Tramonto

di Unmei

 

Sono preoccupati per me, l’ho capito chiaramente….. e fanno male, perché la preoccupazione, da che mondo è mondo, non ha mai potuto cambiare nulla.

 

I primi giorni mi hanno trattato con eccessiva gentilezza, con un assurdo riguardo che altro non ha fatto che irritarmi. E dannazione a loro, dovrebbero sapere che adesso farmi arrabbiare è ancora più pericoloso di un tempo. Idioti! Se ora non esco da questa stanza è per solo per evitare di vedermeli davanti.

 

….. no. Ammetto che sono ingiusto, e che dovrei ritenermi fortunato ad averli accanto, perché possono capire, anche se la mia situazione è pur sempre diversa dalla loro.

Forse è Hakkai quello che meglio mi può comprendere, ma non del tutto, perché ciò che ci ha portato a questa comune conclusione è completamente diverso.

Lui era accecato da rabbia e amore, la sua mano era mossa da disperazione, ed in breve tempo la sua sorte fu segnata.

Io ho agito a sangue freddo, giorno dopo giorno.

 

Un consiglio: se siete sterminatori di demoni, tenete il conto di quanti ne ammazzate.

 

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Chi si bagna del sangue di mille demoni diventa demone egli stesso.

Negli ultimi dieci anni credo di averne ammazzati ben più di mille, ed allora perché tutto questo è successo solo ora?

Il sangue, lì deve essere la risposta: non sempre esso mi ha toccato….. e così sono andato avanti, uccisione su uccisione, dimenticando anche la leggenda, o forse credendo che essa non si sarebbe mai applicata a me.

Dopotutto, io sono un Sanzo.

 

Io ero un Sanzo.

Non posso continuare ad esserlo, non in queste condizioni….. non ora che il sangue che mi scorre nelle vene è diventato impuro.

Non ora che sono diventato ciò che di più lontano può esistere dall'essere una divinità.

 

 “Sanzo….. Sanzo, per favore, fammi entrare!”

 

Questo è Goku, ancora. Negli ultimi due giorni è stato il più insistente: sempre a chiamarmi, a pregarmi, a picchiare a quella dannata porta chiedendomi di uscire, sia di giorno che di notte.

Sì, perché così come non ho dormito io nemmeno lui lo ha fatto.

Chissà se come me è rimasto anche senza mangiare. Ah, domanda stupida: Goku troverebbe il modo di ingozzarsi anche se gli cucissero la bocca.

 

 "Sanzo, vieni fuori! Io sono preoccupato! Non fare così, starai ancora più male!"

 

Vorrei continuare a tacere, vorrei rimanere in questa stanza in penombra ed essere lasciato in pace, senza fare nulla, solo pensando….. e guardando questi due anelli gemelli che ora sigillano la mia vita. Sono belli, intarsiati, e scintillano sinistri se colpiti dalla luce che filtra dalle imposte, sembra quasi che mi deridano.

È così, non vorrei dar retta al richiamo di Goku, ma ho la sensazione che non smetterà, non se ne andrà, non mi darà respiro fino a quando non gli aprirò la porta.

Non gli ho rivolto la parola nemmeno una volta, dopo quello che è successo, e so che il mio è un comportamento crudele, insensibile nei suoi confronti….. come so darebbe un braccio per aiutarmi anche solo un po’.

 

Lentamente mi alzo, cammino senza far rumore, senza rispondergli.

Quando apro e lo vedo in faccia è duro ed amaro sapere di essere il responsabile dei suoi occhi arrossati, e delle ombre stanche e scure che li velano.

Ci guardiamo per quasi un lungo minuto, prima che lui lasci andare il fiato in un respiro tremante e si faccia avanti, gettandomi le braccia al collo; mi abbraccia stringendomi convulsamente, tanto che mi si mozza il fiato.

 

 “Perché? Perché non mi rispondevi mai? Sei cattivo! - lo dice con rabbia, quasi piangendo, e capisco che le sue parole nascono solo dall'ansia per me, e non dall'offesa - Ti prego Sanzo, torna ad essere quello di sempre!”

 “Io non sarò mai più quello di sempre, Goku.”

 “Perché? Non è vero! – me lo sento respirare contro, il suo viso spingersi e nascondersi sul mio petto – Sei il mio Sanzo, come lo eri prima….. non è cambiato nulla!”

 

Il suo tono è così deciso che quasi ci credo.

Ricambio l’abbraccio, finalmente, e conduco Goku nella stanza con me, chiudendo la porta; poi restiamo così, immobili, silenziosi.

 Mentre accarezzo la sua testa bruna sento un po’ d’amarezza evaporare, per un momento le mie ossessioni mi sembrano immotivate ed assurde, persino superficiali. Insieme a questa scimmia ingorda la vita si tinge di luminosi colori primaverili, e riesco a sentirmi più sereno; quando mi sorride, quando chiama il mio nome, è come se avessi trovato il mio posto al mondo….. un posto che non sarà mai di nessun altro.

 

E’ buffo che la cosa peggiore e la cosa migliore della mia vita siano capitate a così poca distanza l’una dall’altra….. accadeva solo dieci giorni fa che il mio rapporto con Goku si trasformasse in un vincolo cementato anche sull’unione fisica, oltre che spirituale.

E’ accaduto in modo inaspettato, al punto che non sono riuscito a contrastare i miei desideri: mi sono fatto incantare dalla sua espressione gioiosa e ho agito come in un sogno; il suo sorriso, quel giorno, è un ricordo di quelli che bisognerebbe conservare per tutta la vita.

 

Ci eravamo fermati presso un torrente, e la giornata era così bella che alla fine persino io mi ero deciso a buttarmi nell’acqua come gli altri, per fare una nuotata.

Dove si toccava, però, il fondale era pieno di buche, e mentre mi camminava accanto, a pochi passi dalla riva, dove l’acqua mi arrivava alla vita, Goku ne centrò una.

Cacciò un urlo e istintivamente mi si aggrappò, ci mancò poco che mi tirasse giù, agitandosi come un disperato.

Gli diedi dell’imbecille e lo trascinai via, verso terra, cercando di mantenere il cipiglio pur sentendomi turbato, con il cuore che aveva deciso di farsi bellamente gli affari suoi, battendo all’impazzata, come per farsi sentire anche da Goku.

Goku, appunto….. era stata la sua pelle nuda e liscia che strusciava contro la mia, a farmi quell’effetto, e la cosa era tanto palese da non lasciarmi nemmeno l’illusione di sbagliare.

Lo guardai di sottecchi e vidi il suo viso più rosso di un papavero, mentre continuava ad appoggiarsi a me…..zoppicando: lo stupido si era slogato una caviglia.

Vederlo zampettare a rilento a quel modo mi dava sui nervi, per questo, e solo per questo, lo sollevai bruscamente da terra e con lui in braccio marciai fino a riva dove lo adagiai sulla sabbia scura, segretamente divertito dalla sua espressione d'incredulità.

 

Il collo del piede era già molto gonfio, ed io feci per rialzarmi, annunciando che andavo a cercare Hakkai: lui avrebbe potuto risolvere la situazione, o almeno limitare il suo dolore. Goku però mi trattenne, e scosse la testa.

 "Va bene anche così, non è niente….. lasciamo che Hakkai si riposi un po'. E poi….. poi potremmo restare un po' da soli, no?"

 

Ho ancora da intendere se ci fosse un qualche tipo di malizia, in quelle parole: il piccoletto ha dato talmente tante volte prova di essere un'anima candida che riesce difficile aspettarsi un doppio senso da lui. O, perlomeno, un doppio senso consapevole.

 

 "Mi hai forse preso per un infermiere?"

Gli risposi malamente, ma nonostante ciò dentro di me avevo già acconsentito alla sua richiesta; mi allontanai quindi per recuperare un vasetto d'unguento dai nostri bagagli, un insieme di erbe piuttosto puzzolente che però era buono per anestetizzare il dolore.

Lo spalmai con lentezza sulla caviglia di lui, toccandola cautamente perché non volevo fargli male, mentre ero assorto in strani, contorti pensieri, che avevano come punto focale proprio lui, la scimmia pestifera.

E fu sempre lui a strapparmi da essi, quando parlò.

 

"Hai le mani leggere, quando vuoi."

 

Gli scoccai immediatamente uno sguardo non molto benevolo.

 "Sarebbe a dire che di solito le ho pesanti?"

 

In risposta mi regalò un sorriso tale….. tale che ne sento ancora il calore.

Un sorriso così bello, e sincero, incantevole, generoso. Troppo occupato ad arrabbiarmi e a sgridarlo, certe volte mi scordavo del perché lui fosse la persona più importante della mia vita, ed erano i sorrisi come quello a ricordarmelo.

Le mie mani smisero di muoversi nel confortante massaggio, e sentii tutte le emozioni taciute, le parole non dette, fluire improvvisamente tra di noi, con un'intensità imbarazzante.

Il sole splendente, il rumore sereno dell'acqua, il cielo di un blu impossibile….. un piccolo giorno perfetto, ed eravamo davvero soli: Hakkai e Gojyo non si vedevano da nessuna parte, persino Hakuryuu era andato a svolazzarsene chissà dove.

Poggiai la sua gamba a terra, piano, e mi avvicinai al suo viso, fissandolo per scoprire ogni cenno, ogni indizio dei suoi pensieri, ogni attesa e timidezza.

Anche lui stava facendo lo stesso, lo sapevo, e guardandomi mi accarezzò una guancia. Il suo sorriso c'era ancora, ma si era fatto assorto.

 

 "Sai, io…..vorrei capire meglio ciò che sto sentendo."

Disse, lasciando scivolare la mano, ma io fui lesto nel prenderla prima che l'allontanasse da me, e nello stringerla, forse troppo forte.

 "In che senso?"

 

Domandai, alquanto perfidamente, ammirando il suo viso farsi scarlatto ancora una volta: un'immagine deliziosa a cui ci si potrebbe piacevolmente abituare.

 

 "I-io…..ehm….. - rise, impacciato - Niente, non farci caso!"

 "Goku….."  lo ripresi in tono d'ammonizione.

 "E poi lo sai che non sono bravo a spiegarmi!"

 "Allora dammi una dimostrazione."

 

Lo vidi così perplesso che probabilmente pensò avessi preso un colpo di sole, ma gli ci volle poco per capire che non stavo scherzando….. forse anche perché la mia mano continuava a tenere la sua.

Ancora titubante si sporse verso di me, e mi sfiorò appena le labbra con le sue, come pronto a scansarsi nel caso io materializzassi da chissà dove il mio harisen.

No, così non poteva andare avanti!

Mi ero chiesto altre volte di che tipo fosse il mio attaccamento verso Goku….. me l’ero domandato seriamente, cercando di immaginare come sarebbe stato un vero, lungo contatto fisico con lui….. cosa avrei provato abbracciandolo e facendomi abbracciare.

 E quello era il momento di capire se i miei sentimenti fossero solo platonici o se nutrissi ben altro; d’improvviso mi sembrava non ci fosse altra scelta, e al punto in cui eravamo sarebbe stato difficile tornare indietro.

Difficile e disastroso.

Gli posai una mano sulla nuca e lo tirai a me, alla mia bocca, spazzando via con quel gesto i suoi timori, ed i miei insieme ai suoi.

Poco dopo Goku era aggrappato a me come se non esistesse un domani, ed io scoprivo che la fase platonica del nostro rapporto era già passata.

E da un pezzo, probabilmente.

 

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Goku riposa sul mio petto; è quieto, ma non dorme. Ha le gambe intrecciate alle mie e mi cinge il collo con le braccia: sono praticamente in trappola.

Ora che è riuscito a entrare qui, dubito che mi lascerà stare rintanato a compiangermi come ho fatto fino ad ora. E so anche che se non riuscirà a farmi uscire si trasferirà in pianta stabile fino ad esasperarmi.

Perché mi ama, e a volte mi sembra un impossibile miracolo.

 

 "Sanzo?"

 "Hn?"

"Perché non partiamo, domani? Continuiamo il viaggio, vedrai che ti farà bene, che non ci penserai più."

 

Io taccio, lui capisce e continua.

 

"Anche Gojyo e Hakkai lo pensano….. e sono preoccupati per te. Io però…..lo sono di più. Mi sei mancato tanto in questi giorni, e non mi rispondevi, non dicevi nulla, non uscivi. Mi sono sentito….. tu non sai quanto….. solo. E inutile…..senza poter fare nulla."

 

Mi lascia addosso baci dolci e morbidi, che consolano e chiedono consolazione, con quella sua bocca da eterno bambino.

Eppure io ancora mi sento come se la mia vita si fosse sgretolata.

 

 "Voglio aiutarti….. ma se stai qui non posso. Ti prego, permettimelo!"

 

Sento il cuore farmi male.

Quante volte l'ho cacciato, perché aveva provato ad avvicinarsi a me quando io desideravo leccarmi le ferite al buio….. quante volte, senza una spiegazione né un vero motivo, sono stato così duro con lui che avrei meritato l'abbandono, ed in cambio ho sempre ottenuto perdono e devozione.

Questa volta non riuscirei a dire solo mezza parola contro di lui….. e non accadrà mai più che io lo maltratti, questo lo posso giurare.

 

 "Dormi."

 Gli sussurro.

 "Prometti che non starai più chiuso qui dentro."

 "Shhh."

 "Promettilo!"

 "Prometto. E sentiti speciale, perché è raro che io faccia promesse."

 

Mi guarda, mi sorride e mi bacia le labbra, una, due, tre volte, rasserenato.

 Non dice che mi ama, ma lo sento nell'anima, il sentimento si spande da lui come il calore da un fuoco….. e credo che, allo stesso modo, egli senta la mia risposta.

 Poi chiude gli occhi, e si lascia andare al sonno, felice delle parole che è riuscito a strapparmi.

 

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Fondamentalmente sono un ipocrita.

Ho ripetuto chissà quante volte che a me non importa se qualcuno è un umano o un demone, che non conta il credo comune, che valgono solo le nostre convinzioni, che il metro del nostro giudizio non deve compiere assurde generalizzazioni….. ma ora che io stesso sono un demone mi sento sporco e orrendo, e mi detesto.

E mi detesto proprio per il fatto di sentirmi sporco, per essere caduto in pregiudizio e contraddizione come l'ultimo dei deboli.

Guardo ancora gli anelli, guardo ancora il mio destino….. tutto è cambiato, ora, e niente è certo.

Un demone….. un essere nefando, come quelli che uccisero il mio maestro. Un mostro che potrebbe impazzire, prima o poi.

Un'aberrazione.

 

Un demone.

 

Goku, Gojyo e Hakkai in fondo non lo sono.

Il mio Goku è un essere unico e speciale, la persona più sensibile e sincera che conosca.

Gojyo è per metà umano….. in verità a volte anche troppo, umano.

E nonostante la sua natura acquisita col sangue, Hakkai era e sarà sempre una persona buona e altruista.

Io ho invece scoperto di aver sempre sbagliato su me stesso e sulle mie convinzioni, che l’Io che credevo di essere era falso, solo una costruzione di ingannevoli specchi.

E' difficile spiegare perché non riesco ad accettarlo, ma mi sento come se improvvisamente fossi spogliato di me stesso.

Umiliato.

E questo non posso dirlo a nessuno….. nemmeno a te, mia piccola scimmia.

Stasera abbiamo fatto l'amore ancora una volta, e ti ho fatto anche una promessa, ma in fin dei conti non ti ho spiegato nulla, ho di nuovo respinto il tuo aiuto, le tue parole generose; e poi come confessarti tali timori senza apparirti un vile?

Già è devastante ammettere tutto questo con me stesso….. già vorrei far tacere i miei stessi pensieri.

 

Ancora te ne stai avvinghiato a me, ed è difficile districarsi, abbandonare il tuo abbraccio e il tuo calore….. ancor più difficile farlo senza svegliarti.

Ma piano, lentamente, con cura….. ci riesco, e mi alzo.

Al mattino fa ancora fresco, quindi ti rimbocco le coperte, come ho fatto tante volte, anche se forse non lo sai.

Ti do un bacio, ti accarezzo la testa, e sento che mi mancherai.

Ti ho fatto una promessa, e la manterrò….. ma tu impara ad essere più preciso quando ne pretendi una, o i bastardi come me la rigireranno a loro piacimento.

 

Non starò più chiuso qui dentro.

Non in questa stanza.

Non in questo corpo.

 

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…..Pochi istanti dopo Goku si svegliò di soprassalto, al rumore dello sparo…..

 

 

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Note: sorry per aver scritto una deathfic a tradimento… forse avrei dovuto avvisare all’inizio, ma si sarebbe perso l’effetto finale.

Vi ricordo che nel manga la shoreijyu non disintegra i demoni, li uccide e basta (un così bel cadavere non potevo sprecarlo!)

Prossima fic sarà più allegra, prometto ^^.