I personaggi appartengono a Lansdale, tutto quello che ci faccio io è sognarli la notte. Lansdale nel descrivere il suo Texas è grottesco e dissacrante, lo descrive arretrato e profondamente razzista e inventa personaggi sarcastici con un senso della giustizia un po’ personale. Leonard è nero e gay, lui stesso si definisce negro-frocio per fare la caricatura di chi gli sta intorno e lo stesso fa Hap che è il suo migliore amico. Come in tutti i libri di Hap & Leo la voce narrante è di Hap… Si ricollega a Vaniglia e Cioccolata infatti fa parte del ciclo Ho voglia di te. Buona lettura. ^^



 


 

 

Treno in partenza, binario sconosciuto (Ho voglia di te)

 

parte I 

 

di Mia

 



Ogni lasciata è persa. Quanto può essere vero un proverbio? Questo lo è al cento per cento mi ci gioco la vita, in effetti è proprio quello che ho fatto. Sono due mesi che sono rientrato nella mia vita abitudinaria lasciando stare tutti i miei sogni e i miei desideri per una vita tranquilla e normale. E’ un mese che cerco di non pensarci, di non pensare a lui e alla sua pelle profumata. Dopotutto io ho Brett, la mia sicurezza, la mia abitudine, la mia castrazione. Lei non si è accorta di nulla, crede ancora che sia il vecchio Hap, ne è talmente convinta che sta convincendo pure me. Infatti quasi non ci penso più… balle. Forse l’unica cosa che è cambiata è che non mi immagino più lui mentre sono dentro di lei, forse perché mi fa schifo pensare una cosa del genere, lui è inconfondibile e incomparabile; forse sto finalmente rinunciando a lui. Ci ho creduto per così tanto tempo che poi un giorno mi sono svegliato e mi è venuto naturale non crederci più... non che io abbia smesso di amarlo intendiamoci ma sto semplicemente guardando in faccia la realtà. Non lo vedo e non lo sento più dal Messico, è la prima volta che succede che non ci sentiamo per così tanto tempo e questo mi ha aiutato a trovare un certo equilibrio e di accontentarmi di nuovo di Brett senza disperarmi troppo per non avere lui. Mi ci sono voluti ben trenta giorni per smettere di tremare e di avere i brividi quando ci pensavo, chissà quanti giorni ci vogliono ad un drogato per uscire dalla dipendenza… Ma ora mi sento bene, anche se privato di una parte ho scoperto che si può sopravvivere anche senza una metà. Esco a fare jogging come ogni giorno e visto che oggi mi sento decisamente troppo carico di energie decido di fare il giro lungo, magari arrivare fino alla mia vecchia casa dove so che anche Leonard corre, ho voglia di incontrarlo... e puntualmente il mio desiderio si avvera. Appena lo vedo cambio subito direzione non ho più così tanta voglia di vederlo, o almeno ce l'ho ma ho paura di quello che provo e di quello che potrei fare... ma Leonard è sempre stato più veloce di me e in un attimo mi sta dietro...
- Hap!- Sobbalzo già prima di vederlo... la sua voce così tipicamente sua.
- Ehi…- Appena mi volto penso che la fine del mondo non è poi una cosa così cattiva se guardarlo mi fa ancora la stessa reazione di quando eravamo in Messico. Sembra come se questi mesi di lontananza non fossero mai esistiti. Quasi mi eccito a vederlo con la canottiera così maledettamente sudato, il suo corpo perfettamente modellato sui vestiti che porta.
- Mi hai fatto spompare per raggiungerti…-
- Non ti avevo visto-. Balla! Impossibile non vederlo e rimanere a fissarlo a bocca aperta! Un diavolo tentatore dalla pelle scura ecco cos'è!
- Non pensavo che corressi ancora, non ti ho mai visto da queste parti-.
- Diciamo che l’ho fatto in orari sempre proibitori, sai Brett ha i turni…- E poi mica sono scemo a correre quando so che lo sta facendo anche lui con il pericolo di incontrarlo. Oggi in effetti un pò lo sono ma credo che sia più masochismo che scemenza...
- Oh certo… Beh io corro sempre a quest’ora per via di John…- Come se non lo sapessi che questa è l'unica ora in cui non può farsi John... la bile comincia a funzionarmi al contrario e maledico il momento in cui l'ho incontrato, solo lui ha il potere di farmi sentire così bene e così male allo stesso tempo...
- Già… sai mi era venuta nostalgia della mia vecchia casa…- Guardo il mucchietto di calcinacci e mobili rotti che un tempo poteva definirsi la mia casa e so di aver appena detto una cazzata. Se sono venuto fin qui e solo per la speranza di incontrare lui... ma perchè si avverano sempre i desideri più pericolosi?
- Certo… come va Hap?- Anche lui non ha bevuto la mia stronzata mi conosce troppo bene, magari sa anche a cosa sto pensando... spero proprio di no.
- Bene, stasera torno a lavoro…- E' una cosa che dico come quando si chiede com'è il tempo, lo faccio con tutta la naturalezza possibile non arrivando mai a pensare che mi possa mettere nei guai e invece puntualmente Leonard mi prende in contropiede...
- Anch’io avevo la stessa intenzione, andiamo insieme dal boss?-
- Certo…- Cerco di nascondere il panico con tutta la mia buona volontà ma pensare di passare del tempo da solo con Leonard in un posto chiuso come la macchina mi fa venire le vertigini... Dio solo sa cosa abbiamo fatto in una macchina l'ultima volta che ci siamo visti...
- Tutto a posto Hap?-
- Sì perché?-
- Sei strano-.
- Che ti aspetti? E’ la prima volta che ti rivedo! L’ho presa fin troppo bene…-
- … Amici come prima?-
- Certo…- Non voglio toccarlo, cazzo dico! Lo voglio toccare eccome ne ho una voglia pazzesca ma ho paura di perdermi nella sua pelle se lo faccio. Alla fine rigido ricambio la pacca robusta sulla sua spalla, non succede nulla ma qualcosa dentro di me si libera ovvero la mia voglia che ho di lui, non posso più nasconderla a me stesso.
- Passami a prendere stasera, sia John che Bob saranno felici di rivederti-. Mi prende un colpo al solo pensiero di dover guardare John negli occhi, la mia colpa si rifletterebbe subito nei suoi e scoprirebbe tutto...
- No Leo fatti trovare fuori saluterò John e la belva un altro giorno-.
- Come vuoi… mi sei mancato sai? Mi avresti dovuto chiamare prima-.
- Mi sei mancato anche tu ma è stato meglio così, riesco di nuovo a guardarti in faccia e considerarti solo come il mio migliore amico-. Doppia balla!!! Non riuscirò mai più a considerarlo solo come il mio migliore amico, su tutto Leonard rimarrà sempre e comunque la mia anima gemella.
- Davvero?- Me lo chiede con un tono che non riesco e non voglio decifrare, non voglio pensare che sia disappunto o addirittura una punta di disperazione perchè vorrebbe dire che Leonard sta nelle mie stesse condizioni e quindi se volessi lo potrei avere anche subito. Ho lasciato che le cose finissero tra noi proprio perchè non volevo stare con lui e non credo di volerlo tuttora, lo amo ma nello stesso tempo so di non poterci stare insieme, ancora non ho capitolato all'idea di dover stare con un uomo. Quindi prendo tutto il coraggio e la forza che ho e gli mento spudoratamente, quando in realtà vorrei solo stringermelo addosso e baciarlo, resisto e mi strappo il cuore da solo...
- Sì…-
- Bene… mi farò trovare pronto per le otto… ciao Hap-. Leonard scappa via come se anche lui stesse trattenendo per il guinzaglio una bestia che non vuol far fuggire e io così mi trovo a rispondere al vento.
- A dopo-. Mi sdraio sui resti della mia casa cercando il conforto che una volta quelle quattro mura riuscivano a darmi, mi accuccio e finisco con l'addormentarmi e dopo tanto tempo nei miei sogni torna a trovarmi Leonard e il Messico, se possibile impreco mentre dormo... Quando mi sveglio ovviamente sono pieno di dolori, non mi posso più permettere di dormire dove voglio non sono più un ragazzino e le mie ossa me lo stanno gentilmente ricordando. Comincio a correre lentamente verso casa di Brett, è strano come ancora non riesca a considerarla mia, per me quella rimarrà sempre e comunque la sua casa, non importa se la mia ormai è ridotta ad un mucchio di calcinacci. Appena arrivo mi faccio una doccia veloce e per mio sommo dispiacere devo ammettere di aver fatto un passo indietro visto che sotto il getto bollente non ho resistito al non farmi una sega pensando a Leonard, è un peccato avevo tagliato il traguardo dei dieci giorni senza farmela... Brett non la vedo affatto, ha il turno serale ed è meglio così non sono molto in me dopo il breve incontro con Leo e vorrei smetterla di scopare lei immaginando al suo posto lui, non tanto perchè non è carino ma perchè è abbastanza frustante e deludente, lei non sarà mai lui. Mangio velocemente un panino e mi vesto con i primi panni che trovo, la mia testa è altrove per pensare a simili banalità tutto il mio essere è impegnato a pensare incessantemente: Leonard, Leonard, Leonard... Sono andato completamente in tilt, pensavo di riuscire a reagire meglio alla sua vista, dopotutto rimane il mio migliore amico e fratello e c’eravamo giurati che niente e nessuno avrebbe mai rovinato il nostro rapporto neanche noi stessi. Ora vallo al dire al me stesso che si è appena fatto una sega pensando a lui e che non riesce a fare altro che ricordare i fatti del Messico. Dopo tanto tempo che non lo facevo mi faccio un paio di birre, giusto per rilassarmi e smettere di aggirarmi per casa come un disperato che non vede l'ora che passi in fretta il tempo per andare a prendere la sua tipa. Non è affatto il mio caso quindi cerco di incollare il mio culo per almeno due minuti di fila sulla poltrona... macchè missione impossibile. La birra mi fa sudare e di nuovo sono un bagno di sudore, sono quasi indeciso se farmi una nuova doccia ma con mio sgomento mi accorgo che è tardissimo. Tardissimo equivale ad un'ora prima dell'appuntamento e in genere per arrivare da lui ci metto un quarto d'ora quando proprio mi dice male con il traffico. So che arriverò in anticipo ma proprio non riesco a trattenermi, frego le sigarette a Brett (da quanto non fumavo più? E le birre? Oh dio!) salgo sul pick-up e parto. Ovviamente non trovo una cazzo di macchina, semafori tutti verdi, nessun rompicoglioni di vigile che mi vuole controllare i documenti... in otto minuti netti sono già davanti alla casa di Leo, un record nella nostra decennale amicizia, quando si dice la fortuna... Il mio pick-up spicca davanti a tutta la proprietà di Leo visto che la sua macchina è in un magazzino e quella di John è una familiare da vera checca, lo dico perchè è Leonard che lo prende in giro ed anche perchè effettivamente lo è... Ho il tempo di fumarmi metà pacchetto da venti, di controllare la situazione luci della casa e di immaginarmi chissà quali cose al suo interno. Se vedo le luci della camera accese mi dico ecco che stanno scopando come ricci, se vedo quelle del bagno ecco che stanno scopando come ricci nella doccia e se vedo quelle della cucina stanno sicuramente scopando come ricci sul tavolo. Ovviamente sono un deficiente, da quando si ha bisogno della luce per scopare? Una volta smesso di fumare comincio a mangiarmi le unghie, un vizio che avevo da ragazzino ma che per l'occasione rispolvero. Stavo cominciando a non saper più cosa fare, quando Leonard esce, purtroppo non da solo. Sono costretto a vedere John che lo segue fino all'uscio e se avessi mangiato qualcosa vomiterei a vedere Leonard abbracciarlo e baciarlo. Nonostante sia una pugnalata al cuore continuo a guardare non potendone fare a meno per ricordarmi a cosa cazzo ho rinunciato. Poi è la fine del mondo... la camminata di Leonard che mi incanta con il suo corpo ancheggiante, ancora non ho capito se gli viene naturale essere così sensuale o lo fa apposta per mandarmi fuori di giro, e dire che l'ho avvertito dell'effetto che mi fa... Sembra che la mia macchina sia distantissima dalla sua porta quando invece non sono che pochi metri di distanza ma lui sa rendere benissimo questa illusione. Quando sale l'incantesimo finalmente si spezza e torno in me o almeno cerco di fare del mio meglio.
- Com'è così felice?- Dovrei saperlo visto che me lo sono immaginato che scopava in ogni stanza della sua casa. Parto con lo scopo di concentrarmi più sulla guida che su di lui.
- Non dovrei esserlo?- Cerco di non cogliere l'ambiguità del suo tono ma una stupida speranza che sia felice perchè sta con me si fa strada. Quasi permetto ad una mia mano di toccargli una gamba ma inorridito per quello che stavo facendo la ritraggo subito.
- Di ricominciare a lavorare? Non credo. Se hai scopato con John meglio per te-.
- Anche di ricominciare a lavorare, visto che se fosse per te non ci vedremmo mai-. Ignoro quell’anche che presuppone che ha veramente scopato con John e se è così non voglio assolutamente saperlo, mi aggrappo sul suo disappunto sul mio comportamento poco corretto.
- Ho avuto da fare-. Rimango sul generico ma ovviamente Leonard non me la lascia passare.
- A farti tante seghe?- Non è poi tanto lontano dalla realtà...
- Più o meno-.
- Sei patetico Hap-.
- Lo so per questo tu hai un'aria felice e sembri un ragazzino mentre io sembro un vecchio...-
- Ora sei troppo crudele se Brett sta con te ci sarà qualcosa di attraente...- Mi guarda divertito e io gli sorrido di rimando mi sto quasi sciogliendo e gli rispondo come avrei risposto prima del casino in Messico.
- Sta con me perchè scopo da dio Leonard cosa che nessuno può dire di te...-
- Vuoi forse tornare indietro e chiedere a John?- Inorridisco al solo pensiero di farlo e lui lo capisce guardandomi in volto e scoppia a ridere.
- Fanculo Leonard, non è divertente!-
- Sì che lo è, ed è una fortuna altrimenti ti dovrei spaccare quella pelata che hai per la testa-.
- Allora è divertente-.
- Che ti dicevo?- Sbuffo volendo tagliare il discorso non voglio toccare certi argomenti.
- Comunque non mi chiedere cosa vede in me Brett che non te lo so proprio dire...-
- Se hai bisogno di rassicurazioni ti posso dire quello che io vedo in te-. Mi volto verso di lui e vedo che mi guarda con dolcezza, come pensavo non mi sta sfottendo.
- Non mi rassicura affatto sapere quello che ci trovi in me Leo-.
- Come vuoi... come sta Brett?- Il suo volto cambia totalmente con il cambio di discorso, freddo e distaccato come non l'ho mai visto almeno non con me.
- Bene non c'è quasi mai a causa dei turni...-
- Allora potremmo intraprendere una relazione clandestina che dici?- Lo guardo con occhi sgranati mentre continuo a guidare.
- Anche questo non è affatto divertente...-
- Perchè? Non è quello che volevi? Non dirmi che non lo vuoi più-. Mi dice con occhi che sputano veleno, questo mi conferma che anche lui non ha smesso di pensare a quello che è successo in Messico, un po’ mi consola. Razionalmente so che non smetterà mai di amarmi ma emotivamente sono sempre il solito insicuro e vederlo con John non migliora di certo la situazione. - Ciò che voglio adesso è solo riprendere in mano la mia vita, stavamo bene anche prima che tutto ci travolgesse non è vero?-
- Io sicuramente sei tu che hai fatto la prima mossa mi pare...-
- Non dovevamo dimenticarci del Messico Leonard?-
- Tu l'hai dimenticato Hap?- Non so se dirgli la verità o mentirgli spudoratamente, non vorrei proprio parlare di queste cose.
- Ci sto provando ogni giorno che passa...-
- Almeno non sono il solo a vivere in questo inferno...- Vedo Leonard poggiare la testa al finestrino, so che sta trattenendo un gemito di frustrazione ma il suo viso con gli occhi chiusi è tutto dire. Fortunatamente vedo lo stabile da lontano e non risparmio l'acceleratore e spingo a tavoletta, la situazione mi sta sfuggendo di mano e non vedo l'ora di liberarmi dell'atmosfera chiusa del pick-up. Percorriamo le ultime centinaia di metri in silenzio ma tanto sappiamo bene quali sono le parole non dette fra noi. Non abbiamo nessun problema con il capo dopotutto io sono l'eroe che ha salvato sua figlia e quindi ho un trattamento tutto speciale e anche Leo che è il mio migliore amico, riotteniamo il posto di guardiani senza doverci umiliare affatto. Non ho più l'età per fare il buttafuori nei locali e tanto meno mi attira tornare a lavorare nei campi di rose mentre il guardiano di polli è proprio il lavoro che mi si addice per l'avvicinarsi della vecchiaia, ovviamente quando non devo ammazzare qualcuno o sfuggire da qualche persona che mi vuole morto... ma questo è il mio passatempo abituale mica un lavoro. Appena usciti dal caseificio mi appoggio al pick-up e mi accendo una sigaretta, ho una voglia irrefrenabile di avere qualcosa tra le labbra per impedirmi di dire stronzate, di tenere le mani occupate per non cedere al desiderio di toccarlo e di vietare alla mia bocca di avvicinarsi alla sua, è così invitante che sembra quasi pregarmi di essere nuovamente conquistata da me. Lo sapevo che sarebbe stato un vero calvario. La sigaretta mi trema tra le dita tradendo le mie emozioni, la cenere mi casca anche sui vestiti, impreco per la mia mancanza di freddezza. Guardo Leo ed è come se vedessi una bellissima statua, è immobile come se non provasse anche lui la stessa tempesta di emozioni che provo io.
- Non avevi smesso di fumare?- Io rabbrividisco per il desiderio che ho per lui e lui si preoccupa di una stupidissima sigaretta… e poi questa scena mi sa tanto di dejà vù… mi riporta inevitabilmente in Messico. Se si avvicina e me la sbriciola di nuovo giuro che perdo il controllo e lo sbatto sul cofano…
- Infatti sono di Brett l’ho rubate giusto per l’occasione-. Gli sorrido ironico, quasi mi aspetto un destro in faccia ma da lui non ricevo che uno sbuffo di disapprovazione, non sono il solo a temere una vicinanza fisica stanotte…
- Mi pare di averti già detto che non voglio che fumi in mia presenza…-
- Mi dispiace per te ma dovrai sopportare un simile ammutinamento da parte mia anche perché che vorresti fare altrimenti?- Il mio sorriso si allarga sfidandolo a venirmi più vicino anche solo per picchiarmi, basta così poco per fare esplodere la passione che ci teniamo dentro che ne siamo spaventati entrambi. Ci teniamo a distanza di sicurezza guardandoci come due animali in gabbia ma se andiamo avanti così per quanto durerà ancora la gabbia? Butto via la sigaretta ancora a metà perché l’unica soluzione e far finire al più presto la serata, monto in macchina e Leonard mi segue contento di scrollarsi di dosso il disagio di poco prima. Purtroppo anche solo guardarlo seduto sul sedile è un vero colpo alle parti basse, ogni cosa che fa pare che lo faccia apposta per farmi impazzire, tiene le gambe aperte tanto da appoggiarne una sul cambio della macchina, quindi ogni volta che devo cambiare sono “costretto” ad accarezzare la sua coscia. Il risultato è che non metto più della terza rendendo interminabile il viaggio. Accendo la radio come se la musica avesse il potere di soffocare l’atmosfera di aspettativa creatisi ma più il tempo scorre più sembra che debba accadere qualcosa da un momento all’altro. Ogni volta che passo un parcheggio o un vialetto nascosto ho la forte tentazione di sterzare il pick-up da quella parte e dare finalmente sfogo ai nostri desideri. Mi dico che magari potremmo lasciarci andare solo per questa volta ma non mi illudo, se lo faremo questa storia non avrà mai fine e noi non potremo più tornare ad essere amici come una volta, così tiro avanti rimpiangendo ogni possibile posto che ci avrebbe potuto fare da contorno per questa notte. Sospiro frustrato più rumorosamente di quanto avrei voluto infatti ho subito lo sguardo attento di Leonard addosso, dio, se brucia così tanto il suo solo sguardo mi chiedo quanto possa bruciare il suo corpo. In realtà so quanto può essere caldo ed è proprio questo a rendere maledettamente difficile la situazione. La musica è talmente alta da darmi l’illusione che l’accelerazione del mio battito cardiaco sia causato dai superbassi delle canzoni rock, pertanto il genere più odiato da Leo. Vado per cambiare stazione ma invece di trovare il pulsate incrocio la mano bollente e dura di Leonard, entrambi sobbalziamo allontanandoci l’uno dall’altro, lui incrociando le braccia sul petto io riportando la mano sulla guida. Non ricordo di essere stato tanto nervoso neanche al mio primo appuntamento, non lo sono perfino quando mi capita di fare cilecca con una donna e sicuramente non lo sono quando è a rischio la mia vita… Sono fradicio di sudore e siamo in pieno inverno con i finestrini obbligatoriamente abbassati per non farmi cadere in tentazione dalla pelle profumata di Leonard. Sarebbe tranquillamente il giusto habitat per un pinguino ma io continuo a sudare come se fossi in una sauna. Finalmente l’interminabile viaggio si conclude senza che tra noi trapeli una sola parola, mi sento al sicuro solo quando imbocco il vialetto di casa di Leo e quasi torno a rilassarmi ma lui ovviamente ha la capacità di capovolgere e stravolgere il mio mondo con una semplice frase che mi rimette subito in allarme…
- Con quale macchina domani?- Quasi spalanco gli occhi dalla paura per la sola idea di ripetere una simile esperienza. Tutto il sollievo per averlo riportato a casa senza avergli toccato un capello svanisce, ma è matto? O vuole semplicemente far impazzire me?
- Ti pare il caso?- Non reputo Leonard una persona stupida quindi non ho bisogno di spiegarmi e poi sa capirmi meglio di chiunque altro.
- Io dico che stasera siamo andati abbastanza bene…-
- Sei forse cieco?- Mostro il sudore che impregna i miei vestiti e che vela la mia pelle e se questo non bastasse gli faccio vedere quanto mi trema la mano, solo lui è capace di ridurmi in questo stato e devo dire che di esperienze ne ho avute…
- No, ti vedo molto bene…- Vedo la mano di Leonard avvicinarsi pericolosamente alla mia guancia, sembra svolgersi tutto come un rallenty e un no strozzato nella mia gola cerca di uscire spaventato ma tutto muore quando la sua pelle incontra la mia. Chiudo gli occhi e mi godo la carezza, mi mordo le labbra ma un suo pollice me le libera…
- Che stai facendo Leo?-
- Niente… altrimenti non saremmo ancora vestiti… forse non ti ricordi quanto io possa essere determinato…- Asciuga il sudore freddo sulla mia fronte approfittando per massaggiarmi la testa, amo le sue mani sul mio corpo, le vorrei solo per me.
- Lo ricordo molto bene per questo temo di starti vicino… non sono molto in me da assicurarti che non farò nulla di stupido…- Struscio la testa contro la sua mano come se fossi un gatto con il suo padrone… in questi momenti mi sento di dire di comprendere a pieno i sentimenti di Bob, anch’io non vorrei fare altro che strusciarmi su di lui… ma che dico io vorrei fare molto di più…
- Hai più controllo di quanto credi altrimenti ti saresti già fatto avanti…- Finalmente rompe il contatto e io riapro gli occhi, ciò che mi trovo davanti è Leonard pericolosamente vicino. Ha ragione lui mi impongo un controllo che mai avrei creduto di avere e mi allontano dal suo corpo che anche così distante sento caldo e profumato… maledetta vaniglia!
- Non contarci troppo quindi smettila…-
- Stasera è andata bene, vedrai che con il tempo andrà sempre meglio… Hap… la tua pelle ha sempre un sapore squisito-. Mentre lo vedo leccarsi le dita pregne del mio sudore quasi mi tocco, sono mesi che non vedo niente di così eccitante e non sta facendo ancora niente. Mi muovo scomodo sul sedile dovendo avere a che fare con un accenno di erezione… di certo con lui non rischio l’impotenza. Per rimanere lucido cerco di ricordarmi cosa delle donne mi fa eccitare altrettanto… purtroppo la risposta è niente…
- Ti prego smettila…- Sposto subito lo sguardo da lui, sento pulsarmi l’uccello e se dovesse ergersi del tutto non ci sarà nessun controllo che mi fermerà dal fare l’amore con lui.
- Va bene… ti aspetto domani Hap…- Sta per andarsene ma lo fermo per un braccio, dio quanto è caldo… quanto vorrei sentire quel calore altrove… senza pensarci mi sfioro la patta dei pantaloni ma subito allontano la mano come se mi fossi scottato, mi ci manca solo di farmi una sega davanti a lui e poi sì che calpesterei con tutti e due i piedi il mio amor proprio.
- Non sono ancora pronto Leo…-
- Credi che io lo sia? Non credi che per me sia stato difficile come per te? Dobbiamo andare avanti Hap, non voglio perdere la tua amicizia…-
- Neanch’io… passo alle sei?- Mi morsico subito le guance, mi pento di quello che ho detto appena il fiato ha lasciato le mie labbra. Ero deciso a non cedergli per nulla al mondo ma poi gli basta parlare per convincermi di qualsiasi cosa. Ma forse ha ragione lui, oltre al sentimento ci sono troppe cose che ci legano per poterci rinunciare.
- Sei un uomo forte Hap, se fosse possibile mi innamorerei ancora di più di te-. Mi sento arrossire fino alla pelata e quasi cedo quando mi bacia innocentemente una guancia.
- Ah sparisci negro di un frocio prima che perda l’uso della ragione e ti trattenga in questa macchina per tutta la notte!- Lo spintono fuori e finalmente respiro a pieni polmoni l’aria non più satura dell’odore della sua pelle… forse ora sono veramente salvo.
- Hmm… mica male come proposta!- Gli chiudo lo sportello in faccia e riparto spedito lasciando sull’asfalto una buona parte delle gomme, con una mano guido con l’altra mi masturbo e devo dire che l’orgasmo che ne consegue è il più soddisfacente degli ultimi due mesi. Sono veramente nei casini, spero solo che Brett stia già dormendo, non saprei come spiegargli i calzoni sporchi e le mie attuali condizioni e poi se mi chiedesse di fare sesso penserei ancora una volta di farlo con Leonard e questo mi renderebbe ancora più patetico di adesso. Quando arrivo a casa la macchina di Brett non c’è, faccio un sospiro di sollievo per la prima cosa che è andata per il verso giusto stasera. Faccio appena in tempo a mettere i pantaloni nella lavatrice che sento il motore della macchina di Brett rombare vicino al viottolo di casa. Mi scaravento a letto per fare finta di dormire, una cosa che ho sperimentato più volte in questi mesi e in cui sono diventato un maestro. Mi faccio schifo ma non ho proprio voglia di infilarmi in un corpo diverso da quello di Leonard e soprattutto non voglio subire nessun terzo grado. Purtroppo Brett è di tutt’altre intenzioni mi “sveglia” e senza darmi il tempo di salutarla comincia a fare l’amore con me. Inevitabilmente nelle condizioni in cui sono quando la prendo lo faccio con più violenza e profondità del solito perché è così che prenderei Leonard. Si lamenta dal dolore ma io ormai è come se non la sentissi, è il mio corpo a guidare e, ciò che il mio corpo vuole, è quel calore che mi ha quasi intossicato per tutta la serata e non trovandolo si spinge ancora di più in questa ricerca disperata. Esco da lei per poterla prendere da dietro, la sfondo con ancora più forza sperando di ritrovare quelle magnifiche sensazione che dal Messico non mi hanno dato più pace. Il mio corpo emana ancora il profumo di vaniglia che accompagna Leonard così mi è ancora più facile immaginare lui al posto di questo corpo che mi è del tutto sconosciuto. Quando vengo mordo una sua spalla per non urlare di soddisfazione il nome di Leonard, esco fuori dal suo corpo prima che l’illusione finisca senza preoccuparmi di averla soddisfatta o meno. Non credo di averlo fatto o almeno le lacrime che gli bagnano il volto mi dicono che stavolta ho veramente esagerato. L’immagine di Leo è nuovamente lontana dalla nostra camera da letto quindi riesco finalmente a dare un po’ di piacere a Brett, infondo non sono stato etero per quasi quaranta anni inutilmente… Portarla all’orgasmo però non mi risparmia il suo sguardo preoccupato, lei ovviamente non sa niente di quello che è successo tra me e Leo anzi è sicura che in questi mesi ci siamo visti regolarmente, lavora così tanto che le posso raccontare tutte le balle che voglio ma quando facciamo l’amore sa se c’è qualcosa che non va in me… di sicuro non sa quanto è grande il problema.
- Che hai Hap?- Che ho? Posso rispondergli che non posso fare a meno di immaginarmi al posto suo Leonard? Credo che a quel punto userebbe la sega elettrica per fare delle mie ossa tanti piccoli stuzzicadenti… ne sarebbe capace visto che ha praticamente spappolato il cervello del suo ex-marito. E’ a causa sua se Brett sopporta così bene il dolore e io posso prenderla con tanta violenza senza che lei si scomponga più di tanto, veniva brutalmente picchiata a sangue da lui…
- Niente… mi dispiace di averti fatto male-. È vero, ho quasi usato la stessa forza che userei nel farmi Leonard… e lui è parecchio resistente…
- Non è niente ma non cambiare discorso…- So che se non gli darò una risposta convincente non mi lascerà stare… un punto a favore per scegliere un uomo come compagno, un altro punto a favore è il meraviglioso corpo di Leo… ma non mi devo distrarre o altrimenti Brett si accorgerà che i piani bassi si stanno alzando nuovamente.
- Pensavo di averti sfinito e invece hai ancora la forza di ficcanasare-.
- Sai che sono molto resistente… vuoi mettermi alla prova?- Tenta di masturbarmi ma io gli blocco subito la mano, ora che mi sono sfogato non ho alcun desiderio di fare sesso con lei, ora come ora per me è come stare a letto con un’estranea…
- Va bene mi arrendo… ho litigato con Leonard…- Gli do di schiena per non dargli modo di leggermi in faccia la menzogna. Di certo non arriverebbe mai alla verità ovvero che l’ho quasi violentata per la troppa voglia che avevo di Leo. Dio se decidessi di avvicinarmi così tanto a lui di sicuro non sarebbe per litigarci… no non ci devo pensare altrimenti l’alternativa è una bella doccia fredda con conseguente sega umiliante… per oggi ho già dato.
- Strano non hai neanche un livido…-
- Ehi perchè pensi che io abbia avuto la peggio?- So di essere meno forte di Leo ma davanti alla mia donna devo pur far finta di essere il duro della situazione.
- Perché contro Leonard nessuno ha speranza…- Cazzo se ha ragione e la sua forza lo rende ancora più desiderabile. Sapere che stai facendo l’amore con un animale feroce che ti permette di possederlo, sentire guizzare la potenza dei suoi muscoli sotto di te, la forza della stretta delle sue cosce intorno alla tua vita, le unghie conficcate nella tua schiena… farci l’amore è come sfidarlo a vedere chi è il più forte e inevitabilmente è sempre lui a vincere ma tu lo stai comunque possedendo, la pazzia è inevitabile per un simile piacere.
- Hai ragione ma non ci siamo menati, forse per questo mi sento così frustrato…-
- Uomini…- Finalmente la discussione finisce con quest’ultima battuta, il sesso deve averla stancata molto visto che abbracciata a me si addormenta appena finisce di parlare… beata lei. Io sto sveglio fino all’alba cosa che mi sarà molto comoda da domani in poi visto che ricomincerò a lavorare ma questa notte davvero pare non finire mai. Ripenso in continuazione al fatto che Leonard pare amarmi e volermi come quando eravamo in Messico e che quindi sono ancora in tempo per rivedere le mie scelte, forse dopotutto Jim Bob aveva ragione l’abitudine non può vincere sul desiderio… Che bastardo che sono a pensare simili cose con Brett tra le braccia, ma lo sono di più a desiderare Leonard al suo posto. Da quando ho deciso di rimanere con Brett tutta la mia ambiguità invece di risolversi si è raddoppiata contrariamente alle mie aspettative, ho fallito su tutta la linea. Scambio il giorno per la notte così recupero tutto il sonno perso, non sento neanche Brett andare via ma credo di aver fatto dei sogni poco puliti sul conto di Leonard visto che al risveglio mi manca del tutto la salivazione e ho nelle mutande un’erezione che va al di là dell’abituale erezione mattutina, non solo per dimensione ma anche perché è pomeriggio inoltrato. Almeno ho la decenza di non ricordarmi nulla ma di certo non mi giustifica quando mi masturbo per cercare un po’ di sollievo. Forse dopotutto è un bene che mi scarichi prima di incontrarlo, forse mi eviterà di fare qualche cazzata con lui… ma la realtà è che tutto dipenderà da lui, se avrà voglia di giocare con me io non gli resisterò. Ogni volta con lui mi sembra come andare inerme nella tana del lupo e il fatto che mi piaccia credo che mi renda un po’ perverso ma in effetti le cose che ho fatto con lui in Messico è da perversi… Visto che la prima volta ha funzionato, riuscendo a finire la nottata senza alcun incidente imbarazzante, ogni giorno si ripete lo stesso "rito". Mi faccio una sega pensando a lui scaricando così tutte le mie frustrazioni, e devo dire che ne trovo dei veri giovamenti, mi sento più rilassato nei suoi confronti, non ho la voglia di un animale in calore di saltargli addosso appena lo vedo. Giorno dopo giorno ci ritroviamo cautamente a ricostruire il nostro rapporto con la paura di sbagliare qualcosa o di correre troppo, entrambi sappiamo di essere due mine vaganti e, nonostante ci sia qualcuno ad aspettarci a casa al nostro ritorno, i nostri corpi sono eternamente insoddisfatti per il piacere che noi gli neghiamo. Che io gli nego, giudicandolo sbagliato, inopportuno, pericoloso. Non facciamo più nessuna uscita extra-lavorativa per non rischiare di cadere in tentazione e di uscire in quattro non se ne parla, siamo troppo gelosi l’uno dell’altro per sopportare la presenza dei nostri amanti. Così tutto si riduce agli incontri sul lavoro, dove non possiamo permetterci di fare cazzate ma siamo abbastanza liberi da stare insieme e ritrovarci anche se in realtà dovremmo essere nei due punti opposti dell’edificio. Ovviamente noi che non abbiamo mai avuto rispetto per le regole ci ritroviamo puntualmente a passare insieme le interminabili notti, già certi che non ci sarà mai un coglione intenzionato a rubare uno stupido pollo. Visto che non siamo controllati da nessuno Leonard porta addirittura birra per entrambi, ovviamente per me quella analcolica e non possono mancare i suoi famosi biscotti alla vaniglia. Davvero non capisco come faccia a non ingrassare con tutta la birra che beve e tutti quei biscotti che mangia, come diavolo fa ad avere un fisico così perfetto. Non sono ancora guarito dall’ossessione che provo per lui ma più giorni passano e più l’imbarazzo scompare, siamo arrivati addirittura a passare le notti a fare a botte, ovviamente non usiamo mosse di sottomissione che ci invoglierebbero troppo a fare ben altro che picchiarci, ma darci calci e pugni ci aiuta a rilassarci oltre a far passare il tempo. Facendo questo riprendiamo pian piano anche la conoscenza dei nostri corpi senza dare sfogo alla passione che ci portiamo dentro, ma toccarci anche con violenza ci aiuta a ritrovare l’abitudine di stare insieme che dopo il Messico abbiamo perso. Forse sarà impossibile ritrovare la naturalezza di prima ma scaricare la tensione che ci portiamo dietro è già un gran risultato, riuscire a stare nella stessa stanza senza avere la voglia irrefrenabile di saltarci addosso mi sembra già un obiettivo un po’ più difficile ma infatti facciamo sempre in modo che questo non accada. Obiettivamente parlando evitiamo accuratamente qualsiasi cosa che ci possa far venire voglia dell’altro, la nostra è ormai un’amicizia sterile e per niente spontanea… Fin quando un giorno Leonard non se ne esce con una proposta…
- Che ne dici di andare a pesca? È da tanto che non facciamo più niente insieme…- Cerco di non pensare che l’ultima cosa che abbiamo fatto insieme è stato in Messico e che non centrava sicuramente niente con la pesca… ma ha ragione, anch’io ho voglia di fare qualcosa con lui, oltre al mio chiodo fisso intendo, ho voglia di riscoprire la nostra vecchia amicizia, quella vera, non la farsa che abbiamo costruito. E poi Leonard non mi ha trasmesso più nessun cenno di interesse nei miei confronti, ingenuamente penso che forse ha davvero accantonato per sempre il discorso, magari ci riuscissi io…
- Mi pare un’ottima idea, ovviamente senza fidanzate-. Scherzo con lui sul suo compagno. John non è esattamente come Raul che aveva scritto in fronte la parola checca ma quando sta insieme a Leonard si capisce benissimo che lo è anche lui. Leonard invece ovunque si trovi e con chiunque stia sembra tutto fuorché gay, a parte la musica che ascolta intendiamoci. E’ uno degli ultimi veri stronzi sulla faccia della Terra per questo stiamo così bene insieme, io sono un altro di loro…
- Fidanzate? Da quando Brett è una donna?- Gli scoppio a ridere in faccia… non potrei davvero fare a meno di lui anche se solo come amico.
- Suppongo da quando sta con me…-
- Ora non mi rifilare la storia delle tue superiori doti amatoriali, sono troppo stanco per sentire simili cazzate…- Mi imbroncio un po’ sentendolo dubitare delle mie capacità nonostante gliene avessi dato un assaggiato, solo lui mi può battere in fatto di presunzione di virilità… Sono talmente scocciato che non mi accorgo nemmeno che mi sta provocando…
- Non credo che John può dirsi soddisfatto quanto può esserlo Brett…-
- Non osare sfidarmi Hap non ti piacerebbero le mie battute…- Chiudo la bocca riuscendo per una volta a riflettere prima di parlare, dopo aver trovato un certo equilibrio interiore l’ultima cosa che mi serve e sentire dalla sua bocca e voce già perverse di per sé parole che mi farebbero riaccendere un fuoco mai spento del tutto. Il maledetto sa bene che effetto mi fa così mi tiene in pugno.
- Sei una checca Leonard…- Gli dico la cosa che più so lo farà incazzare, infatti mi ritrovo steso a terra senza neanche accorgermene ma non mi sfugge il fatto che si siede su di me (non c’è bisogno di specificare dove vero?) approfittandone per strusciarsi e poi abbassandosi su di me e con il suo alito caldo sul mio orecchio mi fa rabbrividire di piacere…
- Vogliamo vedere quanto lo sei tu Hap?- Si rimette di nuovo seduto strusciandosi ancora e poi si sistema sull’erezione che mi ha causato, guardandomi come non aveva più fatto dal Messico. Non posso fare a meno di alzare il bacino per sentire meglio il suo sedere ma poi umiliato e incazzato me lo tolgo di dosso…
- Fottiti Leonard!- Appena riesco ad alzarmi gli mollo un calcio nello stomaco, ma niente di preoccupante so di non avergli fatto niente è abituato a questo ed altro. Difatti si alza come se niente fosse ridendo come un pazzo.
- E dai uomo stavo scherzando!- Mi allontano da lui prima che mi venga voglia di tirare fuori la pistola da piccolo calibro che il mio lavoro mi impone. Non capisco proprio come il mio boss pensi che io possa usare la pistola per far fuori un banale ladro di polli… ma mi alletta alquanto usarla in questo momento contro Leonard e il fatto che il mio corpo continui a mostrarsi eccitato aumenta la mia voglia assassina.
- Bel scherzo del cazzo!-
- Ma dai è stato divertente!- Mi ferma per un braccio e io mi strattono da lui per fargli vedere cosa ha causato al mio corpo…
- Divertente non è esattamente la parola che userei…- Non se voglio mantenere un briciolo di sanità mentale e soprattutto mantenere ferma la mia decisione di rimanere con Brett. Già ci pensano i miei sogni erotici a rendermi tutto difficile senza che ci si metta anche la realtà. Le sensazioni del suo corpo premuto al mio ancora mi fanno battere forte il cuore per non parlare del mio uccello che ancora non si capacità di essere stato così vicino a quello che desidera così ardentemente. Leonard brutto idiota… maledetto ancora di più a non mostrare nessuna conseguenza evidente di quello che ha fatto. Almeno saremmo in due ad essere eccitati e terribilmente imbarazzati.
- Scusami tendo sempre a dimenticare quanto tu possa essere imbranato in queste cose…-
- Io imbranato?-
- Non sono io che sta mostrando apertamente i suoi desideri senza preoccuparsi di controllarsi…- Già in passato mi ha rinfacciato una cosa del genere ma non per questo ora ha ragione su quello che ha fatto. E’ stata una vera istigazione la sua e sapere quello che mi provoca il suo corpo così vicino al mio la fa diventare anche un’umiliazione.
- Certo non sono stato mica io a saltarti addosso!- Continuo a giustificarmi anche se so che non ne ho nessun bisogno ma mi fa incazzare come il mio corpo mi abbia tradito tanto facilmente, non credevo di essere ancora a questo punto. Ok mi faccio ancora le seghe nella doccia ma la questione Leonard credevo di essere riuscito a limitarla lì…
- Ho esagerato ma volevo solo scherzare, non credevo che te la saresti presa così tanto…- So che non intende solo il fatto che mi sia incazzato ma anche la mia reazione fisica, ovviamente lui non sa che ogni sega che mi faccio pensando a lui è ogni volta l’orgasmo migliore della mia vita. Probabilmente lui ha John che riesce a soddisfarlo ma io che ho Brett, che ha un fisico totalmente diverso da quello che io desidero, sono sempre a mille. Tronco la discussione andandomene con un gesto della mano che vorrebbe dire vai a farti fottere ma sono talmente demoralizzato che la riabbasso subito. Non ce l’ho neanche più con lui, me ne vado perché lontano da lui riesco a riprendere il controllo del mio corpo e recuperare un po’ di amor proprio. Ci rincontriamo solo a fine lavoro, dopotutto devo riaccompagnarlo a casa ed è proprio davanti al pick-up che me lo ritrovo, magari temeva che l'avrei lasciato qui... Mi guarda con espressione colpevole aspettando che sia io il primo a parlare per non peggiorare ulteriormente la situazione ma io per ripicca lo lascio nei suoi sensi di colpa e rimango in silenzio. Leonard è troppo strafottente, ha bisogno di qualcuno che lo tenga con i piedi per terra e visto che nessuno ha il coraggio di mettersi contro di lui mi ritrovo ad essere sempre io quel qualcuno, quando eravamo in Messico questo giochetto aveva dell'eccitante... Entro in macchina senza parlare e lui mi segue non distogliendo mai lo sguardo da me. Lo tengo sulle spine finche esasperato non sbotta lui per primo.
- Cosa devo fare per farmi perdonare Hap?- Lo guardo fintamente sorpreso come se non mi aspettassi una cosa del genere da lui.
- Nulla... perchè?- Gli faccio credere che sia solo nella sua immaginazione la mia irritazione e in verità lo è, il ragazzo ha solo bisogno di essere messo al suo posto, e Leonard che chiede scusa è uno spettacolo che non mi perderei per nulla al mondo.
- Non sei arrabbiato?-
- Dovrei?- Lo guardo e glielo dico sarcasticamente, lui di conseguenza chiude gli occhi inspira espira come se stesse per fare la cosa più difficile al mondo quando invece non fa altro che allungare la mano verso di me.
- Pace?- La guardo ma poi torno ad ignorarla per guardare la strada, non ho nessuna intenzione di stringergliela, per stasera ci sono stati fin troppi contatti tra di noi ma a lui voglio far credere che non è del tutto perdonato in modo che la prossima volta ci penserà bene prima di fare una stronzata del genere. La sua mano rimane in aria fin quando sentendosi ridicolo non l'abbassa rabbioso, a quel punto senza guardarlo gli sorrido furbescamente, ora che sono riuscito nell'intento di irritarlo mi posso dire soddisfatto.
- Pace-.
- Gran brutto figlio di puttana!- Mi ringhia contro ma a malapena riesce a trattenersi dal sorridere, sa di essersela meritata.
- Non è da te fare la checca isterica Leo o hai sorpassato il livello del frocio senza dirmi niente?- Torno a scherzarci perchè ho la certezza che ora non farà più niente di azzardato o che almeno si limiterà alle sole parole. Stuzzicanti anch'esse ma molto meno pericolose e poi mi piace l'ambiguità che c'è tra noi, mi ricorda che nonostante io sia un tipo qualunque ho avuto un passato con lui.
- No ancora non ho fatto il grande passo, altrimenti tu saresti la mia prima vittima...-
- Dici che sono uno che attira le checche?-
- Ma come non ti sei accorto di come Raul ti guardava?-
- Dici sul serio?- Spalanco gli occhi inorridito, io ho sempre odiato Raul e non ho mai capito cosa ci trovasse in lui Leonard se non una facile scopata, ma di scopate ne ha sempre potute trovare molte. Fortunatamente Leonard scoppia a ridere mandando a rotoli la sua finzione prima che il mio terrore ci faccia fare un incidente...
- Va bene che Raul era una puttana ma aveva troppo gusto estetico per essere attratto da te!- Lo fulmino con lo sguardo solo perchè non posso togliere le mani dal volante altrimenti lo picchierei selvaggiamente.
- Vaffanculo Leo!-
- Mi ci sto avvicinando ad ogni metro che facciamo Hap, John sta già scaldando il letto...- Mi mordicchio le labbra per la gelosia che mi rode dentro ma a parte questo, che ovviamente lo sguardo di Leonard capta immediatamente, non faccio niente, nessuna scenata. Un gran bel passo avanti...
- Io invece troverò il mio letto freddo, Brett rientra dopo di me...-
- Vuoi forse che ti chieda di unirti a me e a John? Mi fai abbastanza pena da potertelo concedere...- Anche se si sta trattenendo dal toccarmi il suo sguardo mi sta accarezzando come se fossero le sue mani, glielo concedo anche perchè io non riesco più a guardarlo in un altro modo che questo.
- Sei arrivato Leonard, scendi e non dire più altre cazzate che oggi hai dato già abbastanza...- Guardo la casa di Leonard sentendomi un pò defraudato sapendo che dentro c'è John al posto mio, mi sta riprendendo la malinconia, spero che Leonard se ne vada al più presto e metta fine a questa tortura.
- Un'ultima cosa... la pesca?- E pesca fu il primo giorno di riposo di entrambi. Quando ho risposto di sì l'ho fatto per puro istinto ma me ne sono pentito subito visto com'era andata la serata. Chiaramente non ero pronto a passare del tempo da solo con lui ma ormai il danno era fatto...
Rivedere Leonard senza la divisa ma con una semplice canottiera che gli copre il meno possibile è un duro colpo per me. Ma perchè deve essere così vanitoso da voler mettere in mostra i suoi muscoli? Deve essere per forza una cosa da checche visto che anch'io sono abbastanza muscoloso ma di certo non vado a pavoneggiarmi in giro... Beh c'è da dire che quello che ha da mostrare è un gran bel vedere... Non riesco a distogliere lo sguardo dalla sua pelle fin quando non incolla il suo sedere sul sedile del pick-up a quel punto mi perdo come sempre nei suoi occhi e mi trattengo a malapena dal dirgli quel che penso: ho voglia di fare l'amore con te, di sbatterti proprio qui senza aspettare neanche un secondo di più. Mi incanto a guardarlo... no decisamente non sono ancora pronto per passare una giornata da solo con lui. Riesco finalmente ad abbassare lo sguardo ma niente di lui mi da tregua, la mia mano si muove da sola per raggiungerlo, per accarezzarlo e farmi sentire di nuovo i suoi gemiti di piacere ma fortunatamente riesco a deviarla in tempo verso la marcia. Non so se si accorge del pericolo che corre ogni volta che mi è vicino.
- Non partiamo?- Mi chiede ignaro dei pensieri poco casti che sto avendo sul suo conto. Si rigira nel pick-up e si allunga per posare dietro tutta l'attrezzatura. Nell'allungarsi la canottiera smette di coprirlo e i pantaloni si ritirano mostrandomi l'osso sacro. Mi viene il desiderio irrefrenabile di calargli i pantaloni del tutto e possederlo in questa posizione per punirlo della sua sfacciataggine, ma non faccio nulla neanche spostare lo sguardo da qualche altra parte perchè so che ad ogni movimento di Leonard la linea dei suoi pantaloni si alzerà o abbasserà ancora di più. Si stende per sistemare meglio le canne da pesca e io vengo premiato con la vista dell'inizio del solco delle sue natiche, fa male ricordare che una volta tra quella magnifica valle ci ho passato più volte la mia lingua e che nel suo punto x ce l'ho tuffata per scoparmelo. Non per questo stacco lo sguardo dal suo sedere e senza farci caso mi passo una mano sul lieve gonfiore che fortunatamente i miei pantaloni larghi riescono a nascondere. Non posso andare avanti così... lo strattono per i pantaloni, in modo che le mie dita tocchino la sua pelle liscia e perfettamente soda, e lo costringo a rimettersi seduto. Non posso essere certo di non averlo palpato, ma se l'ho fatto me ne pento amaramente ma solo per il fatto di non ricordarlo. Leonard alza un sopracciglio in cerca di spiegazioni, non sembra minimamente turbato dal fatto che l'ho strattonato per i pantaloni.
- Se riesci a starti fermo possiamo pure partire...- Gli dico scontroso come se avessi un bastone su per il culo. Non ce l'ho con la sensualità naturale di Leonard ma con me stesso perchè non riesco a resistergli.
- Ti rode per caso?-
- No, almeno non prima di vederti...- E' la verità ma glielo dico come se fosse una battuta, credo che Leo si sia fatto l'idea che io sia riuscito ad andare avanti con la mia vita come ha fatto lui, non ha la minima idea di quanti problemi mi porto dal Messico.
- Hai scopato stanotte Hap?-
- Non ti rispondo altrimenti tu cominci a dirmi quanto è stato bello scopare con John ed è per questo che sei così rilassato...-
- Ho capito sei andato in bianco...- Ho quasi voglia di saltargli alla gola ma farlo vorrebbe dire toccarlo e non è esattamente la migliore idea in questo momento.
- Io non vado mai in bianco... con Brett è praticamente impossibile-. Quasi aggiungo purtroppo perchè di questi tempi preferirei non fare sesso piuttosto che farlo con lei, ma il problema non è lei sono io...
- Ah allora l'hai fatto! Ma se stai così vuol dire che non ti soddisfa poi così tanto...- Anche senza guardarlo so che sta sorridendo vittorioso, è sempre molto felice quando sa che sono insoddisfatto sessualmente, come se mi volesse ricordare che solo lui è in grado di soddisfarmi, dopotutto come dargli torto quando non riesco più a fare sesso con Brett senza pensare a lui? Accendo la radio e alzo la musica al massimo per non dover sentire più le sue stronzate che poi non lo sono neanche tanto, so che mi sta guardando divertito il bastardo. Non ho ancora capito se mi stuzzica per divertimento o perchè si aspetta qualcosa da me... Leonard non sembra affatto infelice della situazione, ama John e sta bene con lui... anch'io amo Brett ma non sto più bene con lei non con i miei pensieri che sono sempre rivolti a lui. Sono talmente assorto nei miei pensieri che non mi accorgo che Leonard ha spento la radio e mi sta parlando, spazientito mi da una botta alla spalla... la delicatezza non è di certo una sua caratteristica. Mentre mi massaggio la parte colpita rivolgo di nuovo la mia attenzione su di lui e ogni volta che lo faccio il cuore comincia a galoppare, torno a guardare la strada e mi limito ad ascoltarlo...
- Dicevi?-
- Sai che odio essere ignorato!-
- Mi stai davvero diventando una checca Leo... cosa mi stavi dicendo?-
- Che sei un uomo morto se non ritiri quello che hai detto...- Lo stare con Raul l'ha davvero traumatizzato, è terrorizzato dall'idea di essere come lui... Senza che me ne accorgo una mano va automaticamente ad accarezzargli una gamba per calmarlo, al contatto mi sento come bruciare la pelle ma stavolta non mi sposto, non sto facendo niente di male anche se per quanto riguarda il pensare è tutta un'altra cosa. Quando lo sento rilassare di nuovo i muscoli allontano la mano che quasi sento formicolare.
- Pace?-
- Pace... mi mancano le tue mani sai Hap?- Freno bruscamente la macchina e lo guardo sperduto, se cede lui io che fine farò?
- Leo...- Tento di toccarlo di nuovo ma lui mi scansa con decisione, anche se ha dimostrato una sua debolezza non si dimostra abbattuto o disperato cosa che io sono da quando siamo tornati.
- Non ti fermare, riparti non siamo ancora arrivati...- Si volta a guardare fuori dal finestrino e rimaniamo entrambi in silenzio, io imbarazzato lui distante mille miglia. Quando torna a parlarmi sobbalzo dalla sorpresa, non mi sono accorto di essere in attesa che facesse qualcosa e sbloccasse finalmente la situazione. So con certezza che se provasse a tentarmi io gli cederei senza pensarci un secondo, si sta troppo male senza di lui. Purtroppo Leonard è stato sempre corretto anche prima del Messico non ha mai messo a rischio la nostra amicizia per provarci con me e anche ora è lo stesso, è sempre in attesa che sia io a fare la prima mossa...
- Mi ha telefonato Jù...- Il suo tono rimane pensieroso ma almeno torna a guardarmi. Nel frattempo arriviamo al nostro stagno dove non ci sono pesci ma che noi testardamente continuiamo ad amare: proprio perchè non ci sono pesci non ci sono neanche persone. Quando è estate quindi possiamo permetterci pure di fare il bagno nudi, spesso io ci ho portato Brett e credo che Leo abbia fatto lo stesso con John ma il più delle volte ci ritroviamo noi due soli, ringrazio dio che non sia tempo di bagni ora. Più che il regno della pesca questo è il nostro piccolo paradiso di pace.
- Chi è? Ti sei concesso qualche scappatella extraconiugale ultimamente?- A parte la nostra ma non c'è bisogno nemmeno di dirlo. Mi faccio del male da solo a considerare il rapporto che c'è tra Leo e John un matrimonio, so che è la storia più importante che ha avuto sinora e devo ammettere che John è la persona migliore per lui, per questo non riesco ad odiarlo come dovrei.
- Sì lui, è il portiere dell'albergo del Messico, ricordi?- Per la sorpresa invece di mettermi seduto crollo spiaccicato a terra, lui sì che lo odio. Quel perfettino del cazzo già lo odiavo prima che sapessi che aveva scopato con Leonard.
- Ah sì l'uomo più bello che tu abbia mai visto, come potrei dimenticarlo...- Volevo scherzare ma mi esce fuori con tutto il veleno che provo per quel ragazzino sfacciato...
- Già ha proprio un culo perfetto...- Leonard, bastardo come sempre, fa finta di masturbarsi, io per farlo smettere tento di dargli un calcio nelle palle che lui abilmente schiva. Poi si mette seduto e prepara le lenze e l'esche per entrambi, ha capito che non ho nessuna intenzione di alzarmi per fare un lavoro inutile, è un miracolo se riusciremo a prendere un vecchio stivale...
- Potrei rivendermi la notizia a John...-
- E io potrei rivendermi il tuo culo magari...- Lancia le lenze ma poi invece di sdraiarsi accanto a me, si sdraia con la testa sul mio stomaco usandomi come cuscino. Non me ne dovrei stupire visto che lo fa ogni volta ma non me l'aspettavo ora dopo tutto quello che è successo.
- Quanto sei rozzo...- Decido di lasciarmi andare anch'io e cerco di tornare ad essere il più naturale possibile, normalmente gli avrei accarezzato la testa per farlo rilassare e così faccio adesso. Nonostante sia grande e grosso è capace di farti le fusa se gli fai un pò di coccole. E' un sogno poter riaffondare le mani nei suoi riccioli neri, li ha anche stranamente lunghi forse John li preferisce così, come contraddirlo...
- Strano è quello che ha detto di te Julian...- Si rigira per guardarmi in faccia, con gli occhi già annebbiati dal sonno e forse un pò dal piacere delle mie carezze. Arrossisco ma non smetto di accarezzarlo mentre mi guarda.
- Avete parlato di me, ma che carini...- Gli strattono appena i capelli per ripicca ma dispiace più a me disturbarlo in questo momento che a lui. Fare male a Leonard è un'impresa impossibile se non si hanno gli attrezzi necessari alla tortura. Difatti mi snobba completamente strusciando il viso sui miei addominali... diciamo pancia ma forse proprio perchè ho la parte morbida gli è venuta voglia di strusciarsi sopra.
- Mi ha chiesto se ero stato così stupido da lasciare il mio uomo per un coglione rozzo e volgare come te...-
- Ha usato queste esatte parole?-
- Ti senti offeso per caso? A me pare che ti ha descritto per quello che sei...-
- Allora credo sia stato più che soddisfatto della tua risposta...-
- Quasi quanto se gli avessi detto che ero pronto a lasciare John per lui...-
- Mi saluta almeno?-
- A suo modo, ti manda a quel paese... devi ammettere che il vostro ultimo incontro non è stato certamente amichevole-. Sorrido soddisfatto tra me e me, ricordo bene l'ultima volta che l'ho visto, è stato quando gli ho impartito una certa lezione e sono contento che ancora non l'ha dimenticata perchè anche se le cose sono cambiate una cosa è rimasta sempre la stessa: Leonard è mio. Nessun altro può permettersi di dire altrettanto, neanche John, figurarsi un ragazzino vanitoso che solo perchè si ritrova un corpo da favola si crede capace di ottenere ogni cosa... Non ha avuto Leonard e io gliel'ho semplicemente ricordato, a modo mio. Mi lecco le labbra al ricordo...
- Contraccambialo se lo risenti...-
- Non solo lo risentirò lo vedrò anche...- Mi sollevo sui gomiti con una tale violenza che Leonard per non rotolare pericolosamente sulle mie parti basse è costretto ad aggrapparsi alla mia gamba. Non so se sono geloso, incazzato o semplicemente sorpreso...
- Tu cosa?- Prima di rispondermi Leonard si riaccomoda su di me guardandomi storto come farebbe un gatto cacciato dal suo giaciglio, solo che lui assomiglia più ad una pantera se si parla di felini.
- Da quando sei diventato sordo? Viene a stare da me per un po'...-
- E con John come farai?- Ho sempre ritenuto John l'unico che avrei accettato nel letto di Leonard, ora non so proprio come potrei reagire a questo cambio di programma...
- Me lo farò quando John non sarà in casa, mi pare ovvio...- Mi sorride sfacciato e quasi ho voglia di cancellargli quel sorriso a forza di pugni, mi sento tradito come se fossi al posto di John.
- Ah sì? Magari quello si fa John mentre sarai tu a non esserci...- Lo pungo sulla sua gelosia. Forse so solo io quanto in realtà Leonard può arrivare ad essere geloso, quello che ha passato con Raul ne è una testimonianza...
- Allora ci sarà un messicano in meno sulla faccia della Terra...- Mi abbraccia la vita come se fossi davvero un cuscino, segno che sta davvero partendo.
- Davvero come farai?-
- Non devo fare niente, viene qui solo di passaggio. Ha finalmente trovato i soldi per provare a sfondare ad Hollywood e ti posso assicurare che non ho nessuna intenzione di sfiorarlo nemmeno con un dito durante il suo soggiorno. Anche se sarà una vera tortura avere quel corpo da favola davanti e non farci nulla, insomma un vero spreco e io odio i sprechi...- Chiude gli occhi e mi indispettisce il fatto che non so se li ha chiusi per immaginarsi il corpo di Julian o perchè semplicemente li ha talmente appesantiti da non riuscire più a tenerli aperti.
- Oh povero Leonard ti hanno tolto il giocattolino dalle mani... ma sai vero che quello non se ne starà con le mani in mano, cercherà in tutti modi di infilarsi nei tuoi pantaloni...- Ricordo bene lo sguardo adoratore di quel piccoletto e ricordo anche il disappunto e la rabbia dipinta sul suo bel visetto dopo la lezioncina che gli ho impartito. Quello non vede l'ora di ripagarmi il favore...
- Oh beh peggio per lui ultimamente ho preso l'abitudine di portare le mutande...- Scoppio a ridere e anche lui non può fare a meno di ghignare contro la mia maglietta provocandomi anche un pò di solletico.
- Dovresti pensarci bene, potresti pentirti di averlo invitato...-
- Veramente si è autoinvitato. Comunque non mi preoccupo ho due guardie del corpo tremendamente gelose che penseranno a proteggermi dai suoi attacchi e che non mi faranno cadere in tentazione...-
- Chi?-
- Tu e John...-
- Io? Scordatelo...-
- Cosa?-
- Non voglio avere niente a che fare con quel ragazzino!-
- Ah pensavo che non eri geloso... mi hai fatto prendere un colpo. Non vorrei mai che le cose tra noi cambiassero fino a questo punto-. Arrossisco e la vergogna mi da la forza di strattonargli i capelli fino a fargli aprire nuovamente gli occhi. Leonard mugola infastidito per poi rimettersi semplicemente come prima.
- Io mi preoccupavo solo per te e per John scemo...-
- Mi commuove la tua premura nei confronti di John Hap ma se è solo questo non ti preoccupare non farò mai nessuna stronzata che metta a rischio il mio rapporto con lui...- Quel mai mi risuona come se venisse dall'oltretomba annientandomi. Improvvisamente non avere più alcuna speranza con lui mi sembra una realtà impossibile da vivere, non perchè in futuro l'avrei colta ma era rassicurante sapere che Leonard mi avrebbe per sempre aspettato. Mi copro gli occhi con un braccio perchè sono sicuro che sono diventati improvvisamente lucidi.
- A parte te...- Sento il suo fiato direttamente nell'orecchio e quando sposto il braccio mi ritrovo il viso di Leonard a pochi centimetri dal mio. Mi sorride con amore e le sue labbra mi ipnotizzano, le vedo avvicinarsi sempre di più alle mie e quando penso di poterle toccare se solo allungassi la lingua, Leonard, dopo avermi fatto una carezza, si sposta. Non torna sdraiato sul mio stomaco ma si mette al mio fianco non abbastanza lontano da non farmi sentire il suo calore corporeo. Mi chiedo se anch'io emano un tale calore o se è una cosa tipica di Leo... per esempio Brett non ne è capace. Rimango inebetito e con un sorriso da scemo per non so quanto tempo, a malapena sento il filo delle lenze sotto le mie mani. Continuo a leccarmi le labbra come se potessi raccogliere il respiro di Leonard che ho sentito su di esse. Mi accarezzo lo stomaco come se stessi ancora accarezzando i suoi capelli, posso fare di tutto tanto ormai lui si addormentato profondamente. Dopo il tempo dell'euforia arriva il tempo della depressione e della realtà: non posso proprio andare avanti così, sto andando incontro all'autodistruzione. Brett o Leonard? Leonard o Brett? Desiderio o abitudine? Devo decidere una volta per tutte non posso continuare ad essere spaccato a metà. Ho fatto una scelta e dovrei avere le palle di mantenerla o almeno di ammettere di non riuscirci. Brett è la donna della mia vita, l'ho saputo dal primo momento che l'ho vista, Leonard è l'uomo della mia vita ma posso accettare l'idea di dover stare con uomo? Finchè si tratta di scappatelle è tutto facile ma anche quelle alla fine non mi basterebbero più, voglio che Leo sia solo mio. Lo guardo mentre dorme e lo trovo semplicemente bellissimo non c'è niente di imperfetto in lui ma il fatto che sia così incantato da lui mi fa paura... Dopotutto amo anche Brett e con lei non avrei nessun tipo di problema se il mio cervello facesse pace con il mio corpo. Perchè se ci penso finisco sempre per credere che sia Brett la scelta migliore mentre se agisco d'istinto non c'è spazio per nessun altro che per Leo? C'è da aggiungere anche che per colpa del mio corpo sono sempre finito nei casini forse se per una volta seguissi il cervello tutto andrà come deve andare... La natura mi riporta a terra richiamandomi ai bisogni fisici, cerco un cespuglio dove potermi liberare la vescica senza che Leonard possa vedermi, non è una vergogna puerile visto che mi ha visto nudo un centinaio di volte ma dal Messico niente è più lo stesso. Piscio tutta la birra bevuta con un gemito di sollievo e torno da Leonard che sembra sempre più profondamente addormentato, un sogno poterlo rivedere di nuovo così. La sua espressione strafottente non c'è più e, in queste condizioni, sembra addirittura indifeso, sento il desiderio percorrermi tutto il corpo e voler rubare solo per me tutta la sua bellezza, non voglio che John abbia il privilegio di vederlo così. Mi abbasso su di lui e quasi bacio le sue labbra se una zanzara non venisse ad infastidirmi e a risvegliarmi dal trance in cui ero caduto. Mi allontano da lui tenendo bene le distanze tra i nostri corpi e torno a tenere occupata la mia mente fissando la canna da pesca… Dio quanto mi manca la sua pelle scura… dio quanto mi manca la sua bocca… dio quanto mi manca… decisamente la pesca non è un rimedio per non pensare. Poi finalmente si sveglia e ricordo di aver dimenticato di quanto mi mancano i suoi occhi velati dal piacere.
- Abbiamo preso qualcosa?-
- Quasi ma me lo sono fatto scappare…- Gli dico amareggiato amando l'espressione assonnata che ha in questo momento. Vorrei vederlo così una mattina dopo aver passato una nottata con me allora lo bacerei e lo accarezzerei fino a rendergli gli occhi lucidi dal piacere e poi ci farei di nuovo l'amore... cazzo mi sto eccitando!
- Il solito sfigato!-
- Sta’ zitto tu dormivi addirittura…-
- Per non vedere un simile scempio… andiamo oggi non si pesca nulla-. Sai che novità, come se venissimo qui per pescare davvero.
- Aspetta devo dirti una cosa-. Lo trattengo per un braccio e la sua pelle brucia contro la mia. Non so neanche io perchè l'ho fermato, cioè so che non voglio vederlo andare via, non voglio neanche che si alzi, mi piace troppo sentire il suo calore accanto a me ma ora non so che dirgli, e lui mi guarda con già tanta impazienza da sbuffare.
- Hmm?-
- Ho deciso di sposarmi…- Gli dico la prima cosa che mi passa per il cervello, beh non proprio la prima è una cosa a cui penso spesso. E' una cosa a cui pensa spesso il mio cervello...
- Ancora con questa storia? Sono anni che lo dici con qualsiasi donna che incontri…- Si rimette giù ridendo non credendo alle mie parole e come potrebbe? In effetti ha ragione.
- Stavolta è diverso, chiederò a Brett di sposarmi stasera…- Il suo corpo si irrigidisce di colpo e da sdraiato si solleva per sovrastare il mio. Lo so che si sentirà tradito e infuriato ma questa è la mia decisione, per stare lontano da lui ho bisogno di un vincolo forte che me lo vieti.
- Cosa?!-
- Presto mi sposerò- Si scansa per non farmi leggere in volto le sue emozione ma ciò che prova traspare da tutto il suo corpo anche se rimane in silenzio, la sua furia sta montando.
- …-
- Leonard?- Lo chiamo perchè voglio affrontarlo, non è mai un bello spettacolo vederlo incazzato ma tra noi non può finire così. Lo chiamo perchè vorrei abbracciarlo e consolarlo, una volta l'avrei fatto ora che ho preso la mia decisione devo decidermi a stargli lontano. Ogni volta che ci tocchiamo non c'è mai niente di innocente tra noi...
- Cazzo vuoi?- Mi sbraita contro come un animale ferito ed è proprio quello che è...
- Dimmi che ne pensi…-
- Che cazzo ti sposi a fare?-
- Perché amo Brett…- Perchè amo te e soffro nel non poterti avere, avrebbe avuto senso dirlo...
- Cazzate lo so io e lo sai tu!-
- Perché amo te quando dovrei amare Brett…- Glielo dico guardandolo negli occhi aprendomi totalmente a lui per fargli capire che per quanto mi riguarda non è cambiato assolutamente nulla dal Messico, lo amo e lo desidero come allora e questo mi sta uccidendo.
- Non risolverai niente!-
- Forse… vorrei che mi facessi da testimone…- Lo voglio come fratello ma questo, Leonard, accecato dalla rabbia e dal tradimento, non lo può capire così non me la prendo quando mi rifila un destro da farmi quasi fratturare la mascella...
- Fottiti… chiedimelo un’altra volta e ti massacro di botte-. Dal suo sguardo non fatico a credergli mi dispiace avergli fatto del male ma era l'unico modo per tenerlo lontano da me, a volte ma solo a volte mi chiedo ma chi cazzo me lo fa fare?!
- Aspetta Leonard!- Cerco di trattenerlo nuovamente ma stavolta strattona il mio braccio con violenza e appena si libera mi spintona all'indietro facendomi quasi cadere, Leonard è più potente di me non riuscirei mai a trattenerlo con la forza così lo lascio andare.
- Vaffanculo Hap!- Me lo dice quando è arrivato al mio pick-up, non faccio niente per fermarlo quando mette in moto il motore, solo quando se ne va mi ricordo di essere in mezzo al nulla senza più una macchina con cui tornare a casa ma neanche questo è poi così importante. Mi dò del coglione da solo per come ho affrontato l'intera situazione, ho litigato con Leonard e forse non riuscirò mai più a farci pace, sono a pezzi. Ci si sente così quando si fa la scelta giusta?


Continua…