I personaggi appartengono a
Lansdale, tutto quello che ci faccio io è sognarli la notte. Lansdale nel
descrivere il suo Texas è grottesco e dissacrante, lo descrive arretrato e
profondamente razzista e inventa personaggi sarcastici con un senso della
giustizia un po’ personale. Leonard è nero e gay, lui stesso si definisce
negro-frocio per fare la caricatura di chi gli sta intorno e lo stesso fa Hap
che è il suo migliore amico. Come in tutti i libri di Hap & Leo la voce
narrante è di Hap… Si ricollega a Vaniglia e Cioccolata infatti fa parte del
ciclo Ho voglia di te. Buona lettura. ^^
Treno in partenza,
binario sconosciuto (Ho voglia di te)
parte III
di Mia
Rimaniamo in silenzio per tutto il viaggio: io facendo finta di dormire quando
invece mi beo del suo riflesso sul finestrino, lui guidando e continuando a
mangiarsi le unghie per il nervosismo. Come sempre è colpa mia, sono io che
non ho un minimo di controllo e che spezzo ogni volta il fragile equilibrio
che c’è tra noi. Quando la macchina si ferma mi stiracchio tutti i muscoli
come a simulare la dormita migliore della mia vita ma la sceneggiata non serve
a nulla visto che Leonard è già uscito senza dirmi nulla. Lo trovo chinato al
fianco del pick-up a succhiare via la benzina che gli serve, solo una parte
del mio cervello spera che ne lasci abbastanza per tornare indietro il resto
impreca per l’ennesimo incendio a cui dovrò assistere… Oltre alla mia fedele
pistola prendo anche la mia mazza da baseball, non mi va di sparare ad un
gruppo di drogati, ma questo non mi vieta di fargli molto male comunque, anche
se non sono accanito come Leonard anche io non provo simpatia per quei tizi.
Leonard come sempre preferisce affrontarli a mani nude, prova più
soddisfazione nell’accopparli e poi gli è talmente superiore che è sicuro di
non rischiare la pelle. Presa la tanica e l’accendino che ho sempre con me nel
cruscotto del pick-up, seguo Leonard che sembra quasi trasformato nel
giustiziere della notte. E’ bellissimo vederlo così eccitato e teso un momento
prima dello scontro… io mi sento sempre terribilmente impacciato quando guardo
lui.
- Ho lasciato la macchina lontano per non rischiare di farci rintracciare,
voglio che quegli stronzi non si accorgano di niente prima che l’inferno
calerà su di loro, voglio sterminarli una volta per tutti…- Leo sa bene quanto
me che non riuscirà mai a sterminarli, i trafficanti di droga sono come le
formiche e vivono con la loro stessa organizzazione ma ormai è diventata la
sua missione di vita. Non voglio indisporlo ancora di più quindi lo lascio
stare. Quando arriviamo alla casa maledetta Leo veste i panni del bastardo che
indossa sempre in occasioni speciali, in genere quando c’è da fare casino
oppure c’è il rischio di rimetterci la vita. Sembra tutt’altra persona
rispetto a prima, fredda e spietata quando in macchina si era praticamente
sciolto sotto i miei tocchi… Mi fa cenno di aspettare davanti all’uscio del
covo delle sue prossime vittime mentre lui si impegna a cospargere di benzina
il legno marcio della casa. Mi posiziono come un battitore di baseball in
attesa che gli stronzi escano allarmati dal fumo per abbatterli uno a uno
finchè Leonard non venga a darmi man forte, la strategia è sempre la stessa:
impaurirli con il fuoco e costringerli a venire allo scoperto, possibilmente
uno alla volta. In confronto ad altre nostre esperienze questa sarà una
passeggiata, non so più neanche quante volte Leonard abbia incendiato la casa
di quei trafficanti… La puzza di benzina arriva fino a me e mi sembra di
sentire anche lo scatto del mio accendino quando Leonard dà fuoco alla casa.
L’incendio è lento a propagarsi ma il fumo che ne deriva è abbastanza per
allarmare i più svegli, ovvero quelli che non sono totalmente fatti di crack.
Sono i più duri da abbattere ma non così tanto da impensierirmi. Le fiamme
ormai stanno divorando il legno e Leo viene a darmi una mano, fa più male lui
con i suoi calci e pugni che io con la mia mazza… qualcuno inevitabilmente ci
scappa perché ormai l’incendio e su tutta la casa e anche i più rincoglioniti
dalla droga hanno un minimo di istinto di sopravvivenza per farli uscire al
più presto. Quando sento le sirene dei pompieri e della polizia, allontano di
forza Leonard dal posto, già una volta è stato arrestato per incendio doloso,
ma prima avevamo delle conoscenze in polizia ora non più. Cerca di fare
resistenza perché quando inizia una cosa Leo tende sempre a portarla a termine
e sapere poi che alcuni di quei bastardi sono ancora liberi lo fa incazzare
ancora di più. Mi tocca atterrarlo e fargli sbattere la testa per renderlo
meno lucido e poi di corsa me lo carico in spalla e sparisco dalla scena del
disastro. Appena in tempo che le luci dei pompieri e della polizia illuminano
l’intera notte, io mi infilo in un vicoletto dove nessuno può vederci e metto
giù Leonard che ha ancora il fiato corto. Non mi aspetto ringraziamenti da
parte sua infatti non arrivano, si gode semplicemente la scena degli arresti e
dei tentativi di domare il fuoco.
- Andiamo? O ti sta venendo un orgasmo a vedere come quelle teste di cazzo
vengono arrestate?- Mi guarda con gli occhi limpidi che di solito ha solo
quando è immerso nel piacere; forse per lui sarebbe il paradiso se potesse
scopare adesso con dietro un paesaggio del genere…
- In effetti mi sta venendo dritto…-
- Scemo, muoviti che non vedo l’ora di andare a casa…-
- Mi dispiace deluderti ma stasera sarà più sicuro passarla fuori casa…- Lo
guardo come se fosse impazzito del tutto…
- Stai scherzando? Io non ci penso proprio ad andare in giro per tutta la
notte!-
- Infatti non andremo in giro ho notato un motel vicino dove abbiamo
parcheggiato, staremo lì finchè le acque non si calmeranno…-
- E quando pensavi di dirmelo?!-
- Quando me l’avresti chiesto… è rischioso farci vedere in giro stanotte,
alcuni di loro sono scappati e se questi ci seguissero fino a casa?- Non sono
molto convinto della cosa, non era nei miei piani passare la notte fuori casa,
soprattutto non in compagnia di Leo…
- Forse hai ragione saremmo più vulnerabili se ci beccano in casa con Brett e
John da dover difendere…-
- Finalmente ragioni…- Gli do uno scappellotto sulla testa e lui di rimando mi
da una gomitata sulle costole, è finalmente tornato il Leonard di sempre,
l’azione lo aiuta a scaricarsi. Lo seguo fino a questo fantomatico motel che
poi risulta essere una vera topaia, neanch’io, squattrinato come sono, ho mai
vissuto in un posto del genere…
- Bel covo di assassini e puttane che hai scelto…-
- Con venti dollari a disposizione non credo che possiamo sperare di meglio-.
Scrolla le spalle per niente preoccupato delle conseguenze delle sue azioni,
solo io sono l’idiota che si preoccupa per entrambi. Quando entriamo il motel
fa ancora più schifo di quanto pensassi, la vecchia ubriacona alla reception
rappresenta in pieno lo stato dell’edificio, decadente. E’ Leonard a parlare
io sono troppo schifato per dire qualcosa che non sia un’imprecazione o un
insulto.
- Una doppia vecchia-. Leonard non si dimostra molto più gentile di me ma la
vecchia pare saperne più di quel che mostra quando gli risponde scorbutica:
- Trenta dollari frocio di un negro…- Leonard sorride sadicamente pronto ad
agguantare la sua preda ma prima che lo faccia mi metto tra i due e
sforzandomi il più possibile cerco di essere gentile con la stronza.
- Mi faccia un piacere può controllare se ha qualcosa per venti dollari?- La
vecchia mi squadra per un attimo e trovandomi un tipo sicuramente più a posto
di Leo da una controllata alle stanze libere mettendoci più tempo del
necessario. Mi chiedo come abbia fatto a capire che Leo è gay, lo guardo e mi
do dello stupido, stanotte lo urla a chiare lettere il suo modo di vestire.
- Sì dolcezza, una camera ce l’ho…- Evidentemente gli sono molto più simpatico
tant’è che arriva addirittura ad allisciarmi la mano che accidentalmente ho
appoggiato sul bancone lurido. Resisto all’impulso di ritirarla mentre sento
Leo ghignare dietro di me e decido che un giorno di questo lo ucciderò…
- La prendiamo grazie…-
- Sicuro? E’ una matrimoniale-. Fa una smorfia verso Leo e quasi gli scoppio a
ridere in faccia. In questo campo il più pericoloso tra noi due sono io…
- Non è possibile una doppia vero?- Faccio finta di avere un’aria afflitta
quando in realtà non è esattamente la prima volta che dormo nello stesso letto
con Leo, solo che ora sarebbe semplicemente più difficile.
- No tesoro, ma puoi sempre venire nella mia stanza e lasciare la camera al
tuo amico-. Arrossisco come se la proposta indecente mi fosse venuta dalla
donna più bella del pianeta, sono sempre impacciato con le donne che hanno un
carattere più forte del mio.
- N… no grazie credo che cercheremo altrove…- Sto per girarmi per andarmene ma
sbatto contro Leo che rimane immobile non più infuriato con la vecchia ma
intento a trattenere una risata che sa mi farà incazzare terribilmente.
- Grazie accettiamo la matrimoniale-. Leo mi precede gelandomi sul posto, non
ho nessuna intenzione di dormire nel suo stesso letto.
- Scordatelo!-
- Tira fuori i soldi e sta’ zitto Hap!-
- Ehi piccioncini mettetevi d’accordo oppure sparite, anche se tu dolcezza sei
sempre il benvenuto-. Mi manda un bacio che cerco di evitare anche a costo
della mia vita. Tiro fuori i venti dollari più che altro per scappare lontano
da lei e rifugiarmi al sicuro in una stanza che posso chiudere a doppia
mandata. Seguo Leonard a testa bassa e stavolta non per guardargli il sedere
seminudo ma perché sono in serie difficoltà a dover affrontare una simile
situazione. E Leo ovviamente non me la rende facile muore dalla voglia di
sfottermi.
- Sei un vero Don Giovanni Hap…- Gli do una spinta sulla schiena per incitalo
a salire più velocemente, mi sento ancora gli occhi della befana sul mio
didietro ma anche per farlo zittire…
- Fottiti Leo!-
- A me pare che tra noi due sia tu che quello più vicino ad essere fottuto,
amico…- Mi riparo nel corridoio rattoppato che porta alla nostra camera
ignorandolo, mi viene da pensare all’hotel di lusso che avevamo in Messico e
quasi mi metto a piangere.
- Sta’ zitto ed apri la porta, solo a vedere tutto questo schifo mi è venuta
voglia di farmi una doccia-.
- Sempre se abbiamo un bagno in cui farla…- Mi insinua il dubbio e finchè non
controllo con i miei occhi dell’esistenza di un bagno con tanto di doccia
funzionante sono pallido come un morto.
- Uomo di poca fede… Guarda abbiamo anche degli asciugamani puliti!- Anche
Leonard se l’è vista brutta al solo pensiero di non potersi lavare, dopotutto
è lui che è stato toccato da quell’energumeno. Mi basta solo pensare al
bestione che non posso fare a meno di lavarmi le mani immediatamente. Leo mi
sorride facendomi capire che sa esattamente a cosa stavo pensando, io lo
ignoro sapendo bene quanto questo lo irriti.
- Primo io per la doccia!- Lo prendo in contropiede infatti per un attimo non
sa cosa rispondermi, poi si riprende cercando di farmi cedere con la tattica
del cucciolo abbandonato e maltrattato da tutti che di solito con me funziona
in pieno, ma non ho ancora mandato giù quello che ha permesso di farsi fare da
Mike…
- Hap non puoi farmi rimanere con questi vestiti addosso e con l’odore di quel
bastardo che mi ricorda quello che mi ha fatto…-
- Proprio per questo la faccio prima io per fartelo ricordare meglio…-
- Stronzo!-
- Checca-.
- Come osi?-
- Mi basta guardarti, ora porta il tuo regale posteriore fuori di qui. Sai
credo che ci metterò così tanto che consumerò tutta l’acqua calda…-
- Provaci e sarai un uomo morto-.
- Non dirmi che non sei abbastanza uomo da farti una doccia con l’acqua
fredda?- Lo stuzzico ancora di più perché adoro Leo quando si scalda, pare
come se accendesse qualche interruttore dentro di se per emanare una tale
energia e un tale calore, ed è in quel momento che io vorrei farci l’amore
fino a scaricargli le sue inesauribili batterie.
- Ti dico solo: vedi quello che puoi fare con quella cazzo di doccia Hap!- Se
ne va sbattendo violentemente la porta dietro di sé. Sorrido da solo per
essere uscito vittorioso da uno scontro con Leo. Mi spoglio lentamente volendo
fare il più comodamente possibile per irritarlo ancora di più, non perché poi
approfitterò del suo stato ma solo per farmi del male da solo. L’acqua calda
la apro al minimo per cercare di snebbiare il cervello da cattivi e molesti
pensieri, ma appena mi vado ad accarezzare l’inguine l’uccello risponde subito
all’appello. Appoggio frustrato la testa alla parete e faccio finta di
prenderla a capocciate per la rabbia, so benissimo che l’unica cosa da fare e
dare sfogo alla mia libido con la stessa patetica mano di sempre… quanto
vorrei che Leo entrasse di soppiatto nella doccia e fosse la sua mano a darmi
il piacere di cui il mio corpo ha bisogno… Purtroppo Leo non entra quindi mi
faccio l’ennesima sega che la sua sola presenza esige. Quando vengo sbatto
violentemente il pugno al muro per sfogare un po’ della mia insoddisfazione,
mi sarebbe stato più d’aiuto un urlo liberatorio ma poi avrei allarmato Leo.
Finisco la doccia rinvigorito e prima di far entrare Leonard, che so sta
fremendo per levarsi di dosso la sensazione di mani estranee sul suo corpo,
lavo i miei vestiti che puzzano di benzina e fumo e li metto ad asciugare
sulla stufa che fatica ad emanare aria tiepida. Mi sono arreso all’idea di
dover dormire con solo l’asciugamano addosso e purtroppo (evvai!) credo che
Leonard farà lo stesso, dormiremo nello stesso letto nudi. Esco e Leonard non
pronto a vedermi svestito rimane un attimo impallato poi si muove come un
automa e con lo sguardo basso si scontra con la mia spalla che quasi rincalca.
Sorrido tra me e me divertito per il fatto che sia ancora irritato ma che
nonostante questo non riesca a nascondere il desiderio. Dopotutto non sono il
solo a dover far fronte agli ormoni che sembrano impazzire ogni volta che ci
troviamo da soli. Sospiro rassegnato all’idea che passerò la notte in bianco,
non ci spero neanche a dormire con lui al mio fianco. Mi sdraio al centro
sull’unico letto della stanza e ascolto l’acqua della doccia scrosciare e me
l’immagino che accarezza quel corpo scultoreo e perfetto capace di mandarmi in
tilt il cervello. Mi immagino lì con lui ad insaponarlo a toccarlo dove gli
provoca più piacere e poi smettere per farlo mio all’improvviso. Mi mordo le
labbra per reprimere un gemito… mi sto nuovamente eccitando e Leo deve ancora
uscire da quel maledetto bagno, non va affatto bene. Quando finalmente esce
non riesco a staccare gli occhi da lui, la sua camminata mi incanta come
sempre e saperlo nudo sotto quell’asciugamano che inspiegabilmente copre allo
stesso tempo sia poco che troppo da sopportare, è una dolce tortura a cui non
riesco a resistere. Per cercare di essere il meno maniaco possibile intavolo
una conversazione di cui non me ne frega niente visto che la mia attenzione è
tutta per quella pelle scura che sembra fatta apposta per essere leccata da
me…
- Sai Leonard? Sei più vestito ora che in tutta la serata…-
- Ti dispiace eh?-
- Hmm… non posso negarlo-.
- Pervertito, fammi un po’ di posto…- Gliene ne faccio quel poco che serve per
far toccare le nostre spalle nude, rabbrividisco al primo contatto ma poi la
sua vicinanza mi conforta, mi giro a guardarlo ed è immediata la voglia di
leccarlo, di iniziare da lì e non fermarmi più fino a quando non arrivo a
riprendere il discorso che ho lasciato in sospeso in Messico. Torno a guardare
il soffitto che è sicuramente meno invitante e più sicuro.
- Più mi riprometto di non ritrovarmi nei casini più mi ritrovo nella merda
fino al collo…- Dico qualcosa per rompere il silenzio che stava diventando
troppo imbarazzante…
- Certo sei tu che li attiri-.
- E tu non ne sai niente vero?- Senza pensarci gli pizzico lo stomaco e lui
incassa tutto il corpo per lo stupore, anch’io sono sbalordito ma non per
questo ritiro la mano dalla sua pelle bollente e morbida. Per ora la tengo
ferma ma so già che presto comincerà a muoversi da sola per accarezzarlo… Leo
non la caccia anzi sembra quasi sospirare di sollievo, come se questo fosse il
rimedio a tutta la nostra infelicità.
- Hai ragione anch’io contribuisco alla grande, però devi ammettere che ti
avevo organizzato una gran bella festa…- Si imbroncia dispiacendosi sul serio
che tutto è andato all’aria, io al contrario sono felice di non assistere più
allo spettacolo che Leo mi aveva riservato di lui e John.
- Già tre bellissime donne scelte su misura per me, una rossa, una nera e
un’orientale…- Senza neanche accorgermene mi ritrovo appoggiato con la testa
sull’incavo della sua clavicola, in passato spesso mi addossavo così vicino a
lui ma da quando siamo tornati dal Messico non me lo sono più potuto
permettere. Leonard ancora non si ribella, continuo ad accarezzargli lo
stomaco e a mettermi comodo sulla sua spalla.
- Ti conosco abbastanza da non poter sbagliare…-
- La ragazza di colore però mi è sembrata un po’ troppo scura per farmi
ricordare Florida non credi?- Gli faccio intendere di aver capito che quella
ragazza rappresentava lui e che ho voglia di sentirmelo dire ma già so che
orgoglioso com’è non me lo dirà mai…
- Dici? Allora non me la ricordo bene come credevo-. Soffoco una risata contro
la sua pelle provocandogli una scarica di brividi. Lo sento tremare sotto di
me e mi devo mordere le labbra per resistere all’impulso di abbracciarlo e
baciarlo.
- E’ stata ugualmente apprezzata…-
- Ho notato, non credevo che l’avresti scelta prima della rossa…- Tenta di
stuzzicarmi e ci riesce benissimo ma in un modo imprevisto, mi eccita giocare
con lui… mi allontano un po’ dal suo corpo per non farglielo capire ma è Leo
stesso ad avvicinarsi di nuovo. Credo che lo abbia fatto senza pensarci e che
non sappia che mi sto eccitando…
- I suoi occhi e il colore della pelle mi hanno stregato, volevo farmela al
più presto… alla fine non sono riuscito neanche a concludere con lei…-
- Non riesci a concludere neanche quando si tratta di sesso a pagamento…-
- Ed era la mia preferita, mi è rimasta addosso una voglia…- Cerco di
spingerlo alla confessione ma Leo svicola magistralmente…
- E della rossa che mi dici? Sarò una checca ma io dico che era una vera
bomba…-
- Sei proprio una checca se metti a confronto una bellezza incomparabile come
quella di “Jasmine” a quella sempliciotta della “rossa”-. Al posto di Jasmine
avrei dovuto mettere il nome di Leonard e a quello della rossa Brett, non ho
mai nascosto chi mi fa accendere di più di desiderio tra i due ma in una
situazione come questa la sincerità non è molto consigliata per mantenere un
minimo di controllo. Mi sto già concedendo di toccarlo…
- Avrei davvero scommesso che avresti scelto per prima la rossa…-
- Allora non hai capito ancora niente…- Non faccio nulla per rinforzare le mie
parole perché da sole sono già abbastanza potenti da penetrare le insicurezze
di Leonard.
- Mi dispiace per la tua festa-.
- Mai quanto me, Leo ora non ti incazzare, ma quella prostituta è per caso tua
parente?- Non lo dico per fare polemica e neanche per fargli capire quanto lo
amo e lo desidero ma per semplice curiosità.
- Non credo, insomma ero un ragazzino quando ho lasciato la mia famiglia, non
so quanti parenti ho. Perché me lo chiedi?-
- Ha i tuoi stessi occhi e il tuo stesso colore della pelle… che coincidenza-.
Sospiro frustrato contro la sua pelle approfittandone per respirare il suo
profumo. Era un paliativo piuttosto basso quella prostituta quando la mia
ossessione è piena di tanta magnificenza.
- Ti stava piacendo la serata?-
- Abbastanza da farmi avere un orgasmo… peccato che non ne ho avuto il tempo,
avremmo dovuto far arrestare tutti quei pezzi di merda…-
- Non mi dire che hai ancora il colpo in canna Hap…- Sorride malizioso e io
per ripicca lo mordo tra la clavicola e il collo, incassa il corpo per la
sorpresa e non può certo controllare i brividi che attraversano il suo corpo…
sapere che mi vuole non aiuta affatto i miei buoni propositi di non fargli
niente. La mia mano continua ad accarezzarlo fin quasi i pettorali e ora lo
intrappolo sotto di me con una gamba che porto sulle sue. Non so quello che
sto facendo e neanche ci voglio pensare ciò che è importante però è che Leo
non si ribella e questa sua sottomissione mi eccita ancora di più…
- Non lo vengo di certo a dire a te…- Chiudo gli occhi respirando a pieni
polmoni il suo odore premuto contro il suo collo… e questo che mi immagino
quando sono costretto a farmi una sega per ritrovare il controllo, lui tra le
mie braccia in mia completa balia.
- Sai, pensavo…-
- Tu che pensi? Dio Leonard vuoi far venire la fine del mondo?- Credo che Dio
lo abbia creato per far ben più che solo pensare con il corpo che si ritrova.
So perfettamente che se rimarrò così vicino a lui non passerò l’intera notte
con le mani in mano, mi vorrei alzare ma il suo odore e il suo calore mi
tengono intrappolato a sé.
- Beh allora credo che non ti dirò niente…- Si gira dandomi di spalle e
spostando il mio corpo che pian piano lo stava conquistando… Subito mi alzo
sul gomito e appoggio il mento sulla sua spalla, mi manca troppo il contatto
con la sua pelle per non ricercarlo subito…
- Scherzavo, dimmi a che pensavi?- Si mette di nuovo supino e stavolta mi
stendo quasi del tutto su di lui tenendo a distanza zero i nostri corpi. Tengo
gli occhi fissi nei suoi perché se solo li abbassassi sulle sue labbra non
resisterei alla tentazione di baciargliele…
- Pensavo che mi dispiace davvero che sia andata a rotoli la tua festa…- Non
riesco a decifrare il suo sguardo che sembra quasi imbarazzato e soprattutto
non capisco quando lo distoglie dal mio che cosa gli passa per la mente.
- Questo già l’hai detto…-
- Pensavo…-
- Cosa?- Rifugge dal mio sguardo con l’intera testa che china di lato e
stavolta posso veramente dire che Leo è imbarazzato…
- Forse…- Mi guarda di sfuggita per poi tornare a nascondersi, alla fine mi
costringe a prendergli la testa fra le mani obbligandolo a guardarmi per
forza. Leo mai si è dimostrato in imbarazzo con me neanche per le cose più
intime…
- Cosa?- Leggo timore nei suoi occhi e quasi cedo al desiderio di baciarlo per
fargli capire che va tutto bene e che ci sarò io per sempre al suo fianco.
- Mi chiedevo se…-
- Leo ti conviene parlare di tua iniziativa…-
- Pensavo di festeggiare io e te da soli il tuo addio al celibato…- Chiude gli
occhi temendo la mia reazione e penso che tema sia una mia risposta negativa
che quella positiva, io sono talmente sbalordito che per un attimo rimango
immobile poi è il mio corpo a pensare a quello che devo fare. Mi abbasso su di
lui e gli bacio le palpebre per fargliele aprire, quando le apre ciò che vede
è il mio sorriso pieno di amore e adorazione che è solo lo specchio di ciò che
provo per lui.
- Mi stai davvero chiedendo di fare quello che penso? Se ho frainteso dimmelo
subito perché se mi ci fai credere sarà impossibile che io mi fermi prima di
averti finalmente avuto…- Lo bacio per avere la conferma dalle sue stesse
labbra che puntualmente arriva, è proprio Leo che approfondisce il contatto
aprendo la bocca e lasciando che le nostre lingue riprendano il discorso
lasciato in sospeso. Gli monto totalmente sopra annullando la distanza tra i
nostri corpi e ogni spazio che mi divide da lui.
- Quale pensi che sia la mia risposta…- I suoi occhi si scuriscono di piacere
e finalmente non sono più il solo a marcare la mia proprietà, mi abbraccia
forte la vita con un braccio e con l’altra mano guida la mia testa sul suo
collo per farselo divorare. Sono obbligato a rispondergli contro la sua pelle
ma la cosa non è che mi dispiaccia poi così tanto.
- Messico?- Ovvero la nostra isola felice dove siamo liberi di esprimere i
nostri sentimenti e i nostri desideri…
- Messico per il resto della notte, abbiamo pagato fino alle dieci di domani…-
- Buona permanenza Leo…- Gli sfilo l’asciugamano dalla vita facendolo rimanere
nudo sotto di me, una mia mano va subito ad accarezzargli un fianco e Leo come
se fosse automatico allarga le gambe per farmi posizionare meglio.
- Buona permanenza Hap…- Ora è il suo turno di sfilare il mio… Non ci è mai
capitato prima d’ora di stare nudi uno sopra l’altro nello stesso letto e devo
dire che quasi mi basta questo per farmi venire come un ragazzino.
- Come mai questa decisione?- Nel frattempo non sto di certo fermo con le mani
che dai suoi fianchi scivolano sotto ad accarezzare i suoi glutei… non
immaginavo che mi potesse mancare così tanto il suo sedere, solo ora che lo
sto di nuovo palpando me ne rendo conto…
- Mi hai fatto tornare la voglia di stare con te… avevo quasi dimenticato cosa
volesse dire ma tu me l’hai ricordato…- Mi allaccia le gambe intorno alla vita
dandomi la possibilità di strusciarmi sia sulla sua erezione che sulla sua
fessura. Io rimango stoicamente immobile per guardarlo bene negli occhi e
fargli capire che quello che sto dicendo è tutto vero…
- Io al contrario non ho mai dimenticato cosa volesse dire averti e
soprattutto non ho mai smesso di volerti-. Ora mi struscio passando prima
sulla sua erezione e poi sul suo sedere, la frustrazione ci fa gemere entrambi
così quando porto le dita alla sua bocca Leo non fa storie e le accoglie
subito dentro di sé. Vorrei ripetere l’esperienza del Messico e scoparlo con
la lingua ma stavolta prima di tutto voglio fare l’amore con lui, non resisto
più e anche per Leo è così. Le sue cosce mi stritolano e la sua lingua mi
lecca le dita come se fossero un ghiacciolo, in pochi secondi sono pronte per
lubrificarlo. Appena libero la sua bocca la rioccupo baciandola, con una mano
gli accarezzo l’uccello e con le dita umide comincio a prepararlo. Ricordo
bene quanto è stretto così comincio con il medio e subito Leo mi morde il
labbro per il dolore. Ignoro le proteste del suo corpo e continuo a penetrarlo
e a lubrificarlo allo stesso tempo. Credo che le sue cosce mi stiano
fratturando le anche ma quando non lo sento più ribellarsi lo giudico un
prezzo che posso pagare benissimo… Provo ad allargarlo di più per farlo cedere
abbastanza da far entrare anche l’indice e nel frattempo mi godo i gemiti di
piacere che Leo si lascia sfuggire, mi piace il fatto che non si trattenga,
guardandolo da fuori così freddo e spietato non sembrerebbe un amante così
caldo. Lo incito ancora di più baciandogli il petto per poi torturare con i
denti i capezzoli già induriti dall’eccitazione, gode talmente tanto che non
si accorge nemmeno della mia seconda intrusione. Ho sempre giudicato Brett una
professionista del sesso ma Leo è totalmente diverso, il suo corpo sembra
fatto apposta per essere amato. Non capisco come i suoi amanti abbiano potuto
credere che potesse essere un attivo di natura, ciò che trasmette a me, a
letto, è un grande bisogno di essere amato e di essere protetto, una passività
ben più profonda delle apparenze del freddo e spietato uomo che si dimostra
nella vita… Forse perché sono l’unica persona di cui si fida la mostra con me,
ora che si contorce di piacere sotto i miei tocchi mi pare che il suo corpo mi
urli di farlo suo e che la voglia di avermi sia solo un suo modo per sentirsi
più sicuro e un modo per non ferire il suo smisurato orgoglio. Il fatto che mi
trasmetta tutto questo mi galvanizza ancora di più. Torno a baciarlo nel
momento in cui lo penetro con il terzo dito, voglio essere sicuro di
prepararlo al meglio, voglio essere sicuro di non tradire la sua fiducia.
Voglio fargli capire che con me può mostrarsi quel che è veramente perché io
non lo ferirò mai. In Messico non mi ero accorto di quanto Leo potesse essere
spaventato dal sesso e quanto si stesse mettendo in gioco, affidarsi al
proprio compagno lo spaventa perché forse è la natura che ha tanto
faticosamente nascosto.
- Ho voglia di te Leo-. Glielo dico mentre levo le dita dal suo corpo e mi
posiziono meglio contro di lui. In estasi mi lecco le dita e dopo aver avuto
il suo consenso affondo completamente in lui. Non sono un amante delicato, non
lo sono neanche con le donne, ho il bisogno impellente di sprofondare subito e
toccare il punto più delicato del corpo umano, voglio sentire i gemiti del mio
amante, voglio sentire tramite la sua voce quello che gli sto provocando. Ho
aspettato troppo per darmi un freno, i suoi primi gemiti sono di dolore ma la
mia cavalcata non diminuisce di ritmo finché non lo sento ansimare di piacere
e cercare di spingersi ancora di più contro di me aiutandosi con la spalliera
del letto. Cazzo facciamo talmente tanto casino che quasi temo che ci senta
l’intero motel e provo quasi pena per i nostri vicini e per quelli che ci sono
di sotto ma solo perché mi preoccupo di eventuali proteste da parte loro.
Farlo con Leo mi sembra del tutto diverso dal farlo con le donne che ho avuto
nella mia vita. Ha ragione lui, farlo con uomo è diverso anche se a parole non
so neanch’io spiegare il perché… forse perché è semplicemente Leonard ed è
giusto che sia così. Non riesco a trattenermi nelle spinte, nei baci, nelle
carezze, lo sto praticamente divorando e nonostante questo il suo corpo esige
comunque di più. Forse dipende anche dalla sua resistenza fisica maggiore ma
non mi è difficile ammettere che questo è il miglior sesso della mia vita,
sicuramente quello più soddisfacente e poi Leo sa davvero come soddisfare il
proprio partner nonostante continui a dire che la parte del passivo non gli si
addice affatto. Dovrebbe sentire come geme di piacere e magari cambierebbe
finalmente opinione, a me basta il linguaggio del suo corpo per capire che non
vorrebbe stare in nessun altro posto che qui sotto di me ad aiutarmi a
penetrarlo sempre più a fondo. Nessun attivo naturale si sentirebbe così a suo
agio come lui… Ha talmente bisogno di me che il suo corpo me lo dimostra
venendo quasi subito e si libera con urlo che cerco di attutire con le mie
labbra, poi ricomincio a possederlo perché io sono ancora lontano dal finire
di amarlo, ho appena iniziato. Sotto i miei tocchi si eccita di nuovo e di
nuovo mi aiuta a cavalcarlo il più profondamente possibile sfociando quasi
nella violenza ma dalla sua bocca escono solo gemiti di puro piacere e questo
mi eccita ancora di più. E’ il mio amante ideale e forse dopo stanotte anche
lui dovrà rivedere molte delle sue convinzioni. A John potrà far credere quel
che vuole ma a se stesso dovrà ammettere che quello che gli sto facendo io e
il miglior sesso della sua vita. Stavolta lo porto io all’orgasmo, sono troppo
esausto e appagato per continuare e poi lo sperma che gli schizzo fin nel
profondo è una promessa che presto sarà di nuovo mio. Leo rimane inerme sotto
di me quasi penso che sia svenuto ma quando lo bacio mi risponde subito. Il
suo corpo è totalmente aperto privo di ogni sua difesa, io lo preferisco
serrato quando bisogna forzare la sua entrata ma mi eccita pensare che sia
stato io a ridurlo così, Leo è serratissimo prima di ogni rapporto e averlo
reso così spalancato vuol dire essere riuscito a farlo arrendere completamente
a me. Rimango nel suo corpo finchè non sento Leo dimenarsi sotto di me è
comprensibile che ora provi fastidio se fossi stato in lui mi sarei dato un
calcio nel sedere per farmi togliere il prima possibile, ma non è così facile
rinunciare al suo calore e alla sua morbidezza… Nonostante la mia poca voglia
di liberarlo proprio ora che sento di nuovo i suoi muscoli contrarsi, esco da
lui ma appena mi sdraio mi porto dietro anche lui in modo da potergli
accarezzare la schiena e il sedere. Leo non si ribella anche se volesse ora
non ne ha proprio la forza quindi posso beatamente tornare a stuzzicare il suo
corpo ignorando i suoi rari gemiti di protesta. Il suo corpo è fantastico è
stato appena scopato ma quando gli passo un dito sulla sua fessura irritata è
già pronto a catturarmelo e farlo suo prigioniero, per un attimo mi chiedo se
sia pronto di nuovo a fare l’amore… Dopo vari minuti ha ancora il respiro
affannato, non l’ho mai visto così stravolto, lui che ha una capacità di
riprendersi fuori dal comune ha ancora problemi a riprendere una respirazione
normale… posso essere fiero di me stesso.
- Ricordi quando in Messico ti ho detto che potevi essere il migliore amante
etero ma nello stesso tempo il più scarso per un altro uomo Hap?-
- Sì…-
- Dimenticatelo…-
- Devo dedurne che non sono stato poi così male…-
- E’ da insicuri voler sentirsi dire dal partner quanto si è stati bravi a
letto…-
- Io sono insicuro…- Lo bacio e mi riporto di nuovo sul suo corpo, cerco di
farlo cedere ma da lui ottengo solo una mezza confessione…
- Ti dico solo che non ne hai motivo…- Sorrido sulle sue labbra, quando sono
con Leonard non mi sento mai insicuro e a dimostrazione faccio una cosa che
lascia basito persino lui. Ribalto le posizioni trovandomi così schiacciato
dal suo peso…
- Ora è il tuo turno di dimostrarmi quello che sai fare…- Apro le gambe in un
esplicito invito e non credevo che potesse essere così facile per me accettare
di farmi fare una cosa simile. Dopotutto come Leo è fatto per essere amato da
me anch’io sono l’unica persona fatta per essere amata da lui e, una volta
venuto a patti con questo, il difficile è farlo accettare al mio corpo, ma il
mio corpo lo ama come lo ama tutto il mio essere e quindi si donerà a lui come
farà la mia anima.
- Questa è la tua festa Hap, non la mia…- Cerca di scostarsi ma io non glielo
permetto, leggo nei suoi occhi il desiderio represso. La sua vera natura è
stata smascherata e placata ma non per questo il suo lato dominante è
scomparso. Leo potrebbe essere rappresentato benissimo come un grafico a torta
dove tre quarti rappresentano il suo lato passivo e un quarto quello attivo…
beh io stanotte ho intenzione di soddisfarlo in tutta la sua interezza.
- Non è una festa Leo, per questo dobbiamo prendere tutto quello che possiamo
da questa notte, facciamo finta di essere in vacanza…-
- In un motel? Che squallore…-
- Leo usa un po’ di immaginazione!-
- Scusa ma la mia immaginazione è tutta occupata nell’averti sotto di me in
questo momento…-
- Molto bene cosa aspetti allora?-
- Ti farò male…-
- Ti sembro un tipo fragile per caso? E poi niente può essere peggio di quella
volta a Grovetown…-
- Non avrei mai creduto che te lo saresti mai lasciato fare…- Non si aspetta
una risposta e io non gliela do anche perché sarebbe difficile dargliela con
la sua bocca che cerca di soffocarmi. Si struscia su di me per aumentare
l’eccitazione di entrambi, più sarò eccitato meno dolore sentirò. Comunque il
dolore l’ho già messo in conto, ho fatto male a Leonard figurarsi quanto ne
sentirò io.
- Ricordati che è la mia prima volta…- Glielo dico perché mi sembra che stia
correndo un po’ troppo e la paura di quello che gli sto per permettere di
farmi mi sta assalendo. Non per il dolore ripeto ma per quello che significa
tutto ciò, dopo questo riuscirò ancora a mettere un argine all’amore che provo
per Leo? Concedersi totalmente a lui mi pare veramente un passo azzardato e
sconsiderato, ma le sue mani e la sua bocca riescono ancora a tenere a bada il
panico che minaccia di scoppiare…
- E come potrei dimenticarlo…- Il desiderio e l’amore nella sua voce
azzittiscono ogni mio possibile dubbio, mi basta avere quello sguardo su di me
per commettere ogni tipo di sciocchezza e concedersi a lui è tutt’altro che
una sciocchezza. Imparo per la prima volta cosa vuol dire stare con un amante
esperto… Leo fa tutto con dovuta delicatezza proprio come mi sono sempre
immaginato. A differenza di me mantiene una calma fredda, io già lo starei
preparando con le mie dita lui invece mi accoccola per cercare di rendermi
meno rigido. Rispondo ai suoi baci e alle sue carezze con l’incoscienza che
può avere solo chi ignora il proprio destino. Con le mani che si ritrova
comincia a giocare con il mio corpo, mi accarezza l’uccello per poi tornare a
stuzzicarmi un capezzolo per poi ritornare a masturbarmi. Mentre lo fa con lo
stessa mano arriva a massaggiarmi la fessura senza però invaderla. Mi sta solo
accendendo di desiderio ogni parte sensibile del mio corpo, arriverà il
momento in cui sarò costretto a pregarlo di scoparmi per quanto mi ecciterà.
Ripete il passaggio sul mio corpo varie volte finchè non arriva il momento
inaspettato in cui mi penetra con una falange e stranamente non sento alcun
dolore, si ritira senza completare la conquista e ritorna ad accarezzarmi e a
baciarmi ovunque tranne che lì. Il suo piano è farmi rilassare per poi quando
meno me l’aspetto cominciare ad allargarmi con le sue lunghe dita… devo dire
che ha molta più pazienza di me. Quando succede il dolore è immediato e
inevitabile e mi fa chiedere come posso riuscire a contenere l’erezione di
Leo, che per altro è enorme più della mia, se solo le sue dita mi stanno già
spaccando in due. Vorrei chiederglielo ma ogni volta che cerco di aprire la
bocca una scossa di dolore più forte delle precedenti mi fa stringere i denti.
La tentazione di dirgli di fermarsi si sta per trasformare in realtà ma le
immagini di Leo che si dona a me in totale fiducia mi fa desistere. Le mie
barriere fisiche sono state quasi abbattute ma quelle mentali sono ancora
tutte pronte ad ergersi in mia difesa, Leo lo sa e ancora non si azzarda a
sostituire le dita con il suo corpo. E’ un amante premuroso a differenza di
quanto si possa credere e non perde la calma finché non si accerta che la sua
intrusione non mi sta più dilaniando dentro. Non provo piacere, sono troppo
teso per poter provare altro che paura e non posso chiedere a Leo di aspettare
di più. Lo invito a darsi una mossa posizionandomi contro di lui, Leo senza
smettere di baciarmi e accarezzarmi i punti giusti, per farmi sospirare
finalmente di piacere, mi spalanca e sostituisce l’intrusione delle dita con
quella del suo corpo. Per un momento interminabile divento cieco, sordo e
muto, la sensazione di prima di essere spaccato e dilaniato è diventata realtà
e non importa che Leo si sia fermato vedendomi improvvisamente cianotico, lui
è ormai dentro di me quindi la violenza è stata perpetuata. Il fatto che mi
stia lasciando scopare da un uomo per un attimo diventa una realtà
insopportabile, sopra di me non vedo più Leo ma un uomo qualunque che mi sta
violentando. Sto quasi per oppormi a tutto questo quando Leo mi abbraccia come
a volermi proteggere, rimane immobile e io so quanto questo gli costi e poi
dice l’unica cosa che mi possa far accettare che la sua intrusione non è una
violenza ma una semplice dimostrazione d’amore…
- Ti amo Hap…- Il mio corpo non accetta per incanto il suo, mi piacerebbe
poterlo dire, ma la mia mente sì. Non sento piacere quando affonda in me ma
uno strano calore sembra invadermi e intorpidire i miei sensi. Leo sa
l’effetto che mi fa quindi ne approfitta per entrare finalmente in me e
stavolta non tento neanche di respingerlo, ormai la mia mente è perfettamente
collegata alla sua, purtroppo il mio corpo ancora no. Fa male nonostante Leo
cerchi di fare il più piano possibile e mi chiedo come cazzo abbia fatto lui a
provare piacere mentre glielo facevo io. Arriva poi il momento in cui il
dolore diventa finalmente sostenibile e Leo ne approfitta per cominciare a
muoversi lentamente. Ha dalla sua il dono divino delle mani, basta un suo
tocco per farmi rilassare o al contrario accendermi di desiderio, benedico il
suo ex amante massaggiatore. E’ maledettamente bravo e quasi riesce a farmi
dimenticare del dolore ma essendo la mia prima volta non posso mentire dicendo
che mi sta piacendo. Sento che va contro la mia natura e ogni volta che
affonda in me devo reprimere la voglia irrefrenabile di ribaltare le posizioni
e la situazione, io sopra e dentro di lui. Leonard percepisce i miei pensieri
e forse per una volta si pente di essere l’attivo, sento quanto mi desidera e
sapere questo mi fa contrarre ancora di più i muscoli per l’ennesimo tentativo
di rifiuto.
- Rilassati Hap…-
- Sarebbe più facile se il tuo corpo volesse veramente questo…- E’ ancora
incastrato dentro di me con la mia carne che cerca di stritolarlo per
costringerlo ad uscire.
- Ti voglio davvero…-
- Allora perché mi pare che tu voglia tutt’altro?-
- … perché voglio anche quello… la notte è ancora lunga-. Sbuffo divertito per
il suo egocentrismo è tipico di Leo volere tutto e volerlo subito. Torno a
rilassarmi e Leo riprende a ritirarsi e affondare in me e con l’aiuto del
talento delle sue mani mi aiuta ad andargli in contro per farlo godere appieno
come lui ha fatto con me. Voglio dargli tutto il piacere possibile per non
fargli venire alcun dubbio sul fatto che mi sto dando totalmente a lui e che
non ne ho più paura. Quando lo sento venire quasi piango per avergli provocato
un simile piacere ma Leo non si dimentica di me e con le mani sul mio uccello
mi guida all’orgasmo come se tutto il dolore provato non fosse mai esistito.
Quanto amo le sue mani… su ogni parte del mio corpo. Esce subito dal mio corpo
per liberarmi dalla sua presenza che sa essere per me ingombrante e dolorosa.
La mia prima volta con uomo dopotutto non è stata una tragedia come pensavo,
mi ha fatto male ma ho anche provato un barlume di piacere che so scoppierebbe
se abituassi il mio corpo ad una simile intrusione. Leonard è stato gentile,
ha usato tutta la sua esperienza per farmi meno male possibile e nel frattempo
riuscire a farmi godere anche nel dolore. Ora gli credo quando si vanta delle
sue capacità amatoriali, a letto è veramente bravo come dice e questo maschera
ancora di più il suo bisogno di essere amato. Rimaniamo in silenzio diversi
minuti: io perché sono distrutto, Leo perché in estasi dalla pesantezza della
mia concessione. Il primo a riprendersi però è ovviamente lui che torna ad
appoggiarsi su di me per poter godere di nuovo delle mie attenzioni che
ovviamente non gli faccio mancare. Le mie mani vanno ad accarezzarlo dove il
mio corpo lo ha voluto per tutto il tempo e dove lui ha desiderato essere
toccato…
- Stai bene?- Mi domanda preoccupato accarezzandomi con lo sguardo come se
questo bastasse a lenire l’indolenzimento che mi ha causato….
- Mi sento come se mi avessero gonfiato di botte… è normale?-
- Veramente la mia prima volta è stata in Vietnam e là già mi sentivo a pezzi
quindi non sono riuscito a distinguere i dolori…- Si stiracchia come un gatto
e sono sicuro che stia andando indietro nel passato con la mente.
- Si sono approfittati di te?- Leo era solo un ragazzino quando era in guerra
quindi presumo che sia stato vittima di ogni tipo di sopruso, anche se Leonard
sottomesso non riesco proprio ad immaginarlo neanche da ragazzino.
- No il contrario…- Mi sorride malizioso e questo mi basta per capire che dice
sul serio, chissà quanti soldati ha sedotto per poi spezzargli il cuore…
- Sei un diavolo tentatore Leonard…- Nonostante il dolore del corpo riprendo
possesso di Leonard, lo abbraccio facendolo appoggiare sulla mia spalla e poi
con una mano lo vado a stuzzicare sulla sua fessura ancora imbrattata di
sperma. Quando lo penetro tutto mi sembra perfettamente giusto, il modo giusto
in cui dovrebbero andare le cose tra di noi, lui che si concede a me e io che
mi concedo a lui per trasmettergli quella fiducia di cui ha bisogno. Lui il
passivo io l’attivo che si concede. Troppo sdolcinato per essere vero eppure
eccoci qua…
- Non hai proprio intenzione di lasciarmi stare vero?-
- No è troppo bello starti dentro… e non mi pare che a te dispiaccia poi così
tanto-. Temo una sua reazione, sto camminando su un campo minato che sono le
sue fragili sicurezze.
- Ho appena finito di scoparti e non capisco come ci siamo ritrovato così…-
Struscia la guancia contro la mia spalla troppo stanco per fare altro.
Continua a raccontarsi cazzate ma ora nel suo momento di debolezza cerco di
aprirgli gli occhi.
- Semplice ti piace avermi dentro di te devi solo ammetterlo con te stesso…-
- Scemo-. Non mi prende sul serio o meglio preferisce non prendermi sul serio,
mi sono appena dato a lui e così ho rafforzato le sue illusioni, ma l’ho fatto
solo per donargli lo stesso dono che lui ha fatto a me…
- Non sto scherzando, parlo sul serio e tu lo sai-.
- Ho bisogno di una doccia, vieni?- Una proposta che è la cosa più vicina alla
sua ammissione se accompagnata da una carezza sui miei genitali. Si alza e la
sua nudità è talmente bella da spaventarmi perché so che dopo stanotte non
potrò più accontentarmi di nient’altro che lui…
- Ovviamente, dopotutto sei il mio regalo e non credo di aver finito di
scartarti…- Lo abbraccio da dietro e gli lascio l’ennesimo succhiotto sul
collo… è strano che non mi abbia vietato di lasciargli segni.
- Speravo di essere qualcosa di più per te…- Stringe le mie mani e si appoggia
contro il mio corpo e di nuovo mi trasmette quell’insicurezza che mi fa venire
voglia di amarlo e adorarlo con tutto il mio corpo.
- Sei tutto per me Leo e lo sai bene…-
- Io non so niente…- Si divincola e si dirige verso il bagno da solo, prima
che possa chiudere la porta dietro di sé lo raggiungo ma non dico nulla perché
è vero che io non gli ho mai dato nessuna sicurezza se non quella di creargli
problemi… La chiudo io la porta non per stupida abitudine ma perché ce lo
voglio addossare contro e lui non fa niente per resistermi.
- Lo sai eccome altrimenti non mi lasceresti giocare con il tuo corpo, mi
avresti fatto a pezzi prima di poterti toccare un solo capello… so di essere
uno stronzo ma non dubitare mai di quello che provo per te comunque vadano le
cose tra noi-. Gli infilo un ginocchio tra le gambe e lo struscio tra le sue
natiche dove è più bollente, allo stesso tempo lo bacio per reprimere ogni suo
debole cenno di protesta. Prima di eccitarci entrambi lo libero solo per farlo
entrare nella cabina della doccia dove lo seguo come un animale affamato. Apro
l’acqua fredda e appena quella calda, Leo non se ne lamenta sa che l’acqua
tiepida servirà per farci calmare un po’, ora come ora io sono di nuovo pronto
a saltargli addosso. La carezza dell’acqua mi rilassa e mi sento abbastanza in
me da poter prendere il sapone e cominciare a lavare Leo. Sospira di sollievo
appena sente le mie mani sul suo corpo che lo massaggiano. Comincio con buone
intenzioni facilitato anche dalla temperatura dell’acqua ma purtroppo la pelle
di Leo mi funge da afrodisiaco e anche se con lui faccio finta di niente sono
di nuovo maledettamente eccitato. E’ una tortura toccarlo e non fare altro che
lavarlo, a causa delle mie condizioni precarie salto l’intera zona lombare e
riprendo ad insaponare le sue cosce. Leonard si appoggia alle piastrelle, non
è più molto sicuro delle sue gambe anche lui sta soffrendo della mia stessa
tortura. Alla fine mi dimostro debole e cedo al desiderio, mi insapono bene le
mani e poi con due dita lo penetro, Leo si tende immediatamente ma non gli do
il tempo di lamentarsi che rigiro nel suo corpo le dita insaponate. Spalmo
sulle sue pareti interne il sapone come faccio sulla mia erezione con la mano
libera, stavolta voglio scivolargli dentro con fluidità senza dovermi
preoccupare di stare andando troppo velocemente. Faccio girare Leonard per
poterlo baciare e distrarlo dalla mia intrusione, ma è lui stesso ad
agganciarsi alla mia vita in una muta preghiera di muovermi a farlo mio. Lo
spingo contro le piastrelle per sostenere meglio il suo peso e nel farlo non
perdo tempo, lo penetro fino in fondo già prima che arrivo a fargli toccare le
fredde piastrelle. Stavolta la lentezza la lasciamo da parte per altre
occasioni. Tra le mie spinte veloci e profonde e il suo aiuto ci basta poco
per raggiungere l’orgasmo e quando veniamo crolliamo tutti e due a terra per
la stanchezza. Rimaniamo a goderci il getto dell’acqua abbracciati stretti
consapevoli che insieme non riusciremo mai a farci una doccia decente senza
saltarci addosso. Permettiamo alla sola acqua di ripulirci e poi con grande
fatica ci alziamo; Leo per un attimo perde l’equilibrio ed è costretto ad
appoggiarsi alla parete, a malapena si regge in piedi, gli metto un braccio
intorno alla vita per fargli da sostegno ma lui mi allontana bruscamente, non
permette neanche al suo corpo stanco di mostrarsi debole. Barcolla fino al
letto e ci si butta sopra, io lo raggiungo subito e lui immediatamente mi usa
come suo cuscino personale. Penso che si sia addormentato fino a quando non mi
parla con voce tanto bassa che faccio quasi fatica a sentirlo…
- Hap… credo di aver cambiato idea sul fatto che non voglio avere relazioni
clandestine…- E’ la confessione più vicina che possa ottenere da lui per
quanto riguarda il bisogno che ha di me. Con chiunque altro deve fare la parte
del forte e indistruttibile solo con me riesce a mostrare le sue debolezze e
il suo bisogno di affetto.
- Stai forse chiedendo ad un uomo prossimo al matrimonio di diventare tuo
amante Leonard?- Ci scherzo ma appena lo faccio so di essere stato poco
delicato, in questo Leonard è fatto di fragile cristallo. Parlare del mio
matrimonio è stato veramente da stupidi anche perché per tutto questo tempo
non ci ho pensato neanche per un secondo, è la capacità di Leo di farmi
azzerare ogni mio pensiero; si libera dal mio abbraccio e mi da le spalle,
mossa che traducendola in parole sarebbe: “sei un coglione Hap”. Come dargli
torto… ma non permetto ad un mio errore di compromettere il resto della
nottata. Torno ad abbracciarlo da dietro e a far collimare perfettamente i
nostri corpi, cerca di scostarsi ma la mia forza e il suo bisogno di essere
amato vincono la sua volontà…
- Leo non è così grave io sto cambiando idea sul molte cose…- Lo faccio
stendere a pancia sotto e lui si lascia mollemente guidare.
- Davvero? Quali?-
- Per esempio che non è poi la fine del mondo stare con un uomo…- Mi stendo
sul suo corpo e mi basta strusciarmi un po’ su di lui per accendermi
nuovamente di desiderio…
- Che altro?- Più che parlare Leo ansima per l’attesa, ormai è venuto a patti
con se stesso e con il desiderio di voler essere amato e ora che lo sto per
fare è tutto un fascio di nervi pronto a scattare…
- Che non è la fine del mondo neanche affidarsi al proprio compagno… ma questo
credo che l’abbiamo capito entrambi…- Gli mordo una spalla e, senza aspettare
una sua risposta che so non verrà, lo penetro fino in fondo. Leo chiude gli
occhi per godersi a pieno il momento e io mi beo di tutta la sua bellezza, è
così spalancato che non ho bisogno neanche di trattenermi comincio subito a
spingermi in lui e a farlo gemere di piacere dall’inizio, non importa quel che
continuerà a sostenere, il suo corpo è fatto per essere amato. Quando vengo
sono totalmente infilzato dentro di lui e ci rimango finchè ogni umore lascia
il mio corpo, mi sfilo con delicatezza e Leo si rannicchia subito su se
stesso, torno a fargli sentire la mia presenza abbracciandolo stretto a me e
lo sento tremare come se avesse freddo ma pian piano il conforto del mio corpo
vicino al suo lo calma.
- Ti amo Leo…- Glielo sussurro nell’orecchio e tutto ciò che Leo riesce a fare
e strofinare la guancia sulla mia. E’ distrutto, lo sono anch’io… finiamo per
addormentarci e sprecare così il resto della nottata, ma averlo tra le braccia
non può proprio essere definito uno spreco. Vengo svegliato dai movimenti del
letto e mi accorgo di sentire freddo, non ho più Leonard tra le braccia, si
sta per alzare ma lo blocco fermandolo per la vita e facendolo crollare di
nuovo sul letto. Lo abbraccio di nuovo e per un po’ si dibatte ma poi
azzittisco ogni sua protesta baciandolo, non mi risponde subito ma lo tento
finchè non è costretto ad aprire la bocca per me. Si appoggia al mio petto e
io torno ad appoggiargli una mano sul sedere limitandomi solo ad accarezzarlo.
- E’ giorno…-
- Lo vedo bene…- La luce che penetra la finestra mi ferisce gli occhi ma non
per questo rallento la presa su Leonard.
- Presto dovremmo lasciare la camera…-
- Presto ma non ora…-
- Ti è piaciuta la festa?-
- Mi è piaciuta la notte con te… il momento più bello della mia vita…-
- Vedrai che domani non ne sarai più così sicuro…-
- Parli del matrimonio?- Si alza e stavolta non lo trattengo anzi mi alzo
anch’io, si è fatto davvero tardi e altri venti dollari per un altro giorno
non ce li abbiamo.
- Aha…-
- Sei un vero scemo se lo credi davvero…- Indosso gli indumenti umidi che la
stufa non è riuscita ad asciugare del tutto e mi godo la visione di Leo che
cerca di nuovo di sistemarsi la mia camicia per coprirsi il più possibile.
- Se questa notte fosse stata veramente il momento più bello della tua vita
non staremmo di certo qui a parlare di matrimonio non credi?- In un moto di
rabbia quasi strappa la manica della camicia e se fosse successo mi sarei
goduto il panico totale sul suo volto.
- Quello che sta parlando di matrimonio sei tu Leo, io non ho assolutamente
detto nulla in proposito, stanotte ho totalmente dimenticato che mi dovevo
sposare…-
- Questo non cambia i fatti…- Lo sto indisponendo ma mi pare di aver già detto
di adorare Leo quando si scalda.
- Lo stai dicendo tu, io non ho ancora detto nulla in proposito…-
- E ALLORA PARLA PORCA PUTTANA!- Finalmente è esploso ed ecco venire fuori la
pantera di cui mi sono perdutamente innamorato.
- Annullerò le nozze…-
- Perché?- Mi chiede del tutto disorientato, è troppo stupito per rendersi
conto che la causa è lui. Gli sorrido con dolcezza per fargli quella che per
me è una vera dichiarazione d’amore…
- Quello che provo per te fa diventare tutto una menzogna. Anche l’amore che
provo per Brett…-
- Non mi stai prendendo per il culo, vero Hap?-
- Non ora Leo, magari più tardi…- O magari anche adesso perché no? E’ così
invitante il suo corpo, così caldo… con un gemito di frustrazione lo lascio
andare ma già ne sento la mancanza… decido di venire a patti con il mio
desiderio, continuo a tenerlo incastrato tra la parete e la porta contro il
mio corpo.
- Che intenzioni hai?- Non vuole essere illuso ma comunque non riesce a
nascondere la speranza che le mie parole gli hanno fatto crescere dentro.
- Se per te va bene molto serie…- Lui apre le gambe per invitarmi a mettermi
in mezzo e io dopo averlo fatto, dirgli quanto apprezzo questo suo gesto, gli
lascio un nuovo succhiotto sul collo; ormai il suo corpo è il mio non devo più
stare attento a lasciare tracce che insospettiscano John…
- E Brett?-
- Allora non hai capito che l’amore che provo per te annulla tutto il resto.
Niente ha importanza se non la tua presenza al mio fianco…- Mi basta avere il
suo odore addosso come adesso per essere più felice di quanto lo sia stato
finora, anche il fatto di essermi dato diventa una cosa meravigliosa, mi ha
fatto avvicinare ancora di più a lui. Essere dentro di lui invece è
semplicemente troppo magnifico…
- Non ci posso credere…- Appoggia la testa sulla mia spalla e scoppia in un
pianto liberatorio che quasi coinvolge anche me. Riesco a tenermi solo perché
preferisco cullare lui tra le mie braccia e accarezzargli la lunga schiena
fino a massaggiargli l’osso sacro… Come diavolo ho fatto a rinunciare a lui
per tutto questo tempo…
- Spero che queste siano lacrime di gioia…- Gli prendo il viso tra le mani e
gli bacio le gote bagnate per farlo smettere di piangere, in compenso ricevo
un sorriso timido che per me è come se fosse calato improvvisamente
l’arcobaleno, è la prima volta che sperimento questa sensazione forse perché è
la prima volta che sono veramente innamorato.
- Sei un idiota Hap…-
- Hai ragione ma non permettere alla mia idiozia di rovinare tutto-. Incollo
il mio sguardo al suo, temo il dubbio che ha preso possesso dei suoi occhi.
Ammetto di aver sperato che andasse tutto bene una volta confessatogli il mio
amore e la mia fedeltà, non avevo contemplato un suo possibile rifiuto…
- Non posso fidarmi di te…- Si libera dalla mia prigione e continua a
scrollare la testa per sottolineare il suo diniego. Non mi sono mai sentito
così disperato in vita mia…
- Solo ieri mi hai detto che se fossi stato sicuro avresti lasciato John per
stare con me, cos’è cambiato ora?-
- E’ che non sono sicuro di te, non voglio lasciare John per quello che mi
stai dicendo adesso che è solo frutto di una scopata che ci tenevamo dentro…-
Lo volto di prepotenza per poterlo di nuovo guardare negli occhi che sono
ancora lucidi di lacrime, forse per lui è un’esperienza nuova piangere ed è
questo che lo spaventa di più, non sa che quello più spaventato sono io, ma
non sto fuggendo per la paura anzi sono qui davanti a lui ad essere per la
prima volta nella nostra vita il più forte dei due.
- Non è per la scopata Leo, è per quello che la scopata mi ha aiutato a
capire…- Lo abbraccio ma il suo corpo è ancora teso come una corda di violino,
so di non averlo convinto e se questo non cambierà al più presto rischio di
perderlo per sempre. Sono realista dopo quello che c’è stato stanotte non
possiamo di certo sperare di rimanere solo amici. Stavolta sarà o tutto o
niente e forse è giusto che sia così…
- Non ti credo, mi hai illuso troppe volte-. Cerca di districarsi dal mio
abbraccio ma la notte passata insieme risente molto sulla sua forza. Io non ho
nessuna intenzione di lasciarlo andare sono molto possessivo sulle mie
proprietà e Leo lo è.
- Leo cosa posso fare per convincerti e meritarmi la tua fiducia? Ti ho anche
dato il mio corpo…-
- Te ne stai già pentendo non è così?- Un guizzo di rabbia gli ravviva lo
sguardo poi torna ad essere insicuro e rabbuiato. Le ombre del nostro passato
lo stanno divorando e io non so più cosa fare per fargli capire che non lo
tradirò mai. So di essere sempre stato un tipo volubile in fatto di donne ma
per quanto riguarda gli uomini mi ha interessato sempre e solo lui, poi da
quando mi sono accorto di lui le stesse donne hanno cominciato a perdere il
loro fascino. Scoparsi una donna e pensare a lui non è proprio il massimo…
- Sei un idiota, se vuoi posso dimostrartelo anche adesso quanto mi sia
pentito…- Anch’io fisicamente non sono proprio ok ma se serve questo per
convincere Leo della mia lealtà allora mi farò di nuovo amare da lui. Mi
spoglio di nuovo e quando rimango con le sole mutande addosso Leo mi ferma la
mano…
- Sei davvero disposto a concederti a me…- Me lo dice con voce sorpresa e
quando gli guardo gli occhi li vedo nuovamente luminosi, il cuore mi torna a
battere nel petto…
- Sono disposto a fare qualsiasi cosa pur di convincerti a stare con me…- Lo
bacio, non voglio che pensi ad un’altra scusa. Mai mi sarei immaginato di
dover essere io a convincere lui, ma in effetti è lui quello che ha più da
perdere in questa storia che non ha niente di sicuro se non l’amore che
proviamo entrambi.
- Rivestiti Hap…- Mi accarezza l’elastico delle mutande ma poi si allontana
bruscamente come se si fosse appena scottato e forse così è stato, il
desiderio che proviamo l’uno per l’altro è tale da bruciarci entrambi. Mi
rivesto sotto il suo sguardo di fuoco, contento che finalmente Leonard sia
tornato l’uomo di sempre.
- Allora cos’è che vuoi…-
- Semplicemente te Hap, in tutti i modi e in totale esclusiva. Non ci dovranno
essere più donne, sai quanto posso essere geloso e possessivo e lo sarò ancora
più con te. Quindi se scoprirò che sei andato a letto con qualcuno che non
sono io posso anche arrivare ad ucciderti…- Ora tocca a me sorridere
speranzoso, questa mi sa tanto di capitolazione e ad ogni sua minaccia mi pare
di amarlo sempre di più.
- Hai il mio totale appoggio, se dovessi rovinare le cose credo che sarei io
per primo a cacciarmi la pistola in bocca e fare fuoco…- Il suo corpo torna a
rilassarsi e io non posso fare a meno di riabbracciarlo ed essere avvolto dal
suo calore rassicurante. Stavolta spoglio Leo perché ho voglia di lui ma le
sue mani mi fermano prima che superi il punto di non ritorno.
- Quando lascerai Brett?- La sua voce affannata e accaldata non mi aiuta a
ricompormi, credo che neanche una doccia fredda possa servirmi in questo
momento, la soluzione sarebbe lui ma se rimaniamo ancora ci toccherà pagare
per un altro giorno con dei soldi che non abbiamo.
- Subito, è troppo tardi per te?- Torno ad appoggiarmi a lui e a posizionarmi
tra le sue gambe aperte, sono eccitato e voglio fargli capire dove esattamente
vorrei strusciarmi.
- Non è mai troppo presto per me…- Leo capisce al volo la mia volontà e
allaccia una gamba intorno alla mia vita. Forse ha scordato di non portare
nient’altro che la mia camicia da quelle parti ma sta di fatto che quando la
sua pelle nuda si struscia sul mio cavallo tirato devo mordermi le guance per
non sfogare le reazioni che mi ha provocato, ma mi riprometto di fargliela
pagare appena diventati una vera coppia, quando avrò tempo di amarlo ogni
volta che ne avrò voglia…
- Non vedo l’ora di essere a casa tua…- Gli accarezzo la coscia, quello che
gli vorrei fare mi si legge in faccia infatti, Leo si morde il labbro per
reprimere un gemito di frustrazione. Il fatto che solo io posso vederlo così
mi rende fiero e orgoglioso…
- Non puoi trasferirti da me oggi…- Smetto di accarezzarlo, sono troppo
confuso per fare altro che guardarlo. Mi stacco dal suo corpo che non fa altro
che annebbiarmi ancora di più e un campanellino di allarme comincia a
martellarmi le tempie…
- Perché?- Il mio umore si fa nero e la mia voce dura, Leonard cerca di
avvicinarsi di nuovo ma io lo tengo lontano con una mano sul suo petto. Chiude
gli occhi confermando i miei sospetti: quello che avrà da dire non mi piacerà
affatto…
- Non me la sento di lasciare John e mandarlo via subito… ne uscirà
distrutto-.
- Non mi stai dicendo che vuoi passare l’intero giorno a consolare John vero?-
Lo aggredisco ma non posso pensare che il suo corpo che ora è mio venga di
nuovo toccato da qualcuno che non sono io, in particolare da John di cui sono
sempre stato geloso.
- Amo John non voglio farlo soffrire più del dovuto…- Rimango senza respiro,
so che ama davvero John ma sentirselo dire è tutt’altra cosa…
- Allora anch’io mi prenderò l’intera giornata con Brett…-
- Cazzo cresci Hap! Per te è stata una delle tante donne che hai avuto, non
eri neanche innamorato di lei, al contrario John l’ho amato e mi ha amato come
mai avrei sperato. Mi sento in dovere di stargli vicino e non sbatterlo fuori
di casa appena gli dico: “Ti lascio”-. Cerco di crescere come mi ha chiesto ma
rimango dell’idea che sia maledettamente ingiusto quello che mi chiede. Mi
sento come se fosse in procinto di tradirmi con il mio permesso e più ci penso
e più mi pare che sia così. Mi metto seduto sul letto e Leonard mi raggiunge,
mi prende una mano fra le sue e se la passa tra le labbra, sa che la sua
vicinanza mi fa perdere la ragione e il più delle volte sa che gli cederò.
- Mi stai chiedendo tanto Leonard…-
- Ti chiedo una notte…-
- Non sai quanto è per me…-
- Lo so ma cos’è una notte in confronto ad una vita intera che passeremo
insieme?-
- Se è così allora concedimi l’ultima notte con Brett, dopotutto anche lei
sarà abbastanza scioccata dopo che gli dirò che sono innamorato di un uomo un
giorno prima del matrimonio…-
- Se questo ti farà stare bene… ma non farlo per ripicca nei miei confronti
perché faresti del male a tutti e due-. Mi bacia una guancia e senza darmi il
tempo di replica esce dalla stanza… sono stato sconfitto e lo sappiamo
entrambi. Bastardo.
- Fanculo Leonard e fanculo a me che ti sto a sentire!- Sbatto la porta con
violenza alle mie spalle e lo raggiungo che ancora sto digrignando i denti. La
strega della reception fa una risata rauca come se sapesse tutto quello che è
successo nella nostra stanza, io di rimando alzo il dito medio, visto che ho
mandato a fanculo tutti mi ci mancava solo lei. Esco all’aria aperta e in
confronto alla puzza della nostra camera mi sembra di stare in campagna. Il
pick-up è proprio dietro il motel e Leonard è lì che mi aspetta appoggiato sul
cofano… se non fossi ancora così incazzato con lui mi verrebbero in mente dei
cattivi pensieri sul suo conto e magari li metterei anche in atto visto che
non c’è nessuno in giro. E’ proprio lui ad agganciarmi con le gambe per farmi
avvicinare e per poi baciarmi. Quando sto per perdere il controllo delle mie
mani e non solo è sempre lui a staccarsi e allontanarmi. Entra dalla parte del
passeggero e io non so se prenderlo a pugni o continuare a baciarlo alla fine
decido per il meglio ovvero entrare in macchina e partire. Non parliamo, Leo
sa che finiremmo sicuramente per litigare sente la mia rabbia e la mia
tensione. Quasi salto sul sedile quando una sua mano mi accarezza l’interno
coscia, sono terribilmente teso e il suo tocco cerca di rilassarmi. Ad ogni
semaforo che incontriamo lo spiaccico sul sedile e lo divoro facendogli capire
che è impossibile che mi calmi con una semplice carezza ma quando arriviamo a
La Borde mi devo smentire, le sue mani come sempre fanno miracoli. Continuo
comunque a pensare a lui e a John nella notte che verrà… non me ne potrò mai
fare una ragione e non so neanche dove andare a dormire. Non credo che Brett
dopo aver saputo mi permetterà di passare la notte a casa sua. Glielo faccio
notare già sapendo che Leo non cambierà idea, non ha mai conosciuto la pietà.
- Sei consapevole che non saprò dove andare a dormire stanotte?-
- Ho problemi più grandi che preoccuparmi di dove dormirai tu, mi basta sapere
che non sarà nel letto di Brett…-
- Come sempre tu hai tutto quello che vuoi mentre io sono sempre il solito
fesso…- Ovviamente mi riferisco a John e Leonard lo capisce subito e con un
sospiro mi propone finalmente quello che fin dall’inizio volevo.
- Hap se proprio non riesci ad accettare una simile situazione manderò via
John appena glielo dirò…-
- Ma…-
- Ma cosa?-
- Ci deve essere per forza un ma è troppo bello per essere così semplice…-
- Nessun ma… semplicemente non credo che riuscirò mai a perdonarmi di aver
trattato così male una persona che mi ha dato così tanto nella mia vita ma a
te questo non importa non è vero?- Il suo scopo di farmi sentire il cattivo
della situazione è pienamente raggiunto, è incredibile che sia riuscito a
farmi credere che è giusto concedere a John un’ultima notte con lui…
- Fanculo Leonard!-
- Ti amo Hap-. Mi bacia l’angolo della bocca come se potesse bastarmi questo
per placare la mia gelosia, accosto il pick-up e mi avvento su di lui, lo
bacio come si deve, gli disfo di nuovo tutti i vestiti e una volta tornato al
mio posto lascio un Leonard del tutto sconvolto e privo di aria nei polmoni.
Fisso i suoi occhi di nuovo lucidi di piacere per dirgli ciò che più mi preme…
- Non scordartelo stanotte e non scordarti nemmeno a chi appartieni…-
- Non potrei mai è una vita che ti aspetto…- Mi da un bacio a fior di labbra e
poi torna a sistemarsi i vestiti che gli ho stropicciato durante il mio
assalto. Ha un’eleganza nel farlo che quasi mi viene voglia di assalirlo di
nuovo per rivedere come si riveste… Quando arriviamo a casa sua la prima cosa
che noto è che la macchina di John non c’è, ovviamente a quest’ora è al
lavoro, quindi Leonard può scordarsi di lasciare la mia macchina per il
momento… abbasso il suo schienale senza avvertirlo e appena lo ho di nuovo in
orizzontale mi stendo su di lui, se vuole stare con John stanotte ora deve
stare con me. Leonard non fa niente per ribellarsi anzi mi aiuta a spogliarlo
il più possibile per farmi godere di più pelle possibile, sa quanto adoro
leccargliela, toccarla e massaggiarla.
- Tutto mio-. Glielo dico mentre lo penetro con le dita per fargli capire che
il mio possesso è totale: il suo esterno, il suo interno, la sua anima.
- Tutto tuo-. Si spinge contro le mie dita per affermarlo anche lui e
rinnovare ciò che era già stato chiarito in Messico… Non mi piace fare sesso
in macchina così mi limito a far gemere di piacere Leo utilizzando solo le
mani, lo mordo, lo lecco ma quando arriva l’ora di staccarci siamo entrambi
frustrati e insoddisfatti. Per spostarmi struscio per l’ultima volta la mia
erezione contro la sua scatenando in tutti e due un gemito di quasi dolore.
Anche una volta spostato Leo non smette di baciarmi, alla fine devo
allontanarmi io per mancanza di aria, non avrei mai immaginato che Leo, così
freddo e spietato nella quotidianità, si potesse trasformare in un amante così
focoso.
- Devo andare…- Gli dico con una mano ancora nei sui pantaloni, in effetti non
sono molto convinto di rinunciare a lui.
- John arriverà stasera…- La mia mano gli impedisce di fare discorsi lunghi ma
lo capisco ugualmente, vorrebbe che rimanessi fino all’arrivo di John ma
proprio non posso.
- Non posso. Brett tornerà a casa a momenti e io vorrei preparare le mie cose
prima del suo rientro. Non credo che mi darà il tempo di fare altro una volta
che gli dirò che la lascerò e perché la lascerò… con lei voleranno subito
piatti e coltelli altro che ultima notte d’amore…- Ovviamente mi riferisco a
lui e a John, non posso fare a meno di pensarci e di starci male.
- Che farai dopo?-
- Credo che revocherò il giorno di riposo e andrò a lavorare, così quando
stacco vengo direttamente da te…- Anche se John sarà ancora da Leo… so da me
che sarà troppo presto per evitarlo. Entrambi rimaniamo in silenzio un po’ per
l’imbarazzo un po’ perché non vorremmo mai staccarci. Il pensiero di Brett mi
riporta però alla realtà, libero Leo dalla mia presenza e lui senza scomporsi
più di tanto comincia a rivestirsi. Odio la sua impassibilità apparente
soprattutto ora che conosco la sua passionalità e quanto possa essere caldo il
suo corpo.
- Vuoi entrare?- Cerca di tentarmi di nuovo facendomi immaginare cosa mi
aspetterebbe dentro le quattro mura di casa sua se solo mi lasciassi andare.
- Vorrei ma non posso, se non vado a riprendere le mie cose Brett è capace di
fare a pezzi tutto-.
- Sempre detto che è una stronza…-
- In questo caso non mi viene proprio di rimproverarla…- Leo mi fulmina con lo
sguardo è talmente geloso che non vuole neanche che la difendi. Vorrei
ricordargli quello che lui farà questa notte con John ma solo pensarci mi fa
venire la nausea. Lo bacio ancora ma stavolta quando mi stacco gli apro lo
sportello e lo costringo a scendere altrimenti finiremmo per passare l’intera
giornata nel pick-up e non ci limiteremmo di certo ai semplici baci… o almeno
io non ci riuscirei. Leo si allontana dandomi il solito spettacolo della sua
camminata sensuale e il fatto che sia più nudo che vestito aumenta ancora di
più il mio appetito di lui… ovviamente dovrà risponderne appena mi capiterà di
nuovo tra le mani. Lo guardo rientrare ma non parto subito perché questo è il
primo momento in cui riesco a metabolizzare tutto quello che è successo.
Sull’onda dell’euforia ero eccitato ma ora lontano da Leo la realtà mi investe
come un Tir e il terrore è immediato. E’ inevitabile chiedermi che cazzo sto
facendo… Dove cazzo è finita la mia ferma volontà di stare con Brett per
preservare la mia normalità? Fortunatamente ho ancora l’odore di Leonard
addosso a farmi tornare sulla retta via e a ricordarmi che ci siamo arresi
entrambi all’altro, io con la mia paura di essere diverso, Leo con la sua
paura di mostrarsi debole. Scendo dalla macchina perché mi sono scordato di
dire una cosa importantissima a Leo. Entro in casa senza bussare, so che John
deve ancora tornare e quindi non ci sono problemi. So già dove trovarlo e vado
direttamente in bagno, spalanco il box della doccia e gli faccio quasi
prendere un infarto. Vederlo di nuovo nudo mi accende di desiderio me lo tiro
contro e lo bacio come se lo volessi divorare tutto e lo voglio davvero…
- Che diavolo ci fai ancora qui…- Si stringe ancora più a me bagnandomi tutti
i vestiti ma il freddo non è abbastanza per non farmi eccitare, quasi mi
strappo i vestiti di dosso per ripetere l’esperienza di questa notte…
- E’ una fortuna che sia qui non credi…- Non posso fare a meno di penetrarlo
con due dita e di godermi la tensione del suo intero corpo, mi sfamo con i
suoi ansiti che raccolgo direttamente nella mia bocca.
- Hap…-
- Sei ancora sporco Leo, vuoi che ci pensi io a pulirti per bene…- Gli lecco
le labbra per fargli capire senza alcuna ombra di dubbio con quale parte del
mio corpo lo ripulirei e per un attimo sono sicuro che sta per cedermi ma poi
ritorna in sé e si libera dalla mia morsa.
- Presto John sarà qui… come mai sei qui?- Incrocia le braccia al petto come
se questo gli fungesse da difesa ai miei attacchi, ingenuo…
- Ero venuto per dirti una cosa ma poi mi sono stranamente distratto…- Gli
accarezzo l’uccello finché le braccia non hanno più la forza di rimanere
incrociate e cadono mollemente sui suoi fianchi…
- Smettila…-
- Lo vuoi davvero?-
- Quello che voglio è non farmi vedere da John mentre ti prego di scoparmi…-
- Hai ragione…- Lo lascio andare e Leo per sicurezza aumenta la distanza tra
di noi, non si rende conto che così mi dà una migliore visuale del suo corpo.
- Cosa volevi dirmi?- Tenta di prendere un asciugamano per coprirsi ma io
blocco la mano prima che ci arrivi…
- Che ti amo Leonard…- Lo bacio a fior di labbra e prima di dargli il tempo di
rispondere me ne vado, non mi serve sentirmelo dire, lo so già, me l’ha detto
il suo corpo per tutto il tempo… Stavolta monto in macchina sicuro delle mie
intenzioni, parto subito diretto alla casa di Brett senza più alcun dubbio
sulla mia scelta. Metto in un sacco tutta la mia roba già sapendo che metà la
dimenticherò, non sono mai stato bravo a fare le valigie anzi odio doverle
fare… il fatto poi che la mia roba sia sparsa per tutta casa non aiuta
affatto. Finisco di raccogliere i vestiti giusto in tempo per il rientro di
Brett. Appena mi vede con il sacco in mano lo shock la paralizza e gli cadono
le chiavi dalla mano, già questo mi spezza il cuore. Ora capisco un po’ di più
la scelta di Leo di rendere dolce l’addio a John… Purtroppo io non ho scelta,
gli spiego le cose nel modo più schietto possibile per non dargli modo di
farmi cambiare idea. Sono deciso e sicuro della mia scelta ma la mia debolezza
per le donne non è ancora svanita e Brett quando ci si mette sa essere
veramente persuasiva. Lasciandola in questo modo invece la sua prima reazione
è la violenza mi tira addosso ogni cosa possibile: cuscini, piatti, chiavi;
insomma ogni cosa che gli è a portata di mano. Mi inveisce contro piangendo e
urlando, all’inizio cerco di abbracciarla per calmarla ma dopo il pugno che
ricevo allo zigomo convengo che la cosa migliore è starle il più lontano
possibile, Brett non ha certo precedenti tranquilli… Appena riesco a trovare
il momento giusto raggiungo la porta e prima che mi possa colpire con
l’ennesimo piatto tirato con la stessa mira di un cecchino scelgo la fuga
immediata. Non ho mai amato così tanto il mio pick-up, monto su e do subito
gas temendo che Brett mi rincorra anche per strada. Solo quando ho superato
l’isolato mi permetto di fermarmi, è assurdo che io stia scappando dalla mia
ex ragazza che ha intenti omicidi quando Leonard si sta facendo John per
l’ultima volta… che cazzo di differenza di trattamento! Sapevo che non sarebbe
stato facile mollare Brett ma non credevo che sapesse picchiare come un uomo,
la ritirata è stata umiliante e poco virile ma sicuramente più sicura. Mi
tampono il sangue che continua a scorrere sotto lo zigomo con la camicia e mi
presento in anticipo al lavoro. Mi vedo a scopare con Leo in ogni angolino e
in ogni superficie disponibile in un futuro ormai prossimo. Peccato che per
arrivare al futuro prossimo bisogna prima passare questa notte che già da come
iniziata si appresta ad essere una vera tortura. Mangio noccioline a volontà,
un palliativo alle adorate sigarette ormai abbandonate, ma il nervosismo
aumenta con il passare del tempo. Più non voglio immaginarmi Leo con John più
mi immagino la notte che abbiamo passato insieme ma con John al posto mio. Le
ore non passano mai, spero quasi che ci sia un furto di polli per movimentare
un po’ la serata, mi prudono le mani anche se in realtà avrei voglia di
prendere a pugni Leonard per quello che mi sta costringendo a subire.
Purtroppo nessuno viene a ravvivarmi la serata così passo le ore più noiose e
irritanti della mia vita. Stacco all’alba dal lavoro e visto che non ho più
una casa, vado subito nell’unico posto che presto potrò chiamare casa ma che
per ora è il mio tormento. Parcheggio la macchina sotto il solito albero e
aspetto… che John esca e lasci a me il posto affianco a Leo. Purtroppo è
troppo presto e ho il tempo di pensare a tutto quello che stanno facendo e che
ancora avranno il tempo di fare. Non è il miglior modo di far passare il tempo
ma sicuramente è quello più giusto per impazzire. Più volte mi passa per la
mente di fare irruzione e interrompere ogni cosa, ma ho promesso a Leo
quest’ultima notte con John. Poi la porta si apre e mi accorgo di voler essere
in un qualsiasi altro posto che questo. Esce fuori John con un’aria del tutto
distrutta e non certo per il sesso, si concede un ultimo abbraccio con Leo ma
poi con lo sguardo cerca subito il suo l’assassino… perché è così che sembra:
del tutto privo di vita. Mi ritiro contro il mio sedile come se così potessi
scomparire dalla sua vista ma John sapendo bene dove cercarmi fissa il suo
sguardo addolorato nel mio. Rimango gelato anche una volta che è andato via,
ora capisco cosa voleva dire Leo che non voleva far del male a John… Brett non
aveva affatto quello sguardo ferito, non mi è sembrato che fosse così
abbattuta da sembrare che la sua vita fosse appena finita…
- Ehi ragazzone…- Sobbalzo per lo spavento, non mi ero accorto che Leonard si
fosse avvicinato tanto. Per il momento non so cosa dirgli perché ho appena
scoperto che ho rovinato la vita di una persona.
-…-
- Ehi Hap! Hai intenzione di rimanere qui per molto?- Apre lo sportello da
fuori e mi prende per una mano, finalmente mi risveglio e mi basta guardare
Leo per capire che per lui sarei disposto a fare di tutto e a calpestare
chiunque… mi dispiace per John, gli ho già concesso molto, ora è arrivato il
momento di Hap e Leo.
- No, aspettavo solo che tu arrivassi…-
Fine (mah^^)
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