Disclaimers: i
personaggi dei Weiss Kreuz non sono miei ma dell'autore etc. etc. etc.
Il tormento
e l'estasi
di Bombay
parte I
Riprese conoscenza lentamente, il dolore che si irradiava in ogni singola
fibra del suo corpo, la testa gli pulsava dandogli delle terribili ondate
di nausea. aprì chi occhi lentamente. Si trovava in una stanza buia e
umida con un vago sentore di muffa. probabilmente una cantina. I polsi
legati sopra la testa, appeso ad una catena che pendeva dal soffitto.
Una porta si aprì cigolando. formando un corridoio di luce.
"Bene, finalmente hai ripreso i sensi. vuoi dirmi dove nascondi
quelle maledette informazioni!" domandò Brad Crawford sfiorando il
viso del ragazzo con un dito. Ma questi tacque ostinatamente.
"Devo ammettere che non ti facevo così coraggioso piccolo Omi."
Un altro uomo uscì dall'ombra.
"E' tutto tuo Shuldich" disse andandosene.
L'uomo dai capelli rossi gli si piazzò davanti con un sorriso cattivo
sulle labbra.
"Ti conviene parlare o ti farò molto male" lo ammonì estraendo
un coltello, posando la lama fredda sul viso di Omi.
Il ragazzo si ritrasse istintivamente ma restò muto nonostante un brivido
di paura gli percorse la schiena. Il suono di uno schiaffo risuonò nella
cantina cogliendo Omi del tutto impreparato, facendogli sfuggire un
gemito.
"Sto aspettando"
Omi serrò le labbra con determinazione ma come risposta ricevette un
pugno in pieno stomaco che gli mozzò il fiato in gola, tossì cercando di
respirare ma un altro pugno più in basso lo fece gridare.
"Non vuoi parlare, bene, allora. Fammi sentire come urli" gli
disse afferrandolo per i capelli e tirandogli indietro la testa. Passandogli
il coltello sul petto, sulla schiena procurandogli dei piccoli tagli. Omi
emise un lamento strozzato e si morse le labbra cercando di ignorare il
dolore.
"Parla e smetterò!"
Omi scosse con decisione la testa mordendosi le labbra ancora più forte.
"Come vuoi tu"
Le grida riecheggiarono nella cantina semi buia e umida, nessuno poteva
sentirlo, nessuno sapeva che era li. E forse a nessuno importava.
Omi rinvenne dopo parecchio tempo nelle stanza non c'era nessuno, aveva
sete, la gola riarsa dalle grida la schiena e il petto in fiamme, il
sangue che gli colava lungo il corpo fino al pavimento.
La porta si riaprì con un cigolio e si richiuse, dei rumori sommessi, una
luce fioca, forse una torcia elettrica "Sei ancora vivo?"
A quella domanda Omi aprì gli occhi, davanti a lui un ragazzo, strinse
gli occhi per vedere meglio, la vista appannata dalle lacrime. Era Nagi,
come lui il più piccolo del suo gruppo, freddo, silenzioso, molto
riservato.
Nagi gli girò intorno e poi tornò a fissarlo "Tieni" mormorò
accostandogli un bicchiere alle labbra, Omi bevve avidamente
"Ancora?" domandò
"Si"
"Perché fai questo per me?" domandò dopo aver bevuto due
bicchieri colmi d'acqua.
"Ci servi vivo, non morto"
Omi chinò la testa da un lato sospirando "Già"
Nagi gli girò intorno e salendo su un sedia lo slegò dalla catena senza
nessun preavviso. Omi ruzzolò a terra gemendo forse poteva provare a
fuggire se.
Le sue riflessioni furono interrotte quando Nagi gli posò un mano sul
viso "Non capisco perché tu sia così ostinato e riluttante a darci
queste informazioni" mormorò prendendo un panno umido e posandolo
sulla schiena di Omi "Ti saresti risparmiato tanto dolore"
"La cosa ti interessa?" domandò Omi brusco
"E' probabile." sussurrò molto vicino al suo orecchio "Sai
è tanto che ti osservo e che raccolgo informazioni su di te"
Omi si ritrasse. Stare troppo vicino a Nagi gli dava un certo turbamento,
non era del tutto indifferente al modo di fare di Nagi.
Il ragazzo continuò a detergergli le ferite. "E' un vero peccato che
tu ed io apparteniamo a due gruppi diversi e per giunta in lotta fra
loro"
Un brivido percorse la schiena di Omi. a causa del fiato caldo sul suo
collo.
Nagi gli prese il viso tra le mai e gli passò il panno umido lavando via
il sudore e le lacrime "Per fortuna Shuldich non ha toccato il tuo
bel viso."
Omi deglutì rumorosamente. "E' stato molto generoso davvero."
sussurrò
Le labbra di Nagi si posarono sulle sue che in un primo momento rimasero
ostinatamente serrate, ma che poi si schiusero e lasciarono entrare
la lingua dell'altro e risposero al bacio.
"Allora non mi ero sbagliato" disse spingendo Omi sul pavimento
freddo.
"Che... che vuoi fare." balbettò Omi in preda alla confusione
più totale e all'eccitazione che gli pulsava nelle vene fino a sfociare
nel basso ventre.
"Niente che anche tu non voglia"
Omi si passò la lingua sulle labbra ancora umide. Mentre Nagi gli baciava
il collo, gli succhiava i capezzoli che al primo stimolo erano già
turgidi. Gli leccava i tagli che gli segnavano la pelle chiara.
Omi inarcò la schiena e gemette il dolore e il piacere si mescolavano e
come una droga lo intontivano.
"Ti prego slegami i polsi." gemette sulle labbra di Nagi
portando le braccia sul petto.
"No, non sono così stupido. Se ti slegassi fuggiresti"
"Non ho la forza di fuggire e... ohhh"
Nagi posò la mano sulla gonfiore nei pantaloni di Omi e lo accarezzò
intensamente. Facendolo gemere forte. Trafficò con la cintura e poi con i
bottoni ed infine mise a nudo la sua virilità eccitata.
Omi chiuse gli occhi mentre Nagi posava dei piccoli baci alla base del
pene e gli accarezzava i testicoli. Ed infine lo avvolse nel calore umido
della sua bocca. Succhiando e succhiando finché il seme caldo di Omi non
gli invase la bocca.
Omi inarcò la schiena, le mani ancora legate posate sulla testa mora del
suo inaspettato amante, gridò sull'orlo dell'estasi, riversando i suoi
fluidi, ansimante si rilassò sul pavimento freddo ancora stordito apri
gli occhi e vide che Nagi si stava spogliando. Quando fu completamente
nudo si stese su di lui il calore del suo corpo la sua pelle chiara e
vellutata. Lo baciò con foga selvaggia. Strusciandosi sul corpo di Omi.
"Slegami. Non fuggirò... voglio.. voglio toccarti ." ansimò
agitandosi sotto il corpo dell'altro
Nagi lo fissò per un lungo istante, si perse nei suoi profondi occhi blu
e capì che era sincero che non sarebbe fuggito. gli sciolse i polsi.
Omi si sfregò i polsi segnati dalla corda posò una mano sul viso
di Nagi. "Grazie" sussurrò baciandolo sulla bocca. Accarezzandogli
piano la schiena, la linea soda dei glutei spingendolo contro di sè. Le
loro parti intime che si sfioravano e diventavano sempre più turgide
Nagi gli posò un dito sulla labbra ed Omi lo succhiò lentamente.
"E' la prima volta?" domandò
"No."
Nagi lo fissò sorpreso e un sorriso malizioso gli increspò le labbra
"Dovrò informarmi meglio sul tuo conto." disse penetrandolo con
un dito.
Omi si tese.. "Rilassati o ti farò più male. Non hai già sofferto
abbastanza per oggi?"
Omi annuì rilassandosi, e un altro dito si unì al primo stimolandolo
piano.
Nagi si mosse divaricandogli gentilmente le gambe e lo penetrò lentamente
fissandolo.
Omi si tese gemendo piano, chiuse gli occhi e reclinò la testa da un
lato.
Nagi rimase fermo per qualche istante, non voleva fargli male, non più
del necessario, Shuldich lo aveva già tormentato abbastanza. Iniziò a
muoversi lentamente, chiudendo gli occhi per assaporare meglio ogni
singolo istante. I muscoli di Omi lo avvolgevano si stringevano intorno al
lui lo sentiva gemere piano ad ogni sua spinta poi cominciò a muoversi più
velocemente afferrò il sesso di Omi e lo accarezzò allo stesso ritmo
delle sue spinte.
Vennero insieme con un grido che riecheggiò sulle pareti spoglie.
Nagi scivolò fuori dal corpo caldo di Omi e gli si stese a fianco ansante
appoggiando la fronte alla spalla dell'altro. Nella stanza l'unico rumore
era quello dei loro respiri un po' affannati
Dopo un lungo istante. Nagi si mise a sedere e si rivestì lentamente e
altrettanto lentamente parlò. "Salite le scale ti troverai in una
piccola strada, in fondo a destra c'è una piazzetta, ci sono dei taxi a
qualunque ora del giorno e della notte"
Omi si sedette "Perché?" domandò
"Perché è giusto così. So benissimo che non ci darai mai le
informazioni che vogliamo, che francamente a me non interessano, ma alla
fine ti ucciderebbero di botte. Ho sentito le tue grida oggi. Non voglio
più sentirle. Non voglio che tu muoia." sussurrò
Omi lo abbracciò da dietro stringendoselo addosso "Grazie"
sussurrò baciandogli il collo
"Ci rivedremo?" domandò iniziando a rivestirsi piano
"Forse"
"Passerai dei guai?"
"Ti interessa ?"
"Si" mormorò dandogli un dolce bacio sulle labbra e alzandosi
"Non voglio che ti succeda qualcosa a causa mia"
"So badare a me stesso"
Omi salì lentamente le scale si volse indietro un paio di volte. sospirò
"Ci rivedremo!" promise a se stesso e uscì nella notte.
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