Disclaimers: i personaggi non sono miei ma di Takehiko Inoue e
degli aventi diritto; io non ci guadagno niente, a parte il gusto di
scrivere.
Note: E’ una MitKog, cosa che sorprenderà non poco chi mi conosce…è la mia prima fanfiction, non che questo possa essere addotto a giustificazione! Anzi, ogni critica sarà ben accetta.
Le parti in corsivo sono di Mitsui, le altre di Kogure.
Dediche: Ad Eponine e Rem.
A tutti gli amici del Forum e del
P.A.N.D.A.
A tutti i miei amici e colleghi, che mi hanno
sopportato e incoraggiato.
Un ringraziamento speciale va a tutte le scrittrici di ysal, che mi sono state d’esempio e d’ispirazione.
di Madame
Caldo. Il caldo avvolge il mio corpo fino quasi a
mozzarmi il respiro… Fuori dalla finestra, l’aria del mattino appare rarefatta,
l’afa sfuma in maniera indistinta il contorno delle cose, mentre tutto rimane
avvolto nel silenzio. Non un rumore, non un suono, solo un fastidioso
frinire…
“Cicale? a quest’ora del
mattino?”
Mi affaccio per cercare la provenienza di quel
molesto ronzio, e rimango stupito dalla visione che mi si prospetta: nessuno è
in giro, la città sembra come deserta, immersa in una nuvola
incandescente…
Vengo distratto da un sospiro e da un leggero
rumore….mi volto e vedo Mitsui rigirarsi nel letto per non essere trafitto dalla
luce che trapela dalle persiane che ho scostato per osservare questa nuova
giornata a Kanagawa. E’ ancora troppo immerso nel sonno per accorgersi del caldo
asfissiante, e non posso fare a meno di portarmi dall’altra parte del letto per
godere dello spettacolo del mio angelo addormentato.
Com’è bello! I tratti del viso sono completamente rilassati e la fronte è così ampia quando non è attraversata dal solito cipiglio da duro!! La bocca leggermente socchiusa, il mento solcato da quella cicatrice, ricordo indelebile di un tempo ormai passato, il respiro regolare..ammetto di dovermi trattenere non poco dal posare le mie labbra per assaporare il suo alito delicato.
“Uhn…. Che fai? Sei già
sveglio?”
La sua voce ancora impastata dal sonno, eppure
calda e profonda mi fa trasalire
“Si, stavo guardando dalla finestra come si
presenta la prefettura stamattina”
“Certo che sei proprio un tipo mattiniero!”
Mugugna e poi aggiunge “Yahwn!!!” spalancando la bocca in un enorme sbadiglio.
Si stiracchia piano, e i muscoli delle braccia nude guizzano al primo impulso
ricevuto dopo ore di riposo.
Sorrido….quanto tempo è passato dalla prima volta
che lo vidi, e da quando mi sono accorto che…
“Visto che sei così pimpante di prima mattina che
ne dici di andare a vedere che c’è per colazione?”
“Affamato?” gli chiedo sorridendo. “Vuoi che vada
ad ordinare per te?”
“Si: spremuta d’arancia e caffè fresco,
grazie.”
“E da quando sei diventato così viziato? Ma non
vivevi da solo?”
“Appunto, appena posso ne approfitto per farmi
coccolare un po’” dice con fare sornione, socchiudendo appena gli occhi, e poi
si gira dall’altra parte, lasciando che il sole già caldo ferisca i suoi
occhi.
Decido di scendere per vedere cosa ci hanno preparato per colazione…mi ripeto mentalmente che oggi è domenica, e anche se siamo in ritiro avremo solo mezza giornata di allenamento…chissà come si può impegnare il resto del tempo…mi si apre un sorrisetto malizioso, e arrossisco nel momento stesso in cui prendo coscienza dei pensieri che mi frullano per la testa mentre scendo le scale per dirigermi in cucina.
Nonostante la luce e il caldo, mi ero addormentato di nuovo. Mi risveglio appena sento aprire la porta della stanza, ma decido di continuare a tenere gli occhi chiusi, anche perché la luce si sta facendo davvero forte. Sento i movimenti incerti di Kogure, forse teme di svegliarmi…alla fine si dirige in bagno, e io riapro gli occhi. Osservo la porta socchiusa e sento lo scroscio dell’acqua quando il mio compagno apre la doccia…Sospiro, richiudendo le palpebre…mi sento assalire da una strana sensazione…quand’è che ho cominciato a capire tutto questo?
Di nuovo mi abbandono ad uno stato di torpore, finché non sento un tocco gentile sulla spalla... mi volto, vedo Kogure che mi guarda, i capelli ancora umidi, la tuta già indosso.
“Allora, succo d’arancia e toast per il signore, e naturalmente caffè…la colazione ideale, che ne dici?”
“Ottimo, ma devo alzarmi proprio ora?”
“No, possiamo aspettare ancora un po’” mi dice e sorridendomi nel suo modo caldo e amichevole si accuccia accanto al mio letto.
“Ieri notte sono stato benissimo” gli dico,
“E’ vero”, è la sua risposta un po’ imbarazzata
“Ma tu devi spiegarmi come fai ad essere così fresco e riposato dopo una notte quasi insonne”aggiungo, mescolando un sorriso all’ennesimo sbadiglio
“Non so che dirti, avrò dormito
tre ore ma mi sento pieno di energie” e mi sorride, ancora quel sorriso gentile
che mi scalda il cuore…
Gli allenamenti mattutini sono stati
faticosi…accidenti! Non me lo sarei aspettato, pensavo che Akagi ci avrebbe dato
un po’ di tregua! Ma dopotutto ci ha lasciato mezza giornata libera, bisogna pur
accontentarsi. Mi guardo in giro, i miei occhi cercano l’oggetto dei miei
desideri mentre osservano come i miei compagni si accingono a trascorrere queste
ore di relax… Ryota ronza al solito intorno ad Ayako, chiedendole di andare a
prendere un gelato…beh, con questo caldo è una proposta mica male!! Stavolta
infatti la nostra manager non gli indirizza il solito “No” categorico. Speriamo
bene…
“Baka kitsune!!! Smettila di seguirmi! Non è che
vuoi spiare le mosse del tensai”
“Do’aho, non ti sto seguendo! Ti ricordo che
dividiamo la stessa camera”
“Già! Anche questa sfortuna! Ma perché capitano
tutte a me?”
“Beh, c’è chi sta peggio…prova a metterti al mio
posto..”
“RUKAWA!!!”
“….”
“Ma devi venirci proprio ora in
camera??”
“Ho sonno, do’aho, e lì c’è il
letto”
“Sonno? E quando mai?….e smettila di chiamarmi
così!”
“Come, do’aho?”
“Kitsune malefica!!!”
E giù botte da orbi…meno male che Rukawa aveva
sonno! Mi domando dove trovino tutto questo vigore alle due di un pomeriggio
tanto afoso!
Akagi è immerso nella lettura e si volta appena al
rumore delle due matricole, anche lui troppo spossato per andare a dividere
quelle teste calde. Ayako è salita a prendere la borsa: alla fine ha accettato
l’invito di Miyagi, e il nostro play gongola mentre aspetta nella hall…chissà se
è stato il caldo a farla decidere in questo modo o qualcos’altro? Mentre li vedo
uscire nell’aria infuocata, penso a come mi piacerebbe veder uno dei miei amici
coronare il suo sogno d’amore…
“Che fai, sogni ad occhi aperti?”, dico al mio amico, dopo aver osservato l’espressione beata e sognante con la quale osserva l’uscita dell’albergo. Sussulta un attimo: devo proprio averlo colto di sorpresa…
“E’ per Ryota. Sai, è uscito con Ayako a prendersi
un gelato”
“Finalmente!” esclamo con
soddisfazione
“E’ quello che ho pensato anch’io..sarei, sarei
molto contento se si mettessero insieme, almeno qualcuno sarebbe
felice”
“Almeno…?” Il viso di Kogure si tinge di varie
gradazione cromatiche, dal rosso fuoco al violetto. Sorrido.
“Perché, tu non sei
felice?”
“S…si” e stavolta si sono colorite anche le punte
dei suoi capelli, poi si sistema gli occhiali, come fa sempre per nascondere
l’imbarazzo, e mi dice “ti va di fare un giro al laghetto qua vicino,
Mitsui?”
“Perché no, basta che ci sia un po’ di
fresco”
Sorride ancora.
“Allora aspettami un secondo, torno
subito”
“Ma dove vai?” gli urlo, ma prima che possa
terminare la frase Kogure è già corso in direzione delle scale. Non posso fare a
meno di notare la sua figura esile e efebica che si allontana per sparire dalla
mia vista un attimo dopo. Mi avvicino alla finestra per osservare questa
giornata estiva…Ma quand’è che ho cominciato a provare questa
sensazione…
Per poco non cado!!La frenesia di uscire, di
uscire con LUI e passeggiare sulle rive del lago stava per farmi fare un bel
capitombolo! Bella figura che avrei fatto… Salgo
velocemente, sfiorando a mala pena i gradini, come se il marmo delle scale fosse
diventato d’un tratto un tizzone rovente e le piante dei piedi rischiassero di
bruciarsi…. Arrivo in camera e mi precipito in bagno, mi guardo allo specchio:
ho gli occhi un po’ stanchi, e sorrido ricordandomi del perché sono in questo
stato. Istintivamente, prendo un po’ di profumo e me lo metto … ma che sto
facendo? Arrossisco: da quando in qua mi preoccupo di queste cose? “Hisashi, è
tutta colpa tua!” e metto su una faccia finto arrabbiata, per poi scoppiare a
ridere davanti alla mia immagine riflessa. Torno in camera: l’hanno appena
pulita, tutto è in ordine (beh, a dire il vero io sono un tipo ordinato, ma
hanno avuto il buon cuore di mettere a posto anche la roba che il mio
teppistello aveva sparso in giro). Anche le lenzuola sono state cambiate… mi
avvicino al suo letto e aspiro forte, il profumo del bucato fresco mi punge le
narici, mentre mi lascio sfuggire un mugolio di disappunto nel non trovare più
il suo odore tra quei candidi veli.
Scendo nella hall per raggiungere Mitsui, il cuore
mi batte forte… sembro una ragazzina al primo appuntamento!! Non è la prima
volta che usciamo insieme, ma stavolta sembra tutto diverso: conosco bene il
posto, ci venivo spesso da solo, a studiare o a seguire il corso dei miei
pensieri tra il frangersi delle piccole onde del lago. Mitsui cammina accanto a
me: il sole gioca tra i suoi capelli scuri, una leggerissima brezza muove appena
la sua maglietta, fasciandogli a tratti gli addominali…Dio quanto è bello!
Uscire con Kimi-kun mi fa stare bene; forse perché è l’unico con cui riesca a sentirmi me stesso e a non vergognarmi di ciò che ero… Questo posto è molto bello, non immaginavo che ci fosse un lago da queste parti! Cerco di osservare Kogure da dietro gli occhiali da sole: i suoi lineamenti gentili sembrano quasi dissolversi nell’aria calda del pomeriggio, il suo corpo snello e femmineo sfiora appena il manto erboso della riva…mi guarda socchiudendo gli occhi per il sole
“Ti va di prendere un gelato?”
“Certo! Offri tu?”
Ridiamo insieme, e ci dirigiamo verso il piccolo chiosco con gli ombrelloni che intravediamo a pochi metri da noi. Ci sediamo all’ombra, sentendoci subito addosso lo sguardo delle due ragazze del tavolo di fronte, che hanno interrotto le loro chiacchiere per osservarci... appena mi tolgo gli occhiali vedo la ragazza con i capelli neri tagliati in un caschetto regolare incurvare le labbra in un accenno di sorriso, molto malizioso, mentre noto che l’altra fissa intensamente il mio compagno…
“Ehi, Kogure, direi che abbiamo fatto colpo!” gli sussurro, ma lui sembra non capire
“Quelle due...ci mangiano con gli occhi! Che si fa? Mi sembrano abbastanza carine”
Un leggero sospiro accompagnato dal solito gesto di pulizia degli occhiali mi fa capire che il mio compagno non gradisce troppo la situazione…ma a me va di giocare, per cui mi appoggio allo schienale della sedia e mi godo lo spettacolo che mi si sta offrendo…
Incredibile!! Non ci sono altre parole per descrivere
quello che sto vedendo… la ragazza dai capelli neri ha appena ripreso a mangiare
il gelato che aveva davanti, senza scollare gli occhi di dosso da Hisashi…
prende la cialda a forma di bastoncino che troneggia sulla coppa, la usa a mo’
di cucchiaino per prendere un po’ di crema alla vaniglia, la porta alle labbra e
comincia a succhiarla in maniera lenta e voluttuosa…i suoi occhi continuano a
rimanere incollati al mio amico, e si accendono in un guizzo malizioso quando
dischiude leggermente la bocca per lasciarci osservare i denti che torturano
lentamente l’estremità della cialda, leccandola poi con una lappata veloce prima
di tuffarla di nuovo nella coppa… Mi giro a guardare Mitsui: ha incrociato le
braccia, assorto in ciò che vede…. lei se n’è sicuramente accorta, visto il
leggero sorriso che le incurva le labbra…
“Volete ordinare?” la voce del cameriere mi scuote
dallo stato di trance in cui mi trovavo.
“Tu che prendi” dico rivolto a
Mitsui
“Una coppa cioccolato e vaniglia. Con delle cialde,
per favore”
Sgrano gli occhi alla risposta del mio amico, cerco
di riprendermi con dei brevi colpi di tosse.
“Per lei, invece?”
“L…lo stesso grazie. Niente cialde, però” gli dico
poco convinto, ma tanto basta perché il cameriere se ne vada, e perché lei
riprenda il suo spettacolo momentaneamente interrotto.
Ora ha il viso nuovamente volto verso il gelato e
giocherella con la cialda, senza però smettere di guardare Hisashi di sottecchi…
stavolta la affonda completamente nel cioccolato, ricoprendola quasi per intero,
si volta di nuovo verso Mitsui e spinge lentamente la cialda all’interno della
bocca, stringendola tra le labbra, e mentre socchiude gli occhi la sfila con un
movimento sensuale, indugiando più volte nell’operazione, e pulendosi con la
punta della lingua l’angolo della bocca in cui si era fermata un po’ della crema
scura. Ora sono io a guardare di sbieco il mio amico, ha reclinato leggermente
il capo e ha socchiuso gli occhi… Nel caldo del pomeriggio si alza una breve
folata di vento freddo che scuote le fronde degli alberi, facendoli
sussultare.
Volto la testa verso Hisashi, che sembra ancora
assorto nella contemplazione della scena. D’un tratto sorride: un sorriso lungo,
famelico. Scatta in avanti afferrando di colpo un braccio al cameriere che sta
passando di nuovo accanto al nostro tavolo:
“Mi porti anche delle amarene candite con il
gelato”
“Certo, arrivano subito”
Soddisfatto, torna a poggiarsi allo schienale,
toccandosi distrattamente le labbra con le dita.
Lo sta facendo apposta! E’ un gioco di nervi,
vuole farmi cedere…ma so che non è facile riuscirci, e nel frattempo mi assaporo
fino in fondo la sensualità di questo suo tentativo. La cialda a bastoncino è
sparita…chissà, forse l’ha mangiata, si vede che non le serve più… non mi ero
accorto che nella sua coppa c’era ce ne fosse un’altra a forma di cuore..ora lei
ne sfiora il contorno con la punta delle dita e la prende delicatamente tra le
mani, usandola ancora una volta al posto del cucchiaino… Un mix delle due creme
viene raccolto nella superficie della cialda, e la sua lingua avida riesce a
portar via completamente il gelato dalla sua croccante dimora…un brivido mi
percorre la schiena quando intuisco dal suo sguardo che vorrebbe che quella
cialda fosse il mio corpo…la sua bocca copre il breve percorso che la separa
dalla sommità dell’insolita paletta con una danza lenta e voluttuosa, che
termina sulla punta della cialda, dove le sue labbra si chiudono e succhiano,
senza riuscire però a celare un sorriso soddisfatto… Sospiro piano, non voglio
dargliela vinta, e mentre mi sistemo meglio sulla sedia, allargando le braccia
per poggiarle sullo schienale osservo per un attimo l’altra ragazza, che sta
guardando il mio amico in maniera insistente ed interrogativa. Mi volto, e vedo
gli occhi di Kogure incollati su di me…di nuovo quella
sensazione…
“Ecco le vostre coppe
signori”
Finalmente!
Scaccio dalla mente quel
pensiero
“Ora ci divertiamo Kiminobu ...stai a guardare” e
mi volto verso di lei “Vediamo chi di noi cede per primo” aggiungo quasi in un
soffio, guardandola negli occhi…
La superficie scintillante del vetro circonda un
cuore denso e scuro, due cialde e dei piccoli frutti rossi fanno capolino dalla
nuvola soffice e chiara che sormonta la coppa, protendendosi verso l’alto in una
punta aggraziata. Ed è proprio la punta che Mitsui afferra con il cucchiaino,
dapprima gustandola distrattamente con l’apice della lingua, poi suggendo piano
la crema, incatenando in questo modo i suoi occhi a quelli di lei. Quelle che
prima erano due languide fessure ora sono due orbite spalancate, ansiose di non
perdersi la vista sensuale di una lingua che affonda delicatamente nel gelato,
di labbra bollenti che avvolgono l’acciaio freddo, di occhi profondi e lucidi
che non smettono di scrutarla. L’aria già rovente sembra condensarsi
maggiormente nel momento in cui un lampo illumina lo sguardo di Hisashi,
portando con sé una promessa di peccato.
Abbassando appena la testa Mitsui incurva, non
visto, un angolo della bocca in un abbozzo di sorriso, poi prende un po’ di
gelato alla vaniglia, facendo in modo che sulla sommità della crema appaia una
delle amarene.
“Ho sempre pensato che la vaniglia leghi proprio
bene con le amarene” mi dice con un filo di voce, rauca e tremendamente bassa,
guardandomi con la coda dell’occhio.
“Stai a guardare”
Una goccia di sudore nata dalla tempia mi percorre
velocemente il viso, terminando la sua corsa nell’incavo della clavicola.
Deglutisco pesantemente. Intanto Mitsui
ha iniziato a raccogliere la crema dal cucchiaino, evitando di proposito
il piccolo frutto rosso, fissando lo sguardo sull’oggetto delle sue cure.
Durante tutta l’operazione, portata avanti con lentezza esasperante, la ragazza
non stacca mai gli occhi di dosso al mio amico: ora scuote il capo, facendo
ondeggiare i suoi serici fili d’ebano, e distende le labbra in un
sorriso.
Terminata l’opera senza aver sfiorato l’amarena, Hisashi continua a concentrarsi sul contenuto del cucchiaino: lo riaffonda nella vaniglia, coprendo del tutto la frutta candita, e riprende a gustare il gelato, stavolta infilandolo completamente in bocca. Socchiude gli occhi mentre sfila il cucchiaino, sul quale è di nuovo rimasta l’amarena a troneggiare sulla crema. Trattengo il respiro quando vedo Mitsui mordicchiare delicatamente la sfera rossa e accarezzarla con labbra languide. Dopo averci soffiato leggermente, dapprima scruta a fondo con i suoi occhi scuri la mezza sfera di frutta candita, poi inizia a succhiarla in modo umido mentre alza di scatto lo sguardo verso la ragazza…. lei respira con la bocca socchiusa, e comincia a tormentare il labbro inferiore nel momento in cui il mio amico compie il suo stesso gesto per raccogliere una goccia ribelle di gelato. Continuando a fissare con malizia la sua preda, Mitsui accoglie completamente l’amarena in bocca, per prenderla a masticare con gusto. Lei cessa di respirare per un attimo, aprendo ancora di più la bocca, e io non posso che fare come lei…una mano scivola lentamente sul lato destro del suo collo aggraziato quando la lingua del mio amico passa in rassegna la polpa delle sue labbra, gustandone la freschezza appena lasciata dal gelato, e mentre la punta delle dita di lei corre verso il suo seno da adolescente Hisashi si volta verso il lago, mangiando distrattamente una delle cialde…con l’angolo dell’occhio, so che la vede socchiudere gli occhi reclinando il capo, so che mi vede mentre, incapace anche solo di toccare il mio gelato, poggio le mani sul tavolo e mi spingo indietro, mentre abbasso lo sguardo verso le mie gambe….
Quando mi volto vedo che ha scostato la sedia ed è in piedi, lo sguardo cupo, gli occhi rossi iniettati di sangue.
“Io me ne vado”
“Dove?”
“Via”
“Perché?”
Senza rispondermi, getta una banconota sul tavolo
e si allontana a grandi passi. Scatto in piedi e lo seguo, noncurante delle due
ragazze che ci guardano con aria interrogativa.
“Kiminobu!”
Accelera il passo
“Kogure!”
Inizia a correre verso l’altra parte del lago, in
direzione di un boschetto. Lo raggiungo facilmente poco prima che si addentri
nella vegetazione.
“Si può sapere che diavolo ti è
pres…”
Le parole mi muoiono in bocca mentre vedo due
lacrime solcargli simmetricamente il viso.
“Kogu…”
“ZITTO!!!!”
Un improvvisa folata di vento fa scuotere le
foglie degli alberi che ci fanno ombra… Kogure è di fronte a me, con il volto
arrossato, arrabbiato come mai mi è capitato di
vederlo.
“Lo sapevo, lo sapevo che sei un
bugiardo!”
“Si può sapere che cavolo stai
dicendo?”
“BUGIARDO!”
“ADESSO BASTA!”
Stavolta sono io ad alzare la voce, lo afferro
dalle spalle e gli assesto una paio di scossoni decisi… respiro a fatica nel
vedere Kogure in questo stato…è... sconvolto! Cerco di parlargli rimanendo il
più possibile calmo
“Ascoltami Kimi-kun, cos’è che non
va?”
Sospira, abbassando lo
sguardo
“non mi sembra di essermi comportato
male…”
Scuote la testa con movimenti ampi e
lenti
“Lo sapevo che ci sarebbe stata quella sorta di
stupida competizione!!”
“Ma che vuoi dire? Stai dicendo che tutto questo è
per quello stupido giochetto con il gelato?”
“Allora lo riconosci che è
stupido!!”
“TU SEI STUPIDO! Ti sembra il modo di reagire per
una cazzata del genere?”
Trattiene il fiato e inspira
profondamente, buttando poi fuori l’aria dalla bocca..ripete il gesto varie
volte, cercando di calmarsi…quella sensazione…
“Ieri, ieri sera…per te non ha contato
niente?”
E’ l’unica cosa che riesco a sussurrare mentre
sento le lacrime scendere di nuovo sul viso…vengo assalito dai singhiozzi e il
fiato e la calma recuperati a fatica pochi attimi fa vengono sopraffatti dal
pianto nel momento in cui vedo i profondi occhi neri di Mitsui sgranarsi in
un’espressione interrogativa…non ha capito?
“Ieri sera?” mi domanda
“Cosa vorresti dire?”
Trattengo il fiato…possibile che non abbia
compreso, che non sia riuscito a fargli capire cosa sia lui per me… cosa
penserà, come ricorderà ieri notte, cosa sono state per lui quelle ore…Sento la
frustrazione esplodere dentro di me, mentre il nodo in gola si scioglie in un
grido rabbioso
“NON ERA VERO!! NON ERA VERO
NIENTE!!”
“MA SI PUO’ SAPERE CHE STAI DICENDO?? COSA NON ERA
VERO? COSA? COSA?”
Mi scuote di nuovo, più forte, mentre lo guardo
dritto negli occhi, senza più pudore, senza preoccuparmi di celare le lacrime.
Si ferma a guardarmi a sua volta … gli occhi spalancati, i suoi bellissimi occhi
pieni di rabbia, pieni di domande, d’un tratto diventano pieni di
dolcezza...sento le sue braccia salire lentamente verso le spalle per giungere
fino alla schiena dove si fermano per stringermi
dolcemente.
“Kiminobu… “
“Le tue parole..quando mi hai detto che mi volevi
bene…non era vero?”
Mormoro con voce rotta mentre nascondo il viso
nell’incavo del collo, mentre sento la sua presa ancora più forte su di
me
“Sei uno stupido! Come puoi pensare che abbia
mentito!!”
Scosto la testa per
guardarlo
“Non potrei mai farlo..”
Vedo le sue labbra muoversi in una danza ipnotica
e lenta
“con
te…”
il soffio caldo del suo
animo
“che sei…”
chiudo gli occhi
“il mio…”
La mia bocca corre verso la sua, un tocco leggero
a quella rosa carnosa…
….
“MA CHE DIAVOLO FAI??”
Le sue braccia mi stringono forte le spalle,
mentre mi allontanano con decisione …. Di nuovo i suoi occhi che mi guardano
allibiti…
Rimango a bocca aperta e abbasso lo
sguardo
Non ho il coraggio di
guardarlo
Arrossisco, sento gli occhi pungermi, sto per
cedere di nuovo, ma non posso, non ora…
“…tu sei….il mio migliore
amico!”
Abbandono la testa all’indietro mentre sospiro… ho
dunque frainteso?
“Sei l’unico con cui riesca ad essere me stesso,
con cui possa parlare delle mie incertezze, e del mio passato, con cui riesca a
lasciarmi andare, come ieri…non ti ho mentito quando ho detto che tengo a te,
che per me sei la persona più importante…”
“..ma..?” sussurro
“…mi dispiace, mi dispiace se ti ho dato false
speranze, se ti ho fatto capire qualcosa che non è.”
Freddo. E’ strano sentire questa sensazione in una giornata calda di agosto, eppure lo sento tremare tra le mie braccia…Non posso, non riesco a dargli ciò che vuole. Io che volevo cambiare, che sono cambiato grazie a lui, mi ero ripromesso di non far soffrire più le persone che amo… sono tornato in squadra per amore del basket, mi impegno per rispetto all’allenatore, ai miei genitori, a me stesso. Non voglio, non voglio che lui, proprio lui soffra per me, ma cosa posso fare? Fingere una cosa che non è? Mentire per lui? Non posso farlo, non lo merita. Fisso il mio sguardo nel suo non appena rialza il viso, mi sorride debolmente, e io lo ricambio con tutta la dolcezza di cui sono capace, lo stringo di nuovo a me, forte, sempre più forte…sento il suo fiato sul collo, sento le sue labbra che mi sfiorano la pelle, sento solo un gran calore che mi avvolge mentre porta di nuovo il suo viso ad un soffio dal mio…
Ho il respiro accelerato, ma l’odore buono della
salsedine mi dà sollievo ai polmoni, mentre sento il sole ancora caldo del tardo
pomeriggio accarezzarmi il viso. La maglietta di Mitsui danza ipnoticamente al
soffio della brezza leggera che spira dal mare, il sudore che la appesantisce
non sembra impedire all’aria di farla volteggiare ora aderendo ora staccandosi
dal suo corpo.
“Allora, Kogure, sei
stanco?”
Si è voltato verso di me, mentre continuiamo a
correre sulla battigia.
“Mi sembra che fossi tu a doverti allenare sulla
resistenza!”
La mia replica è seguita da una leggera spinta del
mio amico...sbando appena, mentre lui ridacchia dopo essersi lievemente
accigliato in segno di disappunto. Lo guardo in controluce, riparandomi gli
occhi con una mano: il respiro leggermente affannato, lo sguardo deciso puntato
in avanti, la bocca appena socchiusa…tutti segni della sua determinazione, del
suo cambiamento. Nonostante tutto, mi sento incredibilmente bene. Chiudo gli
occhi godendomi il tepore della luce e della sua vicinanza, non posso fare a
meno di aprire le braccia quando sento il vento soffiare un po’ più forte…
“AARRGHHHH!! MALEDETTO!!”
Un urlo mi distoglie dai miei pensieri e mi
costringe a riaprire gli occhi di colpo.
“Guarda un po’ là?”
Mi dice Mitsui, rallentando
l’andatura…
Ad un centinaio di metri di distanza, Sakuragi
cerca di pulire freneticamente i calzoncini e la maglietta che ha indosso dalla
sabbia umida che li ricopre, mentre Rukawa lo guarda tenendo ancora in mano un
po’ di rena…sembra…sorridere?
“Baka kitsune, QUESTA ME LA
PAGHI!!”
Al solito, viene ingaggiata una lite furibonda: il
rossino rincorre Rukawa, che prima lo evita con una finta, poi tendendo appena
una gamba lo fa cadere in avanti sulla sabbia
“Do’aho!”
Sakuragi, sempre più arrabbiato, rimane per un
attimo a terra, dando le spalle al compagno, poi si alza di scatto e si lancia
su Rukawa, il quale stavolta non fa in tempo ad evitare l’assalto. Cadono a
terra, il corpo del moro schiacciato sotto quello
dell’altro.
“Adesso non mi scappi!!”
Mentre ci avviciniamo sempre più lentamente posso
vedere le scintille che si lanciano vicendevolmente con gli occhi…Rukawa cerca
di divincolarsi in maniera furiosa, ma Hanamichi gli aggancia i polsi con presa
salda e lo rabbonisce sussurrandogli qualcosa… Sia io che Mitsui ci blocchiamo
di colpo, quando vediamo i tratti del viso del nostro numero 11 distendersi
completamente sotto il tocco della labbra dell’altro, il quale, allentando la
presa, permette al moretto di chiudere le braccia intorno alla sua
schiena…
“Lo sapevo che sarebbe finita così tra
loro”
Mi volto al suono canzonatorio della voce di
Mitsui, che osserva la scena, approvandola con un uno sguardo
divertito.
“Passiamo dietro?” aggiunge, spostandosi alla mia
sinistra e indicandomi di risalire sulla spiaggia per evitare di passare davanti
ai due. Lo seguo mentre sorrido e scuoto la testa leggermente. Mentre li
sorpassiamo, non posso fare a meno di guardare di nuovo i loro corpi uniti, il
loro bacio appassionato, le loro mani che vagano dolcemente sulla schiena, sui
capelli…
Scendiamo di nuovo verso la riva, lasciando i
nostri compagni alla loro intimità.
Il sole inizia la sua lenta discesa
sull’orizzonte, mentre il cielo comincia a tingersi di un caldo color rame.
Mitsui allunga il passo, e io con lui...ci guardiamo negli occhi per un attimo
che vorrei non finisse mai…
“Scatto in avanti??”
Mi grida mentre prende ad accelerare, senza
neanche darmi il tempo di rispondergli
“Ehi, così non vale!!”
Gli urlo dietro, mentre lo sento ridere. Nell’eco
della sua risata, il pensiero corre ancora una volta a Rukawa e Sakuragi, al
loro sguardo, le loro bocche, le loro mani…Sono contento che siano
felici…
“Aspettami, Mitsui!!”
...almeno loro.
Fine
Kog: Sniff…. Sob… sigh…ç___ç
Mad: Che succede?? Chi è che piange?..Ah, sei tu
quattrocchi! Che cavolo vuoi??
Kog: ..sniff…Perché sei così cattiva con me? Che
ti ho fatto?..sniff..sniff…
Mad: Ascolta Megane-kun, io sono stata FIN TROPPO
gentile con te…insomma, non se morto, non ti è successo niente, non solo! Ti ho
messo in bocca le frasi più belle (“Ma quali?” ndKog “Screanzato!! >__<”
ndMad), ti ho fatto PERSINO abbracciare Mitsui…
Kog: si ma…io volevo una
lemon!
Mad: ..una lemon?…UNA LEMON??? MA DICO, SEI FUORI
DI TESTA?? Piuttosto pref….
Hana&Ru: noi vorremmo protestare perché ci hai
fatto dare solo quel mezzo bacetto sulla spiaggia!
Mad: ZITTI VOI!! ..Ecco, una lemon la potrei
scrivere su loro due, anzi guarda, la prossima volta lo
faccio!!
Hana: Davvero?? ^__^
Ru: Hn…vedi di muoverti però
Hana: dici che ci farà aspettare 3 mesi come per
questa?
Ru: per questa schifezza
inoltre!
Mad: EHI!!!!
Kog: Si ma con Mitsui….
Mad:…e se proprio devo mettere qualcuno con Mitsui
ci metterei Sendo!!
Sendo: ^______^
Tame: AKIRA AMOOOREEEE!!!!!!
(Tame spicca un salto e si butta al collo di
Sendo, ma nello slancio affonda le mani nei capelli del suo amato, rimanendogli
attaccata a mo’ di koala a causa del gel)
Rem: Cucù? KAEDUCCIO TESOOOOROOO!!!!
^O^
Ru: … e mo’ che vuole?
Mad: EHI!! Tratta bene la mia sensei!!
è__é
Noel (con un lanciafiamme puntato su Ru): giusto
Rukazzo..occhio a come parli!!
Ru: pure lei?? Ma sono tutte amiche
tue?
Mad: SIII!! ^__^
Hana (a Ru): ‘sta cosa non la vedo
bene…SCAPPA!!
(Rem - a braccia aperte - e Noel - armata di
lanciafiamme - corrono dietro a Ru)
Ru (girandosi): col cavolo che mi
raggiungete!!
Hana: attento Ru!!!
(Rukawa va a sbattere contro Sendo che perde
l’equilibrio e cade trascinandosi dietro Tame e facendo quindi cadere Ru, sul
quale precipita – o si fionda??- Rem seguita da Noel)
Kog: sob….sigh….sob....
Epo: Ma dai Kimi-kun!! Conoscendo la Mad, direi
che ti è andata bene…
(Kogure ne approfitta e si butta a piangere sulla
spalla di Epo)
Mad: Epo, lascialo stare…te l’ho sempre detto che
sei troppo buona!! E non approfittartene tu, quattrocchi!!
Mitsui: ….Madame?
Mad: …siii?…Aaah!…..Hi…
Mitsui: Volevo dirti che sono molto contento di
non essere finito con Kogure una volta tanto!
Mad: ….Hisa…
Mitsui: …si, lui è il mio migliore amico, ma non è
decisamente il mio tipo!! Grazie davvero!
Mad:
…….Hisa……………..Hisa……………………..……..STONK!!!
Mitsui: ….Madame…?…..Mad..?…Ma….è
svenuta!!
Kog: ….cre….sniff..credo che abbia un debole per
te….
Tutti: ….MA DAAIIIII???????