo ad una sola persona in tutte le mie fic, solitamente è un gioco di rotazione... infondo nessuno è un santo, nemmeno Mito :-P

Sesshoudany: si sono sadica, e nessuno più di te lo sa... stringi i denti ,ancora il meglio deve venire!

Hinao85: pazienta e vedrai... chi ti dice che non ci hai visto giusto !

Saluti anche a Valentina, grazie per la mail puccina ^^


Baci a tutti `ShaKa`