Disclaimers:   i personaggi dei Weiss Kreuz non sono miei ma dell'autore etc. etc. etc.


Il tormento e l'estasi

di Bombay

parte IV


"Omi, ehi, Omi"
Il ragazzo si riscosse dai propri pensieri voltandosi verso l'amico che l'aveva chiamato.
"Hai intenzione di annegate quella povera pianta" disse Ken ridendo.
Omi abbassò lo sguardo verso la pianta che stava innaffiando  "Che disastro!" esclamò l'acqua era traboccata dal vaso e si espandeva rapidamente sul pavimento "Oh. no! Mi... mi dispiace ora ripulisco"
"Lascia stare faccio io, prima che tu combini qualche altro guaio" disse Yoji chinandosi e asciugando il pavimento con uno straccio.
Omi arrossì , lo stavano fissando tutti e tre. aveva fatto l'ennesima figuraccia della giornata, imbarazzato si tolse il grembiule "Se. se avete bisogno di me sono di sopra" mormorò correndo via.
I tre ragazzi rimasti nel negozio si lanciarono sguardi interrogativi "Ma che cos'ha in questi giorni? E' così strano" domandò Ken.
Yoji scrollò le spalle guardando verso la porta da dove era uscito Omi,
"E' solo un po' stanco"

Omi chiuse la porta della propria stanza e si buttò sul letto. doveva risolvere il suo problema o sarebbe diventato un peso per i suoi compagni. e lui non voleva.
Affondò la testa ne cuscino sospirando profondamente. le lenzuola erano ancora impregnate del profumo di Yoji e del suo mescolati insieme. si mise a sedere passandosi una mano tra i capelli ripensando a quella mattina quando si era svegliato nel tepore dell'abbraccio di Yoji, ma il suo pensiero era andato a Nagi. e si rese conto di aver pensato a Nagi mentre era tra le braccia di Yoji era stato bene, questo era innegabile, ma non era innamorato di Yoji ora ne era sicuro, voleva rivedere Nagi, abbracciarlo, stringerselo addosso, coccolarlo, baciarlo e fare l'amore con lui ma soprattutto dirgli che lo amava perché era questa la verità.
Si sedette alla scrivania con la ferma intenzione di mandare a Nagi un messaggio che lo voleva rivedere e al più presto.
Controllò la posta.
Rimase a fissare lo schermo inebetito, non poteva credere ai suoi occhi, c'era un messaggio. un messaggio di Nagi. ci aveva sperato tanto. lo lesse con il cuore in gola.
'Vediamoci questa sera alle 23.00 al parco'
Lesse e rilesse quelle poche righe mentre una gioia immensa gli si agitava dentro.
Quando l'euforia fu passata si fermò un istante a riflettere doveva andare oppure.

Le 23.00 erano passate da un pezzo, controllò l'orologio un'altra volta sospirando dondolandosi piano sull'altalena che cigolava ad ogni oscillazione. perché non arrivava. si ricordò all'improvviso di non aver specificato il 'dove' e il parco era grande avrebbe aspettato ancora un po' forse era gia lì e lo stava cercando o forse.

Entrò nel parco correndo era tardissimo, a quell'ora il parco era deserto e Nagi poteva essere ovunque. Si guardò intorno, il cigolio di un'altalena attirò la sua attenzione. ansimando leggermente si avvicinò allo spiazzo delle altalene rischiarato da un lampione poco distante.
Nagi era li che si dondolava piano il viso reclinato in avanti, fissava un punto indistinto davanti a se assorto in chissà quali pensieri. indossava un paio di blue jeans e una camicia a maniche corte bianca.
Omi si sedette sull'altalena accanto attirando l'attenzione su di sè.
"Ciao" lo salutò iniziando a dondolarsi.
Nagi sorrise, un sorriso che gli illuminava il viso rendendolo ancora più bello, più desiderabile.
Con un gesto si scostò una ciocca di capelli e la portò dietro l'orecchio sorridendo
"Credevo non venissi, stavo quasi per andarmene" mormorò con un tono tristissimo
Omi abbandonò l'altalena e gli si mise davanti posandogli le mani sulle gambe. "Ma ora sono qui" sussurrò molto vicino al viso di Nagi "Ho cercato di liberarmi il prima possibile ma in certe occasioni non è proprio possibile e lo dovresti sapere. no?"
Nagi annuì accarezzandogli un guancia, colmando la distanza che c'era fra le loro labbra posò delicatamente le proprie su quelle di Omi che le accarezzò piano con la lingua per farle schiudere e farlo accedere al paradiso.
Nagi gli circondò la vita con le braccia rispondendo al bacio con passione e voracità.
Si sciolsero dall'incanto per riprendere fiato e si fissarono negli occhi per un lungo istante.
"Vieni" disse Omi prendendo Nagi per mano e trascinandoselo dietro.
"Dove?" domandò intrecciando le dita con quelle di Omi.
"Seguimi e vedrai"
Percorse un lungo tratto all'intero del parco per poi superare un rete e salire su quella che sembrava essere una collina.
"Che meraviglia!" esclamò Nagi osservano un panorama splendido. Da dov'erano si dominava una vista splendida di tutta la città resa ancora più splendida dalla luna piena che troneggiava sulle loro teste e che irradiava tutto con i suoi raggi d'argento.
"Ti piace?"
"Si, non ero mai stato qui. non sapevo nemmeno che esistesse un posto come questo"
Omi si sedette sull'erba umida e profumata "Vengo qui quando ho bisogno di stare da solo, è un posto tranquillo e isolato, non c'è mai nessuno né di giorno né di notte"
Nagi gli si inginocchiò dietro e gli cinse le spalle con le breccia posando la guancia a quella di Omi, lo senti sospirare profondamente "Ho voluto condividerlo con te"
Nagi lo strinse più forte era così felice che avrebbe voluto gridare. ma rimase in silenzio per non rovinare quel momento così magico che si era creato
Omi si girò spingendo Nagi sull'erba "Ti amo" gli disse accarezzandogli il viso.
Nagi spalancò gli occhi che i raggi della luna rendeva ancora più profondi "Anche se sarà un rapporto difficile, anche se tu fai parte degli Schwarz ed io dei Weiss,"mormorò Omi appoggiando la testa al petto di Nagi sentendo il suo cuore battere all'impazzata proprio come  il suo.
"Gli opposti si attraggono" sussurrò Nagi passandogli una mano tra i capelli scendendo a sollevargli la maglia per accarezzargli la schiena, lo sentì rabbrividire  e sospirare piacevolmente al suo tocco delicato Omi gli sbottonò la camicia e gliela tolse e gli accarezzò il petto solleticandogli un capezzolo con le dita finché non s'indurì  allora lo prese tra le labbra e lo tormentò un po' con i denti Nagi si tese lamentandosi un poco "Omi." gemette attirandolo verso di sè e catturandogli le labbra con le proprie, succhiandolo come un frutto succoso.
"Non sai quanto ho desiderato nuovamente le tue labbra sulle mie" gli disse accarezzandogli le labbra con un dito "Quante notti insonni ho passato pensando a te nel buio della mia stanza accarezzandomi e contorcendomi nel letto alla ricerca del tuo calore, del tuo corpo."
Omi sorrise e gli sbottono i pantaloni infilando una mano ad accarezzarlo con vigore, facendolo inarcare con violenza e gemere forte.
Gli tolse le scarpe e gli sfilò i jeans e la biancheria intima.
Nagi lo tirò per la maglia e gliela levò con un gesto, mentre Omi percorreva il suo corpo con la bocca scendendo fino all'inguine solleticandogli il pene e i testicoli con la punta della lingua per poi avvolgerlo nel calore umido della sua bocca e succhiarlo fino a quando riversò  il suo seme con un grido liberatorio.
Omi si stese al fianco di Nagi sospirando soddisfatto.
Nagi si riprese dall'oblio in cui era caduto si mise a sedere e fissò Omi ancora mezzo vestito, gli occhi chiusi, ed era evidente che fosse eccitato.
Nagi gli abbassò i pantaloni e gli slip gli si mise a cavalcioni e iniziò a muovere le anche strusciandosi su di lui e sentendolo gemere mentre i loro sessi si sfioravano.
Si chinò a baciarlo sulle labbra, "Nagi  ti prego. " sussurrò mordendosi le labbra.
Il ragazzo lo accontento e lo accolse dentro di se con un lungo sospiro, inizio a muoversi stabilendo un ritmo ai loro corpi uniti.
Omi gli posò le mani sui glutei e lo aiutò finché Nagi non gli prese una mano e gliela posò sul proprio membro nuovamente gonfio ed eccitato.
Nagi senti il fluido caldo del compagno invaderlo e il proprio spandersi tra le loro mai intrecciate.
Omi si portò la mano alle labbra e la succhiò leccando via ogni traccia di sperma.
Nagi si sollevò un poco per far scivolare fuori Omi da proprio corpo e gli si stese sopra.
"Ti amo. tanto." sussurrò chiudendo gli occhi Omi gli baciò la frante sudata e chiuse gli occhi a sua volta, solo per poco, pensò gustandosi il nudo calore di Nagi sul proprio.

Omi aprì gli occhi lentamente, rabbrividì e si rese conto di dove si trovava e con chi era. si erano addormentati stretti l'uno tra le braccia dell'altro. Stava albeggiando.
"Nagi, svegliati" gli sussurrò all'orecchio
Il ragazzo apri gli occhi sbattendoli un paio di volte.
"Oddio, è mattina" disse sollevandosi di scatto.
Si fissarono un istante e scoppiarono a ridere poi si decisero e si rivestirono tra baci e carezze.
"Allora mi farò sentire presto, okay?" mormorò Nagi abbracciandolo
"Si, aspetterò. e fa attenzione"
Nagi annuì "Anche tu. a presto allora"
Si divincolò dall'abbraccio è corse via.
Omi lo osservò allontanarsi e sospirò, doveva  sistemare ancora una cosa ma era felice ed era sicuro dei sentimenti che provava per Nagi.

Entrò nel proprio appartamento il più silenziosamente che gli fu possibile, sussultò dallo spavento vedendo Yoji in mezzo alla stanza, con un'espressione dipinta sul viso che non preannunciava niente di buono. Doveva affrontarlo ma non pesava di trovarlo lì.
"Dove sei stato?" domandò avvicinandosi pericolosamente.
Omi fece un passo indietro e abbassò lo sguardo ma Yoji lo spinse contro il muro.
"Dove diavolo sei stato?" gli ringhio contro a pochi centimetri dal suo viso.
"Non ti riguarda" rispose flebilmente cosa rispondere. la verità doveva dirgli la verità.
"Come sarebbe a dire 'non ti riguarda' sono ore che ti aspetto. Ero preoccupato" gli disse accarezzandogli una guancia.
"Mi dispiace ma ero con una persona. ed il tempo è volato." sottraendosi alla carezza.
L'espressione di Yoji si rattristò e Omi sentì il cuore stringersi.
"Eri con."
"... la persona di cui sono innamorato"
Yoji si allontanò da lui e gli volse le spalle, sconfitto e addolorato.
"Mi dispiace io."
Il ragazzo più grande scrollò le spalle "Non è colpa tua, sono io che ho sbagliato se avessi agito in modo diverso se avessi accettato subito i miei sentimenti per te, forse le cose avrebbero preso un piega diversa"  disse la voce colma di tristezza.
Omi sentì le lacrime salirgli agli occhi "Yoji. io ho. bisogno della tua amicizia."
"... ed io della tua" mormorò Yoji voltandosi, Omi gli volò tra le braccia e lui strinse forte quello piccola figura tremante.
"Per te... io ci sarò sempre, in qualunque momento in cui avrai bisogno di me." gli disse accompagnandolo in camera.
Omi si sedette sul letto sospirando e asciugandosi le lacrime.
"Sei arrabbiato con me" domandò,temendo che Yoji gli facesse altre domande.
"No, piccolo" gli sussurrò accarezzandogli i capelli "Sono felice per te Omi"
Omi si sdraiò e chiuse gli occhi, Yoji rimase ad osservarlo per un po' e si accorse che si era  addormentato profondamente.
"Ti amo" sussurrò "Ed è proprio perché ti amo che voglio che tu sia libero. E che faccia le tue scelte. spero che tu sia felice il più a lungo possibile." gli confessò sapendo che non poteva sentirlo, dandogli un lungo e dolce bacio sulla fronte, si alzò e chiuse le tende, si voltò per guadarlo un ultima volta e si chiuse la porta alle spalle.







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